Objet du Conseil n. 85 du 6 août 1959 - Verbale
OGGETTO N. 85/59 - (Varia) - COMUNICAZIONI DELL'ONOREVOLE CAVERI, DEPUTATO DELLA VALLE D'AOSTA, CONCERNENTI QUESTIONI INTERESSANTI LA REGIONE.
Il Presidente, FILLIETROZ, informa il Consiglio che il Deputato della Valle d'Aosta al Parlamento, On. Caveri, ha chiesto di poter fare delle comunicazioni al Consiglio in merito a questioni che interessano la Regione; invita quindi il Consiglio a pronunciarsi in merito a tale richiesta.
Il Consigliere BONDAZ, premesso che intende porre una questione di principio, dichiara che la minoranza ritiene che i rappresentanti della Valle d'Aosta al Parlamento non possano, in base allo Statuto ed alle altre leggi che ci governano, intervenire nelle discussioni del Consiglio, se non, naturalmente, allorquando siano espressamente invitati a prendere la parola su particolari argomenti che interessino la Regione.
Il Presidente, FILLIETROZ, dichiara di concordare su quanto detto dal Consigliere Bondaz, rilevando, però, che i Parlamentari possono chiedere ed ottenere la parola per fare delle comunicazioni al Consiglio circa questioni di carattere tecnico-legislativo interessanti la Regione o per fornire informazioni che siano loro richieste dal Consiglio.
Il Consigliere BORDONI informa che era già suo intendimento prendere la parola sull'argomento nella prima seduta dell'attuale Consiglio, allorquando il Presidente del Consiglio diede la parola ai due Parlamentari valdostani, autorizzandoli così a fare delle dichiarazioni.
Ritiene che i Parlamentari non possano prendere la parola durante le sedute di Consiglio se non allorquando siano espressamente interpellati dal Consiglio per fornire chiarimenti od informazioni in merito a determinati argomenti e previa iscrizione degli argomenti stessi all'ordine del giorno dell'adunanza.
Il Consigliere DUJANY si richiama alla precisazione fatta dal Presidente del Consiglio, Fillietroz, e fa notare che nessun chiarimento è stato richiesto da alcun Consigliere al Deputato Onorevole Caveri.
Il Presidente della Giunta, MARCOZ, premette che potrebbe anche concordare, in linea di massima, su quanto detto dai Consiglieri Bondaz, Bordon e Dujany, pure sottolineando che vi possono essere delle situazioni particolari.
Esprime, peraltro, parere che l'atmosfera nei confronti dei Parlamentari valdostani, siano essi quelli di oggi o quelli di domani, dovrebbe migliorare nell'interesse della Valle d'Aosta, perché se essi sono considerati dal Consiglio come dei nemici e viceversa, non vi potrà essere quel minimo indispensabile di collaborazione sulla necessità della quale si spendono fiumi di parole.
Rammenta che si sta discutendo sul progetto di bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 1° luglio 1959 - 30 giugno 1960 e che, durante la discussione, può sorgere la necessità di far dare dai parlamentari dei chiarimenti o notizie di interesse del Consiglio.
Comunica di non sapere su che cosa vertano le comunicazioni che l'On. Caveri intende dare al Consiglio, ma dichiara di poter anche supporre che dette comunicazioni possano concernere questioni gravi che vi sono all'orizzonte, tra le quali quella concernente il Casinò di St. Vincent, dal quale la Regione trae un provento annuo di oltre un miliardo di lire.
Esprime parere che se le comunicazioni dell'On. Caveri concernessero effettivamente tale questione, sarebbe assurdo che il Consiglio rifiutasse di concedergli la parola.
Rivolge un appello al buon senso dei Signori Consiglieri, ricordando che ali avversari di ieri oggi sono considerati non più tali dalla maggioranza, ma dei collaboratori.
Conclude, rilevando che il Consiglio dovrebbe invitare l'On. Caveri a dire quale è l'oggetto della comunicazione che intende fare, e quindi, dovrebbe pronunciarsi sulla richiesta fatta.
L'Assessore CHANTEL afferma che gli Amministratori regionali hanno il dovere di collaborare con tutti per il buon andamento dell'Amministrazione e nell'interesse di tutti i cittadini.
Ritiene opportuna la presenza del Deputato e del Senatore della Valle d'Aosta alle sedute di Consiglio, affinché essi possano essere interpellati ogni qual volta il Consiglio lo ritenga necessario anche su argomenti non iscritti all'ordine del giorno.
Il Consigliere BONDAZ rileva che l'articolo 17 dello Statuto regionale stabilisce che vi è incompatibilità fra l'ufficio di Consigliere regionale e quello di membro di una delle Camere.
Osserva che questo significa che i Parlamentari non possono prendere la parola ogni qualvolta loro aggrada, per comunicazioni o chiarimenti, e che possono prenderla soltanto se invitati dal Consiglio o se autorizzati dal Consiglio su loro specifica richiesta.
Il Presidente, FILLIETROZ rammenta che il Consiglio è sovrano nel decidere al riguardo e, poiché l'On. Caveri ha dichiarato che desidera fare comunicazioni e dare chiarimenti in merito a questioni che interessano la Valle d'Aosta, ritiene che il Consiglio debba pronunciarsi su tale richiesta.
Invita l'On.le Caveri a precisare quale sia l'oggetto delle comunicazioni che intende fare al Consiglio.
L'On.le CAVERI dichiara:
"Intendo fare una breve comunicazione al Consiglio su notizie riguardanti il Casinò di St. Vincent ed il riparto fiscale, notizie che ho avuto nella mia qualità di Deputato della Valle d'Aosta e ritengo opportuno che sia i Consiglieri che il Consiglio, nella sua totalità, le sappiano perché si tratta di notizie concernenti fatti che sono in rapporto alla discussione generale sul bilancio".
Il Presidente FILLIETROZ, pone ai voti, per alzata di mano, la proposta di autorizzare l'On. Caveri a fare al Consiglio le comunicazioni in questione.
Procedutosi alla votazione, per alzata di mano, il Presidente accerta e comunica che il Consiglio a maggioranza di voti ha approvato la proposta di cui si tratta.
Dà quindi la parola all'On. Caveri.
Monsieur le Député CAVERI déclare ce qui suit:
"Après les élections politiques de l'année passée, le Sénateur Chabod et le soussigné s'étaient presentés au Président du Conseil régional, Monsieur Pareyson, et lui avaient demandé d'être toujours invités aux séances du Conseil régional.
Par la même occasion, nous avions demandé au Président Pareyson si nous devions nous présenter au Conseil dans la qualité "di servo che non parla", ou si nous avions le droit de faire des communications ou d'exprimer notre point de vue ou, en tous cas, de donner des nouvelles au Conseil sur notre activité à Rome.
Le Président Pareyson nous a répondu qu'il avait interpellé, à cet égard, le Président de la Junte et que le Président de la Junte et le Président du Conseil étaient d'accord dans le sens que les Parlementaires, le Sénateur et le Député, devaient être invités aux séances du Conseil et avaient la faculté non pas d'interférer en des polémiques ou dans des discussions sur l'administration de la Région, mais qu'ils avaient le droit de faire des communications au Conseil.
C'est dans ce sens que j'ai demandé la parole: pour communiquer des faits et des nouvelles que j'ai appris à Rome sur le problème essentiellement du Casino de St. Vincent.
Vous êtes en train de faire la discussion générale sur le bilan de prévision; évidemment je n'ai aucune intention d'entrer dans la discussion générale sur le bilan, mais je pense qu'il est bien que les Conseillers sachent quelles sont les nouvelles ou quel est le vent qui souffle à Rome en relation à la question du Casino de St. Vincent.
Et alors je me garderai bien d'entrer en polémique avec l'Avt. Bondaz, qui m'a précédé, parce que je ne parlerai pas des arguments dont a parlé l'Avt. Bondaz.
Si nous retournons à la question du Casino de St. Vincent, je dois dire mon impression personnelle et qui est quelque chose de plus d'une impression. mais c'est une conviction: ne voudrais pas ici engager le Sénateur Chabod sans l'avoir consulté, mais je me suis consulté avec le Sénateur Chabod.
Et alors cette impression dont je vous parlais, cette conviction n'est pas seulement l'impression et la conviction du soussigné, mas c'est aussi l'impression et la conviction du Sénateur Chabod.
Et notre conviction est qu'il n'existe pas le danger qu'on ferme le Casino, malgré toutes les fausses alertes de la presse nationale et. malheureusement, de la presse locale; sur la première nous n'avons rien à dire, tandis que nous devons déplorer que la presse locale se soit associée à cette campagne de fausses alertes pour ce qui concerne le Casino de St. Vincent, parce que les Directeurs des journaux valdôtains devraient avoir un sens de responsabilité qui leur empêche de porter atteinte ou simplement dommage aux intérêts de l'Administration régionale.
Evidemment, la question du Casino de St. Vincent est une question importante et ce n'est pas nécessaire de Vous le démontrer, puisque c'est Vous qui pouvez le dire, vous, Président de la Junte et Assesseurs, Vous qui avez inscrit dans le bilan, parmi les recettes de votre Administration, la somme d'un milliard et 450 millions.
Et alors, ce n'est pas nécessaire "di sfondar le porte aperte" pour dire que la question du Casino de St. Vincent est une question importante.
On a sonné le tocsin de la part de certains clochers de la Vallée d'Aoste et hors de la Vallée d'Aoste, on a fait tout ce cancan sur le Casino de St. Vincent, comme si on était à la veille de fermer le Casino de St. Vincent, mais je crois de pouvoir affirmer que ce danger n'existe pas de la manière la plus absolue et, s'il y a un v?u que nous devons formuler, c'est que les journaux et Messieurs les journalistes la finissent de soulever ces fausses alertes et que ce soient les Directeurs et les Rédacteurs des journaux valdôtains qui commencent par donner le bon exemple.
Lorsque j'ai été interrogé par les journalistes sur les prévisions de la politique qu'aurait fait le Gouvernement de Rome vis-à-vis de la Vallée d'Aoste, j'ai répondu que, de mon côté, j'avais trop d'estime du Gouvernement centrai démochrétien pour douter seulement lointainement qu'il aurait pu faire, vis-à-vis de la Région de la Vallée d'Aoste, une politique de vengeance et une politique de discrimination - (permettez que seulement pour une fois je prononce encore ce mot et je promets formellement à l'ami Bordon que je ne prononcerai jamais plus cette parole dans cette salle)-.
Le Président du Conseil des Ministres est trop gentilhomme pour penser de fermer le Casino de St. Vincent seulement pour la raison qu'il y a une majorité dans ce Conseil qui n'est pas démochrétienne.
Il y a eu le cancan de Taormina, mais on ne s'est pas rendu compte que le cancan de Taormina a été plus qu'autre une argumentation polémique de la part des chrétiens-sociaux siciliens, cela a été plus qu'autre, disons, un slogan polémique, parce que on a dit: "mais pourquoi dans le Nord, il y a quatre Casino tandis que dans le Sud même pas un?".
Et alors on a lancé des fusées, mais ce ne sont que des fusées; c'est comme lorsque, dans la vie, on lance des fusées de différentes couleurs pour illuminer la scène. De mon côté, en tant que député, je me suis renseigné avec des parlementaires siciliens de tous les partis, pour savoir qui était ce Monsieur de Palazzo Acreide, in Provincia di Siracusa, qui avait présenté une dénonciation au Procureur de la République de son pays qui l'a transmise au Procureur de la République auprès du Tribunal d'Aoste.
Je me suis renseigné pour savoir qui est ce Monsieur, pour savoir quelle est sa couleur politique, parce que la couleur politique de cet individu, évidemment, pouvait nous illuminer sur les origines et les causes de cette dénonciation.
Et alors je pense de pouvoir inviter le Conseil à se tranquilliser sur la question du Casino de St. Vincent, parce que Hannibal n'est pas encore arrivé devant les portes de Casino de St. Vincent, de manière que nous pouvons nous tranquilliser à cet égard.
D'autre part, la situation juridique, la situation de fait, la situation financière de St. Vincent et de Taormina, sont des situations tout à fait différentes et par conséquent nous devons faire attention quand on parle de ce problème comme d'autres problèmes, qui concernent les quatre Régions autonomes.
Si nous sommes des autonomistes, - et quelques-uns, parmi nous, sont des fédéralistes - (et moi, pour mon compte, je me déclare non seulement autonomiste mais fédéraliste), eh bien, si nous sommes des autonomistes et des fédéralistes, nous devons penser qu'il y a des analogies entre les quatre Régions autonomes, mais qu'il y a aussi de grandes différences; de manière que ce serait une erreur de penser que la situation politique de l'Alto Adige est la même situation de la Vallée d'Aoste et ce serait une erreur de penser que la situation sicilienne ressemble à la situation valdôtaine, parce que chacune de ces situations (politique, économique et sociale) est tout à fait différente. Et c'est ainsi que la question de Taormina n'a rien a que faire avec la question de St. Vincent.
J'ai fini et si le fait que j'ai pris la parole dans cette salle est apte à troubler le système nerveux de quelqu'un des présents, je demande pardon.
T'ai terminé. mais je voudrais encore dire un seul mot à cet égard; dans ce problème du Casino il faut savoir conserver le calme et tenir les nerfs en place. Et j'ajoute ceci: ceux qui lancent de fausses alertes sur le Casino de St. Vincent ne sont pas des gens très purs, en général, parce qu'ils ont des buts. des buts financiers, de leur portefeuille; parce que Vous savez (me si un peintre. - on parle beaucoup, aujourd'hui, de la peinture "astrattista", - devait faire un tableau qui représente le Casino de St. Vincent, on devrait représenter ce Casino entouré d'une forêt tropicale, avec tonte une faune de crocodiles, d'éléphants, de lions, d'ours, de toutes sortes de choses.
Alors, il y a des vautours, - je ne dis vas des aigles, mais des oiseaux de proie -, qui volent dans le ciel de St. Vincent et, de temps en temps, ils lancent des alertes, ils disent "attention, on va fermer le Casino".
Et alors ces pauvres diables de propriétaires ou de dirigeants du Casino de St. Vincent ont une frousse du diable et, de temps en temps. il y a des personnages qui arrivent à la gare de St. Vincent avec des valises... et ces valises sont plutôt légères, mais quand ils repartent les valises sont un peu plus lourdes.
Voilà quelle est la raison de ces campagnes et, s'il fallait dévoiler certains dessous de ces histoires, on n'en finirait plus.
Mais je ne veux pas troubler le Conseil régional en révélant ces dessous que, peut-être, je peux connaître non pas comme député, mais pour d'autres raisons et je termine mon intervention en disant que nous ne devons pas nous impressionner, parce qu'il n'y a aucun danger, parce que Hannibal est passé une fois en Vallée d'Aoste, mais il ne s'est pas encore présenté à la porte du Casino de St. Vincent".
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Si dà atto che, alle ore dodici e minuti trenta, su parere concorde del Consiglio, il Presidente, FILLIETROZ, sospende la discussione di carattere generale sul progetto di bilancio di previsione della Regione per l'esercizio finanziario 1° luglio 1959 30 giugno 1960 e rinvia all'adunanza pomeridiana la continuazione della discussione sull'argomento.
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