Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2123 du 21 décembre 2011 - Resoconto

OGGETTO N. 2123/XIII - Interpellanza: "Individuazione delle procedure per l'approvazione delle modifiche inerenti l'atto aziendale dell'USL della Valle d'Aosta".

Interpellanza

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 1995 del 26 agosto 2011 inerente all'approvazione della deliberazione del Direttore generale dell'Azienda USL della Valle d'Aosta relativa alla "Approvazione dell'atto aziendale";

Viste le recenti dichiarazioni dell'Assessore della Sanità e politiche sociali riguardo alla necessità di provvedere ad un'ulteriore modificazione dell'Atto aziendale;

Ricordate le forti criticità espresse in sede di audizione presso la Va Commissione da tutti i rappresentanti sindacali intervenuti, formalizzate congiuntamente per iscritto in particolare da CGIL, CISL, SAVT e UIL, riguardo ai contenuti dell'Atto aziendale di cui sopra e alla relativa procedura di approvazione;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per conoscere:

1) come l'USL intenda articolare la procedura di approvazione delle modifiche annunciate;

2) come la Giunta regionale intenda esercitare il controllo preventivo dell'atto in questione ai sensi dell'articolo 44 della legge regionale 5/2000;

3) se, contestualmente alla nuova revisione annunciata, è prevista un'eventuale riconsiderazione delle modifiche approvate con la DG 1995 del 26 agosto 2011 oggetto di critica da parte delle organizzazioni sindacali e non solo.

F.to: Patrizia Morelli - Chatrian - Bertin - Giuseppe Cerise - Louvin

Presidente - La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci M. le Président.

Ritorniamo su un argomento che già abbiamo sollevato in sedute precedenti. Con la delibera n. 1995/2011 la Giunta ha approvato la modificazione dell'atto costitutivo aziendale dell'USL. È una modificazione importante, direi sostanziale, perché va ad incidere sull'organizzazione delle strutture ospedaliere, va a crearne di nuove, ad accorparne ed a sopprimerne altre, il tutto - secondo quanto ci è stato detto - in un'ottica di razionalizzazione e di risparmio. Come tutti ricordiamo, la revisione dell'atto aziendale aveva scatenato la reazione forte da parte dei sindacati del comparto che, in modo unanime, avevano espresso la loro contrarietà per quanto riguarda il merito delle scelte, giudicate non sufficientemente trasparenti ed eque, e non adeguatamente supportate da analisi dell'effettivo risparmio. Ricordo che in particolare era stato sollevato il problema del disequilibrio fra le strutture, il reparto di Chirurgia d'urgenza che, con uno staff di 32 persone e 18 posti letto, è una struttura semplice, il Servizio di prevenzione e protezione, con una responsabile e due assistenti amministrativi, è struttura complessa, e così via per altre strutture.

La denuncia dei sindacati era stata argomentata e pesante; da parte del coordinamento dell'intersindacale della dirigenza medica e veterinaria abbiamo ricevuto una lettera in cui gli stessi denunciano la mancanza di criteri equi di distribuzione delle risorse, i maggiori beneficiari sono pochi ed il malcontento fra gli operatori è ormai al limite. Così come asseriscono che non esistono criteri sempre trasparenti e condivisi per l'attribuzione delle strutture semplici, che vengono talvolta tolte e date a discrezione. Mi sembrano affermazioni molto gravi. Ma i sindacati avevano anche contestato il metodo con cui l'iter di approvazione di questo atto era stato portato avanti: sostengono, infatti, che il loro parere non è stato acquisito da parte dell'USL, come richiede invece l'articolo 10 della legge n. 5/2000. Questa loro posizione è stata ancora ribadita di recente con una lettera che è stata inviata a tutti i Consiglieri regionali, datata 24 novembre, quindi successiva alle rassicurazioni ed alle dichiarazioni dell'Assessore sulla validità dell'atto e sulla comunicazione che egli ha voluto darci sulle varie tappe dell'iter di approvazione. Abbiamo potuto leggere, in questa lettera, che le organizzazioni sindacali ribadiscono quanto già denunciato sulla stampa locale a fine agosto, cioè di non aver potuto esprimere il proprio parere sull'atto aziendale, vista la mancata informazione e consultazione sul documento definitivo deliberato.

Credo che tutti, in questa legislatura, abbiamo potuto constatare come vi sia un clima di palese incomprensione ed incomunicabilità fra i sindacati e la direzione USL; la vicenda dell'atto aziendale non è che un episodio che va ad aggiungersi ad altri precedenti (ricordo la discussione sul piano sociosanitario). Questa vicenda ulteriore dell'atto aziendale mette in luce questa mancanza di dialogo ed una forte conflittualità, che riteniamo molto preoccupanti, specialmente in ambito sanitario in cui si dovrebbe il più possibile creare un clima di collaborazione e di funzionamento sereno, perché è un ambito che si occupa della tutela della salute dei cittadini.

Recentemente, in Consiglio, l'Assessore Lanièce ha affermato che sarà necessario rimettere mano all'atto aziendale e già in sede di audizione ad ottobre, quando avevamo richiesto l'approfondimento sull'atto aziendale, l'Assessore lo aveva preannunciato, cosa che peraltro non era stata confermata dalla direzione USL, che avevamo sentito nella stessa occasione. Quindi la nostra interpellanza va nella direzione di fare un minimo di chiarezza riguardo a questa eventuale ulteriore revisione; naturalmente, se questa è confermata, e su quale sarà la relativa procedura di approvazione e quindi su come l'USL intenderà procedere in questa approvazione, se la Giunta intenda esercitare il controllo preventivo dell'atto in questione che gli spetta, entrando anche nel merito della procedura, del metodo adottato, e se contestualmente a questa eventuale nuova revisione è prevista una riconsiderazione delle modifiche approvate ad agosto scorso.

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce.

Lanièce A. - Grazie Presidente.

Confermo che ci sarà un'ulteriore modifica dell'atto aziendale, come avevo già annunciato in commissione ed in una recente seduta del Consiglio, nell'ottica di una più complessiva operazione di razionalizzazione della struttura, volta a contenere anche i costi. Le modifiche riguarderanno l'area territoriale, l'area tecnico-amministrativa e le strutture direttamente dipendenti dalla direzione strategica, quindi in questa fase la struttura ospedaliera non verrà toccata. L'azienda presenterà la proposta al collegio di direzione e al collegio dei sanitari ed adotterà le modifiche dell'atto dopo aver acquisito il parere delle organizzazioni sindacali, così come previsto dalla legge regionale n. 5/2000. Se si può, ci sarà sicuramente un'attenzione particolare per quanto riguarda questo passaggio con le organizzazioni sindacali, l'azienda è già stata sollecitata in questo senso.

Per quanto riguarda il controllo della Giunta regionale, è chiaro che le procedure ed i tempi per il controllo preventivo dell'atto sono stabiliti dall'articolo 44 della legge n. 5/2000; l'atto dovrà essere avallato dalla Giunta regionale ed in quell'occasione sarà mia cura vedere attentamente soprattutto tutte le procedure. Poi è chiaro che non è che si arriva all'atto di Giunta per vedere quali sono le modifiche, ma queste saranno man mano concordate e viste con la direzione generale, dal sottoscritto e quindi dalla Giunta.

Se, contestualmente, vengono riviste le modifiche dell'atto precedente: no, nel senso che abbiamo ritenuto che i passaggi fossero legittimi, quindi le modifiche che sono state fatte del precedente atto aziendale pochi mesi fa sono mantenute, anche perché permangono le motivazioni organizzative, cliniche ed economiche che le hanno generate. Riteniamo, in seguito a quanto comunicato dall'azienda, che ci fosse stato anche un confronto con le organizzazioni sindacali; quindi l'azienda, a breve, procederà con le modifiche dell'atto aziendale nelle aree che ho annunciato prima. Grazie.

Presidente - La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.

Morelli (ALPE) - Prendiamo atto della risposta dell'Assessore, che esprime tutta la buona volontà di voler ascoltare tutte le parti per queste ulteriori modifiche, contrariamente a quanto è stato fatto in precedenza. Sfortunatamente questa volontà di ascolto e di scambio è smentita da un articolo che è uscito oggi su La Stampa, nel quale si dice che l'USL ha annullato un incontro con le organizzazioni sindacali riguardo al bilancio. Quindi prendo atto della sua volontà, Assessore. La stessa cosa non possiamo fare per quanto riguarda la volontà della direzione USL, per la quale ci consta ci sarà una delibera di riconferma che passerà in Giunta venerdì. Su questa delibera ci permettiamo di avanzare molte perplessità, perché dobbiamo registrare con rammarico che c'è un atteggiamento di chiusura da parte della direzione nei confronti di chiunque osi esprimere la minima criticità, anche se costruttiva. Forse di questi tempi un po' più di apertura al dialogo e di concertazione non guasterebbe, perché la sanità valdostana, nonostante le disponibilità confermate di fondi importanti, deve fare i conti con i tagli inevitabili e se le osservazioni pesanti che abbiamo letto nei giorni scorsi sui giornali riguardo all'utilizzo dei fondi destinati a ridurre le liste di attesa sono fondate, non ci sembra che i soldi disponibili vengano gestiti al meglio, se - come viene detto - servono a premiare unicamente categorie professionali che già sono molto favorite e che sono disparità che creano un diffuso clima di malcontento all'interno del personale, e questo, ribadisco, è molto grave in ambito sanitario.

Io le auguro, Assessore - e mi auguro che con l'anno nuovo possa essere portatore di nuova energia, di nuove metodologie -, che possa risolvere queste questioni nodali con il buon senso che sicuramente la contraddistingue, avvalendosi di tutte le categorie professionali, sociali, sindacali che hanno voce in capitolo, e prescindendo forse da legami più politici che vengono a crearsi e che penalizzano un'equa gestione della sanità.