Objet du Conseil n. 2537 du 25 juillet 2012 - Resoconto
OGGETTO N. 2537/XIII - Interpellanza: "Interventi per il rilancio dell'attività produttiva della Verrès S.p.A.".
Interpellanza
Preso atto:
- che il Poligrafico dello Stato e Finaosta S.p.A. si sono adoperati per concretizzare l'azione di salvataggio e rilancio della Verrès S.p.A., il primo azionista facendosi carico dell'acquisizione degli impianti per un valore di circa 5.500.000 euro, mentre il secondo acquistando gli immobili per un importo di circa 4.500.000 euro testimoniando la volontà e l'interesse a salvaguardare e promuovere la Verrès S.p.A.;
- che vi sia un certo interesse da parte di un gruppo francese come possibile futuro azionista;
- che sono state acquisite commesse per un valore di circa 17 milioni di euro;
Preoccupati che, dalle ultime notizie di un'ulteriore crisi della azienda in oggetto, si prospetta una sensibile riduzione sia del personale (taglio di 47 lavoratori su 77) che del carico produttivo del 75%, nonché della possibilità di trasferire l'attività altrove in Italia;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per sapere:
1) se il risanamento del debito è stato completato e quali sono gli intendimenti dell'Assessorato di competenza al fine di fronteggiare il percorso intrapreso sino ad ora;
2) se è vero che nonostante tutti gli investimenti per risollevare la società c'è il rischio di un azzeramento dei contratti, di nuova cassa integrazione o nella peggiore delle ipotesi di licenziamenti;
3) se la produzione sarà ridimensionata, ed eventualmente in che misura e con quale prospettiva di mercato;
4) se è reale la volontà di spostare la produzione o parte di essa altrove.
F.to: Carmela Fontana - Donzel
Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Grazie Presidente.
Il Poligrafico dello Stato e Finaosta S.p.A. si sono adoperati per concretizzare l'azione di salvataggio e rilancio della Verrès S.p.A., il primo azionista facendosi carico dell'acquisizione degli impianti per un valore di circa 5.500.000 euro, mentre il secondo acquistando gli immobili per un importo di circa 4.500.000 euro testimoniando la volontà e l'interesse a salvaguardare e promuovere la Verrès S.p.A.. Preoccupati che dalle ultime notizie di un'ulteriore crisi dell'azienda in oggetto, si prospetta una sensibile riduzione sia del personale con un taglio di 47 lavoratori su 77, che del carico produttivo del 75 percento, nonché della possibilità di trasferire l'attività altrove in Italia, volevamo sapere dall'Assessore se il risanamento del debito è stato completato e quali sono gli intendimenti dell'Assessorato di competenza, al fine di fronteggiare il percorso intrapreso sino ad ora; se è vero che nonostante tutti gli investimenti per risollevare la società c'è il rischio di un azzeramento dei contratti, di nuova cassa integrazione o, nella peggiore delle ipotesi, di licenziamenti; se la produzione sarà ridimensionata, ed eventualmente in che misura e con quale prospettiva di mercato; se è reale la volontà di spostare la produzione o parte di essa altrove.
Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive, Pastoret.
Pastoret (UV) - Grazie Presidente.
Riguardo alle questioni poste dalla collega Fontana, fornisco le risposte che desumo dalle informazioni avute da Finaosta, socia della Verrès S.p.A. in liquidazione, e soggetto che ha operato e sta operando con il Poligrafico per la creazione della NewCo che si insedierà nello stabilimento. Qui dobbiamo avere chiaro un aspetto: la Verrès fra un po' non esisterà più, ci sarà una nuova compagnia che prenderà il suo posto, quindi ci sono due momenti (uno si conclude, l'altro sta partendo) che si stanno sovrapponendo, e allora bisogna avere chiaro questo.
Partiamo intanto dalla Verrès, che è stata posta in liquidazione a novembre 2011, perché l'elemento essenziale è come si giunge alla liquidazione. Il piano predisposto dal liquidatore per addivenire alla chiusura in bonis della liquidazione prevedeva l'acquisizione della commessa conferita per il 2012 dall'Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, il completamento delle commesse in corso, oltre alla cessione ai soci di terreni e fabbricati comprati da Finaosta e degli impianti e macchinari comprati dal Poligrafico. Queste operazioni hanno consentito la temporanea prosecuzione dell'attività industriale che andrà ad esaurirsi per la fine del 2012 e, dall'altro lato, il recupero della liquidità necessaria per saldare la forte esposizione nei confronti del sistema creditizio e portare a termine il processo di liquidazione. Come riferito dal liquidatore nell'ultimo aggiornamento sull'andamento della liquidazione, oltre al risparmio ottenuto dalla transazione con il fornitore per circa 1.300.000 di euro, sono state concluse trattative con alcuni istituti di credito e, a fronte di un debito nei confronti delle banche interessate pari a 3.600.000 di euro, è stato concordato un saldo a stralcio della posizione debitoria pari a 2.900.000 di euro. Rimane il contenzioso con la Tailandia, in ordine al quale il liquidatore è in attesa di una comunicazione risolutiva da parte del Dipartimento del tesoro del paese interessato. Tenuto conto di quanto sopra detto, il liquidatore ritiene di confermare la chiusura in bonis della liquidazione come a suo tempo dichiarato.
La seconda questione chiede "se è vero che nonostante tutti gli investimenti per risollevare la società c'è il rischio di un azzeramento dei contratti, di nuova cassa integrazione o nella peggiore delle ipotesi di licenziamenti": va ricordato che gli interventi effettuati avevano lo scopo di consentire la chiusura della liquidazione e la nascita di una nuova società. Gli interventi effettuati dai soci hanno permesso la chiusura in bonis della procedura di liquidazione, evitando procedure concorsuali, ed hanno garantito la creazione di una nuova unità produttiva gestita dall'Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, società che deve ancora essere costituita. In questo momento loro stanno continuando a produrre come Verrès S.p.A.. La conclusione della liquidazione e le decisioni assunte porterà a non avere più la Verrès, ma una nuova società fondata dal Poligrafico con caratteristiche proprie sulla base delle proprie esigenze produttive. Quale sarà il futuro? È evidente che la NewCo dovrà organizzarsi per procedere soprattutto con un equilibrio economico sostenibile, perché sarà figlia del Ministero...sappiamo oggi cosa si dice della spending review...sostenibile rispetto alle dimensioni produttive che esprimerà. La NewCo sarà costituita dal Poligrafico come socio unico e produrrà per le sue esigenze.
Si chiede "se la produzione sarà ridimensionata, ed eventualmente in che misura e con quale prospettiva di mercato": ribadisco quanto già detto in altre occasioni, e cioè che il socio di maggioranza attuale, il Poligrafico, intende mantenere un'unità produttiva nell'attuale stabilimento; la previsione dell'attività dipenderà dalle esigenze del Ministero del tesoro. Ad oggi è stata prevista per circa 2.500 tonnellate annue: ciò consentirà all'azienda di continuare ad esistere (sotto un'altra denominazione), le garantirà una produzione annua, comporterà nell'immediato un ridimensionamento della produzione e delle unità lavorative. Questo a condizione che non subentri qualcun altro all'interno dello stabilimento, ma questo è un ragionamento prematuro che non intendo fare in questo momento, anche se molti parlano a proposito ed a sproposito di eventuali nuovi soci. La prima cosa deve essere la costituzione dell'azienda e poi la ricerca di partner eventuali.
Infine si chiede "se è reale la volontà di spostare la produzione o parte di essa altrove": il Poligrafico, proprietario degli impianti e dei macchinari, ha confermato ad oggi la volontà di mantenere l'attività produttiva nel sito di Verrès; sono ad oggi al vaglio dei competenti organi della Zecca le modalità di esecuzione di tale operazione.
Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Ancora una volta, oggi, sono maggiormente delusa, perché ancora una volta ci troviamo ad affrontare un'altra fabbrica che...dopo tutti gli investimenti fatti fino a pochi mesi fa, sembrava che avessimo risolto il tutto, che avremmo salvato questi 77 lavoratori che nel decennio mi sembra fossero 167...via via sono arrivati a 77...adesso nemmeno questi 77 lavoratori hanno la tranquillità di avere un lavoro!
Mi chiedo e chiedo anche al collega Lattanzi che su questo argomento diceva sempre: "se fossimo noi, in maggioranza"...cerchiamo di fare un qualcosa, cioè...ma perché non mettiamo su un tavolo di lavoro? Non voglio fare polemica, non sto tirando in ballo nessuno per polemica, ma il lavoro sta andando a rotoli! Allora cerchiamo di capire, ma tutti, minoranza e maggioranza, cosa si può salvare in futuro delle poche fabbriche che sono rimaste!
Se dobbiamo mettere tutte queste risorse, perché vorrei fare un elenco...mettiamo negli ultimi cinque anni le risorse che ha messo la Regione per salvare queste fabbriche e cosa però è venuto in tasca, sia ai lavoratori, sia alla Regione! Forse avremmo fatto meglio, in questo momento di crisi, a dare un reddito di cittadinanza a tutti questi lavoratori, ci avremmo guadagnato! Perché o queste persone si prendono l'impegno che quando prendono dei contributi da parte della Regione garantiscono che rimangono e mantengono i lavoratori, altrimenti mi sento presa in giro...non so voi! Ma è possibile che non riusciamo a fare niente, che sta andando tutto a rotoli, non c'è più un posto di lavoro e non sappiamo cosa fare? Vediamo per il futuro! La crisi sappiamo che non è passata, cosa facciamo? Continuiamo a dare risorse? Stanno sei-sette mesi, e poi...
(interruzione dell'Assessore Pastoret, fuori microfono)
...parlo in generale...anche per la Verrès abbiamo dato più di 4.500.000 di euro, l'abbiamo comprata, abbiamo dato un contributo, ma non sono risorse da sottovalutare!
Mi chiedo davvero: perché non fare un tavolo di lavoro da parte di tutti? Non incolpo nessuno, perché se le cose vanno bene, vanno bene per tutti, se vanno male, vanno male per tutti, ma non riesco a capire se non c'è una volontà o veramente non siamo in grado di affrontare questa questione. Però le risposte ai lavoratori le dobbiamo dare, la preoccupazione c'è, vediamo che un posto di lavoro non si trova nemmeno a pagarlo oro, non so cosa vuol fare questo Consiglio...se continuare a fare così o se, all'apertura del Consiglio, fare una seduta tematica con tutti gli attori, che siamo qui, non escludendo nessuno, perché non voglio dare colpe a nessuno!
Qui tutti abbiamo la responsabilità di far funzionare bene le cose e vedere cosa fare, perché se sui soldi che investiamo poi i lavoratori non ci guadagnano niente, ci guadagnano le imprese che poi se ne vanno, a questo punto valuterei, nel periodo di crisi...mettiamole a disposizione della gente e diamo un reddito di cittadinanza, così li facciamo sopravvivere finché non riparte l'economia ed il lavoro. Grazie.