Objet du Conseil n. 127 du 20 septembre 1954 - Verbale

OGGETTO N. 127/54 - CONCESSIONE DI SUSSIDI REGIONALI AD ARTIGIANI, A PICCOLE AZIENDE E A COOPERATIVE DI ARTIGIANI E DI LAVORATORI PER ACQUISTO DI MACCHINARIO NUOVO - MODIFICAZIONE - COMPLETAMENTO DELLA DELIBERAZIONE CONSILIARE N. 65, IN DATA 3 AGOSTO 1951.

L'Assessore Per. Ind. FOSSON riferisce al Consiglio in merito alla seguente relazione concernente la proposta di parziale modificazione e completamento della deliberazione consiliare n. 65, in data 3 agosto 1951, relativa alla concessione di sussidi regionali ad artigiani, a piccole aziende e a cooperative di artigiani e di lavoratori per acquisto di macchinario nuovo, relazione che è stata trasmessa in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza:

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Il Consiglio regionale, con deliberazione n. 65 in data 3 agosto 1951, ha approvato la concessione dei sussidi straordinari ad artigiani, a piccole aziende artigiane e a Cooperative di artigiani e di lavoratori per l'acquisto di macchinario nuovo.

Le istanze avanzate in conseguenza del provvedimento sono state numerosissime e molto ampia è risultata la concessione delle agevolazioni, apportando in tal modo alle categorie interessate un notevole vantaggio e favorendo, conseguentemente, lo sviluppo di varie attività artigiane nei Comuni della Valle.

Tuttavia, dall' esame delle domande di sussidio, nei sopraluoghi eseguiti da incaricati dell'Assessorato Industria e Commercio ed in seguito alle segnalazioni dell'Associazione Artigiani, si è riscontrato che delle previste agevolazioni hanno fatto richiesta persone e Ditte con scarsa attrezzatura e del tutto improvvisate nella loro professione, in locali avuti in affitto e non idonei alla bisogna, ed a volte anche residenti o aventi sede da brevissimo tempo in Valle, per cui si è avuta la impressione che l'accoglimento delle richieste poteva favorire la speculazione da parte di talune Ditte.

In linea di massima, si è del parere che i benefici previsti dalla deliberazione anzidetta dovrebbero essere concessi soltanto a Ditte e Società in grado di offrire la necessaria capacità tecnica e produttiva a vantaggio dei consumatori, condizioni queste che potrebbero essere garantite dalla durata dell'attività delle Ditte stesse.

La rigida adozione di tale sistema, peraltro, frusterebbe in parte il principio informatore del provvedimento adottato il 3 agosto 1951 e tendente, nell'ambito del potenziamento dell' economia dei Comuni di montagna, ad incoraggiare il sorgere e l'affermarsi di nuove iniziative nel campo artigiano.

Pertanto, allo scopo di eliminare gli inconvenienti lamentati, e per non impedire, in pari tempo, l'affermarsi di nuove iniziative soprattutto nei Comuni di montagna nonché al fine di lenire in questi la disoccupazione e di favorirvi la formazione di mano d'opera qualificata, si è del parere che possano essere conseguiti gli scopi del provvedimento, concedendo i sussidi straordinari e facoltativi nelle misure percentuali e modalità previste dalla deliberazione consiliare del 3 agosto 1951, n. 65, alle Imprese artigiane ed alle Cooperative di artigiani e lavoratori iscritte nel Registro Anagrafico Commerciale ed Industriale della Divisione Industria e Commercio, aventi sede legale in Valle e i cui titolari e soci siano residenti stabilmente in Valle da almeno cinque anni.

Per le ragioni predette, si propone che, a parziale modificazione e completamento della deliberazione consiliare del 3-8-1951, n. 65, il Consiglio deliberi di stabilire quanto segue:

- "la concessione dei sussidi straordinari facoltativi, nelle misure percentuali e modalità previste dalla deliberazione consiliare del 3-8-1951, n. 65, è limitata alle imprese artigiane ed alle cooperative di artigiani e di lavoratori iscritte nel Registro anagrafico commerciale ed industriale della Divisione Industria e Commercio, aventi sede legale in Valle e i cui titolari e soci siano residenti stabilmente in Valle da almeno cinque anni".

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L'Assessore Per. Ind. FOSSON richiama la deliberazione consiliare n. 65, in data 3 agosto 1951, con la quale è stata approvata la concessione di sussidi straordinari ad artigiani, a piccole aziende e a cooperative di artigiani e di lavoratori per acquisto di macchinario nuovo.

Pone in rilievo che lo scopo precipuo della concessione di tali sussidi era di potenziare le attività artigiane più attinenti alla economia caratteristica dei Comuni di montagna delle nostre vallate e comunica che, effettivamente, si sono ottenuti buoni risultati perché, specie nei vari paesi di montagna, si è potuto migliorare l'attrezzatura degli artigiani.

Informa che uno dei settori che maggiormente ha beneficiato della provvidenza di cui si tratta è stato quello della falegnameria, il che dimostra che è particolarmente inerente all'attività artigiana di montagna, la quale è stata potenziata per iniziative diverse e per lavori vari di interesse pubblico e privato, per cui ha beneficiato, indirettamente, anche dei sussidi concessi per la costruzione e la sistemazione di case rurali, per la costruzione di alberghi ed il miglioramento dell'attrezzatura alberghiera, ecc.

Precisa che, mediante i sussidi di cui si tratta, gli artigiani hanno potuto mettersi in condizioni di lavorare a prezzi economici e controbattere, in tal modo, la concorrenza delle industrie, che sono meglio attrezzate, mentre, in passato, i nostri artigiani, specialmente nei paesi di montagna, lavoravano ancora a mano o servendosi di macchine ormai sorpassate.

Comunica di essersi reso conto, nelle varie visite sopralluogo, che gli artigiani dei paesi di montagna non potevano continuare la loro attività servendosi di macchinario sorpassato e pericoloso e fa presente che molti artigiani, mediante i sussidi regionali, hanno potuto attrezzarsi, secondo la loro attività, acquistando moderne macchine combinate, per l'esecuzione dei diversi lavori.

Rileva che anche in altri settori sono stati conseguiti buoni risultati, come è provato dalle numerose domande pervenute all'Assessorato all'Industria e Commercio, per l'accoglimento di alcune delle quali si è dovuto in parte derogare, in via eccezionale, alla deliberazione assunta dal Consiglio in data 3 agosto 1951.

Rammenta che il Consiglio aveva sancito che gli artigiani, per poter usufruire del sussidio, dovevano essere iscritti, come tali, nel locale registro Ditte.

Informa che, fra le varie domande pervenute, ve ne erano di quelle che non avrebbero potuto essere accolte, se fosse stata applicata tassativamente la deliberazione assunta dal Consiglio, perché i presentatori delle domande stesse erano dei piccoli e poveri agricoltori, proprietari di poco terreno che lavoravano anche come artigiani per poter mantenere la propria famiglia.

Comunica che i singoli casi sono stati attentamente vagliati dalla Giunta la quale, su sua proposta, ha stabilito il principio che, per coloro che eserciscono una doppia attività, bisogna vedere quale è l'attività preminente e, accertato che trattasi dell'attività artigiana, si è ritenuto di poter concedere il sussidio senza pretendere l'iscrizione alla Camera di Commercio, trattandoli alla stessa stregua degli altri artigiani.

Esprime la fiducia che il Consiglio vorrà approvare detto principio equitativo, anche in considerazione del fatto che, nei casi di cui si tratta, il sussidio serve per l'acquisto di macchine leggere, di poco prezzo, che sono sufficienti, in quanto il lavoro svolto non è intenso e continuo come per gli altri artigiani veri e propri.

Riferisce che, in quest'ultimo periodo, si è constatato un tentativo di speculazione in materia di sussidi, particolarmente nei grossi centri. Informa che diverse persone, venute a conoscenza delle particolari provvidenze deliberate dal Consiglio regionale per gli artigiani, si sono trasferite in Valle d'Aosta e hanno preso in affitto laboratori in cattivo stato, il cui macchinario non era più usato da parecchio tempo, con il solo scopo di ottenere il sussidio per comperare macchinario nuovo e, prima ancora di ottenere la residenza, hanno chiesto l'iscrizione alla Camera di Commercio e, subito dopo, la concessione del sussidio.

Precisa che l'iscrizione alla Camera di Commercio non può essere rifiutata e, così pure, la residenza e che, pertanto, tali persone hanno ottenuto il sussidio; precisa, però, che trattasi, fortunatamente, di un limitato numero di casi.

Osserva che tale sistema di speculazione va crescendo e che è opportuno porvi un freno, stabilendo che, per avere diritto al sussidio, i richiedenti debbono essere residenti stabilmente in Valle d'Aosta da un determinato numero di anni. Precisa che, in tal modo, si rientrerebbe nello spirito della deliberazione consiliare assunta il 3 agosto 1951, che è quello di favorire, anzitutto, le piccole aziende artigiane della Valle d'Aosta, che conducono una vita grama, e permettere loro di rinnovare il macchinario affinché abbiano la possibilità di lavorare a prezzi di concorrenza con le industrie e, in secondo luogo, per creare in Valle d'Aosta una mano d'opera qualificata artigiana, specialmente fra i giovani i quali, come detto molte volte in precedenti adunanze, non hanno purtroppo la possibilità di lavorare.

Fa presente che, oltre ad attrezzare convenientemente gli artigiani locali, si vuole, nel contempo, favorire l'assunzione di apprendisti da parte degli artigiani stessi e, infine, permettere agli apprendisti, che avranno imparato il mestiere, di poter impiantarsi un laboratorio, il che non sarebbe possibile se si continuasse a dare sussidi ad artigiani che vengono da fuori Valle.

Comunica che l'Assessorato all'Industria e Commercio, tenendo conto anche delle segnalazioni e delle critiche fatte dall'Associazione Artigiani, ritiene opportuno di apportare una modificazione alla deliberazione consiliare più volte citata, modificazione che consiste nello stabilire che la concessione dei sussidi è limitata alle imprese artigiane e alle cooperative di artigiani e di lavoratori iscritti nel registro anagrafico commerciale ed industriale della Divisione Industria e Commercio, aventi sede legale in Valle e i cui titolari e soci siano residenti stabilmente in Valle "da almeno cinque anni".

Il Consigliere Geom. G. NICCO esprime il dubbio che lo stabilire in cinque anni il periodo di residenza per aver diritto al sussidio possa far pensare che l'Amministrazione regionale intende impedire l'afflusso in Valle di persone che hanno una certa capacità e propone che il periodo di residenza stabile sia fissato in tre anni anziché in cinque.

Si dichiara d'accordo sulla necessità di aiutare i piccoli contadini che svolgono una doppia attività, agricola e artigianale, anche se non sono iscritti nel registro anagrafico commerciale ed industriale. Aggiunge che bisogna invogliare tutti i contadini a lavorare nel lungo periodo invernale. Rileva che, purtroppo, sono pochi, in Valle d'Aosta, i Comuni nei quali i contadini svolgono attività artigiana durante l'inverno (Chamois, Valtournanche, ecc.), mentre, per contro, ha constatato che in vallate povere di altre Regioni i contadini lavorano nell'inverno, utilizzando i piccoli salti d'acqua, eseguendo lavori vari per le vicine industrie.

Dichiara che bisogna, quindi, invogliare i nostri montanari a svolgere attività artigiana durante il periodo invernale, onde elevare il loro tenore di vita.

Riferisce che, molte volte, gli artigiani che vogliono migliorare la loro attrezzatura acquistando macchinario, vengono presi nella rete da certi imbroglioni, i quali vendono loro macchinario vecchio e sorpassato. Esprime parere che sarebbe opportuno che gli artigiani comunicassero preventivamente all'Assessorato all'Industria e Commercio di quale macchinario abbisognano e che intendono comperare, affinché l'Assessorato possa consigliarli sul tipo di macchinario da acquistare.

Precisa che trattasi di casi già verificatisi e raccomanda all'Assessore Per. Ind. Fosson di voler tenere in debito conto la sua segnalazione.

Il Consigliere Signora RONC-DESAYMONET esprime il suo compiacimento all'Assessore Per. Ind. Fosson per i sussidi concessi per il miglioramento dell'attrezzatura occorrente ai piccoli artigiani e dichiara di concordare pienamente sulla sua proposta di favorire l'assunzione di apprendisti da parte degli artigiani e di contribuire, con sussidi, alle spese di impianto di laboratori per i giovani che hanno imparato il mestiere di artigiano.

Rammenta che è stata nominata apposita Commissione consiliare per lo studio del problema dell'apprendistato e per il potenziamento delle scuole professionali.

Rileva, a questo proposito, che è necessario, altresì, concedere contributi per l'acquisto dell'attrezzatura occorrente alle scuole professionali e ritiene che, a tale scopo, dovrebbe essere istituito apposito stanziamento in bilancio.

Lamenta che si verifichino deplorevoli ritardi nella concessione e liquidazione di sussidi agli artigiani; cita un caso di cui è venuta a conoscenza e del quale si è personalmente interessata presso l'Assessorato all'Industria e Commercio.

Raccomanda che i sussidi di cui si tratta siano corrisposti con maggior sollecitudine.

Il Consigliere Signor MANGANONI comunica che i Consiglieri del gruppo social-comunista sono pienamente d'accordo che si debbano aiutare non soltanto gli artigiani regolarmente iscritti nel registro anagrafico commerciale ed industriale della Divisione Industria e Commercio, ma anche i piccoli artigiani che non sono iscritti in tale registro perché svolgono pure attività agricola.

Rileva che nella relazione soprariportata, fra altro, si dice "Si è riscontrato che delle previste agevolazioni hanno fatto richiesta persone e ditte, con scarsa attrezzatura e del tutto improvvisate nella loro professione...". Dichiara, in proposito, che detto rilievo non deve essere applicato alla lettera perché si verrebbe a negare il sussidio a quegli artigiani che dispongono di una attrezzatura insufficiente e si favorirebbero, invece, coloro che già dispongono di una adeguata attrezzatura.

In merito alla proposta di stabilire un periodo minimo di residenza di anni cinque in Valle per aver diritto alla concessione del sussidio, fa presente di concordare sul rilievo fatto dal Consigliere Geom. G. Nicco, in quanto ritiene che non si debba impedire l'afflusso di capitali e di lavoro in Valle, ma che si debba lasciare la possibilità ad un artigiano di fuori Valle di venire a stabilirsi nel territorio della Regione e di crearvi una piccola industria suscettibile di sviluppo.

Esprime parere che, d'altra parte, l'artigiano, il quale intenda trasferirsi in Valle d'Aosta, troverà sempre un amico compiacente, residente in Valle, disposto a prestargli il nome per l'impianto di un laboratorio al fine di beneficiare del sussidio regionale per l'acquisto dell'attrezzatura occorrente.

Per quanto concerne il rilievo circa il ritardo nella concessione dei sussidi, lamentato dalla Signora Ronc-Désaymonet e che egli stesso ribadisce, fa presente che l'acquisto di macchinario comporta una spesa assai rilevante, che spesso l'artigiano affronta, anche facendo debiti che debbono essere saldati alle scadenze, sapendo di poter contare sul sussidio regionale.

Raccomanda, pertanto, vivamente all'Assessore all'Industria e Commercio di voler interessarsi e dare disposizioni affinché sia sveltita la procedura e si provveda con sollecitudine, d'ora innanzi, alla liquidazione dei sussidi di cui si tratta, anche per il fatto che il ritardo nella concessione dei sussidi crea difficoltà di ordine finanziario nelle piccole aziende artigiane che hanno possibilità limitate.

L'assessore Per. Ind. FOSSON dichiara di non essere contrario all'accoglimento della richiesta, fatta dal Consigliere Geom. G. Nicco, di stabilire in tre anni, anziché in cinque, il periodo minimo di residenza necessario per avere diritto alla concessione del sussidio regionale.

Chiarisce che non ha inteso impedire che vengano a stabilirsi ed a lavorare in Valle artigiani residenti in altre Regioni, ma osserva che è bene contemplare tutti i casi e tenere presente che gli artigiani non residenti in Valle sono indotti a stabilirvisi per il fatto che qui hanno condizioni di vita migliori e possono usufruire delle provvidenze concesse dall'Amministrazione regionale.

Rileva che il problema dei giovani preoccupa tutti i Consiglieri, in quanto è noto che le Società industriali danno lavoro a ben pochi elementi giovani, mentre nel settore artigiano l'assunzione dei giovani è pregiudicata dai forti contributi che gli artigiani sono tenuti a pagare per gli apprendisti. Fa presente che la questione potrebbe essere risolta se l'onere dei contributi venisse assunto dall'Amministrazione regionale, ma sottolinea che tale possibilità verrà ridotta notevolmente se continueranno ad affluire in Valle artigiani provenienti da altre Regioni. Aggiunge, inoltre, che se si creasse una numerosa classe di giovani artigiani, questi sarebbero costretti a cercare lavoro fuori della Valle.

Informa che la proposta di stabilire un periodo minimo di residenza per aver diritto al sussidio è stata fatta anche in seguito alle ripetute richieste e pressioni pervenute dall'Associazione artigiani.

In merito al rilievo del Consigliere Geom. G. Nicco, concernente l'opportunità di acquistare macchinario moderno e nuovo, comunica che l'Assessorato all'Industria e Commercio si è sempre preoccupato di far acquistare macchinario moderno ed efficiente onde migliorare l'attrezzatura degli artigiani e che ogni qual volta un artigiano si è rivolto all'Assessorato per l'ottenimento del sussidio, sempre è stato consigliato in tal senso, d'altra parte il sussidio viene concesso solo per l'acquisto di macchinario nuovo.

Per quanto concerne il lamentato ritardo nel pagamento dei sussidi, riconosce che effettivamente ci sono stati dei ritardi, ma fa presente che ciò è dovuto al fatto che non si è voluto aumentare il numero degli impiegati incaricati di effettuare le visite sopralluogo. Osserva, peraltro, che la maggior parte delle lamentele si riferiscono a richieste avanzate da artigiani che si trovano in una situazione prefallimentare e che aspettano soltanto il sussidio per dichiarare fallimento.

Precisa che l'Amministrazione regionale, per ogni macchina acquistata, ha posto la clausola del riservato dominio, ma fa presente che la procedura stabilita per venire in possesso della macchina è molto complessa.

Ritiene che il caso a cui ha inteso alludere il Consiglio Signora Ronc-Désaymonet si riferisca proprio ad un artigiano che ha già fatto esperienze in materia fallimentare.

Informa che, ai sensi della deliberazione consiliare, il sussidio viene liquidato agli artigiani su presentazione delle fatture quietanzate, ma che, verificandosi il fatto che molti artigiani rilasciano effetti cambiari per l'importo totale o quasi totale delle fatture quietanzate, prima di procedere al pagamento del sussidio si attende che l'artigiano abbia corrisposto, almeno in parte, il prezzo della macchina.

Dà assicurazione che darà disposizioni affinché i sussidi di cui si tratta siano liquidati, in avvenire, nel più breve tempo possibile.

Il Consigliere Geom. G. NICCO raccomanda che si facciano accertamenti preventivi sulla moralità ed onestà dei richiedenti il sussidio e fa presente che bisogna aiutare chi, pur non avendo i mezzi necessari, dimostra buona volontà, ma non coloro che sono disonesti e che chiedono il sussidio pur sapendo di trovarsi in situazione fallimentare.

Il Consigliere Signor NICCO Anselmo chiede se i sussidi di cui si tratta siano concessi anche alle persone che lavorano presso stabilimenti industriali e che, nelle ore libere, svolgono attività artigiana.

L'Assessore Per. Ind. FOSSON risponde negativamente, ma comunica di non poter escludere tassativamente che sia stato concesso il sussidio a persone che si ignorava avessero una occupazione fissa presso uno stabilimento industriale.

Il Consigliere Signor MANGANONI fa presente, al riguardo, che può verificarsi il fatto di operai di pochi scrupoli che intestano l'azienda artigiana al nome della moglie, del figlio o di un parente qualsiasi e, in tal modo, vengono ad usufruire del sussidio regionale, mentre, per contro, operai i quali dichiarino sinceramente e onestamente di svolgere attività artigiana, extra orario di lavoro, non potrebbero usufruire del sussidio.

L'assessore Per. Ind. FOSSON comunica di ritenere che il caso al quale ha accennato il Consigliere Signora Ronc-Désaymonet si riferisca ad un artigiano-fabbroferraio che aveva intestato l'azienda alla moglie e fa presente che, evidentemente, non si può ammettere che una donna faccia il fabbroferraio.

Il Consigliere Geom. G. NICCO prende atto e prega l'Assessore all'Industria e Commercio di tener conto della raccomandazione concernente l'accertamento della moralità e della onestà dei richiedenti il sussidio.

Il Presidente, Sig. G. BREAN, dà lettura della proposta della Giunta, di cui all'ultimo comma della deliberazione soprariportata, precisando che, come da richiesta fatta dal Consigliere Geom. G. Nicco, sulla quale l'Assessore Per. Ind. Fosson ha concordato, il periodo minimo di anni di residenza stabile in Valle d'Aosta richiesto per avere diritto al sussidio rimane stabilito in tre anni, anziché in cinque.

IL CONSIGLIO

richiamata la precedente deliberazione consiliare n. 65, in data 3 agosto 1951;

preso atto di quanto riferito dall'Assessore all'Industria e Commercio, Per. Ind. Fosson;

a parziale modificazione e completamento della deliberazione consiliare soprarichiamata;

ad unanimità di voti favorevoli (Consiglieri presenti e votanti numero quindici);

Delibera

di approvare, a parziale modificazione e a completamento della parte dispositiva della deliberazione consiliare n. 65, in data 3 agosto 1951, la seguente norma avente carattere limitativo:

"La concessione dei sussidi straordinari facoltativi, nelle misure percentuali e modalità previste dalla deliberazione consiliare del 3-8-1951, n. 65, è limitata alle Imprese artigiane ed alle Cooperative di artigiani e di lavoratori iscritte nel registro anagrafico commerciale ed industriale della Divisione Industria e Commercio, aventi sede legale in Valle e i cui titolari e soci siano residenti stabilmente in Valle da almeno tre anni".

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Si dà atto che l'adunanza viene sospesa alle ore dodici e minuti trentacinque e rinviata alle ore quindici.

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