Rédaction informelle du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 46 du 13 février 1970 - Resoconto

OGGETTO N. 46/70 - Aumento dei contributi per la costruzione di tetti in ardesia per case rurali. (Approvazione di mozione)

Montesano (P.S.D.I.) - Chi illustra la mozione?

Manganoni (P.C.I.) - La prima mozione che abbiamo presentato, no, forse non abbiamo presentato una mozione, ma abbiamo sollevato il problema in sede di Consiglio, mi pare nel mese di ottobre del '68, al che è stato risposto da parte del Presidente della Giunta, allora Bionaz, che senz'altro la proposta era da accogliere se non che non doveva essere approvata subito dato che il capitolo di bilancio non contemplava la spesa e, disse l'allora Presidente: "m'impegno di portare il problema in Consiglio, entro il mese di gennaio del '69". Se non che è passato il mese di gennaio '69, è passato il mese di dicembre del 1969, siamo a febbraio del '70 e il problema è ancora sempre da vedere in Consiglio.

Ora, io non voglio insistere su quanto è scritto sulla mozione, oggi i tetti in ardesia, non oggi ma quando abbiamo presentato la mozione, costavano circa otto mila lire il mq., oggi costeranno di più, costeranno dieci.

Ora, non abbiamo, è il solito sistema, sì, in Consiglio si rassicura sempre: "sì porteremo, sì faremo"; questo da parte della Giunta e poi continuiamo ad aspettare.

Ora, io mi chiedo, ci crediamo ancora in questo sì o no? Per conto mio sì, la Giunta ci crede in questo? La Giunta è ancora del parere che le caratteristiche edilizie locali vadano tutelate? Perché la domanda è qui: mi si risponda sì, o mi si risponda no; se è sì, e allora ditemi perché da più di un anno dormite, e io qui vorrei anche sentire i membri della Commissione, questa Commissione che ha esaminato, non ha esaminato, non so, a me piacerebbe sentire cosa ha detto la Commissione, perché qui cinque, sei mesi fa, non so quanti, si è detto: sì la Commissione esamina, vede, ecc.. Io non penso che sia un problema tanto complesso questo, e accogliere la nostra richiesta che da 750 lire la riportava a 1500 al mq. per le case rurali, per le altre case, io mi sono detto: vedetevela, tenendo conto pure de costo dei trasporti che sono da allora a oggi, almeno raddoppiati.

Allora io finisco rivolgendo questa domanda chiara alla Giunta; se non ci credete dite no ed allora o lasciate i contributi come sono o toglieteli. Se invece voi credete nella necessità di tutelare le caratteristiche edilizie locali ed allora non basta dire: sì ci crediamo, dimostratelo con i fatti ed i fatti sono la presentazione in Consiglio regionale di questa proposta dell'aumento dei contributi per i tetti in ardesia.

Fosson (U.V.) - Nous avions effectivement insisté alors que nous avions présenté une motion ensemble pour la question des toits en ardoises et nous avions fait une longue discussion au Conseil régional, une longue discussion aussi, parce que nous avions dit: "pour tuteler ces caractéristiques en tout cas, il faudrait aussi voir s'il faut donner des contributions pour des subsides de contributions pour des matériaux qui peuvent substituer aussi les ardoises dans quelque cas"; et on avait insisté alors comme l'Assesseur au Tourisme, alors M. Balestri avait dit qu'il avait déjà nommé une Commission pour examiner ce problème. Nous nous avions insisté que au moins pour les maisons rurales on ait pris une décision dans le Conseil, qu'on avait discuté et envoyé à la Commission l'étude plus complet pour la partie qui se référait à d'autres constructions.

Mais alors nous avons eu des assurances, en disant cette Commission travaillera assez vite, portera des conclusions assez vite au Conseil et alors on fait opposer qu'on augmente la contribution pour les maisons rurales, mais effectivement est passé dès lors plus d'une année. Les conclusions de cette Commission au Conseil régional ne sont jamais arrivées, nous ne savons pas à quel point nous sommes aujourd'hui et ici nous sommes comme dans plusieurs d'autres questions où nous avons eu des assurances et qu'on n'a pas porté les conclusions au Conseil.

Donc, moi je m'associe à la motion qui a été présentée et je dis que je suis toujours du même avis et je reconfirme ce que j'avais dit alors et je ne reste pas à répéter aujourd'hui pour ce qui est la question générale des différents matériaux et des matériaux modernes, même qu'on peut envisager pour adapter dans nos maisons et maintenir quand même la caractéristique que nous voulons maintenir à nos toits. Et nous sommes pour le progrès et alors nous nous bordons pas, nous savons que les ardoises ont un poids qui ne peut pas être utilisé dans certaines circonstances, il y a d'autres matériaux qu'il faudra prendre en examen, ceci, nous les donnons comme escompté, mais alors ceci pourra faire partie d'un étude, mais pour l'instant il est urgent d'augmenter la contribution que nous donnons pour les toits en ardoises pour les maisons rurales, parce que sans quoi, si nous n'augmentons pas ce pourcentage nous nous donnons la possibilité, c'est-à-dire nous facilitons que vraiment dans la construction des maisons rurales on emploie d'autres matériaux parce qu'ils sont plus économiques que les ardoises et alors nous venons moins à ce qui est un principe que nous avons toujours soutenu dans le Conseil pour maintenir ces caractéristiques que nous retenons nécessaires de maintenir dans notre paysage valdôtain.

Milanesio (P.S.I.) - Questo è un problema su cui si discute spesso, senza però mai, secondo me, sviscerare la natura e il contenuto della legge che prevede questi contributi.

Io credo che questa legge, anzi, sono certo che questa legge nel '49 nacque con l'intenzione di corrispondere a dei contributi, per l'uso dei materiali tradizionali, intendendo in questo modo incentivare costruzioni che si armonizzassero con l'ambiente naturale e non contrastassero con i fabbricati di nuclei abitativi esistenti.

Io ho provato a fare un esame non molto approfondito, perché, evidentemente sarebbe occorso più tempo, ma un certo esame con l'ausilio dei tecnici del mio assessorato sul raggiungimento concreto dei fini che questa legge si proponeva e di questi contributi che noi diamo.

Ora devo dire in verità, che i risultati sono abbastanza scarsi e sono abbastanza deludenti, perché vero è che noi possiamo incoraggiare l'uso delle ardesie, però è altrettanto vero che spesso l'uso delle ardesie in una determinata costruzione contrasta con il resto della costruzione, per cui consentitemi la battuta - sembra che a un signore vestito con degli abiti da città, si sia messo in testa il cappello da alpino, l'effetto a volte è esattamente questo.

Quindi io devo dire che le intenzioni con cui questa legge viene studiata, con cui si vollero dare questi contributi erano encomiabili, i risultati lo sono un po' meno, perché dovendo incentivare l'uso dei materiali tradizionali si è arrivato a creare della confusione, diciamo così, estetico, architettonico in certi casi, per cui noi assistiamo a quel mausoleo che è quella bruttissima costruzione che è ad esempio il mercato generale di Aosta, il mercato coperto di Aosta dove per un malinteso senso di adattamento all'architettura locale si è fatta una costruzione che ricorda vagamente un "racard", poi ci hanno fatto una soletta in cemento armato e di hanno messo ancora le lose sopra.

Evidentemente, se in questo modo, noi intendiamo difendere i materiali locali, l'architettura locale, noi facciamo del falso primitivismo, facciamo del falso ambientalismo.

Ora, il discorso è più generale, perché c'è resistenza, perché c'è, diciamo così, una certa perdita di tempo, tra il dire e il fare questo argomento.

Io ho dei dubbi, ho dei fortissimi dubbi che quel tipo di norma, così come è, così come vive in questo momento, porti a dei risultati concreti. Noi abbiamo il modo di tutelare l'ambiente paesaggio inserendo nei nostri regolamenti edilizi, nei regolamenti edilizi che bisognerà fare assieme ai piani regolatori, delle norme particolari e quella è la sede più adatta e più idonea per incentivare o per lo meno per prescrivere, più che per incentivare l'uso dei materiali piuttosto che un altro, una certa tipologia edilizia piuttosto che l'altra tipologia.

Ora, è un problema molto delicato, di fronte alla richiesta di aumento di questi fondi io mi sento veramente, così, percorso da una forte perplessità, perplessità che ho già manifestato anche nella Commissione, nell'ultima Commissione turismo che si è fatta, nella quale ho detto che io avevo delle perplessità sull'opportunità di aumentare questi contributi.

Ora, oggi si chiede che questi contributi vengano aumentati relativamente alle costruzioni rurali, ora i casi sono due, o noi questo contributo lo diamo come contributo all'edificazione di case rurali, allora acquista un significato, oppure lo diamo come contributo di materiali tradizionali per la difesa del paesaggio, allora vi devo dire che la legge così come è fatta dovrebbe essere rivista, perché non è sufficiente mettere un pezzo in lose per difendere il paesaggio o per corrispondere a una certa tipologia edilizia.

Ripeto, ci sono delle costruzioni che hanno il tetto in lose, ma fanno schifo lo stesso - consentitemi la battuta - quindi noi dobbiamo cercare di andare un po' più a fondo, non dobbiamo essere così semplicistici e accontentarci di dire: portiamo da 750 a 1500 il contributo della Regione per mq.. Io personalmente, ritengo che l'uso che ne stiamo facendo attualmente non è dei migliori. Ora, in linea di massima, non sono favorevole ad un aumento, perché secondo me non porta ad una incentivazione reale dell'impiego dei tetti in losa, piuttosto che altri tetti.

I costi, a grosso modo le differenze tra un tetto e un altro sono di questa entità, grosso modo, un tetto con manto di copertura in tegole che, evidentemente, bisogna disincentivare, questo deve essere chiaro, è di circa 4500 il mq. compresa l'orditura in legname. Un tetto con manto in lastre di fibro-cemento, cioè eternit è leggermente meno caro, sulle 4100, un tetto con manto di copertura in ardesia locale, cioè le nostre lose, è sulle 7500-8000. Ora bisogna tener conto che oltre i mille metri c'è una maggiorazione di circa il dieci per cento dell'orditura in legname, ora il discorso va approfondito, secondo me, perché noi dobbiamo non solo incoraggiare l'impiego dell'ardesia, ma dobbiamo addirittura, in certi casi, prescrivere l'impiego di certi materiali, bisogna fare qualche cosa di più. Del resto questo contributo nella misura delle 750, e anche nell'eventuale misura delle 1500, io sostengo che non è incentivante, non è abbastanza incentivante.

Ora, dico approfondiamo un momento questi concetti, approfondiamoli nelle Commissioni congiunte del Turismo e delle Finanze Affari Generali, perché qui si tratta di impegnare evidentemente la Regione con una spesa continuativa che aumenta la rigidità del bilancio regionale, dobbiamo però essere sicuri che questo sforzo finanziario della Regione in una certa direzione dia dei risultati concreti ed apprezzabili. Altrimenti io sono per la soluzione prescrittiva, cioè di mettere nei regolamenti edilizi dei Comuni delle indicazioni precise. Ora, è un problema che evidentemente va sviscerato e non è sufficiente una seduta di Consiglio, la mozione, non è la sede più adatta per arrivare a un chiarimento definitivo.

Sono state sollevate delle perplessità dagli stessi tecnici dell'Assessorato che sovraintendono a questi problemi, il che, diciamo così, hanno il controllo dei risultati che dà questo tipo di legge, noi abbiamo 50 milioni stanziati, 50 milioni vengono praticamente assorbiti, perché di richieste ce ne sono, questo è chiaro, ma ce ne sono perché il tetto in lose viene impiegato per una scelta che prescinde dall'esistenza di questo contributo e il contributo nella misura di 1500 non è ancora incentivante, perché per essere incentivante evidentemente un contributo dovrebbe coprire quasi totalmente la differenza che c'è tra un prezzo corrispondente supponiamo in eternit e quello del tetto in lose. Ora dico, vogliamo sobbarcarci questo onere? Io ritengo che sia eccessivo e ritengo che ci siano altri mezzi prescrittivi per poter ottenere questi risultati. Io ritengo che per poter ottenere dei risultati migliori di quello che abbiamo ottenuto fino ad oggi, non significa che noi dobbiamo abrogare la legge che c'è, significa che però se dobbiamo abrogare il contributo per i metri quadrati di ardesia che noi metteremo sui nostri tetti, dobbiamo pensarci bene e studiare anche delle altre misure che affiancate a queste ci garantiscano la salvaguardia di una certa tipologia edilizia e ci garantiscano che certe costruzioni si armonizzino con l'ambiente circostante, perché non basta mettere le lose perché una costruzione di armonizzi. Ci sono delle costruzioni che fanno pena con le lose sopra e con questo non credo che noi abbiamo fatto un servizio all'ambiente e alla salvaguardia di certe situazioni edilizie e urbanistiche in Valle d'Aosta. Il problema è molto più complesso; io intendo solo dire al Consiglio che non si può risolvere con una richiesta che non voglio dire sia demagogica, perché non credo che le intenzioni siano queste, è semplicistica, questo me lo consentirete, diamo 1500 lire e risolviamo tutti i problemi! Secondo me non risolviamo nessun problema se non quello di aver dato 750 lire in più al mq. Io ho detto chiaramente quello che pensavo e io chiedo che le Commissioni congiunte Turismo e Affari generali approfondiscano questo problema sotto il profilo della resa dei denari che la Regione spende.

Quindi sotto questo profilo, io sono contrario ad accogliere questa mozione.

Io chiedo che venga deferito il problema immediatamente a queste Commissioni per un esame rapido e approfondito, ma che tenga conto anche dei risultati, perché è facile aumentare dei contributi, bisogna poi vedere quale è la redditività di questi contributi.

Savioz (P.C.I.) - Ma, io speravo di rinunciare alla parola, poi mi sto accorgendo che una volta tanto non sono d'accordo con l'Assessore al Turismo e non sono d'accordo Assessore per una semplice ragione; ho l'impressione che lei stia cavalcando un cavallo che non sia il più giusto, perché tutto quello che dice può essere accettato ma a una condizione: non è togliendo i sussidi che lei risolve il problema, bisogna che noi continuiamo a dare i sussidi come li abbiamo dati fino adesso e bisogna che nello stesso tempo studiamo quelle modifiche alle disposizioni inerenti alla concessione dei sussidi perché la cosa venga migliorata e soprattutto aggiornata ai tempi che corrono.

Questa secondo me è la via giusta da seguire, l'impennata contro i sussidi non credo che sia l'impennata giusta, tanto più quando si pensa che per i sussidi per i tetti e i balconi, da un elenco che ho avuto quando abbiamo discusso il problema un anno e mezzo fa, nel 1964 abbiamo speso 64.500.000 di contributo per tetti e balconi; nel 1965: 62.000.000; nel 1966: 60.000.000; nel 1967: 54.000.000; nel 1968: 66.500.000. Allora dobbiamo tenere presente che se è pur vero che ci sono delle costruzioni coperte da lose che lasciano desiderare, è altrettanto vero Signori che certe volte lo sguardo che uno può avere sul paesaggio e sulle abitazioni non è quello del piano terreno ma è quello delle colline e delle montagne che sono circostanti alle costruzioni stesse.

Io vorrei invitare ad andare un momentino sulla collina di Aosta; guardate Aosta e vedrete lo scempio che è stato fatto con le famose tegole rosse. Guardatele, rendetevene conto, io vorrei invitarvi ad andare in cima alla seggiovia che c'è a Chamois e rivolgere lo sguardo verso Chamois, e vi accorgerete dello scempio che è stato fatto ad un certo punto con delle lamiere zincate, insomma, Signori, la verità è questa e quindi io sono d'accordo che le Commissioni riunite vedano queste leggi, esaminino i provvedimenti, si riveda pure tutto quello che volete, però non dimentichiamo che un certo risultato l'abbiamo ottenuto, se è vero come è vero che tutti questi milioni sono stati spesi, allora questo dimostra che decine, centinaia di tetti sono stati fatti con delle lose e non con delle tegole e delle lamiere zincate o con delle tavole di eternit bianche.

Perciò, io sono senz'altro d'accordo perché venga approvato dal Consiglio il risultato della Commissione che si è riunita ben tre volte o quattro per questo problema; e in quella sede abbiamo discusso a fondo, ci siamo anche sbizzarriti a dare delle previsioni per quello che sarà il futuro, e dove la Commissione, naturalmente, l'Assessore faceva parte della medesima, e dove c'era il Comm. Sergio Ramera, quale Presidente, il sottoscritto, quale segretario, il Geom. Bruno Milanesio, Assessore al Turismo, il Signor Emilio Freppaz, il Geom. Alberto Chamonin, erano assenti il Comm. Pedrini e il Sig. Lorenzo Quaizier - però in altre sedute di prima c'erano presenti anche quei componenti la Commissione -, e qui, per non leggere tutto il verbale che è di quattro pagine o cinque, dove si riepiloga abbastanza bene tutto l'insieme della discussione, quando il Presidente della Commissione propone che si passi al secondo ordine del giorno in quanto il primo era la compartecipazione del Consiglio regionale alle attività turistiche, vedi impianti di risalita contributi, o meglio compartecipazione di azioni, dove opportunamente il Presidente della Commissione faceva presente che sarebbe stato opportuno che nelle società azionarie la Regione sia rappresentata dai Consiglieri regionali su segnalazione dell'Assessorato al Turismo...

Quindi anche su questo punto, la Commissione si dichiara in linea di massima d'accordo, poi si passa al secondo argomento all'ordine del giorno, concernente la modifica alla vigente disciplina dei contributi per la costruzione di tetti in ardesia e di balconi tipici in legno, viene data preliminarmente lettura della riunione della Commissione in data 16 gennaio 1969, quindi un anno e più fa, che aveva già deliberato l'aumento e quindi il sottoscritto propone di aumentare i contributi di cui al punto primo della deliberazione consiliare, io qui riepilogo un po' tutti quelli che sono i contributi, mentre l'Assessore Milanesio solleva qualche riserva sull'efficacia e validità di questa normativa, in relazione agli scopi che si propone, la Commissione però, dopo breve discussione, si dichiara all'unanimità d'accordo con quanto proposto dal Consigliere Savioz, l'Assessore Milanesio si riserva comunque di sentire in merito la Giunta regionale per quanto riguarda le modifiche ecc. e qui sono riportate le cifre.

Quindi, a meno che la Commissione non abbia più ragione di esistere, oppure la Commissione dica delle baggianate, io non vedo perché oggi la Giunta dovrebbe non accettare, non dico il dettato della Commissione, ma i suggerimenti della Commissione, Commissione che ha carattere consultivo, io me ne rendo perfettamente conto, per carità, non è che voglio infierire su questo; però Signori della Giunta, Signori Consiglieri, io vi invito proprio caldamente a non volere assolutamente togliere questi contributi, facciamo questo piccolo aumento, cerchiamo di adeguarci alla situazione. Vediamo di studiare attentamente il problema, perché guardate, io forse non vorrei neanche dirlo, ma non credo di essere considerato un demagogo, perché per me la demagogia non esiste, però, a un certo momento, togliere il sussidio per poi rivedere tutta la questione non ha una ragione d'essere, non farebbe altro che creare del malcontento, in quanto il malcontento in questa situazione c'è già, per il fatto che hanno dovuto aspettare degli anni pur sapendo che le cose erano deliberate, o erano in via di deliberazione.

Ora, c'è stata la crisi regionale, c'è stata una serie di cose, c'è anche un problema di procedura sul quale il Presidente della Commissione ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio e quindi penso che questo dibattito di procedura e di rapidità di lavori sia una cosa interessantissima e penso che il Presidente del Consiglio, se non ha ancora avuto il tempo di esaminarla, la vorrà esaminare e rendersi edotto, se quanto da noi proposto può essere giusto, sì o no, e qui Signor Presidente, risulta questo: noi ci siamo riuniti e non voglio dire una cosa per l'altra, perché ho i verbali qui: 22 dicembre del 1969, il verbale: la Commissione ha deliberato, ecc. ecc. Oggi siamo a fine di febbraio e il risultato non è ancora arrivato in Consiglio, ne discutiamo perché c'è una interrogazione, c'è una interpellanza, c'è una mozione, ma questo significa avere un rallentamento delle cose per cui la Commissione, a un certo momento, si è veramente preoccupata di vedere, di avere una maggiore disciplina di rapidità, direi, mentre per noi sussiste per il fatto che dopo aver fatto tre Commissioni, deliberato due volte, aspettiamo da un anno e più che questo venga portato in Consiglio e ancora in Consiglio non è arrivato.

Io non voglio fare delle accuse a nessuno, per carità, però il Consiglio e soprattutto l'Amministrazione regionale, devono avere una maggiore elasticità e una corsa un po' più rapida e quindi una situazione migliore.

Concludo nell'invitare il Consiglio a voler tenere presente secondo me la necessità di modificare queste disposizioni e di portare questo modesto aumento e poi la Commissioni competente, la Giunta, il Consiglio, delibereranno di portare le modifiche là dove si ritiene necessario di portarle, ma non togliamo i sussidi ai tetti e balconi perché a mio modesto avviso il tetto della casa rurale o di civile abitazione della Valle d'Aosta deve avere il suo tetto fatto in lose, e non sono neanche d'accordo quando si parla eventualmente di sussidiare degli altri elementi di costruzione che possano sopperire a quello della losa, perché se voi fate attenzione quei pochi tetti che sono stati fatti con delle ardesie di lavagna sono neri, il tetto è nero, non è la nostra casa, è un qualche cosa in mezzo agli altri tetti in lose, vi batte nella testa, vi offende gli occhi, vi dà un certo turbamento. Quindi io direi: esaminiamo attentamente, facciamo pure tutte le premesse che volete, prendiamo tutti i provvedimenti, però manteniamo questi contributi per il momento, così come sono stati proposti dalla Commissione.

Montesano (P.S.D.I.) - Prima di dare la parola all'Avv. Caveri, io volevo subito dare la risposta al Consigliere Savioz. Se la mia memoria non mi tradisce quel provvedimento che è stata esaminato dalla Commissione è stato portato per iniziativa dell'Assessore, non da parte del Presidente del Consiglio, è stato inviato alla Commissione; non esiste nessuna iniziativa legislativa a proposito, perché Lei mi domanda perché la legge non viene portata, perché non c'è, né la Giunta, né un Consigliere hanno preso un'iniziativa legislativa a proposito, ecco. È un esame che è stato fatto, perché l'Assessore ha definito alla Commissione del Turismo questo argomento; quando ci sarà una proposta legislativa, naturalmente io per dovere, devo portarla in Consiglio.

(Voce in lontananza) Ah! No, c'è una legge su questo argomento, per poterla modificare ci vuole un'altra legge, ci vuole un Signor Consigliere oppure la Giunta che propongono la legge.

Questo non c'è e allora non posso portare niente.

Caveri (U.V.) - J'ai l'impression que dans cette discussion on a fait des affirmations un peu trop tranchantes; parce qu'il est vrai d'un côté que la question des toits en ardoise doit être insérée dans tout l'ensemble des dispositions qui règlent l'esthétique des maisons que l'on construit en Vallée d'Aoste, cependant il ne faut pas non plus répudier le principe d'une protection accordée aux toits d'ardoises.

Evidemment, ce n'est pas seulement la question, non, avant tout il faut affirmer, il est nécessaire que les toits soient, en Vallée d'Aoste en ardoises, cela plusieurs ne l'on pas compris, à commencer de plusieurs valdôtains qui ont ris de cette chose, ont ris à cause de la grande ignorance, il faut le dire -, parce que quand quelques personnes ont volé en avion sur la ville d'Aoste ont su nous dire, des personnes qui nous donnaient tort sur les toits en ardoises, nous ont donné raison, parce qu'ils ont dit que les vieux quartiers d'Aoste avec les toits en ardoises, là ils nous ont donné raison, parce qu'ils nous ont dit que les deux quartiers d'Aoste avec les toits en ardoises semblent des délicates borderies en gris, si vous voulez, tandis que les quartiers qui sont au couvert, qui ont le toit recouvert de tuiles rouges sont des horreurs parce que les couleurs de nos montagnes sont différentes, sont délicates, sont des couleurs très nuancées, de manière que ces toits de tuiles ne vont pas d'accord avec les couleurs de la montagne, de manière que nous devons dire que cette question des toits en ardoise encore une fois, nous devons dire, c'est un fait culturel, ou on a un niveau intellectuel et culturel pour comprendre ces choses, et alors on les comprend, si on est au-dessous de ce niveau, alors on rit, quand on entend - même si on est Conseiller régional - alors, on a l'habitude de rire quand on parle de ces arguments, et le Conseillers régionaux qui rient quand on parle de cet argument démontrent seulement d'être des ignorants. Voilà.

Naturellement, ce n'est pas seulement question de la couleur des toits, ou du matériel employé pour le toit, c'est question aussi d'autres choses.

Il serait nécessaire, par exemple, qu'à un Institut technique on enseigne l'histoire de l'art, parce que les Géomètres qui sortent de l'Institut Technique se croient en devoir de faire des grands projets à droite et à gauche, et les Géomètres en général ont rempli d'horreur la Vallée d'Aoste, parce que vous pouvez regarder qu'est-ce qui est arrivé en matière des toits en Vallée d'Aoste, des grands toits à casquette de cyclistes, des toits... les géomètres, en général, quand ils font des projets des maisons ils font ces horribles toits écranchés, ce que Robert Berton appelle justement les toits bisconnés qui sont horribles.

À Villeneuve il y avait une très belle maison, entrant en Villeneuve, la maison à droite - je regrette qui n'est pas ici M. Rollandoz, parce que nous pourrait nous dire qui est le propriétaire de cette maison en entrant à Villeneuve, à droite -, il y a une très belle maison rustique, et quelqu'un a fait un toit à casquette, un toit biscornu, vraiment là dans une partie de cette maison et puis il l'a badigeonnée d'un vert alarmant, de manière que la question des toits est une question complète.

Du reste ce n'est pas seulement question des toits, mais c'est question de tout l'ensemble, de toute la maison, et pour mon compte j'ai vraiment souffert en voyant les films à la télévision sur les championnats de ski en Val Gardena. J'ai fait la comparaison entre la Val Gardena et la Vallée d'Aoste, les habitants de la Val Gardena ont su défendre le quartier de la Val Gardena, ils n'ont pas fait les raisonnements qu'on entend faire en Vallée d'Aoste de la part de tout le monde. Le Syndic du Trentino-Alto-Adige, le Syndic de Cortina d'Ampezzo, ils n'ont pas mal administré leur pays, comme ont mal administré les Syndics de Courmayeur et de Valtournanche et compagnia briscola, qui n'ont jamais voulu entendre que leurs intérêts économiques. Ils n'ont fait qu'augmenter le cubage des maisons, ils ont fait l'horreur du Breuil, par exemple. Nous avions cherché d'empêcher en faisant ces deux lois d'urbanisme et la cour constitutionnelle, dans sa sublime sagesse, a annulé une de ces lois et assassiné la deuxième, de manière que nous voyons que sont des questions à réaliser très concrètes, si l'on veut, mai qu'il faut affronter avec courage et dans une vue d'ensemble.

J'ai parlé de Cortina d'Ampezzo, j'ai déjà dit tant des fois, et je le répète encore une fois, le Syndic de Cortina d'Ampezzo a eu le courage de lutter contre le ciment, courage que peu de syndics de la Vallée d'Aoste ont eu. Il faut avoir le courage de dire ces choses, parce qu'il faut changer système, il faut changer système, évidemment.

J'avais demandé à l'Assesseur de demander à son tour à la télévision ce documentaire qui avait été donné il y a un année et demie.

La télévision a répondu à M. Milanesio, Assesseur au Tourisme, qu'on ne trouvait pas ce film, qu'on ne trouvait pas ce documentaire, mais on voit que des dirigeants de la télévision ne se rappellent pas du nez à la bouche, parce que je ne suis pas un grossier de la télévision, mais je me rappelle très bien d'avoir vu ce film, c'était un beau documentaire et en Vallée d'Aoste il y a un besoin extrême de faire voir ce film, non seulement à la population, on ne peut pas prétendre que la population arrive à comprendre ces choses, mais au moins que ce soient des administrateurs, au moins que ce soient le Syndic, les Conseillers communaux, les assesseurs communaux qui arrivent finalement à comprendre qu'il ne faut plus continuer comme on a fait jusqu'à présent, que la Vallée d'Aoste devient plus raide de ce qui était avant. J'espère que M. Milanesio voudra insister parce que ce documentaire démontre que ce n'est pas seulement la question de défendre le paysage, c'est question de défendre la nature, cette nature qui a une valeur fondamentale et cette nature qu'on détruit partout, à travers tous les systèmes, avec les fumées industrielles, en empoisonnant les eaux, et nous en savons quelque chose aussi en Vallée d'Aoste, et la Cogne continue à empoisonner les eaux de la Doire, détruire les poissons. Elle s'en fout pas mal. Quand on proteste, on semble des chiens qui jappent à la lune, parce que on ne réussit à rien du tout.

J'ai fait une allusion à la fumée de la Cogne: est-ce qu'on réussira à obtenir quelque chose, si on continue avec les protestations platoniques? Si on ne pense pas à faire d'autres protestations, un peu plus massives, et à fond populaire, on n'obtiendra jamais rien, parce que les Administrateurs de la Cogne s'enfichent pas mal de ce problème et on continue à empoisonner les ouvriers qui travaillent à la Cogne et on continue à empoisonner les habitants de toute une Ville.

Maintenant, vous voyez, cette question des toits, c'est une question importante qui doit être insérée dans tout le reste, mais qui doit être sauvegardé parce que nous croyons d'avoir fait une chose juste quand nous avons pensé qu'il fallait défendre les toits en ardoises.

Maintenant il ne faut pas considérer le problème d'une façon unilatérale, il faut aussi voir quelle est la forme, quelle doit être la forme de ces toits, il faut vraiment donner une espèce de véto aux toits en casquette de cyclistes, aux toits biscornus, il faut que la Surintendance surveille aussi les teintes qu'on donne aux maisons, et je me permets de dire qu'aussi les murs en ciment à vue, moi je peux admettre qu'en cette matière l'esthétique, il y a aussi des choses qui sont relatives, qui ne plaisent pas à nous, peuvent plaire à d'autres, mais, pour mon compte c'est mieux en ciment à vue qui sont la grande passion des auteurs de projets aujourd'hui, ne sont pas beaux et sont très discutables. Va bien, quelqu'un pourra dire que c'est très joli, que c'est plus naturel, que ce n'est pas qu'en vouloir badigeonner tous les murs on fait peut-être de la rhétorique, c'est peut-être aussi vrai, mais j'ai des grands doutes en matière.

Quelqu'un a soulevé la question des toits de zinc, c'est très juste.

Pour mon compte, j'ai visité Courchevel, qui est citée souvent comme la merveille des merveilles. Pour mon compte Courchevel n'est pas du tout une merveille et tous ces toits de zinc sont une horreur, parce que pour des raisons d'économie à Courchevel on a fait des grands toits en zinc, mais de toit en zinc est tout ce que de plus vilain on peut faire en montagne et alors mois je conclus et je dirai parfois il semble d'être des prédicateurs dans le désert et parfois semble que à force de battre et rebattre ces clous on puisse arriver à quelques résultats.

On a établi ces choses par une loi, il faut faire une loi, cela n'empêche qu'on puisse aussi voter la motion et faire la loi après.

Il n'y a pas des difficultés, en cette matière.

Fosson (U.V.) - Moi je partage en partie ce qu'a dit, je l'avais déjà dit dans les prémisses, dans l'intervention que j'avais fait avant, je partage en partie ce qu'a dit l'Assesseur Milanesio, dans son complexe, de réglementer quelques choses dans son complexe, tout de même je ne vois pas le pourquoi M. Milanesio a tant des perplexités sur la question de ce qui vient proposé à travers la motion, c'est-à-dire limiter l'augmentation pour l'instant aux toits en ardoises pour les maisons rurales. Et alors je voudrais dire quelque choses, parce que l'ami Caveri a dit que la question des toits en ardoises c'est une question culturelle, je partage cet avis, mais je dis que dans les hameaux de montagnes, ce n'est pas seulement une question culturelle, mais c'est aussi une question pratique, parce que les toits en tuile, fait dans nos hameaux de montagne, même si coûtent bien moins et pour une question d'économie on fait un toit en tuile, mais chaque année il y a des tuiles qui gèlent, qui sautent et le toit c'est toujours à refaire, de façon qu'en peu d'années, ceux qui ont pensé de faire une économie, à un certain moment se transforme en une perte vraiment pour l'agriculteur qui a fait ce toit.

Or, moi, quand on a commencé à donner les subsides aux maisons rurales, et je m'étais permis de dire à l'alors Assesseur à l'Agriculture qu'on aurait dû analyser la question, c'est-à-dire qu'on n'aurait pas dû donner, pas permettre dans les hameaux et dans les villages, et dans les Communes où il y avait les villages entiers qui n'avaient pas des toits en tuile, on aurait dû conserver et obliger à faire les toits en ardoises. Prenons, pour faire un exemple, le bourg de Montjovet, où il y avait tous les toits en ardoises, on a commencé à faire certains toits en tuiles, c'est une horreur, parce que c'était un poing dans l'œil. Je cite un exemple ici de Les Fleurs: les Fleurs avait tous les toits en ardoises, à un certain moment ils ont fait un petite construction et ils ont fait un toit en tuile. Il suffisait monter un peu plus haut et on voyait cette tache rouge qui sortait au milieu des différents toits en ardoises qui était un poing dans l'œil comme d'autre part, dans certains villages. Je parle des villages de la Basse Vallée, aussi pour dire, nous prenons le village en face de Montjovet, Meyran, non? Il me semble, Crétier il est de là, vraiment mis au milieux de tous les rochers gris, il y avait cette pierre grise de construction, la pierre grise des toits en ardoises, qui constituaient un tout unique, pratiquement, on a commencé à faire certains toits en tuile, regardez, fait une note qui désaccord dans le paysage.

Mais ceci c'est la question culturelle, dans les choses de montagne, pratiquement le toit en ardoises a une durée éternelle, pratiquement, parce que nous avons des constructions qui ont des siècles, et qui ont encore leur toit en ardoises qui fonctionne actuellement. Regardez seulement les toits en tuile si vous allez un peu dans les Communes de montagnes, et vous voyez que certainement vous avez des inconvénients toutes les années. Et alors pratiquement on a eu peur à un certain moment d'obliger les agriculteurs à faire les toits en ardoise et nous sommes trouvés nous même à un certain moment devant, en face à des difficultés et, comme nous n'avions pas un moyen qui obligeait à faire les toits en ardoises, nous avons cherché de faire une œuvre de persuasion des avis des agriculteurs et cette œuvre de persuasion moi je me souhaite que l'Assesseur Maquignaz la continue à travers les organes de l'Assessorat, mais, tout de même pour faire cette œuvre de persuasion, il faut pouvoir garantir non pas à couvrir complètement la différence qu'il y a entre ce qui coûte le toit en ardoise et ce qui coûte le toit en tuile, mais tout de même qu'on puisse dire: "bien, toi tu fais le toit en ardoise, et tout de même il n'y aura pas la différence du coût, de ce qui coûte le toit en ardoise, avec celui en tuile, mais tout de même qu'il y ait un pourcentage qui te permet d'affronter ce problème" et cette œuvre de persuasion, peut être faite avec une probabilité d'être acceptée par l'agriculteur, si nous pouvons augmenter en partie ce que nous donnons actuellement, parce que effectivement aujourd'hui les 750 lires pour les toits en ardoises sont complètement insuffisants. Et c'est pour cela que je dis: d'accord, étudions tout le problème dans son ensemble, nous le voyons à travers les Commissions qu'est-ce que nous devons faire, mais il y a une question urgente, c'est vraiment dans ces cas des maisons rurales, où cette œuvre de persuasion doit être appuyé avec l'augmentation maintenant des contributions que nous donnons pour les toits en ardoise.

Je prierais l'Assesseur au Tourisme de tenir présent ces considérations et quand on aura fait un étude plus complet exclusivement aux maisons rurales sera quelques millions de plus par année ne faisons pas de tragédies, et ne faisons pas la question... j'ai déjà eu l'occasion quand il y avait encore l'Assesseur Balestri, j'ai dit: "nous dépensons des millions bien des fois pour des choses qui ont bien moins d'importance de celle-ci"; cherchons, dans ce point, de pas vouloir l'économie et de pas trouver cet argument pour faire des économies.

Faisons seulement les économies où on peut les faire mais ceci sera toujours de l'argent qui est bien dépensé et alors cherchons d'aller de l'avant sur cet argument, et je prierais vraiment qu'on accueille cette motion dans ce sens.

Ramera (D.C.) - Io come Presidente della Commissione Turismo dovrei dire alcune cose. È vero che questo argomento è uno di quelli che fanno parte della tutela del paesaggio e concordo pienamente con certe discussioni fatte dall'Avv. Caveri, soprattutto sul coraggio avuto da certi amministratori del Trentino Alto-Adige e di Cortina d'Ampezzo.

Mi ricordo proprio che, in occasione delle Olimpiadi del 1956, a Cortina, di aver visto addirittura una cosa che mi ha sbalordito; mentre si sale per andare al Rifugio delle Tre Torri delle cime di Lavaredo, a un dato momento, c'era un telaio in legno; mi fermai per curiosità e mi venne spiegato che dalla Piazza di Cortina i tecnici del Comune osservavano che quella costruzione in progetto avrebbe turbato o meno il paesaggio, per cui costringevano addirittura il costruttore a fare questo telaio in legno. Ora immaginiamo che Cortina d'Ampezzo appartiene alla Provincia di Belluno e non ha quindi la facoltà legislativa della nostra Regione.

Ne rimasi veramente sbalordito perché certe cose nel nostro Paese non avvenivano.

Veniamo ai testi; io sono d'accordo con l'Assessore Milanesio perché le due Commissioni esaminino subito questo problema, le due Commissioni, e dico perché, perché mi sono stupito che certi provvedimenti della Commissione del Turismo si arenino improvvisamente in quella degli Affari Generali, per la quale non c'è competenza della Commissione Affari Generali.

Io dico per certi argomenti e faccio un esempio perché io ho fatto una lettera a nome della Commissione e forse era quella cui alludeva il Consigliere Savioz, per esempio, per l'aumento degli impianti di Cogne che è una spesa che va in un solo esercizio finanziario. Io non ritengo che ci voglia il parere della Commissione Affari Generali e Finanze, mentre invece per una spesa ricorrente come questa, sarebbe occorso il parere della Commissione Affari Generali; però io faccio anche rilevare che la Commissione Turismo aveva votato in data 16 gennaio, quindi un anno fa, quando rispondevo a quel tempo a Manganoni, avevo ragione di dire che la Commissione del Turismo aveva esaminato il problema, dove si erano prospettate due ipotesi; una più, diciamo, più restrittiva, e la seconda di più facile e immediata attuazione che prevede il mantenimento delle attuali aliquote di contributo per la generalità dei casi, salvo vagliare meglio i casi di esclusione sulla base della tipologia e della destinazione degli edifici, mentre d'altra parte potrebbe essere congruamente valutata la misura dei contributi nei casi in cui la copertura di ardesia, ed eventualmente anche i balconi in legno venissero espressamente richiesti per ragioni di tutela paesaggistica della Sovraintendenza alle Antichità e belle Arti, dalle Commissioni edilizie e comunali dagli strumenti urbanistici e comunque fossero l'effetto di una prescrizione da parte degli organi competenti.

Quindi nel fare le proposte degli aumenti, avevamo previsto l'esclusione delle Società industriali immobiliari, nella nuova disciplina dovranno essere esclusi i fabbricati destinati ad uso industriale nonché i fabbricati costruiti per imprese di costruzione e società immobiliari per essere destinati alla vendita, in quanto pensavamo che una Società immobiliare non debba ricorrere al contributo della Regione perché poi tanto lo farebbe ripagare agli acquirenti degli alloggi.

Quindi, praticamente, noi abbiamo previsto tutte queste cose.

Ora io sono d'accordo che possa rientrare un piano più ampio di tutela del paesaggio, però è una misura che è stata ribadita, mi sembra che abbia detto Savioz, il 22 dicembre scorso, per cui io riterrei che i proponenti della mozione volessero ritirare la mozione nel senso buono, però, della parola e che le due Commissioni immediatamente predispongano il disegno di legge che giù esisteva modificandolo in quelle parti che può essere modificato, ma che le due Commissioni lo esaminino e lo portino all'esame del Consiglio in maniera definitiva, perché è veramente il colmo che una Commissione esamini studi, nel mese di gennaio 1969, e poi venga a trovarsi in imbarazzo, perché, almeno, dirigendo una Commissione, io mi trovo in imbarazzo di fronte a questa mozione, nel febbraio 1970. Quindi io sono d'accordo con l'Assessore quando dice che le due Commissioni immediatamente esaminino questa materia che è già stata studiata veramente bene; dal verbale de 16 gennaio, lo si può esaminare, e lo si potrà portare nelle due Commissioni, ma che sia fatto immediatamente e allora se lo faremo immediatamente, io penso che i proponenti della mozione lo ritirino, in quanto il loro provvedimento investe una materia che a un dato momento dovrebbe essere esame, appunto, anche della Commissione Affari Generali e Finanze per l'importo della spesa che contempla.

Manganoni (P.C.I.) - I risultati scarsi e deludenti a cui ha accennato l'Assessore Milanesio non mi convincono.

Nell'esempio del cittadino vestito da città col cappello da alpino, perché qui si parla di case rurali non di cittadini vestiti da città, case rurali! Se poi la Commissione vuole estenderlo, vuole esaminare, lo faccia, la proposta della mozione è delle case rurali.

Tutti quei confronti: l'alpino, il cittadino, ecc. non c'entrano. Primo - dice: il citato caso del mercato coperto di Aosta, e non c'entra, parlo di case rurali, sul mercato coperto di Aosta posso anche condividere quei punti di vista, ma non voglio entrare nel merito. Io parlo di case rurali, che non si fanno ad Aosta, che si fanno in campagna, è lì che rientra la tutela del paesaggio a cui accennava Fosson, che io non voglio ripetere. Dice l'Assessore Milanesio vedremo nei piani urbanistici. Ma d'accordo, ma i piani urbanistici quando? Regolamenti edilizi quando? Quando saranno elaborati i piani edilizi? Ne parleremo nella mozione che viene dopo. Nella regolamentazione urbanistica piani edilizi, sì signore! Si veda pure, ma intanto vediamo questo, se poi con l'elaborazione della legge urbanistica, con l'elaborazione dei piani regolatori, dei piani di fabbricazione, verrà risolto il problema. Benissimo. Allora abroghiamo questa disposizione. Ma siccome quelli subito non sono pronti, stiamo coi piedi per terra ed allora noi rimediamo intanto con questo aumento.

Tecnicamente, quale è il pericolo che noi corriamo? Che con quei contributi di 750 lire assolutamente irrisori, tanti che hanno il tetto in ardesia, che devono ripararsi il tetto, lo fanno in tegole perché costa meno, perché, dice Milanesio: usare dei mezzi coercitivi, qualcosa del genere, no! Innanzi tutto quali potrebbero essere quelli previsti nel piano regolatore, ma i piani regolatori quando sono fatti? In secondo luogo la questione della coercizione, specialmente quando si tratta di case rurali, beh, è una questione che può lasciare un po' perplessi...sia chiaro...con i piani regolatori e i piani regolatori chissà quando li facciamo.

Ora, scusi, a quanto ha detto Caveri di Courchevel, io voglio aggiungere di più; io sono stato a Courchevel, vada in alto e guardi giù; quei tetti in lamiera sono arrugginiti, allora quando li hanno fatti forse le lamiere erano zincate, con gli anni queste lamiere sotto l'azione corrosiva del tempo sono arrugginite, è un orrore, bisogna andare in alto e guardare quei tetti, fa pena che a Courchevel ci siano i tetti arrugginiti, ad ogni modo... Ora se le 1500 lire non sono sufficientemente incentivanti - dice Milanesio - beh! Può anche darsi, aumentatele. Io non mi oppongo, se alla cifra di 1500 lire proposta dai firmatari della mozione volete andare oltre, andate pure oltre, noi ci eravamo limitati a quella cifra, che praticamente è già il raddoppio.

Sul bilancio regionale, ve l'hanno detto, beh! Lasciamo perdere, Milanesio, noi buttiamo via tante centinaia di milioni dalla finestra. Io non voglio mica alludere solo all'Assessorato al Turismo, ne buttiamo via tanti. Questi, se non altro, sono anche soldi che vanno nelle tasche della povera gente, perché, siamo obiettivi, perché oggi chi si fa una casa rurale meriterebbe dei premi altro che 1500 lire, oggi che l'agricoltura sta andando come sta andando.

Quindi in fondo è poi una cifra molto limitata di milioni che va in tasca a chi? A una categoria di cittadini che più deve essere aiutata e appoggiata, se non vogliamo mandare in malora tutto.

Allora, io non insisto su questo, però vorrei dire: i risultati della Commissione portateli in Consiglio, il Consiglio non è d'accordo? È padronissimo di bocciarlo, però la mia tesi è questa: una Commissione, il cui parere consultivo, quando una Commissione prende una decisione, questa decisione deve essere portata in Consiglio, non è detto che debba essere approvata, di approvarla, ma deve portarla in Consiglio, perché - qui vorrei un chiarimento da parte del Presidente del Consiglio - perché io qui... un Consigliere regionale presenti un'altra legge, ma io ne farò presente, che di mozioni ne sono state presentate tre, ne ho sott'occhio che porta la data del 28 febbraio 1969, un anno fa, la mozione dice: il Consiglio delibera di aumentare a lire 1500 al mq. la misura del contributo di cui sopra, da concedere per le case rurali, da oggi in poi.

Ora, non si tratta di fare una legge; si trattava di tener buona la legge attuale, cancellare 750 e mettere 1500.

Montesano (P.S.D.I.) - Modifica la legge.

Manganoni (P.C.I.) - Ma la sostanza, il testo della legge, non cambia di una virgola, si tratta di cambiare una cifra. Ora, io, se un Consigliere deve presentare una proposta di legge, per cambiare una cifra...allora, Lei mi dà una copia della legge, io modifico la cifra e poi gliela riporto, dico: io presento una nuova legge - primo.

Secondo - qui c'era una proposta molto chiara - secondo: qual è la funzione delle Commissioni? Se qui si trattasse di una legge nuova, ancora, ma qui si tratta di modificare una cifra, il compito della Commissione è precisamente quella. Quando un Consigliere propone - come in questo caso - la modifica di una legge, si tratta solo di cifre, la funzione della Commissione è quella e viene accettata e mandata alla Commissione di cambiare questa legge, perché se tutti i Consiglieri, tutte le volte che chiedono una modifica ad una legge, specialmente la modifica di una cifra, devono tirarsi giù tutte le leggi, ma allora, diciamo, i nostri uffici legali, le Commissioni, cosa ci stanno a fare? Sono le Commissioni che quando hanno delle proposte concrete come questa, perché più concreta di così, non so io, è impossibile; allora, io dicevo: la Commissione, io non so la procedura che Lei dice: il Consiglio non ha ricevuto la proposta di legge, beh! Lei mi scusi, se io in fatto di procedure non sono molto ferrato, anche perché io quando sento parlare di procedure, che a me queste parole sono burocrazia, e allora non ci vedo più, perché la burocrazia è il primo nemico di tutti i cittadini, di tutte le Amministrazioni, va beh! Passa in Consiglio, non passa in Consiglio, non è che il Presidente del Consiglio non deve sapere quello che ha fatto la Commissione, non ha ricevuto; la Commissione fa e mandi al Presidente del Consiglio, al Presidente della Giunta, mandi a chi vuole, a me queste procedure non interessano, anzi cercherò di modificarle, non di complicarle.

Quindi, la Commissione può benissimo anche variare la legge su altre forme, noi abbiamo proposto solo la modifica di quella cifra. Voglio - vogliono - diceva Ramera, parlava della Società patrimoniale, finanziarie, ecc. - vogliono modificare? Benissimo. Ma questa proposta non l'hanno fatta i firmatari della mozione, la fa la Commissione. Io non ho assolutamente niente in contrario ma allora è la Commissione che deve modificare la legge in quel modo, non i Consiglieri che hanno proposto e che non hanno accennato a questi problemi, hanno parlato solamente di una cifra.

Sul fatto di ritirare la mozione, guardate, io non so perché i firmatari sono diversi, bisogna sentire i Colleghi, però anche se si dovesse accedere a questa richiesta, io accetterei solo a questa condizione, che si stabilisca una data precisa entro la quale la Commissione, le Commissioni, tutto quel che volete, ci presenti in Consiglio questa proposta.

Perché adesso è da un anno e mezzo che ci tiriamo per il naso. Va bene? Che sia entro fine marzo. Che noi modifichiamo la mozione, anzi che le 1500 lire - dicendo: il rimanente è sempre inteso che la proposta delle 1500 rimane valida e se l'affermazione di Milanesio che è anche fondata, che non è sufficientemente incentivante, però potete portarla a 1600-1800, fate pure, io non vi solleverò delle obiezioni.

I firmatari della mozione hanno proposto 1500 per rimanere entro cifre ragionevoli, entro limiti ragionevoli.

Quindi se questa mozione delibera che le Commissioni interessate, adesso la formulazione vedetevela, presentano in Consiglio questa proposta di legge, questa modifica, chiamatela come volete, entro fine marzo 1970, io non so i Colleghi che hanno firmato cosa ne dicono, ma per me sarebbe anche una cosa che può andare, no, nel senso, di... non irrigidiamoci, cerchiamo di collaborare, di fare in modo che le cose vadano avanti, però ci vuole una data, perché il passato insegna...un anno e mezzo...in un anno e mezzo non si è fatto niente, si è rinviato, si è tirato per le lunghe, Commissione delle Finanze, del Turismo, a forza di Commissioni, una carica sull'altra, sugli Assessori, quindi io non so gli altri firmatari chi sono...se siamo d'accordo di accettare, però a questa data, entro fine marzo.

Montesano (P.S.D.I.) - Prima di dare la parola al Consigliere Savioz, voglio dare una risposta chiarificatrice al Consigliere Manganoni.

Le Commissioni, sono Commissioni consultive, non hanno assolutamente la facoltà di proporre leggi. Questa è norma di Statuto, non di regolamento. L'art. 28 dello Statuto ve lo leggo io, perché è breve, art. 27, anzi: "l'iniziativa delle leggi regionali e la modifica di una legge deve essere attuata attraverso un'altra legge" - anche se si modifica solo la cifra - "spetta alla Giunta regionale" quindi la Giunta regionale può accogliere il deliberato e cioè il deliberato consultivo delle Commissioni, "ai membri del Consiglio della Valle e al popolo valdostano", quindi non ci sono altri organismi che possono proporre leggi, anche se si tratta di modificare solo una cifra, caro Manganoni, vale a dire se questa cifra comporta un aggravio di bilancio di spesa dai 50 ai 70 milioni, non è una piccolezza cambiare una cifra, è una sostanziale modifica che deve essere espressa o da parte Sua, come Consigliere regionale oppure che la Giunta si faccia propria a questa iniziativa e la porti al Consiglio.

Manganoni (P.C.I.) - ...io allora...così, per chiarirsi le idee, a me, sia chiaro.

Vi cito un caso: la Commissione Industria e Commercio sta esaminando la modifica o la possibilità di sostituzione con la legge nuova della legge sull'industrializzazione, no?

Ora, noi stiamo lavorando, seriamente, non vado nel merito, allora noi qui lavoriamo nel vuoto, per niente.

Perché nessun Consigliere ha fatto una proposta concreta di legge. Cosa ha detto il Consiglio? Il Consiglio ha detto: voi Commissione esaminate la legge, attenetevi a questi criteri, per modificarla, per farne una nuova, e poi la portate in Consiglio.

Ma un momento: che la porti in Consiglio la Giunta è normale, io non dico...in fatto di procedure...la porti la Giunta, la porti chi vuole in Consiglio, ma non mi si venga a dire che un Consigliere deve presentare lui una proposta di legge, già belle fatta, bella pronta, perché nel caso specifico, non ve ne cito altri per non tediarvi, perché ne potrei citare tanti altri, nel caso specifico che viene citato, la Commissione sta esaminando la modifica di un legge sull'industrializzazione, senza che nessun Consigliere l'abbia presentata. Al Consiglio cosa si è detto: modificate questa legge con questi criteri e la Commissione sta facendo questo.

La Commissione la passerà in Giunta, la passerà dove vuole, però successivamente in Consiglio. E qui c'è stata una proposta concreta, perché si è detto da 750 a 1500, quindi c'è la proposta concreta della Commissione che in base a questo mandato, che ha dato il Consiglio, approvando questa mozione, che la mandi avanti.

Il problema è lì.

Savioz (P.C.I.) - Io non so perché si facciano tante parole. Mi sembra che sia molto semplice. La mozione non vuol mica essere per un deliberato del Consiglio in virtù della legge, naturale che bisogna presentare la legge modificata, perché la modifichiamo sostanzialmente, e quindi va presentato un disegno di legge - c'è poco da fare - però questo può farlo benissimo la Giunta, può farlo l'Assessore, può farlo qualunque Consigliere.

Io direi: non stiamo a dilungarci, a discutere sul come bisogna fare, lo sappiamo tutti! Quello che occorre, è di farlo al più presto possibile.

Questo è il problema di fondo.

Caveri (U.V.) - J'espère qu'on ne se scandalisera pas si je me permets de dire que le système des châssis en bois que M. Ramer a vu, à côté des "torri de Lavaredo", nous l'avions adopté ensuite à mon initiative, je m'étais mis d'accord avec M. Savioz et en différents cas nous avions fait monter des ponteaux qui indiquaient plus au moins la hauteur de certains édifices, lorsque le Chanoine Perruchon voulait faire un collectif au midi de la Rue De Sales. Il avait demandé de pouvoir faire une maison, une construction d'une certaine hauteur, nous avons fait dresser des photos afin de nous permettre de comprendre de manière plus ou moins relative comment cette maison se serait présentée. A part la question des ponteaux et des châssis en bois, je veux dire encore un mot que je voulais dire avant, en répondant à l'Assesseur Milanesio. C'est vrai ce que Milanesio dit qu'en ces dernières années nous avons vu surgir en Vallée d'Aoste le faux style valdôtain, cela est vrai. Le faux style valdôtain n'est pas beau comme d'autre part il faut reconnaître qu'aucun style faux est beau, parce que si on va à Londre, et on voit certaines maisons, en faux style gothique, qui ont été faites au temps de la reine Victoria d'Angleterre qui avait la grande passion pour les maisons en faux gothique, les palais de Londre en faux style gothique sont horribles.

Voilà. Et alors ne s'agit pas de faire du faux style valdôtain, comme l'on fait, malheureusement. Il faut faire des choses authentiques, il faut éviter, par exemple, de faire les faux racards, de faire ces placages en bois qui veulent imiter les racards, ça se sont des horreurs, nous sommes d'accord. Il faut éviter de faire ce qu'on appelle les fameuses "madonné", c'est-à-dire ces murs de fausse pierre de taille, qui ne sont que des pierres appliquées comme ça, le long du mur, ça c'est horrible, ça c'est du faux style valdôtain.

Nous sommes parfaitement d'accord, mais le problème était nôtre, et il est plus complet, plus général et c'est qu'il faut harmoniser les couleurs, et les volumes des maisons avec les couleurs et les volumes des montagnes. C'est ça qu'il faut faire.

A propos des difficultés d'ordre réglementaire que l'on a soulevées contre cette motion, bien que nous ne soyons pas les présentateurs de cette motion, je me permets de dire que l'on peut très bien dépasser les difficultés en modifiant le texte de dispositif de la motion, et en manière de dire: "il Consiglio regionale invita la Giunta regionale a predisporre una nuova proposta di legge concernente ecc. stabilendo tra le altre cose un aumento nella misura dei contributi, ecc. ecc.", alors toutes les difficultés qu'on a soulevés de règlements tombent, parce qu'alors la motion on peut très bien la voter.

Montesano (P.S.D.I.) - Prima di dare la parola all'Assessore Milanesio, pardon...c'è il Consigliere Bancod, mi pare che ha chiesto la parola.

Bancod (U.V.) - In sede di discussione di questo problema, da oltre un anno, personalmente avevo rilevato che persino l'aumento del sussidio a 1500 richiesto era insufficiente, i contributi dovrebbero essere effettivamente come dice Milanesio, cioè dovrebbero coprire la differenza tra le tegole e le lose, ma il problema di modificare, perfezionare questo contributo sarebbe giusto, ma se si continua a rinviare ancora cosa ne pensano coloro che attendono questi contributi già da molto tempo, quindi per ora bisogna continuare a dare questi contributi, aumentando il più possibile.

Volevo dire che per la questione delle lamiere zincate, effettivamente un po' per volta non sono più in montagna, scendono in pianura, ci sono tetti che fanno...sono orribili, per esempio Antey, appena vicino al "Bon repos" arrivando ad Antey, c'è una casa, sembra una scatola, non solo il tetto è ricoperto in lamiera, è ricoperta giù 4-5 metri, sembra una scatola, sfigura... quindi sarebbe bene che la Sovrintendenza nell'esame dei progetti rivedesse un po', cercasse di consigliare queste Commissioni edilizie, prima di rilasciare il permesso edilizio.

Altra cosa: i rivestimenti in plastica, tipo legno, questo è un problema pure da rivedere, perché stanno molto male, sembra di vedere carta velina, applicata sui muri; quindi anche qui...si potrà sempre vedere un pochettino e cercare di investire.

Sono cose che...naturalmente costa di meno, costa quasi niente, però i contributi li prendono lo stesso.

Ecco, volevo solo dire questo.

Milanesio (P.S.I.) - La discussione su questo argomento, a mio avviso, non era commentata molto bene, però si è sviluppata con delle considerazioni interessanti, e si è allargata, perché qui si parlava di dare 1500 lire al mq. ai tetti in lose, e su questo io ho ancora le mie riserve, però abbiamo ampliato la discussione, abbiamo discusso di quello che stava a cuore in definitiva a me, come Assessore al Turismo e Antichità e alla Sovraintendenza, e cioè della difesa del paesaggio, della difesa di un certo cachet e della difesa di certe caratteristiche storico-ambientali. Ora, quanto io ho detto della non opportunità di aderire a questa mozione, così come viene proposta, non voleva assolutamente, e mi pare che poi sia stato chiarito, contrastare con delle intenzioni serie e responsabili di difesa del paesaggio, di conservazione di un certo patrimonio storico-ambientale, anzi esattamente il contrario. Io ho fatto delle proposte che vanno al di là di quello che possiamo definire l'incentivazione economica per agire una volontà del cittadino, per quanto riguarda certe scelte che questo cittadino compie. Cioè noi diciamo: tu ti devi fare un tetto - va beh! - puoi fartelo, supponiamo in tre modi: o in tegole, o in eternit, o in ardesia. Noi cerchiamo di influire sulla tua scelta dandoti un contributo per farti fare il tetto in ardesia, questo sarebbe lo scopo della legge. Io dico, le 750 lire che noi oggi corrispondiamo per questo sono poche, anche le 1500 lire che si vuole corrispondere sono poche, perché la differenza tra il tetto in ardesia e gli altri tetti rimane sempre una grossa differenza, anche aumentando a 1500 di almeno tre mila lire al mq., il che non è poco, evidentemente.

Io dico qualcosa di più, ed è su questo che io vorrei sentire una risposta dei Consiglieri, perché tutte le volte che si dice: "aumentiamo un contributo", siamo sempre tutti d'accordo, quando invece si dice: "individuiamo una regolamentazione, facciamola rispettare", allora lì si incomincia a tentennare, e si incomincia a fare quella che si dice la fuga dalla responsabilità.

Io ho detto e ripeto: prescriviamo nei nostri regolamenti edilizi che per quanto riguarda determinati testi, ad esempio un tetto a padiglione, il tetto a due falde, non per altri tetti che si possono fare, non possiamo neanche comprimere la libertà di creazione, a un certo punto, dell'architetto, del geometra, no? Ma per certi tetti, prescriviamo l'obbligo dell'uso dell'ardesia, scusatemi, mi pare che in questo modo si difenda il paesaggio, se vogliamo fare qualcosa del genere.

Perché dobbiamo sempre monetizzare quello che chiediamo agli altri? Assumiamoci delle responsabilità! Ora per quanto riguarda l'agricoltura, il discorso allora è diverso a questo punto. Si tratta sempre di dare un contributo per la costruzione di una casa rurale e va visto come una misura a sostegno dell'agricoltura, però scusatemi, a questo punto, l'Assessore al Turismo non c'entra proprio niente! Io questo lo voglio dire chiaramente, perché qui si fa sempre della grande confusione e quando non si sa più cosa fare, si tira fuori il discorso degli agricoltori, che bisogna sostenerli. Siamo tutti d'accordo su questo, ma cerchiamo di mettere un po' di logica e un po' d'ordine in questa materia, perché la mia preoccupazione era quella di mettere di nuovo un taccone ad un certo discorso che è quello della difesa del paesaggio, che invece non si può tacconare con 1500 lire a mq. per le losa, è un discorso più profondo. Ha ragione l'Avv. Caveri quando dice che noi non abbiamo mediamente in Valle d'Aosta sviluppato la sensibilità estetica e urbanistica. È verissimo, i nostri Sindaci sono i primi a fregarsene, sono i primi a dare manforte a quelli che vogliono violare le regolamentazioni urbanistiche.

Stiamo facendo un'indagine e ne salteranno fuori delle cose ridicolissime sul conto dei nostri Sindaci in generale, senza colori, sia ben chiaro, la verità è che non c'è questa sensibilità, non c'è, nel modo più assoluto.

Ora, noi dobbiamo cercare di imporla questa sensibilità e con il contributo, secondo me, non risolviamo i problemi, questo contributo non è sufficientemente incentivante. Questo voglio dire, quando dicevo che le 750 lire non hanno dato dei risultati apprezzabili, perché chi voleva farselo in ardesia se l'è fatto e ha chiesto il contributo, chi non lo voleva fare, non l'ha fatto comunque e ha fatto tutti i tetti che voleva.

Ora, lo spirito di questa legge, era uno spirito buono, l'ex Assessore Deffeyes aveva delle idee abbastanza chiare in questa materia e si batteva per questo. Io però devo dire che oggi a vent'anni di distanza i risultati di questa legge non sono granché apprezzabili, non perché diciamo, si volesse fare qualcosa di imperfetto, ma perché l'evoluzione della tecnologia applicata all'edilizia, ha fatto sì che si presentasse la possibilità di opzione verso altri materiali.

Ora, o noi prescriviamo l'uso di questi materiali attraverso regolamenti edilizi, per certe conformazioni architettoniche, oppure anche se aumentiamo a 1500 lire, caro Manganoni, noi non risolveremo il problema.

Questo è quello che io penso. Ecco perché, qui la responsabilità me l'assumo io, ecco perché non ho fatto alla Giunta nessuna proposta di legge in questo senso, perché sono perplesso. Lo dico al Consiglio, il Consiglio è libero di deliberare in senso diverso, non per questo me la prenderò a male, però le perplessità, io le devo onestamente fare presenti al Consiglio. Perché ci vuole una regolamentazione più severa, molto più severa per questo. Quando dicevo: demandiamo questa questione, ma non solo questa, quelle delle 750 o delle 1500 lire; demandiamola immediatamente, e qui ci sono dei Presidenti, sia della Commissione Turismo, che della Commissione Finanze, Affari Generali - non c'è oggi, mi dispiace, ma immediatamente, facciamo in modo che convochino questa Commissione la prossima settimana, però dico, esaminiamo sotto questo profilo il problema, perché non è solo aumentando 1500 lire che noi risolviamo questo problema. Non lo risolviamo assolutamente. Noi mettiamo un altro taccone, forse ci mettiamo a posto la coscienza, non lo so, io, nei confronti dei contadini per alcuni, altri si mettono a posto nei confronti degli elettori, magari ai quali hanno promesso che facevano una mozione di questo tipo, però, la verità è che il Consiglio regionale se delibera questo non lo risolve assolutamente il problema della difesa di un certo patrimonio, diciamo così, storico-ambientale, non fa un'opera intelligente e completa - dico, la perfezione non è di questo mondo -, però, riuniamo queste Commissioni, affrontiamo un po' più con una certa larghezza di vedute questo problema.

Questo potrà comportare l'aumento di certi contributi, ma potrà comportare anche una certa differenziazione, ad esempio, c'è la legge ponte adesso, ci sono delle classificazioni fatte in base alla legge ponte, per cui, ad esempio, certi edifici che finiscono per trovarsi all'interno di quelli che sono stati definiti i concentrici-storico-ambientali, per questi edifici che devono essere rifatti, noi dovremmo prevedere dei contributi superiori alle 1500 per fare un esempio, c'è una diversificazione di problemi, che noi dobbiamo contemplare in una legge; altrimenti, ripeto, facciamo un'opera approssimativa e che oggi, dopo vent'anni che la legge venne varata, perché questa legge è del 29.12.1949, dopo vent'anni questa legge ha bisogno di aggiornamenti, di ulteriori approssimazioni con la realtà, come si è venuta a determinare e richiede uno studio più approfondito.

Io quindi propongo che si accolga la richiesta che feci all'inizio, di demandare immediatamente, senza por tempo in mezzo, alle Commissioni congiunte, del Turismo e degli Affari Generali, con il che è probabile che si arrivi anche ad un aumento, ma a una casistica con delle differenziazioni, e poi comunque, io tengo a precisare questo: che quello che significa contributo a favore del sostegno dell'Agricoltura venga differenziato nettamente da tutto il resto.

Perché, non mescoliamo sempre le patate con i paracarri... (voce) ...Il Consigliere Caveri aveva fatto una proposta, dicendo: "impegniamo la Giunta a presentare una proposta di legge", ecco, io direi, impegniamo la Giunta a presentare una proposta di legge, ma impegniamo immediatamente la Commissioni a seguire, ad aiutare la Giunta, in questa proposta di legge, di modo che si possa immediatamente convocare queste Commissioni. Io non escludo un aumento, ci sarà un aumento, ma ci sarà uno scaglionamento, secondo me, a seconda delle necessità e del tipo di prestazione che noi richiederemo, anche a questi cittadini.

Manganoni (P.C.I.) - Ho chiesto un impegno nel tempo, perché l'esperienza insegna, no? Che ne so, fra un anno, se voi stabilite 1° aprile. Io accetto la proposta di Colombo: 1° aprile... (voce in lontananza) ...portatelo il 1° aprile come pesce d'aprile, io vi dirò ugualmente "bravi", perché avrete mantenuto gli impegni, come tempi, no? Io avevo proposto il 30 marzo, voi dite 1° aprile, benissimo!

Milanesio (P.S.I.) - Stabiliamo la data delle convocazioni delle Commissioni, adesso, che potrebbe essere lunedì...

Manganoni (P.C.I.) - Le Commissioni insegnano che se una Commissione vuole, un qualsiasi problema lo discute per un anno e mezzo.

La Commissione dell'Industria e Commercio fa testo, di cui io faccio parte, ed allora, ecco perché non è che vi chiedo di convocare la Commissione, se la Commissione si convoca per un anno e mezzo per concludere, a me interessa che cosa, a me, a tutti, interessa concludere. Allora, io non voglio irrigidirmi sul numero dei giorni e dei mesi, stabilitelo pure voi, io questo... però stabiliamolo, in modo che questo serva anche per le Commissioni, per dire: svegliamoci!

Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Germano ha chiesto la parola? Allora la parola all'Assessore Milanesio.

Milanesio (P.S.I.) - Io ho una proposta intermedia, non so se può andare. Potrebbe essere questa: "Dà mandato alla Giunta di presentare entro un mese alle Commissioni la proposta di legge", perché bisogna presentarla alle Commissioni, scusatemi, è un problema che non investe...

Manganoni (P.C.I.) - Secondo me non è la Giunta che deve presentarla alle Commissioni, sono le Commissioni che devono presentarla alla Giunta, qui stiamo invertendo...

Milanesio (P.S.I.) - ...io mi consento di dirti che io non sono disposto ad abdicare alle prerogative di Assessore e di Giunta, comunque se tu ritieni di far così, fallo, vuol dire che io mi preparo un'altra legge.

Manganoni (P.C.I.) - La Commissione consultiva, la procedura fino adesso qual è? La Commissione che ha dei poteri consultivi e non deliberativi presenta la legge, la proposta di legge... (Montesano: No, no, no) ...o alla Presidenza del Consiglio, la Giunta può apportare tutte le modifiche che vuole, non è tenuta la Giunta ad approvare quanto ha fatto la Commissione...

Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Manganoni, io ho detto: "le Commissioni non hanno il potere di presentare delle leggi", questo è stabilito, è la Giunta o il Consiglio.

Manganoni (P.C.I.) - ... e allora cosa ci stiamo a fare noi? È un anno che discutiamo sulla legge, allora abbiamo fatto che cosa? Presidente, è che io qui vorrei una risposta, perché qui chiariamo, chiariamo i compiti delle Commissioni e non delle Commissioni, della Giunta, ecc. È un anno che noi stiamo discutendo della legge sull'industrializzazione. Ci dice il Presidente "voi non potete fare delle proposte di legge", allora Pollicini, cosa ci riuniamo a fare noi? (Voci in aula) Rispondi alla domanda, abbi pazienza Pollicini, noi Commissione, che da più di un anno stiamo discutendo questa legge, che abbiamo mobilitato non so chi e che stiamo mobilitando ancora, che ci sono dei mucchi di relazione, quale era lo scopo nostro, quello di abbozzare una proposta di legge, sì o no? Io ho sempre capito così. Sì? Bene. Però, dice il Presidente, non potete farlo. Allora?

Montesano (P.S.D.I.) - Lo potete fare come Consiglieri.

Manganoni (P.C.I.) - Ma qui è per competenza, allora cosa abbiamo fatto noi in un anno e mezzo.

Pollicini (D.C.) - Io ti dico che possiamo presentarla. Mi stupisce che tu non lo sappia ancora.

Manganoni (P.C.I.) - Te lo spiego, Pollicini, perché queste procedure sono venute fuori adesso. Una volta non esistevano questi cavilli procedurali. Una volta la Commissione si riuniva alla buona, esaminava, proponeva in Giunta, la Giunta modificava, aggiustava, portava in Consiglio. Adesso sono usciti, io non so da quando, tutte queste procedure, delle quali io non so più come orientarmi, cioè io non so più quale è la mia mansione di Consigliera, di Consigliere in Consigliere, e la mia mansione di membro di Commissione, con queste nuove uscite procedurali, che vengono fuori adesso. Allora io dico, compito primo della Commissione, del Consiglio, adesso qual è? Stabilire, perché se no, siamo tutti fuori quadro. Tutte queste Commissioni si riuniscono per esaminare i disegni di legge e poi... se non possono farlo. È un interrogativo serio, quello che io pongo.

Germano (P.C.I.) - Io volevo fare una considerazione su questa discussione; a parte che questo è solo un piccolo equivoco, perché la Commissione presenta una legge come? Firmandola dai Consiglieri che fanno parte della Commissione, è diritto dei Consiglieri, quindi la Commissione, lui intende in questo senso... (voce) ...sei o sette Consiglieri la firmano, la presentano.

Quindi è solo un equivoco, non è tanto questo che... però è piuttosto sul metodo di amministrazione della Giunta che bisogna fare una considerazione. Milanesio, a me piace anche sentirlo perché parla bene, è convincente, usa tutti i termini, tutto quello che ci vuole, però tende sempre, di fronte a un problema, e noi siamo d'accordo, ad allargarlo, a discuterlo globalmente, a vederlo in profondità, però quando si tratta di prendere una decisione, è perplesso, e allora cosa succede? Che la cosa sta ferma, qui gli stessi Consiglieri della maggioranza sono intervenuti per dire: questo argomento lo abbiamo elaborato nel lontano gennaio del 1969, anche le modifiche, almeno una parte delle modifiche che chiede Milanesio, che potevano anche essere integrate da altre modifiche che possono essere il pensiero di Milanesio, il fatto è però che è un anno e mezzo che c'è questa richiesta e tutto sta fermo e Milanesio continua a mantenere le sue perplessità. Questo è il problema. Ora, io sono d'accordo di vedere tutto globalmente, di vedere tutto in profondità, però non amministriamo se i problemi non li affrontiamo.

Il discorso vale per questa mozione e anche per l'altra. Abbiamo detto i piani regolatori, ci vuole il piano regolatore generale, per il Comune hanno lì i piani regolatori, i piani regolatori non vanno avanti perché non si danno i contributi. Questo è un metodo che, secondo me, bisogna cambiare.

Ora, siccome noi non siamo contrari ad approfondire e vedere globalmente, però siamo tendenzialmente favorevoli a vincere le perplessità, e allora noi oggi, stamattina, presenteremo il progetto di legge, quindi saremo obbligati a discuterlo. Vedremo quelle che sono le perplessità, vedremo tutti assieme di superarle; per vedere di fare un'amministrazione che operi.

Insomma, Consiglieri della maggioranza, guardate questo ordine del giorno: ci sono delle interpellanze e le mozioni della minoranza, c'è un punto che è una legge esaminata dalla Commissione Finanze, Affari Generali, ma questo Giunta, questa maggioranza, che cosa fanno? È un consiglio, siamo qui riuniti in 35, a discutere delle cose che noi presentiamo, e nelle cose che vi presentiamo cosa ci esprimete? Delle perplessità, ma diteci, anziché così, vogliamo che sia così, così e così, discutiamo. Avete ragione, discutiamo.

Però facciamo qualche cosa. Noi presenteremo la legge per quanto riguarda la mozione, a me pare che l'emendamento proposto dall'On.le Caveri sia un emendamento che impegna la Giunta a presentare una sua legge.

Vuol dire che le confronteremo assieme queste due leggi, vedremo tutti assieme di fare il più in fretta possibile e arriveremo a una conclusione.

Quindi io penso che arriveremo ad una conclusione, e penso che si debba accettare la proposta di emendamento dell'On.le Caveri che non impegna la Giunta in maniera categorica. Così votiamo la mozione, noi presentiamo la nostra legge e obbligatoriamente dovremo discuterla.

Manganoni (P.C.I.) - Io vi avevo proposto il 1° aprile, aveva detto Colombo, voglio essere molto più conciliante, che sia messo sulla delibera entro, prima dello scadere di questa legislatura. Accettate? Perché almeno in tutta questa legislatura si farà qualche cosa di concreto, se ve lo imponiamo, se vi incalziamo, se no voi dormite, menate il can per l'aia, con i discorsi, scusami Milanesio, alla Milanesio, accettate entro lo scadere di questa legislatura... (Voce) ...neanche quello. Io capisco... dire campa cavallo per un altro anno.

Bordon (D.C.) - Questa discussione condotta avanti da Manganoni rientra nel suo solito repertorio, e io pensavo di far grazia a voi e a me stesso, di riprendere la parola su questo argomento che è stato dibattuto piuttosto lungamente, altamente, ci onora il fatto di averlo dibattuto, perché è veramente un problema che tocca tutti noi, che sentiamo i problemi valdostani, per ciò che può essere architettura, per ciò che possono essere i tetti e tutte quelle belle storie; però ogni tanto Manganoni ha questo piccolo difetto.

Io lo conosco dal 1900 e fischia, non dico troppi anni perché se no diventiamo troppo vecchi, ma ogni tanto viene fuori con queste sue battute, quando era lui qui all'Assessorato ai Lavori Pubblici, guai se gli si poneva un termine. Oggi come oggi lui mette tutto in funzione di periodi, addirittura adesso sta cercando, perché dentro questa legislatura...noi ti diciamo quello che ha detto Milanesio, siamo tutti d'accordo di portare avanti questo problema, abbiamo detto che siamo tutti d'accordo, soltanto che non siamo qui a perdere tempo come ci hai fatto perdere tu in questo momento. Perché arrivati a un certo momento ti si dice: sentiamo questo problema, lo portiamo avanti. Il problema qual è? Te lo hanno detto tutti da Bancod a Milanesio, arrivati a un certo momento, noi qui stanziamo dei denari, aumentiamo gli stanziamenti, invece di andare a favore di chi fa i tetti in ardesia e generalmente, va a favore di altri.

Abbiamo detto che vogliamo studiare il problema tutti insieme, ci è stato detto che riunivamo le due Commissioni, io penso che si faccia bene, quella del Turismo e quella delle Finanze, per vedere gli stanziamenti eventuali. Arrivati a un certo momento ti si dice che la Giunta entro un mese al massimo porterà in Commissione questo problema, più di questo cosa vuoi? Le due uova sbattute o un piatto di pastasciutta perché sono le tredici? Hai voglia di farci perdere tempo, quindi alla fine dei conti, ti diciamo che entro brevissimo tempo portiamo questo in Commissione, io non so cosa vuoi di più. D'altronde se ti aggrada, bene, se non ti aggrada andiamo avanti, mettiamo ai voti questa mozione con l'emendamento che ha portato il Consigliere Caveri, perché se no alle tre siamo ancora qui! (Voce) ...Cercheremo di portarlo avanti nel migliore dei modi. Basta adesso!

Manganoni (P.C.I.) - Quando io dico allo scadere della legislatura, non esagero...

(Si sente la voce di Bordon in lontananza)

Montesano (P.S.D.I.) - Chiudiamo l'incidente e domando ai proponenti e all'Assessore cosa si vuole fare di questa mozione. Io la vorrei risentire per poterla...

Germano (P.C.I.) - "Delibera di invitare...la Giunta a presentare un progetto di legge che preveda tra l'altro di aumentare a 1500 lire al mq."... (Voce) ...C'è solo da aggiungere "delibera di invitare la Giunta a presentare un progetto di legge che preveda tra l'altro di..." e poi il testo della mozione.

Milanesio (P.S.I.) - Mi pare che l'Avv. Caveri sia stato abbastanza chiaro. Premesso che nella parte narrativa della mozione ci sia un'accusa così alla Giunta, perché si dice: "essendo trascorso circa un anno senza che l'impegno sia stato mantenuto", qui non mi piace neanche la forma lessicale con cui è stata espressa la prima parte della mozione, quindi io direi di lasciarla perdere. E quindi direi di fare un ordine del giorno nel quale si dice che il Consiglio regionale - per esempio - "a seguito della discussione sulla mozione presentata dai Consiglieri Manganoni e Crétier, unanime invita la Giunta regionale a presentare entro un mese una proposta di legge alle Commissioni competente in materia della difesa delle caratteristiche storico ambientali e nella fattispecie su tetti in ardesia".

Ecco qualcosa del genere potrebbe essere accolta insomma.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora chi chiede la parola?

Manganoni (P.C.I.) - Che a Milanesio dispiaccia la frase "essendo trascorso circa un anno, senza che gli impegni siano stati mantenuti", io lo capisco.

Le verità non sempre fanno piacere e io vi dimostro che è una verità perché vi ho letto una delibera - qui ho una copia - del '69, ecco ditemi che non è vero, questa è già la seconda perché la prima copia l'ho persa, perché la prima copia datava dell'anno precedente, del '68. Ora che qui guardate, volete rinviare, fare degli ordini del giorno, e scusate il valore degli ordini del giorno votati dal Consiglio, ci vogliamo fare una risata sopra gli ordini del giorno, perché gli ordini del giorno che hanno votato in Consiglio, c'è uno solo, avesse avuto almeno un seguito concreto, beh! Potrei dire: ho un po' di fiducia negli ordini del giorno, ma siccome lasciano indistintamente tutti il tempo che trovano e non modificano d'una virgola, in fatto di ordini del giorno...beh!... - e tu non sorridere, perché sorridendo approvi, questo è grave che un membro della Giunta, approvi quello che un Consigliere dell'opposizione... - allora qui ci sono un sacco di proposte, una proposta di Caveri, una proposta di Germano, la proposta nostra, che io sarei per insistere sulla mozione, non sull'ordine del giorno, perché gli ordini del giorno non servono un cavolo, non servono molto le mozioni, ma un po' di più degli ordini del giorno, perché qui tutte le proposte dell'opposizione, le mozioni, vanno sempre a finire negli ordini del giorno, i quali valgono zero.

Caveri (U.V.) - Io propongo che la mozione venga modificata nel dispositivo come ho già detto in questo senso: "Il Consiglio regionale invita la Giunta a predisporre una nuova proposta di legge sul..." - e poi l'argomento - lo si può mettere dopo... "stabilendo anche l'aumento dei contributi per i tetti in ardesia" senza specificare, perché se si invita la Giunta a preparare una legge su questo argomento non si può imporre 1500 o 1400 o 1600, se devono preparare una proposta di legge lasciamo una certa latitudine; però mozione e non ordine del giorno, io direi, ma una mozione con un dispositivo più elastico, più sfumato.

Milanesio (P.S.I.) - La proposta del Consigliere Caveri mi pare vada bene. Io direi però che se vogliamo un ordine del giorno di quel tipo, su cui io sono d'accordo, però eliminiamo le premesse di questa mozione, perché è chiaro che le premesse contengono delle considerazioni critiche sulla Giunta che io respingo... (Voci) ...Scusatemi, mi pare che questo sia il minimo.

Montesano (P.S.D.I.) - Concludiamo questa discussione, perché...

Milanesio (P.S.I.) - Allora si potrebbe dire come ha suggerito utilmente l'Avv. Caveri "Il Consiglio regionale dà mandato alla Giunta regionale di predisporre un apposito disegno di legge che tra l'altro prevede anche l'aumento dei contributi per i tetti, per la costruzione dei tetti in ardesia, con l'impegno di presentare questa legge entro un mese alle competenti Commissioni", ecco, mi pare che più di così...

Montesano (P.S.D.I.) - Dobbiamo concludere, prima di tutto ci vuole un testo di questo deliberato che va ad assumere il Consiglio.

Assessore Milanesio, io desidero sapere non la parte deliberativa, la parte premessa.

Milanesio (P.S.I.) - Io direi che la parte premessa, noi non possiamo accettare in questi tempi. Possiamo al massimo dire "tenuto conto dell'ampia discussione che si è svolta in Consiglio, sull'argomento", questo lo possiamo dire, ma di più no... (Voci in lontananza) ...Ma scusami Manganoni, abbiamo convenuto che è giusto arrivare a predisporre un disegno di legge alla svelta, ma non credere che siamo così sciocchi a votare una mozione nella quale tu censuri l'operato della Giunta, insomma, fino lì non siamo mica ancora arrivati.

Anche se tu stai facendo tutto un numero di show, per suonarli, per convincerti che sei simpatico, spiritoso e intelligente, però... (Voce)

Dolchi (P.C.I.) - Io non so se i proponenti accetteranno la mia proposta, però ritengo che anche per una normale applicazione dei diritti dei Consiglieri di discutere e approvare le mozioni che presentano e non sempre sostituirlo con ordini del giorno, riterrei possibile il voto del Consiglio regionale su un dispositivo con questa variazione: la mozione partendo dall'eliminazione del primo comma - 28 febbraio...; 2° comma - La Giunta si impegnava; del 3° comma: essendo trascorso... - propongo l'eliminazione di questi tre commi e la mozione come segue: "il Consiglio regionale tenuto conto della continua svalutazione della lira che comporta l'ininterrotto aumento dei prezzi, ecc. ecc." poi "il Consiglio regionale" come ha proposto il collega Consigliere Caveri.

Se no, io penso, personalmente indipendentemente, non so cosa ne pensano i presentatori della mozione, però io ritengo che si voti pure un ordine del giorno come il regolamento prescrive e come dà facoltà, però si voti anche la mozione.

Caveri (U.V.) - Io direi che se si vuole riassumere in modo completo la discussione - e allora bisogna mettere un altro tenuto conto oltre quello proposto, cioè, "tenuto conto della necessità di inserire la questione dell'aumento dei tetti del contributo per i tetti in ardesia, nel più vasto problema dell'architettura locale ecc.", allora così può essere approvato tutto, perché altrimenti "tenuto conto" si riferisce solo alla svalutazione della moneta e alla necessità di aumentare il contributo, allora viene riassunta bene la discussione che ha avuto luogo.

Montesano (P.S.D.I.) - Vuol ripetere per favore Consigliere Caveri.

Caveri (U.V.) - "Tenuto conto della necessità di inserire il problema dell'aumento del contributo per i tetti in ardesia, nel più vasto problema di una proposta di legge sull'architettura locale" - chiamiamola così - "ecc. e della tutela del paesaggio".

Montesano (P.S.D.I.) - Allora io posso rileggere questa... "tenuto conto della necessità di inserire il problema dei contributi per i tetti in ardesia nel più vasto problema dell'architettura locale e della difesa del paesaggio"... (Caveri: ...il problema dell'aumento dei contributi) ..."il problema dell'aumento dei contributi, in materia di tetti in ardesia, nel più vasto problema dell'architettura locale della difesa del paesaggio tenuto conto dell'architettura locale della difesa del paesaggio tenuto conto della continua svalutazione della lira che comporta un ininterrotto aumento dei prezzi, sia dei materiali che della manodopera allo scopo di non scoraggiare la costruzione di tetti in ardesia il cui costo è di circa il doppio dei tetti costruiti con tegole o altri materiali...superando le 800 mila lire il mq. il Consiglio regionale...".

Caveri (U.V.) - Secondo il mio sommesso parere, bisognerebbe mettere prima quello che hanno detto loro nella loro mozione, cioè necessità dell'aumento del contributo, poi il fatto di inserire questo problema nel più vasto... come secondo comma.

Montesano (P.S.D.I.) - Andiamo un po' in ordine, perché se no...

Milanesio (P.S.I.) - Per quanto riguarda la comprensione, nel quadro più generale di questo nostro ordine del giorno, io proponevo questo, per esempio: "Il Consiglio regionale, dà mandato alla Giunta regionale di predisporre un'apposita legge in materia di incentivi per l'uso di materiali tradizionali, al fine di giungere a forme di architetture che si armonizzino con l'ambiente naturale e non contrastino con i fabbricati..." e quindi lì si può aggiungere quello.

Caveri (U.V.) - Mi permetto di dire che la mia proposta è più sintetica.

Milanesio (P.S.I.) - Va beh, io sono per la proposta sintetica. Va bene?

Montesano (P.S.D.I.) - Io finisco di leggere l'invito che il Consiglio regionale fa "invita la Giunta regionale a predisporre una nuova proposta di legge in proposito stabilendo anche i contributi per i tetti in ardesia con l'impegno di presentare tale legge entro un mese alla Presidenza del Consiglio".

Siete d'accordo? Allora chi approva la mozione così emendata, alzi la mano - Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

La seduta è sciolta e il Consiglio è riconvocato per le ore 16.

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La seduta è tolta alle ore 13,20