Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2137 du 21 décembre 2011 - Resoconto

OGGETTO N. 2137/XIII - Interpellanza: "Contestazione dell'accordo integrativo di lavoro da parte di alcune maestranze della Società di Servizi S.p.A.".

Interpellanza

Avendo appreso di una lettera siglata da 48 lavoratori della Società dei Servizi S.p.A. (Salvaprecari) che contestava l'Accordo integrativo firmato;

Constatato che avevamo, anche in Consiglio regionale, richiamato l'esigenza di una concertazione fra le parti sociali che non escludesse alcun soggetto e non ricorresse ai tavoli separati;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per sapere se intenda:

1) riaprire una trattativa che possa portare a posizioni più largamente condivise;

2) rispettare i CCNL di riferimento, che possono naturalmente essere implementati;

3) garantire equità di trattamento fra i lavoratori dei diversi settori e fra tempi indeterminati e tempi determinati.

F.to: Donzel - Carmela Fontana

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Grazie Presidente.

Cari colleghi, non è un tema nuovo per noi in quest'aula, è una preoccupazione che cresce in un momento di difficoltà e di crisi economica quella di vedere dei lavoratori che in modo abbastanza significativo contestano un accordo, che dovrebbe essere migliorativo delle loro condizioni di lavoro. Si tratta di un fatto non casuale, ossia firmare un documento pubblico in Valle d'Aosta vuol dire prendersi una bella responsabilità, non molti lo fanno e questo ha suscitato in me una particolare attenzione, perché non mi piacciono le cose anonime, ma le persone che lanciano dei messaggi è importante ascoltarle, cercare di ragionare con loro e cercare di capire. Ecco nel confronto con questi lavoratori è emerso che ci sono una serie di problematiche legate all'accordo integrativo siglato per quanto riguarda la Società di Servizi salvaprecari che lasciano un po' perplessi. Lascia soprattutto perplesso per quanto mi riguarda il fatto che non tanto ci siano dei sindacati che liberamente scelgono di non firmare un contratto, perché ci può stare che qualcuno non è d'accordo, ma che l'Amministrazione persegua direttamente o indirettamente...perché è vero che c'è una società "salvaprecari" che è partecipata ma, siccome alle trattative partecipano dei dirigenti della Regione, o è una società a regime privatistico e ha un suo consiglio di amministrazione che tratta con i sindacati, oppure se ci vanno i dirigenti regionali a fare le trattative, la responsabilità poi sta in capo alla Regione. Ci starebbe comunque anche se fosse una società di diritto privato, essendo pubblica, la Regione ha tutto l'interesse di vedere cosa fa CVA, cosa fa Finaosta, cosa fa la "salvaprecari" a livello di contrattazione, interesse primario dell'Amministrazione regionale. Mi ha quindi molto sorpreso scoprire che delle trattative venivano fatte con un sindacato da una parte e con altri tre sindacati dall'altra, una procedura che francamente mi lascia sconcertato. Uno potrebbe dire: "sono i sindacati che litigano fra di loro", va bene, ma c'è un arbitro, questo arbitro è il Governo regionale; c'è un momento di difficoltà fra le parti, c'è uno scontro che potrebbe essere fra l'azienda e il sindacato, ma qual è l'interesse prevalente? L'interesse prevalente è quello dei lavoratori, che sono sicuramente penalizzati da una situazione di questo tipo, quindi, a mio avviso, è una procedura che non è auspicabile, ossia un Governo dovrebbe fare in modo di ricomporre un tavolo, perché è una perdita di tempo e un logoramento incredibile fare una trattativa in cui si dicono certe cose in una sede, poi si va a fare una trattativa e si dicono certe altre in un'altra sede, si incrociano le cose e poi nasce una confusione con l'insoddisfazione generale dei lavoratori e soprattutto con dei problemi molto grossi che fanno emergere i lavoratori. Per esempio, qui chiediamo di rispettare i contratti collettivi nazionali di riferimento, questo vuol dire anche nel caso in cui si volesse applicare il contratto collettivo regionale di lavoro, ossia c'è un contratto, quello è, si farà un'integrazione, ma, nel caso in specie, a noi risulta che vengono completamente emendate intere parti del contratto collettivo nazionale. Questa è una procedura che non è legittima, non si può sopprimere a livello regionale una parte di un contratto collettivo, ma anche fosse l'applicazione del nostro contratto collettivo regionale, io non metto qui un paletto di nessun tipo, anche fosse quello, non si può dire: "gli tolgo via due articoli". Io posso integrare, fare delle modifiche integrative, ma non posso snaturare un contratto collettivo.

Nella terza richiesta è un auspicio che formuliamo, sapendo tutte le difficoltà esistenti nel fare questo, ma ci sentiamo di fare questa richiesta di maggiore equità di trattamento fra lavoratori, perché personalmente ho provato ad andare in un sito dove ci sono degli operatori che accompagnano i turisti a visitare i nostri beni archeologici. Sono persone che fanno bene il loro lavoro, ma francamente non sono riuscito a capire chi era quello della "salvaprecari" e chi era l'altro a tempo determinato, me lo hanno detto i lavoratori, ossia svolgono la stessa funzione e non è percepibile la diversità, però se andiamo a vedere le buste paga, la diversità è enorme, è abissale! Allora non so come dire...bisognerebbe fare uno sforzo non dico di equiparazione totale, ma sicuramente andare nella direzione di seguire una logica che è chiarissima: chi dà la stessa prestazione non può essere retribuito in modo così difforme come avviene oggi. In più sono state fatte alcune confusioni normative pasticciando i contratti collettivi nazionali di riferimento, che danno adito a delle situazioni grottesche, che andrebbero verificate meglio. Non credo che si possa istituire una figura di lavoratore che è praticamente un lavoratore a chiamata, che ha il suo lavoro sulla base di una chiamata che riceve sul cellulare privato, che gli dice dov'è la sua sede, dove dare la sua prestazione di volta in volta cambiando completamente realtà.

Adesso non intervengo nel merito delle infinite questioni, perché non è questo l'obiettivo; quello che mi preme più di tutto è che si ristabilisca un percorso di confronto. Stamani ho letto sui giornali che c'è un'azienda che si rifiuta di incontrare, in un incontro peraltro obbligatorio previsto dal contratto, i sindacati perché dice che l'hanno fatta arrabbiare, ma stiamo scherzando? Qua ci sono delle cose che non si possono trattare in questa maniera; naturalmente ognuno è responsabile di quello che dichiara, se qualcuno dichiara dei dati falsi, ci sono delle sedi per eventualmente rivalersi, ma non ci si può sottrarre al confronto con le parti e non si può perseguire quasi in modo sistematico la divisione delle parti, perché questo non è compito di un Governo che aspira a risolvere le questioni e a superarle. Ci sarà poi sempre il malcontento, questo glielo riconosciamo, Presidente, mettere d'accordo tutti è impossibile, lo riconosco, ma il perseguire tale divisione così come è parso in alcuni settori...rispetto a questo, occorrerebbe un segnale forte da parte sua di ricomposizione dei tavoli, perché questo è il ruolo che spetta ad un Governo. Grazie.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente.

Il collega Donzel ha, da una parte, illustrato l'interpellanza e, dall'altra, ha allargato la visuale su un'altra serie di temi, io non posso mettermi qui a rispondere anche ad un'altra serie di considerazioni su altre situazioni che sono state richiamate. Lo dico perché l'interpellanza ha una sua regola, ossia si pone una domanda e noi ci prepariamo per dare le risposte su quel tema, altrimenti sembra sempre che non vogliamo dare le risposte puntuali o divaghiamo. Chiederei che ci si attenesse alla spiegazione della domanda, altrimenti parliamo di cose che sono sicuramente attinenti, ma sono un'altra cosa. Sottolineo questo perché molto spesso mi spiace non poter completare la risposta sul discorso che lei ha fatto su altri temi, ma l'interpellanza è un'altra roba!

Venendo all'interpellanza, premesso che, per quanto ci riguarda, lo sforzo è sempre stato quello di avere le organizzazioni sindacali più rappresentative presenti al tavolo, nel merito, con riferimento alle premesse dell'interpellanza, i tavoli separati di contrattazione non sono stati voluti dalla Società di Servizi, ma su richiesta delle stesse organizzazioni sindacali in relazione alle diverse posizioni assunte nei confronti della società. Ad un certo punto della contrattazione una sigla non ha più voluto continuare, per cui le altre tre hanno detto: "noi continuiamo a discutere e arriviamo fino in fondo", quindi non è una scelta della Società di Servizi, né tanto meno nostra, perché qui la parte regionale partecipa come tecnico, ma non come parte politica, ossia non entra nel merito della trattativa che viene fatta dalla società. Venendo alla prima domanda, i contratti di prossimità in argomento relativi agli operatori socio-sanitari, agli operatori di sostegno, agli assistenti sociali, ai custodi dei musei e giardini e agli assistenti alle manifestazioni hanno entrambi scadenza prevista al 31 dicembre 2014. La Società di Servizi tuttavia non intende precludere la possibilità di addivenire a trattative che portino a più larghe condivisioni. Si evidenzia peraltro che i contratti in argomento, sottoscritti in data 28 novembre 2011, rappresentano già il massimo sforzo che l'Amministrazione regionale in qualità di socio unico ha potuto affrontare data la negativa situazione economica. La priorità è stata data alla garanzia del posto di lavoro e alla totale equiparazione degli stipendi rispetto a quelli di pari profili dell'Amministrazione regionale, con la sola differenza dell'indennità di bilinguismo, indennità peculiare della pubblica amministrazione prevista dalle norme vigenti per il solo personale del pubblico impiego, questa è la differenza. Nel ricordare che l'alternativa ai contratti integrativi sottoscritti era la mera applicazione dei contratti nazionali di riferimento, va sottolineato che, oltre al notevole sforzo economico, sono state accolte anche numerose altre istanze avanzate dai sindacati quali l'inquadramento degli operatori di sostegno nella categoria D e degli assistenti sociali nella categoria D1, il riconoscimento del buono mensa e la retroattività per l'erogazione del super minimo aziendale anche a chi, al momento della sottoscrizione del contratto in argomento, aveva già cessato di prestare servizio per la società, il super minimo aziendale non riassorbibile, la possibilità di aderire o mantenere l'iscrizione a Fopadiva, l'accordo di detassazione.

Per quanto riguarda il secondo punto: "se intenda rispettare i contratti collettivi di riferimento, che possono naturalmente essere implementati", i contratti collettivi nazionali di riferimento non solo sono stati rispettati, ma sono già stati implementati con i contratti di prossimità aziendale stipulati ai sensi della legge n. 148/2011 per i dipendenti della Società di Servizi che applicano il contratto collettivo Federculture e Servizi assistenziali - Agidae.

"Se intenda garantire equità di trattamento fra i lavoratori dei diversi settori...": per quanto riguarda infine questa domanda, risulta difficile dare una risposta puntuale, in quanto è stata garantita equità di trattamento nei confronti dei lavoratori dei diversi settori secondo le loro peculiarità e non si può ravvisare disparità di trattamento tra lavoratori assunti a tempo indeterminato e lavoratori assunti a tempo determinato, perché al momento la società non ha lavoratori assunti a tempo indeterminato. Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Grazie Presidente.

Intanto una precisazione: quando si fa un ragionamento, alle volte si citano delle cose e io non ho mai preteso che mi si rispondesse a cose che non hanno attinenza con l'interpellanza, ma uno fa un ragionamento e chiama in causa delle cose che gli accadono intorno, perché sappiamo che fra il deposito di un'interpellanza e il momento in cui viene discusso decorrono 15 giorni, alle volte abbiamo quasi la sensazione che la gente si chieda di cosa stiamo parlando, perché in 15 giorni sono avvenute delle cose nel mondo. Alle volte non succede nulla, alle volte succedono delle cose e allora si cerca di far capire che non è che non seguiamo cosa succede intorno a noi. La risposta secondo cui sono le parti sindacali che chiedono trattative diverse ci può stare, prendo atto che sono i sindacati presi dal desiderio di "ognuno per sé" - lo abbiamo visto a livello nazionale con il "Governo Berlusconi" che c'era una volontà di fare trattative separate -, però noi abbiamo sempre ribadito in quelle circostanze che non bisognava accettare questa logica di alcuni sindacati, che volevano avere le trattative separate, perché era importante...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...ma io le espongo la mia opinione, ossia lei dice che tre su quattro vogliono andare per conto loro, io le dico che per me è sbagliato lasciarli andare per conto loro, perché poi alla prova dei fatti molti lavoratori - perché 48 di quelli che hanno il coraggio di firmare in un'entità così sono tantissimi - poi finiscono per lamentarsi, quindi forse non è la strategia migliore in un momento in cui è difficile... Da una parte lei dice che è stato fatto il massimo sforzo economico, qui non abbiamo gli strumenti per dire se così non è, ma sappiamo che in altre realtà dove ci sono delle situazioni diciamo di partecipazione regionale i super minimi erogati hanno spesso colmato ampiamente il gap dell'indennità di bilinguismo. Fra l'altro, in tale caso è ancora più grave, perché alcuni di questi lavoratori avevano superato la prova, mentre in altre realtà, penso nelle scuole private paritarie, ci sono dei lavoratori che non hanno mai superato la prova di conoscenza linguistica e, grazie al super minimo, prendono uno stipendio pari a quelli che hanno superato questa prova. Anche qui sarebbe il caso di fare molta attenzione a questo tipo di discrimine, fermo restando che sono del parere che tali lavoratori dovrebbero avere una prova di accertamento linguistico, perché esercitano questa attività sia nelle scuole, sia con il turismo, quindi la prova di accertamento linguistico dovrebbe rimanere un elemento che qualifica tale contrattazione visto che esiste una contrattazione che implementa. Avrei poi molto da ridire sul contratto di prossimità, ma spetta alle parti sociali questo ruolo, non spetta a me, sul perché questa Regione decide di attuare quella tipologia di contratto e non seguire invece la linea maestra del contratto collettivo nazionale di riferimento; lì sono scelte politiche, personalmente non le condivido. Sulla questione invece di equità di trattamento...ho capito i precari della "salvaprecari" sono per definizione quelli che sono tutti precari a tempo determinato, però bisogna immaginare tipologie contrattuali che tengano conto che la prestazione di questi lavoratori in nulla diverge da quelli assunti a tempo indeterminato. È una questione che se io dico: vado lì, ho meno responsabilità, perché sono solo un precario, faccio un'ora in meno...no, faccio delle ore in più, devo fare gli stessi lavori degli altri e guadagno meno solo perché, per una responsabilità del livello nazionale, abbiamo dovuto creare una "salvaprecari" e seguire un percorso diverso dopo anni in cui si stava lavorando per farli assumere tutti a tempo indeterminato. Su questo sarebbe opportuno fare una riflessione.