Objet du Conseil n. 2432 du 16 mai 2012 - Resoconto
OGGETTO N. 2432/XIII - Interpellanza: "Iniziative per rilanciare la valenza regionale del servizio a favore delle famiglie in capo al Comune di Aosta".
Interpellanza
Sottolineato che il Centro per le famiglie "Il Cortile" di Aosta è un luogo di accoglienza per le famiglie, uno spazio dove costruire legami, relazioni, socializzazione all'ascolto, al confronto e al sostegno nel difficile ruolo di genitore;
Ricordati gli impegni assunti dall'Assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali in risposta ad una interpellanza discussa l'8 giugno 2011;
Fatto presente che il Comune di Aosta non ha ancora, al momento, ricevuto i finanziamenti assicurati a giugno 2011 dall'Assessore regionale competente "...la norma regionale indicata permetterà all'Amministrazione regionale di procedere all'erogazione del finanziamento non solo per il 2010, ma anche per gli anni a venire";
Considerato che l'apposito Gruppo di lavoro, costituito con la DGR 634/2011, con il compito di elaborare sistemi innovativi e sperimentali di organizzazione e qualità dei servizi sociali erogati nel Comune di Aosta, doveva presentare entro il 31 marzo 2012 una specifica proposta per il Centro per la famiglia capace di valorizzarne il carattere regionale;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore regionale competente per conoscere:
1) come mai non sono ancora stati concessi al Comune di Aosta i finanziamenti regionali per la gestione del servizio denominato "Il Cortile";
2) la documentazione ed i risultati prodotti dal Gruppo di lavoro richiamato nelle premesse;
3) le intenzioni della Giunta regionale per "...rilanciare, anche sotto il profilo formale, la valenza regionale del servizio in capo al Comune di Aosta..." (dal resoconto consiliare dell'8 giugno 2011).
F.to: Rigo - Donzel
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Rigo.
Rigo (PD) - Grazie Presidente.
La crisi economica ha avuto e sta provocando un impatto negativo amplificato sulla società in termini di erosione degli standard di vita e di accentuazione dell'incertezza circa le prospettive individuali e familiari. Il fatto è che il nostro Paese sconta gli effetti di un prolungato periodo di non crescita ed i pesanti ritardi accumulatisi nel decennio trascorso nello sviluppo di politiche sociali adeguate a conseguire gli obiettivi della strategia di Lisbona.
La situazione è ora aggravata dalla debolezza dell'Europa, dalla crisi finanziaria, dai drastici tagli alle politiche ed ai servizi. Anche la Valle d'Aosta, nonostante gli interventi e gli ammortizzatori sociali messi in campo dalla Regione e dagli enti locali, sta vivendo un momento particolarmente pesante, a volte, drammatico per le persone e per le famiglie. Anche da noi le difficoltà e le carenze del sistema italiano implicano che sulla famiglia si scarichi una pesante funzione di supplenza che, con il ristagno dei redditi, il diffondersi di situazioni di precarietà del lavoro e sotto i colpi della crisi economica, rischiano di mettere in crisi la tenuta delle relazioni familiari. È una situazione che richiede interventi e non solo attenzioni di pura facciata ad uso della stampa e delle istituzioni. L'enfasi con cui spesso nei dibattiti si parla di "famiglia", non corrisponde purtroppo a politiche in grado di sostenerne il suo ruolo economico e sociale che gli sono attribuiti e richiesti. Le famiglie vanno sostenute costruendo un contesto di servizi e di prestazioni che ne faciliti la formazione, anzitutto, ne migliori la qualità della vita quotidiana, le aiuti a fronteggiare le situazioni di fragilità, allievi: il carico per le donne, riequilibri i ruoli di genere.
In questi anni, in Consiglio regionale, abbiamo promosso una serie di iniziative volte a definire un sentire comune e, al tempo stesso, a suggerire un complesso di azioni e misure volte a costruire una rete di servizi per le famiglie, di sostegno dei redditi familiari, di conciliazione fra i tempi di vita e di lavoro. In questa direzione vogliamo riprendere il tema del centro per le famiglie denominato "Il Cortile", già affrontato da questa Assemblea a giugno dello scorso anno.
Le ragioni dell'interpellanza sono due, a fronte delle tre domande poste. La prima riguarda la promozione dell'associazionismo familiare. A nostro avviso questo è un obiettivo strategico nell'ottica del sostegno che una sana politica di sussidiarietà orizzontale - questa dal basso, non quella evocata giustamente stamani dal collega Caveri - può dare all'economia regionale che, in tempi di razionalizzazione e di tagli inesorabili alle spese sociali, ha bisogno di individuare alleati certi, credibili, in grado di permetterle di coniugare efficacia ed economicità degli interventi. Questa è la prima ragione: l'importanza dell'associazionismo familiare. La seconda riguarda nel merito le risposte date allora dall'Assessore Lanièce. In particolare vogliamo sapere come mai non sono stati ancora concessi al Comune di Aosta quei finanziamenti regionali promessi per la gestione del servizio "Il Cortile". Alla nostra specifica domanda su questo punto l'Assessore rispose (cito): "La norma regionale indicata - qui parlava della necessità di predisporre degli atti necessari per poter rispondere in maniera efficace alle richieste dell'Amministrazione - permetterà all'Amministrazione di procedere all'erogazione del finanziamento non solo per il 2010, ma anche per gli anni a venire".
Noi siamo convinti che l'associazionismo vada sostenuto con risorse pubbliche, certamente, ma esso va valorizzato dalle politiche promozionali regionali finalizzate alla crescita dei territori - e qui penso a quella valenza regionale che lei vuole dare a questo servizio - anche tramite il diretto coinvolgimento dell'associazionismo familiare nella progettazione, nella gestione e nella verifica degli interventi di politica familiare: la sussidiarietà evocata. Ma come può crescere questo servizio a livello regionale, se non sa come programmare il suo futuro perché il relativo finanziamento è aleatorio? Diventa difficile anche per gli amministratori procedere nella programmazione di interventi futuri. Ecco perché vogliamo conoscere la documentazione ed i risultati prodotti dal gruppo di lavoro, costituito con deliberazione del 2011, che dovevano essere prodotti all'Assessorato entro il 31 marzo di quest'anno.
Siamo interessati a capire, Assessore - forse non solo noi perché altri attori, a quanto ci risulta, non sono bene a conoscenza delle intenzioni dell'Amministrazione -, quale sarà il futuro operativo di questo servizio, anche perché lei, a giugno dell'anno scorso, ha detto che questo servizio non cesserà assolutamente, ma continuerà, anzi, si svilupperà e assumerà una valenza regionale. Attendiamo la sua risposta.
Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce.
Lanièce A. - Grazie Presidente.
Per quanto riguarda la prima domanda: "come mai non sono ancora stati concessi al Comune di Aosta i finanziamenti", vorrei rispondere che non c'è nessun lato oscuro, semplicemente adesso dirò. Se la diminuzione delle risorse al bilancio non ha al momento interessato il welfare, ulteriormente rafforzato dalle misure anticrisi, tuttavia l'incremento delle domande di assistenza economica, e soprattutto i contributi per interventi alternativi all'istituzionalizzazione, sta richiedendo un impegno finanziario importante. Stiamo assistendo ad una richiesta ulteriore sempre crescente per quanto riguarda questo aspetto legato all'assistenza domiciliare.
Attualmente l'Assessorato sta effettuando un'attenta analisi delle risorse ancora disponibili, per verificare i margini per garantire una parte di finanziamento al servizio "Il Cortile". Stiamo valutando l'andamento delle richieste sugli altri capitoli ed è questo il motivo dell'atteggiamento di precauzione, e la nostra priorità è quella di garantire il sostegno economico a tutte le famiglie richiedenti, in cui vivono persone non autosufficienti e manifestano la necessità di assistenza e di cura, soprattutto a domicilio.
Per quanto riguarda il gruppo di lavoro, che ha lavorato seriamente, si è riunito nel corso dei mesi scorsi ed ha affrontato tutti i temi di lavoro previsti dalla deliberazione citata, fra cui la famiglia, con particolare attenzione al centro per le famiglie. Sono stati svolti degli incontri con il gruppo interistituzionale di pilotaggio del servizio. Nelle ultime settimane è stata predisposta da parte del gruppo di lavoro, coordinato dal Dirigente delle politiche sociali dell'Assessorato, una relazione che sarà presentata all'Assessore del Comune di Aosta, al Presidente del CPEL, il cui scopo è di argomentare l'importanza di mantenere attivo il centro per le famiglie, accentuando la valenza regionale. Il gruppo ha prodotto una serie di valutazioni che riporto brevemente: il centro per le famiglie si caratterizza sempre più come soggetto che si integra nella rete dei servizi e dei percorsi attivati per opera dei vari enti ed associazioni attive sul territorio. Essendo il primo centro rivolto alle famiglie nell'intero territorio regionale, è ancora necessario lavorare sulla specificità del suo intervento rispetto ad altri servizi e di individuare le aree in cui può spaziare, tenendo conto del contesto sociale in cui la famiglia oggi vive ed agisce. Il percorso del centro è stato costantemente in crescita, prova ne sono il numero di persone, adulti e minori, che con regolarità partecipano alle attività. Negli ultimi mesi sono stati presenti i nuclei familiari residenti nei comuni della cintura di Aosta, a dimostrazione dell'interesse che il centro per la famiglia suscita e la vocazione regionale che intende perseguire. Le famiglie che partecipano all'attività del centro sono attive, in grado di giocare ruoli importanti. Spesso presentano proposte, iniziative e riflessioni sul ruolo della famiglia e dei genitori, ma anche su quello delle istituzioni pubbliche e private.
Le politiche della Regione e del Comune come di altri Comuni e delle Comunità montane, hanno promosso e sollecitato la partecipazione diretta delle famiglie rispetto ai servizi. Una proposta di allargare la partecipazione delle famiglie potrebbe puntare a differenti gruppi di interesse; ad oggi sono coinvolti soggetti di area cattolica che esprimono per vocazione un forte interesse per la famiglia. Il gruppo propone di prendere in considerazione differenti modalità di promozione del centro e delle sue attività. A partire dalle considerazioni presentate, il gruppo ha individuato alcuni elementi che ritiene indispensabili per concretizzare la connotazione a valenza regionale del servizio, in un'eventuale prospettiva di prosecuzione dello stesso.
Il centro per le famiglie deve acquisire un ruolo di coordinamento di tutta l'associazione di famiglie presenti sul territorio; in occasione dell'organizzazione di iniziative specifiche è compito del centro provvedere a coinvolgere anche le associazioni di altro tipo legate all'area di interesse e di indagine. Con lo scopo di promuovere la collaborazione fra l'associazione di famiglie, il centro deve porre in essere un'attività di sensibilizzazione e proposta finalizzata alla costituzione, secondo tempistiche da definire, di una consulta delle associazioni familiari che, sul modello di quanto realizzato a Parma, possa diventare un importante interlocutore rispetto alle scelte degli enti. Il centro deve agire quale facilitante della partecipazione delle associazioni familiari alle attività del piano di zona. Il mandato di lavoro e di azione del centro deve realizzarsi a livello territoriale, utilizzando le modalità e gli organismi di piani di zona e del servizio sperimentale del segretariato sociale. Relativamente all'attività esterna al centro, da localizzare sul territorio regionale, una per ogni anno di gestione, dovrà essere garantita la realizzazione di almeno cinque iniziative, una per subambito come indicato nel piano di zona, quattro più il Comune di Aosta, da concordare con il gruppo tecnico di zona del subambito. Le farò avere il documento completo, per avere un quadro esaustivo del lavoro che è stato fatto.
Sul terzo punto, come illustrato, la valenza regionale del servizio ha costituito la principale linea di sviluppo già promossa e concertata dall'Amministrazione, dal Comune di Aosta e l'ente gestore, ed ha negli ultimi tempi prodotto i primi significativi risultati. Nel momento in cui si prospettano le condizioni economiche favorevoli per garantire la copertura ad un nuovo affidamento, che ricordo scade a dicembre 2012, per il prossimo triennio sarà prioritario per questa Amministrazione offrire un servizio utile a tutte le famiglie valdostane, ovunque vivano.
Quindi stiamo attentamente valutato adesso le risorse generali di tutte le politiche sociali e stiamo cercando di inserire anche questo servizio, valutando la crescita di tutta una serie di richieste sulla non autosufficienza. Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Rigo.
Rigo (PD) - Grazie Presidente. Prendo atto delle risposte date dall'Assessore.
Sicuramente l'analisi da parte dell'Assessorato di fare il punto rispetto alla necessità di sostenere altri settori, nel campo delle politiche sociali, ha costretto l'Amministrazione regionale ad un ripensamento, a cercare, nel proprio bilancio, la possibilità di trovare le risorse necessarie per garantire i finanziamenti promessi gli anni scorsi. Capisco questa necessità, ma credo altrettanto importante e doveroso da parte dell'Amministrazione far sapere agli altri, in questo caso all'Amministrazione comunale ed ai fruitori di questo servizio, come stanno le cose. Tutti credo conoscano le sue indicazioni, là dove affermava che, trovata la norma, sarebbero stati onorati i patti. Ricordo che sono 4 gli anni non ancora coperti da finanziamenti regionali e la Regione aveva preso impegno di coprirne 3. Sono 300.000 euro: per il Comune di Aosta è una cifra non secondaria, quindi credo che, al di là del tema anche dal punto di vista finanziario per le casse comunali sia un problema non semplice da affrontare.
Lei ha detto che c'è stato un incremento nell'assistenza economica, una funzione importante svolta dall'Amministrazione regionale. Credo che anche il ruolo svolto dall'associazionismo familiare possa avere la stessa dignità di interesse da parte dell'ente pubblico! Assessore, lei sa molto meglio di me che uno dei tanti segnali attuali della debolezza della famiglia è rappresentato dal rapporto con la scuola, forse ce ne può parlare molto meglio l'Assessore Laurent Viérin. Nella scuola oggi si tende ad esautorare la funzione educativa degli insegnanti a fronte di bambini spesso viziati e poco avvezzi a divieti e frustrazioni: questo è, per quanto mi riguarda, un indicatore preoccupante per la società del futuro.
Se vengono meno alcuni cardini fondamentali, il rischio è quello di una società senza valori riconosciuti universalmente. Quindi credo che l'associazionismo e quindi anche l'attività de "Il Cortile" potrebbe essere un valido collaboratore per orientare le opinioni dei tanti genitori che molte volte sono insicuri, e rafforzare modelli educativi consapevoli. La scuola in questo momento ha bisogno di avere dalla sua parte famiglie consapevoli, e quindi anche questo servizio, che potrebbe sembrare meno importante rispetto alla necessità di un intervento immediato alla persona, se guardiamo al futuro di questa società e a come questa società potrebbe diventare deve essere aiutato nel suo sviluppo.
Ho potuto apprendere solo dalla voce dell'Assessore alcune linee di fondo della relazione; mi sembrano interessanti e coinvolgenti. Spero che quanto prima ci sia un'indicazione precisa per quanto riguarda il futuro di questo servizio; che al termine dell'attuale gestione del centro per la famiglia si prospetti, per il 2013, anche attraverso quella relazione, un percorso più facile rispetto a quello compiuto in questi anni. Grazie.