Objet du Conseil n. 202 du 27 novembre 1968 - Verbale
OGGETTO N. 202/68 - Consegna di medaglia d'oro all'atleta valdostano Eddy Ottoz.
Montesano (P.S.U.) - Signori Consiglieri, arrivati a questo punto io credo di chiudere i lavori effettivi del Consiglio di questa seduta antimeridiana per dare corso a quella cerimonia che è iscritta anche all'ordine del giorno, che riguarda la consegna di una medaglia all'olimpionico valdostano Eddy Ottoz, e che venne decisa nell'ultima seduta di Consiglio.
Io invito, prima di tutto, i componenti dell'Ufficio di Presidenza, la Vice Presidente Personnettaz e la Vice Presidente Siggia a prendere posto al tavolo della Presidenza; prego il pubblico, anzi, prego gli incaricati della Presidenza di ricercare dei posti per le Autorità che sono state invitate. Mi sembra che siano già al loro posto e prego il Ragionier Bérard di fare accomodare al tavolo della Presidenza l'olimpionico Ottoz.
Consigliere Ramera, se vuole fare gli onori di casa, per esempio con il Consigliere Dolchi...
Prima di porgere il saluto al nostro ospite, io do comunicazione di una lettera del Generale Comandante della Scuola Militare Alpina, Barbi, che oggi è stato impossibilitato ad intervenire e che io leggo all'Assemblea e al pubblico: "Illustrissimo Presidente, desidero ringraziarLa per il gradito invito a presenziare alla cerimonia che avrà luogo il 27 corrente mese per onorare l'attività sportiva dell'atleta Eddy Ottoz e per il suo gentile pensiero. Non potendo intervenire di persona, perché impegnato con la visita alla Scuola da parte dell'Eccellenza Sangiorgio, Comandante del IV Corpo d'Armata, mi rappresenterà il Tenente Colonnello Fabrizi. Nella circostanza Le porgo i miei migliori saluti. Voglia scusarmi ed esprimere al campione Ottoz ogni migliore considerazione ed ogni più fervido augurio della Scuola Militare Alpina.".
Autorità, Signore e Signori, Colleghi Consiglieri, il Consiglio regionale, nella sua seduta del 18 ottobre 1968 deliberava all'unanimità di consegnare in questa sala all'olimpionico valdostano Eddy Ottoz una medaglia d'oro in riconoscimento della sua brillante affermazione ai giochi olimpici Mexico 1968.
Nello spirito di tale delibera il Consiglio intese di prendere occasione dall'ultima affermazione di Ottoz per esprimere a lui l'ammirato riconoscimento per tutta la sua vita di atleta, densa d'impegno, di serietà e di modestia, aspetti questi tanto più significativi quanto maggiormente si mettano a confronto con la costante e crescente attenzione con la quale, in ammirato orgoglio o in timorosa aspettativa, rispettivamente la Valle d'Aosta e l'Italia o il mondo sportivo intero seguivano il cammino progressivamente vittorioso del giovane valdostano.
La sua attività, infatti, ci dimostra costantemente questi aspetti, dei quali i primi due, impegno e serietà, varcano il significato finalistico della vittoria per assumere impostazione di costume; e il terzo - la modestia, la quale è da collegarsi sempre al conseguimento della propria prevalenza sugli altri - ci dice quando Ottoz, nella sua naturale riservatezza, sapesse contenere in sé stesso le naturali sollecitazioni del mondo sportivo e giornalistico.
Ottoz ha espresso nello sport una sua mentalità, la quale ha ritrovato in una branca dell'atletica leggera - la corsa a ostacoli - contenuto concreto alla volontà, alla intelligenza e alla prontezza di valutazione e di sintesi, e ha saputo trasfondere con sagace utilizzo dello spirito agonistico in un organismo sapientemente curato, adattato e allenato.
L'agonismo infatti non è competizione pura e semplice di muscoli, e di organi motori, ma è prestazione competitiva di questi per coordinamento valutativo e sollecitazione energetica derivante in massima parte da efficienze intellettuali e spirituali di alto livello. E penso che la stessa modestia, della quale Ottoz è esempio dimostrativo, sia idonea a dare all'intelligenza ed allo spirito una potenzialità più incisiva per il solo fatto che essa soggettivamente non distorce valori e risultati, ma crea nell'atleta fruttuosi stati psicologici offrendo le condizioni migliori per una valutazione obiettiva e idonea, quindi, al ritrovamento degli indici negativi, e al loro annullamento e nel contempo al potenziamento e affinamento di quelli positivi.
Da tale continua valutazione e dai conseguenti esami interiori, ai quali la modestia apporta, se non altro, una efficace base distensiva, scaturisce il perfezionamento delle diverse componenti alle quali è affidato il risultato. Esso sarà tanto maggiore quanto maggiore sarà stata la compenetrazione dei valori spirituali e intellettuali con quelli propriamente dinamici, quanto maggiore sarà stata la risposta di questi a quelli, quanto più pronta sarà l'azione in confronto allo stimolo e al comando.
Non vi è dubbio che noi ritroviamo nella vita sportiva di Ottoz la dimostrazione concreta di questi concetti, con una prevalenza delle doti spirituali che hanno dato forza e guida al suo agile corpo. Le sue vittorie parlano chiaro:
1960 - Ottoz aveva 16 anni, inizia le gare regionali di atletica leggera;
1962 - vince il Campionato nazionale Juniores;
1963 - destinato alla Squadra nazionale Juniores, stabilisce il record nazionale della categoria sui 110 ostacoli, con 14" 2/10 ed effettua la migliore prestazione mondiale sui 110 e 280 ostacoli;
1964 - 4° alle Olimpiadi di Tokio, dove, con 13" 6/10 stabilisce il nuovo primato italiano;
1965 - vince i Campionati mondiali universitari a Budapest, con lo stesso tempo;
1966 - vince il Campionato mondiale militare e quello europeo;
1967 - stabilisce il nuovo record italiano con 13" 5/10; si afferma vittorioso nell'incontro America-Europa e nei Campionati europei invernali;
1968 - Medaglia di bronzo alle Olimpiadi Mexico 68 con il tempo di 13" 4/10 di fronte ai 13" 3/10 del primo arrivato.
La brillante carriera di Eddy Ottoz, così regolare e così progressiva, giustifica pertanto il riconoscimento che il Consiglio regionale oggi gli vuole tributare, riconoscimento che, nell'offerta di una medaglia d'oro, vuole significare attestazione, sì, al valore fisico dell'atleta, ma soprattutto ai suoi valori morali e spirituali.
In tale consegna il Consiglio regionale premia anche e soprattutto il Valdostano Ottoz, esempio lusinghiero della nostra popolazione. Lo premia per aver saputo esprimere sui campi di gara le migliori qualità del popolo valdostano: tenacia, volontà, riservatezza, attaccamento geloso alle sue montagne, alle sue tradizioni.
Signori Consiglieri, a nome vostro consegno a Eddy Ottoz la medaglia offerta dal Consiglio regionale e, sicuro di interpretare il vostro sentimento e il vostro pensiero, formulo a lui il più fervido augurio di nuove vittorie (applausi).
Chiedo scusa al Consiglio regionale e al pubblico di una piccola interruzione per fare prendere la medaglia che abbiamo dimenticato in una cassaforte della Presidenza...
...La medaglia è stata montata all'uso olimpico e porta nel verso la dicitura Eddy Ottoz, e nel retro "Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta 27 novembre 1968". (applausi)
Ottoz - Vorrei solamente ringraziare il Signor Presidente per le commoventi parole che ha avuto per me e tutto il Consiglio che ha preso questa decisione, della quale spero di essere degno (applausi).
Montesano (P.S.U.) - Invito i Signori Consiglieri a passare nella Sala pre-consiliare con gli invitati, le Autorità e la famiglia di Eddy Ottoz.
La seduta è tolta.
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La seduta termina alle ore 12,20.