Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1474 du 17 novembre 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1474/XIII - Interpellanza: "Attuazione di politiche finalizzate all'eradicazione della rinotracheite infettiva bovina".

Interpellanza

Preso atto della deliberazione di Giunta n. 2918 del 29 ottobre 2010, avente per oggetto: "Approvazione, ai sensi della L.R. aprile 2002, n. 3, per il periodo novembre 2010-maggio 2011, della prosecuzione del programma di sorveglianza, di protezione ed eradicazione della Rinotracheite infettiva bovina in Valle d'Aosta";

Atteso che non vi sono ragioni sanitarie che giustificano misure radicali con carattere di emergenza rispetto alla Rinotracheite infettiva bovina, nota come (IBR);

Considerato invece che la crisi economica e la concorrenza delle multinazionali e delle grandi aziende di pianura sta mettendo in grave difficoltà il settore zootecnico valdostano;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Governo regionale per conoscere se intenda attuare una politica di eradicazione della Rinotracheite infettiva bovina, maggiormente concertata con gli allevatori, e che si ponga obiettivi triennali e non trimestrali, accentuando eventualmente il trend positivo già registrato in questi anni.

F.to: Donzel - Rigo

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, si tratta di un argomento che ha una certa delicatezza, quindi vorrei sgombrare il campo rispetto anche a informazioni che circolano sui blog, che sono strumenti utili, ma che alle volte possono confondere le idee. Si tratta di una malattia che non ha nulla a che vedere con la TBC come gravità, quindi parliamo di malattie che riguardano la salute ed il benessere degli animali, ma che non interferiscono con la salute umana. Questo ci tengo a precisarlo per evitare che si facciano degli inutili allarmismi.

Non è stato facile ricostruire l'iter della dura lotta condotta contro questa malattia per migliorare la qualità dei nostri allevamenti, perché ho dovuto inseguire non poche delibere a ritroso per risalirne a una - quella che ritengo la "delibera madre" - del 20 dicembre 2004, n. 4759, in cui si legge: "Approvazione ai sensi della legge n. 3 del 22 aprile 2002, del piano di controllo e di protezione della rinotracheite infettiva", e quindi si parla di controllo e protezione; allora era Presidente della Giunta Carlo Perrin. Successivamente, sotto la Presidenza Luciano Caveri, delibera n. 3720: "...linee guida per l'applicazione del piano di controllo e protezione della rinotracheite infettiva in Valle d'Aosta, in attuazione della delibera..." precedentemente citata. Assenza giustificata del Presidente Caveri, delibera n. 2417, presiedeva allora Alberto Cerise, di nuovo: "...linee guida per il completamento del piano di controllo e protezione della rinotracheite infettiva...". Poi ancora si continua con un'altra delibera, la n. 2629 del Presidente Caveri e poi si arriva al Presidente Rollandin, delibera n. 397: "Approvazione delle linee guida per la predisposizione del piano regionale di controllo e protezione della rinotracheite infettiva bovina...", ai sensi della legge n. 3/2002 per il triennio 2009-2011. Leggo un passaggio: "Rilevato che nella campagna 2007-2008 il piano si era chiuso al 31 agosto con risultati favorevoli, sia per la riduzione degli animali IBR positivi - erano il 22 percento circa nel 2005 ed erano scesi alla metà nel 2008 -, sia per quanto riguarda gli allevamenti con capi positivi - da 666 nel 2005 a 370 nel 2008 -... quindi questo piano è stato fatto con il presupposto di un percorso positivo, fatto da un lavoro congiunto degli allevatori e di tutto lo staff sanitario e veterinario.

Successivamente, però, viene rilanciato un piano di protezione della rinotracheite infettiva bovina nel periodo soltanto febbraio-giugno, sempre da questa Giunta regionale, nel quale si legge: "Rilevato che il comitato tecnico... - che si occupa di questo, integrato dal dirigente della Struttura complessa igiene degli alimenti di origine animale, e dal responsabile della sezione, eccetera, nella riunione del 28 gennaio 2010 - ...ha evidenziato, da una prima analisi dei risultati del monitoraggio 2009, un miglioramento della situazione...", cioè a gennaio facciamo una riunione, guardiamo i dati e vediamo che è migliorata la situazione nei confronti di una malattia con l'aumento dei capi negativi. Quindi le analisi ci dicono che stiamo migliorando; siamo partiti nel 2004, una delibera dietro l'altra, le giunte continuano questo importante piano, assolutamente condivisibile, con un percorso che è segnato. La Giunta Rollandin, perché qui non è soltanto... vedo che prende appunti l'Assessore Isabellon, è una questione congiunta Assessore all'agricoltura-Assessore alla sanità, la Giunta dice: stiamo lavorando bene, i risultati sono positivi, due delibere ci dicono che i risultati sono positivi, e poi, di colpo, arriva la delibera n. 2918, in cui la dizione non è più "prosecuzione del programma di sorveglianza", ma spunta la parola "eradicazione", che non era contenuta nelle delibere precedenti.

È successo qualcosa? Sicuramente i dati ci diranno che c'è un'inversione di tendenza, cioè dati oggettivi, scientifici, e quindi mi vado a leggere la delibera e... cosa scopro? Scopro che vengono utilizzati i dati del 2009, cioè quelli che avevamo giudicato positivi a gennaio. Mi informo presso le autorità sanitarie, è stata fatta un'indagine nel 2010 sull'IBR: dove sono finiti questi dati del 2010? Che sono i dati che ci permetterebbero di dire: no, i dati del 2010 ci confermano che c'è un'inversione di tendenza, le cose vanno male, quindi dobbiamo intervenire con un piano di eradicazione... No, i dati del 2010 non compaiono nella delibera. Chi li ha questi dati del 2010 che ci permettono di fare una riflessione su questo tema? Ma il paradosso è che i dati citati da questa delibera non ci danno una situazione disastrosa, ci danno una situazione in positivo, magari non sufficiente, ma capi positivi nel 2005, 5.200 capi, nel 2009 sono scesi a 1.700 e... quest'anno sono scesi ancora, chiedo? Allevamenti con positività 587, pari al 44 percento, sono scesi a 305, pari al 23 percento; ma andando a leggere nel dettaglio scopriamo che 94, cioè un terzo di questi allevamenti, hanno un solo capo positivo, positivo vaccinato. Sappiamo che il vaccino non è in grado di garantire che non ci possa essere contagio, ma è un capo che è sotto controllo e che dovrebbe... con l'utilizzazione dei nuovi vaccini che sono stati introdotti, non più i vaccini precedenti alla vaccinazione del 2004, che non consentivano di capire se l'animale era ammalato o se era un animale che reagiva positivamente perché vaccinato... con i nuovi vaccini siamo in grado di capire l'animale positivo che ha il vaccino, e non viceversa.

Dai dati che abbiamo, vediamo che c'è uno sforzo fatto per migliorare, quindi apprezzo la volontà di dire che ad un certo punto un piano di controllo deve arrivare ad un traguardo, cioè deve chiudersi, lo facciamo chiudere. Però, cercando di entrare anche nella realtà dell'allevamento che viviamo, la zootecnia è in una situazione disastrosa, di difficoltà estrema; allora, in una situazione di difficoltà estrema, vediamo di fare anche tutte queste azioni di intervento che vadano a premiare anzitutto gli allevamenti virtuosi, cioè quelli che hanno operato con correttezza, e a cercare di fare l'ultimo passo per arrivare al traguardo. Tutte queste cose meriterebbero una certa gradualità e mi sembra che, per quanto riguarda alcune misure, per quattro anni abbiamo consentito a certi animali di partecipare a rassegne, fiere eccetera... tutto ad un tratto non lo si fa più! Abbiamo dei dati che ci dicono che questa cosa è stata dannosa, abbiamo degli elementi scientifici che ce lo comprovano? Ribadisco, sono dell'avviso che bisogna andare in quella direzione, ma non mi sembra che i dati contenuti nella delibera dicano questo.

Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Isabellon.

Isabellon (UV) - Grazie Presidente. Come già ricordato dal collega Donzel, l'argomento è di competenza sia dell'Assessorato all'agricoltura che dell'Assessorato alla sanità per quel che riguarda gli aspetti sanitari, quindi rispondo anche a nome del collega Albert Lanièce.

La lotta alla rinotracheite infettiva bovina, denominata IBR, è una malattia per cui in molte regioni, con una zootecnica evoluta, si è dato corso con il raggiungimento, in alcune zone, di territori indenni dalla stessa. È un problema che riscontriamo in tutta Europa, con modalità di azione fra di loro diverse anche nelle stesse regioni italiane. L'acquisizione della qualifica territoriale rappresenta pertanto un traguardo di grande rilievo sanitario ed economico per l'intera zootecnia.

Il piano di lotta e controllo dell'IBR è partito su richiesta dell'AREV nel 2004 ed è stato sviluppato sulla base di un lavoro di ricerca e valutazione da parte della Facoltà di medicina veterinaria dell'Università di Torino. Il piano è stato avviato e annualmente il comitato tecnico, previsto dalla legge regionale n. 3/2002, dopo la valutazione dei risultati proponeva alla Giunta l'adozione di misure specifiche allo scopo di migliorare gradualmente la situazione. E questo è stato ricordato nei risultati che con gradualità si sono manifestati. Nella fase iniziale sono state attivate azioni che prevedevano il monitoraggio sierologico di tutti i bovini di età superiore ai 12 mesi, la vaccinazione obbligatoria degli animali presenti negli allevamenti con capi positivi con vaccino marker e il divieto, definito con deliberazione di Giunta n. 4759/2004, dell'utilizzo su tutto il territorio regionale di vaccini interi vivi attenuati, l'incentivazione e compensazione degli allevatori in relazione ai capi negativi alla malattia, incentivazione per la sostituzione dei capi positivi IBR, una formazione e informazione nei confronti degli allevatori. I risultati ottenuti nel periodo 2005-2009 hanno dimostrato l'efficacia delle azioni passando da 5.202 capi positivi a 1.762 e dal 44,57 percento degli allevamenti con positività al 26,23 percento, e tra questi ultimi il 58,75 possedevano un massimo di tre animali positivi. Con deliberazione n. 2918/2010 sono state disposte, su indicazione del comitato tecnico nelle sue varie componenti - che fanno riferimento all'Assessorato dell'agricoltura e anche dell'Assessorato alla sanità -, delle azioni specifiche tendenti all'eradicazione della malattia.

Allo stato attuale, su richiesta del mondo dell'allevamento è stato richiesto un approfondimento relativamente ad alcune azioni del piano legate al concetto dell'eradicazione, con un esame puntuale dei dati e delle situazioni collegate anche alle vaccinazioni effettuate prima del 2004 con il vaccino non marker (questo è un aspetto che necessita approfondimento). Vengono comunque confermate e si procederà con le azioni di vaccinazione e monitoraggio e, a brevissimo tempo, sarà convocato il comitato tecnico zootecnico previsto dalla legge n. 3/2002, per la valutazione della situazione e l'eventuale ridefinizione degli obiettivi da proporre alla Giunta regionale.

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi... intanto mi scusi, Assessore, forse le è sfuggito il passaggio sui dati del 2010, cioè spero che riemergano da qualche parte questi dati, perché qualsiasi decisione deve essere presa dati alla mano. Tutti i percorsi che abbiamo fatto fino adesso li abbiamo fatti con dei dati, quindi quello lo ritengo un elemento imprescindibile.

Credo di aver colto nella sua risposta che è in atto un approfondimento, questa cosa mi rallegra veramente, perché spero che questo possa determinare una parziale revisione di questo piano, fermo restando che anch'io condivido il percorso verso l'eradicazione. Vorrei ricordarle che l'obiettivo vero, quello di diventare ufficialmente indenni, era già previsto nella delibera del 2004, quindi quello è il grande obiettivo che tutti insieme dobbiamo cercare di conseguire.

Mi permetto allora però di avanzare una piccola sollecitazione, che è quella di premiare le aziende virtuose, cioè non facciamo "operazioni alla Lega", che con l'operazione quote latte premia quelli che non rispettano; premiamo le aziende virtuose, andiamo nella direzione di continuare a premiare le aziende virtuose, utilizzando tutti gli strumenti che ci consentono di ridurre al massimo questa malattia per raggiungere questo obiettivo, che penso sia condiviso da tutti. Si tratta della modalità con cui si cerca di raggiungere questo obiettivo, che è la cosa forse più delicata. Non andiamo quindi a premiare le "stalle spazzatura", quelle che infischiandosene della qualità degli animali, del loro benessere, hanno raccattato qua e là animali ammalati, e cerchiamo di capire le ragioni di quelle che ne hanno tenuto uno o due, ma che sappiamo che non sono animali eterni e quindi vanno naturalmente verso una naturale estinzione. Grazie.