Objet du Conseil n. 32 du 23 juillet 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 32/XIII - Interpellanza: "Ritardi nella stipulazione di un accordo di programma per l'utilizzo di beni immobili delle Forze armate a scopo di edilizia universitaria".
Interpellanza
Ricordato che il 22 maggio 2007 è stata sottoscritta ad Aosta tra il Ministro della Difesa ed il Presidente della Regione Valle d'Aosta l'intesa per l'utilizzo dei beni immobili delle forze armate a scopo di edilizia universitaria, intesa comprendente l'impegno al graduale rilascio della Caserma "Testafochi" ed il rinvio ad un successivo Accordo di programma, da stipularsi entro un anno tra le parti interessate per la definizione dei tempi e delle modalità delle attività previste, e che nel bilancio regionale sono stanziate ingenti somme per la trasformazione di questa struttura a scopo di edilizia universitaria;
Viste le dichiarazioni dell'ex Presidente della Regione Luciano Caveri secondo cui un'errata interpretazione delle norme da parte dell'Agenzia del Demanio avrebbe impedito il rispetto della scadenza per la sottoscrizione dell'Accordo, fissata per il 22 maggio 2008, rischiando di vanificare l'intesa raggiunta tra l'Amministrazione regionale e il Ministero della Difesa;
Appreso dell'intervento dell'On.le Roberto Nicco e di altre autorità della Regione volti a ricercare soluzioni alla questione, e in particolare di quello del Presidente della Regione che ha dichiarato in merito di avere "formulato nuove proposte";
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della Regione per sapere:
1) per quale motivo non si sia giunti alla stipulazione nei tempi previsti del prescritto Accordo di programma;
2) a quale particolare "interpretazione delle norme da parte dell'Agenzia del Demanio" si riferissero le dichiarazioni del precedente Presidente della Regione;
3) che cosa intenda fare la Giunta regionale e in che tempi, in accordo con i Parlamentari della Valle d'Aosta, per evitare la decadenza dell'intesa sottoscritta nel 2007;
4) in che cosa consistano le "nuove proposte" avanzate dal Presidente della Regione.
F.to: Bertin - Cerise Giuseppe - Chatrian - Donzel - Fontana Carmela - Louvin - Morelli Patrizia - Rigo
Président - La parole à la Conseillère Fontana Carmela.
Fontana (PD) - Con questa interpellanza i gruppi consiliari regionali del "Partito Democratico" e di "Vallée d'Aoste Vive-Renouveau Valdôtain", vogliono mettere l'attenzione sulla mancata sottoscrizione dell'accordo di programma fra Regione autonoma Valle d'Aosta e Ministero della difesa per il trasferimento della Caserma "Testafochi" dal demanio statale alla nostra Regione, in attuazione alla convenzione sottoscritta il 22 maggio 2007 tra l'allora Ministro Parisi e l'allora Presidente della Regione Luciano Caveri. Le nostre preoccupazioni nascono non solo dal mancato rispetto dei termini previsti dalla convenzione del 2007, che l'accordo di programma attuativo doveva essere firmato entro un anno, ma anche delle dichiarazioni dell'ex Presidente della Regione Luciano Caveri, che avrebbe messo in evidenza un atteggiamento negativo dell'Agenzia del demanio, che intenderebbe il trasferimento dell'area e degli immobili della "Testafochi" a titolo oneroso di permuta e non a titolo gratuito. Sappiamo inoltre che, grazie all'intervento dell'On. Nicco presso il Generale di Corpo d'armata Resce, è stata ottenuta una proroga di qualche mese per evitare di perdere il diritto acquisito con la convenzione del 2007. Vogliamo insomma capire di più della reale situazione, in particolare conoscere le motivazioni di questi ritardi e cosa intende esercitare la Giunta regionale nei confronti dell'Agenzia del demanio per evitare che il trasferimento della "Testafochi" da gratuito diventi oneroso. Infine vorremmo conoscere quali siano le proposte che il Presidente della Regione intende predisporre per risolvere questo problema, che sembra di settimana in settimana complicarsi sempre più e che rischia di doversi concludere con la decadenza dell'intesa sottoscritta nel 2007.
Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - L'argomento dell'interpellanza è superato in quanto è previsto che vi sia la firma il 30 luglio, ma vorrei ripercorrere le varie tappe per illustrare quello che è successo e dare contezza degli interventi. Vorrei subito sottolineare che non faccio titolo di merito, né voglio togliere merito a tutti coloro che sono intervenuti sull'argomento, li ringrazio tutti; vorrei che non si escludesse qualcuno e pertanto non li citerò, sono tanti e li ringrazio infinitamente. Mi permetto di dire che non è stato uno solo. La firma dell'accordo in programma è prevista per il 30 luglio prossimo, l'ora verrà comunicata a breve. La sottoscrizione del testo concordato era prevista già per il 21 luglio, la scadenza essendo il 22 luglio, ma è stata rinviata per improcrastinabili ed improvvisi impegni della componente ministeriale. Il Ministro della difesa, dato che l'intesa sottoscritta il 22 maggio 2007 aveva una scadenza fissata al 22 luglio 2008, ha proposto una proroga della sua validità fino al 31 luglio prossimo per giungere alla sottoscrizione dell'accordo. Da parte della Regione c'è stata l'adesione a tale proposta di proroga di una settimana per le ragioni che il Ministro ha sottoposto con la lettera che ho citato. Questo per quanto riguarda il primo punto sul ritardo: era tutto pronto per la firma entro i termini, è stata chiesta e accordata una proroga in funzione di tale problema interno più che comprensibile. La Giunta regionale ha approvato il testo del protocollo di accordo nella seduta del 18 luglio e alla stessa data ha provveduto all'unanimità il Consiglio comunale di Aosta.
Per rispondere alle altre domande, inerenti ai problemi che erano stati riscontrati e come gli stessi sono stati superati, va precisato che la criticità derivava dall'esigenza dell'Agenzia del demanio di inserire nelle premesse dell'accordo il riferimento ad una congruità dell'operazione nel suo insieme, proponendo il seguente periodo - cito -: "Considerato che l'operazione prevista nell'intesa che si ritiene dovrà essere realizzata ai valori equivalenti come sopra determinati, senza oneri a carico dello Stato, e che i relativi atti di trasferimento definitivo della proprietà degli immobili e militari avranno luogo solo a realizzazione, collaudo e consegna delle opere attuate"; il punto essenziale è questo. Su tale punto si sono innescate le tensioni fra le parti a cui giustamente si faceva riferimento - perché, come è scritto, non poteva essere accettato dalla Regione, e tale è stato il confronto - innanzitutto perché avrebbe concretizzato un quadro di riferimento poco chiaro, ossia non entrando nel merito delle valutazioni interne fatte da parte statale si sarebbe creata una situazione non definita, nel senso che, oltre alla restituzione delle utilità alle truppe alpine, prevista dall'accordo, gli interventi sulle Caserme "Ramires" e "Battisti" e sull'eliporto di Pollein, alla chiusura delle operazioni si sarebbe potuta verificare l'ipotesi di un eventuale conguaglio in denaro dalla Regione allo Stato. È evidente come una situazione del genere avrebbe potuto procrastinare i termini del formale passaggio della Caserma "Testafochi" alla Regione al termine dei lavori qualora non si fosse trovato l'accordo sui conti; in secondo luogo, per una questione di forma che era anche di sostanza, ossia in presenza di un'ulteriore successiva valutazione l'operazione sarebbe stata realizzata avendo come parametro dei costi e non dei valori, quindi un riferimento che non rientrava nel patto a suo tempo firmato fra la caserma e le utilità da restituire (che ho appena citato). Sarebbe stata un'operazione di acquisto e non di scambio di utilità, cosa che invece è prevista dalla norma e ciò avrebbe messo in discussione l'impianto normativo che sottende all'intesa dell'accordo di programma. Ricordo infatti che il decreto legislativo 21 settembre 200 n. 282: "Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Valle d'Aosta in materia di potestà legislativa regionale inerente il finanziamento dell'università e dell'edilizia universitaria", all'articolo 2 prevede che l'utilizzo per l'edilizia universitaria dei beni immobili delle forze armate ai sensi degli articoli 5-6 dello Statuto speciale della Valle d'Aosta avviene d'intesa fra il Ministero della difesa e il Presidente della Regione. Ricordo che l'articolo 5 dello Statuto speciale recita: "I beni del demanio dello Stato situati nel territorio della regione, eccettuati quelli che interessano la difesa dello Stato, o servizi di carattere nazionale, sono trasferiti al demanio della Regione", con la notazione che i beni della difesa devono essere dichiarati non più utilizzabili per la finalità della difesa.
Dalla lettura combinata dei 2 articoli si desume che la Caserma "Testafochi" interessa la difesa dello Stato che l'utilizza a tal fine, il suo passaggio al demanio della Regione non può quindi essere automatico ai sensi dell'articolo 5 dello Statuto, per questa ragione il decreto legislativo n. 282/2000 ha previsto l'intesa tra il Ministro della difesa e la Regione, che ha fatto stato degli interessi rispettivi delle 2 parti: lo Stato, che utilizza la caserma, a poter continuare a disporre di utilità per esso essenziali, la Regione ad ottenere la caserma per i fini di edilizia universitaria che hanno fatto parte di questo accordo, quindi a restituire alle truppe alpine le predette utilità. Il protocollo di accordo definisce nel dettaglio i momenti dello scambio, che non può e non deve essere un acquisto basato su un prezzo stabilito, ma uno scambio di valori. Tenendo in considerazione quanto sopra, oltre al fatto di aver ottenuto che il tratto di Via Lexert, che era uno dei punti che in Consiglio comunale aveva fatto discutere, sarà ceduto in proprietà allo Stato non solo in comodato d'uso gratuito; abbiamo lavorato sulla formulazione della parte relativa ai valori equivalenti e lo abbiamo fatto per fugare ogni dubbio. Si tratta di valori e sullo scambio di valori è stata condotta tutta la negoziazione e non di prezzo. Questa è la nuova formulazione del paragrafo critico: "considerato che l'operazione prevista nell'intesa realizzata a valori equivalenti sarà senza oneri a carico dello Stato e relativi atti di trasferimento"... il resto è tutto uguale... e questo è il tratto che è stato cambiato. In questa nuova formulazione si prende atto che le parti ritengono che l'approvazione è conclusa sulla base della reciproca soddisfazione ad oggi e senza ulteriori valutazioni, quindi senza possibilità di ulteriori costi. Nulla deve di altro la Regione allo Stato e viceversa. Viene meno oggi l'incertezza futura e ogni possibile conguaglio futuro. Ci siamo trovati di fronte all'esigenza di realizzare la classica quadratura del cerchio e come in ogni negoziazione di dare soddisfazione alle parti in gioco: la Regione, che finalmente otterrà la Caserma "Testafochi", il Ministero della difesa e le truppe alpine, che otterranno le utilità di cui hanno bisogno, come da accordo già in precedenza formato, la stessa Agenzia del demanio, che limitatamente agli interessi della parte statale vede riconosciuta la sua attività. Che vi sia con tale risultato soddisfazione, come è stato detto da tutti... credo di non aggiungere nulla a quanto già fatto oggetto di discussione in precedenza in questa Assemblea, che ha votato la legge di finanziamento; credo che lo stesso atteggiamento tenuto dal Comune di Aosta con l'unanimità nell'approvazione dia il senso di questo accordo, che va nella direzione fatta in precedenza; c'era stato un intoppo, è stato superato, quindi si va nella direzione auspicata da tutti. È il risultato che ha avuto il percorso iniziato dalla Giunta regionale nel 2001, credo sia giusto dare merito alle varie amministrazioni che si sono succedute e che hanno seguito questo tema e anche a tutti quelli che hanno seguito a livello di eletti in Parlamento che di volta in volta hanno seguito questo aspetto e tutti coloro che hanno contribuito per sollecitare oggi il Ministro in carica e ieri quelli che erano al Governo, affinché si attivassero i meccanismi previsti dalle norme. Credo di aver risposto, mi scuso se sono stato lungo per riprendere i vari dati, ma era per far capire perché c'era stata questa "impasse" e credo che nell'insieme la soluzione oggi adottata sia di soddisfazione per tutti. Qui il Consigliere Zucchi si è interessato della cosa, gli Onorevoli Fosson e Nicco si sono interessati della situazione e se ce ne sono altri, io li ringrazio, senza fare il nome di tutti perché andrebbe per le lunghe. La soddisfazione è quella di arrivare in porto con la Caserma "Testafochi", anche se sarà il 2016. Non è domani. È 2016 il risultato, ammesso che questi tempi siano rispettati, ma questo era già negli accordi, nel cronoprogramma allegato all'accordo, voglio specificarlo perché non si pensi che domani l'Università si trasferisce alla Caserma "Testafochi". Bisogna dirlo in modo chiaro per evitare illusioni anche lì con dei problemi logistici che conosciamo.
Président - La parole au Conseiller Louvin.
Louvin (VdAV-R) - Apprezziamo la modestia del Presidente Rollandin e la sua generosità nel rendere merito a tanti che effettivamente a vario livello, in questa Assemblea, in quella comunale, al Parlamento, hanno concorso a dare corpo a tale operazione, di cui fra pochi giorni si vivrà uno snodo ulteriore. L'argomento non è del tutto superato, se mi permette, Presidente, anche se il fatto che si debba presentare delle interpellanze 12 giorni prima fa trovare sempre gli interpellanti - di maggioranza meno, perché non ce ne sono in genere - in décalage rispetto alle vicende. Questo ci potrebbe forse permettere di ripensare alla necessità di rendere più interessanti i dibattiti, ripristinando qualche vecchia idea sulla quale abbiamo avuto modo di "limarci i denti" in passato, che è quella, praticata in tutto il parlamentarismo mondiale, del question time in cui si pone una questione di attualità e non una questione d'annata o stagionata, come queste, vissute 12 giorni prima. Credo che non avesse fatto male il Deputato Nicco a tirare il campanello d'allarme e dire: "guardate stanno scadendo i tempi e non se ne viene fuori". Riteniamo sia stato utile e tempestivo l'intervento della Giunta. A noi, poi, la questione dell'interpretazione dell'Agenzia del demanio non era chiara e non lo era soprattutto in base all'intervento che aveva fatto pubblicamente il Presidente Caveri, minacciando di responsabilità contabile qualora non fossero stati definiti sollecitamente tali vicende. Noi non eravamo informati in proposito e siamo contenti di sapere che, a scambio di valori equivalenti, si vada a una chiusura della trattativa per quanto riguarda questa parte. Proprio perché lei sembra inaugurare questo momento di grande entente, credo sia da raccomandare anche ai corifei, a quelle persone che si "spellano le mani" prima ancora che le trattative siano chiuse e le questioni definite, di evitare di fare delle grandi esternazioni. Su questioni di questo calibro la riservatezza, anche da parte dei pubblici amministratori in genere - non mi riferisco al Presidente Caveri, sono altri i soggetti che sono intervenuti nell'annunciare già chiusure, meriti... -, occorre la dovuta delicatezza.
Per quanto riguarda questa opposizione, non è tanto becera da non poter partecipare anche solo a titolo informativo nel modo dovuto alle vicende, in modo tale che permanga un clima di unanimità su tali questioni che devono vedere la Regione nel suo complesso agire, non solo chi oggi è interlocutore privilegiato del Governo per ragioni politiche, ma tutta la politica valdostana solidale per quanto possibile per definire tali questioni.
Ci auguriamo che sia sottoscritta il 30 del mese l'intesa, come annunciato, e sono contento che lei confermi che questo accordo è siglabile. Qualche giorno fa, mandando una lettera al Comune di Aosta, lei stesso aveva detto che era non procrastinabile il termine del 22, si vede che oggi la comune intesa fra Governo e Regione fa sì che anche il non procrastinabile sia diventato procrastinabile di qualche giorno. Di questo ci rallegriamo, perché la dilazione in tale caso fa gioco alla Valle. Lei quindi prosegua positivamente con un clima costruttivo la definizione che vedrà per anni ancora impegnati Regione e Ministero della difesa, perché credo che adesso prosegua un percorso ancora lungo. Adesso è uno snodo attuativo importante, come lo era stato - e forse ancor più - quello dell'intesa raggiunta con il Ministro Parisi, ma adesso corriamo un percorso ad ostacoli che richiederà la massima attenzione, e in questo saremo parte vigilante.