Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2414 du 16 mai 2012 - Resoconto

OGGETTO N. 2414/XIII - Interrogazione: "Chiusura della parete di arrampicata della Corma di Machaby in comune di Arnad".

Interrogazione

Ricordato che il 21 aprile scorso, un istruttore del CAI è deceduto per il distacco di un masso dalla Corma di Machaby di Arnad, una delle pareti di arrampicata più belle e frequentate della nostra regione;

Ricordato che su richiesta della Comunità montana, proprietaria dei terreni, il sindaco di Arnad ha emesso un'ordinanza di chiusura della parete, a cui ha fatto seguito una dura presa di posizione dell'Unione guide alpine valdostane;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore competente per conoscere:

1) quali sono le ragioni della chiusura della parete di arrampicata della Corma di Machaby;

2) se la chiusura è temporanea o se limiterà in qualche modo in via definitiva l'arrampicata;

3) in quali tempi e con quali modalità l'attività potrà riprendere.

F.to: Patrizia Morelli - Louvin

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Grazie Presidente.

I colleghi Morelli e Louvin chiedono lumi sulla palestra di roccia di Arnad, che, come sapete, è di competenza e di proprietà della Comunità montana. Per poter dare una risposta compiuta, abbiamo formalizzato i contatti con la Comunità montana.

Sulla prima domanda: "quali sono le ragioni della chiusura della parete di arrampicata della Corma di Machaby", le ragioni della chiusura della struttura sportiva sono riportate nel dispositivo stesso dell'ordinanza del Sindaco di Arnad del 27 aprile, che recita così: "per motivi precauzionali e al fine dell'esecuzione di ulteriori accertamenti tecnici finalizzati all'individuazione e rimozione di potenziali elementi di pericolo per la pubblica incolumità". Si precisa che l'ordinanza fa seguito ad una richiesta di chiusura da parte dell'Ente proprietario, appunto la Comunità montana, recante la medesima motivazione.

Seconda domanda: "se la chiusura è temporanea o se limiterà in qualche modo in via definitiva l'arrampicata", la chiusura è finalizzata all'espletamento degli accertamenti tecnici necessari.

Terza domanda: "in quali tempi e con quali modalità l'attività potrà riprendere", i tempi di riapertura e le modalità di ripresa dell'attività sono state discusse e delineate nel corso della riunione tenutasi il 3 maggio scorso, alla presenza di tutti i soggetti interessati, presso la sede del Comune di Arnad, secondo i seguenti punti: "conferimento da parte della Comunità montana Evançon di incarico ad un professionista per l'espletamento degli accertamenti tecnici necessari; predisposizione di concerto con l'Associazione guide di Arnad di un accordo di concessione ai fini della gestione e manutenzione dei siti di arrampicata; conclusione delle procedure nel più breve tempo possibile". La informo che il Consiglio dei Sindaci si è riunito il 10 maggio e ha deliberato l'incarico alla guida alpina Stefano Epiney al fine di provvedere ai sopralluoghi e agli accertamenti tecnici necessari. In questi giorni quindi si stanno effettuando i sopralluoghi, i cui esiti saranno consegnati in settimana alla Comunità montana Evançon, che delibererà sul da farsi.

Presidente - La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci M. le Président.

Abbiamo presentato questa interrogazione, perché la Corma di Machaby è uno dei templi dell'arrampicata in Valle d'Aosta e la sua chiusura ha suscitato accese reazioni da più parti. È una parete di arrampicata caratterizzata da un gran numero di vie, facilmente accessibile, molto visibile e molto conosciuta, quindi richiama molti appassionati dalla Valle, ma anche da fuori Valle. Come è stato evidenziato dalle guide, questa parete rappresenta una considerevole parte dell'attività delle stesse, oltre a costituire un'attrattiva turistica con un indotto che coinvolge i locali e le attività ricettive che si sono sviluppate intorno a tale zona.

La chiusura di tutta la parete con un'ordinanza firmata dal Sindaco di Arnad, come l'Assessore ricordava, a causa di un incidente occorso ad un istruttore del CAI di cui siamo tutti dispiaciuti, potrebbe però costituire un precedente importante, sulla base del quale altri potrebbero intervenire in situazioni analoghe. La motivazione è la pubblica incolumità, quindi una questione molto delicata, perché il concetto di pubblica incolumità in montagna è difficilmente conciliabile e se da una parte è giusto, per quanto possibile, cercare di creare condizioni di maggiore sicurezza per gli appassionati - quindi ben venga la ricognizione delle guide a cui è stato affidato questo compito -, non si possono assimilare le pareti rocciose o le montagne con delle strutture artificiali, dove il rischio può essere calcolato, anche lì in modo però limitato. Credo che ognuno debba essere cosciente che i passaggi che affronta in montagna comportano dei rischi, dei quali può subire le conseguenze. Ci permettiamo di ribadire ancora una volta un concetto che già abbiamo avuto modo di esprimere in altre occasioni, ossia che il ruolo dell'amministrazione pubblica, in collaborazione con i vari organismi, con il CAI, con le fondazioni, dovrebbe essere proprio quello di favorire un corretto approccio alla montagna per cercare di rendere l'alpinismo, l'arrampicata, un'attività il più possibile sicura entre guillemets, consci però che il pericolo in montagna è sempre presente. Riteniamo quindi che la procedura che è stata adottata sia condivisibile, ma riteniamo anche che un'azione, nel senso del favorire una maggiore cultura della montagna e degli sport ad essa legati sia necessaria. Ringrazio l'Assessore per la sua risposta.