Objet du Conseil n. 144 du 5 octobre 1968 - Verbale
OGGETTO N. 144/68 - Legge regionale riguardante, la concessione di garanzia fideiussoria della Regione. per l'anno 1969 presso Istituti Bancari per la concessione di fido bancario a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta.
L'Assessore all'Agricoltura e Foreste, MAQUIGNAZ, riferisce al Consiglio in merito al sotto riportato disegno di legge regionale riguardante la concessione di garanzia fideiussoria della Regione per l'anno 1969 presso Istituti Bancari per la concessione di fido bancario a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta, disegno di legge trasmesso in copia ai Signori Consiglieri, con apposita relazione, unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza del 4/5 ottobre 1968:
Con legge regionale 22 dicembre 1967 n. 34 è stata autorizzata la proroga, per l'anno 1968, della garanzia fideiussoria della Regione fino alla concorrenza massima di complessive Lire 400 milioni, per la concessione di fido bancario a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta, presso l'Istituto Bancario San Paolo di Torino, per le operazioni finanziarie relative alle spese di gestione della Cooperativa stessa.
Con lettere in data 20 luglio 1968 e in data 29 agosto 1968 il Presidente della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta ha comunicato quanto segue:
"Si comunica a codesta Spett.le Amministrazione Regionale che la scrivente Cooperativa ha raccolto, nella sola stagione invernale del 1968 circa 18.000 forme di fontina in più di quanto conferitoci nell'anno 1967, che a sua volta era già stato considerato un conferimento record. Il totale delle forme raccolte nel corso della passata campagna invernale ammonta pertanto a 58.000 forme, con un incremento del 46% nei confronti dello stesso periodo del 1967.
I motivi della maggiore consegna della merce ai magazzini sociali sono dovuti sia per l'iscrizione nei libri sociali di una decina di nuove latterie ternarie produttrici, sia ancora per l'aumento della produzione verificatosi in diverse zone, ove piccoli produttori agricoli hanno preferito indirizzare la trasformazione del latte in fontina, ritenuta più remunerativa di altri utilizzazioni (carne, burro, ecc.).
Per tutte le 58.000 forme conferite la scrivente ha erogato un anticipo di Lire 7.000 alla forma, per un totale di oltre 400 milioni di lire.
La vendita del prodotto si è mantenuta assai regolare con dei buoni incrementi, ma a causa della mancanza od insufficienza di merce matura nei mesi scorsi, non si è potuta esitare tutta l'eccedenza pervenuta, per cui la Cooperativa dispone ancora di ingenti quantitativi di merce sui quali è già stato concesso l'anticipo delle Lire 7.000 alla forma, che costituisce in molti casi anche il 90% del prezzo finale.
Attualmente, si raccolgono le forme di alpeggio, ed anche qui già si verifica un notevole incremento nella raccolta. Per questo fatto si ritiene che al 15 settembre prossimo - epoca della concessione degli anticipi per la fontina di alpeggio - la Cooperativa non potrà disporre di tutta la liquidità necessaria per far fronte alle richieste degli agricoltori.
Per questa ragione, la scrivente prega codesta spett. Amministrazione regionale a voler considerare l'opportunità di concedere un ulteriore aumento della fideiussione regionale per l'anno 1969 di Lire 100 milioni, portando tale fideiussione a complessive Lire 500.000.000 distribuita come segue:
L. 400.000.000 presso l'Istituto Bancario S. Paolo - Succursale di Aosta
L. 100.000.000 presso la Banca Commerciale Italiana - Succursale di Aosta od altro Istituto di Credito.
Non sfuggirà a codesta Amministrazione Regionale l'importanza del servizio svolto dalla Cooperativa per la difesa del prezzo della fontina di origine, la cui produzione è forse l'unica a raggere il prezzo, assicurando ai produttori un reddito di soddisfacente remunerazione.
Si ringrazia e si porgono distinti saluti".
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"Si fa seguito alla nostra lettura n. 1503 del 20.7.1968 diretta a codesta Spett. Amministrazione, con cui si richiedeva un aumento della fideiussione bancaria regionale, aumento che diventa indispensabile a causa dell'incremento dei conferimenti di fontina di latteria verificatisi nella passata stagione invernalo.
Al riguardo si precisa che tale incremento, valutato in oltre 18.000 forme, ha occasionato alla ns. Cooperativa una maggiore spesa di circa 166.000.000 di lire.
È ben vero che la scrivente ha venduto maggiori quantitativi di merce nei confronti dell'anno scorso, ma le ingenti giacenze di forme di latteria, per le quali l'acconto concesso di Lire 7.000 alla forma costituisce in molti casi il pagamento del 90% del totale costo del prodotto, hanno notevolmente appesantito il ns. servizio finanziario, soprattutto in questo momento ove si dovranno concedere i primi acconti per le forme di alpeggio.
Vorremmo pertanto pregare gentilmente codesta Amministrazione a volerci precisare possiamo contare sull'aumento della fideiussione richiesto, nel qual caso potremo mantenere inalterata, anche per la presente campagna di la quota d'acconto di Lire 7.000 alla forma.
Nel caso invece che l'Amministrazione regionale non potesse accogliere la nostra istanza, l'insufficiente disponibilità ci metterebbe nella difficile condizione di dover ridurre la quota stessa per riportare la medesima sulle basi delle Lire 6.000 alla forma, come praticato per il passato.
Rimaniamo comunque in attesa di cortese seguito, mentre porgiamo distinti ossequi".
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La Giunta Regionale propone al Consiglio di aderire alle richieste di cui sopra e di approvare la proroga e l'aumento da Lire 400.000.000 a Lire 500.000.000, della garanzia fideiussoria regionale di cui si tratta per l'anno 1969.
All'uopo è stato predisposto e viene sottoposto all'approvazione del Consiglio Regionale l'allegato disegno di legge regionale.
(Segue disegno di legge regionale riportato in calce al deliberato ...OMISSIS...).
L'Assessore, MAQUIGNAZ, sulla scorta dell'ultima relazione del controllore regionale presso la Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta, fornisce quindi alcune notizie sulla situazione e sull'andamento della gestione della predetta Cooperativa.
Precisa che i conferimenti del prodotto alla fine del mese di settembre 1967 ammontavano a 72.900 forme di fontina, mentre i conferimenti, alla fine del mese di settembre 1968 ammontano a 93.530 forme, con un aumento quindi di circa il 30%.
Aggiunge che si prevede che i predetti conferimenti raggiungano per la fine dell'anno 1968 le 100 mila forme di fontina.
Per quanto riguarda le vendite, fa presente che nel periodo dal 1° gennaio al 30 settembre 1967 erano state vendute 47.800 forme di fontina, mentre nello stesso periodo di tempo dell'anno 1968 le forme di fontina vendute sono 61.300, con un aumento di circa il 20%. Informa ancora che le giacenze alla fine del mese di settembre 1967 ammontavano a 31.000 forme di fontina, mentre alla fine del mese di settembre dell'anno 1968 tali giacenze ammontano a 42.000 forme di fontina.
Sottolinea il minore aumento in percentuale delle vendite nei confronti dei conferimenti per le annate prese in esame e attribuisce questo fatto ad una certa penetrazione sui nostri mercati di prodotti caseari, soprattutto francesi, in seguito alla attuazione del Mercato Comune Europeo.
Rileva ancora un certo decadimento nella produzione di fontina nell'anno 1968, che ha portato ad un aumento del numero delle fontine di scarto, attribuendone le cause alle avverse condizioni climatiche della stagione estiva del 1968 e alla carenza di personale qualificato nella condotta degli alpeggi.
Informa che, per ovviare agli inconvenienti derivanti da questo decadimento della produzione, la Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta si è messa in contatto con una Ditta di Milano per studiare la produzione di formaggi fusi mediante l'utilizzazione degli scarti della produzione di fontina.
Ritiene che la soluzione di questo problema dovrebbe contribuire in modo notevole alla valorizzazione del formaggio fontina, perché in questo modo sarebbero eliminati dal mercato tutti gli scarti di produzione che ora invece sono messi in commercio soprattutto in Valle d'Aosta.
Per quanto riguarda i prezzi corrisposti ai produttori osserva che nel 1968 si è aumentato leggermente il prezzo del prodotto di prima qualità e si è diminuito il prezzo del prodotto di scarto, appunto per incentivare la produzione di qualità.
Fornisce quindi alcuni ragguagli sull'anticipo che la Cooperativa Produttori Latte e Fontina corrisponde ai conferenti all'atto della consegna del prodotto, precisando che tale anticipo è stato aumentato nel corrente anno da sei mila lire a sette mila lire per forma; dichiara che l'aumento dell'importo di questo anticipo, unitamente all'aumento dei conferimenti nel 1968, ha portato ad una necessità di maggiori disponibilità finanziarie da parte della Cooperativa per l'assolvimento dei suoi compiti di istituto.
Si sofferma ad analizzare l'importo degli interessi passivi a carico del bilancio della Cooperativa dall'anno 1962 sino all'anno 1967, in relazione anche all'importo della fideiussione concessa dall'Amministrazione Regionale a detto Ente, e conclude che la costante diminuzione dell'importo di detti interessi passivi, non solo in termini percentuali ma anche in termini assoluti, sta a dimostrare la bontà della gestione amministrativa e finanziaria della Cooperativa stessa.
Termina rilevando che il controllore della Regione presso la Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta ha segnalato, nella sua ultima relazione, una notevole espansione dei conferimenti nel 1968, un aumento delle vendite nonostante la crisi del formaggio determinata dall'afflusso di merce straniera a basso prezzo sui nostri mercati, che ha costretto la Cooperativa ad intensificare la sua azione di propaganda, la stabilità, con un lieve aumento, dei prezzi alla produzione e la stabilità, forse con una lieve diminuzione, della incidenza delle spese sulla vendita, nonostante i maggiori oneri derivanti dal potenziamento organizzativo e commerciale della Cooperativa.
In considerazione del buon andamento della gestione della Cooperativa, dichiara che la Giunta Regionale ha ritenuto di dover accogliere la richiesta di aumento, da 400 milioni a 500 milioni, dell'importo della fideiussione annua che la Regione ormai da molti anni concede a favore della Cooperativa.
Propone quindi al Consiglio l'approvazione del provvedimento legislativo in esame.
Il Consigliere GERMANO sottolinea la dichiarazione, fatta dall'Assessore Maquignaz, che le maggiori difficoltà di vendita del formaggio Fontina nel 1963 sono dovute ad una penetrazione sui nostri mercati di prodotti casari stranieri in particolare di quelli francesi.
Il Consigliere DOLCHI chiede all'Assessore Maquignaz di fornirgli ulteriori chiarimenti sul meccanismo dei controlli che l'Amministrazione Regionale esercita nei confronti della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta.
Il Consigliere SAVIOZ esprime il dubbio che la progettata trasformazione degli scarti del formaggio Fontina in formaggi fusi possa recare danno alla produzione qualitativa della Fontina, in quanto i produttori potrebbero anche non aver più interesse a curare particolarmente la produzione di questo tipico formaggio valdostano.
Monsieur le Conseiller FOSSON déclare avant tout que les Conseillers du Groupe de l'Union Valdôtaine sont favorables à l'approbation du projet de loi en discussion.
Se référant à la relation faite tout à l'heure par Mr. l'Assesseur Maquignaz relève que l'Administration Régionale doit surtout chercher le moyen de défendre la qualité du fromage Fontine.
À ce sujet, il pense qu'une des raisons qui ont empiré au cour de l'an 1968 la qualité de ce fromage, - à part les raisons indiquées par Monsieur l'Assesseur Maquignaz et qui concernent le manque de personnel qualifié dans les alpages et le mauvais cours de la saison d'été -, pourrait être aussi une certaine lassitude qui s'est vérifiée ces derniers temps dans l'assainissement du bétail en Vallée d'Aoste.
Il souligne en effet que pendant toute une saison on a suspendu les contrôles du bétail, surtout à l'égard des "mastites", ce qui certainement a provoqué des effets négatifs sur la qualité du lait et, par conséquent, sur la qualité de la Fontine.
Il déclare d'être de l'avis qu'il faut continuer avec constance dans l'assainissement du bétail en Vallée d'Aoste, pour ne pas perdre dans une année tous les résultats positifs qu'on a rejoint pendant longtemps.
À ce propos, il relève qu'il faut absolument rendre responsable l'action non seulement des campagnards, mais aussi l'action des vétérinaires, qui ne doivent pas penser que l'assainissement du bétail continue à aller en avant seulement parce que, à un certain moment, on a décidé de résoudre ce problème.
Il fait présent que aussi la solution du problème de l'assainissement du bétail en Vallée d'Aoste doit rejoindre le but d'améliorer la production de la Fontine.
Il déclare d'être d'accord sur le fait qu'on a différencié d'avantage cette année le prix de la Fontine de première qualité et le prix des déchets, car ce fait est en ligne avec le programme d'amélioration de la qualité du fromage Fontine en Vallée d'Aoste.
Il déclare encore d'être d'accord d'utiliser ces déchets pour faire des fromages fondus, mais il observe que cette solution ne doit que représenter un remède, parce que le but final de l'action de l'Administration Régionale doit être celui de diminuer au maximum ces déchets.
Il pense que toujours dans le but d'améliorer la production du fromage Fontine, il faudrait même prendre en considération la possibilité de payer aux paysans, dans le moment de la livraison du produit au magasin de la Coopérative, une somme plus forte pour la Fontine de premier choix par rapport à la somme qu'on donne pour les déchets, afin de favoriser d'avantage la production en qualité de la Fontine.
Il relève qu'actuellement, avec la somme de 7.000 lires qu'on donne aux paysans au moment de la livraison de la fontine au magasin de la Coopérative, on couvre presque totalement le prix final des déchets.
Il fait présent que, toujours dans le but d'améliorer la production de la Fontine, il faudrait être aussi plus attentif dans l'opération de marquage des formes de Fontine, pour ne pas payer le prix de marquage à une certaine quantité de production qui ne pourra être utilisée que comme déchet.
Il admet que cette opération de marquage n'entre pas dans la compétence de la Coopérative, mais qu'elle est du ressort du Consortium des Producteurs de Fontine; il souligne qu'il faut, quand même, agir dans toutes les directions pour la défense de ce produit, qui est fondamental pour l'économie agricole de la Vallée d'Aoste.
Il souhaite qua Mr. 1'Assesseur à l'Agriculture prenne en considération les observations qu'il a voulu faire sur cet argument et qui peuvent être utiles pour la solution du problème de la production de la fontine en Vallée d'Aoste.
Il Consigliere TONINO dichiara di essere d'accordo, in linea di massima, sull'accoglimento della richiesta della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta tendente ad ottenere un aumento di 100 milioni di lire dell'importo della fideiussione concessa dalla Regione, al fine di non creare delle difficoltà alla predetta Cooperativa per quanto riguarda la corresponsione di un congruo anticipo ai produttori conferenti sul prezzo che sarà ricavato dalla vendita del prodotto conferito.
Poiché non è a conoscenza, nei particolari, del funzionamento della Cooperativa, chiede chiarimenti sui controlli che la Regione esercita nei confronti della Cooperativa stessa nell'interesse dei soci conferenti.
L'Assessore MAQUIGNAZ, in risposta alle richieste dei Consiglieri Dolchi e Tonino, informa che la Regione esercita un duplice controllo sulla gestione della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta e, precisamente, controlli mensili consistenti nell'esame dei rendiconti e nelle relazioni che ogni mese il controllore regionale presso la predetta Cooperativa trasmette agli uffici dell'Assessorato Agricoltura e controlli trimestrali consistenti nell'esame dei rendiconti trimestrali trasmessi dall'Istituto Bancario che concede alla Cooperativa le anticipazioni di cassa necessarie per fare fronte alle spese di gestione su fideiussione della Regione.
In merito alle preoccupazioni espresse dal Consigliere Savioz sul problema degli scarti, dichiara di ritenere che tali preoccupazioni non abbiano motivo di esistere, in quanto tutta l'azione dell'Amministrazione Regionale, sia attraverso l'aumento dell'importi dell'anticipazione corrisposta dalla Cooperativa per il prodotto di prima qualità, sia attraverso l'operazione di marchiatura delle forme di Fontina, tende a favorire la produzione di Fontina di prima qualità.
Dichiara, altresì, di non ritenere che la produzione di formaggini fusi con i prodotti di scarto della fontina costituisca un pericolo nel senso indicato dal Consigliere Savioz, perché l'eliminazione degli scarti, - che altrimenti sarebbero immessi in commercio particolarmente in Valle d'Aosta -, non può che far conoscere meglio al consumatore la fontina di prima qualità.
Al Consigliere Fosson, il quale aveva attribuito lo scadimento della produzione della fontina nel corrente anno anche ad un mancato controllo sulla bonifica sanitaria del bestiame, soprattutto per quanto riguarda le mastiti, - risponde che questo mancato controllo non dovrebbe aver influito in tale senso, perché nel Caseificio di Valtournanche, che nello scorso anno e fino alla metà del mese di agosto del corrente anno riusciva a produrre circa il 60% di Fontina di prima qualità, a partire della seconda quindicina del mese di agosto ha dovuto constatare un notevole scadimento della produzione, pur non avendo per nulla mutato i sistemi di lavorazione.
Osserva che questo sta a dimostrare che la causa principale che ha provocato un aumento degli scarti nella produzione della Fontina nel corrente anno è da ricercare nelle avverse condizioni atmosferiche.
Per quanto riguarda l'altra osservazione, sull'importo dell'anticipo corrisposto agli agricoltori all'atto del conferimento del prodotto alla Cooperativa, importo che verrebbe a coprire quasi completamente il prezzo di vendita del prodotto di scarto, osserva che la Cooperativa non ritira il prodotto di scarto non marchiato dal Consorzio, per cui in definitiva la Cooperativa stessa corrisponde ai produttori tale importo solo su fontina classificata in un primo tempo di prima qualità, anche se poi si verifica un certo scarto durante il processo di maturazione e di conservazione.
Fa presente che la quantità di questo prodotto di scarto non rilevante per cui non deve preoccupare, mentre deve preoccupare l'altro prodotto di scarto che viene già così classificato dal Consorzio dei produttori di fontina all'atto della marchiatura.
Conclude, dicendosi d'accordo sulla necessità di continuare i controlli sulla bonifica sanitaria del bestiame, perché tali controlli indubbiamente agiscono anche nel senso di migliorare la qualità della produzione di fontina.
Il Consigliere TONINO chiede quale sia l'importo totale dei finanziamenti regionali concessi alla Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta.
L'Assessore MAQUIGNAZ precisa che, a parte la garanzia fideiussoria regionale a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta di cui all'oggetto in esame, la Regione corrisponde alla Cooperativa medesima, a titolo di contributi in conto capitale per spese di pubblicità, per rimborso di interessi passivi e per spese per la raccolta del burro in bassa Valle, una somma annua. che si aggira sui 30-40 milioni di lire.
Per quanto riguarda il compenso mensile corrisposto al controllore regionale presso la Cooperativa in questione, dichiara di non ricordare con esattezza l'importo di tale indennità; ritiene che si aggiri sulle 80.000 lire mensili.
Il Consigliere GERMANO osserva che alcune affermazioni toste fatte dall'Assessore Maquignaz in ordino alle maggiori difficoltà che si incontrano nella vendita del formaggio Fontina smentiscono certe altre affermazioni fatte poco tempo addietro dal Presidente della Giunta, Bionaz, il quale sosteneva che l'attuazione del Mercato Comune Europeo non avrebbe avuto conseguenze negative nei confronti dell'economia agricola valdostana per quanto riguarda la produzione casearia.
Ritiene che alla fine del corrente anno si potranno già accertare le conseguenze negative che l'entrata in vigore del Mercato Comune Europeo avrà esercitato sull'economia agricola valdostana non solo per quanto riguarda la vendita della Fontina, ma anche per quanto riguarda i prezzi del bestiame in Valle d'Aosta, conseguenze negative che, d'altra parte, tutta l'economia agricola nazionale sta già subendo.
Per quanto riguarda i controlli esercitati dalla Regione sulla Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta, osserva che si tratta di controlli successivi, nel senso che vengono esaminate contabilità e relazioni che si riferiscono a periodi di tempo ormai trascorsi, e che mancano del tutto quei controlli di carattere preventivo che consentirebbero all'Ente pubblico di dare un certo indirizzo alla gestione della Cooperativa stessa.
Dichiara che il Gruppo consiliare comunista è favorevole all'accoglimento dell'aumento dell'importo della garanzia fideiussoria regionale a favore della predetta Cooperativa, in quanto i comunisti sono favorevoli per principio allo sviluppo della cooperazione in tutti i settori e, particolarmente, nel settore dell'agricoltura.
Ritiene, tuttavia, di dover sottolineare alcuni pericoli che potrebbero agire negativamente nei confronti della cooperazione, pericoli dovuti a determinate pressioni politiche che potrebbero anche trasformare gli organismi cooperativi in carrozzoni di carattere politico.
Ricorda che ai tempi della Giunta del Leone era stato esercitato un controllo serio nei confronti della Cooperativa di cui si tratta, controllo che aveva portato ad una riduzione del personale e ad una riduzione dei costi di gestione, senza pregiudicare per nulla lo sviluppo dell'attività della Cooperativa.
Fa presente che, se tale Cooperativa può oggi svolgere con una certa efficacia la sua azione, questo è dovuto anche ai controlli esercitati dalla precedente Giunta del Leone.
Osserva che l'Assessore Maquignaz, nella sua relazione, non ha fatto il nome del controllore regionale presso la Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta.
Precisa che questo controllore è il Signor Mistretta Federico, il quale è anche Direttore della bonomiana Associazione Agricoltori della Valle d'Aosta e Consigliere d'Amministrazione della Cassa Mutua Regionale per i Coltivatori Diretti.
Sottolinea, pertanto, che l'incarico di controllore affidato al Sig. Mistretta risponde anche ad un impegno di carattere politico.
Fa presente che sarebbe invece necessario, che per dare dimostrazione di serietà di fronte all'opinione pubblica, spoliticizzare al massimo questi incarichi, servendosi a tale scopo dei funzionari dell'Assessorato dell'Agricoltura e Foreste, che danno tutte le garanzie di capacità e di serietà.
Sempre a proposito della cooperazione, ritiene di dover ancora rilevare la visione settoriale che l'attuale Giunta ha in tale settore.
Dichiara, infatti, che se la Giunta in carica ha seguito con una certa cura il problema della cooperazione in campo agricolo, soprattutto nei riflessi della produzione e vendita di prodotti agricoli, si è disinteressata del tutto del problema cooperativo nell'ambito dei consumi privati, non assumendo alcuna iniziativa a favore dei consumatori, le cui necessità sono particolarmente sentite nella Città di Aosta, dove i prezzi al consumo dei vari prodotti sono particolarmente elevati.
Cita, ad esempio, il fatto che recentemente è stato elevato di dieci lire il prezzo del latte ai produttori che conferiscono il loro prodotto alla Centrale del Latte di Aosta e ai rivenditori della zona bianca, riversando tutto il peso di questa operazione di aumento di prezzo sui consumatori.
Ricorda, inoltre, che il problema della cooperazione nel settore dei consumi è particolarmente grave in Valle d'Aosta, in cui recentemente si è avuto un massiccio attacco da parte dei gruppi monopolistici che agiscono in tale settore, tanto che, per ragioni di sopravvivenza, si è verificata la trasformazione di una Società Cooperativa in Società per Azioni, si è constatata la chiusura di diversi punti di vendita della Feder Consorzi e l'Alleanza Cooperativa Valdostana, unico organismo di un certo rilievo del settore ancora in attività, deve denunciare delle difficoltà nello svolgimento della propria attività.
Ritiene che il problema della cooperazione nel settore dei consumi debba essere seguito con la massima attenzione, nell'interesse anche dei consumatori.
Aggiunge ancora che, se è positivo il fatto che entro breve tempo entrerà in funzione la Cooperativa per la gestione del Magazzino per la frutta di St. Pierre, la Regione dovrà adoperarsi affinché non solo venga corrisposto ai produttori un giusto ed equo prezzo per il prodotto dai medesimi conferito alla Cooperativa, ma anche affinché tale prodotto non subisca poi esagerati aumenti di prezzo nel passaggio dalla produzione al consumo.
Concludendo, ribadisce che il Gruppo consiliare comunista è favorevole all'approvazione del disegno di legge in esame, ma ritiene anche necessario ampliare la visuale nel campo della cooperazione per estenderla a tutti i settori economici della Regione, al fine di non trascurare la situazione dei lavoratori, sui quali l'aumento del costo della vita incide di più.
Il Presidente della Giunta, BIONAZ, contesta al Consigliere Germano l'affermazione che la penetrazione sul mercato nazionale di prodotti caseari provenienti dagli altri Paesi della Comunità Economica Europea, ed in particolare dalla Francia, abbia creato delle difficoltà per la vendita del formaggio Fontina.
Ammette che la totale attuazione del Mercato Comune Europeo abbia potuto avere delle conseguenze negative per quanto riguarda prezzi della carne bovina, ma esclude che questo si sia verificato nel settore caseario, almeno per quanto riguarda la Valle d'Aosta.
In merito alle critiche mosse dal Consigliere Gemano ai controlli regionali sulla Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta, controlli dal medesimo definiti successivi, rileva che, se si vuole lasciare agli organismi cooperativi la loro autonomia e se si vuole rendere responsabili gli amministratori di detti organismi della gestione dei medesimi, non è possibile effettuare solo dei controlli a priori, anche se si può dare a questi organismi delle indicazioni e dei suggerimenti circa la loro attività.
Aggiunge che il fatto stesso che la Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta abbia sviluppato ed incrementato notevolmente la sua attività attraverso gli anni, sta a dimostrare non solo la serietà degli amministratori di tale Cooperativa, ma anche la bontà del tipo dei controlli esercitati dalla Regione.
Osserva, in proposito, che dal 1961 ad oggi il quantitativo di fontina raccolto e conservato dalla Cooperativa in questione è costantemente aumentato, mentre non è affatto aumentato, anzi è diminuito, il peso degli interessi passivi gravante sui bilanci della Cooperativa in conseguenza delle anticipazioni fatte ai produttori all'atto del conferimento della fontina.
Dichiara che l'attività dell'attuale controllore è solerte e inappuntabile sotto ogni aspetto, anche nei confronti dell'attività già svolta dal precedente controllore; precisa che il compenso mensile corrisposto all'attuale controllore è di importo pari al compenso mensile già corrisposto al precedente controllore.
Respinge le accuse, fatte dal Consigliere Germano, all'attuale Giunta, di avere una visione settoriale nel campo della cooperazione, perché ritiene che l'attuale Giunta abbia fatto quanto in suo potere in questo settore in difesa soprattutto dell'economia agricola valdostana, le cui fondamenta poggiano principalmente sulla produzione della Fontina e della frutta.
Illustra brevemente le difficoltà che attualmente incontrano i produttori di Fontina nella condotta delle loro aziende e rileva che il continuo aumento della produzione della Fontina, dovuto indubbiamente ai migliorati prezzi di mercato di tale prodotto, sta a dimostrare anche la bontà dell'azione svolta dall'Amministrazione Regionale.
Dichiara, infine, di essere convinto che in Valle d'Aosta il successo della cooperazione nei vari settori economici è legato soprattutto alla formazione di una mentalità cooperativistica, tuttora mancante in gran parte e che occorre promuovere specialmente nel campo dell'agricoltura.
Fa presente che, per favorire la formazione di questa mentalità cooperativistica, è necessario che i dirigenti degli organismi cooperativi siano responsabilizzati della propria attività e che sia loro concessa un'ampia libertà d'azione, affinché si abbia ad evitare quella costituzione di carrozzoni di carattere politico paventata dal Consigliere Germano.
In considerazione appunto della mancanza attuale di uno spiccato senso della cooperazione in Valle d'Aosta e memore delle esperienze fatte a suo tempo nella sua veste di Presidente della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta, esprime qualche preoccupazione per quanto riguarda l'inizio dell'attività del nuovo organismo cooperativo che entro breve tempo inizierà l'attività di gestione dei Magazzini per la Frutta di St. Pierre, ma auspica che ogni difficoltà possa essere superata a vantaggio di tutti i produttori interessati.
Il Consigliere GERMANO prende atto delle dichiarazioni fatte dall'Assessore all'Agricoltura per quanto riguarda l'utilizzazione degli scarti di produzione della Fontina per la fabbricazione di formaggi fusi e ribadisce di non essere ancora del tutto convinto della bontà di tale operazione.
Per quanto riguarda il problema della Fontina nel suo complesso, osserva che l'azione dell'Amministrazione Regionale dovrebbe principalmente essere indirizzata nel senso dì migliorare la qualità del prodotto e nel senso di esercitare un maggior controllo sulla vendita del prodotto stesso, affinché non si verifichi più che, almeno in Valle d'Aosta, si venda sotto il nome di Fontina una notevole quantità di formaggio che non è Fontina.
Riconosce che vi sono particolari difficoltà che rendono difficoltoso un miglioramento della produzione della Fontina, soprattutto difficoltà derivanti dalla mancanza di personale specializzato disposto a trasferirsi negli alpeggi nel periodo estivo, a causa della dura vita che si deve condurre negli alpeggi e della brevità del periodo lavorativo, ma ritiene che si debba compiere ogni sforzo in tale senso e che ogni sforzo debba pure essere compiuto per rendere più efficaci i controlli sulla vendita della Fontina.
L'Assessore BORDON dichiara di ritenere valide sia le osservazioni fatte dal Consigliere Germano sulla necessità di migliorare ulteriormente la produzione della Fontina in Valle d'Aosta e di esercitare efficaci controlli sulla vendita di questo formaggio, sia le osservazioni fatte dal Consigliere Fosson sulla necessità di insistere e di portare avanti il risanamento del bestiame in Valle d'Aosta, in quanto questa operazione non può che recare indubbi vantaggi alla produzione della Fontina.
Rileva le difficoltà che i conduttori di alpeggi incontrano per trovare del personale capace e preparato e ritiene necessario che negli alpeggi sia curata maggiormente la pulizia, al fine di ridurre al minimo gli scarti di produzione.
Dichiara che, nonostante le critiche più o meno fondate che sono state mosse durante la discussione in corso nei confronti della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Vallee d'Aosta, rimane il fatto indubbio che l'attività di questa Cooperativa, dalla sua costituzione ad oggi, ha validamente contribuito ad alleviare la gravità del problema della produzione della Fontina in Valle d'Aosta.
Ricorda che dal 1961 ad oggi la quantità di Fontina prodotta in Valle d'Aosta è andata continuamente aumentando, mentre contemporaneamente è diminuita la produzione della carne.
Ammette che sono possibili degli ulteriori miglioramenti in questo settore, sia perfezionando il meccanismo di gestione della Cooperative Produttori Latte e Fontina, sia accentuando i controlli sulle vendite della Fontina.
Ritiene che il Consiglio possa oggi approvare, senza alcuna preoccupazione, il disegno di legge in esame perché la Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta ha dato e continua a dare ampie garanzie di serietà amministrativa e perciò questa è l'unica via per sostenere o rendere remunerativa la produzione lattiero-casearia locale.
Il Consigliere GEMANO fa presente che il problema della cooperazione in Valle d'Aosta potrà essere più ampiamente dibattuto e approfondito in sede di esame, da parte della Commissione consiliare permanente per gli Affari Generali e Finanze, del disegno di legge regionale concernente provvedimenti intesi a favorire la cooperazione agricola in Valle d'Aosta.
Ritiene di dover fare alcune precisazioni, in quanto il Presidente della Giunta, Bionaz, ha frainteso alcuni punti del suo precedente intervento attribuendogli delle affermazioni non fatte.
Dichiara quindi che il Partito Comunista Italiano è non solo favorevole ad uno sviluppo organico della cooperazione, ma è anche favorevole all'autonomia dei singoli organismi nell'ambito della cooperazione stessa, allo scopo di far partecipare e rendere responsabili di tale fenomeno il maggior numero di cittadini.
Rileva, però, che il Partito Comunista Italiano dissente da quanto detto testé dal Presidente della Giunta, Bionaz, in ordine alla funzione dell'Ente pubblico nei confronti del settore cooperativo, nel senso che l'Ente pubblico, non solo deve esercitare un controllo sull'attività degli organismi cooperativi quando interviene finanziariamente a loro favore, ma deve esercitare anche una particolare azione di indirizzo e di assistenza, che non è per nulla contraria all'autonomia di questi organismi cooperativi.
Aggiunge, inoltre, che l'Ente pubblico nel settore della cooperazione non deve avere una visione settoriale, ma una visione globale che investa non solo il campo della produzione, ma anche il campo della distribuzione, in modo che anche i lavoratori possano risentire dei benefici dell'attività pubblica nel settore della cooperazione.
Il Presidente della Giunta, BIONAZ, illustra ulteriormente il problema dell'utilizzazione degli scarti della produzione di fontina mediante la fabbricazione di formaggi fusi.
Ricorda che fino a pochi anni fa questi scarti di produzione, che non venivano classificati dal Consorzio Produttori di Fontina, erano ugualmente ritirati dalla Cooperativa Produttori Latte e Fontina che ne curava la vendita a nome e per conto dei produttori interessati, che percepivano dalla Cooperativa il ricavato della vendita degli scarti stessi.
Rileva l'importanza di questo problema, perché in alcuni alpeggi lo scarto raggiunge il 50% della produzione.
Riferisce che, ultimamente, gli amministratori della predetta Cooperativa hanno preso in esame la possibilità di fabbricare dei formaggini fusi con questi scarti, in luogo di esitarli sul mercato.
Fa presente che, sotto l'aspetto tecnico e commerciale, si tratterebbe di una operazione senz'altro positiva, in quanto con pochi macchinari si potrebbe produrre un notevole quantitativo di formaggini che, indubbiamente, troverebbero facile collocazione sul mercato.
Osserva, però, che il nocciolo del problema consiste in questo: sarà possibile o no denominare questi formaggini fusi col nome di "formaggini di Fontina" o "crema di Fontina"? Informa, in proposito, di aver posto il quesito alla Direzione Generale per la tutela della produzione agricola e di essere tuttora in attesa di una risposta in merito da parte della Direzione medesima.
Aggiunge di aver consigliato gli amministratori della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta a non fare nulla in tale senso, prima di avere una precisa risposta ministeriale sul problema in questione, al fine di non danneggiare eventualmente la produzione della Fontina, che è protetta da una apposita legge dello Stato sul marchio di protezione.
Ritiene che da una soluzione positiva di questo problema potrebbero derivare indubbi vantaggi a favore dei produttori di Fontina della Valle d'Aosta, non solo perché potrebbero ottenere dei prezzi migliori sullo scarto della produzione, ma anche perché questo scarto verrebbe eliminato dal commercio, con conseguenze favorevoli anche per la vendita della Fontina di qualità.
Fa presente, in proposito, che, come la moneta cattiva danneggia quella buona, così lo scarto della fontina agisce negativamente sulla produzione migliore.
Informa ancora che, nel passato, gli scarti della produzione della Fontina venivano quasi tutti acquistati dai commercianti di formaggio del Biellese, i quali, poi, li mettevano in commercio sotto il nome di Fontina della Valle d'Asta.
Per quanto riguarda i controlli sulla vendita della Fontina - controlli esercitati per delega dello Stato dal Consorzio Produttori Fontina della Valle d'Aosta -, dichiara di essere favorevole ad incrementare questo tipo di controlli per fare sì che, almeno nella Valle d'Aosta, non si abbia più a vendere sotto il nome di Fontina altri formaggi che non hanno le caratteristiche della Fontina e ciò anche in considerazione dei riflessi negativi che questi abusi nella vendita della falsa Fontina possono avere sui turisti che visitano la Regione.
Dichiara, inoltre, di essere favorevole ad approfondire lo studio del problema riguardante il miglioramento della produzione della Fontina, nel senso testé indicato dall'Assessore Bordon, soprattutto, per quanto riguarda il miglioramento delle condizioni ambientali e la preparazione di personale particolarmente qualificato.
Il Consigliere MANGANONI rileva che gli elevati salari che il personale degli alpeggi in genere ed i casari, in particolare, richiedono per le loro prestazioni nel periodo estivo, sono giustificati dalla brevità del periodo di occupazione e dal fatto che nel rimanente periodo dell'anno questi lavoratori trovano difficoltà a trovare altro lavoro, in quanto nell'autunno e nell'inverno l'attività edilizia e l'attività agricola cessano quasi completamente e le latterie turnarie non offrono sufficienti possibilità di lavoro per tutti i casari.
Osserva, quindi, che questi lavoratori nella stagione autunnale ed invernale devono vivere di rendita, o con il sussidio di disoccupazione; in proposito chiede all'Assessore all'Agricoltura, se sia corrisposta a questi lavoratori l'indennità di disoccupazione nel periodo invernale.
Riferendosi alla lunga discussione tuttora in corso sul problema della Fontina, fa presente che questo non è l'unico problema che preoccupa l'agricoltura valdostana, ma che vi è anche il problema della diminuzione del prezzo della carne bovina e soprattutto il problema dei produttori di latte della bassa Valle, la cui produzione non viene trasformata in Fontina ma in burro e formaggio magro.
Pur ammettendo che quest'ultimo problema non è di facile soluzione, invita la Giunta ad approfondire lo studio per la soluzione del problema stesso.
Il Presidente della Giunta, BIONAZ, risponde al Consigliere Manganoni che al personale di alpeggio viene corrisposta nel periodo invernale l'indennità di disoccupazione, però con un ritardo di vari mesi.
Il Consigliere PEDRINI, a nome del Gruppo consiliare del Partito Liberale, dichiara di essere favorevole all'approvazione del disegno di legge in esame, che tende a migliorare le condizioni economiche dei produttori di fontina.
Ricorda che il Gruppo consiliare del Partito Liberale è sempre stato favorevole agli aiuti di carattere finanziario a favore di questa categoria di lavoratori valdostani, tanto che in passato aveva sottoposto al Consiglio una proposta per aumentare di 300 lire il premio di marchiatura di ogni forma di fontina.
Dichiara di condividere l'opportunità di trasformare gli scarti della produzione di Fontina in formaggini fusi e plaude l'iniziativa assunta dal Presidente della Giunta, Bionaz, per giungere ad una conveniente soluzione di questo problema.
Ritiene che, se questa iniziativa giungesse veramente a buon porto, il problema della Fontina in Valle d'Aosta potrebbe considerarsi praticamente risolto.
Il Consigliere FOSSON dichiara di condividere le preoccupazioni espresse dal Presidente della Giunta, Bionaz, sulla opportunità di aggiungere ai formaggini fusi, di cui si è trattato in precedenza, una qualche denominazione attinente alla Fontina, per cui, in questo modo, si verrebbe a mutare lo standard della produzione della Fontina prevista dall'apposita legge statale, con il pericolo di aprire una pericolosa fase concorrenziale di mercato con tali prodotti.
Per questi motivi auspica che la Direzione centrale per la Tutela della Produzione Agricola del Ministero dell'Agricoltura risponda negativamente al quesito propostole dal Presidente Bionaz.
Aggiunge che, anche in caso di risposta positiva, tanto il Presidente della Giunta quanto l'Assessore all'Agricoltura dovrebbero ancora esaminare con grande ponderatezza il problema, al fine di evitare eventuali dannose conseguenze al mercato della Fontina.
Per quanto riguarda i controlli sulla vendita della Fontina, premesso che questi controlli sono di competenza del Consorzio Produttori Fontina e non della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta, dichiara di ritenere veramente opportuno di intensificare una azione in tale senso, almeno per quanto riguarda la Valle d'Aosta, tanto più che il bilancio del predetto Consorzio presenta le disponibilità finanziarie necessarie per intensificare questa azione di controllo.
Ricorda, in proposito, che il bilancio del Consorzio in questione chiude sempre con un utile di gestione che finora è stato impiegato in un modo che egli non ritiene proficuo.
Rileva la necessità che questi controlli siano intensificati, particolarmente in Valle d'Aosta, al fine di diffondere la conoscenza della Fontina fra i turisti che frequentano la Regione, i quali potrebbero, da soli, assorbire gran parte della produzione di Fontina valdostana.
Il Presidente della Giunta, BIONAZ, osserva che, a prescindere dalla risposta, positiva o negativa, della Direzione generale per la Tutela della Produzione Agricola presso il Ministero dell'Agricoltura circa la possibilità di collegare il nome Fontina ai formaggini fusi fatti con il prodotto di scarto della Fontina, è da ritenersi indubbia la convenienza di trasformare questi scarti in formaggini fusi.
L'Assessore MAQUIGNAZ, riferendosi all'accenno fatto dal Consigliere Manganoni al problema dei produttori di latte della Bassa Valle d'Aosta, fa presente che tale problema potrà trovare una adeguata soluzione in seguito all'entrata in vigore del disegno di legge regionale, tuttora allo studio delle competenti Commissioni consiliari, concernente interventi della Regione a favore delle Cooperative agricole della Valle d'Aosta, applicabili anche alle latterie turnarie della Bassa Valle.
Il Presidente, MONTESANO, dopo aver constatato che nessun altro Consigliere intende prendere la parola per chiedere chiarimenti o formulare osservazioni di carattere generale sul disegno di legge in discussione, dichiara chiusa la discussione generale ed invita il Consiglio a procedere all'esame e all'approvazione dei singoli articoli del disegno di legge stesso.
Articoli 1, 2, 3, 4, 5,6, 7 - Si dà atto che gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, sono approvati dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli e senza discussione (Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: ventiquattro).
Il Presidente, MONTESANO, dopo aver accertato e dichiarato che i sette articoli del disegno di legge in esame sono stati dal Consiglio approvati ad unanimità di voti favorevoli, espressi con separate votazioni per alzata di mano (Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: ventiquattro), invita il Consiglio a votare, a scrutinio segreto, per l'approvazione del sotto riportato disegno di legge regionale nel suo complesso.
Procedutosi alla votazione finale, a scrutinio segreto, ed allo spoglio dei voti, con l'assistenza degli scrutatori Consiglieri Signori Chabod, Crétier e Maghetti, il Presidente, Montesano, accerta e comunica i seguenti risultati della votazione:
- Consiglieri presenti e votanti: ventiquattro;
- Voti favorevoli: ventitré;
- un voto contrario.
Il Presidente, MONTESANO, in base all'esito della votazione, dichiara che il Consiglio Regionale ha approvato, con voti favorevoli ventitré ed un voto contrario (Consiglieri presenti e votanti ventiquattro), il sotto riportato disegno di legge regionale riguardante la concessione di garanzia fideiussoria della Regione per l'anno 1969 presso Istituti Bancari per la concessine di fido bancario a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta:
Disegno di legge regionale n. 11
REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA
LEGGE REGIONALE ... N. ... : GARANZIA FIDEIUSSORIA DELLA REGIONE PER L'ANNO 1969 PRESSO ISTITUTI BANCARI PER LA CONCESSIONE DI FIDO BANCARIO A FAVORE DELLA COOPERATIVA PRODUTTORI LATTE E FONTINA DELLA VALLE D'AOSTA.
Il Consiglio Regionale ha approvato;
Il Presidente della Giunta Regionale
PROMULGA
la seguente legge:
Art. 1
È autorizzata la concessione della garanzia fideiussoria della Regione anche per l'anno 1969 presso Istituti Bancari, nell'interesse ed a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta, con sede in Aosta, fino alla concorrenza massima di complessive lire cinquecento milioni, per la concessione alla predetta Cooperativa di fido bancario, utilizzabile in via continuativa per apertura di credito in conto corrente e per sconto di cambiali dirette, per le operazioni finanziarie relative alle spese di gestione della Cooperativa stessa.
Art. 2
La concessione della garanzia fideiussoria regionale, come già previsto dalla legge regionale 22 dicembre 1967 n. 34, è subordinata all'impegno, da parte della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta, di sottoporre le proprie contabilità ed operazioni commerciali e di gestione a periodici controlli in ogni più ampia forma, disposti dalla Giunta Regionale, nonché all'impegno di trasmettere alla Regione gli elenchi mensili nominativi delle operazioni effettuate a favore dei conferenti quantitativi di formaggio Fontina.
Art. 3
Il Presidente della Giunta Regionale e, in caso di sua assenza o impedimento, l'Assessore regionale alle Finanze, sono autorizzati a sottoscrivere gli atti necessari per la concessione, in nome o per conto della Regione, della garanzia fideiussoria di cui ai precedenti articoli, secondo le condizioni e le modalità in vigore presso gli Istituti Bancari e previamente concordate ed approvate con deliberazioni della Giunta Regionale.
Il Presidente della Giunta Regionale è, altresì, autorizzato a revocare, in ogni tempo, la garanzia fideiussoria, su conforme parere della Giunta Regionale.
Art. 4
Al finanziamento delle spese eventualmente derivanti a carico della Regione dalla concessione della garanzia fideiussoria di cui agli articoli precedenti ed ai conseguenti recuperi di somme, a debito ed a carico della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta, si provvederà mediante imputazione di spese ed introito di somme agli istituendi sotto riportati capitoli della parte SPESA e della parte ENTRATA del bilancio di previsione della Regione per l'anno 1969, con stanziamento annuo di lire cinquecento milioni, corrispondenti al capitolo 141 della parte SPESA e al capitolo 137 della parte ENTRATE del bilancio di previsione della Regione per l'anno 1968:
Capitolo ... della parte SPESA: "Spese per eventuali pagamenti di somme ad Istituti Bancari in relazione alla concessione di garanzia fideiussoria regionale per finanziamenti bancari a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta (leggi regionali 22.12.1967 n. 34 e. . . . . . . . . . . n. . );
Capitolo ... della parte ENTRATA: "Entrate per riscossione di crediti verso la Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta in relazione alla concessione di garanzia fideiussoria regionale per finanziamenti bancari (leggi regionali 22.12.1967 n. 34 e. . . . . . . . . . . . . . . . . . . n. . . . . . . . ).
Art. 5
La Giunta Regionale provvederà, con sue motivate deliberazioni, all'approvazione, al finanziamento ed alla liquidazione delle spese eventualmente derivanti a carico della Regione dalla concessione della garanzia fideiussoria regionale di cui ai precedenti articoli, con imputazione delle spese stesse al sopramenzionato apposito capitolo della parte SPESA del bilancio di previsione della Regione per l'anno 1969.
Art. 6
La Giunta Regionale provvederà, con sue motivate deliberazioni, agli atti necessari per il recupero, dalla Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta, delle somme eventualmente risultanti a credito della Regione in relazione agli eventuali pagamenti di somme per le spese di cui al precedente articolo 5, con introito al sopramenzionato apposito capitolo della parte ENTRATE del bilancio preventivo della Regione per l'anno 1969.
Art. 7
La presente legge entrerà in vigore il quindicesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
La presente legge sarà inserta nella Raccolta Ufficiale delle leggi e dei regolamenti della Regione Autonoma della Valle di Aosta e sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Della promulgazione della presente legge sarà dato avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Valle d'Aosta.
Aosta, li ...