Objet du Conseil n. 116 du 2 août 1968 - Verbale

OGGETTO N. 116/68 - Autorizzazioni ANAS per costruzioni. (Mozione dei Consiglieri regionali Manganone e Chamonin)

Il Presidente, MONTESANO, dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione dei Consiglieri regionali Signori Manganone Eraldo e Chamonin Alberto, concernente l'oggetto: "Autorizzazione ANAS per costruzioni", mozione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza del 29/30 luglio 1968:

Ill.mo PRESIDENTE

DEL CONSIGLIO REGIONALE

Prof. Dott. Giuseppe MONTESANO

I sottoscritti Consiglieri regionali pregano la S. V. di voler porre nel prossimo ordine del giorno del Consiglio Regionale la seguente

MOZIONE

Il Consiglio Regionale

constatato che la sentenza della Corte Costituzionale n. 55 depositata a Roma il 29 maggio, dichiara l'illegittimità costituzionale di una parte della legge urbanistica del 1942;

constatato che anche il decreto Ministeriale in data 1° aprile 1968 concernente distanze minime a protezione del nastro stradale nella edificazione fuori del perimetro dei centri abitati dovrebbe automaticamente non avere alcuna efficacia;

visto che da parte degli Organi statali di tutela si temporeggia nella concessione di autorizzazioni a costruire in quanto pare non siano in possesso di norme definitive;

visto che tali ritardo ed incertezza comportano grave disagio alla popolazione valdostana;

DELIBERA

di dare mandato alla Giunta Regionale di intervenire immediatamente presso l'Ingegnere Capo del Compartimento di Torino e se è necessario presso la Direzione Generale dell'ANAS affinché siano emanate direttive precise anche per le strade regionali e comunali della Valle d'Aosta, tenuto conto della particolare posizione e condizione della nostra Regione.

Aosta, lì 10.7.1968

F.to: Manganone Eraldo Alberto Chamonin

Il Consigliere MANGANONE dichiara quanto segue: "Non entrerò nel merito, per quanto concerne la sentenza della Corte Costituzionale, perché illustri uomini di legge l'hanno già ampiamente commentata e sviscerata nelle sue varie parti.

Si è creata, con questa sentenza e con il decreto Ministeriale del primo aprile, una grave situazione nel campo urbanistico nazionale, ma soprattutto qui nella nostra Regione. Situazione grave, ripeto, per il disorientamento tra gli Enti locali che devono procedere alla formazione dei piani regolatori, situazione confusa per i proprietari convinti di poter costruire ad una distanza certamente di molto inferiore a quella contemplata nel suaccennato Decreto dalle strade statali, regionali e comunali.

Gli estensori della presente mozione sono consapevoli che l'attuazione di una nostra legge regionale urbanistica eliminerà certamente, se non del tutto, almeno in parte, questo disagio, ma la loro preoccupazione è quella che in questo frattempo si verifichi una paralisi edificatoria.

Penso e credo che un intervento della Presidenza della Giunta e della Giunta stessa in sede competente, - e mi riferisco in particolare modo all'ANAS -, possa concordare, anche in relazione alla emananda legge urbanistica regionale ed in relazione alla conformazione e condizione della nostra Regione, alcune misure provvisorie transitorie che evitino questo rallentamento edificatorio, nell'interesse dell'economia della collettività valdostana.

Certamente la Giunta userà efficacemente gli strumenti in suo possesso per garantire la continuità dello sviluppo edilizio nella migliore regolarità".

Il Consigliere CHAMONIN rileva il grave disagio creato tra i professionisti e i loro clienti in seguito all'entrata in vigore del decreto Ministeriale in data 1° aprile 1968, concernente le distanze minime dal nastro stradale da osservare per l'edificazione fuori del perimetro dei centri abitati, ed in seguito anche al silenzio da parte dei competenti organi dell'ANAS in merito all'applicazione del predetto Decreto.

Dichiara che i presentatori della mozione in esame ritengono che sia possibile ovviare agli inconvenienti creati dal decreto Ministeriale di cui si tratta, almeno per quanto riguarda le distanze dei fabbricati dalle strade regionali e comunali, mediante l'emanazione di opportune norme regionali, prima ancora della approvazione di una legge regionale sull'urbanistica.

Osserva, pertanto, che la mozione in esame deve essere intesa come un invito alla Giunta Regionale, e al Presidente della Giunta in particolare, di intervenire nel modo più appropriato per eliminare l'attuale stato di disagio nel campo dell'edilizia in Valle d'Aosta.

Monsieur le Conseiller CAVERI déclare que le Groupe de l'Union Valdôtaine ne peut absolument pas approuver la motion en discussion pour une question de principe, parce que dans cette motion on propose de délibérer "di dare mandato alla Giunta Regionale di intervenire... presso la Direzione Generale dell'ANAS, affinché siano emanate direttive precise arche per le strade regionali e comunali della Valle d'Aosta, ...".

Il relève, à ce propos, que ce n'est pas l'ANAS, mais la Région qui a la compétence d'établir les "norme" pour les distances des routes régionales que ce sont les règlements communaux qui établissent les distances pour les routes communales.

Il Consigliere CHAMONIN dichiara di condividere le osservazioni testé fatte dal Consigliere Caveri e fa presente di avere già, nel suo precedente intervento, accennato alla competenza della Regione per quanto riguarda strade regionali e comunali.

Monsieur le Conseiller CAVERI relève que, si Monsieur Chamonin est d'accord sur cette observation, il devrait alors proposer une modification à la motion en examen.

À propos de la compétence de la Région d'établir des dispositions pour les distances des bâtiments sur les routes régionales, il rappelle la lettre f) de l'article 2 du Statut régional, qui dit: "f) strade e lavori pubblici di interesse regionale".

Il Consigliere MANGANONE fa presente che vi sono determinati tratti di strade regionali su cui l'ANAS impone il rispetto delle norme in vigore per le strade statali, ad esempio i punti di raccordo delle strade regionali con le strade statali.

Dichiara che la mozione in esame tende appunto a risolvere questo particolare problema.

L'Assessore BALESTRI comunica di essere già intervenuto ripetutamente presso l'ANAS nel tentativo di risolvere dei casi controversi relativi alla distanza di fabbricati dal ciglio di strade regionali.

Fa presente, però, che nei predetti casi si trattava di divieti posti dalla legge statale, per cui neanche l'ANAS ha potuto fare molto.

Aggiunge che, in alcuni casi controversi, l'ANAS ha fatto presente alla Sovraintendenza ai Monumenti, Antichità e Belle Arti che avrebbe controllato se, nel rilasciare autorizzazioni edilizie, la Sovraintendenza stessa avesse rispettato le norme statali in materia di distanze dei fabbricati dalle strade pubbliche.

Comunica inoltre che, da parte del Ministero della Pubblica Istruzione, sono pervenuti alla Sovraintendenza ai Monumenti, Antichità e Belle Arti dei telegrammi nei quali si invitava a non prendere nemmeno in esame i progetti di fabbricati nei quali non si rispettavano le norme statali riguardanti le predette distanze.

Conclude, dichiarando che la situazione in questa materia non è molto elastica e che non ritiene che un intervento della Giunta possa portare ad un notevole mutamento della situazione.

Il Consigliere FOSSON, dal momento che è stato chiarito che l'ANAS non ha competenza ad emanare disposizioni circa le distanze dei fabbricati dalle strade regionali e comunali, ma che permane, tuttavia, la necessità che l'ANAS emani precise disposizioni per quanto riguarda il rilascio di autorizzazioni a costruire fabbricati lungo le strade statali, suggerisce di modificare la parte dispositiva della mozione in esame, sostituendo alle parole "... affinché siano emanate direttive precise anche per le strade regionali e comunali della Valle d'Aosta,..." con le seguenti parole "... affinché siano emanate direttive precise per le strade di sua competenza, ...".

Chiede al Consigliere Chamonin se sia disposto ad accogliere questo suo suggerimento.

Il Consigliere GERMANO ritiene che la mozione in esame si basi su dei presupposti infondati, perché, a suo avviso, la sentenza della Corte Costituzionale n. 55, depositata a Roma il 19 maggio 1963, che dichiara l'illegittimità costituzionale di una parte della legge urbanistica del 1942 concernente gli espropri dipendenti dai piani regolatori, non invalida affatto il decreto del Ministero dei Lavori Pubblici in data 1° aprile 1968, concernente distanze minime a protezione del nastro stradale nell'edificazione fuori del perimetro dei centri abitati.

Osserva che i ritardi e le incertezze, di cui si fa cenno nella parte introduttiva della mozione in esame, non derivano dal temporeggiamento da parte dell'ANAS nella concessione di autorizzazioni a costruire, ma dall'entrata in vigore della legge statale 6 agosto 1967 n. 765 e dalla mancata adozione, da parte di molti Comuni, dei piani regolatori o dei programmi di fabbricazione.

Ritiene che, se si vuole evitare una completa stasi di attività nel settore dell'edilizia dopo il 31 del mese corrente, - data in cui cesseranno dì avere efficacia le norme transitorie della sopracitata legge statale, - non rimane altro da fare che predisporre ed approvare con urgenza una legge urbanistica regionale che mitighi le severe limitazioni nel campo dell'edilizia imposte dalle norme della legge statale in questione.

Fa presente che nella stessa legge statale 6 agosto 1967 n. 765 si dice che le norme di detta legge cesseranno di avere efficacia nelle regioni a Statuto speciale a partire dalla data di entrata in vigore di apposite leggi urbanistiche regionali.

Rileva, pertanto, che il problema a cui si fa cenno nella mozione in discussione non va risolto con un intervento della Giunta Regionale presso i competenti organi dell'ANAS, affinché siano emanate direttive precise in merito alle distanze di rispetto dei fabbricati lungo le strade statali, ma con l'urgente approvazione di una legge urbanistica regionale, che faccia sì che il costo della casa sia dovuto unicamente alle seguenti tre componenti: prezzo agricolo del terreno, spese di urbanizzazione e spese di costruzione, con l'eliminazione di quella rendita parassitaria che rende la casa non accessibile ai lavoratori.

Osserva che questo è il nocciolo del problema che il Consiglio ha ora davanti, problema che dovrà essere discusso al più presto e che servirà a precisare le posizioni politiche dei vari Gruppi consiliari.

Osserva che tutte le altre iniziative in questa materia non sono altro che delle tergiversazioni inutili, che non fanno altro che aumentare le attuali grandi difficoltà che i Sindaci dei vari Comuni incontrano in questo campo.

Il Consigliere BANCOD, a proposito del problema degli accessi alle proprietà private dalle strade statali, segnala l'eccessivo zelo di qualche capo cantoniere o di qualche cantoniere che prendono le cose troppo alla lettera e fanno chiudere passaggi agricoli, che sono sempre stati esercitati, solo per il fatto che tali accessi sono ora frequentati da mezzi meccanici e non più da pedoni o da muli come un tempo.

Osserva che questo modo di agire è contrario al progresso che, inevitabilmente, investe anche il settore dell'agricoltura.

Chiede, pertanto, che da parte dei competenti Organi regionali si eserciti anche una vigilanza in questo senso, al fine di evitare incresciosi inconvenienti per gli agricoltori.

L'Assessore COLOMBO, riferendosi alla segnalazione fatta dal Consigliere Bancod, chiede al medesimo di precisare questi casi, allo scopo di poter intervenire e di evitare i lamentati abusi da parte del personale dell'ANAS.

Per quanto riguarda la mozione in esame, ritiene che da parte di alcuni Consiglieri non sia stato colto con esattezza lo scopo che la medesima vuole raggiungere.

Rileva, in proposito, che attualmente l'attività edilizia non è solo sottoposta ai vincoli di cui alla legge statale 6 agosto 1967 n. 765, ma anche ai vincoli del decreto Ministeriale del Ministero dei Lavori Pubblici in data 1° aprile 1968, che stabilisce distanze minime troppo severe a protezione del nastro stradale nella edificazione fuori del perimetro dei centri abitati.

Osserva che i presentatori della mozione in esame sono preoccupati soprattutto per le norme di questo Decreto Ministeriale, la cui validità, dopo la nota sentenza della Corte Costituzionale n. 55, è molto discussa dal lato giuridico.

Sottolinea, comunque, che la mozione in questione puntualizza veramente uno degli aspetti più sconcertanti di questo problema, e cioè la mancanza di direttive in questo campo da parte dell'ANAS, che non fa niente, non dice niente e non lascia costruire niente.

Fa presente che la mozione di cui si tratta tende, mediante un intervento della Giunta, a sbloccare questa situazione. Esprime, tuttavia, dei dubbi che l'azione della Giunta possa raggiungere efficaci risultati in questa materia, perché una soluzione definitiva può derivare soltanto dall'entrata in vigore dei piani regolatori comunali.

Il Consigliere BANCOD dichiara che si riserva di fornire all'Assessore Colombo i dati riguardanti i casi ai quali ha testé accennato.

Il Consigliere CHAMONIN propone di emendare come segue la parte deliberativa della mozione in esame: "di dare mandato alla Giunta Regionale di intervenire immediatamente presso l'Ingegnere Capo del Compartimento di Torino e, se è necessario, presso la Direzione Generale dell'ANAS, affinché siano emanate disposizioni precise in merito al rilascio di autorizzazioni a costruire ed agli eventuali accessi necessari dalle strade statali, anche per quanto riguarda le distanze di rispetto per gli incroci con le strade regionali e comunali, tenuto conto della particolare posizione e condizioni della nostra Regione".

Osserva che l'ANAS pretende il rispetto delle distanze minime previste dal decreto Ministeriale del Ministero dei Lavori Pubblici in data 1° aprile 1968 anche per gli incroci delle strade statali con le strade regionali e comunali, senza che vi sia alcuna norma in tale senso.

L'Assessore BALESTRI dichiara che la Giunta è favorevole all'approvazione della mozione in esame e assicura che interverrà presso le competenti sedi dell'ANAS nel senso indicato nella mozione stessa.

Riferendosi al comportamento dei cantonieri, comunica che questi sono intervenuti ripetutamente in casi in cui, purtroppo, non erano state rispettate le distanze previste dal sopracitato Decreto Ministeriale.

Il Consigliere MANGANONE cita un caso, verificatosi in comune di Issime, in cui l'ANAS ha negato ad un privato l'autorizzazione all'ampliamento di un fabbricato ad una distanza di ben 18 metri dal ciglio della strada statale ed in una località che il piano regolatore del Comune di Issime include nel centro urbano. Ritiene che in questi casi l'ANAS non dovrebbe negare l'autorizzazione a costruire.

Il Presidente, MONTESANO, dopo aver constatato che nessun altro Consigliere intende prendere la parola sulla mozione in oggetto, dichiara chiusa la discussione.

Il Presidente, MONTESANO, pone ai voti, per alzata di mano, l'approvazione della mozione stessa, nel seguente testo, modificato nella parte dispositiva, come da proposta del Consigliere Chamonin:

MOZIONE

Il Consiglio Regionale

CONSTATATO che la sentenza della Corte Costituzionale n. 55 depositata a Roma il 29 maggio, dichiara l'illegittimità costituzionale di una parte della legge urbanistica del 1942;

CONSTATATO CHE anche il decreto Ministeriale in data 1° aprile 1968, concernente distanze minime a protezione del nastro stradale nella edificazione fuori del perimetro dei centri abitati, dovrebbe automaticamente non avere alcuna efficacia;

VISTO che da parte degli Organi statali di tutela, si temporeggia nella concessione di autorizzazioni a costruire in quanto pare non siano in possesso di norme definitive;

visto che tali ritardo ed incertezza comportano grave disagio alla popolazione valdostana;

DELIBERA

di dare mandato alla Giunta Regionale di intervenire immediatamente presso l'Ingegnere Capo del Compartimento di Torino, e se è necessario, presso la Direzione Generale dell'ANAS affinché siano emanate disposizioni precise in merito al rilascio di autorizzazioni a costruire ed agli eventuali accessi necessari dalle strade statali, anche per quanto riguarda le distanze di rispetto per gli incroci con le strade regionali e comunali, tenuto conto della particolare posizione e condizione della nostra Regione.

Procedutosi alla votazione, per alzata di mano, il Presidente, accerta e comunica che il Consiglio, ad unanimità di voti favorevoli (Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: ventinove), ha approvato la soprariportata mozione.

Il Consiglio prende atto.