Objet du Conseil n. 47 du 13 février 1970 - Resoconto
OGGETTO N. 47/70 - Deliberazione n. 8 in data 6 aprile 1967, del Comune di Montjovet, concernente l'acquisto di una sorgente per il costruendo acquedotto della frazione Perral. (Reiezione di mozione)
Montesano (P.S.D.I.) - Chi illustra la mozione? Non la illustrate? Allora, preghiamo il Presidente della Giunta, se vuole dare una risposta all'oggetto n. 8 - mozione di Crétier e Germano che riguarda il Comune di Montjovet.
Bordon (D.C.) - I firmatari di questa mozione, essendo due clienti un po' difficili, io ho cercato di fare una relazione che sia un po' dettagliata, per vedere se almeno il 50% riesco a soddisfarli, se poi avrò fatto cilecca, pazienza.
Dunque mozione dei Consiglieri Crétier e Germano: "il Consiglio Comunale di Montjovet, con deliberazione n. 8 in data 6 aprile 1967, ha deciso di acquistare la sorgente Ferrère dal Signor Péaquin Attilio e dalla Signora Péaquin Letizia, proprietari dei terreni, distinti in Catasto, ecc.", contro la deliberazione suddetta è stata presentata in data 18 aprile 1967 opposizione dai Signori Goyet ed altri, i quali rivendicano diritti di proprietà sull'acqua che viene captata per l'alimentazione di una sottostante piscina costruita con il contributo finanziario della Regione; al fine di accertare l'effettiva portata della sorgente, allo scopo di poter contemperare le esigenze degli oppositori e le esigenze degli abitanti della Frazione Perral, sono stata disposte a cura del Presidente della Giunta di allora opportune misurazioni che hanno avuto luogo in epoche diverse.
Tali misurazioni sono state effettuate dopo che il Comune di Montjovet aveva fatto eseguire scavi per isolare due sorgenti site in una zona acquitrinosa a monte delle piscine, e le cui acque vengono convogliate nelle piscine stesse mediante canaletti superficiali.
La portata complessiva delle due sorgenti di cui si tratta è stata misurata in litri/secondo 1,70 in data 2 settembre 1966 e in litri/secondo 1,05 in data 19 agosto 1968.
La portata complessiva emessa nelle due piscine è stata invece misurata in litri/secondo 7,50 in data 2 settembre 1966 e 2,80 in data 19 gennaio 1968; in un primo tempo, si era perciò venuti alla determinazione che con le portate disponibili di litri/secondo 7,80, si potessero soddisfare contemporaneamente i due usi, cioè quello irriguo e quello potabile.
Infatti, ammesso che il Comune di Montjovet captasse per la Frazione di Perral litri/secondo 1 - quantità che sembra sufficiente per i bisogni presenti e futuri della frazione, sarebbero rimasti a disposizione dell'uso irriguo litri al secondo 6,50 e cioè una quantità di acqua nettamente superiore alla portata dei 4,70 misurati sin dal 1968, prima che il Comune eseguisse i lavori di ricerca.
Invece con la portata di litri al secondo 2,80, misurata in data 19 agosto 1968, presenti i Consiglieri regionali Signori Egidio Crétier e il Sindaco del Comune di Montjovet, risulta evidente che non è possibile utilizzare le sorgive contemporaneamente per l'irrigazione e per l'approvvigionamento idrico della Frazione di Perral.
Il Sindaco del Comune di Montjovet, con lettera 14 gennaio 1970, ha sollecitato l'approvazione della deliberazione consiliare del 6 aprile 1967, non appena ricevuto tale richiesta ho provveduto con lettera in data 21 - quindi io ho ricevuto la lettera il 14 - il 21 gli rispondevo che - leggiamo pure la lettera - "in risposta alla sua lettera in data 14 gennaio 1970, relativa all'oggetto, sono veramente dispiaciuto che la pratica relativa alla costruzione dell'acquedotto della Frazione Perral si trascini da tanto tempo, questo ritardo non può tuttavia essere imputato all'attuale Giunta che si è insediata solo nello scorso mese di ottobre.
Da parte mia mi sono subito interessato della questione, ma essendo completamente all'oscuro delle trattative che sono intervenute con il mio predecessore, sono stato costretto a prendere la pratica dall'inizio e ad esperire tutte quelle indagini necessarie ad una esatta valutazione della situazione, sia sotto il profilo del merito che sotto il profilo della legittimità al fine di poter adottare una decisione; non appena sarò in possesso di tutti gli elementi si giudizio necessari, la pratica sarà posta all'esame della Giunta regionale per le decisioni di competenza".
Ritengo questo un apprezzamento mio, personale, che potrei anche sorvolare, ma insomma ritengo che un Presidente di Giunta nel trattare le questioni debba avere di mira l'interesse della collettività e non cedere a semplici pressioni di parte.
Nel caso in esame, l'interesse collettivo è rappresentato non solo da quello degli abitanti della Frazione di Perral, ma anche da quello dei contadini che si servono dell'acqua d'uso irriguo tanto più che la Regione ha versato per questo scopo un contributo non indifferente.
In relazione a quanto sopra mi riservo, non appena in possesso di tutti gli elementi, di fare adottare dalla Giunta regionale una decisione in merito alla deliberazione di codesto Consiglio comunale.
Contemporaneamente, nella stessa data, ho interessato dell'argomento l'Assessore regionale all'Agricoltura e Foreste, con lettera mille ecc., nella quale fra l'altro scrivevo quanto segue: "poiché mi è stato segnalato che la suddetta sorgente serve anche per l'irrigazione dei terreni agli abitanti della Frazione Chenal-Perral, che hanno avuto da codesto Assessorato un contributo per la costruzione di vasche per la raccolta di acqua d'uso irriguo, gradirei avere in merito una dettagliata relazione nella quale sia illustrata l'effettiva situazione della zona, le necessità dell'acqua potabile della Frazione Perral, nonché la necessità e i diritti degli agricoltori della zona ad usufruire della sorgente in questione per l'irrigazione dei loro terreni.
In sostanza, mi servirebbe di poter disporre di un preciso e chiaro parere di codesto Assessorato, della possibilità o meno, anche sotto il profilo giuridico, di poter privare gli agricoltori della zona dell'acqua necessaria ai loro usi irrigui.
Quanto le richiedo riveste carattere di particolare urgenza perché desidererei sottoporre la sopracitata deliberazione al Consiglio di Montjovet, all'esame della Giunta regionale, per le decisioni di sua competenza, anche al fine di chiudere definitivamente una questione che si trascina da quasi tre anni".
L'Assessore all'Agricoltura e Foreste, con nota del 4 febbraio, mi ha comunicato quanto segue:
1°) già nel 1963, questo Assessorato aveva espresso parere relativo alla possibilità di togliere una parte della sorgente Ferrère dagli usi agricoli, detto parere era stato determinato dall'esame dei dati desunti dalla pratica di richiesta di contributo del 16 giugno 1958, nella quale però - come è detto nella nostra citata lettera - non era fatto alcun cenno alla sorgente Ferrère, ma si parlava della Piscina di Chenal-Perral.
Successivamente ed a seguito di un'altra domanda, la Giunta regionale con deliberazione in data 9 febbraio 1968, concedeva al Consorzio Irriguo della Piscina di Ferral un contributo di 1.043.00 per la ricostruzione della Piscina consortile; dalla pratica risulta che la portata della sorgente che alimenta la vasca di cui si tratta è di litri 2,50-3 al secondo. Questa quantità di acqua è appena sufficiente per irrigare in modo non del tutto soddisfacente il comprensorio del Consorzio che è di circa ettari due e settanta. È da notare che detta vasca risulta censita al Catasto del Comune di Montjovet con l'intestazione "Serbatoio d'acqua della Frazione Perral", per quanto sopra detto e per quanto esposto nella nota richiamata al n. 1 si ritiene che l'acqua sorgiva della zona in esame è appena sufficiente all'irrigazione dei terreni agrari, e pertanto una ulteriore diminuzione potrebbe essere pregiudizievole alla produzione agricola.
Nel frattempo, e precisamente il 29 gennaio 1970, mi è pervenuto un altro esposto nel quale viene asserita la possibilità di fornire l'acqua alla frazione Perral, captando l'acqua di altre sorgenti.
Sulla scorta dei pareri e delle asserzioni che precedono, il 4 febbraio 1970, con lettera n. tot, richiesi al Comune di Montjovet le proprie controdeduzioni. A tutt'oggi, ma il lasso di tempo è minimo, quindi non lo dico come rimprovero, ma a tutt'oggi nessuna risposta è pervenuta alla mia richiesta.
Precisato quanto sopra, anche allo scopo di documentare il Consiglio regionale sui precedenti della questione mi sembra opportuno fare alcune considerazioni: la Giunta regionale, nell'espletamento della sua funzione di tutela, quindi non dimentichiamo anche questo, che è compito della Giunta, come organo di tutela, più che di Consiglio, deve, a mio parere, prendere in considerazione tutti gli interessi del Comune e non credo che in Comune agricolo, quale quello di Montjovet, gli interessi degli agricoltori siano da sottovalutare, non ritengo - secondo - non ritengo che alla Giunta attualmente in carico possa essere imputato il ritardo di una decisione sulla deliberazione del 6 aprile adottata dal Comune di Montjovet, perché l'attuale Giunta è in carica solo dall'ottobre 1969.
3°) la Giunta regionale non può per il momento adottare una decisione, in quanto è ancora in attesa delle controdeduzioni richieste al Sindaco del Comune di Montjovet.
4°) pare opportuno inoltre richiamare l'opportuna attenzione dei Signori Consiglieri sulla necessità di tutelare in tutti i modi gli interessi dei nostri contadini, questa tutela è ancora più necessaria quando, come nel caso in esame, si verrebbe - togliendo l'acqua ad uso irriguo - a frustrare un non indifferente contributo finanziario elargito dalla Regione.
Concludo dicendo che la Giunta regionale adotterà, non appena in possesso di tutti gli elementi, una decisione in merito alla deliberazione di cui si tratta che sia equa.
Ora, io ho voluto fare questa cronistoria perché non vorrei che qui - lo si può anche sempre fare e ci troveremo anche sempre d'accordo per rispondere - si volesse impostare una questione che è un po' fuori dal binario ordinario.
Io mi permetto di ricordare che quando siamo arrivati con questa Giunta avevamo l'arretrato di otto mesi, per le deliberazioni dei Comuni che, certe non erano passate, le abbiamo mandate avanti e quindi oggi come oggi abbiamo ancora contestazioni con due o tre Comuni al massimo.
Ora il poter approvare e espropriare immediatamente una sorgente che alimenta una piscina ad uso agricolo, per la quale piscina la Regione ha dato un milione o più di contributo e per cui togliendo l'acqua a questa piscina noi verremmo a togliere dell'acqua per tutto un settore agricolo, non mi sembra che sia tanto facile, tanto più che questa frazione di Perral, e qui entrerei poi in seguito in discorso, se sarà poi necessario, fare della polemica, c'è un ricorso di questi proprietari della piscina di Perral, che a un certo momento fanno osservare come se si volesse racimolare dell'acqua, nella parte superiore di questo Paese, Crétier lo conoscerà certamente meglio di quello che lo possa conoscere io, si potrebbero trovare delle sorgenti che potrebbero alimentare la parte superiore di questa Frazione, in quanto nella parte meridionale, cioè a Valle di questa frazione, una fontana c'è. Che la fontana ci sia l'abbiamo visto tutti, non potrebbe che essere confermanto da tutti noi che l'acqua ci sia - na na pa vuido, que te deisce la beire te, te vendrian le renoille pe la panse, quindi pa vuoido - e allora tutte queste cose qui dette, indipendentemente dalla valutazione che si può fare e che faremo quando avremo tutti gli elementi in nostra mano, ma io chiedo soltanto che si osservi bene una cosa, che dal mese di ottobre noi abbiamo espletato tutte le pratiche che potevamo mandare avanti, che si possa poi pretendere oggi che la Giunta in veste di ente tutore abbia da dare l'approvazione di un esproprio soltanto perché viene richiesto con una mozione, io non sono di questo parere. Pertanto ripeto che noi faremo tutto quello che dovremo fare perché nel minimo tempo possibile si abbia a rispondere sì o no, però questa mozione così come è impostata non può da noi essere accettata, perché quando si dice che il Consiglio regionale invita la Giunta regionale ad approvare con urgenza la delibera, io vi dico che la Giunta approverà con urgenza, ma in base ai documenti che ha, perché è veramente ridicolo che dopo aver sussidiato una piscina ad uso agricolo dandogli un milione e più di contributo, a un certo momento per fare piacere a qualcheduno, si debba togliere dell'acqua e toglierla ad uso agricolo per darla a una frazione che una fontana ha già.
Io per il momento non aggiungo altro e mi riservo casomai di aggiungere alla fine.
Germano (P.C.I.) - Ma io ho ascoltato con attenzione tutto quello che ha raccontato Bordon, che è un racconto, è una favola, veramente noi pensavamo ai vecchi tempi che certi sistemi un certo giorno finissero e questi sistemi dobbiamo ammettere continuano tranquillamente.
Ci troviamo di fronte a un Comune che acquista una sorgente, un Comune per una frazione dove ci sono 49 abitanti acquista una sorgente perché questi 49 abitanti bevono acqua bianca - il Consigliere aveva portato l'altra volta la bottiglia per fargliela vedere, è andato a prelevare un bottiglione - acqua bianca - (Voce) ...no, senza latte, possiamo sempre ancora andare a controllare, possiamo sempre ancora portargliela. Secondo me, Crétier, è stato timido, non ha voluto portarla, ma doveva portarla e farla bere a quelli della Giunta, avremmo visto che cosa bevevano, ha acquistato una sorgente, ha fatto il progetto, ha trovato il finanziamento, da tre anni, tutte queste cose sono ferme.
C'è stata prima l'opposizione di una famiglia, e mi dispiace per voi, un'unica famiglia che era democristiana. Abbiamo adesso l'opposizione di questa stessa famiglia, abbiamo un elenco di 25 proprietari, più il parroco che si dichiarano d'accordo che venga utilizzata, nessuno vuole togliere l'acqua agricola perché dicono "quando c'è bisogno di quello la prendano pure", il Sindaco si è detto disposto a fare tutti i tagli immaginabili possibili. Eh! Beh! È mancato il povero Bionaz, siamo andati col Sindaco dal nuovo Presidente della Giunta, lo abbiamo impegnato, ha detto che avrebbe visto, sono passati i mesi e siamo sempre allo stesso punto; questa è la realtà della situazione.
Anche il ricorso che ha letto adesso è di nuovo fatto dalla stessa famiglia, sono sette firmatari, quattro sono Goyet, è la stessa famiglia. Abbiamo venticinque proprietari, compreso il Parroco, che dichiarano: "i sottoscritti aventi diritto al prelievo delle acque della sorgente denominata Ferrère, sita a monte della Frazione Perral di Montjovet, con la presente scrittura privata chiedono con effetto immediato e irrevocabile al Comune di Montjovet ogni qualsiasi diritto sulle acque della Sorgente suddetta, limitatamente alle quote di un quarto di essa per essere convogliata ad uso alimentazione nella Frazione di Perral". Scusate cari miei democristiani, di destra, di sinistra, di centro, di quello che volete - qui abbiamo una frazione che dovrebbe bere dell'acqua potabile, non può berla, perché c'è una famiglia lì che si oppone, io chiedo se questo è possibile e immaginabile in una società civile come la nostra; chiedo se si può andare avanti con questo sistema.
Ecco perché noi, nella nostra mozione, diciamo che ci vuole una legge sulla tutela che cerchi di impedire questi abusi.
Qui abbiamo questi abusi, e poi dice il Presidente della Giunta "abbiamo un ultimo ricorso mandato al Comune e aspettiamo le controdeduzioni"; è un ultimo ricorso fatto fare da loro, da questa stessa famiglia, mandato ieri mattina al Comune, ieri mattina, nell'attesa di rispondere a questa mozione, ma come è possibile che si facciano queste cose?
Io mi domando se è possibile, ma se viene fuori un tifo in quelle famiglie, vi sentite di assumere queste responsabilità? Quando il Comune ha fatto il suo dovere per questo?
A me dispiace di dover discutere di questa mozione, perché è un fatto umano più che un fatto politico e non abbiamo presentato la mozione subito, siamo andati tre mesi fa, quattro mesi fa dal Presidente della Giunta a prospettare amichevolmente queste cose, per trovare una soluzione, il Sindaco non è stato il Sindaco che si intestardisce: acquistata la sorgente, la vuole tutta. Ha detto: "no, se ci sono usi agricoli siamo pronti ad accettare questo", gli usi agricoli che ha detto il Presidente della Giunta riguardano un consorzio di 2,60 ettari, quindi non è che siamo di fronte alla vita o alla morte dell'agricoltura di Montjovet, dove abbiamo 25 proprietari che dicono disposti di cedere quella parte. È solo una testardaggine, la testardaggine che si trova a volte in molte frazioni o comuni nostri, da una famiglia, siccome è della parte democristiana, e siccome il Governo è democristiano si ritiene in dovere di opporsi a tutto, questa è la sostanza e tutto il resto si inventa per costruire questo.
Io sono convinto che voi fate quello che volete, votate come volete questa mozione, ma è una vergogna di questa Giunta che si verifichino queste cose; è una vergogna della maggioranza che si permetta che si faccia questo!
Non è la fine del mondo, per la Valle d'Aosta, non è un problema di fondo, interessa se volete solo 49 abitanti, ma è un problema che avrebbe dovuto e deve essere risolto, deve essere risolto in modo umano, mettendo innanzi tutto avanti gli interessi della gente, quando poi ci troviamo di fronte a un Comune che non è che vuole ignorare l'importanza dei problemi agricoli.
Dicono: almeno se dobbiamo dare l'acqua due mesi all'anno, tutta per l'agricoltura, diamola, ma almeno dieci mesi all'anno beviamo dell'acqua che sia potabile! Per questo l'abbiamo pagata, per questo abbiamo fatto il progetto, per questo abbiamo fatto il finanziamento e per questo da tre anni non possiamo procedere ai lavori.
Questa è la sostanza delle cose.
Il compagno Crétier vi può illustrare meglio tutti i dati, ma la sostanza della cosa resta questa.
Manganoni (P.C.I.) - Io voglio fare su questo una questione di principio. Non entro nel merito di questa sorgente perché l'ha trattata bene Germano. Se non vado errato, se l'Assessore ai Lavori Pubblici volesse prendersi la briga di sfogliare nei papiri troverebbe una disposizione - mi pare che provenga da Roma, dall'Assessorato ai Lavori Pubblici - che stabilisce, anzi ci è pervenuta tramite il Genio Civile, che tutte le acque, tutte, devono avere la precedenza assoluta per i servizi igienico-sanitari.
Quindi questo non è che lo dico io, questo l'ha detto un Ministro di quel Governo di cui voi vi dite della stessa conventicola, cioè il Governo di centro-sinistra, e quindi, con una circolare del genere, e io la pregherei di tirarla fuori, perché è per lì, in base a quella disposizione, l'esproprio è una cosa normale.
Quindi fatta questa premessa, io vi pongo un altro problema. Si è parlato questa mattina di un catasto delle acque, il Consiglio della Programmazione si è preoccupato nelle sue analisi del rifornimento di acqua ai villaggi e ai centri abitati. Preoccupazione giusta, ma siccome la quasi totalità delle sorgenti in Valle d'Aosta vengono attualmente sfruttate, quelle ancora non captate, vengono sfruttate per usi irrigui e se noi partiamo dal principio enunciato dal Presidente della Giunta che se una famiglia comproprietaria, perché, per lo più, molte di queste sorgenti sono consorziali, si oppone, non si può fare l'esproprio, non si deve fare l'esproprio e allora io mi domando a che cosa serve questo catasto delle acque, che giustamente la Regione e l'Assessorato ai Lavori Pubblici ha disposto di preparare?
In secondo luogo, tutte le illustrazioni giuste del Comitato della Programmazione, se queste acque dovranno continuare a servire per uso irriguo e non potranno essere captate per uso igienico e sanitario, a che cosa serve la vostra programmazione? È qui il punto interrogativo che io vi pongo, quindi bisogna stabilire: le acque - e basterebbe attenersi a quella circolare alla quale ho accennato - le acque sorgive devono servire, innanzi tutto per questi servizi igienico-sanitari, ed allora io mi chiedo che cosa tentenni, che cosa studia la Giunta col suo Presidente, o se no, diciamo, le acque devono servire per uso irriguo ed allora piantiamola lì, coi catasti delle acque, piantiamola lì con la programmazione, perché le acque non potremo captarle. Ora, io chiedo che su questo punto mi si risponda, a quale uso devono essere destinate le sorgenti? Secondo luogo, dirò - non per polemizzare - ma dice il Presidente della Giunta: noi non siamo responsabili, perché noi siamo in carica da quattro mesi; questa pratica è stata iniziata nel '67, quindi sono quattro anni, voi con questo andazzo, ogni anno create una crisi di Giunta, e allora la Giunta dirà, che cosa posso fare io, la colpa è di quegli altri, così noi tireremo avanti dei decenni, delle legislature e la colpa sarà sempre della passata Giunta, perché l'attuale Giunta non potrà far niente perché la precedente Giunta ha dormito.
Quindi io penso che questo non sia un sistema, e che non sia neanche una risposta seria che deve dare un Presidente della Giunta, perché le amministrazioni hanno una continuità. Specialmente se sono dello stesso colore, perché avete cambiato la Giunta, ma di fatto, non avete cambiato niente, centro sinistra prima, centro sinistra dopo, e gli uomini, salvo uno, sono ancora i medesimi, e allora cosa state tirando in balle tutte queste scuse che non reggono? Passati quattro anni, con questi ricorsi, mica ricorsi, Giunta, crisi, un'altra Giunta, questa Giunta, la prossima Giunta, noi fra altri quattro anni sentiremo ancora lì, magari da un altro Presidente, magari dal medesimo "eh! beh! che colpa ne abbiamo noi", aspettate ancora perché la Giunta, la crisi, la mica Giunta, la responsabilità.
Dolchi (P.C.I.) - Dice il Presidente della Giunta che la questione è fuori dall'ordinario, non vedo questa affermazione perché l'episodio di cui stiamo discutendo è invece, se lo estendiamo in una visione più generale del problema, la conferma della necessità che in ossequio all'articolo 43 del nostro Statuto, sia promulgata la legge regionale in materia del controllo degli atti degli Enti Locali.
Infatti, avendone la possibilità, dobbiamo nella nostra Regione applicare il dettato costituzionale che esclude il principio dell'approvazione tutoria e limita il controllo al rinvio per richiesta motivata di riesame della deliberazione, ma il caso che stiamo discutendo, si conferma la necessità dell'affermazione di un altro principio fondamentale cioè quello che per una vera autonomia comunale è indispensabile la fissazione di un limite per il pronunciamento da parte dell'organo di tutela.
Tale limite è previsto già ora per il controllo di legittimità, è previsto dalle leggi vigenti, e la dottrina e la giurisprudenza sono unanimi nel ritenere perentorio il termine di 20 giorni per il pronunciamento prefettizio in materia di controllo di legittimità. Controllo prefettizio, che nel nostro caso è demandato al Presidente della Giunta regionale. Tutti sappiamo che tale termine non esiste per il controllo di merito ed i Comuni hanno la possibilità di attendere anni, come in questo caso o possibilità anche discutibile di ricorrere contro il silenzio rigetto quando non avvenendo una risposta entro 70 gg. per analogia con altri ricorsi, si intende il provvedimento respinto, aggiungerei che questa possibilità in Valle d'Aosta è anche resa difficile dalla vacanza della Giunta Giurisdizionale Amministrativa in sede giurisdizionale; ma non voglio dilungarmi su questo problema che sarà oggetto di dibattiti in altre occasioni.
Voglio solo ribadire che la fissazione del termine per l'esame della deliberazione è una cosa urgente e indispensabile affinché i Consigli Comunali responsabili dell'amministrazione nei confronti delle rispettive popolazioni non vengano esautorate della loro facoltà decisionale da lungaggini da parte dell'autorità di tutela, lungaggini il più delle volte incomprensibili o originate da manovre interessate o da dimenticanze più o meno volute.
Una deliberazione come quella del Comune di Montjovet, in data 6 aprile 1967, per la quale a quasi tre anni di distanza non si è adottato il provvedimento, è un esempio fra molti altri che si potrebbero citare.
Non mi sembra valido, e in questo mi associo al Collega Manganoni, che questa Giunta c'è solamente dall'ottobre 1969, perché l'Ente pubblico è soluzione di continuità tanto più che quando si tratta di funzione tutoria e vorrei ricordare che nel periodo della crisi, comunque il controllo di legittimità è stato compiuto dal Presidente della Giunta regionale o da chi ne faceva le veci.
Posso anche concordare, in linea di principio, che l'approvazione tutoria, cioè che l'atto che la Giunta compie nella qualità di organo tutorio, non sia logico che avvenga esclusivamente perché c'è una mozione discussa in Consiglio regionale, ma da questo si deduce ed è logico che fino a quando la Giunta insiste ad essere organo di tutela, in contrasto con lo spirito delle vigenti disposizioni che indicano in altro ente tali funzioni, la mozione in Consiglio regionale è un mezzo per sollecitare un doveroso adempimento da quell'ente, che è la Giunta, l'organismo di tutela.
Comunque concludo la soluzione auspicabile, è quella della sollecita approvazione della legge regionale su controllo degli Enti Locali, prevista dall'art. 43 dello Statuto e con la certezza che questa legge in elaborazione nuovamente allo studio contenga precisi termini per l'espletamento del controllo tutorio.
Fosson (U.V.) - Io non sono firmatario di questa mozione e d'altra parte non vorrei entrare in tanti particolari per questa questione, però noi sappiamo che c'è sempre un conflitto naturalmente tra quelle che sono le acque per l'agricoltura e le acque per gli usi potabili.
Però in questo caso senza voler insistere sull'approvazione della mozione vorrei raccomandare alla Giunta di vedere di dirimere il caos, perché non penso che in questo caso non si possa trovare una soluzione, perché intanto da quanto ho sentito, dalle relazioni che ho sentito, e da quella scrittura privata che è stata presentata dai vari, dalla grande maggioranza dei proprietari, cosa si dice? Che questi proprietari sono disposti a chiedere un quanto della portata della sorgente per gli usi potabili della Frazione, quindi rimangono sempre i tre quarti a disposizione per quelli che sono gli usi irrigui.
C'è una vasca di accumulazione. Si è parlato - se i dati sono esatti - io non conosco il problema a fondo, quindi il problema particolare a fondo, ma ho sentito che sono due ettari e qualche cosa di terreni irrigabili. Quindi con una vasca di accumulazione, se noi abbiamo i due e tanti, o tre litri al secondo, portandone via un quarto, si può tranquillamente ancora risolvere il problema dell'irrigazione. Quindi se c'è una buona volontà in questo senso, senza voler arrivare all'esproprio, l'esproprio si fa sempre quando non c'è più altra possibilità, e io non entro adesso in merito all'esproprio, ma io ritengo che la Giunta, esaminando le due necessità, perché non si può disconoscere quello che sono le necessità per l'agricoltura, però a un certo momento c'è la necessità, che è anche primordiale, di garantire un'acqua potabile ad un frazione, e se c'è una possibilità di contemperamenti in questo senso, mettendo i buoni uffici della Giunta, si può ottenere qualche cosa. Quindi in questo caso non ritengo che sia insolubile il problema, perché, anzi, vedo una possibilità passando sopra a quella che può essere domani la testardaggine di qualche proprietario, che dice, che ancorandosi al puro diritto di proprietà privata, - dice: "io non voglio cedere niente". Ma allora c'è un altro ragionamento che si può fare e contemperando quella che è la necessità della collettività, si può benissimo risolvere il problema, quindi proprio in questo senso, io inviterei la Giunta e il Presidente della Giunta di trovare una soluzione a questo problema.
Savioz (P.C.I.) - Io volevo solo aggiungere una piccola cosa che forse ci avrete pensato, ma i problemi delle acque nella nostra regione, come d'altra parte in diverse regioni d'Italia, sono molto gravi, per il fatto che c'è una carenza di acqua, ma soprattutto diventa difficile la soluzione dei problemi, perché nessuno vuole rinunciare a quel diritto precostituito che hanno sulle sorgive stesse. Però in certe occasioni, in certe situazioni, e non so se questo rientra sì o no, nella possibilità, c'è anche invalso l'uso nella Valle d'Aosta che l'acqua, non è che ci sia un rubinetto, e l'acqua si chiude e si apre quando si ha bisogno, no, bisogna che ci sia un grosso "burni" che corre giorno e notte e che va sperperata. Allora in questi casi non è possibile mettere l'acqua potabile nella frazione, mettendo dei rubinetti nelle case o alla fontana pubblica, anziché lasciare correre giorno e notte l'acqua che se ne va persa, praticamente persa, mi sembra che potrebbe essere una soluzione. Io non cito dei casi perché ne ho risolti due in quel caso lì, in quel modo lì e dopo le prime volte che brontolavano tutti, perché tutti credevano di essere stati messi a cattivo partito, poi si sono resi conto che non serve mica niente avere una fontana pubblica che corre giorno e notte e che l'acqua va persa.
Facciamo dei serbatoi, mettiamo dei rubinetti, ci sarà acqua abbondantemente per l'uno e per l'altro uso.
Bordon (D.C.) - Quando ho iniziato questa mia chiacchierata, mi ero già permesso di dire allora che avevo cercato di documentarmi, perché almeno uno dei due firmatari, io avevo detto tutti e due - mi correggo - erano clienti un po' difficili, perché sapevamo che certamente su questo argomento avrebbero cercato di fare un po' di demagogia. Quando dice che la mia relazione è una favola, devo ripetergli, caso mai è una favola degli uffici della Regione, è una favola dell'Assessorato all'Agricoltura, è una favola dell'Assessorato alle acque, ai Lavori Pubblici, perché la relazione, non me la sono certamente né sognata, né inventata, ma la realtà è questa Signori che la relazione corrisponde perfettamente alla realtà, quindi non è assolutamente una favola, ma è una cosa reale che si è constatata attraverso esami, sopralluoghi e studi che sono stati fatti negli anni scorsi.
Naturalmente io vi avevo detto prima che avrebbero fatto un po' di demagogia, perché vedete la cattiveria, consiste in questo: che per un caso noi abbiamo qui un gruppo di otto, dieci persone che bevono nella stessa frazione, che usufruiscono della stessa piscina, per cui il territorio che è irrigato da questa piscina e noi sappiamo come avvengono le successioni in Valle d'Aosta, perché ogni gruppo familiare ha le proprietà intorno a questa piscina, ebbene noi abbiamo un gruppo di persone che si chiamano, qui, le potrei elencare, vengono definite democristiane, perché non conta vedere la realtà delle cose, si deve sempre cercare inutilmente della demagogia per poter fare una critica che non è certamente costruttiva, ma che ripeto, è semplicemente demagogica.
Naturalmente, siccome noi ce ne infischiamo di questi giudizi, perché grazie a Dio non abbiamo da tenere conto dei giudizi di Germano, vi aggiungiamo però che in compenso il fatto del Parroco che è favorevole a questa vendita, compensi un po' questa famiglia democristiana, per cui il piatto della bilancia si ristabilisca equamente come invece vogliamo mandare avanti noi la questione... (Voce)...eh! sarà comunista, ne abbiamo tanti... ad ogni modo, per fortuna, e ne sono veramente lieto anche di questo.
Ciò detto e sono solo inutili chiacchierate per ritorcere in parte quella che è la solita impostazione, veniamo al sodo e veniamo al sodo in questo modo. Potremmo, innanzi tutto, collegarci a quanto ha detto Fosson. Fosson ha fatto un ragionamento serio, non mi aspettavo che mi dicesse: "togliete l'acqua di colpo agli agricoltori", certamente Fosson ha ben altre...perché è stato per parecchio tempo all'Assessorato all'Agricoltura. Perché è facile venir fuori e dire: "si approvi quella delibera di esproprio", perché è facile e non si può fare, non perché è difficile espropriarla, ma perché...bisogna sentire un po' tutte le campane, non sentire solo quella del Sindaco di parte, o quella del proprietario di parte. Bisogna fare tutte le indagini, e quello che si deve fare, farlo attraverso i funzionari che certamente non hanno motivi di parte da difendere, e producono una documentazione che la Giunta deve seguire nella valutazione di questa delibera, e allora che cosa bisogna aggiungere? E, perdiamo un po' di tempo, ma d'altronde abbiamo pochi argomenti ancora, bisognerà pure che le occupiamo queste due o tre ore e quindi veniamo avanti. Il problema era questo Consigliere Fosson, dirimere il caso, eh! Ce la mettiamo proprio tutta per dirimere il caso, perché quando ci vengono a dire l'Amministrazione continua, hanno ragione, però la verità è questa: noi siamo arrivati ad ottobre e abbiamo incominciato per vedere di dirimere questa questione, perché se no sarebbe stata bocciata già all'inizio. Perché? Perché a un certo momento hanno fatto una misurazione di questa fontana, e lo ricordo a me stesso, e lo voglio dire, perché con le cifre non si scappa, l'abbiamo detto in tante occasioni. A un certo momento si è fatta una misurazione dell'acqua, che aveva dato come risultato litri al secondo 7,50 in data 2 settembre nel 1966 e litri al secondo 2,80 in data 19 gennaio, per cui a un certo momento questa fontana non è che vada dai 2,80 ai 7,50 che ci potrebbe consentire un altro ragionamento che faremo dopo, ma bensì ha una portata che non è sufficiente, dicono i proprietari dei terreni, ad alimentare la piscina.
Allora cosa abbiamo detto? Abbiamo fatto un ragionamento, abbiamo detto: "Signori Proprietari agricoltori, voi non potreste consentire durante il periodo invernale, il periodo in cui non si irrigano i prati, non potreste consentire che quest'acqua vada a finire in stazione?".
Perché deve andare a finire in stazione? Perché la stazione è senza acqua potabile. Ora ecco la prova al di qua e al di là della barricata. Sentiamo l'amico Crétier e il Consigliere Germano che dicono che la frazione non ha acqua potabile, dall'altra parte sentiamo invece i ricorrenti che dicono che l'acqua potabile c'è. Quindi a un certo momento, ecco perché bisogna fare le indagini e bisogna appurare prima di prendere una decisione. E vediamolo questo ricorso di questi Signori qui che sono in pochi, ma sono nove! Mi si dirà della stessa famiglia, alcuni si chiameranno Goyet, altri si chiamano Pernel, altri si chiamano Bosc, che siano cugini e parenti, io non lo credo che siano tutti, ma, ad ogni modo, anche lo fossero, le realtà dell'esposto sono quelle che io vi leggo adesso e queste realtà: "i sottoscritti proprietari della sorgente denominata Ferrère in Montjovet, Fraz. Chenal, dopo vari esposti presentati", questo esposto - chiedo scusa se torno indietro - questo esposto è stato presentato ai primi di febbraio, perché noi sollecitavamo qualche cosa per portare avanti questa pratica.
Questa frazione di Chenal, dopo vari esposti presentati alla S.V. al fine di regolare una volta per sempre la controversia sorta fra il Comune di Montjovet e i sottoscritti consortisti, cita il progettato acquedotto per la Frazione di Perral, fanno presente alla S.V. l'attuale situazione:
1°) la sorgente di acqua potabile attualmente captata dall'attuale acquedotto per la frazione di Perral - quindi fino a prova contraria la frazione di Perral, un acquedotto ce l'ha, chiaro Crétier... (Voce) ...si vede che sarai tu che lo fai diventare matto, ma a me questo non interessa se diventa matto. Qui il ricorso, lo posso leggere, anche se ce l'avete voi, io devo leggere un ricorso anche se non ti è gradito, devo sentire la tua campana e quella dell'altra parte. Allora la sorgente dell'acqua potabile, attualmente captata dall'attuale acquedotto per la Frazione di Perral, è stata analizzata nel 1950 ed è risultata batteriologicamente pura; o è matto questo qui o dite una esattezza voi altri. Sono diversi a conoscerlo, ad ogni modo ce lo dirà il nostro medico regionale se è vero o no questo.
Andiamo avanti, e attualmente a monte di detta sorgente, a circa 40 metri, si sta costruendo una casa con scavi in profondità di vari metri, si dice che si tratta di una concimaia, di una stalla e di un fienile, quindi riteniamo direttamente responsabile l'Amministrazione delle conseguenze di inquinamenti e di diminuzione di portata per scavi e depositi di terra; immediatamente sopra la sorgente.
Che poi questa azione sia un'azione di rappresaglia da parte dell'amministrazione per giustificare le loro azioni contro noi consortisti, questo è un altro discorso. Nella zona immediatamente a nord della frazione di Perral, vi sono numerose sorgenti di acqua di cui due di proprietà di una sola famiglia con un acquedotto privato e una non captata.
Quindi non è vero che un privato abbia l'acqua in casa. Non è vero. Andiamo noi due a fare un sopralluogo insieme, neh Crétier? Con te non vengo, non sai neanche dov'è Montjovet, vado con Crétier.
Vi è pure un'altra sorgente captata con diritto di una sola famiglia, e altre sorgenti affiorano pure al terreno senza che l'Amministrazione si sia mai interessata a queste sorgenti.
Vi è pure una sorgente captata ad uso esclusivo di un pollaio, vedi, qui si scherza, anche le galline hanno l'acqua potabile, attualmente vi sono due sole famiglie che risiedono tutto l'anno e che allevano bovini, uno dalla parte inferiore della strada nazionale in promiscuità dell'attuale abbeveratoio pubblico e uno dalla parte superiore della strada con l'attuale acquedotto a circa dieci metri.
Dalla parte superiore della Nazionale vi sono pure altre due famiglie che allevano bestiame e vi risiedono solo alcuni mesi nella frazione, però una di queste possiede già una fontana per esclusivo uso e l'altra non possiede l'acqua. Visto quanto esposto, ecc. ecc.
Ora non vi dico mica che prendiamo per oro colato questo esposto, ma che si venga a cercare di poter sospingere la Giunta a dare una decisione immediata, io ripeto quello che vi ho detto prima: non è logico, né possibile... (Voce) ...per me è dal mese di ottobre, checché tu ne dica, questa tua battuta che si ripete anche abbastanza spesso è vecchia e non fa più nessun effetto. Anzi, qui, non te lo volevo neanche dire, ma tu con la battuta del creare una crisi ogni anno vuoi fare dello spirito - non è facile fare dello spirito - e tu non ci riesci mai, sarà perché sei sempre triste, non so che cosa hai.
Tu, spiritoso non lo puoi essere, quindi a un certo momento fai ridere, anziché essere spiritoso, quindi ti chiedo scusa di questa battuta, non te la volevo neanche dire.
Naturalmente, che cosa ne viene fuori? Immaginatevi un po' se si fosse trattato di un Comune in cui, noi altri, che cosa avremmo sentito da quei banchi se non difendiamo gli interessi degli agricoltori, immaginati, Maquignaz, che cosa ne sarebbe venuto fuori! Invece noi ripetiamo, per la seconda volta oggi, qui, che nel modo più assoluto stiamo raccogliendo questi dati.
Il Comune di Montjovet ci risponderà certamente, contrasterà questo attraverso le nostre inchieste, dei nostri funzionari regionali. Noi esamineremo con la massima obiettività questo problema, si tratterà forse di decidere se sottrarre l'acqua alla piscina per dare l'acqua potabile. È indubbio che se in questa frazione non c'è acqua potabile, io sarò del parere che la dovremo togliere anche agli agricoltori perché, prima ancora degli interessi agricoli, forse è bene che ci sia la salute del pubblico perché hanno detto bene, quando dicono "domani in caso di tifo cosa faremo?". Ma questo la Giunta lo vaglierà, naturalmente non sotto l'impulso di mozioni che vogliono essere consultatrici, ma neanche per sogno, noi la esamineremo con tranquillità, con i dati che abbiamo in mano e vedremo di trovare la soluzione migliore.
Germano (P.C.I.) - Secondo il Presidente della Giunta, ci troviamo di fronte a un Comune dove Sindaco e Amministrazione sono matti. Acquistano una sorgente, fanno il progetto di un acquedotto che è stato approvato dalla Giunta regionale, prevedendo un finanziamento per 1.600.000 lire, per una frazione dove non ci sono abitanti, e dove quei due o tre abitanti che ci sono hanno già l'acqua, e nella medesima zona vi è una serie di sorgenti che si lasciano defluire e non si vogliono prendere per prendere quella lì. Ma come si fa a guardare un ricorso di questo tipo che viene mandato ieri mattina. Ieri mattina è arrivato in Comune, cioè nell'imminenza di questa discussione, questa sì che è demagogia, contando delle falsità reali, vere, è demagogia la nostra che a ottobre, i primi di ottobre insediato il Presidente della Giunta, andiamo il Sindaco, Crétier e Germano e cosa dicono: le cose che ha riconosciuto, detto con buon senso da Fosson.
Abbiamo detto vediamo di trovare il modo di utilizzare una parte di queste acque perché i cittadini possano berle e salvaguardare gli usi e i diritti agricoli. Vi è ampia possibilità per fare l'una e l'altra. Noi l'abbiamo fatto a ottobre, abbiamo sollecitato il Presidente della Giunta, Crétier l'ha sollecitato a parecchie riprese, e se presentiamo una mozione a febbraio è perché vediamo che dopo tre anni e dopo altri quattro mesi si continua a non provvedere, questa è la realtà e non la demagogia! E io vorrei proprio che i Consiglieri, siccome Perral non è distante dalla strada nazionale, andassero a vedere, a rendersi conto con i propri occhi come stanno le cose, e dico ai Consiglieri: "state certi che l'Amministrazione di Montjovet, il sindaco di Montjovet non è matto, non butta via i soldi!". Se vuole fare un acquedotto per una frazione, perché ci sono gli abitanti, vi è la disponibilità d'acqua, e ha i soldi. Chi è invece, non dico che è matto, ma segue certi indirizzi politici che ostacolano queste cose per fare piacere a una famiglia, è la Giunta regionale e il suo Presidente, ecco la realtà e chiunque di voi può andarlo a vedere e constatarlo e toccarlo proprio, come San Tommaso, col dito, che le cose stanno in questi termini e non è per fare della propaganda, andate a vedere e vi renderete conto di come amministrano questa gente.
Bordon (D.C.) - ...mettere anche un po' di benzina sul fuoco, tanto tutto serve, vorrei dire che noi ci siamo permessi di dire che il Sindaco di Montjovet è matto tanto per cominciare, e ce ne prendiamo ben guardia. Noi riteniamo che il Sindaco di Montjovet faccia quello che deve fare come Sindaco, come Amministratore, io ritengo però che la Giunta qui come ente tutorio, di tutela, debba guardare gli interessi del Comune e difendere anche gli interessi dei privati, allorquando forse in un determinato Comune potrebbero anche esservi delle impostazioni amministrative che potrebbero essere di parte e non essere troppo obiettive. Sapete perché mi viene questo dubbio? Non sai perché? Te l'avevo detto che mettevo un po' di benzina sul fuoco, perché voglio dirti, per esempio, cose ne dici tu quando arriva qui un privato che ti viene a dire, e che mi costringe a prendere una lettera, a scrivere una lettera di questo tenore: "Ill.mo Signor Sindaco di Montjovet, si prega di comunicare con sollecitudine i motivi per cui la S.V. non intende procedere all'iscrizione in anagrafe della famiglia del Signor Grosjacques Primo, nato nel '39" - non interessa l'età -"dimorante in codesto Comune da circa tre anni, con abitazione in villaggio di Tofo.
Si fa presente alla S.V. che non può esimersi dal procedere agli adempimenti."
Immaginatevi se invece di Bordon fosse Germano che ha una lettera di questo tenore in mano! Incomincerebbe ad andare a vedere di che partito è questa famiglia, chissà che cosa ne tirerebbe fuori. Ora noi abbiamo fatto questa lettera perché sono venuti a chiedercelo, quindi io ritengo che l'obiettività è questa; noi abbiamo dei privati che vengono a far vedere, a difendere i loro interessi, il Comune che cerca di portare via l'acqua di una sorgente, dobbiamo cercare di vedere se è possibile dirimere la questione come ha detto Fosson, accontentando tutti e due, oppure dobbiamo accontentare o solo una parte o l'altra.
Adesso ho voluto leggervi anche questo, perché io ringrazio il Consigliere Germano perché è riuscito a dare del matto alla Giunta con molta eleganza, io questo non glielo contraccambio perché sa cosa io pensi di lui, lui già lo sa, e non ho bisogno che lo sappiano gli altri. Quindi io non aggiungo nient'altro, ho detto ai Consiglieri tutta la cronistoria di questa pratica, dico che sono in attesa di ulteriori chiarimenti per vedere che cosa la Giunta deve fare. I Consiglieri sono poi padroni di votare o no questa mozione, ma secondo il mio modesto parere questa mozione deve essere rigettata, perché è stata portata qui, soltanto a fini demagogici, per criticare un'impostazione, è stata portata qui soltanto per fare di nuovo una discussione come ha fatto Dolchi, che poi si è ripreso a tempo per portare di nuovo una legge nuova per la tutela dei Comuni, che discuteremo allora e i cui risultati non si possono dire se saranno buoni o no, oggi. Li vedremo allora quelli che saranno, però questo è un altro discorso.
Quindi io non ho altro da aggiungere, e garantisco ai Signori Consiglieri che non porterò via altri cinque minuti, ascolterò le osservazioni che si fanno, ma io ho spiegato la cosa e ho detto che questa mozione deve essere respinta per questi motivi.
Poi, ognuno fa come vuole.
Crétier (P.C.I.) - Io conosco bene quella famiglia Grosjacques, abitano sei mesi a Challand e sei mesi a Montjovet, allora non è vero che da tre anni abitano a Montjovet. (Voce di Bordon in lontananza)
Germano (P.C.I.) - ...la dimostrazione del fatto politico è proprio quella che il Presidente della Giunta abbia quella lettera lì pronta... per dire che quel Sindaco è un Sindaco fazioso, per giustificare, per avere le armi pronte, questa è la dimostrazione... (voce) ...e per dirti che la Giunta ha sempre ragione di tenere lì una delibera per tre anni nel cassetto e di non rispondere. Rispondeteci di no. Se rispondete no, il Sindaco e la Giunta possono ricorrere, hanno le mani libere ma voi le tenete lì nel cassetto per tre anni, senza rispondere, veniamo a sollecitare, veniamo a chiedere, veniamo a pregare, niente! Prima era Bionaz, e adesso è Bordon, è lo stesso.
Questa è la realtà.
Maquignaz (D.C.) - Devo prima di tutto precisare che io non sono molto dentro a questa questione, perché non sono mai stato interessato a questo problema, né il Sindaco di Montjovet mai ha sottoposto questa questione: però dopo le accuse fatte dal Consigliere Germano che dice: "questa è un'impostazione politica", sento il dovere di dire perché quanto riguarda la relazione che io ho trasmesso al Presidente della Giunta, quando ne ho avuto la richiesta ho passato questo ad un funzionario dell'Assessorato che si occupa dei problemi del Consorzio che evidentemente non è della Democrazia Cristiana e glielo posso assicurare. Ora, naturalmente quello che io ho firmato quando ho trasmesso è perché il funzionario che ha seguito questa pratica era lui che era a conoscenza di questi fatti; quindi mi dice che già nel '63 l'Assessorato si era espresso con una lettera dell'8 aprile del '66, dice che non era possibile distogliere l'acqua della sorgente Ferrère dagli usi agricoli, inoltre si ricorda in quella lettera che noi abbiamo dato un contributo nel '68 di 1.043.000, si dice che l'acqua è appena di 2 litri e mezzo, tre al secondo e che serve per un comprensorio di ettari 2,6. Conclude, è il tecnico che ha esaminato il problema, dicendo che si ritiene appena sufficiente quell'acqua per gli usi agricoli, quindi io parlo sempre del periodo di irrigazione.
Evidentemente, se si può trovare un accordo, come diceva il Consigliere Fosson, per il periodo in cui non viene usato questo, è un altro discorso, ma glielo assicuro che la relazione che è stata fatta non ha niente di politico, è una relazione fatta da un tecnico che ha seguito questo problema.
Germano (P.C.I.) - Vede, Signor Assessore, Lei è un bravo ragazzo, ma nella questione non c'entra per niente, quindi lasci stare, non c'è niente che dice favole sulle cose che dice Lei, le ripeto che quando siamo andati da Bionaz, a suo tempo, col Sindaco e col Consigliere regionale e quando siamo andati da Bordon a suo tempo col Sindaco e con il Consigliere regionale, non abbiamo detto di togliere tutta l'acqua all'uso agricolo, abbiamo detto di prenderne una parte. Abbiamo detto: nel periodo di irrigazioni si può anche lasciare tutta, non abbiamo sostenuto nessuna di quelle tesi; abbiamo detto: troviamo l'accordo per fare questo; quindi Lei, non c'entra, e non abbiamo detto che lei ha raccontato favole, le favole le ha raccontate con ampiezza il Presidente della Giunta.
Personnettaz (D.C.) - Altri prendono la parola? Allora mettiamo ai voti la mozione n. 8 per alzata di mano. La parola a Fosson.
Fosson (U.V.) - Io non voglio ripetere quello che ho già detto, ritengo che in questo caso si possa trovare un contemperamento tra le due esigenze e siccome la mozione parla dell'approvazione di una delibera che concerne l'acquisto della sorgente e limita a questo la mozione, noi voteremo a favore della mozione, - non dice altro - la Giunta regionale con urgenza, delibera n. 8 e la delibera n. 8 è quella dell'acquisto della sorgente; quindi siccome questo lascia tutta la possibilità alla Giunta di ricercare quel contemperamento che noi stessi abbiamo indicato, noi votiamo a favore della mozione.
Personnettaz (D.C.) - Chi è favorevole alzi la mano. Chi è contrario alzi la mano. Astenuti?
La mozione è respinta: ventisei presenti, dieci favorevoli, sedici contrari.
La mozione è respinta.
Passiamo al punto 7.