Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 140 du 25 septembre 2013 - Resoconto

OGGETTO N. 140/XIV - Interpellanza: "Organizzazione della manifestazione estiva denominata "Chef Vallée"".

Président - Pour l'illustration, la parole au collègue Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Président.

Oui, c'est une initiative qui est sûrement moins importante de tous les thèmes que nous avons touchés aujourd'hui, mais il me paraissait juste en parler à cause d'un épisode qui s'est produit et qui nous donne la possibilité de discuter aussi de l'ensemble...sur la question des fournitures. Nous retournerons sûrement pendant les prochains mois sur la question des fournitures de toute une série de sociétés ou d'organismes qui dépendent de l'Administration mais, au-delà de cela, notre question va simplement dans la direction de comprendre, vu la manifestation "Chef Vallée" qui a été organisée cet été pas directement par l'Assessorat, mais par l'Office du tourisme, qui avait l'objectif de promouvoir les produits typiques valdôtains...et ce qui a fait un peu nouvelle a été la question de cette planche qui a été offerte, qui était une planche produite en Chine. Cela nous donne aussi l'occasion de parler de la question - nous avons déjà eu l'occasion d'en parler - de la revue du même Office, qui voit une imprimerie qui n'est pas valdôtaine, comme aussi le travail de mise en page. Simplement d'un côté, sur la question de l'achat de ces planches, qui en quelque sorte sont des planches qui viennent de loin, ce qu'on voulait comprendre c'est d'où ces planches viennent, la société qui les a fournies, le coût aussi de la manifestation et, chose intéressante à savoir, combien de participants qui ont payé...ont participé...combien de touristes parmi ces participants et combien d'argent a été dépensé pour ces planches et sur la dernière partie, qui est inhérente à la question de la revue: si c'est un épisode ou s'il y a l'intention pour l'avenir d'essayer d'être un peu plus attentifs vu le moment de difficulté, nous comprenons les règles et souvent les procédures, mais si c'est possible pour l'avenir d'avoir la possibilité de tenir en compte un peu plus les professionnalités qui sont des professionnalités valdôtaines. Merci.

Président - Pour la réponse, la parole à l'Assesseur Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Sì, grazie Presidente. Convengo sicuramente con il collega Laurent Viérin, perché è un tema magari un pochettino più leggero, ma non è per questo meno importante.

Direi di seguire l'interpellanza, la prima domanda: "le motivazioni dell'acquisto di taglieri cinesi da parte dell'ente regionale che dovrebbe promuovere il "made in VdA" nonché l'artigianato e la produzione locale a tutti i livelli, da dove provengano questi taglieri e da quale società questi siano stati acquistati", ora, la realizzazione del merchandising dell'Office régional du tourisme non è ovviamente riferita all'attività specifica dell'iniziativa "Chef Vallée". Da sempre l'Office compra dei gadget, così come l'Assessorato, peraltro, di modesto valore, da distribuire in forma gratuita ai vari turisti, ai vari soggetti che si rivolgono all'Office. Ovviamente in una logica promozionale e in questa logica c'è il marchio dell'Office, quindi la promozione della Valle d'Aosta. Ho voluto dire questo perché da sempre è così: ho chiesto anche agli uffici se era una cosa nuova, ma mi è stato risposto che è stato sempre fatto, tant'è che nel 2011 sono state comprate a suo tempo matite colorate che venivano lo stesso dalla Cina, quindi non è l'obiettivo di andare a cercare dei prodotti cinesi: l'obiettivo è di andare a prendere dei gadget di poco valore, tant'è che nello specifico, tanto per dare i numeri, per capire di cosa parliamo, sono stati comprati questi taglieri, 250, il cui costo era pari a 1.286 euro, per un costo complessivo unitario di 5,28. L'acquisto di taglieri l'avremmo potuto fare in Valle d'Aosta, tant'è che è stato fatto un appalto, è stata fatta una vera e propria gara, che è stata vinta dalla Cipi S.p.A. di Milano, ha visto la partecipazione di imprese valdostane che hanno fatto un prezzo che era quattro volte tanto. Io posso anche convenire poi, dal punto di vista personale, che non necessariamente dobbiamo fare del merchandising, quindi non è necessario dare dei taglieri, potremmo anche prendere la decisione di non darli affatto, perché possiamo anche interrogarci se questa cosa sia utile o no, cioè è una riflessione. Nel momento in cui viene fatto, ovviamente quella che è la regola delle pubbliche amministrazioni è di fare dei bandi aperti. È un problema annoso, non si pone solo per l'Office. I costi - le darei un riepilogo puntuale, dove ci sono - ma le do il dato complessivo: l'iniziativa ha avuto un costo circa di 20 mila euro o poco meno: 19.335 euro. I taglieri e i grembiuli che sono stati regalati sono 72, per un totale di 800 euro. Su 19.330 euro quindi stiamo parlando di 800 euro, quindi una cosa che è assolutamente marginale.

Interessante è la domanda che mi fa rispetto alla partecipazione, perché la partecipazione era limitata a 25 partecipanti per data, i partecipanti totali, tutti paganti, sono stati 185, di cui 143 residenti e 42 turisti, questo anche perché tutta una serie di eventi hanno avuto il pieno, cioè le prenotazioni sono state totali e, non avendo introdotto una riserva per i turisti, i residenti hanno prenotato prima e hanno occupato. Per gli anni futuri si potrebbe anche immaginare di creare una priorità per i turisti e in forma residuale per i residenti. È una considerazione, non avendo uno storico, si può fare, non si poteva fare una valutazione di questo genere a priori. Devo dire che, rispetto a questa manifestazione, dei 19 mila, sempre per ritornare alle aziende valdostane, l'83,5% è andato ad imprese valdostane, essendo quel costo un costo marginale, quindi, diciamo, che questo tipo di attività è un'attività che generalmente è adatta e ha creato economia per la Valle d'Aosta.

Per quel che è della rivista, rivista che, come ricordo a tutti, è stata decisamente molto apprezzata, una rivista che ci ha fatto fare un salto di qualità - prima vi ricordo che negli offices, quando si andava a prendere l'elenco delle manifestazioni, si tornava a casa con un blocchetto di fogli A4 pinzati - e riusciamo a dare una presentazione ordinata. È chiaro che in questo discorso c'è stato un appalto, c'è stata un'offerta, sono state invitate 15 ditte - solo perché così si sappia - di cui 9 valdostane. L'aggiudicazione è stata fatta a 32 mila euro all'anno, solo per dirvi, senza ovviamente fare il nome, che l'impresa valdostana che ha offerto il prezzo migliore delle imprese valdostane è di 54 mila euro, quindi con una differenza di 22 mila euro. Ora, capite che bisogna anche fare conto con queste economie di scala, generalmente. Adesso non voglio scomodare i nostri amici della stampa, io credo che di giornali in Valle d'Aosta non ne vengano stampati, perlomeno i nostri settimanali, quelli più diffusi: La Vallée Notizie, la Gazzetta Matin non mi pare che vengano stampati qua, pur essendo locali. Il dato complessivo, ma poi le lascio tutti i dati, è che abbiamo quindi quasi la metà delle ditte che lavorano per l'Office che sono valdostane, quindi è un'attenzione importante. Tenete conto che nell'altra metà ci sono anche quelle che offrono software, che offrono tutta una serie di servizi e probabilmente hanno un carattere nazionale. Comunque, prendiamo sicuramente in considerazione e ho fatto tesoro anche delle cose che ha proposto nell'interpellanza per dare delle suggestioni all'Office.

Presidente - Grazie. Per la replica, la parola al collega Viérin.

Viérin L. (UVP) - Sì, grazie Presidente.

Io credo che sia un fatto che ha suscitato clamore proprio in considerazione del fatto non tanto che il materiale sia stato prodotto o meno in Cina, ma che materiale cinese sia stato regalato in un momento di promozione di prodotti tipici, ecco. Forse è quello il fatto e il paradosso che effettivamente personalmente avrei evitato. L'invito quindi è per l'Office, noi ci rivolgiamo a lei perché l'Office è un ente funzionale all'Amministrazione e, in particolare, dipende dall'Assessorato del turismo. È chiaro che, dopo il Prosecco di Natale di cui abbiamo parlato oggi, arriva il tagliere cinese, ecco... Questa è la notizia che ci fa pensare che ci sia un'invasione di prodotti cinesi, ne abbiamo parlato anche questa mattina, io non so se ha ricevuto messaggi di complimenti anche per questo tagliere, visto che quest'oggi ci ha raccontato di messaggi da presidenti di cooperative che si complimentavano per la promozione dei prodotti locali. Fatto sta che questo fatto non fa onore all'Office du tourisme della Valle d'Aosta, ecco, è un evento che si poteva evitare con un po' di attenzione, al di là di tutte le regole che capiamo...che regolano l'amministrazione pubblica, in questo caso, se non ho capito male, sono state invitate tre ditte...è chiaro che l'Office du tourisme della Valle d'Aosta sui taglieri, non sulla rivista...comunque sia è chiaro che fa sorridere che l'Office du tourisme della Valle d'Aosta, che dovrebbe promuovere il made in VdA, vada a richiedere preventivi facendo arrivare prodotti che sono cinesi, con una bella scritta made in China e che vengono somministrati in luoghi consoni alla promozione e alla valorizzazione di quelli che sono i prodotti tipici. Ci sembra quindi veramente una vicenda assurda e crediamo in barba anche - mi rivolgo anche all'Assessore Marquis - a tutto ciò che è la promozione dell'artigianato locale, dell'IVAT, tutte le realtà che oggi hanno così lavorato per promuovere l'indotto locale. Io credo che con qualche sforzo, a 5 euro si poteva trovare un tagliere valdostano, poi questo...non so a chi vi siete rivolti, ma ci impegneremo anche per vedere se questa cosa effettivamente poi può essere recuperata in futuro, ecco, questo è il nostro invito.

Chiaramente noi crediamo che sia un po' una moda andare a cercare fuori, al di là poi dei costi, ripeto, che...su questo fatto, secondo noi, si poteva anche arrivare ad una fornitura valdostana con costi più o meno uguali, o anche inferiori, ma c'è un po' la moda di andare a cercare fuori Valle ciò che può essere trovato qui in Valle d'Aosta. Noi, quindi, su questa questione vi chiediamo un po' di attenzione, non vogliamo pensare alla centrale unica degli appalti, perché non vorrei rubare il tema al collega Gerandin...ma questo è un esempio di come un'iniziativa quando...eventualmente in presenza della centrale unica di committenza...sicuramente eviterà la possibilità di valorizzazione di quello che è l'indotto locale...

In conclusione noi crediamo che, dopo questi episodi che sono stati citati, senza andare a scomodare "Saveurs du Val d'Aoste", perché forse non sarebbe neanche simpatico, ma crediamo che in futuro l'invito è proprio quello di evitare le bucce di banana come questa, che non fanno onore all'Office du tourisme de la Vallée d'Aoste e neanche all'Assessorato che lei ha l'onore di dirigere. Per riprendere le parole di questa mattina del collega Ferrero che ha lanciato l'idea del Dahu d'oro, io credo che il Dahu d'oro estivo lo potremmo dare alla simpatica Direttrice dell'Office, la Signora Detti, prelevata anche lei - tra virgolette - "da fuori Valle", pur essendo di origine valdostana, non dalla Cina, ma dal Trentino. Grazie.

Presidente - Punto 52 all'ordine del giorno.