Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 121 du 25 septembre 2013 - Resoconto

OGGETTO N. 121/XIV - Interpellanza: "Avvio di uno studio per l'introduzione di nuove discipline in ambito scolastico".

Président - Pour l'illustration, la parole au collègue Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Gentile Assessore, cari colleghi, ho letto con attenzione il messaggio che lei, Assessore, ha avuto la cortesia di inviare alle famiglie, agli studenti e agli insegnanti per l'inizio dell'anno scolastico. Seguo con attenzione questi messaggi di esordio degli Assessori come mi è capitato di fare con i Ministri, perché, vede, veniamo da una situazione nel mondo scolastico che sia nel campo del centro-sinistra, sia nel campo del centro-destra a livello nazionale ha registrato dei clamorosi fallimenti degli spiriti riformatori e naturalmente a pagare il prezzo di questa cosa sono stati soprattutto gli studenti che hanno vissuto questi percorsi difficili di riforme che si bloccavano a metà, di vere e proprie controriforme come nel caso della Moratti e della Gelmini. Naturalmente a pagare poi un prezzo professionale sono stati gli insegnanti che hanno visto decrescere il riconoscimento sociale da parte di un'istituzione fondamentale come la scuola e hanno sostanzialmente poi visto permanere la loro condizione di precarietà.

Ho guardato quindi con attenzione a questo messaggio e, devo dire, ho apprezzato il fatto che sostanzialmente tale messaggio va nella direzione di prestare in un momento così difficile attenzione ai giovani, a questo bisogno di essere orientati e al fatto di avere anche bisogno di referenze morali. Come non sottoscrivere tutto questo, per di più, quando si collega anche ad una tenuta sostanziale del modello scolastico regionale, in particolare nella scuola elementare, come quello rappresentato dai...in cui noi siamo stati i primi in Italia a vederne l'introduzione.

Fatta questa premessa, ho poi riscontrato in questo messaggio un passaggio che mi ha fatto riflettere, che ho cercato in qualche modo di interpretare, ma appunto la ragione dell'interpellanza è di rivolgersi a chi questo messaggio ha elaborato e scritto per averne maggiore contezza e capire in che direzione stiamo andando. "Si potrebbe pensare già dalla scuola media - si dice - a dei corsi di lavoro ed invitare gli alunni a "ragionare con le mani" per fare entrare in classe il mondo dei mestieri e delle professioni". Detto così sembra pure una cosa di un qualche interesse, perché il tema della manualità è il tema più dibattuto nella scuola contemporanea, penso che si siano spesi enormi volumi per sostenere l'importanza di attivare la manualità, ma introdurre questo passaggio sin dalla scuola media, cioè parlare del mondo dei mestieri e delle professioni è sicuramente una cosa che personalmente io non avevo ancora riscontrato, perché una cosa è parlare di creatività, di utilizzo delle abilità manuali, dello sviluppo, diciamo, delle proprie attitudini, ma quest'avvicinamento ai mestieri e alle professioni, così poi recitato in modo generico, nella scuola media, sapendo che poi, tra l'altro, l'obbligo scolastico è stato portato anche nella scuola superiore e che siamo ben lontani dall'aver collegato in quel settore i mestieri e le professioni e il lavoro...

Era una cosa che mi incuriosiva molto, così come molto mi incuriosisce il fatto di riferirsi con attenzione alla parola "famiglia", che è una parola evocativa, piace a tutti dire: "noi siamo vicini alle famiglie", non c'è un programma elettorale che non abbia almeno 20-30 volte citata la parola "famiglia", ma come poi questo si traduca in attenzione alla famiglia questo rimane un mistero, se non...come dire? un "vogliamoci tutti bene", ma non si traduce in particolare attenzione, cioè attenzione agli orari scolastici, attenzione agli orari per le famiglie numerose che hanno i figli in diverse istituzioni scolastiche, che hanno giorni di vacanza completamente diversi nella stessa istituzione scolastica, per cui le famiglie hanno i figli a casa in tempi diversi, cose di questo tipo di cui parliamo da anni e che non hanno mai alcuna attenzione pratica. Allora, dico, magari questa volta c'è un percorso, c'è qualcosa che prende un indirizzo chiaro verso queste cose, quindi siamo in attesa di un ragionamento in questa direzione, tenendo conto naturalmente di quanto evolve nel dibattito anche a livello nazionale ed internazionale su questi temi, perché ci sono i periodi in cui si rivalutano istruzioni - tra virgolette - "tecniche" e momenti in cui si torna a rivalutare, diciamo, le formazioni di tipo umanistico, come se poi queste due cose fossero poi così distinte come si vuole far credere. Certo solo due, tre anni fa, quando fu inaugurato l'anno scolastico dal nuovo rettore - vado a memoria, non mi ricordo la data, ma mi ricordo perfettamente quello che disse il rettore, ma sicuramente...-, tutti, e c'erano molti Consiglieri regionali, si sbucciarono le mani ad applaudire la lectio magistralis del rettore, che apriva ad una nuova forma di umanesimo ed esaltava la formazione umanistica rispetto a quella tecnica, no? Voglio quindi capire se ci muoviamo in un contesto in cui tutti gli attori che operano nella società valdostana...visto che quella valdostana è una piccola scuola, 120 mila abitanti, se ci muoviamo in un contesto in cui tutti marciamo sulla stessa strada, oppure se sono così delle parole che lasciano anche qualche ambiguità, perché le ricordo - lei sicuramente, usando queste parole, avrà ben ponderato quello che stava dicendo - che quella che fu la più fascista di tutte le riforme, cioè la "riforma Gentile", diede poi l'avvio a quello che era l'avviamento professionale, cioè alcuni ragazzi che facevano la scuola media, altri che, insomma, si mettevano già un po' a lavorare...ecco, tanto per fare chiarezza rispetto a questo tipo di messaggio. Grazie.

Presidente - Grazie. Per la risposta, la parola all'Assessore Farcoz.

Farcoz (UV) - Oui, merci Madame la Présidente.

È necessaria una premessa. Gli alunni valdostani ottengono degli esiti positivi ai test nazionali INVALSI ed internazionali VISA, tuttavia, forme di disagio giovanile, segnali di dispersione scolastica sono presenti nella scuola valdostana ed impongono una seria riflessione. Due ambiti di intervento devono essere rafforzati: da una parte, una seria politica di orientamento scolastico e, dall'altra, un forte coinvolgimento con le famiglie. Anche a livello normativo esistono precise indicazioni, l'orientamento viene definito come compito istitutivo della scuola secondaria di primo grado e, scorrendo le indicazioni per il curriculum del primo ciclo di istruzione, il regolamento ministeriale del 16 novembre 2012, leggiamo: "la scuola svolge un fondamentale ruolo educativo e di orientamento". Tutta la scuola in genere ha una funzione orientativa; per consentire quindi che ogni studente possa elaborare consapevolmente, realisticamente il proprio progetto di vita e, per dare attuazione alle finalità, la scuola deve aumentare nei suoi studenti la consapevolezza del mondo del lavoro, della dimensione di concretezza che accompagna la vita di ognuno di noi. Solo una visione educativa di corto respiro e fortemente orientata a privilegiare un approccio astratto al sapere può vedere con sospetto il rafforzarsi del contatto tra scuola e mondo del lavoro, più specificatamente pensare che tale approccio richiede la messa in atto di uno o più progetti, o necessiti di una riduzione oraria significa dimenticare i compiti istituzionali del sistema scuola e non riconoscere quanto già si fa nelle singole istituzioni per accompagnare gli studenti e le loro famiglie nel momento della scelta dei percorsi scolastici e lavorativi.

Per sottolineare la coerenza di tali considerazioni con il contesto attuale e le priorità individuate dal MIUR, segnalo inoltre che il recente decreto-legge 104 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 12 settembre 2013, recante: "Urgenti misure in materia di istruzione, università e ricerca", all'articolo 8 potenzia le attività svolte per l'orientamento degli studenti per favorire una migliore conoscenza degli sbocchi occupazionali, a tal fine definisce che le attività di orientamento sono in capo a tutti i docenti e rientrano tra le attività funzionali all'insegnamento che non sarebbero aggiuntive. Mi sembra poi di capire anche dalla relazione scuola-famiglia trovi necessità di chiarimenti relativamente al suo fondamento e alla sua realizzazione in un progetto applicativo. Mi rifaccio nuovamente alla norma, leggo sempre nelle indicazioni, un documento di estrema attualità ed importanza: "l'intesa tra adulti non è più scontata e implica la faticosa costruzione di un'interazione tra le famiglie e la scuola, cui tocca, ciascuno con il proprio ruolo, esplicitare e condividere i comuni intenti educativi". Inoltre "la scuola perseguirà costantemente l'obiettivo di costruire un'alleanza educativa con i genitori. Non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti critici, ma di relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative. Infine, di fronte alla complessa realtà sociale, la scuola ha bisogno di stabilire con i genitori rapporti non episodici o dettati dall'emergenza, ma costruiti dentro un progetto educativo condiviso e continuo".

Per completare l'informazione ed ancorarla maggiormente alla realtà valdostana, rendo noto che, in applicazione a quanto letto di altre norme precedenti, le famiglie dei nostri studenti stipulano con le scuole precisi patti di corresponsabilità educativa, che sono preziosi documenti per avviare confronti educativi specifici. Più in generale è attivo un forum dei genitori ideato come punto di incontro e di formazione, di scambio di esperienze per facilitare la triangolazione scuola, genitori e studenti. In ultimo segnalerei poi il lavoro quotidiano di contatto e di passaggio di informazioni, di riflessione comune che all'interno delle nostre istituzioni scolastiche dirigenti ed insegnanti conducono per collaborare con le famiglie al successo formativo dei propri studenti. Merci.

Président - Pour la réplique, la parole au collègue Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Grazie Assessore, sono naturalmente deluso dalla sua risposta, ma anche un po' meno preoccupato. Cercherò di chiarire questa cosa, cioè sono deluso perché, come il protagonista de "Il Deserto dei Tartari"...si aspetta la riforma della scuola che non arriva mai, mi vedo di fronte di nuovo ad una situazione in cui siamo a semplici enunciazioni, un piccolo petardo che fa quello scoppietto lì il giorno che inizia la scuola e non c'è niente dietro...fumo e niente arrosto; dall'altra, sono preoccupato perché naturalmente, invece, ci vuole qualche idea nuova nella scuola e noi che abbiamo l'autonomia scolastica, visto che a livello nazionale si è bloccati, si è fermi, si fatica, qualche fantasia locale...visto che abbiamo delle intelligenze locali, abbiamo un'università che forma degli insegnanti e quant'altro, qualcosa di più ci saremmo aspettati.

Le segnalo soltanto che recenti studi hanno mostrato il fallimento di un sistema: del sistema di insegnamento USA che trascura la formazione umanistica. "Alla fine - dice la filosofa Martha Nussbaum - una scuola che invita a sviluppare una razionalità strumentale senza stimolare l'aspetto emozionale, artistico, creativo fallisce anche nel suo obiettivo di formare bravi tecnici" e rincara la dose l'attuale Ministro, col quale lei dovrebbe essere in contatto e confrontarsi, nel senso che l'attuale Ministro dice esplicitamente che crede molto nella lezione dell'anti-disciplinarietà e nella volontà, in un momento di crisi come quello che attraversiamo, di ripensare di rimescolare le nostre conoscenze, le nostre scuole per costruire qualcosa di nuovo che abbia un tratto unificante. Insomma, quindi non è proprio questa cosa qui, però, stando anche alla buona fede delle sue parole...lei ha fatto tutto un discorsone sull'orientamento scolastico, allora io le dico: lei ha visto i dati quest'anno dell'iscrizione alle scuole? Proprio perché in virtù del fatto che si continua a dire che ci sono dei ragazzi che non hanno attitudine per lo studio e devono avvicinarsi alla formazione professionale, noi andiamo a scoprire che ci mancano dei laboratori, abbiamo dei problemi di aule per farli lavorare sulla manualità, per fare la fisica in laboratorio, eccetera. Spariscono le classi di falegnameria, tanto per capirci e, laddove invece ci sono delle scuole in cui i ragazzi vorrebbero andare, lo IAR e l'IPRA, noi li mandiamo via...ha sentito Assessore? Noi li mandiamo via! Allora, se vuole fare qualcosa, vuole lasciare un segno, regionalizzi quelle scuole che sono un ibrido privato in cui entra sempre l'amico dell'amico, e qualcuno invece viene eliminato, viene messo fuori, non ha accesso, anche se paghiamo noi, perché paghiamo noi l'IPRA e lo IAR! È inutile allora dire: "noi facciamo l'orientamento, invitiamo i ragazzi ad andare a farsi una formazione sui mestieri e quant'altro", poi, quando i ragazzi dicono: "vado nella scuola che mi forma, perché io voglio diventare un cuoco, un cameriere", gli diciamo: "no, ragazzo, per te scegliti il linguistico, vai a farti un giro alle scienze sociali...non ce n'è, non c'è posto qui per te". Allora, posto che già non condivido la mancanza di pensiero dietro semplicemente quella cosa: facciamogli conoscere il mestiere del fabbro, così un po' casuale, non costruito dietro ad un progetto, vero, didattico forte...perché, prima di parlare, bisogna avere le idee chiare! Lei ha irriso il fatto che io ho detto: "ah, ma bisogna capire quali materie fanno, non fanno", l'orientamento va..."se proprio lei mi dice che fallisce l'orientamento in Valle d'Aosta...", vada a vedere quante ore di orientamento si fanno nella scuola media, ma evidentemente non c'è un progetto dietro, mancano di efficacia non per la non bravura dell'insegnante, ma perché non si sa dove andare! Non attribuisco tutte le colpe alla Regione Valle d'Aosta, ho appena detto che dai tempi della "riforma Berlinguer" è un fallimento totale di riforme nel sistema nazionale, però qui, che abbiamo anche delle carte da giocarci, il risultato qual è? Il sistema della doppia iscrizione e di quei ragazzi che magari avevano una chance se vedevano accolta la domanda allo IAR, all'Institut agricole, o all'IPRA e se la vedono...tric-trac, "vai nella seconda opzione"...cosa rispondiamo a questi ragazzi? Ecco, io mi aspettavo una risposta e spero che verrà, ha cinque anni di tempo per dare questa risposta e io sarò lì ad aspettarla.

Président - Point 33 à l'ordre du jour.