Objet du Conseil n. 82 du 7 avril 1970 - Resoconto
OGGETTO N. 82/70 - Piano regolatore generale del Comune di Saint-Vincent. Entrata in vigore.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora si passa all'esame dell'ordine del giorno. Come sanno i Signori Consiglieri, è stato inserito al punto 1 bis, per un carattere di urgenza richiesto dalla Giunta, l'oggetto: "Piano Regolatore del Comune di Saint-Vincent adottato dal Consiglio Comunale. - Entrata in vigore". Credo che sia l'Assessore al Turismo che deve illustrare questo punto. La parola all'Assessore Milanesio.
Milanesio (P.S.I.) - Sarò molto breve. Le ragioni per cui la Giunta regionale, su sollecitazione, del sottoscritto, ha ritenuto opportuno presentare all'ordine del giorno di questo Consiglio, anche se in una occorrenza - diciamo così - straordinaria nella vita di un Consiglio, quale può essere la situazione delle dimissioni della Giunta, le ragioni, dicevo, sono molto semplici ed evidenti: io penso che possano trovare la convergenza di tutto il Consiglio.
Si tratta cioè di autorizzare la Giunta regionale ed approvare, salvo eventuali modificazioni, il Piano regolatore generale del Comune di Saint-Vincent.
Come i Consiglieri sanno, in base alla legge urbanistica regionale, legge 28 aprile 1960, n. 3, in assenza di un Piano urbanistico regionale i Piani regolatori comunali dei singoli Comuni devono essere approvati dal Consiglio regionale oppure il Consiglio regionale stesso può delegare alla Giunta l'approvazione.
Trattandosi di esami approfonditi, per cui occorrono relazioni consistenti e dotte da parte dell'Ufficio Urbanistico, la Giunta, ancorché dimissionaria, chiede questa autorizzazione al Consiglio.
La questione, a mio parere, rientra nell'ordinaria amministrazione ancorché occorra il parere del Consiglio per questo.
La breve relazione che accompagna l'allegato 1 bis è però sufficientemente esplicativa per il Consiglio; io non aggiungo altro se non che le motivazioni che hanno spinto la Giunta a chiedere l'approvazione di questo Piano regolatore devono consentire anche l'avvio di quell'accordo che deve intercorrere fra l'Amministrazione regionale e la SITAV per la valorizzazione della zona turistica di Saint-Vincent. Se il Piano regolatore del Comune di Saint-Vincent, ancorché emendato, non entrasse in vigore, evidentemente, questa volta la famosa convenzione e il famoso accordo tra la SITAV e la Regione non potrà procedere, ma per colpa esclusivamente della Regione, la quale avrà impedito - non approvando il Piano regolatore che il piano particolareggiato esecutivo che è già stato studiato, è stato presentato alla Giunta - avrà impedito che possa andare avanti, quindi si può mantenere fede ai tempi, alle clausole contrattuali.
Tonino (P.S.I.U.P.) - Io vorrei fare alcune osservazioni, sia al Presidente della Giunta, sia all'Assessore al turismo Milanesio per la procedura adottata nel portare questo oggetto del Piano regolatore del Comune di Saint-Vincent in Consiglio regionale.
Prima di tutto vorrei fare osservare che l'approvazione di un Piano regolatore, specie per il Comune di Saint-Vincent, riveste una notevole importanza, per cui il Consigliere deve conoscerlo, - non solo con una generica illustrazione, ma deve prenderne visione, studiarlo attentamente, vedere quali sono i motivi per cui non si sono accolte le osservazioni varie fatte dai cittadini del Comune di St. Vincent, - il Consigliere deve sentire le due campane, per poi, se è vero che il Consigliere deve portare il suo proprio contributo, deve portare anche le sue analisi fatte, le pecche riscontrate per poter poi esprimere il suo voto sull'oggetto che, ripeto non è un oggetto di poco conto.
Ora si legge sull'allegato che gli atti relativi all'adozione del Piano regolatore sono giunti all'Amministrazione regionale il 6 marzo 1970. C'è stato un Consiglio regionale il 13 marzo, e nessuno si è sognato di comunicare ai Consiglieri che gli elaborati del piano regolatore di Saint-Vincent erano a disposizione presso la sala delle riunioni preconsiliari. C'è stato un altro Consiglio in data 20 marzo e nemmeno in quel Consiglio nessuno ha comunicato niente.
Ora, posso capire che in quelle due sedute, il centro-sinistra aveva altro da pensare per cercare di tenere in piedi i barattoli vuoti, ciò non di meno voglio fare osservare che i Consiglieri regionali non sono Consiglieri di professione, ognuno di noi, e specie i Consiglieri più lontani, hanno una loro attività e quindi gli rimane praticamente impossibile in tre-quattro giorni fare uno studio approfondito su di un Piano regolatore, sentire le popolazioni cosa ne pensano, vedere se, nell'elaborazione di tale Piano, non siano celati dei favoritismi giacché avevate, ripeto, fin dal 6 marzo gli elaborati qui alla Regione, potevate comunicarcelo prima.
Questa è la mia osservazione che avevo già fatto una volta, al tempo della Giunta Bionaz, su di un altro argomento, ed era stato assicurato che ciò non sarebbe più capitato, invece le cose malfatte sono, evidentemente, d'attualità.
Germano (P.C.I.) - Ma qui ci sarebbe da fare un grosso dibattito, però il foglio di accompagnamento è sufficiente già a farne uno almeno piccolo: non c'è il Piano regolatore generale. I Piani regolatori comunali sono fermi, perché questa Giunta non ha voluto presentare la legge che dava ai Comuni i contributi per la realizzazione dei Piani regolatori.
Adesso, in via straordinaria, ci si chiede questa delega; noi non entriamo nel merito, diamo questa delega, per una ragione sola: perché, come abbiamo già chiesto con dieci mozioni, finalmente la SITAV possa spendere i soldi che si è impegnata a spendere, e finalmente si dia avvio a quei tre miliardi di lavori che si devono fare a St. Vincent.
Diamo il nostro voto favorevole per questa unica ragione e raccomandiamo per quel che state lì di dare l'avvio a queste cose, e di non dirlo soltanto, ma di dare l'avvio davvero, di darlo davvero.
Andrione (U.V.) - J'entrerai, très brièvement, dans le mérite du problème du plan d'aménagement de la Commune de Saint-Vincent.
J'ai été informé, conformément à ce qui est dit dans l'annexe de la Junte, auprès de la section d'urbanisme et je n'approuve pas personnellement le plan présenté par Monsieur Berlanda.
C'est un plan qui est fait trop en fonction de certains intérêts et, d'autre part, si aujourd'hui on porte ce plan à l'approbation au visa d'exécutivité du Conseil régional c'est en fonction du problème des rapports entre SITAV et Administration régionale et non pas pour résoudre un problème d'aménagement et d'urbanisme dans la Vallée d'Aoste.
Le plan Berlanda est certainement insuffisant, il suffit de dire que le centre habité, le noyau central de la Commune de Saint-Vincent devrait recevoir quelque chose comme vingt mille habitants et qu'il n'y aurait pas des écoles, et que ces quelques écoles qui sont prévues seraient toutes du côté de Montjovet, comme si Châtillon appartenait à une autre planète.
Cela dit, la section d'urbanisme a fait des remarques qui sont valables, sur le plan intellectuel, comme critique constructive au plan Berlanda, mais qui, cependant, risquent, surtout pour ce qui concerne la zone agricole, de se transformer dans une chemise de force, c'est-à-dire d'empêcher n'importe quelle activité à l'intérieur de la Commune de Saint-Vincent.
C'est pourquoi je crois que la solution la meilleure serait que, si le Conseil régional accède à donner ce visa d'exécutivité, la Junte ou le Conseil lui-même prenne l'engagement de procéder - le plus tôt possible et, en tout cas, dans l'espace d'une année et demie au maximun - à une révision générale du plan qui soit fait selon les critiques de la section d'urbanisme, mais qui soit un plan conforme aux intérêts de la population de Saint-Vincent et non pas étudié seulement en fonction d'un pôle d'attraction ou, si vous voulez, d'un pôle majeur qui est la Sitav et d'un pôle mineur qui est le Col de Joux, et tout le reste soit complètement oublié.
J'attendrai sur ce point des assurances de la part du Président et de l'Assesseur au Tourisme.
Pedrini (P.L.I.) - Signor Presidente, evidentemente su questo problema noi Liberali abbiamo qualcosa da dire e lo abbiamo non perché vogliamo essere i primi della classe, ma perché siamo stati i primi a dire che, a un dato punto, la Sitav doveva portare a compimento i lavori che aveva concordato con la Regione, e, purtroppo, siamo in ritardo di svariati anni.
Tutto ciò a che cosa ha portato? Una brevissima analisi: noi abbiamo visto che con la fine dell'autostrada - perché praticamente si può dire la fine dell'autostrada - i nostri operai, vari nostri operai, vari nostri tecnici, hanno dovuto fare la valigetta e andare a cercare lavoro fuori Valle. Io due anni fa dissi - proprio in merito ad una mozione, ad una interrogazione o interpellanza che avevo fatto - dissi che vi era la necessità che la Regione, che la Giunta si muovesse in questo senso perché tre miliardi di lavoro a Saint-Vincent avrebbero fatto sì che parte, se non tutta, ma buona parte della mano d'opera valdostana sarebbe rimasta in Valle e avremmo sfruttato noi valdostani i nostri interessi. Mentre oggi, evidentemente, ritorneremo - su questo non voglio, per carità di patria, andare a fare del campanilismo od altro - ma ritorneremo a fare i lavori con chi verrà a prestare la sua mano d'opera.
Questo è il primo punto.
Vi è un secondo punto, non meno importante: abbiate pazienza, Signori della Giunta, ma ci consta che siamo in crisi. Passeremo dopo a prendere atto delle vostre dimissioni e si arriva cinque minuti prima a portare un progetto di questa ampiezza, di questa grandiosità, di questa che dovrebbe essere un'opera gigantesca per il futuro finanziario della nostra Valle; Saint-Vincent è la Milano d'Italia e quindi è la Milano della Valle d'Aosta.
Ma, abbiate pazienza, ci voleva un minimo... come si può onestamente discutere un problema del genere in cinque minuti; ma io devo concordare con il Consigliere Germano, il quale ha detto praticamente in tre secondi quello che io sto dicendo adesso e ripeto le sue parole.
Ma noi avremmo voluto poter esprimere tranquillamente le nostre obiezioni, avendo tutto il tempo possibile e immaginabile per studiare il problema; io personalmente devo riconoscere che mi presento a questo voto impreparato, impreparato perché solo ieri sera alle ore diciotto e trenta io ho saputo che, nella sala preconsiliare, vi era il progetto del Piano regolatore di Saint-Vincent.
Io non so se voi siete abituati a fare le cose della Giunta così come avete fatto questa, né mi interessa, né voglio entrare in merito, perché allora usciremmo, sborderemmo e diremmo delle cose che sono grandemente antipatiche.
Noi vogliamo soltanto dire che, come Liberali, voteremo, evidentemente, per, in favore di questo, solo e solamente perché riteniamo che il tempo è ormai ultramaturo e che abbiamo bisogno veramente di quest'opera, perché è la propulsione finanziaria di tutta la nostra Regione. Solo e solamente per questi motivi; e il nostro voto, pertanto, va inteso sotto quel profilo, riservandosi di fare nelle prossime sedute e quando sarà il caso, e quando si faranno le opere e si troveranno quelle cose che non vanno, io, noi ci serviamo di fare in quella sede, tutti gli appunti che meglio riterremo, proprio per quella libertà di parola che oggi chiediamo non avendo avuto il tempo di studiare il problema così come avrebbe dovuto essere fatto.
Penso che questa sia una dichiarazione onesta, che sia nell'interesse di Saint-Vincent e della Valle e, solo per questo, annuncio il voto favorevole del Partito Liberale.
Montesano (P.S.I.) - Chi altri chiede la parola?
Io ho l'impressione che qui si è caduti in un grosso equivoco; perché il Consiglio non è chiamato - io bisogna che lo indichi questo al Consiglio - il Consiglio è chiamato non ad approvare il Piano regolatore di Saint-Vincent, ma a deliberare perché esso entri in vigore prima del Piano regolatore regionale che è una cosa ben diversa. Richiamo anche l'articolo 18 della legge regionale, il quale articolo prevede, appunto, delle norme transitorie che prevedono che il Piano regolatore della Città di Aosta, già adottato dal Consiglio comunale, e i Piani regolatori degli altri Comuni della Valle d'Aosta, adottati dai Consigli comunali, potranno entrare in vigore anche prima dell'approvazione del Piano regolatore regionale con deliberazione del Consiglio regionale.
Quindi, il Consiglio regionale è chiamato a deliberare questo. Ora, credo l'Assessore Milanesio abbia chiesto lui l'approvazione del Piano regolatore, lasciandosi, forse, scappare - diciamo così - un lapsus. Però io preciso al Consiglio che esso è chiamato a deliberare l'entrata in vigore del Piano regolatore di Saint-Vincent prima del Piano regolatore regionale.
Manganoni (P.C.I.) - Io vorrei fare osservare due cose. Innanzi tutto qui in questo allegato in fondo alla pagina c'è scritto: norme transitorie e in esse si prevede che il Piano regolatore della Città di Aosta, già adottato dal Consiglio comunale, ed i Piani regolatori degli altri Comuni della Valle d'Aosta adottati dai Consigli Comunali potranno entrare in vigore anche prima dell'approvazione del Piano regolatore regionale, con deliberazione del Consiglio regionale. Pertanto, noi, con deliberazione del Consiglio regionale, dobbiamo approvare questo piano e deliberare che entri in vigore ...
(Presidente: ...no, no che sia chiaro questo dica...) ...Perché, perché io vorrei ... questo, se oggi il Consiglio non approva, oggi il Consiglio deve approvare questo Piano regolatore, ecco... io vorrei solamente chiedere un'altra spiegazione, un altro chiarimento.
Noi qui oggi approviamo per le ragioni che sono state dette e che non sto a ripetere, ma gli altri programmi, la necessità di approvare il Piano regolatore di Saint-Vincent nessuno lo mette in dubbio, ma la stessa necessità vale per gli altri Comuni, perché, per gli altri Comuni, noi sappiamo che, senza piano regolatore, tutto è fermo: l'edilizia, ecc....
Pertanto, io penso che anche per gli altri Comuni, noi dovremmo approvare i Piani regolatori prima del Piano regionale, perché? Perché se voi stabilite una scadenza di alcuni mesi per elaborare il Piano regionale, va bè, si può dire: "Subordiniamo l'approvazione degli altri": ma il Piano regionale è da anni, forse da un decennio, che se ne parla, no, e io non so per quanto tempo se ne parlerà ancora senza concludere niente. Non sarebbe logico che tutti i Piani regolatori degli altri Comuni debbano aspettare il Piano regionale per essere approvate, perché se no non si approvano più. Quindi, bisognerebbe stabilire bene questo criterio cioè va bene per Saint-Vincent, però... e gli altri Comuni? I piani di fabbricazione e i piani regolatori? Anche gli altri Comuni dovranno approvare il Piano regolatore. Cioè, vorrei sentire prima il parere della Giunta in questo senso.
Germano (P.C.I.) - Io contestavo quello che diceva il Presidente, che non è che il Consiglio fa una cosa formale; fa questo perché manca il Piano regolatore generale. I criteri per il Piano regolatore generale devono essere stabiliti dal Consiglio.
Ora, qui, la Giunta viene delegata ad approvare una parte, sarà la 74esima parte del Piano regolatore generale. Quindi, sarebbe diritto del Consiglio discutere di questo. Noi non abbiamo voluto entrare nel merito per la ragione che abbiamo già esposto, però abbiamo tutto il diritto di discuterne. Quindi, non è vero che si dà un'approvazione formale.
Milanesio (P.S.I.) - Io avevo rinunciato a fare una spiegazione lunga, anche perché, evidentemente, come Assessore dimissionario, non sono tenuto a fare delle lunghe spiegazioni; comunque questa è una battuta, passatemela. Comunque, mi pare che dagli interventi che sono stati fatti si sia messo a fuoco di più il problema.
Ha ragione Germano quando dice che la legge urbanistica regionale prevedeva che esistesse un Piano urbanistico regionale e questo Piano non poteva che essere approvato dal Consiglio regionale.
E quindi i piani regolatori, una volta che esistesse il Piano urbanistico regionale, non potevano che essere le tessere di questo grande mosaico, perlomeno a livello di congruità di certe scelte, di certe localizzazioni infrastrutturali.
Non esistendo il Piano urbanistico regionale, noi cosa facciamo? Diamo un acconto alla formazione, sulla redazione di questo Piano urbanistico regionale attraverso l'approvazione di singoli Piani urbanistici generali territoriali dei Comuni.
Questa procedura, Manganoni, è già stata seguita il 7 ottobre del 1965, per quanto riguardava l'approvazione del Piano regolatore generale del Comune di Aosta: il Consiglio ha dato mandato alla Giunta allora in carica di approvarlo né più né meno con la stessa procedura che oggi viene da me invocata per quanto riguarda questo Piano regolatore.
È chiaro che si tratta di una procedura, diciamo così, straordinaria, in quanto la norma prevedrebbe, prescriverebbe l'esistenza di un Piano urbanistico regionale. Non esistendo questo, e le ragioni che Germano ha addotto - cioè quelle di dire: "Bè, c'è un grosso problema che supera l'impostazione urbanistica, ma è quello dei rapporti contrattuali tra la Regione e la SITAV" - è un po' quello che ha spinto noi a fare questa presentazione, anche così strana.
Per quanto riguarda quanto detto dal Consigliere Andrione che, evidentemente e giustamente, si è preso la briga di andare un po' a vedere cosa si celava dietro questo doppio foglio scritto, io non posso che concordare con lui; i problemi sono di due ordini: uno di ordine urbanistico - e io ritengo che per mettere ordine in questo tipo di problema occorrerebbe comportarsi diversamente da quanto si appresta a fare la Giunta su proposta dello stesso Ufficio urbanistico - cioè occorrerebbe respingere questo Piano regolatore e chiedere una radicale revisione, perché, per quello che mi riguarda, io contesto la bontà urbanistica e l'impostazione di questo Piano regolatore.
Le carenze che ha indicato il Consigliere Andrione possono estendersi, si possono riferire ai parcheggi ad esempio, è strano ma non sono previsti i parcheggi se non nella zona cosiddetta turistica, cioè la zona interessata dal piano particolareggiato esecutivo che la Regione ed il Comune di Saint-Vincent insieme alla Sitav stanno facendo. È un piano regolatore da vedere un po' ai raggi X, per intenderci.
Ora, la proposta che la Giunta si accinge a fare per la sua approvazione, è una proposta transitoria: cioè cercare di rendere meno incongruenti certe situazioni e quindi consentire l'approvazione di un Piano particolareggiato esecutivo per quanto riguarda la zona turistica, quindi l'inizio dei lavori di cui alla convenzione, ma nello stesso tempo, però, diciamo, non è che risolve tutti i problemi, non li risolve tutti. Io penso che, nel giro di un anno, nel giro di un anno e mezzo, forse di due, occorrerà che venga presentata una soluzione più congrua e più decente di questo Piano regolatore.
Del resto, noi non possiamo in questo momento, alla scadenza del mandato, avanzare una richiesta di questo tipo, noi la possiamo avanzare, ma io credo che il Consiglio comunale non sia in grado di aderire a questa richiesta. Però io ritengo che, la Giunta, nell'approvarlo, possa dare a questa approvazione, con quelle modifiche, un carattere transitorio e invitare il Consiglio comunale a deliberare nel giro di un anno, un anno e mezzo, un Piano regolatore che tenga conto, un nuovo Piano regolatore che tenga conto delle osservazioni che noi facciamo e che vengono, solo in parte, diciamo così, accolte dalla Giunta stessa, perché la Giunta non può trasformare radicalmente un Piano regolatore adottato da un Consiglio comunale, non può trasformarlo radicalmente, può, semplicemente, nell'ambito di una logica, apportare alcune correzioni, cercare di dargli un minimo di coerenza. Ma non può fare di più, altrimenti ricadrebbe nell'eccesso di potere e quindi le nostre osservazioni e la nostra approvazione avrebbero un valore platonico, significherebbero meno che niente.
Quindi, è per questo che noi scegliamo la strada, diciamo, di un mediocre compromesso urbanistico, perché - io lo dico chiaramente, ma del resto lo stesso ufficio lo ammette questo, - un mediocre compromesso urbanistico che però salvaguardi quegli aspetti contrattuali ai quali mi pare tutti i Consiglieri ci tengano. Mi pare che tali aspetti siano importanti, perché, in questo caso, sarebbe la Regione a venir meno, diciamo così, ad un impegno e non la Sitav.
Quindi, per questa ragione, io ritengo che il Consiglio possa - ferme restando tutte le osservazioni che sono state fatte - possa dare alla Giunta, ancorché Giunta dimissionaria, di cui verranno accettate le dimissioni, questo compito, che, per me, rimane un compito di ordinaria amministrazione.
Andrione (U.V.) - Volevo solo chiedere all'Assessore Milanesio di precisare che in questa azione della Giunta, che, come giustamente ha detto, non può sovvertire completamente il Piano regolatore di Saint-Vincent, così com'è stato approvato dal Consiglio comunale stesso, siano tenuti in debito conto anche gli interessi dei proprietari della collina di Saint-Vincent e non soltanto in debito conto gli interessi di coloro che, per delle ragioni contrattuali, possono essere più vicini all'Amministrazione regionale. Semplicemente che ci sia un impegno della Giunta in questo senso.
Milanesio (P.S.I.) - ... a impegnarmi personalmente in questa direzione ...
Manganoni (P.C.I.) - Io avevo posto una domanda alla Giunta: non esiste il Piano urbanistico regionale, e lo sappiamo, e ne ho accennato prima. Abbiamo approvato quello di Aosta nel 1965 per le ragioni che sappiamo, non potevamo lasciare la città senza Piano regolatore; approviamo quello di Saint-Vincent per le ragioni che hanno detto: bene. Gli altri 72 Comuni necessitano in un Piano regolatore quanto Saint-Vincent, anche se non c'è la questione Sitav, per le ragioni che ho detto: si immobilizzano le costruzioni, non si può più costruire, ecc. E, naturalmente, l'industria edilizia entra in crisi se si va avanti così. Allora io ho chiesto: per gli altri Comuni, non essendoci il Piano urbanistico regionale, - e chissà quando ci sarà - io mi auguro presto, però con gli auguri non si va avanti. Anche se la Giunta è dimissionaria, comunque se il suo orientamento è teso nel senso di seguire la stessa procedura, per quei Comuni diligenti che si danno da fare, che presentano il Piano regolatore e il Piano di fabbricazione.
Milanesio (P.S.I.) - Brevemente. La crisi ci ha colpito in un momento in cui, per esempio, la legge che dava i contributi ai Comuni per i piani regolatori, è in Commissione: ci era stata mandata in Commissione una settimana prima della crisi della Giunta.
Ora, esistono degli stanziamenti in bilancio, nei bilanci precedenti, e quindi esisteva, diciamo così, una cumulazione di denaro tale da poter togliere un po', diciamo, démarrer, mettere in moto questa situazione. Comunque, per quanto riguarda le preoccupazioni di Manganoni, io direi che non debbono sussistere, perché, se i Comuni adottano un Piano regolatore, vige il principio della salvaguardia, per cui i Comuni debbono comportarsi in conformità al Piano regolatore che hanno adottato. E la Regione, per i dibattiti che sono stati fatti così a livello urbanistico e tecnico in questi ultimi tempi, la Giunta è orientata, sarebbe orientata ad approvare i Piani regolatori pur mancando ancora il Piano urbanistico regionale. È chiaro che, però, quando verrà approvato un Piano urbanistico regionale, può darsi che si riproporrà il discorso della revisione magari di alcuni di questi Piani regolatori. Il Piano urbanistico regionale non deve però essere un ostacolo all'approvazione dei Piani regolatori comunali.
Tonino (P.S.I.U.P.) - Ma io avevo fatto alcune osservazioni di carattere procedurale, anche perché ho sentito il malumore della cittadinanza di Saint-Vincent su questo piano regolatore. Ora, ho sentito dal Consigliere Andrione, e ciò è stato confermato dall'Assessore Milanesio, il quale dice che, veramente, in questo Piano regolatore ci sono delle cose che non vanno. Milanesio assicura che la Giunta provvederà e adotterà quei sistemi necessari per portare quelle modifiche al Piano regolatore.
Io osservo, però, che, nella parte deliberativa, non dice queste cose, la parte deliberativa dice di approvare "ai sensi del primo comma dell'art. 18 della legge regionale, ecc., ecc., completato del relativo regolamento edilizio, entri in vigore prima dell'approvazione del Piano regolatore regionale".
Ora, le promesse fatte dall'Assessore Milanesio, possono essere delle cose anche valutate bene - però dalle promesse ai fatti: ci vuole una certa assicurazione che ci assicuri di marciare tranquilli su questo.
Milanesio (P.S.I.) - Mi permetto di fare osservare al Consigliere Tonino che la delibera dice questo: "La Giunta regionale, esaminati gli atti pervenuti e con riserva di apportare in sede di approvazione del Piano regolatore del predetto Comune eventuali necessarie modificazioni, ai sensi dell'art. 3 della legge 6 agosto 1967 n. 765, propone che il Consiglio regionale deliberi di approvare, ai sensi del primo comma dell'art. 18 della legge regionale 28 aprile ecc. ecc. che il Piano regolatore generale del Comune di St. Vincent, già adottato dal Consiglio Comunale di St. Vincent e da approvare dalla Giunta regionale, completato dal relativo regolamento edilizio, entri in vigore prima dell'approvazione del Piano regolatore regionale".
Quindi, mi pare che è previsto in questa dizione, e ne fa fede il Segretario generale, è prevista l'eventuale modificazione che la Giunta introdurrà.
Pollicini (D.C.) - Io prego la Giunta di studiare anche la possibilità di esaminare i suggerimenti e i ricorsi che i cittadini privati di Saint-Vincent hanno fatto al Consiglio comunale, che il Consiglio comunale magari ha respinto, ma proprio per la sua funzione, gli organi di tutela in questo caso, sarebbe opportuno che tenessero presente e si impegnasse un po' ad esaminarle con uno spirito più ampio di quello di un Consiglio comunale.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri che chiedono la parola? Allora chi approva la delibera di cui all'oggetto 1 bis alzi la mano. Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva all'unanimità.