Objet du Conseil n. 191 du 18 octobre 1968 - Verbale

OGGETTO N. 191/68 - Magazzini generali di Aosta. (Interpellanza dei Consiglieri Manganoni, Crétier, Tonino, Caveri, Dolchi, Fosson, Bancod e Andrione)

Interpellanza

per sapere come la Giunta intende utilizzare gli edifici costruiti a spese della Regione ed allora destinati a Magazzini Generali in previsione dell'attuazione della Zona Franca e quale attività in tale senso ha svolto la Società all'uopo costituita.

F.ti: Claudio Manganoni - Egidio Crétier - Aldo Tonino - Severino Caveri - Pietro Fosson - Beniamino Bancod - Mario Andrione - Giulio Dolchi

Manganoni (P.C.I.) - Questi Magazzini sono stati progettati e costruiti nel 1957-1958-1959, in previsione dell'attuazione della Zona Franca. Siccome questo non è avvenuto, ci si è trovati con questo magazzino fra i piedi. A parte il fatto che, come prima cosa, si è dovuto ricostruire i muri che crollavano, si è poi dovuto constatare che questi Magazzini erano stati progettati e quindi costruiti con dei criteri di almeno 50 anni fa, perché in quei Magazzini non si entra coi camion rimorchio. Ora noi sappiamo che qualsiasi magazzino moderno deve avere accesso per i camion rimorchio, in modo che questi, entrando, scarichino direttamente dalle due parti, ai due lati del magazzino.

Qui il posto per il carico e lo scarico delle merci, sia per l'immagazzinamento, è enorme, ci sono piani scaricatori, elevatori, ed allora è difficile utilizzarli per il rilevante costo d'immagazzinamento; non solo, ma l'Amministrazione aveva provveduto a costruire anche le celle frigorifere. Si era provveduto altresì allo scavo di un pozzo per rendersi indipendenti dalle forniture dell'acquedotto comunale, in casi di mancanza di acqua; si era provveduto a realizzare il raccordo ferroviario: tutte opere, queste, che erano costate decine e decine di milioni.

Non crediate che io voglia fare della polemica, ma quando l'attuale maggioranza era all'opposizione ci diceva "il museo regionale", al che noi abbiamo detto "museo"; sono i criteri coi quali questo magazzino è stato costruito che non ci permettono di utilizzarlo. Un magazzino è stato utilizzato e da tempo funziona, ma questo, invece, è rimasto museo regionale.

Ora, quando noi facevamo presente queste difficoltà, voi facevate gli increduli; oggi io penso che sarete convinti delle difficoltà di utilizzare questo magazzino dovute a detti fattori. Io penso, però, che questo magazzino non possa continuare ad essere utilizzato come museo regionale fino ad un'altra legislatura e poi ancora, successivamente. Ed allora, pur rendendoci conto di queste difficoltà che abbiamo incontrato noi, e che incontrate voi, noi però diciamo: "i casi sono due: o lo utilizziamo, o lo demoliamo e ne facciamo un altro più moderno", ma lasciare tutti questi enormi locali, vuoti, da otto - questo magazzino è stato ultimato nel 1960 -, non so se si può continuare in quel modo.

Albaney (R.V.) - La Società che è stata costituita ad hoc per provvedere all'esercizio dei Magazzini generali non poteva funzionare fino al momento in cui il Ministro delle Finanze, d'intesa con quello dell'Industria e Commercio, non avesse provveduto ad emanare quel famoso decreto.

Effettivamente ha ragione il Consigliere Manganoni: sarebbe interessante fare un po' tutta la cronologia di come si sono svolti i fatti dei Magazzini generali. Comunque, la passata Amministrazione, dopo aver costituito, come tutti voi sapete, la Società - costituita dall'Amministrazione regionale, dall'Amministrazione comunale di Aosta, dall'Istituto Bancario di San Paolo, dalla Società Alleanza Cooperativa Valdostana, dagli Spedizionieri doganali, dal Gruppo Grossisti, dagli Importatori, dalle Società Commercianti di Aosta, dal Consorzio Agrario - la Società, per poter funzionare, come dicevo, ha bisogno dell'emanazione di quel famoso decreto e, in data 18 ottobre 1967, quindi un anno giusto or sono, la pratica veniva trasmessa ai competenti Ministeri, con lettera protocollo n. 10991.

In data 9 ottobre 1968, il Ministero dell'Industria e del Commercio così scriveva all'Assessorato dell'Industria e Commercio: "Per opportuna conoscenza, e con preghiera di darne comunicazione alla parte interessata, si trasmette copia conforme all'originale del Decreto Ministeriale 25 settembre - quindi, mi pare, prima della presentazione della vostra interpellanza - in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana col quale si autorizza la Società in oggetto ad istituire ed esercitare un magazzino generale per merci varie, nazionali, nazionalizzate ed estere in Aosta, Via Caduti del Lavoro". Quindi, poiché è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, noi abbiamo già dato comunicazione alla Società; non appena sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale questo decreto già firmato dai Ministri, come vi ho detto, in data 25 settembre, la Società costituita ad hoc sarà convocata ed inizierà la sua attività.

Manganoni (P.C.I.) - Prendo atto dell'emissione di questo decreto. Io mi auguro, perché questo decreto autorizza la Società, eccetera, no... La domanda che, però, io mi ponevo era questa: dato il criterio coi quali questi magazzini sono stati costruiti, questa società immagazzinerà sulla base del decreto in questi magazzini? O ci metterà delle merci? Ad ogni modo, adesso c'è il decreto, che è in corso di pubblicazione. Noi ci auguriamo di vedere al più presto quei magazzini utilizzati, augurandoci anche, però, che le enormi spese, gli enormi costi di immagazzinamento non debbano poi gravare sulla Regione.

Dolchi (P.C.I.) - Due parole per dare atto all'Assessore Albaney di avere celermente ottenuto l'adozione del decreto 25 settembre e per raccomandargli, però, di provvedere, se gli è possibile con la massima sollecitudine, alla convocazione degli Organismi dirigenti della Società di gestione, promuovendo, se del caso, le opportune sostituzioni, là dove fossero necessarie, eventualmente anche dei rappresentanti dell'Amministrazione regionale.

Fosson (U.V.) - L'ha già fatto rilevare il Consigliere Manganoni, ma vorrei approfittare anch'io di questa occasione per mettere in evidenza i due pesi e le due misure che certi organi di stampa adoperano e adottano per dire alla popolazione valdostana come vanno le cose dell'Amministrazione. Allora, praticamente tutti noi qui presenti ricordiamo - e lo ricordano anche tutti coloro che sono fuori da quest'Aula - che nel 1962, e alla vigilia delle elezioni del 1963, a più riprese la Gazzetta del Popolo pubblicava delle fotografie con sotto la didascalia: "I musei regionali"... l'ha ricordato anche il Presidente della Giunta... i musei regionali, al plurale! Però dal 1963 al 1968 sono passati altri 5 anni, e fin quando... son passati al singolare, perché l'altro singolare è stato risolto, l'altro... ma dico, se vogliamo poi fare della polemica la possiamo fare finché vogliamo, però io adesso la polemica non la facevo col Presidente della Giunta, la facevo con quegli Organi di stampa che dovrebbero sentire il dovere di effettuare un'informazione obiettiva. Se erano musei nel 1963... però, da quando c'è questa Amministrazione, noi non abbiamo più visto pubblicato e non abbiamo più sentito nessuno di quei censori dire che c'è un museo regionale lì, nei Magazzini generali, che non è ancora applicato, indipendentemente dalle ragioni che noi possiamo addurre.

Solo questo vorrei quindi ricordare: purtroppo lo ricordiamo qui fra noi Consiglieri, ma questo dovremmo poterlo ricordare direttamente alla popolazione, perché questi Organi di stampa quando seguono questa linea di due pesi e di due misure, certamente vengono meno a quel dovere di informazione che dovrebbe avere ogni giornalista. Volevo solo rilevare questo in questa occasione.

Il Consiglio prende atto.