Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1495 du 1er décembre 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1495/XIII - Interpellanza: "Interventi per la tutela della salute dei lavoratori operanti all'interno del Traforo del Monte Bianco".

Interpellanza

Ricordato che il Radon è un gas naturale radioattivo presente nel terreno e che l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ritiene che vi sia evidenza sufficiente di cancerogenicità per l'uomo;

Sottolineato che il D. Lgs. 241/2000, che recepisce la Direttiva 96/29/Euratom, richiede il controllo ed il contenimento della concentrazione di attività del Radon nell'aria dei luoghi in cui si svolgono attività che possono esporre maggiormente i lavoratori o il pubblico al Radon, come tunnel, grotte, locali sotterranei o interrati;

Evidenziato che all'interno del Traforo del Monte Bianco vi è una postazione fissa di vigili del fuoco, con servizio attivo 24 ore su 24, in cui gli operatori potrebbero essere esposti a notevoli concentrazioni di radon;

Tenuto conto che sono possibili diversi tipi di intervento per ridurre la concentrazione nell'aria del Radon, quali la sigillatura dei pavimenti e delle pareti interrate con materiali impermeabili a tale gas, la messa in sovrapressione dell'interno dei locali interessati rispetto all'ambiente esterno, la ventilazione forzata nei locali interessati, con un numero adeguato di ricambi/ora a tutta aria esterna, la messa in opera di sistemi di aspirazione che risucchino i gas provenienti dal suolo sottostante, limitandone la parte che raggiunge il pavimento e le pareti interrate;

i sottoscritti Consiglieri regionali del Partito Democratico

Interpellano

la Giunta regionale per conoscere se intenda:

1) acquisire dall'Arpa e dalla Società Italiana per il Traforo del Monte Bianco tutti i dati rilevati sulla concentrazione di Radon nell'aria, ed in particolare nella postazione antincendio posta a circa metà del tunnel;

2) promuovere di concerto con tali enti e con l'Azienda sanitaria USL della Valle d'Aosta uno specifico progetto di tutela della salute dei vigili del fuoco e degli altri lavoratori esposti;

3) accertare se siano state realizzate nei locali posti al centro del Traforo del Monte Bianco tutte le opere utili a ridurre l'esposizione a tale gas radioattivo;

4) riferire alla V^ Commissione entro tre mesi sui risultati delle rilevazioni, sulle iniziative di promozione della salute avviate e sui lavori di contenimento dell'esposizione presenti o da realizzare.

F.to: Carmela Fontana - Rigo - Donzel

Président - La parole à la Conseillère Carmela Fontana.

Fontana (PD) - Grazie Presidente. La salute è uno degli elementi essenziali del benessere di ciascuno di noi, particolarmente lo è la salute nei luoghi di lavoro.

Il Partito Democratico ha dimostrato di essere sempre attento ai problemi dei lavoratori e quindi rientra pienamente nei nostri obiettivi politici l'attenzione per la salute nei luoghi di lavoro. Il nostro paese è sempre stato fra i più attenti a questo problema, recependo con convinzione le molteplici direttive europee in materia; fra queste, ne vogliamo qui ricordare una: quella relativa al controllo e al contenimento della concentrazione di attività del Radon nell'aria dei luoghi più a rischio per questo tipo di sostanza, cioè tunnel, grotte, locali sotterranei o interrati. Al traforo del Monte Bianco vi sono numerosi lavoratori che operano all'interno della galleria o in altri locali sotterranei e che potrebbero essere esposti a questo pericoloso gas radioattivo.

Con questa interpellanza vogliamo portare l'attenzione su questo elemento di possibile pericolo per la salute dei lavoratori della società del Monte Bianco, in particolare dei vigili del fuoco che operano 24 ore su 24 nel locale predisposto a metà della galleria, per evitare che in futuro qualcuno di loro possa essere affetto dalle lesioni tipiche dell'esposizione al Radon, cioè al carcinoma polmonare. In questa direzione riteniamo opportuno chiedere alla Giunta regionale se intenda acquisire dall'ARPA e dalla società italiana per il traforo del Monte Bianco tutti i dati già rilevati sulla concentrazione del Radon nell'aria nei differenti locali dove operano dei lavoratori, in particolare nella postazione antincendio posta a circa metà del tunnel. Dall'analisi di questi dati potrà poi emergere una valutazione di possibile rischio collettivo che suggerisca la promozione di un progetto specifico di tutela della salute in accordo fra ARPA, società del traforo e USL. Chiediamo inoltre se sia intenzione dell'Amministrazione regionale accertare se siano state seguite tutte le opere utili a ridurre all'esposizione di tale gas radioattivo e di riferire entro tre mesi alla V Commissione regionale tutto quanto evidenziato in materia. Visto che è una materia così delicata, sarebbe un'opportunità poterla discutere in commissione. Grazie.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Ringrazio la collega Fontana, che mi permette di tornare su un argomento che è stato oggetto di un convegno specifico di due giorni, con la presenza dei massimi responsabili a livello nazionale ed internazionale su questa tematica. È un convegno organizzato dal Dipartimento per il lavoro e la sicurezza che ha preso l'iniziativa di riflettere sulla condizione di sicurezza, con particolare riferimento alla tematica dei lavoratori. Quindi credo che ci sia un'attenzione; fra l'altro, ci è stato proposto di mantenere la sede di Courmayeur come punto di riferimento per convegni, che potranno essere biennali o annuali, ma che si riferiscono sempre a questa tematica, per un aggiornamento continuo della normativa e di come si attua nello specifico. Lo voglio ricordare, lo avevamo esteso a tutti; mi rendo conto che non è sempre possibile essere presenti, ma è stato un convegno di grande livello, perché anche dal punto di vista della partecipazione dei tecnici c'era il meglio, oggi, a livello nazionale ed europeo. Gli atti mi permetterò di darli, solo perché vanno nell'ottica... adesso non nello specifico dell'interpellanza, a cui risponderò, ma per dire dell'attenzione verso i lavoratori.

Nello specifico, il primo punto chiede di "acquisire dall'Arpa e dalla Società Italiana per il Traforo del Monte Bianco tutti i dati rilevati sulla concentrazione di Radon nell'aria, ed in particolare nella postazione antincendio posta a circa metà del tunnel"; al traforo del Monte Bianco e alle postazioni antincendio poste a metà della galleria i rilievi vengono effettuati dal GEIE e dall'ARPA e fanno registrare concentrazioni basse di Radon, conseguente alla dotazione di un sistema di aerazione con prelievo di aria dall'esterno. Questa è una delle condizioni post-incendio purtroppo, perché la collega ricorderà che il malfunzionamento fu sfortunatamente all'origine di questa inversione termica che originò la tragedia, o almeno ha complicato l'incendio portando alla tragedia dei 39 morti. In particolare la postazione antincendio, dove si ha una presenza continuativa di personale in servizio, ha registrato una media annuale di concentrazione di Radon di 30.9 Becherel per metro quadro; per legge la soglia di riferimento per i luoghi di lavoro sotterranei come i tunnel è di 500 Becherel per metro cubo di concentrazione di Radon media per anno; quindi, come la collega può capire, per fortuna è basso. Le rilevazioni effettuate al traforo sono ampiamente al di sotto della soglia.

Il traforo del Monte Bianco, peraltro, ha iniziato a fare le prime misure sull'esposizione di Radon già dal 1994 attraverso la collaborazione della fondazione Maugeri di Pavia e quando il decreto legislativo n. 241/2000 ha introdotto - a seguito dell'incendio del Monte Bianco - l'obbligo di valutazione dell'esposizione dei lavoratori, il GEIE - che è l'organo francese italiano che gestisce la sicurezza del tunnel - ha immediatamente predisposto quanto necessario per il monitoraggio della concentrazione media annua del Radon. I rilievi effettuati hanno evidenziato valori al di sopra della soglia prevista per legge, non nella galleria, ma in altri locali sotterranei esterni al tunnel, peraltro caratterizzati da bassa e occasionale presenza di personale. Questi dati sono confermati dall'ARPA che nel 2003 ha incluso il traforo del Monte Bianco nella campagna di misura del gas Radon nelle abitazioni, scuole e luoghi di lavoro, finalizzata ad avere informazioni utili all'identificazione di aree regionali maggiormente soggette ad elevati livelli di Radon, per avere un monitoraggio non solo nel tunnel, ma anche all'esterno. A seguito dei rilievi il GEIE ha già provveduto a quanto previsto dal citato decreto Maugeri e, in particolare, alla nomina di un esperto qualificato nella persona del dr. Francesco Frigerio della fondazione Maugeri, che esegue annualmente la valutazione della dose assorbita dai lavoratori a causa dell'esposizione al gas Radon e ha studiato le possibili azioni di rimedio.

Per quanto riguarda le altre due domande, anticipo brevemente la risposta al terzo quesito per ricordare che le postazioni in galleria, ove vi è presenza continuativa di personale di servizio, benché situate nella profondità della montagna, sono dotate di sistema di aerazione forzata con prelievo di aria dall'esterno, pertanto fanno registrare basse concentrazioni di Radon; di conseguenza, non è stato necessario realizzare ulteriori interventi in questi luoghi. Nei locali sotterranei al di fuori della galleria il GEIE ha messo in atto interventi necessari, strutturali ed operativi atti a minimizzare l'esposizione al Radon: in particolare, il monitoraggio richiesto dalla normativa è attuato mediante dosimetri che ci danno la misura di quello che succede. Il GEIE ha anche acquistato un monitor per la misura in tempo reale della concentrazione di Radon che può essere collocata negli ambienti interrati dei cantieri di manutenzione o essere periodicamente posizionato nei diversi locali di lavoro, al fine di approfondire il monitoraggio. In altri casi, come ad esempio nel locale utilizzato come magazzino situato sulla piattaforma italiana, è stato installato un sistema di ventilazione per ridurre la concentrazione di Radon. Per un altro locale che presentava valori al di sopra della soglia, la centrale di ventilazione GEIE ha messo a punto una procedura operativa che, variando l'assetto della ventilazione del traforo, riduce la concentrazione al di sotto della soglia già ricordata.

Per quanto riguarda il punto 2: "promuovere di concerto con tali enti e con l'Azienda sanitaria USL della Valle d'Aosta uno specifico progetto...", il GEIE ha confermato di seguire attentamente la problematica dell'esposizione Radon in quanto proprietario ed esercente degli ambienti di lavoro in questione, sulla base della normativa di riferimento. L'assistenza dell'esperto qualificato di cui ho detto, il monitoraggio con i dosimetri e la disponibilità di strumentazione per misure a lettura diretta, consentono di attuare un sistema di sorveglianza sufficientemente flessibile ed idoneo a mantenere entro limiti di legge, anche in forza degli interventi previsti dal GEIE. Al momento, pertanto, non si ritiene di dover mettere in atto ulteriori e specifici progetti di tutela, proprio per le condizioni che ho appena spiegato.

Per quanto riguarda il problema di "riferire alla V Commissione entro tre mesi sui risultati delle rilevazioni, sulle iniziative...", c'è la massima disponibilità quando la commissione riterrà opportuno di dare contezza di tutti i dati che sono stati rilevati.

Spero di aver risposto alle domande. Grazie.

Président - La parole à la Conseillère Carmela Fontana.

Fontana (PD) - Ringrazio il Presidente per la risposta dettagliata e gli chiedo se mi può dare una copia della risposta.

Per quanto riguarda questo convegno, io l'ho visto, ma siamo impegnati con il bilancio e non ce l'ho fatta ad andare. Era una cosa che mi interessava, anche perché questa interpellanza l'avevo fatta prima, non sapevo che ci fosse questo convegno. Sono contenta che ci siano questi dati di controllo. La mia preoccupazione era solo quella che anche per una piccola parte queste sostanze ci sono e sappiamo che - come succedeva alla Cogne - c'era gente che la silicosi la digeriva e non aveva dei problemi, c'era altra gente che magari con un minimo... parlo di anni addietro, questa è una cosa che si vede, non si può dire che non è vera... e c'era chi, invece, anche con una piccola esposizione, si ammalava. Comunque questo serve per dare un'attenzione a questi lavoratori... magari tenere più sotto controllo la salute anche di questi lavoratori che lavorano all'interno, perché un piccolo pericolo c'è. Non è detto che succeda qualcosa, me lo auguro, ma prevenire è sempre meglio che curare... questo ci dicono i medici! Grazie.