Objet du Conseil n. 47 du 7 avril 1955 - Verbale
OGGETTO N. 47/55 - CONCESSIONE DI SUSSIDI PER LA COSTRUZIONE, LA SISTEMAZIONE ED IL RIATTAMENTO DI FABBRICATI RURALI - MODALITÀ PER LA CONCESSIONE DEI SUSSIDI - DELEGA ALLA GIUNTA.
Il Presidente, PAREYSON, rammenta che, nell'adunanza del 6 aprile corrente (oggetto n. 14), su proposta del Consigliere Manganoni, il Consiglio ha approvato di rinviare all'adunanza odierna e di abbinare alla trattazione dell'oggetto ora in esame, iscritto al numero 21 dell'ordine del giorno, la discussione della seguente mozione presentata dai Consiglieri regionali Signori Manganoni Claudio, Barmasse Michele, Chabod Augusto e Nicco Anselmo, mozione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri, unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza:
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Al PRESIDENTE del Consiglio regionale
AOSTA
Preghiamo la S. V. di voler portare sull'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio la seguente mozione:
Frequenti sono, e particolarmente in questi ultimi tempi, le lamentele degli interessati circa i sussidi per la riparazione e costruzione di case rurali e concimaie.
Mentre in alcuni casi vengono concessi acconti prima che i lavori siano ultimati, in altri, gli acconti vengono negati oppure il contributo viene versato dopo mesi e mesi dalla ultimazione dei lavori.
Pertanto il Consiglio regionale
INVITA
l'Assessore interessato ad illustrare al Consiglio le ragioni di questa disparità, disponendo affinché abbiano a cessare ed, a tutti indistintamente gli aventi diritto al sussidio, venga concesso un acconto in base all'avanzamento dei lavori ed il saldo appena ultimati i lavori.
Aosta, li 2 gennaio 1955.
F.ti: Manganoni Claudio, Michele Barmasse, Chabod Augusto, Nicco Anselmo.
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Il Presidente, PAREYSON, richiama, quindi, l'attenzione del Consiglio sulla seguente relazione della Divisione Agricoltura e Foreste, trasmessa in copia ai Signori Consiglieri, unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza:
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In base alla deliberazione consiliare n. 51, in data 2 agosto 1951, e successive modificazioni, la Giunta regionale era autorizzata a provvedere alla concessione di sussidi nelle spese per la costruzione, ricostruzione e sistemazione dei fabbricati rurali e relativi annessi.
Il lavoro svolto a tutto il 1954 si rileva dai seguenti dati statistici riassuntivi:
DOMANDE PRESENTATE ALL'ASSESSORATO:
- anno 1951 |
n. |
93 |
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- anno 1952 |
n. |
685 |
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- anno 1953 |
n. |
921 |
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- anno 1954 |
n. |
784 |
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n. |
2483 |
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n. |
2483 |
- pratiche istruite ed accolte |
n. |
1629 |
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- sussidi concessi e già totalmente liquidati |
n. |
870 |
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- ammontare complessivo delle spese approvate per sussidi già liquidati e per sussidi già concessi e ancora da liquidare |
L. |
657.227.16 |
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- sussidio unitario medio concesso in base ai dati precedenti |
L. |
403.454 |
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- domande ancora in attesa di provvedimento |
n. |
818 |
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di cui già istruite |
n. |
273 |
Ritenuta la necessità di continuare a concedere i sussidi di cui si tratta, che apportano un notevole miglioramento alle condizioni di vita e di lavoro degli agricoltori,
Si propone che il Consiglio regionale
Deliberi
1) - di approvare e di autorizzare la concessione di sussidi regionali per la costruzione, ricostruzione e sistemazione dei fabbricati rurali e relativi annessi, in qualunque località della Valle siano ubicati - escluse le malghe (mayen) ed i fabbricati di alpeggio - subordinando la concessione dei sussidi alle seguenti norme e condizioni:
a) la costruzione, la ricostruzione e la sistemazione di un fabbricato rurale non possono essere ammesse a sussidio se fra le opere non sia compresa anche la costruzione di una concimaia e di una latrina, a dotazione del fabbricato stesso;
b) l'ampiezza e la quantità dei vani del fabbricato e dei relativi annessi devono essere proporzionate, rispettivamente, alle necessità della famiglia del conduttore ed alle necessità della azienda, con un limite di tolleranza in più tale da poter soddisfare l'eventuale raddoppio della consistenza aziendale;
c) sono sussidiabili le opere che interessano il fabbricato principale dell'azienda agraria, intendendo per tale quello nel quale l'azienda viene condotta ed il suo conduttore risiede per la maggior parte dell'anno;
d) sono, altresì, sussidiabili i fabbricati secondari dell'azienda qualora gli stessi siano utilizzati per un periodo di tempo non inferiore a sei mesi all'anno;
e) sono esclusi dalla concessione dei sussidi coloro che abbiano già fruito di sussidi per fabbricati da parte dello Stato o di precedente sussidio della Regione secondo la deliberazione 2 agosto 1951, n. 51, e successive deliberazioni modificative;
f) i sussidi di cui si tratta possono essere concessi alle sole opere che non siano ancora iniziate all'atto della presentazione della domanda o che, avendo avuto inizio nell'anno precedente, non siano state terminate;
g) per le nuove costruzioni e ricostruzioni di fabbricati esistenti, - (si intendono per ricostruzioni le sistemazioni che comportano il rifacimento di almeno il 70% del fabbricato esistente) -, i sussidi debbono essere determinati in misura percentuale variabile dal 30% al 10% delle spese preventivate ed ammesse, con i seguenti criteri:
- fino alla concorrenza di spesa di lire 1.000.000 il 30%, ossia lire 300.000.
- da lire 1.000.000 fino alla concorrenza di spesa di lire 2.000.000 il 20%, ossia lire 200.000.
- da lire 2.000.000 fino alla concorrenza di spesa di lire 3.000.000 il 15%, ossia lire 150.000.
- da lire 3.000.000 fino alla concorrenza di spesa di lire 4.000.000 il 10%, ossia lire 100.000.
Media percentuale 18,75% - Totale lire 750.000.
Per le opere che comportino una spesa complessiva compresa fra lire 4.000.000 a lire 10.000.000, si deve concedere un sussidio determinato nella misura massima di cui sopra.
Qualora l'importo dell'opera finita superi la spesa di lire dieci milioni, non viene concesso alcun sussidio.
Le richieste debbono essere corredate da un progetto comprendente pianta, sezione, analisi, computo metrico estimativo, relazioni e, inoltre, la situazione di famiglia e certificato catastale;
h) per sistemazioni ed ampliamenti di fabbricati esistenti e dei relativi annessi, il progetto, - per somme eccedenti la spesa di lire 1.000.000 -, deve essere firmato da un tecnico; per somme inferiori è sufficiente un preventivo dettagliato di spesa;
i) costruzione di sola concimaia e latrina.
Da sussidiarsi in misura percentuale variabile fra il 50 ed il 30% della spesa complessiva preventivata ed ammessa, a seconda delle condizioni economiche del richiedente, in rapporto al numero dei capi bovini grossi di investitura, ammettendo il raddoppio delle capacità in relazione alla investitura attuale, con l'avvertenza che, di norma, le concimaie dovranno essere coperte;
1° Categoria -,60% per aziende aventi fino a tre capi bovini grossi di investitura;
2° Categoria - 45% per aziende aventi da tre a sei capi bovini grossi di investitura;
3° Categoria - 30% per aziende aventi da 6 a 15 capi bovini grossi di investitura (le aziende aventi più di 15 capi bovini grossi non sono ammesse a sussidi);
l) per la ricostruzione o ripristino di fabbricati distrutti o danneggiati da valanghe, frane, alluvioni, cadute di massi, scoscendimenti di terreno, la misura del sussidio regionale, - che spetta per la ricostruzione di un fabbricato non superiore in volume al fabbricato distrutto -, viene fissata in ragione del 60% per il primo milione ed in ragione del 50% per il secondo, il terzo ed il quarto milione di spesa ammessa;
m) termine per l'esecuzione dei lavori - Da stabilirsi in due anni per le opere di costruzione e di ricostruzione ed in anni uno per le opere di sistemazione, con decorrenza dalla data di accoglimento della domanda, salvo concessione di ulteriore proroga su domanda motivata e giustificata;
2) - di delegare alla Giunta regionale l'adozione dei provvedimenti deliberativi per la concessione e la liquidazione dei sussidi di cui sopra, alle predette condizioni e misure percentuali, nonché per l'approvazione, il finanziamento e l'erogazione delle relative spese, entro i limiti degli appositi fondi residuati e degli istituendi stanziamenti del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 1955, in corso di approvazione, e per i successivi esercizi finanziari.
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Il Consigliere NICCO Anselmo dichiara quanto segue:
"In questi ultimi tempi vi sono state molte critiche e lamentele verso l'Amministrazione della Valle a causa del notevole ritardo nel pagamento dei sussidi per riparazione, sistemazione e costruzione delle case rurali e delle concimaie.
Tale modo di procedere non è corretto, da parte dell'Amministrazione: vi sono delle case ultimate e collaudate da mesi e mesi e anni, e non sono ancora stati liquidati i sussidi. Tanti contadini hanno costruito o sistemato le loro case facendo assegnamento sul sussidio della Regione.
Ora, cosa succede? I contadini, non riscuotendo il sussidio, sono costretti a fare dei debiti o a vendere del bestiame o dei terreni per pagare le loro case, il che significa privarsi e ridurre ancora il loro tenore di vita già misero.
Si facciano dei controlli severi; io sono d'accordo, specialmente nelle riparazioni e sistemazioni, che non si sussidi al completo una parete o un soffitto, perché alle volte si è semplicemente fatto l'intonaco.
Dei furbacchioni che ne approfittano ce ne sono, non tanto nei contadini come nei Geometri che fanno i progetti. Per questo, come ho già detto, bisogna che ci sia un controllo severo, che le visite sopralluogo siano fatte prima dell'inizio dei lavori.
Se è scarso il personale, assumetene, invece di licenziarne.
È dovere dell'Amministrazione regionale di dare immediatamente degli acconti, in base agli stati di avanzamento dei lavori, e di liquidare i saldi a lavori ultimati.
Invito, pertanto, l'Assessore competente e la Giunta a prendere dei provvedimenti affinché si metta termine a questi ritardi, dando fine, così, al malcontento e alle giuste critiche dei contadini".
Il Consigliere BARMASSE dichiara di associarsi a quanto detto dal Consigliere Nicco Anselmo perché, effettivamente, l'inconveniente dei ritardi nella concessione dei sussidi da parte della Regione è purtroppo un fatto vero.
Comunica che intende approfittare della occasione per fare alcune considerazioni, se il Presidente del Consiglio lo permette, non soltanto in merito ai sussidi per la costruzione e la sistemazione delle case rurali, ma anche sul sistema di concessione e di erogazione dei sussidi per la costruzione di alberghi e il miglioramento dell'attrezzatura alberghiera, come anche per altre iniziative.
Osserva, anzitutto, che il sussidio viene, generalmente, concesso a tutti coloro che ne fanno domanda e, cioè, anche a coloro che già dispongono di mezzi necessari per il finanziamento dell'opera per la quale richiedono il sussidio.
Lamenta poi che, mentre si largheggia in contributi per la costruzione di alberghi e per il miglioramento dell'attrezzatura alberghiera, non si viene in aiuto ai contadini per la costruzione e la sistemazione di case e di locali da affittare, che sono un indice di progresso delle popolazioni delle nostre stazioni di soggiorno e di cura, e tanto meno si viene in aiuto all'operaio che ha bisogno di una casa per la sua famiglia, poiché l'operaio non si trova nei casi previsti dalla deliberazione consiliare per l'ottenimento del sussidio stabilito per i fabbricati rurali.
Ammette che anche coloro che dispongono di mezzi (proprietari di terreni o di alberghi) possono avere bisogno di denaro liquido, ma ritiene che in tali casi, trattandosi di persone che hanno la possibilità di contrarre o di garantire prestiti, costituirebbe già un grande favore la concessione, da parte della Regione, di mutui ad interesse minimo e con rimborso a lunga scadenza, a quote rateali.
Esprime il parere che il sistema dei sussidi dovrebbe essere mantenuto soltanto nei confronti dei contadini e degli operai che versino in povere condizioni economiche e non, si trovino in grado di contrarre prestiti, sapendo a priori che non potrebbero restituirlo.
Ritiene che per tutti gli altri casi si dovrebbe intervenire solo con la concessione di prestiti a basso interesse e con obbligo di rimborso della somma mutuata a lunga scadenza, in quote rateali annuali.
Rivolge invito alla Giunta di studiare la possibilità della istituzione di una Cassa regionale di credito per la concessione di prestiti, tenendo presente che il capitale iniziale occorrente potrebbe essere costituito dalle somme che ora vengono attualmente versate ogni anno a titolo di sussidi.
Aggiunge che si potrebbe esaminare la possibilità di trovare un Istituto bancario disposto a effettuare i prestiti, accontentandosi di una garanzia corrispondente all'importo dei prestiti anziché pretendere una garanzia corrispondente a tre o quattro volte l'importo delle somme mutuate. Fa presente che, in tal caso, l'Amministrazione regionale potrebbe contribuire al pagamento degli interessi annui richiesti dall'Istituto bancario, in modo che il tasso di interesse a carico dei mutuatari potrebbe essere mantenuto in una misura minima, ad esempio il 3%.
Osserva che, con tale sistema, si darebbe la possibilità a chi non dispone di mezzi di finanziare le iniziative che ha in animo di realizzare e si limiterebbe la concessione dei sussidi ai contadini e agli operai che non dispongono di fondi per la costruzione o la sistemazione delle loro case di abitazione.
Pone in rilievo che, perseguendo il sistema attuale di sussidiare indistintamente tutte le opere a prescindere dalle possibilità economiche dei richiedenti, non soltanto si viene a fare un regalo a chi non ne ha bisogno, ma si viene quasi a sottrarre i denari e i sussidi a chi ha veramente bisogno.
Dichiara di rendersi conto delle difficoltà che dovranno essere superate per la soluzione del problema, ma raccomanda alla Giunta di iniziare lo studio della sua proposta.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, premette che il problema esposto dal Consigliere Barmasse è veramente un problema fondamentale ma non costituisce una novità per la Giunta.
Dichiara, quindi, che trattasi di stabilire, ad un certo momento, se l'Amministrazione regionale debba continuare con il sistema dei sussidi, seguito sino ad oggi, o se non sia, invece, preferibile e più conveniente addivenire alla creazione di un ente o istituto di finanziamento locale, che è stato uno dei presupposti del programma della Concentrazione Democratica nelle ultime elezioni.
Osserva che la creazione di un tale istituto nel territorio della Valle d'Aosta è possibile, in quanto l'articolo 3 dello Statuto regionale stabilisce che la Regione può istituire enti di credito di carattere locale.
Fa presente che trattasi, in sostanza, di esaminare l'opportunità di sostituire alla politica e al sistema dei sussidi la politica ed il sistema dell'aiuto finanziario della Regione sotto forma di concorso nel pagamento degli interessi su prestiti bancari per favorire nuove iniziative economiche.
Pone in rilievo che, non a caso, è stata iscritta all'ordine del giorno della sessione primaverile corrente la proposta di nominare una Commissione consiliare per lo studio di provvedimenti intesi a favorire il finanziamento della media e della piccola industria e dell'agricoltura in Valle d'Aosta, Commissione che è stata nominata nell'adunanza di ieri con l'incarico di studiare analoghi provvedimenti anche per l'artigianato.
Fa presente che sarà proprio compito di detta Commissione di esaminare la possibilità della creazione di un istituto di credito bancario regionale e di precisarne le modalità di funzionamento.
Non nega che, inizialmente, l'intervento dell'Amministrazione regionale, sotto forma di sussidi, sia stato non solo opportuno ma anche necessario per dare impulso alle varie attività economiche locali. Ritiene, però, che soltanto con l'istituzione di un istituto di credito bancario regionale potrà essere risolto il problema del finanziamento della media e piccola industria, dell'agricoltura e dell'artigianato locale, in quanto lo scopo di detto istituto sarebbe appunto quello di venire in aiuto a tutti coloro che necessitano di finanziamenti, mediante la concessione di prestiti a lunga scadenza e ad un tasso di interesse assai inferiore a quello praticato dagli Istituti bancari in genere.
Precisa che, in tale modo, tutte le persone che intendano realizzare determinate iniziative saranno in grado di farlo, perché potranno ottenere dall'Istituto di credito i capitali che loro occorrono ad un tasso di interesse esiguo e con possibilità di rimborso rateale del prestito.
Osserva che potranno così circolare in Valle d'Aosta capitali mutuati per l'ammontare di miliardi, il che concorrerà ad elevare il tenore di vita della popolazione.
Concludendo, fa presente che la Giunta concorda su quanto esposto e proposto dal Consigliere Barmasse, tanto più che il problema di cui si tratta è stato già esaminato ed impostato dalla Giunta.
Il Consigliere BARMASSE dichiara di prendere atto, con molta soddisfazione, delle comunicazioni del Presidente della Giunta e della assicurazione che il problema, sul quale ha richiamato l'attenzione del Consiglio, è già stato oggetto di esame da parte della Giunta ed è attualmente allo studio.
Il Consigliere MANGANONI, premesso che intende prendere la parola per illustrare la mozione in esame, afferma che il Consiglio ha assunto una iniziativa ottima allorquando ha deliberato la concessione di sussidi regionali per la costruzione e la sistemazione di fabbricati rurali, come è dimostrato dalla statistica riportata nella relazione della Divisione Agricoltura e Foreste.
Rammenta che si sono, però, verificati degli inconvenienti, - che sono stati già riferiti e discussi in precedenti adunanze consiliari -, nel senso che proprio coloro che più avevano necessità dei sussidi non hanno potuto usufruirne, perché non disponevano del capitale necessario per iniziare l'esecuzione delle opere.
Lamenta poi che siano state commesse delle parzialità, poiché si è constatato che, mentre, in alcuni casi, l'importo del sussidio veniva pagato dopo la ultimazione delle opere, in altri casi venivano corrisposti acconti nel corso dei lavori e si liquidavano le rimanenti somme dovute a saldo subito dopo il collaudo dell'opera. Precisa che per altre opere, invece, non solo non si davano acconti, ma si lasciavano passare vari mesi prima di procedere al collaudo delle opere e, successivamente, passavano ancora vari altri mesi prima del pagamento dei contributi.
Osserva che si è avuta anche l'impressione che si facesse attendere maggiormente il pagamento dei contributi proprio ai contadini che più ne avevano bisogno e che, non disponendo di alcun mezzo finanziario, avevano dovuto contrarre debiti firmando cambiali, trovandosi, poi, in difficoltà per pagare alle scadenze delle cambiali stesse, perché i sussidi regionali tardavano ad essere corrisposti.
Ritiene che ciò sia dovuto in parte al fatto che questi contadini non potevano recarsi spesso presso l'Assessore all'Agricoltura a reclamare il pagamento dei contributi loro dovuti, come facevano altri.
Constata che, comunque sia, sono state commesse irregolarità in sede di erogazione dei sussidi e, a comprova, comunica di essere a conoscenza che in uno stesso Comune un contadino, il quale aveva ultimato la costruzione della casa dopo un altro contadino, è riuscito ad ottenere per primo il collaudo della sua casa e, quindi, ha ricevuto il sussidio prima dell'altro contadino che aveva già terminato i lavori di costruzione della casa.
Lamenta che si siano verificati anche abusi nel senso che sono state adibite ad altri usi le opere costruite mediante il sussidio regionale; precisa, infatti, che vi sono state concimaie trasformate in garages, fienili trasformati in camere e stalle adibite ad uso magazzino.
Ritiene che alcune delle irregolarità commesse siano state favorite da un tecnico regionale, anche perché detto tecnico allestiva egli stesso i progetti delle opere che controllava in un secondo tempo per conto dell'Amministrazione regionale.
Osserva che il tecnico in questione avrebbe fatto intendere a molti contadini che dovevano rivolgersi a lui se desideravano che le pratiche seguissero il loro corso e si concretassero celermente con la concessione dei sussidi. Precisa che trattasi di un fatto assai grave, che ritiene non abbia più a verificarsi, poiché gli risulta che detto tecnico non è più alle dipendenze dell'Amministrazione regionale.
Rileva che altro fatto grave è l'avvenuta sospensione del pagamento dei sussidi; in proposito, comunica che molte persone si sono rivolte a lui chiedendo ragione di tale sospensione, che non aveva ragione di essere poiché era sempre in vigore la deliberazione adottata, a suo tempo, dal Consiglio regionale, con la quale si approvava la concessione dei sussidi per la costruzione e la sistemazione dei fabbricati rurali.
Fa presente di sapere, a priori, che a questo rilievo verrà risposto che i sussidi non potevano essere erogati perché mancavano i fondi.
L'Assessore ARBANEY fa presente di aver portato la questione all'ordine del giorno dell'adunanza odierna, per i provvedimenti di competenza del Consiglio, perché, fra altre ragioni, era esaurito lo stanziamento già approvato per l'erogazione dei sussidi di cui si tratta.
Il Consigliere MANGANONI esprime parere che la non avvenuta erogazione dei sussidi sia dovuta, più che alla mancanza di apposito stanziamento in bilancio, alla mancanza effettiva di fondi, il che avrebbe indotto la Giunta a ridurre le liquidazioni di spese dell'Amministrazione regionale.
Afferma che trovare i fondi è compito dell'attuale Giunta, e prende atto che è stata sottoposta all'esame del Consiglio una nuova proposta concernente l'erogazione di fondi per la costruzione e la sistemazione di fabbricati rurali.
Chiede che, per quanto concerne la concessione di acconti si adotti un criterio unico per tutti gli aventi diritto ai sussidi; per quanto concerne la concessione delle rimanenti somme dovute a saldo, raccomanda che si stabilisca un termine entro il quale devono essere liquidate e corrisposte le somme a saldo dei sussidi concessi.
Conclude, invitando l'Assessore all'Agricoltura a precisare quali siano i suoi intendimenti al riguardo.
Il Consigliere NICCO Giulio premette che intende non già entrare nel merito dell'argomento in discussione, ma di richiamare l'attenzione del Consiglio sul noto problema delle concimaie e delle latrine, che interessa non soltanto l'Assessorato all'Agricoltura ma anche l'Assessorato alla Sanità ed all'Assistenza Sociale, per quanto riguarda l'igiene, nonché l'Assessorato al Turismo.
Sottolinea l'urgente necessità della sistemazione delle concimaie e delle latrine, ed esprime parere che, par dare la possibilità ai contadini di eseguire tali lavori, si debba aumentare la misura dei contributi regionali, fissando però un termine, ad esempio due anni, per l'ultimazione dei lavori.
Ritiene che occorre convincere i contadini ad eseguire la sistemazione delle latrine e delle concimaie, usufruendo dei sussidi che la Regione concede, ed avvertirli che, trascorso il limite dì tempo stabilito, non saranno più concessi per tali opere, rese obbligatorie, i sussidi regionali.
Propone che la misura dei sussidi, anziché dal 50 al 30%, sia stabilita dal 75 al 30%, di modo che i contadini abbiano, praticamente, la possibilità di fare fronte alle spese dei materiali con i contributi regionali. Osserva che, a tutt'oggi, sono già state costruite a regola d'arte molte nuove concimaie, alcune delle quali, però, anziché essere adibite al loro normale uso, sono state adibite a garages, a magazzini o ad altri usi.
Prende atto che l'Assessore all'Agricoltura, molto opportunamente, ha fatto firmare ai beneficiari dei sussidi in esame dichiarazioni con le quali si impegnano a non destinare ad altri usi i locali sussidiati per un determinato periodo di tempo, ma osserva che ciò non è ancora sufficiente.
Ritiene che per garantirsi che le concimaie non siano destinate ad altro uso occorre che, da parte dell'Assessorato all'Agricoltura e Foreste, siano fatti eseguire accertamenti e controlli saltuari.
Fa voti che i suoi rilievi siano tenuti in conto di raccomandazione particolarmente dagli Assessorati all'Agricoltura e Foreste, alla Sanità ed Assistenza Sociale e al Turismo.
Il Consigliere DUJANY dichiara che intende fare due osservazioni, di cui una di carattere generale e l'altra di carattere particolare.
Comunica, quindi, che corre voce, nei vari Comuni della Valle, che l'Amministrazione regionale non concede più sussidi né per la costruzione e la sistemazione di case rurali, né per la costruzione e la sistemazione di concimaie e di latrine.
Si dichiara lieto che l'Assessore all'Agricoltura e Foreste, con la proposta in discussione, abbia posto un punto fermo a tali voci, che ritiene siano state messe in giro da persone evidentemente in malafede, o che, per lo meno, ignoravano le intenzioni dell'Amministrazione regionale.
Pone in rilievo che le domande di sussidio per la costruzione e la sistemazione di fabbricati rurali affluiscono continuamente e in numero sempre maggiore all'Assessorato all'Agricoltura e Foreste e ritiene quindi necessario, per disciplinare il lavoro del predetto Assessorato, che si fissi un termine entro il quale le domande devono pervenire all'Amministrazione regionale e si stabilisca che le domande che perverranno dopo tale termine saranno prese in esame, per la concessione del sussidio, nell'anno successivo.
Ritiene che, al fine di evitare la possibilità che si incorra in irregolarità, per quanto concerne specialmente i sussidi concessi per il rifacimento di fabbricati rurali, sia necessario che l'Amministrazione regionale disponga per l'effettuazione di visite tecniche sopralluogo prima dell'inizio dei lavori.
Raccomanda poi all'Assessore all'Agricoltura e Foreste di controllare, con particolare attenzione e diligenza, l'operato dei tecnici incaricati dai privati dell'allestimento dei progetti delle opere, poiché risulta che alcuni tecnici progettisti hanno chiesto onorari di progettazione in misura corrispondente al 50% dell'ammontare dei sussidi concessi dall'Amministrazione regionale.
Dichiara di concordare solo in parte sulla proposta di aumento della misura dei sussidi regionali formulata dal Consigliere Nicco Giulio, in quanto, a parer suo, la percentuale dei sussidi dovrebbe essere stabilita nella misura dal 60 al 30% anziché dal 50 al 30%.
Segue breve discussione fra l'Assessore Arbaney e i Consiglieri Nicco Giulio e Manganoni, sulle voci messe in giro circa la sospensione dei sussidi per la costruzione e la riparazione di fabbricati rurali.
Il Consigliere BARMASSE propone che la concessione dei sussidi per la costruzione e il rifacimento di fabbricati rurali sia subordinata alla condizione che le stalle siano nettamente separate dalla parte di fabbricato adibita ad abitazione, o quanto meno siano divise dalla parte predetta con opere isolanti e consistenti (pavimentazione ermetica a base di cemento, travi in cemento, tavoloni, lastre di pavimentazione in cemento, ecc.).
Osserva che la sua proposta è basata sulla considerazione che molti contadini vivono attualmente in ambienti antiigienici, poiché i miasmi provenienti dalle stalle fanno trasudare i muri dell'abitazione e rendono l'aria malsana e irrespirabile.
L'Assessore ARBANEY risponde ai vari rilievi formulati dai Signori Consiglieri e, richiamandosi alla proposta del Consigliere Barmasse, riguardante la concessione di mutui a basso tasso di interesse per il finanziamento di iniziative interessanti le varie attività economiche, fa presente che la legge 25-7-1952, n. 949, prevede la concessione di mutui per la durata di anni 12, al tasso di interesse del 3%, per la costruzione e la sistemazione di edifici rurali.
Comunica che alcuni contadini hanno già beneficiato delle agevolazioni previste da tale legge, ma fa presente che gli Istituti bancari svolgono mal volentieri le pratiche, per la concessione dei mutui di cui si tratta, perché questi mutui non sono di loro convenienza, in quanto gli Istituti bancari concedono prestiti ad un tasso di interesse assai elevato.
Osserva che vi sono ancora fondi statali a disposizione, perché sono pochi i contadini che chiedono le citate agevolazioni previste dalla menzionata legge.
Osserva che per gli operai vi sono previdenze maggiori che non per i contadini per la costruzione di case (Ina-Casa, Istituto Case Popolari, ecc.) ed informa che l'Amministrazione regionale ha sempre concesso sussidi per la costruzione e la sistemazione di fabbricati rurali anche ai richiedenti - piccoli proprietari - occupati in stabilimenti industriali.
Osserva, in proposito, di aver notato che le domande di sussidio sono più numerose in quei Comuni ove risiedono operai. Informa che, in passato, sono state respinte soltanto 36 domande di sussidio perché presentate da persone che non erano contadini o che non possedevano la necessaria superficie di terreno oppure perché riferentisi alla costruzione o sistemazione di malghe (mayen) o di fabbricati di alpeggio.
Per quanto concerne i sussidi concessi per il miglioramento dell'attrezzatura alberghiera, osserva che per la costruzione e la sistemazione di alberghi e per l'attrezzatura alberghiera occorrono fondi rilevanti e ritiene, pertanto, che nei confronti degli albergatori i sussidi non costituiscono una vera e rilevante regalia ma soltanto un piccolo contributo che può servire di incentivo all'assunzione di rilevanti mutui.
Per quanto riguarda la proposta di subordinare la concessione dei sussidi alla condizione che le stalle siano separate dalla parte di fabbricato adibita ad uso di abitazione della famiglia, assicura di aver sempre cercato di persuadere i richiedenti il sussidio ad attenersi a tale norma e a costruire buoni solai e soffitti isolanti, allorquando era possibile.
Rileva, però, che in certi casi il pretendere l'osservanza di tale condizione significherebbe escludere, a priori, dalla concessione dei sussidi proprio quei contadini che ne hanno maggiormente bisogno. Comunica che potrebbe citare alcuni esempi, a tale proposito, ed informa che il sussidio per la costruzione di stalle viene concesso soltanto per i locali di cui sia garantita l'altezza minima di mt. 2,40. Lamenta che molte stalle hanno un'altezza non superiore ai due metri, senza idonei sfiatatoi, con finestre ad apertura, anziché a vasistas, e con temperatura ambiente troppo calda, perché i contadini, in genere, credono erroneamente che l'ambiente caldo abbia riflessi positivi sulle bovine per quanto concerne la produzione di latte.
Osserva che, per riuscire a modificare le opinioni errate dei contadini, sarebbe opportuno impartire ai progettisti, ed anche agli alunni delle scuole, lezioni particolari sulle norme per l'igiene delle stalle, in quanto non è sufficiente l'azione svolta dall'Assessorato all'Agricoltura e Foreste attraverso i corsi che, per sua iniziativa e cura, sono annualmente tenuti nei vari Comuni della Valle d'Aosta.
In merito agli abusi segnalati dal Consigliere Manganoni (trasformazione e destinazione di concimaie ad uso garages, di fienili in locali di abitazione e di stalle in magazzini), comunica che, per quanto lo concerne, nei casi in cui non aveva la certezza che le opere da sussidiare sarebbero state desinate all'uso per il quale veniva richiesto il sussidio, ha sempre soprasseduto alla erogazione dei contributi, in attesa dei necessari accertamenti; cita alcuni esempi a comprova di quanto affermato.
Rammenta che, per coloro che destinano ad altri usi gli immobili costruiti mediante il sussidio regionale, vi è l'obbligo di rimborsare all'Amministrazione regionale l'importo dei sussidi percepiti.
Pone in rilievo che il Consigliere Manganoni ha accennato ad irregolarità che sarebbero state commesse da un tecnico regionale, il quale ha rassegnato le dimissioni e non è più alle dipendenze dell'Amministrazione regionale.
Precisa che mai nessuno gli ha riferito fatti concreti comprovanti irregolarità commesse dal tecnico in questione, per cui, non disponendo di elementi di prova sicura, non ha potuto adottare né promuovere alcun provvedimento nei confronti del tecnico stesso.
Osserva che i Consiglieri regionali, come pure gli Amministratori dei Comuni, hanno il dovere di segnalare alla Regione eventuali fatti od irregolarità del genere, di cui venissero a conoscenza.
Informa che tassative disposizioni del regolamento organico vigente fanno divieto al personale tecnico dell'Amministrazione regionale di allestire progetti di opere per conto di privati. Fa presente che i dipendenti sono stati richiamati più volte, con ordini di servizio, all'osservanza di tale disposizione, alla quale è possibile derogare solo in casi eccezionali e previa autorizzazione scritta da rilasciarsi, di volta in volta, su richiesta del dipendente.
Lamenta che i dipendenti regionali si prestino con troppa facilità ad avallare l'operato dei tecnici liberi professionisti e che questi ultimi si prestano con troppa compiacenza a firmare progetti redatti da tecnici regionali.
Comunica di non poter concordare del tutto sulla proposta, fatta dal Consigliere Nicco Giulio, di elevare la misura dei contributi regionali per la costruzione di concimaie e di stabilire un termine, entro il quale i contadini avranno l'obbligo di costruire le concimaie stesse, per le seguenti ragioni:
1) - i contadini sono ormai persuasi della necessità di concimaie costruite a regola d'arte per la conveniente conservazione del letame;
2) - se si dovessero sussidiare, entro un periodo di tempo limitato, le concimaie che ancora sono da costruire, la spesa a carico dell'Amministrazione regionale sarebbe talmente eccessiva che non si saprebbe come farvi fronte;
3) - la costruzione di concimaie non è obbligatoria per legge per il contadino che non possiede più di due capi bovini.
Per quanto riguarda la citata voce corrente, secondo la quale sarebbe stata sospesa la concessione dei sussidi per la costruzione e la ricostruzione di fabbricati rurali, rammenta anzitutto che il Consiglio regionale, lo scorso anno, aveva stanziato la somma di 100 milioni per le finalità previste dalla deliberazione consiliare n. 51, in data 2-8-1951, concernente provvedimenti intesi a favorire la costruzione, la ricostruzione, la sistemazione ed il riattamento dei fabbricati rurali.
Comunica quindi che, essendosi esaurito lo stanziamento predetto e non essendo stato ancora approvato il bilancio del corrente esercizio finanziario, la Giunta non poteva deliberare la concessione e l'erogazione di nuovi sussidi, mancando gli stanziamenti in bilancio, salvo per quei casi per i quali era già stato deliberato l'impegno delle somme occorrenti per la concessione dei contributi e che quindi le somme relative risultavano conservate come residui.
Comunica che, in tali casi, si è provveduto al pagamento di un secondo acconto, oppure al saldo dei contributi dovuti, previa effettuazione di visite di sopralluogo per il collaudo delle opere ammesse a sussidio.
Il Consigliere DUJANY prende atto che, secondo quanto riferito dall'Assessore Arbaney, la Giunta aveva sospeso il pagamento dei contributi perché il fondo a suo tempa stanziato dal Consiglio era esaurito e non era ancora stato approvato il bilancio dell'esercizio finanziario in corso.
Rileva, però, che erano sempre in vigore le agevolazioni e le provvidenze approvate con la deliberazione consiliare n. 51, del 2-8-1951, per cui era sempre ammessa la presentazione di domande per l'ottenimento dei sussidi in questione.
L'Assessore ARBANEY informa che il servizio relativo alla concessione di sussidi per fabbricati rurali era stato da lui regolato in modo che le visite sopralluogo per gli accertamenti necessari venissero effettuate, a cura del Geometra incaricato, due volte all'anno (ogni sei mesi circa) nei vari Comuni della Valle.
Osserva, quindi, che se le domande di contributo, debitamente corredate con i relativi progetti, fossero state presentate agli uffici regolarmente, cioè prima dell'inizio dei lavori da parte degli interessati, la concessione e l'impegno dei contributi e l'eventuale pagamento di acconti sui lavori eseguiti sarebbero stati approvati regolarmente con un ritardo, al massimo, di sei mesi dalla data di inizio delle pratiche.
Precisa che ciò non è sempre avvenuto per le seguenti ragioni:
1) - gli interessati tardavano a richiedere al tecnico la compilazione del progetto, fino a che l'opera fosse avanzata e talvolta quasi terminata;
2) - i Geometri incaricati, a loro volta, tardavano dei mesi a redigere i necessari progetti e a trasmettere all'Assessorato la domanda documentata con i progetti. Vi furono, poi, dei Geometri che dissero ai loro clienti che dovevano terminare i lavori prima di presentare la domanda di concessione di contributo. Vi furono anche dei casi in cui la domanda è stata consegnata dai progettisti un anno dopo aver fatto i rilievi ed aver dato assicurazione ai proprietari dell'avvenuto espletamento delle pratiche (cita un caso verificatosi a Viering, in Comune di Champdepraz).
L'Assessore Arbaney rileva che in simili casi l'Assessorato non poteva né eseguire le visite sopralluogo, né esaminare le pratiche prima che fossero completate di tutti i documenti prescritti e richiesti.
Fa presente che le visite dei tecnici regionali per il collaudo e i conseguenti pagamenti a saldo non potevano effettuarsi se non dopo che i proprietari, o chi per essi, avessero dato avviso della ultimazione dei lavori chiedendone il collaudo, che poteva farsi solamente nella prima visita sopralluogo semestrale susseguente alla richiesta; i pagamenti delle somme dovute a saldo vennero fatti al più tardi dopo 6 o 7 mesi dalle richieste di collaudo.
Osserva che ciò che conta principalmente, agli effetti della prima visita e della concessione del contributo, è la data di presentazione della domanda di sussidio debitamente corredata dei documenti prescritti (progetto, ecc.); osserva, a questo proposito, che circa 60 domande sono tutt'ora tenute in sospeso perché mancanti dei documenti prescritti.
Comunica che nell'ultimo semestre del 1954, per l'esame delle domande, per le visite sopralluogo, per le deliberazioni concernenti la liquidazione di sussidi o di acconti, non venne più seguita la procedura di cui sopra. Rileva, infatti, che:
1) - furono incaricati del controllo delle perizie e delle visite sopralluogo, oltre al tecnico preposto a tale servizio, altri dipendenti - non Geometri - in servizio presso l'Assessorato;
2) - le deliberazioni di concessione dei sussidi furono fatte indipendentemente dall'ordine di esame, di visita sopralluogo e di presentazione delle domande. Vi furono visite sopralluogo in Comuni lontani per una sola domanda. Vi furono domande presentate nel mese di settembre 1954 e liquidate a saldo nel mese di ottobre seguente;
3) - delle domande presentate nel 1953 risultano ancora inevase numero 115, di cui 34 non hanno ancora ottenuto la visita sopralluogo. Delle domande presentate nel 1954, numero 147 sono già state definite, per numero 126 sono già state fatte le visite sopralluogo e numero 442 sono ancora da esaminare.
Fa presente che non si può seguire questo irregolare sistema perché non logico né giusto, in quanto occorre esaminare ed istruire le domande secondo l'ordine della loro presentazione e distintamente per ciascun Comune.
Osserva che, durante la passata Amministrazione, egli aveva disposto che il tecnico incaricato eseguisse contemporaneamente tutte le visite sopralluogo relative alle domande di sussidio per opere interessanti lo stesso Comune.
Dà assicurazione che si interesserà per la sollecita definizione delle pratiche tutt'ora inevase, dando la precedenza alle domande presentate nel 1953.
Comunica che, tenuto conto delle domande non ancora istruite e di quelle che saranno ancora presentate, la somma occorrente per fare fronte a tutte le domande di contributo può essere calcolata sui 200 milioni di lire, considerato che l'affluenza delle domande va gradatamente diminuendo.
Osserva, a questo proposito, che dai fondi previsti per l'Assessorato all'Agricoltura e Foreste non è possibile stornare alcuna somma, per cui, per finanziare la spesa di 200 milioni, sarà necessario attingere ad altri fondi del bilancio.
Illustra brevemente le proposte sottoposte all'esame e all'approvazione del Consiglio, ponendo in rilievo di non opporsi a che, per la costruzione di concimaie e latrine, sia mantenuta la maggiore misura percentuale dei sussidi approvata con deliberazione consiliare n. 51, del 2-8-1951, (1a categoria 60% - 2a categoria 45% - 3a categoria 30%).
Chiarisce che, se sopra una concimaia viene costruito un fabbricato, composto anche di un solo vano, l'opera viene sussidiata come fabbricato e non come concimaia.
Pone in rilievo che, come risulta al capoverso lettera f) della relazione, il sussidio può essere concesso per le sole opere che non siano ancora iniziate all'atto della presentazione delle domande o che, avendo avuto inizio nell'anno precedente, non siano terminate; non può, invece, essere concesso per le opere iniziate anteriormente e terminate prima della presentazione della domanda, perché sorgerebbero difficoltà circa la data di esecuzione delle opere per le quali si chiede il sussidio, come si è verificato in passato.
Ritiene non opportuna l'assunzione di un secondo tecnico da destinare al servizio di cui si tratta, perché in tale modo verrebbe a mancare quella uniformità di criterio che è indispensabile sia per le visite tecniche sia per la formulazione delle proposte di concessione dei sussidi.
Per quanto concerne gli onorari dei tecnici liberi professionisti, informa che la somma ammessa per spese generali, ivi comprese le spese di progettazione, assistenza lavori, contabilità, direzione, ecc., è del 5% dell'importo del progetto; per cui per un progetto dell'ammontare di L. 2.000.000 è ammessa una spesa di lire 100.000 per fare fronte alle spese di progettazione, direzione, ecc., e quindi la pura spesa di progettazione non può assorbire l'intera somma.
Comunica di aver proposto al Collegio dei Geometri di Aosta che gli onorari siano stabiliti in misura corrispondente al 10% dell'importo dei sussidi concessi per l'esecuzione delle opere sussidiabili.
Osserva che, in base a tale proposta, che ritiene equa, ma che non è stata accettata dal Collegio dei Geometri, su un progetto di lire due milioni, l'onorario spettante al progettista sarebbe stato di lire 50.000, corrispondente all'incirca alla percentuale spettantegli in base alla tariffa nazionale.
Fa presente, in proposito, che calcolando in lire 200.000.000 l'ammontare totale dei sussidi da erogare annualmente in un anno dalla Regione per i fabbricati rurali e detraendo da tale somma il 10% per spese di progettazione, si avrebbero venti milioni disponibili per i progettisti, somma più che sufficiente per pagare i tecnici incaricati dell'elaborazione dei progetti di costruzione o di sistemazione di fabbricati rurali per tutta la Valle.
Dichiara di essere personalmente già intervenuto in casi di abusi accertati da parte di Geometri liberi professionisti.
Il Consigliere NICCO Giulio rammenta che l'Assessore Arbaney ha accennato alla legge 25 luglio 1952, n. 949, che prevede la possibilità di ottenere mutui a tasso ridotto e a lunga scadenza.
Osserva che il piccolo contadino, pur usufruendo delle agevolazioni previste da tale legge, verrebbe sempre a trovarsi di fronte a difficoltà assai gravi derivanti dalle forti spese che comporta la stipulazione di un mutuo.
Ritiene, quindi, necessario e urgente di addivenire alla creazione di un Istituto di credito regionale, da anni auspicato, attraverso il quale sia finalmente possibile finanziare le varie iniziative interessanti le attività economiche della Valle, compresa quella del settore dell'agricoltura.
Si dichiara lieto che i sussidi per i fabbricati rurali siano stati concessi anche ai piccoli contadini occupati in stabilimenti industriali, perché il piccolo contadino operaio non farà l'operaio per tutta la vita e la casa che costruisce gli servirà per usi agricoli alla fine del suo periodo di occupazione.
Per quanto concerne la misura percentuale del sussidio per la costruzione di concimaie e di latrine, comunica di concordare sulla proposta, fatta dall'Assessore Arbaney, di mantenere inalterata la misura del sussidio stabilita con deliberazione consiliare n. 51, in data 2-8-1951.
Precisa che non insiste, quindi, sulla proposta di aumento al 75%, anche perché, con la misura del 60%, il contadino ha, praticamente, la possibilità di finanziare le spese per i materiali e per i lavori principali con il solo sussidio regionale, senza dover attingere ai suoi modesti risparmi e senza contrarre rilevanti mutui.
Pone in rilievo l'opportunità che si continui a corrispondere ancora per qualche anno i sussidi per i fabbricati rurali, anche nel caso in cui si riesca a creare un Istituto di credito regionale per gli scopi sopra illustrati.
Non bisogna dimenticare, egli osserva, che la concessione di contributi, ad esempio, per lire 100.000.000, significa la realizzazione di opere per 400 milioni e, quindi, lavori rilevanti per i nostri contadini, tenuto presente che il sussidio regionale corrisponde, in media, all'incirca al 25% dell'importo delle spese previste in progetto. Comunica che la costruzione dei fabbricati è stata in tutti i tempi indice di benessere ed augura che l'Amministrazione regionale venga sempre più in aiuto ai contadini per la costruzione e la ricostruzione di fabbricati rurali.
Il Consigliere DUJANY dichiara di aver constatato che i tecnici progettisti non si attengono sempre strettamente alle disposizioni emanate per la concessione dei sussidi per i fabbricati rurali. Propone che i tecnici stessi siano convocati, a cura dell'Assessorato all'Agricoltura e Foreste, per essere messi al corrente delle disposizioni di cui si tratta.
Rileva che l'Assessore Arbaney non ha comunicato il suo avviso circa la proposta che da parte dei tecnici dell'Assessorato si eseguano le visite sopralluogo prima dell'inizio dei lavori di ricostruzione dei fabbricati per i quali viene chiesto il sussidio.
Insiste sulla necessità che tali visite sopralluogo siano sempre effettuate preventivamente (prima dell'inizio dei lavori), allorché si tratti di lavori di ricostruzione o di rifacimento di fabbricati, perché si sono già verificati abusi.
Il Consigliere MANGANONI chiede se i sussidi siano concessi anche per la ricostruzione di fabbricati danneggiati da incendio.
L'Assessore ARBANEY precisa che, per la ricostruzione di fabbricati rurali incendiati, non è prevista la concessione di sussidi regionali in misura doppia, come per i fabbricati danneggiati da alluvioni, ecc., perché i proprietari dovrebbero premunirsi contro i danni da incendio assicurando i fabbricati.
Rispondendo quindi al Consigliere Dujany, comunica che è suo intendimento di convocare i tecnici liberi professionisti in una riunione per illustrare loro le disposizioni relative alla concessione dei sussidi per i fabbricati rurali (presentazione delle domande di sussidio e del progetto delle opere prima dell'inizio dei lavori, ecc.).
Per quanto concerne l'effettuazione delle visite sopralluogo prima dell'inizio dei lavori di ricostruzione di fabbricati rurali, precisa che ciò non è sempre possibile.
Il Consigliere DUJANY osserva che, anche se, di fatto, la visita sopralluogo non potrà essere sempre effettuata prima dell'inizio dei lavori, è bene stabilire tuttavia il menzionato principio in linea generale; ritiene che ciò sia già sufficiente per indurre gli interessati ad agire più correttamente.
Il Consigliere NICCO Giulio raccomanda che, da parte dell'Assessorato all'Agricoltura e Foreste, siano diramate norme precise in materia a tutti i tecnici liberi professionisti, con apposita circolare da inviare in copia anche ai Consiglieri regionali.
Il Presidente, PAREYSON, pone ai voti, per alzata di mano, l'approvazione della proposta formulata dalla Giunta e di cui ai capoversi nn. 1 e 2 della relazione.
IL CONSIGLIO
preso atto di quanto riferito dall'Assessore all'Agricoltura e Foreste e delle raccomandazioni fatte dai vari Consiglieri in merito alle proposte in esame;
richiamate le precedenti deliberazioni consiliari n. 51, in data 2-8-1951, e n. 60, in data 30-7-1953;
ad unanimità di voti favorevoli (Consiglieri presenti numero trentacinque);
Delibera
1) - di approvare e di autorizzare la concessione di sussidi regionali per la costruzione, ricostruzione e sistemazione dei fabbricati rurali e relativi annessi, in qualunque località della Valle siano ubicati - escluso le malghe (mayen) ed i fabbricati di alpeggio - subordinando la concessione dei sussidi alle seguenti norme e condizioni:
a) la costruzione, la ricostruzione e la sistemazione di un fabbricato rurale non possono essere ammesse a sussidio se fra le opere non sia compresa anche la costruzione di una concimaia e di una latrina, a dotazione del fabbricato stesso;
b) l'ampiezza e la quantità dei vani del fabbricato e dei relativi annessi devono essere proporzionate, rispettivamente, alle necessità della famiglia del conduttore ed alle necessità della azienda, con un limite di tolleranza in più tale da poter soddisfare l'eventuale raddoppio della consistenza aziendale;
c) sono sussidiabili le opere che interessano il fabbricato principale dell'azienda agraria, intendendo per tale quello nel quale l'azienda viene condotta ed il suo conduttore risiede per la maggior parte dell'anno;
d) sono, altresì, sussidiabili i fabbricati secondari dell'azienda qualora gli stessi siano utilizzati per un periodo di tempo non inferiore a sei mesi all'anno;
e) sono esclusi dalla concessione dei sussidi coloro che abbiano già fruito di sussidi per fabbricati da parte dello Stato o di precedente sussidio della Regione secondo la deliberazione 2-8-1951, n. 51, e successive deliberazioni modificative;
f) i sussidi di cui si tratta possono essere concessi alle sole opere che ancora non siano iniziate all'atto della presentazione della domanda o che, avendo avuto inizio nell'anno precedente, non siano state terminate;
g) per le nuove costruzioni e ricostruzioni di fabbricati esistenti - (si intendono per ricostruzioni le sistemazioni che comportano il rifacimento di almeno il 70% del fabbricato esistente) - i sussidi debbono essere determinati in misura percentuale variabile dal 30% al 10% delle spese preventivate ed ammesse, con i seguenti criteri:
- fino alla concorrenza di spesa di lire 1.000.000 il 30%, ossia lire 300.000.
- da lire 1.000.000 fino alla concorrenza di spesa di lire due milioni il 20%, ossia lire 200.000.
- da lire 2.000.000 fino alla concorrenza di spesa di lire tre milioni il 15%, ossia lire 150.000.
- da lire 3.000.000 fino alla concorrenza di spesa di lire quattro milioni il 10%, ossia lire 100.000.
- media percentuale 18,75% - totale lire 750.000.
Per le opere che comportino una spesa complessiva compresa fra lire 4.000.000 a lire 10.000.000, si deve concedere un sussidio determinato nella misura massima di cui sopra.
Qualora l'importo dell'opera finita superi la spesa di lire 10.000.000, non viene concesso alcun sussidio.
Le richieste debbono essere corredate da un progetto comprendente pianta, sezione, analisi, computo metrico estimativo, relazione e, inoltre, situazione di famiglia e certificato catastale;
h) per sistemazioni ed ampliamenti di fabbricati esistenti e dei relativi annessi, il progetto - per somme eccedenti la spesa di lire 1.000.000 - deve essere firmato da un tecnico; per somme inferiori è sufficiente un preventivo dettagliato di spesa;
i) costruzione di sola concimaia e latrina. - Da sussidiarsi in misura percentuale variabile fra il 60 ed il 30% della spesa complessiva preventivata ed ammessa, a seconda delle condizioni economiche del richiedente, in rapporto al numero dei capi bovini grossi di investitura, ammettendo il raddoppio della capacità in relazione alla investitura attuale, con l'avvertenza che, di norma, le concimaie dovranno essere coperte;
1° Categoria - 60% per aziende aventi fino a tre capi bovini grossi di investitura
2° Categoria - 45% per aziende aventi da tre a sei capi bovini grossi di investitura;
3° Categoria - 30% per aziende aventi da sei a quindici capi bovini grossi di investitura (le aziende aventi più di 15 capi bovini grossi non sono ammesse a sussidi);
l) per la costruzione o ripristino di fabbricati distrutti o danneggiati da valanghe, frane, alluvioni, cadute di massi, scoscendimenti di terreni, la misura del sussidio regionale, - che spetta per la ricostruzione di un fabbricato non superiore in volume al fabbricato distrutto -, viene fissata in ragione del 60% per il primo milione ed in ragione del 50% per il secondo, il terzo ed il quarto milione di spesa ammessa;
m) termine per l'esecuzione dei lavori. - Da stabilirsi in due anni per le opere di costruzione e di ricostruzione ed in anni uno per le opere di sistemazione, con decorrenza dalla data di accoglimento della domanda, salvo concessione di ulteriore proroga, su domanda motivata e giustificata;
2) - di delegare alla Giunta regionale l'adozione dei provvedimenti deliberativi per la concessione e la liquidazione dei sussidi di cui sopra, alle predette condizioni misure percentuali, nonché per l'approvazione, il finanziamento e la erogazione delle relative spese, entro i limiti degli appositi fondi residuati e degli istituendi stanziamenti del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 1955, in corso di approvazione, e per i successivi esercizi finanziari.
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