Objet du Conseil n. 452 du 5 octobre 1979 - Verbale
OGGETTO N. 452/79 - Provvedimenti per ridurre il costo degli impianti di risalita per i giovani valdostani. (Interpellanza dei Consiglieri Tonino, Péaquin e Carral)
Interpellanza
I sottoscritti Consiglieri regionali
Visto che le società che gestiscono gli impianti di risalita delle stazioni invernali stanno in questo periodo definendo i prezzi degli abbonamenti per la stagione 1979-1980 e che si prevedono nuovi pesanti rincari;
Tenuto conto del fatto che la Regione è presente, come azionista, nelle principali società di gestione degli impianti di risalita;
Ricordata la mozione votata all'unanimità dal Consiglio regionale in data 21 dicembre 1978 che impegnava la Giunta regionale "ad assumere, dopo aver consultato gli operatori economici del settore, la scuola e gli organismi sportivi interessati, i provvedimenti che possano rendere accessibili a basso costo gli impianti di risalita ai giovani valdostani";
Interpellano
l'Assessore al Turismo per conoscere quali azioni e quali provvedimenti concreti sono stati assunti dalla Giunta regionale al fine di ridurre il costo degli impianti di risalita per gli studenti ed i giovani della nostra Regione.
Aosta, 18 settembre 1979
F.ti: Tonino Alder - Péaquin Sergio - Franco Carral
Faval (U.V.) - La parola al Consigliere Tonino.
Tonino (P.C.I.) - Questo Consiglio regionale ha approvato, il 21 dicembre del '78, una mozione che era stata proposta dal Gruppo dei Democratici Popolari, mozione che è stata votata all'unanimità e che impegnava la Giunta regionale ad assumere, dopo aver consultato gli operatori economici del settore, la scuola e gli organismi sportivi interessati, i provvedimenti che potessero rendere accessibili a basso costo gli impianti di risalita ai giovani valdostani.
Ora, l'Assessore al Turismo sarà sicuramente a conoscenza di quanto stanno aumentando gli abbonamenti giornalieri sugli impianti di risalita nella nostra Regione. In alcuni casi si tratta di aumenti che andremo a vedere poi concretamente quando saranno affissi al pubblico, ma si tratta in genere di aumenti notevoli, anche se debbo riconoscere che i rappresentanti della Regione all'interno della società una certa funzione "calmieratrice" - dalle notizie che noi abbiamo - l'hanno svolta. La Regione è presente in numerose di queste società che gestiscono gli impianti di trasporto a fune.
Con l'interpellanza noi vogliamo conoscere quali sono i risultati di questi incontri, quanti incontri si sono avuti, quali sono le difficoltà e quali sono i risultati finora ottenuti, affinché sia possibile fare un discorso di questo tipo per i giovani, per le scuole soprattutto. Non ripeto qui il discorso fatto in quell'occasione che mi viene in mente...noi, una volta, come Regione avevamo una serie di corsi di sci di cui l'Assessore Viglino si ricorda...quell'esperienza è finita per i motivi che conosciamo, anche perché era diventata estremamente onerosa. Oggi crediamo sia possibile, attraverso un convenzionamento, fare in modo che questi vantaggi, soprattutto per i corsi organizzati dai Consigli di Circolo, d'Istituto...ecco, che questi vantaggi possano essere concretamente ottenibili e ci debba essere, a nostro avviso, questa funzione della Regione.
Faval (U.V.) - La parola all'Assessore alla Pubblica Istruzione.
M. Ida Viglino (U.V.) - Io penso che qualche cosa è già stato fatto, in questo momento. Infatti noi, come Assessorato, da diversi anni inviamo a dicembre una circolare a tutte le società che gestiscono questi impianti di risalita, e otteniamo da parte di queste società dei ribassi che vanno dal 25% al 40% e qualche volta persino al 50% sul prezzo del biglietto quando il corso è organizzato dai vari Consigli d'Istituto o di Circolo - come lei ha ricordato un momento fa - e devo dire che le società acconsentono ogni volta - come dico - un ribasso notevole.
Ora, bisogna pensare che i corsi di sci sono seguiti da circa 3.000 studenti su tutta la Regione, anzi potrei citare per esempio il Consiglio di Circolo di Gignod che addirittura fa fare, fa seguire il corso di sci a tutti i ragazzi delle scuole elementari. Noi abbiamo anche dotato, ad un certo momento, il Circolo del necessario - per chi non potesse comprare l'attrezzatura - e vediamo che questa iniziativa ha molto successo, e, naturalmente, ripeto, non abbiamo fatto delle convenzioni, noi mandiamo la solita circolare all'inizio di dicembre e le società ci rispondono indicandoci le percentuali che possiamo fare.
Adesso chiederei, se il Regolamento me lo consente, una piccola precisazione su quanto ha dichiarato - visto che parliamo di scuola - questa mattina il Consigliere Bajocco, perché non vorrei rimanesse soltanto la sua versione sul nastro magnetico. Il Consigliere Bajocco ha detto, fra l'altro, che la responsabile dell'Ufficio di Coordinamento Scuole Materne, Signorina Decime, ha persino smarrito la petizione...ora, evidentemente, io non potevo lasciare passare una cosa di questo genere, sono quindi piombata nell'ufficio alle 15, ed ecco l'originale regolarmente protocollato in data 24 aprile 1979, cioè l'indomani del giorno in cui la petizione è stata inviata. Qui c'è l'originale, io ho fatto fare una fotocopia che consegnerò, perché ero decisa a passare una di quelle lavate...ma come, dico io? e, invece, ho visto tirar fuori l'originale e mi è stato detto che la copia era stata richiesta dalla giovane collaboratrice per tutto il dossier che portava poi in sede.
Faval (U.V.) - La parola all'Assessore Ramera.
Ramera (D.C.) - Mah, è un argomento - questo dell'interpellanza presentata - che si ripete direi ad ogni nuova edizione del Consiglio regionale. Io stesso, credo 10-12 anni fa, ne presentai una analoga, "mi beccai" la solita risposta che darò io molto probabilmente, e direi che quasi quasi se ad ogni Consiglio regionale i nuovi Consiglieri si rivedessero gli atti del passato si eviterebbero molte volte tante interpellanze e mozioni!
Il problema sollevato è un problema che naturalmente esiste ed è chiaro che se si vuole speculare, cioè se la mettiamo sul lato della speculazione politica, ci andiamo a nozze, perché ad un certo momento sono io il primo a dire che chi ci rimette in questa politica sono i giovani della città di Aosta, i giovani del fondovalle, i giovani di tutti i paesi che non hanno impianti, perché? Perché attualmente sono in vigore...a parte tutte quelle convenzioni, chiamiamole "convenzioni" o "accordi" che ha citato l'Assessore Viglino per quanto riguarda la scuola, quindi direi che oggi, 1979, quando si parla di "giovani"...e parlare di scuola direi che è praticamente la stessa cosa, visto che oggi la scuola è obbligatoria fino ad un certo anno di età quindi tutti sono giovani, però potrebbero esserci dei giovani non compresi, quindi sono io il primo che dico che in questa politica eventualmente di accordi tra società funiviarie, esistono oggi, per esempio, tra Comuni, Comunità Montane dove esistono taluni impianti, mentre ne sono esclusi, come dicevo prima, giovani di Aosta, di paesi di fondovalle e cose del genere.
Che cosa si potrebbe fare? Mi si è detto nell'interpellanza che, dopo aver consultato gli operatori economici del settore, la scuola, gli organismi sportivi, la scuola è già esclusa, in quanto l'Assessore Viglino ha detto bene quali sono gli accordi della scuola con le varie società funiviarie. Gli organismi sportivi...direi che il problema non mi è mai stato sollevato nonostante io abbia più volte visto e avuto occasione, attraverso le assemblee sportive, di convocare gli organismi, e quindi non saprei nemmeno se effettivamente il problema esiste. Ma il problema esiste! Perché il Consigliere Tonino e i suoi colleghi hanno presentato questa interpellanza e io stesso ho detto che il problema esiste, però non è così semplice da risolvere, perché - come dicevo prima - vi è un problema di ordine politico e un problema di ordine tecnico. Il problema politico qual è? Che oggi esistono degli accordi, delle convenzioni tra Sci Club, tra Comuni dove esistono questi impianti e gli impianti stessi.
A che cosa si dovrebbe arrivare? Ad uno sconto generalizzato a livello regionale affinché i giovani possano ottenere questi sconti; ma quali sono le implicazioni, allora, a quel momento? Minori ricavi, specie per le località minori dove i valdostani sono una percentuale importante, perché mi sta bene quando mi si chiede, ad esempio, lo sconto sulle funivie del Cervino, sulle funivie della Val Veny, ma quando mi si chiede lo sconto sullo skilift di Valgrisenche o Ollomont, o cose del genere, impianti che sono piuttosto boccheggianti e che sono proprio quelli sfruttati da una clientela soprattutto locale, se noi andiamo a mettere o a imporre...imporre non lo possiamo, passatemi la parola, ma diciamo cercare una "convenzione", accade che queste società boccheggianti affogano! E poi ci sarebbe anche il rischio, che io ho già esaminato e vi dirò subito il perché, che le tariffe possano anche subire quel rialzo sufficiente a compensare lo sconto. Questo ve lo dico perché, in polemica con la FISI nello scorso inverno per quella famosa prova mondiale saltata, ebbi uno scontro nel mio Assessorato con l'Avvocato Gattai, Presidente della FISI, il quale diceva che la Valle d'Aosta senz'altro era degna di ospitare una Coppa del Mondo maschile, ma che però la Valle d'Aosta non faceva nulla per venire incontro gli iscritti alla FISI. Io, che non conoscevo a quel momento esattamente il problema, convocai i maggiori direttori d'impianti funiviari della Valle d'Aosta, i quali mi dissero chiaramente che se la Valle d'Aosta voleva chiedere una diminuzione dei prezzi per tutti gli iscritti alla FISI, cosa che avviene, per carità, in talune località del nord Italia, dove forse vengono ospitate manifestazioni dalla FISI...ma, anche qui, poi dovremo andare a vedere perché ci sono tot iscritti che poi ai congressi servono naturalmente per eleggere il Presidente, gli organi direttivi della FISI, quindi sorvoliamo il problema...questi stessi dirigenti delle società funiviarie mi dicevano semplicemente una cosa, che è logica, è logica perché i costi ad un certo momento sono costi, per cui che cosa volevamo? Dare una diminuzione a tutti gli iscritti FISI d'Italia? Benissimo! Allora il prezzo che era di 10.000 saliva ad 11.000 per poi ridursi a 10.000, cioè era il "gioco dei bussolotti", chiamatelo come volete, ma che però non portava a niente di sostanziale. Quindi bisognerebbe vedere sul lato tecnico come poter arrivare eventualmente ad una soluzione del problema.
Ci sarebbe innanzitutto da individuare un sistema che annulli quello che si verifica oggi, non dico diffusamente, di un mercato parallelo di biglietti a prezzo ridotto. Quando io parlo di "mercato parallelo", in parole povere parlo di mercato nero di biglietti, per cui io, abitante della località che fruisce di queste riduzioni, acquisto tot biglietti e li rivendo sotto banco come accade casualmente anche nei buoni di benzina, per dirne una, quindi bisogna trovare un sistema che eviti questo mercato parallelo o mercato nero che dir si voglia, per impedire che ci sia addirittura una speculazione su questi biglietti. Ma questo sistema è, potrebbe essere facile, come dicevo, per le grandi società che hanno tutte le attrezzature anche per favorire eventualmente un certo mercato infrasettimanale, perché sabato e domenica, insomma, le società discuterebbero parecchio, vista l'affluenza dei turisti. Bisogna rilasciare delle tessere particolari, quelle tessere plastificate con fotografie, polaroid, eccetera, abbinate ad una altra tessera che garantisca che l'individuo che richiede è un valdostano; ovvierebbe naturalmente certe cose...però, che cosa accadrebbe? Accadrebbe che occorrerebbe aumentare il personale degli impianti per questo controllo, per cui si...il problema delle code agli impianti, e nello stesso tempo si aumentano i costi, e nello stesso tempo si rallenta, naturalmente, la risalita a pieno degli impianti. L'unico sistema sicuro ho detto è quello della tessera stagionale unita ad un documento d'identità personale del giovane, per cui chi lo richiede riceve una tessera in quel dato modo con fotografia...proprio oggi, un ex Consigliere regionale che attualmente è amministratore delegato di una società funiviaria - quindi non è neanche del mio partito, anche se, diciamo, è mio amico - mi diceva che il controllo è veramente una cosa impossibile, tant'è vero che a Cervinia, al Breuil, proprio per dimostrare l'impossibilità del controllo una sciatrice, in accordo con la Società Funivie del Cervino, ha viaggiato una settimana con il tesserino attaccato al collo con la fotografia del suo cane, naturalmente però con in tasca il documento della Società Funivie del Cervino che garantiva che lei era a posto, ma per dimostrare l'impossibilità di un controllo appropriato, perché voi sapete...
(interruzione di un Consigliere) - ...era brutta?
Ramera (D.C.) - Ah, non lo so, non la conosco! Quindi, può darsi, può anche darsi che fosse brutta, ma per dire che oggi l'impossibilità del controllo sugli impianti è questa, che il primo biglietto di risalita uno lo può acquistare, poi arrivati in cima alla risalita, dove esistono poi tutti gli skilift e i vari impianti, qual è la possibilità di controllo che esiste? Nessuna. Quindi bisognerebbe proprio poter arrivare a quella documentazione, tessera personale rilasciata dal Comune, tessera personale rilasciata dall'impianto funiviario, per cui si potrebbe arrivare ad un certo punto ad essere sicuri. Rimane, però, sempre il punto di vista economico, cioè le società ci stanno a tutto questo? Perché, se io devo essere sincero, dico che chi si permette, chi ha la possibilità di avere una dotazione sportiva che arriva diciamo oggi minimo alle 500.000, non credo che poi possa discutere molto sulle 1.000 lire di ribasso! Ma, poi, come dico, noi abbiamo il 35% di partecipazione nelle società, partecipazioni in società azionarie che normalmente, essendo di privati dovrebbero avere anche un utile, però noi siamo anche partecipi di società che sappiamo benissimo non essere in utile per niente, e ha detto bene Tonino che i miei funzionari che fanno parte dei Consigli di Amministrazione dei vari impianti funiviari sono, sì, presenti per un'opera calmieratrice, per un'opera, diciamo, di tener conto di tutte le esigenze della Regione, però non possono nemmeno nello stesso tempo venire a danno della Regione, perché se mi si passa l'assurdo, ad un certo momento potremmo chiedere che le lezioni di sci abbiano lo sconto perché l'Associazione maestri di sci viene finanziata dalla Regione.
Io sono stato sotto, prima, alla riunione di guide alpine, per cui i giovani potrebbero chiedere lo sconto sulle salite alpinistiche, perché noi finanziamo l'Associazione guide, e così via, arrivando magari anche alle discoteche, che farebbe magari più favore o più piacere a talune persone. È un problema che non è risolvibile così semplicemente. Io ritengo che l'opera fatta dall'Assessorato della Pubblica Istruzione con le società degli impianti abbia dato un notevole interesse alla gioventù valdostana di poter partecipare a corsi di sci e di approfittare degli impianti di risalita, ma non è altrettanto semplice, così, sic et simpliciter, risolvere il problema dicendo: tutti i giovani valdostani hanno il diritto...anche se, capisco che - ve l'ho detto all'inizio - i primi a rimetterci sono proprio i giovani della città di Aosta, del fondovalle, dei Comuni che non hanno impianti di risalita e bisognerà studiarla.
In Alto Adige hanno risolto il problema dello skipass con l'automatizzazione dei biglietti, per cui ognuno è padrone di poter girare liberamente tutti gli impianti dell'Alto Adige. Un impianto del genere voi sapete che costava, almeno lo scorso anno, un miliardo...oggi costerà un miliardo e due, un miliardo e tre, non lo so fino a che punto sia possibile, tenendo conto però, sempre, che esistono in Valle d'Aosta società principali con le quali sarebbe possibile discutere e forse sarebbero d'accordissimo per l'infrasettimanale, e le società piccole che purtroppo boccheggiano, e non so fino a che punto sarebbero disposte a favorire questa politica...politica che, come ho detto, mi trova consenziente, perché io stesso fui a mio tempo proponente di un'interpellanza di questo genere, ma che non so fino a che punto possa essere risolvibile nell'interesse economico delle società e della Regione che poi deve naturalmente venire incontro quando i bilanci sono deficitari.
Faval (U.V.) - La parola al Consigliere Tonino.
Tonino (P.C.I.) - Brevissima replica per dire che non siamo soddisfatti della risposta o, meglio, parzialmente soddisfatti per quelle notizie che abbiamo avuto in merito ad alcune iniziative che nel campo della scuola sono state fatte. Io non ho la fortuna - o la sfortuna, non lo so - di essere stato in questo Consiglio quando già si discutevano queste cose, per cui ti giuro e ti assicuro che la replica è farina del mio sacco e non sono andato a vedere che cosa si rispondeva di solito alla solita risposta dell'Assessore.
Perché non siamo soddisfatti? Prima di tutto, io chiedo al Consiglio a che cosa serve votare le mozioni! Qui, una mozione chiedeva alla Giunta di prendere questi contatti e questi provvedimenti...e, oggi, abbiamo l'Assessore che viene e dice: ma le società ci stanno? Io lo chiedo a te: "le società ci stanno?", a questa...e noi l'abbiamo chiesto già l'anno scorso con la mozione se le società ci stanno o non ci stanno! Oggi ci aspettavamo una risposta, così come non ci sembra neanche che sia corretto venire a dire: ma è un problema che bisogna studiare, perché l'anno scorso, a dicembre...
Ramera (D.C.) - ...sono stupido, non scorretto, quando io rispondo a voi che non siete mai soddisfatti...sono stupido, non scorretto!
Tonino (P.C.I.) - Allora non facciamo più queste discussioni in Consiglio! Io voglio dire che bisogna studiare il problema, lo avevamo discusso un anno fa, qui ci mettiamo d'accordo o non presentiamo più le mozioni, le interpellanze in discussione, altrimenti è inutile fare in quest'aula le discussioni!
Qual è il problema? Il problema è questo: che un provvedimento, studiato un piano, i contatti come società per poter ottenere una cosa che è molto semplice...io non ho la documentazione, ma si è detto che in Trentino-Alto Adige hanno lo skipass gratuito fino a 16 anni, ed era stato confermato...ottenere questa cosa è possibile o non è possibile? Se è possibile lavoriamoci su e presentiamo delle proposte! A questo punto, credo che ci impegneremo come Gruppo ad arrivare con delle proposte più precise, per vedere se si arriva a questa possibilità. Se non è possibile, lo si dica: questa Giunta non ce la fa, non ci riesce, con queste società non riesce a mettersi d'accordo!
Io credo che valga effettivamente la spesa di impegnarsi un pochino di più su un problema di questo tipo. Noi versiamo in queste società ingenti capitali, una contropartita molto semplice è quella di chiedere che i ragazzi fino a 16 anni residenti in quei Comuni non paghino...a me non sembra una cosa impossibile sul piano economico, io non trascurerei che sono molti, non quelli che non vanno a sciare per i costi...fare andare a sciare i giovani vuol dire potenziare la clientela futura, e credo sia un fatto che anche a livello economico mi deve essere dimostrato non ha una reddittività di tipo economico, la prima questione è secondo me questa. Questa possibilità dunque dovrebbe esistere, dovrebbe esserci...esiste solo in quei Comuni e non per i giovani di Aosta, ad esempio, che non esiste.
Ramera (D.C.) - ...quello che dici tu esiste già, e quel che dico io è che non è giusto che quei paesi tipo Aosta e i paesi di fondovalle non usufruiscano delle stesse...
Tonino (P.C.I.) - Quello che dico io è che tutti i giovani che sono residenti in Valle d'Aosta debbono poter avere questa agevolazione, che mi sembra molto semplice. Farei anche un'ultima osservazione su un punto, se anche costasse qualcosa alla Regione in termini di costi poi nella gestione della società, e parlo dei centri minori, anche questo fatto non mi allarmerebbe, vorrei fare una comparazione tra quanto costa alla Regione mantenere i campi di calcio, perciò mantenere la possibilità per i giovani di giocare a calcio, e quanto spendiamo per farli andare a sciare. Oggi non spendiamo nulla, se anche poi ci costasse qualcosa credo che non sarebbe così drammatico!
Faval (U.V.) - Punto n. 13 dell'ordine del giorno.