Objet du Conseil n. 2135 du 21 décembre 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 2135/XIII - Interrogazione: "Determinazioni assunte in merito alle attività illecite verificatesi presso la Casa da gioco di Saint-Vincent".
Interrogazione
Appreso della truffa, scoperta dalla Polizia, organizzata da un gruppo di clienti e un croupier della Casa da Gioco di Saint-Vincent, che vedrebbe coinvolti personaggi legati alla camorra e precisamente al famigerato "clan dei casalesi";
Ricordata l'inchiesta della direzione investigativa antimafia nel 2006, che rilevava un'ampia e consolidata attività di riciclaggio, collegata agli ambienti della mafia siciliana, presso il Casinò di Saint-Vincent;
Richiamate le nostre precedenti iniziative sull'argomento;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
gli Assessori competenti per sapere:
1) a quanto ammonta il danno subito dal Casinò di Saint-Vincent;
2) se i controlli interni del Casinò e della Regione avevano evidenziato anomalie;
3) se i collegamenti con il "clan dei casalesi" e l'attività di riciclaggio sono confermati;
4) se sono state assunte determinazioni in merito agli accadimenti.
F.to: Bertin - Giuseppe Cerise - Chatrian - Louvin - Patrizia Morelli
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente.
Per quanto riguarda le richieste di chiarimento, la prima domanda: "a quanto ammonta il danno subito dal Casinò di Saint-Vincent", in relazione ai fatti della serata del 4 novembre 2011, le puntate effettuate con alterazione delle normali dinamiche di gioco hanno consentito ai giocatori coinvolti di ottenere vincite indebite e illecite a danno del casinò per un controvalore complessivo di circa 120.000 euro.
Per quanto concerne il secondo punto: "se i controlli interni del Casinò e della Regione avevano evidenziato anomalie", nella serata del 4 novembre 2011 il personale addetto alle funzioni di governo e controllo della casa da gioco, a partire dalle ore 20,30, ha notato nella sala giochi americani al tavolo del gioco denominato punto banco due numerose puntate di gioco risultate tutte vincenti poste in essere da alcuni identificati giocatori. La modalità di gioco e le vincite conseguenti apparivano anomale dopo l'aumento vertiginoso del volume di gioco, con numerose e continuative scommesse sulle stesse combinazioni da parte dei predetti giocatori allo stesso tavolo. La Direzione giochi invitava immediatamente il personale in sala a porre particolare attenzione ai clienti, al fine di individuare il modus operandi adottato dagli stessi e verificare che le vincite non fossero ottenute attraverso comportamenti irregolari e illeciti. Intorno alle 21,00 i servizi integrati di sicurezza venivano informati dalla Polizia di Stato della Questura di Aosta circa la presenza di persone sospette presso i tavoli da gioco denominato punto banco. Le azioni di controllo e di investigazione venivano immediatamente accentuate fino a rivelare con precisione i meccanismi operativi della truffa.
Per quanto riguarda la domanda al terzo punto: "se i collegamenti con il "clan dei casalesi" e l'attività di riciclaggio sono confermati", vi è in corso un'inchiesta da parte della Procura di Aosta, per cui né l'Amministrazione regionale, né la casa da gioco sono a conoscenza di elementi che possano far presumere collegamenti con la criminalità organizzata, nello specifico con il cosiddetto "clan dei casalesi". Al momento i fatti si configurano con il reato di truffa da parte di una banda specializzata e attiva non solo in Italia, ma anche all'estero e sembrano escludere un'attività di riciclaggio.
Relativamente al quarto punto: "se sono state assunte determinazioni in merito agli accadimenti", l'azienda ha presentato l'8 novembre 2011 denuncia e querela alla Procura della Repubblica per truffa aggravata e altri reati nei confronti delle persone coinvolte.
Presidente - La parola al Consigliere Bertin per la replica alla risposta del Presidente Rollandin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Per la serata del 4 novembre il danno del casinò è stato 120.000 euro ed era stato rilevato anche all'interno del meccanismo di controllo della casa da gioco. Sarebbe interessante conoscere - considerato il fatto che l'indagine di polizia è durata circa sei mesi, è probabile che ci siano stati anche altri fatti simili al casinò - se all'interno dei meccanismi di controllo del casinò si fossero verificate altre anomalie e complessivamente quanto poteva essere riportato a questa indagine, visto che si presume che più di una volta - e non solo il 4 novembre - i personaggi in questione, legati al clan dei casalesi, si fossero recati nel Casinò di Saint-Vincent.
Per quanto riguarda i collegamenti, al momento non si possono confermare, anche se credo che i casinò rappresentino per le organizzazioni criminali un obiettivo interessante per il riciclaggio. Ci ricordiamo l'inchiesta della Direzione investigativa antimafia nel 2006, che segnalava un'ampia e consolidata attività di riciclaggio, questa volta legata ad ambienti della mafia siciliana. Insomma il quadro del casinò è sempre delicato e inquietante da tale punto di vista, legato alla criminalità organizzata. A questo si aggiungono poi le notizie di questi giorni relative agli arresti di diversi personaggi legati alla 'ndrangheta domiciliati in Valle d'Aosta, che svolgevano la loro attività anche sul nostro territorio con attività estorsive. Sono notizie francamente inquietanti, come avevamo già evidenziato tempo fa...per le caratteristiche della nostra regione: da una parte la presenza del casinò, che di per sé attira inevitabilmente per la facilità di riciclaggio di denaro sporco e la presenza di certe attività legate all'edilizia e al turismo, c'è un rischio per la nostra regione, rischio che in parte viene confermato anche da questa indagine di polizia legata al clan dei casalesi, riteniamo necessario, relativamente al casinò, che si tenga molto alta la vigilanza; per quel che riguarda il personale, che in questo caso era addirittura coinvolto, che si mettano in atto dei meccanismi di controllo, anche perché il rischio è piuttosto elevato. Purtroppo ci rendiamo conto che sempre più la Valle d'Aosta è oggetto di interesse di organizzazioni criminali di stampo mafioso di vario genere, cosa che non deve lasciarci indifferenti, anzi è un qualcosa che dobbiamo cercare di contrastare e non sottovalutare. Grazie.