Objet du Conseil n. 92 du 18 mai 1970 - Resoconto
OGGETTO N. 92/70 - Comunicazioni del Presidente del Consiglio.
Montesano (P.S.D.I.) - Come d'accordo il Consiglio è stato convocato per oggi, telegraficamente, per l'approvazione del bilancio. Susseguentemente è stato inserito in precedenza, al punto unico dell'ordine del giorno, un punto aggiuntivo, richiesto d'urgenza dal Presidente della Giunta, per la sostituzione dell'assessore regionale ai Lavori Pubblici, Consigliere Manganone, che ha rinunciato alla carica.
Il Presidente della Giunta ha comunicato al Consiglio, al Presidente del Consiglio, la lettera con cui il rinunciatario manifestava questa sua volontà, quindi si deve addivenire all'elezione dell'Assessore ai Lavori Pubblici. Prego, il Presidente della Giunta di voler proporre... la parola al Consigliere Pollicini.
Pollicini (D.P.) - Signor Presidente, Signori Consiglieri.
Non avrei preso la parola in relazione alla rinuncia ad accettare l'incarico di assessore ai lavori pubblici, da parte del Consigliere Manganone, se questi non avesse inviato al Presidente della Giunta, e al Segretario del suo partito, una lettera il cui fine è la strumentalizzazione della presente campagna elettorale.
Noi non possiamo permettere che, dopo aver date ampie assicurazioni di accettare l'incarico proposto, dopo aver preparato per iscritto una dichiarazione a questo scopo, da leggere in questo Consiglio venerdì scorso, dopo aver dichiarato che l'emozione gli impediva di assistere all'elezione della Giunta, si scrive una lettera come quella che la stampa ha già reso nota.
Se è intervenuto qualche fatto nuovo, qualche pressione a violentare la libera scelta di un uomo che vuole essere libero, o qualche promessa, per noi non è un dramma: 18 eravamo, 18 restiamo.
Questa che abbiamo eletto è l'unica Giunta possibile perché non vi era la possibilità di costruirne un'altra, dal momento che la Democrazia Cristiana non si era resa disponibile per un discorso serio con l'Union Valdôtaine, e che la vecchia Giunta non era più in grado di passare, e questo lo posso dire con tutta tranquillità, perché proprio io l'ho difesa lealmente, fino allo spasimo.
Il nostro dovere è di amministrare secondo il mandato ricevuto dalla popolazione, e non di sciogliere questo Consiglio per fare piacere a qualcuno che, sempre che venga eletto, verrebbe qui a cementare l'unità delle forze democratiche allo stesso modo con cui ha cementato il suo partito. E questo dovere di amministrare noi lo svolgeremo fino che sarà possibile, in 19 o in 18 che saremo.
Per quanto riguarda la democrazia, all'amico Manganone dico soltanto che la nostra maggioranza non la mette in pericolo più di quanto non l'abbia messa il centro sinistra; una cosa però è certa ed è che la democrazia ha le sue radici nella libertà ed è una conquista che si difende ogni giorno, alle volte con sacrificio, sempre comunque con coraggio. Non sono quelli che scappano che lavorano per la democrazia. Se Manganone ritiene che noi abbiamo messo in pericolo la democrazia non doveva scappare venerdì scorso, ma stare qui a difenderla.
Manganone (D.C.) - Per fatto personale.
Mi spiace immensamente che il Consigliere Pollicini voglia gettare del fango sulla mia persona. Prima cosa: non avevo dato nessuna accettazione, né firmata né verbale. Secondariamente avevo preparato una dichiarazione che era una dichiarazione di protesta contro vecchi rancori di famiglie valdostane che per loro hanno paralizzato per due mesi la Valle d'Aosta. Questo ci tenevo a precisarlo e non ho rinunciato ai principi del Partito e di questo mi sento onorato e lieto.