Objet du Conseil n. 131 du 25 septembre 2013 - Resoconto
OGGETTO N. 131/XIV - Interpellanza: "Valutazioni in merito all'ipotizzata costituzione di una macroregione del nord Italia".
Presidente - Ha chiesto la parola per l'illustrazione il Consigliere Bertin, ne ha la facoltà.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Quella delle macroregioni in Italia è ormai una vecchia storia, che risale quanto meno al 1992, quasi 20 anni fa, quando la Fondazione Agnelli elaborò per la prima volta un progetto di accorpamento delle attuali 20 regioni in 12 realtà istituzionali di dimensioni più grandi, per l'appunto le macroregioni. In seguito, ispirato da questo progetto, lo stesso Ministero delle riforme, guidato all'epoca dall'esponente leghista Speroni, presentò o, meglio, vagheggiò ipotesi di riforma dello Stato in questa direzione. Di progetti simili ne sono stati elaborati diversi in questi ultimi anni, oltre a questi di cui accennavo...non è il caso adesso di riprendere le discussioni e i dibattiti provocati dalle sopracitate ipotesi, niente si è tradotto in atti concreti, fortunatamente. All'interno di quest'ampia discussione, che, come detto, dura da più di 20 anni, una forza politica in particolare ha sempre considerato l'ipotesi delle macroregioni e di una macroregione come l'obiettivo fondamentale della sua azione politica: mi riferisco evidentemente alla Lega Nord. Abbandonata la possibilità separatista, oggi, ma è un progetto che la caratterizza da sempre, la Lega vuole costituire una grande regione del nord, chiamata in un primo momento "la Repubblica del nord". Un progetto politico illustrato a più riprese in questi anni, soprattutto in occasione delle ultime elezioni regionali, quelle in Lombardia. In effetti, a sentire i leghisti, l'elezione di Maroni rappresenta nella regione...e credo rappresenti ancora un elemento fondamentale per il progetto del "Grande nord", una volta chiamata "Padania". Con la conquista dei Governatori delle principali Regioni del nord (Piemonte, Veneto, Lombardia) la strategia della Lega appare chiara, la fusione delle regioni del nord nella Padania o come la si vuole chiamare, perché adesso hanno di nuovo cambiato denominazione. Una cosa è certa: la strategia dichiarata della Lega porta all'istituzione di un nuovo soggetto istituzionale, che dovrebbe inglobare le attuali regioni del Nord, l'ultima definizione, come detto, dovrebbe essere "Cantone Cisalpino". Ho cercato di capire di cosa si trattasse, ma al momento non ci sono ancora riuscito, a questo punto ne approfitto per chiedervi, in considerazione anche dei vostri legami politici e elettorali con la Lega, delle delucidazioni su questo fantomatico "Cantone Cisalpino"; tra l'altro, in questi giorni ne ha anche parlato il Segretario della Lega valdostana in seguito ad un'assemblea in Piemonte di questo Cantone Cisalpino... In effetti, i legami politici ed elettorali tra il movimento nordista e le forze politiche dell'attuale maggioranza, Stella Alpina e Union, sono ormai consolidati da tempo; limitandosi agli ultimi anni, possiamo ricordare l'appoggio della Lega all'Union per le elezioni regionali del 2008, stesso discorso per le politiche, in occasione della candidatura dell'allora e nuovamente Assessore Fosson, lo stesso Fosson che ricordiamo entusiasta delle proposte di federalismo fiscale avanzate dal Governo Bossi-Berlusconi; in seguito il sostegno elettorale alle comunali di Aosta ai candidati unionisti Giordano-Follien; in ultimo la candidatura nelle liste della Stella Alpina in occasione delle ultime elezioni regionali di questa primavera. Un appoggio che, tra l'altro, si è dimostrato determinante per l'esito delle recenti consultazioni; in effetti, se pensiamo che il ballottaggio si è sfiorato per poche centinaia di voti, si può pensare...la ripartizione, essere seduti di là o di qua è dipeso anche dalla Lega anche grazie all'appoggio di questi voti della Lega.
Ci chiediamo pertanto, anche viste le nuove dichiarazioni, considerando il vecchio obiettivo della Lega: "se vi siano stati rapporti tra il Presidente della Regione Valle d'Aosta e i sopracitati Governatori..." leghisti per costituire questo Cantone Cisalpino e "quali sono le valutazioni in generale del Governo regionale in merito alla costituzione di una macroregione del nord...", chiamandola poi come si voglia.
Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il Presidente Rollandin per la risposta da parte del Governo, ne ha la facoltà.
Rollandin (UV) - Grazie.
L'excursus del collega su quella che è stata la storia delle macroregioni la dice lunga su quelle che sono state le varie elaborazioni, più tecniche che politiche, nel merito di un'aggregazione che è stata a varie riprese considerata non solo dalla Lega. Le iniziative in tal senso sono state anche portate avanti a livello parlamentare. Per quanto ci riguarda, non entro nel merito dei rapporti politici con la Lega, credo che un conto è avere dei rapporti con un movimento, un conto è sposarne tutte le tesi: quella della macroregione o del Cantone Cisalpino, come viene detto, senza bene capirne i connotati, non rientra in quelle che sono le nostre priorità, né le nostre possibili adesioni a questo progetto, questo l'abbiamo già detto in altre occasioni. Quello che invece ci interessa, e che sta andando avanti, è la macroregione alpina, questa è in una fase avanzata in quanto tutte le Regioni hanno aderito a questo tipo di progetto, c'è stata una presentazione dello stesso a livello di Unione europea, che è stato condiviso, quindi ci sono le Nazioni che si fanno parte attiva di questo progetto di macroregione alpina, che ha alla base la catena alpina come punto di riferimento, con tutte le problematiche che ad esse sono collegate, che non sto qui ad enunciare, ma che abbiamo già avuto modo di...
Per quanto ci riguarda, quindi, le valutazioni in merito alla cosiddetta "macroregione" sono in questo momento non condivisibili, come non lo sono mai state. Noi discutiamo le varie idee dei movimenti come dei partiti, però non condividiamo quest'idea e sicuramente non la sosterremo.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Bertin per la replica, ne ha la facoltà.
Bertin (ALPE) - Allora niente, non faremo parte del nuovo Cantone Cisalpino, la Valle d'Aosta non farà parte di questo nuovo Cantone. Da un certo punto di vista, potremmo dirci rassicurati dalla risposta, per quanto prevedibile, del Presidente. Innanzitutto per il fatto che non sono il solo a non aver ben capito le caratteristiche di questo fantomatico Cantone Cisalpino. Se anche voi che siete alleati con la Lega, da tempo, non siete riusciti ancora - e dovreste avere anche dei canali di informazione privilegiati - a capirne i connotati...insomma, sono scusato dal non averlo capito. Come detto, ci potremmo dire rassicurati anche per quanto riguarda le derive istituzionali proposte dalla Lega, che ci dite non hanno seguito.
Resta la perplessità di fondo riguardo al quadro di alleanze di questa maggioranza, a questo modo disinvolto di incassare i voti dei leghisti, dei quali ci dice poi non condivide i disegni strategici, apparentemente ci dice questo, ma contemporaneamente ne incassa i voti: "né destra, né sinistra, né sopra, né sotto, ma in fondo va bene chiunque, basta che ci porti i voti...".
Per quanto ci riguarda, non condividiamo i progetti istituzionali della Lega e non condividiamo neanche gli atteggiamenti xenofobi e razzisti del... Per quanto ci riguarda, la Valle d'Aosta deve essere un'entità istituzionale e politica distinta e, per questa ragione, molto banalmente non siamo alleati alla Lega, perché sul piano politico se qualcosa conta...se non si è d'accordo, non si fanno questi tipi di alleanze.
Finendo con la macroregione alpina, come sa, è un argomento che mi interessa, che ritengo molto positivo per il futuro della nostra Regione ed è su questo che bisogna andare. Rimangono le contraddizioni evidenti dei vostri atteggiamenti e quest'atteggiamento un po'bipolare: da una parte, fate l'alleanza e dall'altra...i partiti, va beh, insomma. Grazie.
Presidente - Punto 43 all'ordine del giorno.