Objet du Conseil n. 28 du 11 avril 1949 - Verbale

OGGETTO N. 28/49 - RELAZIONE SULLE TRATTATIVE, DIRETTE DALL'ING. FRESIA, PER LA CONCESSIONE DEI CONTINGENTAMENTI E PER L'ATTUAZIONE DELLA ZONA FRANCA - RILIEVI E CONSIDERAZIONI DELL'ASSESSORE ALL'INDUSTRIA E COMMERCIO, GEOM. PAREYSON.

L'Assessore all'Industria e Commercio, Geom. PAREYSON, chiede al Presidente e al Consiglio regionale di dare la precedenza alla trattazione dell'oggetto n. 2, in considerazione della grande importanza del problema e di rinviare, conseguentemente, la trattazione dell'oggetto n. 1: "Definizione trattative con la Società S.I.T.A.V., ecc. ecc.".

Il Presidente e il Consiglio aderiscono alla proposta . Il Presidente invita l'Assessore Geom. Pareyson a prendere la parola in merito alle questioni concernenti la zona franca.

L'Assessore Geom. PAREYSON fa presente l'opportunità che, in primo luogo, l'Ing. Fresia riferisca al Consiglio sull'esito delle trattative svolte a Roma per la concessione del contingentamento e per l'attuazione della zona franca.

L'Assessore Ing. FRESIA ricorda di avere, nella riunione del Consiglio del 3 febbraio u.sc., riferito sulle trattative già svolte a Roma per il riparto delle entrate erariali fra lo Stato e la Regione Autonoma della Valle d'Aosta; fa presente che, in tale occasione, ha accennato al colloquio avuto col Ministro Vanoni in merito alla questione della zona franca, nonché precisato che il Ministro Vanoni si era dichiarato, in linea di massima, favorevole alla concessione alla Valle d'Aosta di contingenti annui di alcuni generi nelle misure concordate nel dicembre 1947, e ciò in attesa della definizione delle trattative per l'attuazione della zona franca prevista dallo Statuto regionale.

L'Assessore Ing. Fresia fa presente che l'interpretazione data dai funzionari dello Stato all'art. 11 dello Statuto della Regione Autonoma della Valle d'Aosta, istitutivo della zona franca, è del tutto diversa dall'interpretazione data dal Consiglio della Valle d'Aosta, in quanto i funzionari dello Stato danno a tale articolo un'interpretazione molto restrittiva, escludendo dal beneficio della zona franca l'esenzione dalle imposte di fabbricazione, di consumo, ecc.; mentre, invece, il Consiglio della Valle d'Aosta dà, a tale articolo, una interpretazione molto ampia, senza restrizioni o riserve di sorta, ritenendo la zona franca comprensiva della esenzione dalle imposte di fabbricazione e di consumo nonché dei diritti di monopolio. Fa presente che la Direzione Generale delle Dogane è ferma sulla sua interpretazione e non intende transigere. Ricorda a questo proposito che in altra occasione, allorché unitamente all'Assessore Geom. Pareyson si recò negli uffici della Direzione Generale delle Dogane ricevette accoglienza molto fredda.

Aggiunge che il comportamento dei funzionari della Direzione Generale delle Dogane lasciava prevedere che tale stato di cose potesse perdurare ancora per lungo tempo, per cui si ritenne conveniente, allo scopo di dar modo alla popolazione valdostana di poter usufruire almeno in parte dei benefici della zona franca, di iniziare trattative con i Ministeri competenti per addivenire ad una soluzione provvisoria con il sistema del contingentamento annuo.

L'Assessore Ing. Fresia comunica di aver fatto presente, su richiesta dei funzionari, che il Consiglio regionale si era pronunciato favorevolmente all'adozione provvisoria del sistema del contingentamento nell'attesa dell'attuazione integrale della zona franca. Rileva che la Direzione Generale delle Dogane in primo tempo si era dichiarata contraria alla ripresa delle trattative e che, soltanto successivamente, su pressioni del Ministro Vanoni, è ritornata sulla sua decisione ed ha aderito a riprendere le trattative. Aggiunge che il Ministro Vanoni ha altresì raccomandato ai funzionari che il contingentamento venisse stabilito in misura non inferiore ai quantitativi concordati nel dicembre 1947. Comunica di avere, pertanto, richiesto all'Assessore all'Industria e Commercio, Geom. Pareyson, gli elementi ed i dati necessari per riprendere le trattative e precisamente i dati relativi ai contingenti richiesti nel dicembre 1947, ai contingenti concessi, nonché un elenco aggiuntivo di merci che la categoria dei commercianti aveva successivamente compilato e di cui richiedeva l'inclusione nell'elenco dei generi da concedersi in contingentamento dallo Stato. Precisa che la categoria dei commercianti ha inoltrato la propria richiesta basandosi sul fatto che a Gorizia, oltre ai quantitativi di generi contingentati promessi alla Regione Autonoma della Valle d'Aosta dallo Stato, furono concessi altri quantitativi di merci allo scopo di favorire particolarmente lo sviluppo del commercio locale. Aggiunge che la richiesta di contingenti formulata dalla Amministrazione regionale nell'anno 1947 contemplava, altresì, la possibilità, per la Valle d'Aosta, di poter introitare anche generi contingentati provenienti dall'estero.

L'Assessore Ing. Fresia fa presente che, a suo parere, per evitare complicazioni burocratiche e per giungere al più presto ad una definizione, era opportuno presentare al Consiglio regionale, per l'adozione dei provvedimenti di sua competenza, una proposta concreta e precisa del Governo. A tale scopo, egli aggiunge, era necessario:

1) che avesse luogo una riunione nella quale venissero discusse dai rappresentanti dei vari Ministeri, della Direzione delle Dogane e della Valle d'Aosta, le richieste dell' Amministrazione regionale e concretati i quantitativi annui di generi e merci da concedersi in contingentamento in attesa della definizione delle pratiche per l'attuazione della zona franca;

2) che questi quantitativi venissero approvati dalla Direzione delle Dogane, dai Ministeri delle Finanze e del Tesoro, nonché dal Consiglio dei Ministri;

3) che ne fosse, in seguito, data comunicazione all'Amministrazione regionale per i provvedimenti di sua competenza. Fa presente che tale procedura è stata concessa, in via del tutto eccezionale, su richiesta del Deputato della Valle d'Aosta, On.le Farinet.

L'Assessore Ing. Fresia fa presente che alla riunione di cui sopra, che ebbe luogo il 24 febbraio 1949, intervennero, oltre ai funzionari della Direzione Generale delle Dogane, anche i funzionari di tutti gli altri Ministeri, nonché il relatore Ing. Fresia, il Deputato On.le Farinet, il Presidente della Commissione di Coordinamento, Comm. Alliaudi, ed il Rag. Balduzzi. Comunica che, in un primo tempo, i funzionari dello Stato non intendevano addivenire a trattative per la concessione in franchigia di contingenti annui da parte dello Stato senza alcuna contropartita e senza preventivo impegno da parte dell'Amministrazione regionale.

Fa presente che, in sede di riunione, i funzionari dei vari Ministeri si rifiutarono di discutere e di prendere in considerazione l'elenco aggiuntivo di merci presentato dalla categoria dei commercianti locali e dalla Divisione Industria e Commercio.

Rileva, a questo proposito, che l'atteggiamento dei funzionari è stato più ostile che in precedenti riunioni e che il Comm. De Luca, dopo aver eccepito che l'Amministrazione regionale non aveva alcun diritto di chiedere il contingentamento per le merci di cui all'elenco aggiuntivo, ha lasciato, unitamente ad altri funzionari, la sala dell'adunanza, dichiarando che era impossibile continuare la discussione in base alle richieste presentate. Comunica che i rappresentanti della Valle d'Aosta insistettero per la continuazione della discussione e pregarono i funzionari rimasti di voler proseguire la discussione, tenendo per base i contingenti già concessi nel dicembre 1947.

L'Assessore Ing. Fresia comunica che la richiesta suppletiva presentata dalla categoria dei commercianti venne severamente commentata, ritenendosi che la zona franca fosse stata concessa alla Valle d'Aosta per elevare il tenore di vita della popolazione e che, pertanto, fosse esagerata la richiesta di contingenti di articoli di lusso. All'obiezione fatta dai rappresentanti della Valle circa il maggior quantitativo di merci concesse in contingentamento alla Città di Gorizia, venne eccepito che lo Stato ha voluto assicurare alla Città di Gorizia un'attività commerciale che le permettesse di poter vivere, tenuto conto del fatto che, in seguito al trattato di pace, gran parte del territorio componente l'ex-Provincia di Gorizia è passato allo Stato jugoslavo, per cui doveva essere concessa alla Città di Gorizia una zona franca in base al numero degli abitanti della Provincia per indurre la popolazione a fare gli acquisti nella città di Gorizia.

L'Assessore Ing. Fresia informa che, dopo lunghe discussioni, l'accordo è stato concluso con la Direzione Generale delle Dogane, in assenza dei rappresentanti degli altri Ministeri che avevano lasciato l'aula e che poi si dichiararono contrari ai leggeri miglioramenti concessi rispetto ai contingentamenti già accordati nel 1947. Informa, altresì, che le trattative continuarono successivamente con i rappresentanti dei vari Ministeri per eliminare le opposizioni e che, infine, si giunse ad un accordo di massima in seguito al quale furono concretati i quantitativi di generi da concedersi in contingentamento alla Valle d'Aosta.

L'Assessore Ing. Fresia dà quindi lettura dei contingenti già concordati nel dicembre 1947, dei contingenti richiesti nel 1949 e dei contingenti concordati ultimamente a Roma. Cita i dati risultanti dal prospetto seguente:

PROSPETTO DEI CONTINGENTI CONCORDATI

Quantità concordate nel 1947

Quantità richieste nel 1948

Quantità concordate nel 1949

Zucchero ql.

Caffè "

Cacao "

Thè "

Alcool puro Hl.

Alcool denaturato "

Birra "

Benzina ql.

Gasolio "

Lubrificanti "

Petrolio "

Surrogati di caffè "

Olio di semi "

Libri di testo scolastici in altre lingue od in lingua mista approvati dal Provveditore agli Studi

22.000

2.950

2.200

50

1.000

2.200

9.000

9.000

10.000

900

5.500

30.000

4.500

3.200

---

1.500

1.000

13.000

35.000

30.000

2.600

3.000

1.000

16.000

24.000

2.500

2.200

50

1.000

2.000

9.000

15.000

15.000

1.000

3.000

500

6.000

L. 5.000.000

---

L'Assessore Ing. Fresia fa presente che è stato, altresì, concordato l'esonero dal pagamento delle imposte erariali di fabbricazione e di consumo e dal diritto di licenza per l'energia elettrica prodotta nel territorio della Valle d'Aosta, per uso proprio, con generatrici di potenzialità non superiore a Kw. 5, esclusi gli altri impianti di produzione o di distribuzione.

Il Consigliere Sig. SAVIOZ osserva che sarebbe stato opportuno distribuire ai Signori Consiglieri una relazione scritta sulle trattative svolte a Roma dai rappresentanti della Valle d'Aosta e sulle proposte di contingenti concordati, data l'importanza dell'argomento.

L'Assessore Ing. FRESIA fa presente che non è stata distribuita alcuna relazione ai Signori Consiglieri in quanto si è tuttora in attesa del testo definitivo della legge concernente la concessione alla Valle d'Aosta delle esenzioni fiscali per determinate merci e contingenti. Comunica che venne trasmesso all'Amministrazione regionale, in un primo tempo, un disegno di legge in cui era prevista la concessione alla Valle d'Aosta di una zona franca limitata e, in attesa, l'attuazione immediata del contingentamento. Aggiunge che, essendo stata respinta tale proposta, è stato redatto un secondo disegno di legge il quale, all'articolo 1, stabilisce: "In attesa che sia attuato il regime di zona franca previsto per il territorio della Valle d'Aosta dall'articolo 14 della Legge Costituzionale n. 4 del 26 febbraio 1948, è consentita la immissione in consumo in detto territorio, per il fabbisogno locale, in esenzione dal dazio, dal diritto di licenza, dalle imposte di fabbricazione ed erariali di consumo e dalle corrispondenti sovrimposte di confine, dei sotto indicati prodotti, nei limiti di contingenti annui a fianco di ciascuno di essi indicati (ecc. ecc.)". Aggiunge che il testo definitivo del decreto non è ancora noto.

Il Consigliere Sig. SAVIOZ osserva che, per un esame approfondito della questione concernente i generi da concedersi dallo Stato in contingentamento, in attesa dell'attuazione della zona franca, è necessario avere una copia delle proposte fatte dallo Stato.

L'Assessore Ing. FRESIA fa presente che la questione concernente i contingentamenti verrà discussa dal Consiglio regionale soltanto allorché sarà pervenuto all'Amministrazione regionale il decreto relativo.

Il Consigliere Sig. MANGANONI associandosi al Consigliere Sig. Savioz, insiste perché sia consegnata ai Signori Consiglieri copia del testo ufficioso contenente le proposte e i dati concordati con i rappresentanti dei vari Ministeri.

L'Assessore Geom. PAREYSON comunica che i dati di cui trattasi sono riassunti nella sua relazione sulla zona franca di cui copia è stata distribuita ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza odierna.

Il Consigliere Sig. SAVIOZ, pur prendendo atto della relazione fatta dall'Assessore Ing. Fresia, rileva che, in considerazione dell'importanza e della complessità della materia, è opportuno che sia distribuita ai Signori Consiglieri copia della relazione e dei dati di cui è in possesso l'Ing. Fresia.

L'Assessore Ing. FRESIA comunica che i dati di cui è in possesso non sono definitivi e che, comunque, sarà distribuita ai Signori Consiglieri copia del disegno di legge (testo non definitivo).

Il Deputato della Valle d'Aosta, On. FARINET, precisa che il testo del disegno di legge, redatto dalla Direzione Generale delle Dogane ed Imposte indirette, è stato inviato al Consiglio dei Ministri per la sua approvazione. Aggiunge che, non appena il Consiglio dei Ministri avrà proceduto all'esame e all'approvazione dei contingenti, sarà trasmessa all'Amministrazione regionale copia del decreto per l'esame e la discussione da parte del Consiglio regionale, il quale potrà fare in proposito le osservazioni

e le obiezioni che riterrà del caso. Osserva che il testo definitivo della legge potrebbe essere diverso dal disegno di legge predisposto dalla Direzione Generale delle Dogane.

L'Assessore Ing. FRESIA fa presente che il Consiglio regionale, nell'adunanza odierna, non è chiamato ad adottare alcuna deliberazione per quanto concerne la questione dei contingentamenti, in quanto egli ha inteso unicamente fare, a richiesta di un gruppo di Consiglieri, una relazione sulle trattative svolte a Roma per la concessione del contingentamento e per l'attuazione della zona franca.

Il Deputato della Valle d'Aosta, On. FARINET, ribadendo quanto già detto in precedenza, osserva che i quantitativi annui di generi riportati nel disegno di legge, e da concedersi in contingentamento alla Valle d'Aosta in esenzione fiscale, sono stati concordati dai rappresentanti della Valle d'Aosta con i rappresentanti dei vari Ministeri. Comunica che il disegno di legge di cui si tratta deve essere esaminato dal Consiglio dei Ministri, che potrebbe anche fare alcune modifiche a tale disegno di legge: ritiene quindi che, in attesa della emanazione della legge, il Consiglio regionale non debba adottare alcuna deliberazione per quanto concerne la questione dei contingenti. Ricorda che, nell'adunanza delli 8 novembre 1948, il Consigliere Sig. Manganoni ha proposto che, in attesa dell'attuazione della zona franca totale, si chiedesse allo Stato l'immediata concessione di contingenti annui di materie e di prodotti in esenzione dai dazi doganali e dalle imposte erariali, per dare alla popolazione valdostana immediati benefici. Fa presente che nella stessa adunanza, il Presidente, Avv. Caveri, ha insistito sull'opportunità che venisse chiesta l'attuazione della zona franca totale, cioè senza limitazioni, e che, nell'attesa, e in via del tutto provvisoria, venisse chiesta la concessione del sistema del contingentamento. Conclude, rilevando che il Consiglio regionale ha approvato di richiedere l'immediata concessione, in esenzione fiscale e doganale, di contingenti annui di materie e di prodotti compresi nelle tariffe doganali, in attesa dell'attuazione della zona franca. Aggiunge ancora che è stata, altresì, richiesta l'esenzione dal pagamento dell'imposta generale sull'entrata e che il Consiglio sarà convocato per assumere le decisioni di sua competenza in merito alla questione dei contingentamenti non appena sarà emanata la legge relativa.

L'Assessore Geom. BIONAZ comunica che, nell'ultima riunione di Giunta, è stata disposta la richiesta telegrafica di copia del testo definitivo della legge concernente la concessione di determinate merci e contingenti alla Valle d'Aosta in esenzione fiscale e che, nel telegramma, è stato fatto presente che il Consiglio regionale era convocato per il giorno 9 corrente mese e ciò affinché la copia del testo fosse trasmessa con urgenza. Aggiunge che, a tutt'oggi, tale copia di decreto non è pervenuta all'Amministrazione.

L'Assessore Ing. FRESIA, riprendendo la sua relazione, dà lettura del testo non definitivo del disegno di legge relativo alla concessione alla Valle d'Aosta in esenzione fiscale e doganale di determinati contingenti di merci, testo predisposto dalla Direzione Generale delle Dogane e Imposte indirette e che è del tenore seguente:

"RELAZIONE AL DISEGNO DI LEGGE RELATIVO ALLA CONCESSIONE ALLA VALLE D'AOSTA DELLA ESENZIONE FISCALE PER DETERMINATE MERCI E CONTINGENTI.

Sono state fatte premure perché, in attesa che siano concordate con la Regione della Valle d'Aosta le modalità di attuazione del regime di zona franca previsto dall'articolo 14 della legge costituzionale n. 4 del 26 febbraio 1948, sia concessa la esenzione dal dazio, dal diritto di licenza, dalle imposte di fabbricazione ed erariali di consumo e dalle corrispondenti sovraimposte di confine, per alcuni generi, di più largo consumo, nei limiti di contingenti annui prestabiliti.

Esaminata la questione dalle amministrazioni interessate, si è ritenuto conveniente di andare incontro ai desiderata della Valle.

È stato perciò predisposto l'accluso disegno di legge, nel quale sono indicati i prodotti ammessi a fruire dell'indicato beneficio fiscale, con determinazione della loro quantità annua in relazione alle particolari condizioni ambientali della Valle.

Rimane ferma, per l'importazione dall'estero dei prodotti di cui si tratta, l'osservanza delle disposizioni in materia di divieti economici e valutari.

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DISEGNO DI LEGGE CONCERNENTE LA CONCESSIONE ALLA VALLE D'AOSTA DELLA ESENZIONE FISCALE PER DETERMINATE MERCI E CONTINGENTI.

(Omissis)

Art. 1

In attesa che sia attuato il regime di zona franca previsto per il territorio della Valle d'Aosta dall'articolo 14 della legge costituzionale n. 4 del 26 febbraio 1948, è consentita la immissione in consumo in detto territorio, per il fabbisogno locale, in esenzione dal dazio, dal diritto di licenza, dalle imposte di fabbricazione ed erariali di consumo e dalle corrispondenti sovraimposte di confine, dei sottoindicati prodotti, nei limiti dei contingenti annui a fianco di ciascuno di essi indicati:

zucchero

q.li 24.000

caffè

» 2.500

surrogati di caffè

» 500

cacao in polvere

» 2.200

the

» 50

oli di semi

» 6.000

spiriti, liquori ed acquaviti compresi gli spiriti ottenuti nel teritorio della Valle, dalla distillazione, per usi famigliari, in piccoli alambicchi

hl. 1.000

alcole denaturato

» 2.000

birra

» 9.000

benzina

q.li 15.000

gasolio

» 15.000

oli lubrificanti

» 1.000

libri di testo scolastici, in altre lingue od in lingua mista approvati dal Provveditorato agli Studi

Lire 5 milioni

Art. 2

La esenzione prevista dal precedente art. 1 è estesa alla imposta generale sull'entrata limitatamente al primo atto economico che dà luogo alla esenzione stessa, fermo restando il pagamento del tributo per i successivi passaggi.

Art. 3

È inoltre consentito l'esonero dal pagamento della imposta erariale di consumo e dal relativo diritto di licenza per l'energia elettrica prodotta nel territorio della Valle d'Aosta, per uso proprio con generatrici di potenzialità non superiore a Kw. 5, non collegate ad altri impianti di produzione o di distribuzione.

Resta fermo peraltro l'obbligo della denuncia delle predette officine elettriche generatrici, nonché per gli alambicchi per uso familiare, la osservanza delle disposizioni generali di denuncia, dichiarazione di lavoro e conseguente vigilanza, stabilite dalle leggi e dal regolamento della imposta di fabbricazione sugli spiriti.

Art. 4

Le esenzioni di cui ai precedenti articoli 1 e 2 saranno concesse su richiesta del Consiglio della Valle, al quale compete l'amministrazione e la gestione dei contingenti.

Saranno osservate le norme in vigore per la concessione di sgravi in materia di diritti di confine e di imposte interne di fabbricazione.

La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale delle Leggi e dei Decreti della Repubblica.

È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato".

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L'Assessore Ing. FRESIA rileva che, nell'elenco dei contingenti delle merci che saranno concesse in esenzione fiscale, deve essere aggiunto il contingente di 3 mila quintali di petrolio. Comunica che, essendo venuto a conoscenza che lo Stato avrebbe nominato un Commissario per la distribuzione dei contingenti concessi alla Valle d'Aosta, egli pregò di soprassedere a tale nomina, proponendo che alla nomina del Commissario potesse provvedere il Consiglio regionale. Aggiunge che, per quanto con-cerne la valuta, la Valle d'Aosta dovrà attenersi alle disposizioni vigenti nel territorio nazionale.

L'Assessore Ing. Fresia comunica ancora che i funzionari ministeriali gli hanno fatto presente che lo Stato non era tenuto a concedere alla Valle di Aosta generi e contingenti in esenzione dalle imposte di fabbricazione e di consumo, al che i rappresentanti della Valle d'Aosta hanno obiettato che i contingenti suddetti venivano concessi dallo Stato alla Valle d'Aosta senza contropartita ed impegno alcuno da parte della Regione Valle d'Aosta, ferma restando la possibilità di continuare le trattative per l'attuazione della zona franca totale. Rileva che, a questo proposito, i punti di vista dei Ministeri e della Regione Valle d'Aosta, per quanto concerne l'interpretazione dell'art. 14, sono fortemente divergenti e che difficilmente si potrà addivenire ad un accordo; ritiene, pertanto, che si renderà necessario portare la questione innanzi alla Corte Costituzionale, a tutt'oggi non ancora costituita. Rileva che prima che possa essere definita tale questione potranno trascorrere circa due anni ancora e ritiene quindi opportuno che, nell'attesa, la Valle d'Aosta accetti i benefici fiscali di determinati contingenti di merci, sia pure in misura ridotta.

Riferisce che occorre tener conto dell'attuale stato d'animo degli ambienti romani, i quali sono ostili al movimento regionalistico; precisa che a Roma le autonomie regionali non trovano più molti sostenitori e che vi è un movimento di opposizione alle autonomie regionali sia fuori degli ambienti ministeriali che fra gli stessi funzionari dei vari Ministeri. Aggiunge che gli fu obiettato che la Valle d'Aosta ha avuto un buon riparto finanziario, indubbiamente migliore di quello avuto dalle altre Regioni, in quanto (come risulterà dalla relazione che farà in seguito) verrà ad avere, a titolo di riparto delle entrate erariali, la somma annua di Lire 800 milioni anziché la somma di Lire 585 milioni fissata per l'esercizio decorso. Fa presente, a questo proposito, che il riparto è avvenuto tenendo per base il gettito delle entrate nell'anno finanziario 1947-1948, e, poiché il gettito delle entrate erariali è aumentato dal 1948, ritiene si possa calcolare, compresi i canoni sulle acque, a circa un miliardo la quota annua di riparto spettante alla Valle d'Aosta. Fa presente, inoltre, che gli è stato altresì obiettato che in Valle d'Aosta è stata aperta e funziona la Casa da Gioco di St. Vincent, i cui proventi consentono alla Regione di far fronte alle spese di carattere straordinario e che la Valle d'Aosta dovrebbe beneficiare anche di esenzioni fiscali per circa 600 milioni. Aggiunge che gli fu, inoltre, obiettato che in Valle d'Aosta vi sono pure industrie fiorenti quali, ad esempio, la Società Cogne, che fanno beneficiare la popolazione di un benessere che non avrebbe se tali industrie non vi fossero, mentre vi sono Regioni che non hanno i benefici di cui gode la Valle d'Aosta e che sono prive di industrie. Quanto sopra, egli dichiara, fa sorgere il dubbio che l'attuale riparto, non essendo garantito da legge costituzionale, possa in avvenire essere oggetto di ulteriori discussioni e suscettibile di riduzione.

L'Assessore Ing. Fresia conclude la sua relazione rilevando che i benefici dei contingenti concessi sono una prova della particolare benevolenza dimostrata dal Governo verso la Valle d'Aosta e propone che, se il Consiglio regionale approverà tale soluzione provvisoria, sia espresso un vivo ringraziamento al Ministro Vanoni, il quale si è personalmente molto interessato per la sollecita concessione dei contingenti.

L'Assessore Geom. PAREYSON non approva la proposta dell'Assessore Ing. Fresia di rivolgere un vivo ringraziamento al Ministro Vanoni per la concessione dei contingenti in quanto, a suo parere, il Ministro Vanoni null'altro ha fatto se non mettere l'Assessore Ing. Fresia a contatto col Comm. De Luca, di cui si conosce l'astuzia. Precisa che la Direzione Dogane non ha mai risposto alle varie ri-chieste della Valle concernenti la questione della zona franca, né ha mai voluto recedere dall'inter-pretazione restrittiva già data all'articolo 14 dello Statuto regionale. Esprime il timore che nell'accordo concluso dall'Assessore Ing. Fresia possa nascondersi qualche insidia dalla quale possa essere compromessa la questione della zona franca. Ritiene che si possa accettare in contingentamento anche limitati quantitativi e anche un solo quintale di zucchero, come proposto dall'Assessore Ing. Fresia, ma soltanto dopo che siano stati ben chiariti e stabiliti i diritti spettanti alla Regione Valle d'Aosta in relazione all'art. 14 dello Statuto. Dichiara di ritenere che la questione sia stata presa e trattata con leggerezza e non con la serietà dovuta all'importanza del problema, molto complesso, della zona franca.

L'Assessore Geom. Pareyson ricorda che, nell'adunanza del 3 febbraio 1949, il Presidente, Avv. Caveri, aveva dato comunicazione al Consiglio che l'Assessore Ing. Fresia stava trattando in merito al riparto delle entrate erariali fra lo Stato e la Regione Valle d'Aosta e che era opportuno conoscere le intenzioni del Ministro Vanoni in merito alla questione del contingentamento ed al problema della zona franca; era inteso che le recentissime trattative dell'Ing. Fresia sarebbero state svolte di comune accordo con l'Assessore all'Industria e Commercio e che l'Assessore Ing. Fresia non solo non avrebbe preso alcun impegno al riguardo, ma avrebbe riferito prossimamente al Consiglio circa l'esito dei suoi approcci con l'On. Vanoni.

L'Assessore Geom. Pareyson dà lettura a questo proposito dell'estratto del verbale, relativo alla co-municazione del Presidente Avv. Caveri, che è del tenore seguente: "Il Presidente, Avv. Caveri, co-munica al Consiglio che sono state riprese a Roma le trattative per il riparto delle entrate erariali fra lo Stato e la Regione Valle d'Aosta nonché le trattative per l'attuazione della zona franca. Fa presente che, in proposito, riferirà dettagliatamente l'Assessore alle Finanze Ing. Fresia. (Omissis)".

Rileva che la teoria secondo la quale il funzionamento della zona franca sia essenzialmente subordinato alla definizione delle relative modalità di attuazione è assolutamente infondata, come è stato infatti dimostrato nel memoriale distribuito ai Signori Consiglieri. Le modalità di attuazione non rappre-sentano che accordi accessori, mentre il vero ostacolo è invece rappresentato dalla diversa interpre-tazione del primo capoverso dell'articolo 14 dello Statuto regionale.

Per quanto riguarda appunto le modalità di attuazione, osserva che trattative in tal senso erano già state svolte.

Ricorda che, nell'adunanza dell'undici marzo 1948, il Consiglio regionale aveva approvato tutte le proposte fatte dall'Assessore all'Industria e Commercio sulle modalità d'attuazione della zona franca, nonché l'elenco dei prodotti della Valle e dei contingenti per i quali si chiedeva l'esenzione dai diritti doganali per l'introduzione nel territorio doganale dello Stato e l'elenco dei prodotti della Valle da esportarsi all'estero.

Fa presente che era, quindi, logico attendere che, da parte degli organi competenti, venissero trasmesse all'Amministrazione regionale precise proposte in relazione alle richieste a suo tempo inoltrate e ribadisce che era necessario, in primo luogo, che fosse risolta la questione di principio e, cioè, che fossero stabiliti i diritti spettanti alla Regione Valle d'Aosta, in relazione all'articolo 14 dello Statuto. Rileva che non è opportuno ed è anzi fuori luogo iniziare trattative per ottenere contingentamenti prima che sia definita la suddetta questione di principio, pur riconoscendo che non sono da sottovalutare i benefici dei contingenti concordati.

L'Assessore Geom. Pareyson ricorda che la questione concernente i contingentamenti da concedersi in attesa dell'attuazione della zona franca è già stata discussa ed i contingenti vennero concordati già nel dicembre 1947, prima della promulgazione dello Statuto regionale, allorché la Valle d'Aosta non poteva rivendicare il diritto alla esenzione dalle imposte di fabbricazione e di consumo. Fa presente che oggi la situazione è sostanzialmente diversa in quanto, con effetti a decorrere dal marzo 1948, l'art. 14 dello Statuto regionale stabilisce che "il territorio della Valle d'Aosta è posto fuori della linea doganale e costituisce zona franca". Osserva che, sostanzialmente, i contingenti ora concordati sono press'a poco quelli già concordati nel dicembre 1947. Rileva, a questo proposito, che stando a quanto riferito dall'Assessore Ing. Fresia, l'interessamento del Ministro Vanoni si è limitato alla raccomandazione fatta ai funzionari della Direzione Generale delle Dogane di non apportare alcuna riduzione ai contingenti già concordati nel dicembre 1947.

L'Assessore Geom. Pareyson ritiene che l'accettazione dei contingenti concordati, senza prima definire la succitata questione di principio, possa pregiudicare il problema della zona franca e compromettere l'avvenire della Valle d'Aosta; riconosce che l'entità dei contingenti concordati non è da disprezzarsi ma esprime il timore che la loro concessione possa celare qualche insidia. Lo proverebbe il fatto, riferito dall'Assessore Ing. Fresia, che nel corso delle trattative il Comm. De Luca si è altamente meravigliato ed ha minacciato di abbandonare senz'altro la seduta perché i rappresentanti della Valle avevano presentato un elenco aggiuntivo di merci e di prodotti da concedersi in contingentamento in esenzione fiscale (elenco B, compilato su proposta dei commercianti); sta di fatto che delle trentasei voci riportate nell'elenco aggiuntivo non una è stata ammessa nel contingentamento concordato.

L'Assessore Geom. Pareyson fa presente che il Comm. De Luca è molto navigato in questa materia per cui bisogna diffidare ed agire con molta prudenza, tanto più se si tiene conto del suo atteggiamento decisamente ostile alla tesi della Valle d'Aosta. Ritiene quindi indispensabile mettere bene in chiaro la questione di principio, dei benefici e dei diritti di cui all'art. 14 dello Statuto regionale, prima di accettare il contingentamento concordato.

Fa presente che, allo stato attuale delle cose, il Consiglio si trova innanzi ad una alternativa non troppo rosea e cioè di decidere se convenga accettare o rifiutare il concordato contingentamento; ritiene che occorra riflettere ed esaminare attentamente i vari aspetti della questione prima di decidere. Dichiara che quanto sopra costituisce un suo primo rilievo in merito alla relazione dell'Assessore Ing. Fresia, sulla quale deve fare altri rilievi e considerazioni.

L'Assessore Geom. Pareyson osserva che, in tutte le trattative intercorse sino ad oggi con il Governo, si è sempre richiesto, per ogni questione trattata, uno schema di legge o di proposta da sottoporre all'esame ed alla discussione del Consiglio regionale; esprime quindi la sua meraviglia per il fatto che, l'Ing. Fresia, anziché sondare, come da incarico ricevuto, le intenzioni del Ministro Vanoni, abbia senz'altro trattato e promosso l'approvazione e l'emanazione di una legge sul contingentamento.

Rileva quindi che i proventi del monopolio, calcolati nella cifra di trecento milioni, anziché far parte integrante dei benefici della zona franca, sono stati invece stralciati dai contingenti e inclusi nel riparto finanziario fra lo Stato e la Regione; ritiene che in tal modo il problema della zona franca ne risulti smembrato e compromesso. Ricorda a questo proposito che, nella adunanza dell'8 novembre 1948, da parte del Consiglio è stata respinta la proposta di monetizzazione della zona franca formulata dal Comm. De Bernardinis; constata che con l'inclusione dei proventi del monopolio nel riparto finanziario si è addivenuti proprio alla monetizzazione di una parte dei benefici della zona franca. Aggiunge che, se il monopolio non fosse stato stralciato dalla Valle avrebbe realizzato dai monopoli un utile di circa 600 milioni annui anziché un utile di soli 240 milioni, come calcolati nel riparto finanziario.

L'Assessore Geom. Pareyson richiama l'attenzione del Consiglio sul suo memoriale trasmesso ai Consiglieri, contenente rilievi e considerazioni circa le trattative svolte a Roma dall'Assessore Ing. Fresia, in merito al problema della zona franca, memoriale di cui copia è stata trasmessa ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza odierna e che è del tenore seguente:

"ADUNANZA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL'11 APRILE 1949

ZONA FRANCA - RILIEVI E CONSIDERAZIONI DELL'ASSESSORE ALL'INDUSTRIA E COMMERCIO CIRCA LE TRATTATIVE SVOLTE A ROMA DALL'ASSESSORE ING. FRESIA.

Per la formulazione di precisi apprezzamenti circa le trattative svolte a Roma dall'Assessore Ing. Fresia, sarebbe opportuno di avere conoscenza del testo esatto del relativo decreto, che, sarebbe stato augurabile, fosse stato, per intanto, un semplice schema di decreto.

Ad ogni modo, nel dubbio che detto decreto giunga in tempo prima della seduta del Consiglio, rite-niamo opportuno, sulla base degli elementi forniti dall'Ing. Fresia alla riunione di Giunta del 5 corrente, di esporre intanto le seguenti considerazioni:

I contingenti concordati dall'Ing. Fresia, nella riunione interministeriale del 24 marzo scorso, pre-sentano alcune varianti rispetto a quelli concordati precedentemente nel dicembre 1947, e precisa-mente una maggiorazione di quintali 2.000 di zucchero, quintali 500 di surrogati di caffé, quintali 6.000 di olio di semi, quintali 6.000 di benzina e quintali 5.000 di gasolio, oltre all'importazione in franchigia doganale di libri di testo scolastici in lingue estere, per l'importo di Lire 5.000.000; per contro gli stessi contingenti del 1947 sarebbero stati ridotti di quintali 450 di caffé, quintali 200 di alcool denaturato e quintali 2.500 di petrolio.

Da quanto sopra risulta che i benefici per la Valle, che ammontavano al dicembre 1947 a L. 551.500.000, ammontano ora alla cifra di L. 640.000.000, con un maggior beneficio di circa 90 milioni.

Non si può dire che sia molto, se si tiene conto dei maggiori diritti che vanta oggi la Valle rispetto al dicembre 1947 e non si può dire neppure che sia poco se si prospetta la negata ipotesi che tali diritti non sussistano, come sostiene appunto la Direzione Generale delle Dogane.

Il risultato suddetto rappresenta quindi, in modo concreto, la situazione quanto mai equivoca nella quale è venuto a trovarsi il problema della nostra Zona Franca.

L'accordo sui contingenti ha, secondo il nostro punto di vista, la sua importanza in questo momento, per il fatto soprattutto che è tuttora da definire col Governo la consistenza delle agevolazioni contemplate nel primo capoverso dell'articolo 14 dello Statuto regionale.

La Valle sostiene la tesi, condivisa fra l'altro dai Consulenti della Camera di Commercio di Genova, che il detto articolo 14, per il fatto che pone il territorio della Valle d'Aosta fuori della linea doganale, senza restrizioni o riserve di sorta, significhi che alla Valle debba spettare non solo l'esenzione doganale pura e semplice, ma anche l'esenzione dalle imposte di fabbricazione e di consumo, nonché dai diritti di monopolio.

La Direzione Generale delle Dogane, invece, sostiene la tesi che l'articolo 14 dello Statuto regionale non modifichi per nulla la situazione precedente stabilita dall'art. 4 del decreto numero 546 del 7 settembre 1945, nel quale era invece espressamente specificato che dai benefici della Zona Franca dovevano intendersi escluse le esenzioni dalle imposte di fabbricazione, di consumo, del monopolio, ecc.

La questione, da oltre un anno, è ferma a questo punto e la Valle, a tutt'oggi, non ha fatto nulla per definire questo dissenso che è indiscutibilmente di natura sostanziale. Da questo dissenso ha appunto origine la situazione equivoca attuale ed il malinteso diventerà sempre più profondo e forse insanabile tanto più sarà dilazionata la decisione di affrontarne la soluzione.

Fino a quando non sia stata chiarita questa situazione anormale, e fino a quando non sia stata stabilita e riconosciuta una buona volta l'entità di questa Zona Franca, non è il caso di preoccuparsi delle relative modalità di attuazione, le quali, com'è noto, dovranno essere concordate a suo tempo colla Regione e stabilite con legge dello Stato.

Le modalità di attuazione di una Zona Franca riguardano, ad esempio:

a) il transito attraverso la barriera doganale delle persone e del bestiame delle aziende agricole poste a cavallo della detta linea;

b) la determinazione delle località di transito attraverso le quali debbono essere introdotte le merci in franchigia;

c) le norme per la vigilanza delle industrie e dei magazzini e depositi di merci;

d) le merci di origine locale da esportarsi in franchigia nel territorio doganale, ecc. ecc.

Come si vede, si tratta di questioni accessorie che dovranno formare oggetto di successivi accordi.

Perciò, a nostro avviso, deve considerarsi insostenibile la tesi che in sede di discussione delle modalità di attuazione si possa fare luogo alla determinazione delle diverse agevolazioni da considerarsi o meno implicite nella istituzione della nostra Zona Franca. Infatti, essendo stabilito che le dette modalità dovranno essere concordate tra lo Stato e la Regione, è assurdo pensare che i due Enti suddetti possano trovare spontaneamente una linea di accordo su argomenti di tale importanza, che investono così opposti e cospicui interessi.

La questione principale, basilare, risiede quindi nel primo capoverso dell'art. 14, e nessuno potrà contestare che ogni passo, ogni provvedimento che si prenda in materia di Zona Franca non escluso un accordo provvisorio sui contingenti, sia intimamente legato alla conoscenza della consistenza e della estensione dei nostri diritti.

L'accennato dissenso con la Direzione Generale delle Dogane minaccia di diventare cronico se la Valle non provvederà tempestivamente e colla dovuta energia alla soluzione del problema.

Non bisogna poi dimenticare che i contingenti ora concordati rappresentano una concessione provvisoria, in attesa dell'istituzione della Zona Franca vera e propria, e della relativa barriera doganale, per cui, se il diritto all'esenzione delle imposte di fabbricazione e di consumo non ci venisse riconosciuto, come già afferma sin d'ora la Direzione Generale delle Dogane, ne viene di conseguenza che le dette agevolazioni verrebbero, a quel momento, senz'altro soppresse.

Se, invece, detti benefici fossero considerati, come sosteniamo, impliciti nel predetto articolo 14 dello Statuto, ci chiediamo per quale motivo, in sede di contingentamento provvisorio, ci vengano lesinati i contingenti di caffé, thé, benzina, ecc., alla stessa stregua del 1947, quando cioè la Valle non aveva su dette agevolazioni alcun diritto.

Si sostiene, da parte del Deputato Farinet e dell'Ing. Fresia, che l'accettazione dei contingenti concordati recentemente a Roma non può compromettere in alcun modo la rivendicazione di maggiori diritti da parte della Valle in base all'articolo 14 dello Statuto regionale.

L'affermazione è certamente molto ottimistica, poiché bisogna tenere presente che i contingenti, da essi concordati colla Direzione Generale delle Dogane, sono press'a poco quegli stessi, per voci e per entità, che erano già stati discussi e concordati fin dal dicembre 1947, cioè in data anteriore alla promulgazione del nostro Statuto regionale.

Ed il fatto che la Direzione Generale delle Dogane non abbia voluto prendere in alcuna considerazione le maggiori legittime richieste della Valle, tenendosi invece tenacemente ancorata all'accordo 1947, è, per noi, un fatto sintomatico, che sarebbe errore di voler trascurare.

Tale intransigenza da parte della Direzione Generale delle Dogane non si scosta, del resto, asso-lutamente, da quella già assunta precedentemente nei confronti dello scrivente, le cui impressioni al riguardo sono state appunto accennate nella sua relazione sul viaggio a Roma.

Sembra a noi che, per uscire dall'equivoca situazione attuale, pure nella fase della negoziazione di un contingentamento provvisorio, anzi, prendendo lo spunto da questa circostanza, la Valle avrebbe dovuto cercare di ottenere dei contingenti sensibilmente più larghi, sia come numero di voci, sia come singole quantità, e ciò soprattutto per affermare i suoi maggiori diritti attuali rispetto a quelli del 1947. Oppure si sarebbe potuto, seguendo un'altra via, stabilire in primo luogo con il Ministero delle Finanze la consistenza effettiva della nostra Zona Franca specificandone i singoli benefici (dazi doganali, imposta di fabbricazione e consumo, monopolio, ecc.), dopodiché si sarebbe potuto senz'altro accettare, in via provvisoria, un qualunque accordo sui contingenti, anche quello, ad esempio, già concordato nel dicembre 1947.

Riguardo alle trattative svolte a Roma dall'Ing. Fresia, pur riconoscendo che, dato l'ambiente della discussione e la errata procedura adottata, i vantaggi ottenuti potrebbero rappresentare per lui un certo successo personale, dobbiamo però formulare al riguardo i seguenti rilievi:

a) l'Assessore Ing. Fresia ha esorbitato, a nostro avviso, nell'incarico affidatogli, in quanto egli ha preso direttamente, per conto della Valle, impegni di una eccezionale gravità, senza esservi debitamente autorizzato;

b) secondo le dichiarazioni dell'Ing. Fresia, i proventi del monopolio calcolati nella cifra di 300 milioni, anziché fare parte integrante dei benefici della Zona Franca, sono stati invece inclusi nel riparto finanziario tra lo Stato e la Valle, nella rispettiva quota di 2/10 e di 8/10, per cui ne consegue che mentre la Valle avrebbe potuto realizzare dai monopoli un utile di circa 600 milioni annui, il beneficio viene così ad essere ridotto a soli 240 milioni;

c) non è stata ottenuta in favore della Valle la facoltà di poter importare lo zucchero dall'estero in esenzione dal versamento all'erario della differenza di prezzo tra lo zucchero nazionale e quello estero (Decreto Legge 14 dicembre 1948, n. 1419), differenza che è oggi di circa Lire 45 al Kg. ed avrebbe permesso alla Valle di realizzare un beneficio di circa 100 milioni;

d) invece di formulare la richiesta dell'esenzione doganale sui libri di testo in lingua estera, che sono esenti da dogana, sarebbe stato preferibile, ad esempio, insistere nella richiesta, formulata dalla Valle, di concedere l'autorizzazione ad importare dall'estero il nostro fabbisogno di frumento e di granoturco. Detti cereali, a parte ogni considerazione sul dazio doganale, presentano oggi una differenza di prezzo, tra merce estera e merce nazionale di circa Lire 3.500 e Lire 2.000 al q.le, rispettivamente, per cui la Valle, senza alcun danno per l'erario, avrebbe potuto realizzare un beneficio di circa un miliardo.

Secondo il nostro punto di vista si è proceduto in queste trattative esattamente alla rovescia, con eccessiva premura, e senza tener conto della visione generale del problema.

Poiché si è voluto intenzionalmente tenere in disparte l'Assessorato competente dalle dette trattative e porre il Consiglio della Valle di fronte al fatto compiuto, e poiché il problema della Zona Franca ci pare a questo punto gravemente, se non irrimediabilmente, compromesso, sarà bene che le responsabilità di ciascuno siano chiaramente stabilite.

Aosta, lì 8 aprile 1949.

L'Assessore all'Industria e Commercio (Geom. E. Pareyson)".

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L'Assessore Geom. PAREYSON fa presente che nel soprariportato memoriale occorre rettificare una inesattezza di data e precisamente laddove è detto che da oltre un anno non si è fatto nulla per definire il dissenso esistente con la Direzione Generale delle Dogane; precisa che in detto memoriale si è fatto riferimento alla data di entrata in vigore dello Statuto regionale mentre invece è più logico fare riferimento alla più vicina data dell'8 novembre 1948, giorno in cui il Consiglio regionale ha approvato l'adozione del sistema del contingentamento in attesa della attuazione della zona franca. In tal senso intende che sia rettificato il suo memoriale. Ricorda a questo proposito che, nell'adunanza dell'8 novembre 1948, dopo aver ampiamente sviluppato la proposta del Comm. De Bernardinis, al termine della sua relazione verbale formulò alcune conclusioni che non sono state testualmente riportate a verbale (vedi copia a stampa del verbale, pagina 21) e che erano del tenore seguente:

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"La proposta De Bernardinis non sarà perfetta, potrà forse presentare qualche lieve inconveniente, ma allo stato attuale delle cose, sembra, a mio parere, essere di gran lunga la più semplice e la più radicale e merita pertanto il più attento e sereno esame da parte del Consiglio.

Mi sento quindi in dovere di chiedere che la detta proposta sia ampiamente esaminata e discussa nella presente seduta e che la sua decisione sia rinviata ad altra seduta successiva, da tenersi fra otto giorni, nella quale si faccia luogo ad una regolare votazione.

Se il Consiglio riterrà di approvare, in linea di massima, la predetta proposta, si tratterebbe, per intanto, di prendere contatti in tale senso, sia presso la Direzione Generale delle Dogane a mezzo del Comm. De Bernardinis, sia presso lo stesso Ministro delle Finanze a mezzo del Comitato di Coordinamento, senza che detti delegati assumano, peraltro, impegni formali al riguardo, ma a solo titolo di prudente sondaggio e coll'incarico di riferire.

Nel caso invece che il Consiglio ritenesse di respingere senz'altro la proposta di "monetizzazione" della zona franca, riterrei comunque opportuno che sia dato ugualmente incarico ai suddetti delegati di appianare amichevolmente, in sede opportuna, ogni dissidio e di concretare, d'accordo, la bozza delle modalità di attuazione della zona franca da sottoporsi prima al Consiglio della Valle e quindi al Parlamento per essere convertita in Legge dello Stato".

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L'Assessore Geom. Pareyson comunica di aver letto, a suo tempo, nel verbale dell'adunanza dell'8 novembre 1948, soltanto l'ultima parte della deliberazione stessa, che contiene il riassunto e la decisione sulla lunga discussione secondo la proposta fatta dal Presidente, Avv. Caveri, nonché il deliberato del Consiglio e precisamente quanto segue:

"Riassumendo la discussione, il Presidente, Avv. Caveri, prende atto che il Consiglio è sostanzialmente favorevole a chiedere al Governo l'attuazione della zona franca totale prevista dall'art. 14 dello Statuto regionale e, in attesa, di chiedere la immediata concessione di contingenti annui di materie e di prodotti compresi nelle tariffe doganali, in relazione ad accordi di massima già intercorsi, il tutto in esenzione dai dazi doganali, dalle imposte erariali di fabbricazione e di consumo e da ogni diritto doganale o di licenza.

Precisa che la richiesta di attuazione della zona franca totale potrebbe concretarsi nella forma di una proposta di legge, di iniziativa popolare, da inoltrarsi al Governo e comprendente la facoltà, delegata alla Regione, di rilasciare permessi di importazione e di esportazione. Propone di dare mandato alla Giunta di trattare in tal senso con le autorità governative allo scopo di concordare e di attuare sollecitamente le norme di attuazione della zona franca in Valle d'Aosta.

IL CONSIGLIO

dopo breve discussione; ad unanimità di voti;

Delibera

di approvare la proposta di cui sopra del Presidente Avv. Caveri".

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L'Assessore Geom. Pareyson chiede che siano riportate integralmente a verbale le sue conclusioni di cui sopra, già formulate nell'adunanza dell'8 novembre 1948, e dichiara che, a suo parere, la soluzione del problema dell'attuazione della zona franca totale non può ottenersi con l'inoltro a Roma di una proposta di legge di iniziativa popolare. Aggiunge che, soltanto allorché sarà definita la questione di principio dell'interpretazione e del valore dell'articolo 14 dello Statuto regionale, sarà possibile e conveniente discutere di dettagli cioè delle modalità di attuazione della zona franca.

L'Assessore Geom. Pareyson accenna, quindi, nuovamente all'elenco aggiuntivo (elenco B) che non è stato preso in considerazione dalla Direzione Generale delle Dogane: a questo proposito comunica di voler illustrare al Consiglio la tattica della Direzione Generale delle Dogane ed, in particolare, del Comm. De Luca, il quale, fra i vari funzionari, è il più avveduto ed il più competente nella materia, essendo rimasto per lungo tempo a Fiume. Informa che già nel 1946 il Comm. De Luca aveva fatto ai rappresentanti della Valle d'Aosta (Prof. Chabod, Avv. Page, Ing. Fresia e Sig. Nouchy) la proposta di rinuncia da parte della Valle d'Aosta all'attuazione della zona franca in favore del sistema del contingentamento, riuscendo quasi a persuaderli della convenienza della proposta. Comunica che egli allorché fu edotto dal Prof. Chabod della proposta fatta dal Comm. De Luca, espose le varie ragioni per le quali non riteneva conveniente di accettare tale proposta. Aggiunge che il Prof. Chabod spedì immediatamente un telegramma al Comm. De Luca pregandolo di sospendere ogni atto relativo alla proposta concordata in linea di massima. Rileva che oggi il Comm. De Luca è ancora fermo nella sua tesi nonché agli accordi stipulati nel dicembre 1947, allorché la Regione Valle d'Aosta non poteva vantare i diritti che le sono stati concessi successivamente con l'art. 14 dello Statuto regionale. Infatti il Comm. De Luca insiste nel dichiarare che la Valle d'Aosta non ha alcun diritto all'esenzione dalle imposte di fabbricazione e di consumo, ma ha diritto soltanto all'esenzione dai diritti doganali concessi con il decreto del 7 settembre 1945, n. 546.

L'Assessore Geom. Pareyson ritiene e precisa che, a' sensi dell'art. 14 dello Statuto regionale, la Regione Valle d'Aosta ha diritto anche alla esenzione dalle imposte di fabbricazione e di consumo, nonché alla esenzione dai diritti di monopolio. Aggiunge ancora che il Comm. De Luca ha fatto presente che l'esenzione dalle imposte di fabbricazione e di consumo sarebbe concessa alla Valle d'Aosta su determinati contingenti da richiedersi ogni anno, a condizione che non sia attuata la zona franca con barriera doganale a Pont St. Martin.

L'Assessore Geom. Pareyson si dichiara certo che, il giorno in cui la Regione Valle d'Aosta chiederà l'attuazione della zona franca totale, il Comm. De Luca obietterà che la Regione deve scegliere fra i due sistemi di esenzioni fiscali. Tale è il punto di vista dal quale il Comm. De Luca non ha mai receduto.

L'Assessore Geom. Pareyson rileva che nell'adunanza odierna è stato riferito che la questione della zona franca non sarebbe pregiudicata in quanto la legge concernente la concessione alla Valle d'Aosta di determinati contingenti annui in esenzione fiscale, attualmente in attesa dell'approvazione del Con-siglio dei Ministri, non avrebbe pratica attuazione se non su richiesta espressa del Consiglio regionale. Ritiene che questa tesi e questa convinzione siano molto ottimistiche in quanto per l'emanazione della legge è necessario che nella legge stessa sia fatta espressa menzione di una richiesta di concessione di contingentamento da parte del Consiglio regionale; se così non fosse, chiede come potrebbero il Ministro Vanoni ed il Governo giustificare un provvedimento legislativo per la concessione di contingenti annui di merci e di prodotti in esenzione fiscale alla Valle d'Aosta.

L'Assessore Geom. Pareyson afferma che la formulazione della stessa richiesta da parte della Valle può essere compromettente per il fatto che ancora non si è stabilito quali siano i diritti spettanti alla Regione Valle d'Aosta in base all'art. 14 dello Statuto. Rileva, però, che allo stato attuale delle cose, il Consiglio regionale potrebbe accettare, in via provvisoria e in attesa dell'attuazione della zona franca, i succitati contingenti concordati, che dovranno essere inseriti nella legge, contingenti che, nel loro complesso, possono essere considerati soddisfacenti; ma quanto sopra solo a condizione che nella legge sia precisato che i contingenti sono concessi in via provvisoria, in attesa dell'attuazione della zona franca prevista dall'art. 14 dello Statuto regionale.

Fa presente che i maggiori benefici della zona franca consistono attualmente nell'esenzione dalle imposte di consumo e di fabbricazione, mentre, in avvenire, in seguito a modifiche, in corso di studio, al sistema fiscale, potrebbero consistere nella esenzione dai dazi doganali; ritiene, pertanto, che non sia possibile, oggi, scegliere in via definitiva fra le due esenzioni ed impegnarsi per il futuro.

L'Assessore Geom. Pareyson dichiara di non approvare la proposta fatta dall'Assessore Ing. Fresia per l'invio di un telegramma di ringraziamento al Ministro Vanoni in seguito alla concessione dei contingenti di cui trattasi.

Rileva, quindi, che nel verbale del 3 febbraio 1949, all'oggetto numero 2 - lettera C - (pagina 5), risulta che il Presidente, Avv. Caveri, "dà lettura di un telegramma pervenuto dal Ministro delle Finanze, On.le Vanoni, con il quale si afferma che il Ministro delle Finanze acconsente a concedere alla Valle d'Aosta un determinato contingentamento di prodotti, in attesa che possano essere definite le modalità per l'attuazione della zona. franca totale" (1).

(1) NOTA - La surriferita frase del verbale seguiva e usava la conforme interpretazione data dal Consiglio regionale ai termini di "zona franca", di cui all'art. 14 dello Statuto (intesa come zona franca totale). Più esattamente, con riferimento limitato al contenuto del telegramma del Ministro VANONI, deve intendersi "zona franca" senza altra precisazione. Si riporta il seguente testo conforme del telegramma citato:

Roma, 31 gennaio 1949 - AL SIG. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELLA VALLE AOSTA - Numero 2572 RIFERIMENTO RICHIESTA PERVENUTA MEZZO ASSESSORE INGEGNERE FRESIA PER CONCESSIONE VALLE AOSTA SISTEMA CONTINGENTI IN ATTESA APPLICAZIONE ZONA FRANCA INFORMASI CHE QUESTO MINISTERO ADERISCE RICHIESTA PROMUOVENDO VIE LEGISLATIVE RAPIDA ATTUAZIONE PROVVEDIMENTO. MINISTRO FINANZE VANONI.

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Il Presidente, Avv. CAVERI, precisa che, per quanto concerne la zona franca di cui all'articolo 14 dello Statuto regionale, vi sono due interpretazioni del tutto diverse, di cui una (in senso restrittivo e limitativo) della Direzione Generale delle Dogane e l'altra (in senso estensivo) del Consiglio della Valle d'Aosta.

Ritiene che la emananda legge non può pregiudicare in nulla l'importante questione di principio della zona franca, in quanto all'articolo 1 del disegno di legge è precisato che: "In attesa che sia attuato il regime di zona franca, previsto per il territorio della Valle di Aosta, dall'articolo 14 della legge costituzionale n. 4 del 26 febbraio 1948, è consentita... ecc. ecc". Si tratta, quindi, egli aggiunge, di un sistema di contingentamento che viene concesso in via provvisoria, in attesa dell'attuazione del regime di zona franca di cui all'articolo 14 dello Statuto, e cioè, secondo la tesi del Consiglio, del regime di zona franca totale e ciò in conformità e in esecuzione a quanto deliberato dal Consiglio regionale nell'adunanza dell'8 novembre 1948 (deliberazione n. 121). A conferma di quanto riferito dà, quindi, lettura della decisione sull'oggetto della deliberazione n. 121, adottata dal Consiglio nell'adunanza succitata. Richiamandosi, quindi, al rilievo fatto dall'Assessore Geom. Pareyson, circa la necessità che in primo luogo occorra definire la questione di principio dell'interpretazione dell'art. 14 dello Statuto regionale, fa presente che, allo stato attuale degli atti, la divergenza di interpretazione dell'art. 14 potrà essere definita e risolta soltanto con ricorso alla Corte Costituzionale, non appena la Corte stessa sarà costituita.

L'Assessore Geom. PAREYSON osserva che, prima di adire le vie legali, si potrebbe ancora tentare di addivenire ad un accordo in via amichevole.

Il Presidente, Avv. CAVERI, fa presente che già l'Assessore Geom. Pareyson ha trattato con la Di-rezione delle Dogane per la concessione di contingentamenti, in attesa dell'attuazione della zona franca, pur essendo a conoscenza del fatto che la Direzione Generale delle Dogane era recisamente contraria all'interpretazione (in senso estensivo) che l'Amministrazione regionale dà all'articolo 14 dello Statuto; allo stato attuale degli atti e non essendo possibile addivenire ad un accordo amichevole su tale questione di principio, ritiene che l'unico organo competente a giudicare e a decidere su tale questione di interpretazione dell'art. 14 dello Statuto sia la Corte Costituzionale, la quale, peraltro, non è stata ancora costituita. Il Presidente, Avv. Caveri, ritiene conveniente per la Regione, in attesa della definizione di tale questione, l'accettazione dei contingenti concordati in esenzione fiscale; ritiene, altresì, che tale soluzione provvisoria non possa pregiudicare il problema dell'attuazione della zona franca per il fatto che, come già osservato, all'articolo del succitato disegno di legge è precisato: "in attesa che sia attuato il regime di zona franca...". Osserva che la situazione nel dicembre 1947 era diversa dall'attuale, in quanto non era ancora stato promulgato lo Statuto regionale ed il sistema di contingentamento concordato allora fra la Direzione Generale delle Dogane ed i rappresentanti dell'Amministrazione regionale avrebbe dovuto sostituire il limitato regime di zona franca di cui al Decreto legislativo 7 settembre 1945, n. 546.

L'Assessore Geom. PAREYSON fa presente di avere dianzi personalmente inteso di riferirsi ad una riunione interministeriale del dicembre 1946, alla quale hanno, altresì, partecipato l'Assessore Ing. Fresia ed il Consigliere Geom. Arbaney e nella quale si era stabilito di accettare il sistema dei contingenti senza, peraltro, rinunciare all'attuazione della zona franca.

Il Consigliere Geom. ARBANEY fa presente che nella succitata riunione non era presente il Comm. De Luca e che, in tale occasione, nessun impegno è stato assunto dal rappresentante del Ministero per quanto riguarda la questione della zona franca totale.

L'Assessore Geom. PAREYSON ricorda che, nella succitata riunione, egli aveva dato in visione al Dott. Sorrentino una lettera della Presidenza del Consiglio dei Ministri favorevole alla richiesta inoltrata dall'Amministrazione regionale per ottenere l'esenzione totale dalle imposte di fabbricazione e di consumo e dall'imposta sull'entrata, lettera di cui il Dott. Sorrentino non era a conoscenza.

L'Assessore Geom. Pareyson, a questo punto, si chiede per quale ragione l'Amministrazione regionale debba accettare il contingentamento, al quale non ha diritto, e si veda, invece, negati i diritti spettantile a' sensi dell'articolo 14 dello Statuto. Rammenta a questo proposito che la Commissione di tecnici della Camera di Commercio di Genova ha senza riserve approvato l'interpretazione, in senso estensivo, data dall'Amministrazione della Regione Valle d'Aosta all'articolo 14 dello Statuto regionale.

Cita il fatto che lo Statuto di Zara, città in cui fu messa in vigore una zona franca totale, stabiliva che il "territorio di Zara era posto fuori della linea doganale" e, conseguentemente, usufruiva di tutte le esenzioni fiscali. Analogamente deve essere riconosciuto il diritto alla zona franca totale anche per la Regione Valle d'Aosta il cui Statuto reca la stessa formula senza limitazioni. Ricorda che, nell'adunanza dell'8 novembre 1948, aveva appunto prospettato, fra l'altro, anche la necessità di iniziare trattative con il Ministro Vanoni a mezzo del Comm. De Bernardinis, amico personale del Direttore Generale delle Dogane, Comm. Balbi. Ricorda che tale proposta, unitamente alla proposta di monetizzazione della zona franca fatta dal Comm. De Bernardinis, è stata allora respinta dal Consiglio regionale e fa presente che la proposta per una legge di iniziativa popolare, da inoltrarsi al Governo, non ha avuto seguito. Si augura che non sia pregiudicato il problema della zona franca e consiglia di essere molto cauti nell'inoltrare richieste e nel formulare proposte.

Il Presidente, Avv. CAVERI, osserva che la questione è superata, come appare dall'art. 1 del citato disegno di legge e fa presente che il Consiglio regionale ha già due volte deliberato l'adozione del sistema del contingentamento provvisorio in attesa dell'attuazione della zona franca.

L'Assessore Geom. PAREYSON ritiene che la soluzione del problema della zona franca stia per essere compromessa; precisa che la questione è stata già in parte compromessa con il concordato smembramento della zona franca e lo stralcio dei monopoli inseriti nel riparto delle entrate erariali. Ritiene che le trattative siano state condotte con eccessiva premura e con leggerezza, che non trovano altra attenuante se non quella di ottenere una soluzione qualsiasi prima delle elezioni del 24 aprile.

Aggiunge che, in tali condizioni, ha stabilito di rassegnare sin d'ora le sue dimissioni da Assessore all'Industria e Commercio, essendo stato lasciato deliberatamente in disparte nelle recenti trattative e per il fatto che non ha mai avuto la fiducia del Presidente e molto poco quella del Consiglio.

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(Si dà atto che l'Assessore Geom. PAREYSON lascia il banco ove siedono i componenti della Giunta e prende posto fra i Consiglieri).

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Prende la parola il Consigliere Avv. BONDAZ, il quale osserva che la questione della zona franca, trattata nell'adunanza odierna, riveste una eccezionale importanza per la vita stessa della Valle d'Aosta, per il suo avvenire, per l'Autonomia regionale.

Ritiene sia assolutamente necessario che il Consiglio esamini la questione con molta ponderatezza, con molta freddezza e serenità di giudizio, anche perché il Consiglio si trova attualmente in una situazione particolare, alla vigilia delle elezioni. Rileva che il Consiglio si trova oggi di fronte ad una schema di provvedimento legislativo, come ha fatto osservare l'Assessore Ing. Fresia, e non già di fronte ad un provvedimento definitivo e, quindi, non vi è nulla di certo, non sapendosi se la legge che sarà emanata corrisponderà allo schema di decreto di cui si tratta. Il Consiglio è a conoscenza che il Consiglio dei Ministri deve approvare o meno i contingenti di cui è stata data lettura e che costituiranno, una volta approvati, la proposta che il Governo fa alla Regione Autonoma della Valle d'Aosta in materia di contingentamento. Fa presente che il Consiglio regionale potrà deliberare l'accettazione o meno dei contingenti soltanto allorché sarà emanata la legge relativa che costituirà la proposta ufficiale del Governo italiano. Ritiene, pertanto, che il Consiglio non abbia attualmente gli elementi necessari per discutere, non conoscendosi il testo definitivo della legge. È stato riferito al Consiglio, egli aggiunge, che la copia del disegno di legge è stata richiesta per il giorno 9 corrente ma, non essendo pervenuta, il Consiglio dovrebbe limitarsi per ora a prendere atto della relazione verbale dell'Ing. Fresia e non assumere alcuna decisione. Fa presente che nella domanda di convocazione del Consiglio, fatta da alcuni Consiglieri, è stata richiesta una relazione sulle trattative svolte a Roma per quanto concerne la questione della zona franca e dei contingentamenti. Tale relazione è stata fatta dall'Ing. Fresia e sarebbe stato bene che una relazione scritta fosse stata trasmessa a tutti i Consiglieri. Dichiara che il problema va esaminato con molta ponderatezza, come suggerito dall'Assessore Geom. Pareyson. Rileva l'inutilità che sia posto in discussione il testo del telegramma del Ministro Vanoni, in quanto non già i telegrammi contano ma bensì la legge, ed a questo proposito ricorda che l'art. 14 dello Statuto regionale stabilisce: "Il territorio della Valle d'Aosta è posto fuori della linea doganale e costituisce zona franca". Dichiara che ogni affermazione, anche di un Ministro, che sia in contrasto con il citato art. 14, non avrebbe valore e che nella questione in esame si tratta di stabilire se effettivamente la Regione Valle d'Aosta abbia, o meno, diritto alla zona franca totale, come già praticato per Zara, diritto che, a tutt'oggi, non è stato riconosciuto alla Valle d'Aosta. Insiste sulla necessità che il Consiglio regionale sostenga i diritti conseguenti al principio sancito dall'art. 14 dello Statuto regionale. Ritiene che sia possibile ottenere il riconoscimento di tali diritti portando la questione innanzi alla Corte Costituzionale, non appena tale Corte sarà costituita. Il Consigliere Avv. Bondaz si pone il quesito se sia opportuno o non accettare un contingentamento nel lasso di tempo che dovrà trascorrere prima che la Corte Costituzionale abbia emesso la sua decisione in merito e se vi sia la prospettata possibilità che sotto la forma del contingentamento si celi qualche tranello. Ritiene che tale timore potrebbe non essere infondato, ben conoscendosi l'opinione dei funzionari dei vari Ministeri in materia. Giustamente, egli osserva, non conta l'entità dei contingenti, conta invece sia stabilito il principio che il sistema dei contingenti viene concesso alla Valle d'Aosta in attesa dell'attuazione della zona franca di cui all'art. 14 dello Statuto regionale. Rileva che, nell'adunanza odierna, il Consiglio non può adottare alcuna decisione in merito, anzitutto perché ancora non è in possesso del testo definitivo del disegno di legge relativo alla concessione dei contingentamenti in esenzione fiscale alla Valle d'Aosta e, in secondo luogo, perché il Consiglio si trova in una situazione del tutto particolare, essendo prossime le elezioni per il nuovo Consiglio. Data la delicatezza del momento, ritiene che il Consiglio attuale non debba e non possa impegnare la futura Amministrazione assumendo una deliberazione su una questione avente eccezionale importanza. Termina, invitando il Consiglio a soprassedere ad ogni decisione, limitandosi a prendere atto della relazione dell'Ing. Fresia sulle trattative svolte a Roma in merito al problema della zona franca e del contingentamento.

Il Consigliere Col. FERREIN dichiara di concordare con il Consigliere Avv. Bondaz; aggiunge che, in previsione delle discussioni che avverranno nel nuovo Consiglio in merito alla questione della zona franca, è opportuno che sia predisposta una dettagliata relazione riepilogativa di tutto quanto è stato fatto sino ad oggi in merito al problema della zona franca.

L'Assessore Ing. FRESIA dichiara di concordare con l'Assessore Geom. Pareyson sulla necessità che sia definita la questione di principio dell'interpretazione dell'articolo 14 dello Statuto regionale; rileva però che tale questione non potrà essere risolta sollecitamente. Accennando poi al fatto, lamentato dall'Assessore Geom. Pareyson che dalla zona franca siano stati stralciati i monopoli (i cui proventi sono stati previsti nella proposta di riparto di entrate erariali fra lo Stato e la Regione Valle d'Aosta, nelle misure del 20 per cento a favore dello Stato e dell'80 per cento a favore della Regione), osserva che tale soluzione è stata adottata soltanto in via provvisoria, cioè per gli anni 1949 e 1950, in attesa dell'attuazione della zona franca. Aggiunge che l'inclusione dei proventi dei monopoli nella proposta di riparto finanziario consentirà, d'altra parte, all'Amministrazione regionale di conoscere l'ammontare complessivo dei proventi di cui si tratta. Per quanto concerne i contingenti concordati con i vari Ministeri, fa presente che egli sperava di poter sottoporre all'esame del Consiglio regionale il testo definitivo del disegno di legge, con le proposte precise e definitive del Governo in materia di contingenti provvisori e ciò appunto ad evitare eventuali ostili manovre cui si riferiva l'Assessore Geom Pareyson. Conclude rilevando che, per quanto concerne i contingenti concordati, il valore della concessione consiste non già nell'entità dei contingenti ma bensì nel fatto che sia stato finalmente disposto per la concessione dei contingenti.

Il Consigliere Avv. CHANU constata che mancano gli elementi e i dati in base ai quali il Consiglio possa decidere in merito ai contingenti concordati con i vari Ministeri e dichiara di associarsi alla proposta formulata dal Consigliere Avv. Bondaz secondo la quale l'attuale Consiglio dovrebbe so-prassedere ad ogni decisione su una questione che riveste una così eccezionale importanza per la Valle d 'Aosta.

Il Presidente, Avv. CAVERI, concordando con i Consiglieri Avv. Bondaz e Avv. Chanu, propone il rinvio al nuovo Consiglio regionale di ogni decisione in merito alla questione.

L'Assessore Geom. BIONAZ rileva che il Consiglio, nell'adunanza odierna, non dovrebbe adottare alcun provvedimento deliberativo in merito alla questione di cui trattasi, anche in quanto, come risulta al n. 2 dell'ordine del giorno dell'adunanza odierna, era prevista soltanto una relazione sulle trattative, dirette dall'Ing. Fresia, per la concessione di contingentamenti e per l'attuazione della zona franca.

Il Consigliere Avv. BONDAZ propone che il Consiglio prenda atto della relazione fatta dall'Assessore Ing. Fresia, rinviando ogni decisione in merito.

L'Assessore Ing. FRESIA, richiamandosi alle trattative svolte a Roma in merito al riparto finanziario fra lo Stato e la Regione della Valle d'Aosta, osserva che tale riparto avrebbe soltanto carattere di provvisorietà ed aggiunge che ciò è dovuto al fatto che il Ministro del Tesoro intende, prima di ad-divenire ad un riparto definitivo, inviare sul posto alcuni funzionari con l'incarico di riferire circa la situazione economica della Valle d'Aosta e circa il tenore di vita e i bisogni della popolazione della Valle.

Fa presente che tale intenzione non è da porsi in relazione con le spese che vengono fatte dall'Ammi-nistrazione regionale, ma soltanto in relazione al fatto che il Ministero ritiene che il tenore di vita della popolazione valdostana sia più elevato di quello delle popolazioni di altre Regioni d'Italia.

Il Presidente, Avv. CAVERI, ritiene che il Consiglio, a distanza di pochi giorni dalle elezioni regionali non vorrà accettare le dimissioni rassegnate dal Geom. Pareyson, anche in considerazione del fatto che l'Assessore Geom. Pareyson potrebbe avere preso tale decisione a seguito di un momentaneo risentimento. Aggiunge che in merito all'accettazione o meno delle dimissioni rassegnate dal-l'Assessore Geom. Pareyson il Consiglio non potrebbe decidere - comunque - nell'adunanza odierna, ma eventualmente se mai in successiva adunanza.

L'Assessore Geom. PAREYSON precisa di non aver rassegnato le dimissioni per risentimento per-sonale, pur ritenendo di essere stato lasciato in disparte in questi ultimi tempi per quanto concerne le trattative relative alla zona franca. Dichiara che egli non intende mettere in dubbio la competenza dell'Assessore Ing. Fresia in tale materia. Rileva che in un giornale locale è stato pubblicato che poco è stato fatto, finora, per l'attuazione della zona franca e se ne è addebitata la colpa all'Assessorato all'Industria e Commercio; contesta tali affermazioni e fa presente che, durante i tre anni trascorsi, molto è stato fatto, tanto è vero che i contingenti erano già stati ottenuti anche prima dell'attuale Statuto regionale, senza pregiudizio della Zona Franca prevista dal Decreto 7 settembre 1945, n. 546. Aggiunge che il ritardo nella definizione della questione di cui trattasi è da imputarsi non già all'Assessorato all'Industria e Commercio ma bensì al Ministero delle Finanze, il che può essere dimostrato e comprovato dai documenti e dalle relazioni in atti. Conclude, rilevando che occorre esaminare profondamente e seriamente il problema della zona franca e seguire una precisa direttiva per evitare dei passi errati, dato che la Direzione Generale delle Dogane ha sempre seguito, da parte sua, una linea di condotta conseguente, senza mai recedere dalle sue posizioni.

Il Consigliere Ing. BINEL osserva che i monopoli dovrebbero far parte della zona franca; precisa che il Consiglio regionale ha sempre insistito per il riconoscimento del principio e per la concessione della zona franca integrale alla Valle d'Aosta e non ha importanza il fatto che, per tale ragione, durante i tre anni trascorsi si sia discusso e la popolazione valdostana non abbia beneficiato dei contingentamenti, in quanto la questione di principio doveva prevalere su ogni altra cosa. Ritiene, quindi, che il Consiglio abbia fatto il suo dovere insistendo affinché fosse riconosciuto il principio della zona franca totale.

L'Assessore Geom. PAREYSON precisa che non è esatto affermare che la popolazione valdostana abbia perso per tre anni i benefici della zona franca o dei contingentamenti, in quanto, il decreto del 7 settembre 1945, n. 546, non riconosceva alla Valle d'Aosta l'esenzione dall'imposta di fabbricazione e di consumo; precisa che soltanto in seguito alla deliberazione del Consiglio della Valle in data 8 marzo 1948 si faceva rinuncia al beneficio dei contingenti concordati nel dicembre 1947, per richiedere, invece, l'attuazione della zona franca totale prevista dallo Statuto regionale.

Il Consigliere Ing. BINEL, a chiarimento della propria dichiarazione, ribadisce che dalla data di entrata in vigore dello Statuto regionale il Consiglio ha sempre mantenuto ferma la sua linea di condotta e cioè ha sempre insistito per il riconoscimento del principio e per l'attuazione della zona franca totale.

L'Assessore Geom. PAREYSON afferma nuovamente che occorre, in primo luogo, definire la nota questione di principio con il Governo e, soltanto in secondo luogo, discutere sui contingenti e sulle mo-dalità di attuazione della zona franca.

Il Consigliere Avv. BONDAZ precisa che la questione va discussa con la Direzione Generale delle Dogane e rileva che occorrerà esaminare se sia opportuno o non accettare il contingentamento di cui al provvedimento legislativo in corso di emanazione, in rapporto ai possibili suoi riflessi sulla nota questione di principio; aggiunge che, comunque, ogni decisione in proposito è di competenza del nuo-vo Consiglio.

Il Consigliere Avv. CHANU, rendendosi interprete del pensiero di tutti i Consiglieri, esprime sincero rincrescimento per le dimissioni rassegnate dall'Assessore all'Industria e Commercio, Geom. Pareyson e augurando che egli voglia recedere da tale decisione esprime al Geom. Pareyson un voto di ringraziamento e di plauso per l'attività dallo stesso svolta durante gli ultimi quattro anni nell'interesse della Valle d'Aosta.

L'Assessore Geom. PAREYSON ringrazia vivamente il Consigliere Avv. Chanu per le espressioni usate nei suoi confronti aggiungendo di essere convinto di non demeritare della fiducia del Consiglio, in quanto, per la risoluzione del problema della zona franca, egli ha dato sempre tutta la sua attività, trattandosi di un problema al quale si è interessato con passione.

L'Assessore Geom. BIONAZ ritiene che con la dichiarazione fatta dal Consigliere Avv. Chanu, a nome del Consiglio, non vi sia più ragione alcuna per cui l'Assessore Geom. Pareyson non debba riprendere il suo posto fra gli Assessori, recedendo dalle sue dimissioni.

L'Assessore Geom. PAREYSON, preso atto della richiesta unanime del Consiglio, dichiara di non insistere e di ritirare le dimissioni.

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(Si dà atto che l'Assessore Geom. PAREYSON riprende il suo posto al banco della Giunta).

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IL CONSIGLIO

PRENDE ATTO di quanto sopra e della relazione dell'Assessore Ing. Fresia in merito alle trattative svolte recentemente a Roma per la concessione dei contingentamenti e per l'attuazione della zona franca, rinviando al nuovo Consiglio ogni decisione in merito all'importante problema della zona franca e dei contingentamenti.

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