Objet du Conseil n. 52 du 8 avril 1954 - Verbale

OGGETTO N. 52/54 - ESAME DELLA SITUAZIONE DELLA SOCIETÀ NAZIONALE COGNE NEI SUOI VARI ASPETTI - RINVIO ALLA PROSSIMA ADUNANZA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CONTINUAZIONE DELLA DISCUSSIONE DI MOZIONE E DI ORDINE DEL GIORNO.

Si dà atto che la discussione sulla mozione dei Consiglieri Signori Dayné Celestino, Mathamel Giovanni, Perron Maurizio e Bottel Giovanni, - concernente l'esame della situazione della Società Nazionale "Cogne" nei suoi vari aspetti, - continua in seduta segreta e che, su invito del Presidente, Avv. Dott. Bondaz, il personale di segreteria, le stenografe ed il pubblico lasciano la sala della adunanza (ore 15,35).

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Si dà atto che la discussione sulla predetta mozione continua in seduta pubblica e che il personale di segreteria, le stenografe ed il pubblico rientrano nella sala dell'adunanza (ore 16,55).

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Il Presidente, Avv. Dr. BONDAZ, informa il Consiglio che il Presidente della Giunta. Avv. Caveri, intende fare alcune comunicazioni.

Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI. richiama l'attenzione del Consiglio sull'ordine del giorno proposto dal Consigliere Sig. Marchese nell'adunanza odierna del mattino ed esamina il testo di tale ordine del giorno:

Primo capoverso: "Nella riunione ordinaria del giorno otto aprile 1954, esaminata la situazione della "Cogne" in relazione alle varie posizioni assunte in campo nazionale - vedi: mozioni C.G.I.L., rapporto La Malfa, ecc.;".

Osserva che desidera conoscere il testo delle mozioni che sono state votate.

Il Consigliere Sig. MARCHESE comunica che la mozione richiamata è stata votata a Genova nella riunione indetta dalla C.G.I.L. ed informa che in tale mozione si afferma che la "Cogne" dovrebbe essere assorbita dall'I.R.I. e posta sotto il controllo dello Stato.

Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, obietta che, secondo quanto gli è stato riferito, anche la C.I.S.L., in campo nazionale, si è dichiarata favorevole a conglobare la Soc. Cogne in un più vasto organismo, mentre, in campo locale, si sarebbe dichiarata favorevole alla autonomia della "Cogne".

Precisa di non avere potuto accertare se quanto gli è stato riferito corrisponda o no alla realtà: ritiene che il Consigliere Sig. Marchese possa dare chiarimenti a tale riguardo.

Secondo capoverso: "Considerato le ottime possibilità per la Società "Cogne" in campo produttivo e qualitativo".

Fa presente che, non essendosi in possesso di ragguagli precisi sugli elementi che sono stati chiesti all'Ing. Pasquali, non si può, pur volendo essere ottimisti, affermare che le possibilità della "Cogne" siano ottime, tanto più che gli è stato riferito di recente, e anche parecchi mesi or sono, che la "Cogne" ha un deficit mensile di circa cento milioni. Aggiunge che, se questo fosse vero, si dovrebbe parlare di possibilità pessime e non ottime.

Terzo capoverso: "Considerata l'importanza capitale che riveste il complesso "Cogne" nell'economia della Valle".

Dichiara di essere pienamente d'accordo su tale capoverso.

Quarto capoverso: "CHIEDE che nella riorganizzazione degli enti produttivi nazionali, con capitale dello Stato, sia tenuta presente la necessità che alla Nazionale "Cogne" sia conservata la sua piena autonomia direttiva e amministrativa, favorendone le larghe possibilità di potenziamento".

Per quanto concerne l'espressione "larghe possibilità di finanziamento" osserva che non sta a ripetere quanto ha detto in merito all'espressione "ottime possibilità", di cui al secondo capoverso.

Per quanto riguarda l'autonomia della "Cogne", dichiara che, personalmente, come pure dicasi di tutti i Consiglieri del gruppo dell'Union Valdôtaine, condivide e ha sempre condiviso tale opinione da parecchi anni, ribadendola in tutte le circostanze in cui l'autonomia della "Cogne" era in pericolo.

Precisa che, se si viene nell'ordine di idee di fare un ordine del giorno che riassuma e sintetizzi il pensiero, l'opinione e l'orientamento del Consiglio regionale e se si vuole parlare di riordinamento degli enti produttivi nazionali con capitale dello Stato e della necessità che alla Società "Cogne" sia conservata la sua autonomia, bisogna che in detto ordine del giorno modificato - come da intese testè intercorse - si ribadisca il principio che vi siano due rappresentanti del Consiglio regionale presso il Consiglio di amministrazione della "Cogne".

Osserva che bisogna, inoltre, formulare quanto meno l'augurio che non vi siano compartimenti stagno, ma che vi sia una maggiore collaborazione tra il Presidente della Cogne" e il Presidente della Regione.

Comunica di non avere mai avuto il piacere di conoscere il Prof. Bordin, che riveste cariche importanti presso la "Cogne", e chiede se ciò sia ammissibile.

Comunica ancora che da parecchi mesi, e forse da un anno, il Presidente della Giunta non ha avuto il piacere di parlare con il Presidente della "Cogne". Aggiunge che questi non si è mai presentato al Presidente della Giunta per conferire sui problemi della "Cogne", problemi che interessano anche il Consiglio e la Presidenza della Giunta e non soltanto il Ministro delle Finanze, che è amico intimo dell'attuale Presidente della "Cogne", Comm. Crudele.

Riferisce, a questo proposito, che mentre il Ministro delle Finanze, On. Vanoni, aveva aderito al nostro punto di vista e condiviso il parere dell'On. De Gasperi, per quanto concerne il trasferimento alla Regione Valle di Aosta dei beni demaniali dello Stato situati nel territorio della Regione, il Comm. Crudele ha frapposto difficoltà al suddetto trasferimento.

Osserva di non sapere ancora se oggi sarà possibile approvare un ordine del giorno; rileva, però, che detto ordine del giorno, se si farà, dovrà contenere tutti gli elementi suddetti nonché le riserve che il Consiglio formula per il fatto che è stato tenuto finora completamente, o quasi, all'oscuro sulle varie questioni enunciate nell'adunanza odierna del mattino e concernenti la situazione della "Cogne".

Pone in rilievo che i quesiti sono stati posti non già per il gusto di tormentare qualcuno, ma soltanto perché Consiglieri, Assessori e Presidenti della Giunta e del Consiglio sentono di avere responsabilità per quanto si riferisce ai problemi della "Cogne".

Sottolinea che vi è una responsabilità dei Consiglieri e una responsabilità degli Assessori che può essere minore o maggiore a seconda delle rispettive competenze, ma che, comunque, vi è sempre una responsabilità comune, perché la Giunta regionale è il governo della Valle d'Aosta.

Osserva che la responsabilità del Presidente della Giunta concerne anche la prosperità economica della Valle e l'ordine pubblico e si augura che non abbia a ripetersi ciò che è avvenuto quando, nel mese di dicembre, alla "Cogne" non è stata pagata la tredicesima mensilità.

Comunica che l'On. Guglielmone, allora Presidente della "Cogne", da lui convocato una settimana prima che la "Cogne" sospendesse il pagamento agli operai, gli aveva assicurato che ciò non sarebbe avvenuto. Informa di avere dovuto, invece, purtroppo, constatare che i pagamenti venivano sospesi. Richiama l'attenzione del Consiglio sulla critica posizione in cui è venuto a trovarsi il Presidente della Giunta regionale, che è responsabile dell'ordine pubblico a seguito della avvenuta sospensione dei pagamenti da parte della "Cogne".

Ribadisce ancora una volta che è d'accordo sul principio della autonomia della "Cogne" e fa presente che l'ordine del giorno, se verrà varato, dovrà contenere tutti gli elementi che il Consiglio ritiene indispensabile di porre in rilievo.

Accenna al progetto di legge Roveda ed informa che detto progetto di legge contiene punti sui quali è d'accordo ed altri, invece, sui quali dissente.

Comunica, ad esempio, di concordare su tale progetto nel punto ove si dice che nelle grandi aziende, che svolgono la loro attività in una zona, vi debbano essere, non soltanto uno o due, ma tre rappresentanti della Regione.

Precisa di non essere, invece, d'accordo sul punto ove si dice che la "Cogne" deve essere inclusa nel grande complesso siderurgico nazionalizzato che si vuole creare.

Fa presente che intende, invece, avere chiarimenti precisi circa la inclusione della "Cogne" nella tabella A richiamata dall'articolo 2 del predetto progetto di legge.

Mr. le Conseiller BOTTEL, ayant constaté que le Conseil régional a démontré un vif intérêt à propos de la question de la "Cogne", estime opportun de présenter et de soumettre à l'approbation du Conseil l'ordre du jour suivant, dont il donne lecture:

"IL CONSIGLIO REGIONALE

considerata la crisi che ha colpito l'industria siderurgica nazionale -

preso conoscenza dell'orientamento parlamentare di addivenire ad una riorganizzazione delle aziende siderurgiche e meccaniche dell'IRI, del FIM e del Demanio in una unica azienda nazionale -

considerato che la "Cogne", disponendo di miniere proprie e di centrali elettriche, costituisce un'azienda a ciclo integrale

riafferma

la necessità che la Nazionale "Cogne" rimanga comunque autonoma nell'interesse della Regione e della stessa Nazione -

richiede

infine che sia ammesso un secondo rappresentante del Consiglio regionale nel Consiglio di amministrazione della "Cogne"".

Il Consigliere Sig. MANGANONI, premesso che intende riferirsi al primo ordine dei giorno presentato, cioè a quello del Consigliere Sig. Marchese, constata che il Consiglio è chiamato a pronunciarsi su un progetto di legge che ignora e che lo stesso presentatore dell'ordine del giorno non conosce.

Ricorda, infatti, che il Consigliere Sig. Marchese ha detto che la "Cogne" dovrebbe essere assorbita nel grande complesso dell'IRI, mentre, invece, il progetto di legge prevede l'abolizione del cosidetto calderone, quale può definirsi l'I.R.I..

Ora, egli osserva, come può il Consiglio pronunciarsi su un progetto di legge che non conosce e che è ignorato dallo stesso presentatore dell'ordine del giorno?

Precisa che in quel progetto di legge si parla di abolire e di creare un organismo - ammette di non sapere con precisione come sarà denominato tale organismo - cioè di addivenire alla riorganizzazione degli stabilimenti siderurgici sotto il controllo parlamentare, nonché di creare mercati per l'assorbimento dei prodotti di detto organismo. Aggiunge che del Consiglio di amministrazione dell'organismo di cui si tratta faranno, altresì, parte i rappresentanti delle singole regioni interessate.

Osserva che, con questo suo ultimo breve intervento, egli ha inteso richiamare l'attenzione del Consiglio sulla necessità di studiare con serietà la questione prima di votare un ordine del giorno.

Prospetta l'opportunità che sia dato ai Signori Consiglieri il tempo necessario per esaminare il progetto di legge di cui si tratta, onde possano pronunciarsi con piena cognizione di causa.

Propone, pertanto, che entrambi gli ordini del giorno siano ripresentati e discussi nella seduta che, secondo gli accordi di massima già presi, dovrebbe essere tenuta entro la metà di maggio.

Il Consigliere Sig. MARCHESE osserva che nell'ordine del giorno che ha presentato si parla di "riorganizzazione degli enti produttivi nazionali, con capitale dello Stato" e non si parla di I.R.I..

Comunica di essere disposto ad accedere alla richiesta del Consigliere Signor Manganoni, cioè di ritirare l'ordine del giorno, per ripresentarlo nella prossima seduta consiliare.

Il Presidente, Avv. Dr. BONDAZ, invita il Consiglio a votare sulla proposta di rinviare alla prossima adunanza consiliare la continuazione della discussione sulla mozione concernente l'esame della situazione della Società Nazionale "Cogne", nei suoi vari aspetti, nonché la continuazione della discussione dei due ordini del giorno presentati rispettivamente dai Consiglieri Sigg. Marchese Giovanni e Bottel Giovanni.

IL CONSIGLIO

ad unanimità di voti (consiglieri presenti e votanti n. 27),

Delibera

di rinviare alla prossima adunanza del Consiglio regionale la continuazione della discussione della predetta mozione concernente l'esame della situazione della Società Nazionale "Cogne" nei suoi vari aspetti, nonché la continuazione della discussione dei due ordini del giorno presentati rispettivamente dal Consigliere Signor Marchese Giovanni e dal Consigliere Signor Bottel Giovanni.

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Si dà atto che il Presidente, Avv. Dr. BONDAZ, lascia la seduta alle ore 17,10, e che la Presidenza dell'adunanza viene assunta dal Vice Presidente, Ing. PASQUALI Augusto.

Letto, approvato e sottoscritto.

IL PRESIDENTE

(Avv. Dr. V. Bondaz)

IL SEGRETARIO

(Dr. A. Brero)

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