Objet du Conseil n. 556 du 21 décembre 1978 - Verbale
OGGETTO N. 556/78 - ADEMPIMENTI PER L'APPLICAZIONE DELLA LEGGE STATALE 5 AGOSTO 1978, N. 457: NORME PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE. (Approvazione di mozione)
Il Presidente DOLCHI dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione presentata dai Consiglieri Nebbia e Berti, concernente l'oggetto: "Adempimenti per l'applicazione della legge statale 5 agosto 1978, n. 457: Norme per l'edilizia residenziale", mozione trasmessa in copia ai Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza in corso:
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Ill.mo Signor PRESIDENTE
del Consiglio regionale
AOSTA
I sottoscritti Consiglieri regionali chiedono alla S.V. di voler inserire all'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio la seguente
MOZIONE
Considerato che il problema della casa in Valle d'Aosta è particolarmente sentito anche a seguito della legge sull'equo canone;
Visto che le leggi dello Stato in proposito (leggi n. 865 - 166 - 492 e 513 ecc.) sono state attuate in Valle d'Aosta solo parzialmente ed in ritardo tanto da perdere cospicui finanziamenti statali;
Valutato che la nuova legge 5 agosto 1978, n. 457 - cosiddetta "Piano decennale per la casa" assegna precisi compiti e responsabilità nell'attuazione dei programmi della Regione per assolvere i quali è necessario con puntualità rispettare le scadenze previste, pena la revoca dei finanziamenti, e predisporre strumenti ed organismi idonei a rispondere alle nuove responsabilità;
DELIBERA
di impegnare la Giunta regionale ad anticipare con sollecitudine le scadenze di legge ed a predisporre tutti gli strumenti e gli organismi a ciò necessari.
F.ti: Giuseppe Nebbia - Vigilio Berti
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Il Consigliere NEBBIA illustra la mozione evidenziando come lo scopo che si è prefisso è quello di stimolare la Giunta ad affrontare il problema della casa alla luce di quanto prevede la legge statale n. 457 con la quale si è elaborato un piano decennale per la casa.
Rammenta come negli anni scorsi si sono succeduti diversi provvedimenti statali di finanziamento che non hanno però avuto un'adeguata rispondenza in Valle d'Aosta per una carenza che egli ritiene sia da addebitare più ai Comuni che alla Regione.
Si sono così persi, specie in materia di Cooperative edilizie, dei finanziamenti del valore di 1 miliardo abbondante di lire.
Per evitare che questo fatto si ripeta con la legge n. 457, che impone alle Regioni di affrontare il problema della casa avendo alle spalle un'adeguata programmazione, è quindi necessario che anche la Valle d'Aosta adegui i propri organismi interni e prenda i provvedimenti necessari per poter utilizzare i finanziamenti stanziati dallo Stato a favore della Regione.
Il Consigliere TONINO sottolinea come i ritardi registratisi nel passato siano da imputare, sì, ai Comuni, ma principalmente alla Regione, perché occorre tener conto del fatto che i Comuni, nell'affrontare questi provvedimenti, si trovano in una difficoltà obiettiva per conoscere le leggi e per applicarle e, d'altra parte, l'iniziativa nella localizzazione non dovrebbe essere lasciata esclusivamente ai Comuni, perché in tal caso, mancando un'iniziativa da parte di questi ultimi, si perdono i finanziamenti.
Esprime soddisfazione per il fatto che, dopo l'approvazione della legge statale n. 457, l'Assessorato dei Lavori Pubblici abbia compiuto un lodevole sforzo nel pubblicizzare le possibilità offerte dalla legge sopracitata alle Cooperative edilizie e alle imprese per l'edilizia convenzionata ed agevolata, perché ritiene che un'adeguata pubblicità sia un primo passo per evitare l'ulteriore perdita di finanziamenti.
Ma, dato che la legge n. 457 prevede la predisposizione da parte della Regione di un programma pluriennale, sostiene che esso deve essere predisposto senza ripetere gli errori del passato e cioè senza basarsi esclusivamente sulle richieste dei Comuni.
Afferma la necessità dell'elaborazione di un provvedimento legislativo regionale che preveda le modalità per la formazione dei programmi pluriennali, i quali contengano le scelte operate dal Consiglio regionale previa consultazione dei Comuni, sollevando però questi ultimi dalla responsabilità esclusiva di decidere la localizzazione, anche per evitare che opere residenziali pubbliche siano costruite soltanto nei Comuni più sensibili al problema, continuando a lasciare gli altri sprovvisti di qualsiasi struttura residenziale pubblica.
Sostiene inoltre la necessità di rivedere la legislazione regionale in materia di edilizia pubblica con particolare riferimento agli interventi regionali, auspicando che l'intervento dello Stato venga integrato con un intervento proprio della Regione.
Manifesta perplessità circa il fatto che lo Stato non invierà i suoi fondi direttamente alle Tesorerie regionali ma alle banche, asserendo che questa è una procedura preoccupante e che impedirà alla Regione di operare un'eventuale integrazione senza utilizzare il rapporto con le banche.
L'Assessore ai Lavori Pubblici BORBEY ammette che vi sia stato, da parte della Regione, un certo ritardo dovuto anche al conflitto di competenza esistente in materia fra gli Assessorati dei Lavori Pubblici e del Turismo, Antichità e Belle Arti e tale ritardo ha, tra l'altro, determinato la perdita di fondi che lo Stato aveva stanziato a favore della Regione.
Annuncia la prossima costituzione di un ufficio ad hoc, che sinora non si è potuto realizzare per questioni amministrative e carenza di finanziamento, perché, prevedendo la legge statale n. 457 l'elaborazione di un piano decennale, è necessario istituire un ufficio regionale preposto a tenere i contatti con gli Amministratori comunali, con gli Enti, con le Cooperative edilizie e tutte le imprese che operano nel settore.
Comunica inoltre che, nell'ultima riunione di Giunta, ha fatto presente la necessità che la Regione ottemperi a quanto previsto già dalla legge statale n. 513 costituendo un'apposita Commissione.
Garantisce l'impegno della Giunta a far sì che i finanziamenti attribuiti dal Governo alla Valle d'Aosta non solo non vengano persi, ma siano utilizzati nella migliore maniera possibile.
Annuncia di accettare lo spirito della mozione presentata dai Consiglieri Nebbia e Berti, pregando però i Consiglieri proponenti di voler modificare la parte deliberativa come segue:
- "DELIBERA
di impegnare la Giunta regionale ad adempiere con sollecitudine le scadenze di legge ed a predisporre tutti gli strumenti e gli organismi a ciò necessari".
Giustifica la richiesta di modificazione con il fatto che non ritiene opportuno che la Giunta sia impegnata, come previsto nel testo presentato dai proponenti, "ad anticipare con sollecitudine le scadenze di legge".
Il Consigliere NEBBIA manifesta la propria soddisfazione per il fatto che sia in programma, in seno all'Assessorato dei Lavori Pubblici, la costituzione di un apposito ufficio destinato ad occuparsi dei problemi connessi all'edilizia residenziale.
Quanto alla richiesta di modificazione formulata dall'Assessore ai Lavori Pubblici, fa presente che la formula scelta nel deliberato voleva essere uno stimolo all'azione della Giunta, anche perché riteneva offensivo impegnare la Giunta al rispetto della legge.
Dichiara comunque di accogliere la modifica, fermo restando l'impegno della Giunta ad affrontare il problema della casa, evitando non solo la perdita dei fondi che lo Stato ha destinato alla Valle d'Aosta a questo fine, ma anche integrando tali fondi, qualora risultino essere insufficienti, con interventi regionali.
Il Presidente DOLCHI, dopo aver constatato che nessun altro Consigliere intende prendere la parola sull'argomento in esame, pone ai voti, per alzata di mano, l'approvazione della mozione in discussione.
Procedutosi alla votazione, per alzata di mano, il Presidente DOLCHI accerta e comunica che il Consiglio, ad unanimità di voti favorevoli (Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: trenta), ha approvato la sottoriportata
MOZIONE
Considerato che il problema della casa in Valle d'Aosta è particolarmente sentito anche a seguito della legge sull'equo canone;
Visto che le leggi dello Stato in proposito (leggi n. 865 - 166 - 492 e 513 ecc.) sono state attuate in Valle d'Aosta solo parzialmente ed in ritardo tanto da perdere cospicui finanziamenti statali;
Valutato che la nuova legge 5 agosto 1978, n. 457 - cosiddetta "Piano decennale per la casa" assegna precisi compiti e responsabilità nell'attuazione dei programmi della Regione per assolvere i quali è necessario con puntualità rispettare le scadenze previste, pena la revoca dei finanziamenti, e predisporre strumenti ed organismi idonei a rispondere alle nuove responsabilità;
DELIBERA
di impegnare la Giunta regionale ad adempiere con sollecitudine le scadenze di legge ed a predisporre tutti gli strumenti e gli organismi a ciò necessari.
Il Consiglio prende atto.
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