Objet du Conseil n. 555 du 21 décembre 1978 - Verbale
OGGETTO N. 555/78 - INSERIMENTO, NEI QUESTIONARI ISTAT PER IL XII° CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE, DI QUESITI ATTI A RILEVARE LE LINGUE MATERNE E L'USO DELLA POPOLAZIONE VALDOSTANA. (Approvazione di mozione)
Il Presidente DOLCHI dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione presentata dal Consigliere Riccarand, concernente l'oggetto: "Inserimento, nei questionari Istat per il XII° censimento generale della popolazione, di quesiti atti a rilevare le lingue materne e l'uso della popolazione valdostana", mozione trasmessa in copia ai Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza in corso:
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Ill.mo Signor PRESIDENTE
del Consiglio regionale
SEDE
Il sottoscritto Consigliere regionale di "Democrazia Proletaria-Nuova sinistra" chiede che sia inserita all'ordine del giorno del dibattito consiliare la seguente
MOZIONE
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Considerato che l'ISTAT sta preparando i questionari per il XII Censimento generale della popolazione che si svolgerà nella primavera del 1981;
Constatato che nell'XI Censimento generale della popolazione, svoltosi nel 1971, non si era provveduto ad inserire quesiti atti a rilevare la lingua materna e quella di uso corrente né degli abitanti della Valle d'Aosta, né degli altri gruppi linguistici minoritari presenti nel territorio italiano, con due sole eccezioni per le Province di Trieste e Bolzano;
Valutata l'importanza di acquisire dati attendibili circa la realtà linguistica valdostana e italiana;
Rilevato che in assenza di una tempestiva iniziativa del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, i formulari per il XII Censimento generale della popolazione rimarranno probabilmente nuovamente privi di quesiti linguistici;
DELIBERA
1°) di dare mandato al Presidente della Giunta di prendere gli opportuni contatti con la Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché nei formulari del XII Censimento predisposti dall'ISTAT siano presenti quesiti atti a rilevare le lingue materne e d'uso della popolazione italiana. In particolare, per quanto riguarda la Regione Valle d'Aosta, i quesiti dovranno permettere di rilevare chiaramente la consistenza delle lingue presenti nel nostro territorio e dovranno quindi essere formulati secondo lo schema allegato alla presente mozione;
2°) di impegnare il Presidente della Giunta a riferire al Consiglio regionale entro 60 giorni.
- F.to: Elio Riccarand -
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ALLEGATO ALLA MOZIONE
SCHEMA PER LA FORMULAZIONE DEI QUESITI LINGUISTICI
A) LINGUA MATERNA
? Patois (Francoprovenzale)
? Italiano
? Francese
? Piemontese
? Walser
? Altro dialetto (specificare quale) ...............
B) LINGUA USATA IN FAMIGLIA (Indicare, se è il caso, anche più di una lingua)
? Patois (Francoprovenzale)
? Italiano
? Francese
? Piemontese
? Walser
? Altro dialetto (specificare quale) ...............
C) LINGUA USATA SUL LAVORO (Indicare, se è il caso, anche più di una lingua)
? Patois (Francoprovenzale)
? Italiano
? Francese
? Piemontese
? Walser
? Altro dialetto (specificare quale) ...............
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Il Consigliere RICCARAND fa presente come, dopo l'avvento del Fascismo, i censimenti generali non abbiano più contenuto quesiti di ordine linguistico, la qual cosa non era dovuta ad una semplice trascuratezza o dimenticanza, ma era determinata da una scelta politica: il regime fascista infatti, fece del primato della lingua italiana uno dei suoi obiettivi principali e, in nome di questo primato, intensificò la persecuzione contro i cosiddetti "dialetti" e contro le lingue di cultura diverse da quella italiana.
La caduta del Fascismo non ha però significato automaticamente l'eliminazione dell'autoritarismo e del centralismo e ancora adesso, nonostante l'articolo 6 della Costituzione sancisca la tutela delle minoranze linguistiche, i censimenti generali dell'ISTAT si muovono con grande timore e con grande cautela per tutto ciò che concerne il problema linguistico.
Dichiara che la sua iniziativa è volta ad aprire un confronto con l'ISTAT affinché nei prossimi questionari per il censimento generale che dovrà svolgersi nel 1981 siano inseriti anche quesiti di ordine linguistico.
Precisa che egli si è mosso con certo anticipo rispetto alla data in cui si prevede lo svolgimento del censimento per evitare l'insorgere di obiezioni di tipo tecnico dovute all'impossibilità di apportare innovazioni ai moduli già predisposti, obiezioni che furono già fatte presenti a Gustavo Buratti, Segretario dell'Associazione internazionale per la difesa delle lingue minacciate, il quale aveva effettuato una tale richiesta in occasione del precedente censimento generale.
Fa presente che, attualmente, quesiti di carattere linguistico sono previsti solo per le Province di Bolzano e di Trieste e la logica di tale comportamento è facilmente comprensibile nella risposta data dall'allora Ministro degli Interni Restivo ad una interrogazione in materia del Senatore Umberto Terracini.
Nella sua risposta il Ministro Restivo sosteneva, in particolare, che si era provveduto ad inserire dei quesiti linguistici solamente nei formulari relativi alle Province di Bolzano e Trieste perché ciò era imposto dal rispetto di trattati internazionali, mentre non si era ritenuto opportuno generalizzare tali quesiti di carattere linguistico perché gli altri alloglotti rappresentano dei gruppi limitati che non configurano propriamente delle minoranze linguistiche, in quanto o non si differenziano più in alcun modo nell'ambito della Comunità nazionale o costituiscono gruppi che, provenienti da antica data dall'estero, si sono stanziati nel nostro territorio e sono ormai completamente inseriti nella vita nazionale.
In conclusione evidenzia il fatto che egli ha provveduto ad allegare alla mozione uno schema per la formulazione dei quesiti linguistici perché ritiene che non sia sufficiente richiedere l'inserimento di tali quesiti, ma occorre anche che il Consiglio regionale della Valle d'Aosta fornisca delle indicazioni sul tipo di rilevazioni che l'ISTAT sarà chiamata a compiere.
Il Presidente della Giunta ANDRIONE ritiene che la mozione abbia il pregio di porre il problema della necessità di effettuare un censimento sulle differenti parlate esistenti in Valle d'Aosta, per cui la Giunta concorda sulle linee generali di essa.
Precisa però che la Giunta può accettare il 2° punto del deliberato solo qualora l'impegno del Presidente della Giunta si limiti a riferire di aver compiuto un passo formale presso il Presidente del Consiglio dei Ministri.
Dichiara invece che egli non è disposto a votare a favore dello schema allegato alla mozione che definisce privo di carattere scientifico e propone in alternativa uno schema che distingua le lingue dai dialetti fra i quali, a suo giudizio, va compreso anche il patois, il quale non può essere definito una lingua, mentre può essere accettata la distinzione fra lingua materna, lingua usata in famiglia e lingua usata sul lavoro.
Il Consigliere RICCARAND precisa che il 2° punto del deliberato va inteso nel senso indicato dal Presidente della Giunta.
Ritiene che lo schema allegato alla mozione abbia un suo preciso significato e completa la tesi di chi vede nel patois un semplice dialetto, facendo presente come il francoprovenzale venne individuato come lingua a sé stante dallo studioso italiano Graziadio Isaia Ascoli che ebbe il merito di individuare nell'ambito delle lingue neolatine anche il ladino o reto-romancio, attualmente quarta lingua nazionale della Confederazione elvetica.
A sgombrare il campo da eventuali sospetti, essendo l'Ascoli uno studioso italiano, cita il passo riguardante il francoprovenzale scritto da Monsignor Pierre Gardette.
In tale passo si legge: "Le francoprovençal a des caractéristiques phonétiques et un vocabulaire propre qui permettent de le mettre à part des dialectes d'oïl comme des dialectes d'oc, en sorte qu'on peut parler d'une langue francoprovençale et dire que trois langues se partagent le domaine gallo-roman : la langue d'oïl, la langue d'oc, et le francoprovençal".
Conclude sostenendo che la distinzione fra dialetti e lingue non viene operata, a suo parere, in base a criteri linguistici o comunque scientifici, ma in base a criteri di carattere storico-sociologico, per cui in una rilevazione statistica non è possibile operare una distinzione fra lingue e dialetti come proposto dal Presidente della Giunta.
Il Presidente dalla Giunta ANDRIONE afferma di concordare pienamente sul fatto che ogni dialetto abbia la stessa dignità di una lingua.
Ma ciò non ha niente a che vedere con una rilevazione statistica in quanto, in qualsiasi contesto sociologico, si realizza sempre lo stesso fenomeno per cui tutti coloro che parlano un dialetto parlano anche una lingua.
Quindi, mettendosi a diposizione del Consiglio per fornire eventuali chiarimenti, e dopo aver pregato il Presidente del Consiglio di porre in votazione separata la mozione e lo schema allegato ad essa, annuncia il voto contrario della Giunta allo schema.
Il Consigliere MAQUIGNAZ annuncia il voto favorevole del Gruppo consiliare dei Democratici Popolari alla mozione presentata dal Consigliere Riccarand.
Afferma di non concordare assolutamente con le dichiarazioni del Presidente della Giunta Andrione circa il patois e dichiara, viceversa, di concordare pienamente su quanto scritto in un recente articolo apparso su Le Peuple Valdôtain nel quale si dice: "Les deux langues de notre peuple, le français et le patois, ne peuvent pas se séparer".
Il Consigliere MAFRICA dichiara che il Gruppo consiliare comunista è favorevole alla mozione presentata dal Consigliere Riccarand ritenendo utile che una rilevazione statistica possa finalmente indicare il differente grado d'uso della lingua italiana e di quella francese in Valle d'Aosta.
Annuncia che i Comunisti si asterranno invece sullo schema allegato, non ritenendo opportuno che il Consiglio regionale, il cui compito istituzionale è quello di effettuare delle valutazioni politiche, esprima un giudizio sulla validità scientifica o meno di una definizione.
Il Consigliere RICCARAND accetta che lo schema allegato venga posto in votazione separatamente rispetto alla mozione. Precisa però che, essendo la rilevazione dell'ISTAT un censimento generale sulla popolazione, eventuali quesiti linguistici non dovrebbero mirare a censire le lingue ufficiali della Valle d'Aosta, ma le lingue d'uso della popolazione residente in Valle d'Aosta; per cui, a suo avviso, la proposta del Presidente della Giunta di separare la lingua dai dialetti è inaccettabile.
Il Presidente DOLCHI, dopo aver constatato che nessun altro Consigliere intende prendere la parola sull'argomento in esame, pone ai voti, per alzata di mano, l'approvazione dei punti 1) e 2) della parte dispositiva e dell'allegato della mozione in discussione.
Procedutosi alle votazioni, per alzata di mano, il Presidente DOLCHI accerta e comunica che il Consiglio, ad unanimità di voti favorevoli (Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: ventotto), ha approvato i punti 1) e 2) della parte dispositiva.
Procedutosi quindi alla votazione, per alzata di mano, sull'allegato alla mozione, il Presidente DOLCHI accerta e comunica che il Consiglio, con voti contrari diciotto e voti favorevoli tre (Consiglieri presenti: ventinove; votanti: ventuno; astenutisi dalla votazione i Consiglieri Bajocco, Carral, Cout, Dolchi, Mafrica, Nebbia, Péaquin e Tonino) non ha approvato l'allegato stesso.
Il Presidente DOLCHI, in relazione all'esito delle votazioni testé avvenute, accerta e comunica che il Consiglio ha approvato la seguente mozione:
MOZIONE
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Considerato che l'ISTAT sta preparando i questionari per il XII° Censimento generale della popolazione che si svolgerà nella primavera del 1981;
Constatato che nell'XI° censimento generale della popolazione, svoltosi nel 1971, non si era provveduto ad inserire quesiti atti a rilevare la lingua materna e quella di uso corrente né degli abitanti della Valle d'Aosta, né degli altri gruppi linguistici minoritari presenti nel territorio italiano, con due sole eccezioni per le Province di Trieste e Bolzano;
Valutata l'importanza di acquisire dati attendibili circa la realtà linguistica valdostana e italiana;
Rilevato che in assenza di una tempestiva iniziativa del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, i formulari per il XII° censimento generale della popolazione rimarranno probabilmente nuovamente privi di quesiti linguistici;
DELIBERA
1°) di dare mandato al Presidente della Giunta di prendere gli opportuni contatti con la Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché nei formulari del XII° censimento predisposti dall'ISTAT siano presenti quesiti atti a rilevare le lingue materne e d'uso della popolazione italiana. In particolare, per quanto riguarda la Regione Valle d'Aosta, i quesiti dovranno permettere di rilevare chiaramente la consistenza delle lingue presenti nel nostro territorio;
2°) di impegnare il Presidente della Giunta a riferire al Consiglio regionale entro 60 giorni.
Il Consiglio prende atto.
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