Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 132 du 25 septembre 2013 - Resoconto

OGGETTO N. 132/XIV - Interpellanza: "Situazione gestionale del piano degli interventi delle politiche del lavoro".

Presidente - Ha chiesto la parola per l'illustrazione il Consigliere Gerandin, ne ha la facoltà.

Gerandin (UVP) - Merci Présidente.

L'interpellanza nasce da quello che è...da come è nato, ecco, il piano delle politiche del lavoro, a cui, nella mia qualità allora di Presidente del CELVA, ho partecipato. Un piano da tutti definito molto valido, che poteva dare delle effettive risposte a quello che era il problema delle politiche del lavoro e che, ahimè, a più di un anno di distanza, si può definire il libro dei sogni, ecco, ma non sarebbe neanche giusto definirlo il libro dei sogni, perché in questi sogni ci sono delle imprese, società che hanno creduto e sono state smentite...ecco, sono state veramente smentite perché, torno a dire, loro veramente hanno creato e hanno investito in questo piano delle politiche del lavoro.

Prima di illustrare i contenuti, volevo semplicemente scusarmi, perché erroneamente...io su questo tema ho fatto un'interrogazione la volta precedente ed erroneamente avevo detto a chi all'interrogazione aveva risposto, l'Assessore Baccega...era l'Assessore Marquis, me ne scuso, avevo citato l'Assessore Baccega perché poi alla fine probabilmente c'è una parte che potrebbe anche riguardarlo: quella riferita a quella che è la reale situazione economica di bilancio, di rispetto del patto di stabilità in cui si trova l'Amministrazione regionale. Del patto di stabilità e della reale situazione economica penso che non sono il primo e non sarò l'ultimo che vi chiederò conto, perché forse è giunto il vero momento di dire la verità su quelle che sono le risorse disponibili spendibili per la Regione, e non un altro sogno: quello del bilancio regionale.

Torno ai contenuti dell'interpellanza e, riferito al fatto che l'altra volta avevo chiesto alcune informazioni e giustamente l'Assessore mi aveva dato una serie di dati, però devo dire che, a seguito di quei dati, nulla si è mosso. Ora, tutto è fermo, non sono state date risposte alle ditte, alle imprese, alle cooperative, al mondo del lavoro, ai dipendenti, ma ho voluto ancora citare alcuni punti che l'altra volta non avevo toccato, ma erano quelli riferiti a cosa è successo del famoso "bando del fondo sociale", alle borse di lavoro, all'accreditamento delle cooperative. Io questo non l'ho chiesto nella domanda, spero che l'Assessore abbia la bontà di rispondermi anche su questa parte, che era l'introduzione all'interpellanza. Il resto è molto chiaro, noi vogliamo capire: "che cosa sta alla base del completo fallimento del piano delle politiche del lavoro...", che - e lo ribadisco ancora -, è stato definito ottimo in fase di approvazione e "come ci si muoverà per dare risposte alle domande pervenute, alle legittime attese di imprese, ditte, cooperative, lavoratori che avevano intravisto un'importante possibilità di trasformare il lavoro da tempo determinato in tempo indeterminato". Ecco, non aggiungo altro e avrò ancora qualcosa sicuramente da dire nella replica, ma prima sono molto curioso e spero che le risposte vadano...siano delle risposte vere, concrete, reali e che non citino solo una trafila di dati, che poi abbiamo visto l'altra volta si sono dimostrati del tutto, diciamo, inattuabili. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore Marquis per la risposta.

Marquis (SA) - Grazie. Farei una piccola premessa di carattere generale sui contenuti del piano delle politiche del lavoro prima di rispondere puntualmente alle domande. Questo piano di carattere triennale, che è stato approvato nel mese di giugno 2012, rappresenta lo strumento regionale di programmazione delle politiche per il lavoro ed agisce in stretta complementarietà con altri strumenti programmatori, collegati sia alle politiche nazionali e di settore che alle politiche a finalità strutturali, in particolare quelle cofinanziate dal FSE. Per la sua attuazione pertanto ci si avvale, oltre che delle risorse finanziarie proprie del bilancio regionale, dei finanziamenti derivanti in primis dal programma sull'occupazione cofinanziato dal FSE, oltre che da appositi fondi nazionali messi a disposizione dallo Stato per il finanziamento di specifiche politiche di rilievo nazionale: l'apprendistato, il diritto-dovere di istruzione e formazione, eccetera. Gli incentivi all'assunzione, che sono la ragione per cui è stata predisposta l'interpellanza -, pur rappresentando un importante strumento di sostegno alle politiche dell'occupazione, non esauriscono il quadro delle politiche del lavoro previste dal piano triennale. All'interno del piano sono previste vere e proprie linee di azione e derubricarlo a semplice beneficio di incentivi per le assunzioni mi sembra riduttivo. Ci tengo a segnalare che ci sono diverse attività svolte dagli uffici preposti che sono importanti come misure a sostegno del mondo del lavoro, anche se poi non si concretizzano con degli aiuti sotto il profilo economico. Direi che grossa importanza in quest'ambito rivestono tutte le iniziative finalizzate all'orientamento che sono svolte nei centri per l'impiego e che sono finanziate da questo piano, unitamente a tutta la parte di certificazione delle competenze, al sostegno alle imprese colpite dalla crisi, al supporto alla creazione di nuove imprese, per il cui finanziamento ci sono dei fondi nel piano di politiche che sono già stati investiti nel 2012-2013.

Per quanto concerne la procedura di accreditamento alle cooperative di tipo B e tipo C, siamo in dirittura d'arrivo, a breve verrà presentata la proposta alla Giunta regionale; l'attività di sostegno alle fasce deboli e tutta l'attività dei LUS sono anch'esse attività che stanno dando delle soddisfazioni sul territorio, in termini di aiuti agli enti territoriali nell'ambito di lavori e di attività che diversamente oggi sarebbero difficili da attuare, e specularmente quest'anno dà lavoro a 110 persone, persone colpite da difficoltà di inclusione sociale e che quindi non avrebbero numerose alternative occupazionali. Per quanto attiene alla formazione per gli occupati, la formazione permanente fa parte del piano delle politiche del lavoro, così come le iniziative a favore della mobilità professionale, internazionale ed interregionale, le attività dei giovani, l'apprendistato, buoni formativi, tirocini. Sui tirocini, come ho detto stamattina in risposta all'interrogazione sui centri per l'impiego, sarà predisposta a breve una deliberazione che recepirà le linee guida di attuazione previste dalla Conferenza Stato-Regioni, così come anche il piano giovani è un'altra iniziativa che rientra in quest'ambito. Come vedete, quindi, c'è una serie di iniziative organiche di aiuto e sostegno del mondo del lavoro; non possiamo nascondere, tuttavia, che il momento è particolarmente difficile dal punto di vista finanziario e quindi ci sono delle attività che hanno subito un rallentamento sotto il profilo gestionale.

Quanto alle domande che sono pervenute - e più in particolare mi riferisco alla questione degli incentivi per il lavoro -, ad oggi sono 350, a fronte di circa 80 domande pervenute nel 2012; questo sta a dimostrare che questo tipo di iniziativa ha ritratto un interesse notevole ed inaspettato rispetto all'esperienza dell'anno passato. Tuttavia, i pesanti vincoli che derivano dal rispetto del patto di stabilità hanno costretto la Regione ad un forte ridimensionamento delle risorse complessivamente destinate alla spesa per il triennio 2013-2015, con delle inevitabili ripercussioni su moltissimi capitoli destinati ad alimentare le varie forme di agevolazione previste dalla legislazione regionale nei diversi settori di intervento.

Quanto alle risorse disponibili per questo tipo di incentivo, sul bilancio 2013 ammontano ad oggi a 926 mila euro, che sono insufficienti per dare copertura alle domande presentate. Per far fronte a questa situazione di difficoltà, siamo in attesa delle verifiche contabili sulla rendicontazione del piano FSE, per capire se possiamo inserire quest'iniziativa all'interno del piano e quindi avere il finanziamento sul FSE 2007-2013. Nel caso di impossibilità, qualora non se ne verificassero le condizioni, in sede di definizione del prossimo bilancio, peraltro imminente, dovranno valutarsi le possibili opzioni per far fronte a questa situazione e per onorare quest'impegno. Quando parlo di difficoltà, non sono solo delle difficoltà di carattere economico, ma sono anche delle difficoltà di carattere gestionale del Dipartimento del lavoro, perché ci si trova a gestire tutta la pianificazione europea con tutti i limiti e le difficoltà che ci sono da superare per la farraginosità delle pratiche che si devono gestire. Per rafforzare l'area tematica delle politiche del lavoro, stanti la situazione economico-sociale, le difficoltà e l'esigenza di fornire tempestive risorse, è in corso di attuazione una riorganizzazione funzionale del dipartimento, che ha previsto la costituzione di un'apposita struttura a ciò dedicata. Questa riorganizzazione non prevede l'aumento del numero delle dirigenze, in quanto viene proposta la compensazione, l'unificazione delle due strutture del Dipartimento attività produttive, di talché la struttura Politiche della formazione, a decorrere dal 7 ottobre prossimo venturo, si occuperà in via esclusiva della gestione delle problematiche del FSE 2007-2013, che è in fase di chiusura, e della progettazione e gestione della nuova programmazione FSE 2014-2020, essendo in una fase intermedia tra i due esercizi. Come è noto, la gestione dei fondi comunitari è disciplina assai complessa e richiede grande attenzione procedurale per non incappare nel disimpegno automatico in occasione dei vari momenti di verifica che vengono prefissati dall'Autorità europea. Ad oggi, tutte le Regioni italiane e anche i vari Stati dell'Unione europea hanno delle grosse difficoltà nella gestione delle pratiche FSE e quindi notevole attenzione veniva rivolta a quel tipo di attività appunto per non incorrere nella perdita di finanziamenti.

Quanto all'introduzione di nuovi criteri, credo che, per il prossimo futuro, per i prossimi esercizi, saranno necessarie delle valutazioni prima all'interno del neo-costituito, neo-rinnovato Consiglio delle politiche del lavoro e poi nelle varie commissioni consiliari per arrivare poi in quest'Assemblea e valutare l'introduzione di nuovi criteri, perché oggi è abbastanza ampia la facoltà di accesso a questo strumento quindi bisognerebbe porre delle condizioni alla fruizione. In ultimo poi credo che non sia da sottovalutare l'emanazione di nuova legislazione di carattere nazionale; bisogna infatti cercare di evitare la sovrapposizione di agevolazioni laddove già sono previste dalla legge statale e faccio riferimento ai contributi per l'assunzione di giovani lavoratori, che sono stati determinati e disciplinati dal decreto-legge varato quest'estate, dove è previsto un finanziamento fino a 650 euro al mese per 18 mesi per i nuovi contratti di assunzione per i giovani da 18 a 29 anni e 650 euro al mese per i giovani a cui si vanno a stabilizzare i contratti, ma questo per 12 mesi. In conclusione, credo che ci sia da fare una revisione complessiva di questa norma. Grazie.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin per la replica, ne ha la facoltà.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Beh, io ringrazio l'Assessore per avermi illustrato un po' tutti quelli che erano i contenuti e le iniziative in merito al piano delle politiche del lavoro. Devo dirle, ecco, se i miei dubbi erano riferiti ai LUS, le avrei chiesto dei LUS, se erano le politiche giovanili, le avrei chiesto delle politiche giovanili, le mi ha fato una panoramica completa. Io le ho fatte delle domande molto precise, rispetto alle quali finalmente, forse per la prima volta, ha detto la verità, o comunque quanto meno, rispetto all'altra volta, è stato molto più esauriente, nel senso che ci ha detto che le domande, per quello che riguarda il discorso degli incentivi, sono 350 a fronte di 80 domande che c'erano lo scorso anno. Questo significa che forse, probabilmente, la situazione in Valle d'Aosta è peggiorata, è diventata un'esigenza quella di avere questi incentivi per assumere e passare da tempo determinato a tempo indeterminato, per cui io sono veramente preoccupato, ecco, che, a fronte di 350 domande in una realtà come la Valle d'Aosta, si dica che le risorse disponibili sono 926 mila euro per risolvere un problema legato all'occupazione e alla trasformazione. Dico di più: ecco perché forse lei finalmente per la prima volta, o comunque chi ha gestito questo discorso delle politiche sociali...abbiamo detto chiaramente a chi ha fatto domanda che le risorse non ci sono, perché chi ha fatto domanda a febbraio-marzo non ha ancora ricevuto neanche una comunicazione in merito, non gli è stato detto nulla in merito, neanche una comunicazione dicendo che c'erano questi tipi di difficoltà, neanche un impegno o... Per fortuna, ho recepito nella sua illustrazione che, se le risorse non ci saranno, verranno eventualmente, diciamo, recuperate nel prossimo bilancio, però veramente siamo in una situazione che...io dico difficile, o comunque poco comprensibile, o poco leggibile, o poco chiara...ecco, questo è chiaro. Io le faccio degli esempi molto pratici: noi abbiamo delle cooperative che avevano del personale preso in tirocinio, nessuna risposta è stata data, questo personale è stato rimandato a casa; allora, questo non è un sistema di comportarsi, bisognava dirlo prima se c'erano questi tipi di difficoltà! Bisognava essere chiari prima su queste cose!

Per quello che riguarda i bandi, dov'è finita tutta l'organizzazione che è stata messa in piedi? Che fine farà quest'organizzazione? Ad oggi sappiamo che è stato cambiato il Coordinatore delle politiche del lavoro, non sappiamo ancora quali saranno, diciamo, le future riorganizzazioni che lei in questo Consiglio ci ha manifestato.

Le borse di lavoro sono legate alle fasce deboli, quei soggetti non occupabili, quelli per i quali sono stati previsti dei percorsi di avvicinamento. Noi adesso sappiamo che per il 2013 ce n'è cinque già autorizzati e otto che sono in dirittura d'arrivo, ma non avete dato nessuna risposta per il 2014. Si potrebbero interrompere dei percorsi di avvicinamento e di reinserimento perché questi sono soggetti che devono essere gestiti alla giornata, dove necessita una pianificazione a lungo termine.

Sull'accreditamento delle cooperative qua io vi leggo un breve passaggio di quello che avete scritto: "si intende inoltre attivare la specificazione del sistema finalizzato all'accompagnamento del percorso di accreditamento delle cooperative già attive nel territorio regionale; con la messa a regime del sistema di accreditamento, gli interventi di inserimento socio-lavorativo di persone in situazione di particolare svantaggio potranno essere realizzati esclusivamente da cooperative di tipo B". Risolveva anche il problema della figura del responsabile sociale, è una cosa che le organizzazioni sindacali hanno voluto inserire nel piano delle politiche del lavoro e che non avete ancora neanche minimamente toccato e su questo era prevista per il responsabile sociale l'erogazione sino al 100% del rimborso. Io dico solo questo: bisogna essere più corretti, concreti e reali, ecco, questo è quanto voglio sottolineare, perché ancora una volta veramente chi ne paga sono quelle categorie che hanno dei disagi, sono in situazioni precarie, quello che è il precariato. I numeri che ci ha dato sono numeri che, scusate tanto, dovrebbero farvi fare probabilmente...e sarebbe bene che lei venisse magari una volta in commissione ad illustrarci qual è la vera, reale situazione occupazionale in Valle d'Aosta. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 19,24 riassume la presidenza il Presidente Emily Rini.

Rini (Président) - Point 44 à l'ordre du jour.