Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 21 du 23 juillet 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 21/XIII - Reiezione del ricorso amministrativo per l'accertamento della sopravvenuta causa di incompatibilità del Sig. Alberto Zucchi con la carica di Consigliere regionale.

Président - La parole au Conseiller Zucchi.

Zucchi (PdL) - Confesso che mi spiace dover esordire in questo Consiglio regionale su una materia che mi riguarda direttamente, avrei di gran lunga preferito iniziare tale avventura parlando di altre questioni più importanti, questioni che ho avuto modo di esaminare in questo recente periodo dal 1° luglio ad oggi. Devo anche confessare che ho pensato anche di non intervenire vista la delicatezza della materia, perché trattasi della mia persona. Riflettendo bene e anche alla luce di quelle che sono state soprattutto le domande che mi sono state poste dai tanti elettori, che si sono preoccupati - anche quelli che non me lo hanno detto palesemente - circa questa vicenda, che in parte è stata molto strumentalizzata, per cui si è creata della confusione, mi sono sentito in dovere di prendere la parola, anche perché non vorrei dare l'impressione agli elettori soprattutto di nascondere qualcosa, di aver commesso chissà quale crimine. Gli elettori e le persone normali non sono addentro come noi alle questioni che sono riferite alle leggi, alle questioni di ineleggibilità, incompatibilità; i giornali, uno in particolare ci ha messo anche del proprio per cercare di accostare le questioni, affinché si creasse ancora più polverone. Sono costretto quindi ad intervenire e mi dispiace di farlo, perché trattasi di me, ma lo devo ai miei elettori.

Vi dicevo prima che non ho nulla da nascondere e vorrei dire che non ho commesso nessun crimine o, meglio, forse un crimine l'ho commesso nei confronti di una persona quando 12 anni fa ho deciso di avviare un'attività che fino ad allora era sotto il monopolio diretto da parte di una società. Il crimine che ho commesso quindi sicuramente è quello di lesa maestà di una persona che fino ad allora "faceva il bello e il cattivo tempo" su un certo mercato: quello assicurativo, mercato che mi vede impegnato professionalmente. Sono entrato in punta di piedi in tale mercato, fortemente egemonizzato da questa società, che fino ad allora e anche oggi ha il monopolio attraverso incarichi affidati intuito personae, non certo attraverso delle gare pubbliche, come io invece ho ottenuto con tanta fatica. Sono quindi entrato in punta di piedi cercando di fare quello che potevo fare nell'ambito di quanto ritengo essere un mercato libero; reputo infatti che questo sia ancora un mercato potenzialmente libero, dove debba regnare la libera concorrenza. Non è stato facile, tutto quello che è stato ottenuto è stato ottenuto a costo di tanti sacrifici e tutto mediante gare pubbliche, appalti europei. Tali questioni: libero mercato, appalti europei, gare pubbliche sembrano per certi versi non appartenere al vocabolario del ricorrente, che ritiene invece che certi affari si debbano ottenere sic et simpliciter, magari con dei colpi di telefono o con le amicizie e con le collusioni affari-politica, questo sì.

Vi dicevo che sono entrato prima... perché come sono stato eletto, ancor prima che il ricorrente si preoccupasse della mia persona come ha fatto anche negli anni precedenti, cercando di fare il possibile per togliere ogni tipo di concorrenza dal mercato locale, mi ero indirizzato presso gli uffici del Consiglio regionale per verificare la mia posizione. Sono stato confortato dal parere degli uffici regionali, anche dai miei legali e anche da una mia posizione che avevo già visto prima di essere candidato e naturalmente ho approfondito in una fase successiva.

Cari colleghi, non voglio tediarvi più di tanto sulle questioni tecniche; ognuno di voi che abbia avuto modo di farlo, abbia potuto evincere dagli atti le argomentazioni sia del ricorrente che del sottoscritto... mi limito a dirvene solo due che sono quelle essenziali: la prima è la questione dell'incompatibilità. Secondo il ricorrente, io sarei incompatibile perché, essendo stato convalidato il 1° luglio - e qui ci sono degli errori grossolani dal punto di vista formale sul testo del ricorrente che ritiene che il Consigliere regionale sia tale nel momento della proclamazione del tribunale, mentre lo è al momento della convalida - sono legale rappresentante di una società che ha vinto appalti europei prima naturalmente delle elezioni e, in quanto Consigliere regionale, sarei in qualche modo in conflitto di interessi perché la Regione controlla "Finaosta" e "Finaosta" controlla... perché l'unico oggetto su cui si incentra il discorso del ricorrente è il fatto che abbia acquisito recentemente... forse questo fatto lo brucia particolarmente... sulla Compagnia valdostana delle acque. Il ragionamento allora è quello secondo il quale io sarei incompatibile perché legale rappresentante di una società, che è controllata da "Finaosta". Credo sia noto a tutti... non spenderei neanche più di tante parole sul fatto che voi sappiate che il ricorrente è il legale rappresentante di una società e che siede nel Consiglio di amministrazione di "Finaosta". Voglio dire, se sono incompatibile io come legale rappresentante, lascio alla vostra immaginazione se e in quale misura il ricorrente lo è. Qui si tratta di andare a "cercare la pagliuzza negli occhi degli altri, senza rendersi conto delle travi che ci sono a casa propria".

Il secondo punto che è altrettanto importante che io spieghi riguarda il fatto che il legislatore, quindi questa aula quando ha approvato la legge, ha distinto i casi di incompatibilità e ineleggibilità. In tale secondo caso ha previsto in modo chiaro quali sono i casi di ineleggibilità, quando sono riferiti a casi che sono nell'interesse della Regione e nelle società controllate e collegate. Nel caso dell'incompatibilità il legislatore non lo ha fatto, quindi io personalmente, il mio legale, l'Ufficio legale della Regione sostengono, a mio avviso a buon titolo, che non si possa parlare di incompatibilità in quanto i servizi che sono oggetto della mia attività sono prestati nei confronti di società che sono terze rispetto alla Regione. Infatti si intende in questo senso in una maniera restrittiva e in tale senso la giurisprudenza è costante: dare maggiore risalto alla volontà dell'elettorato, dando un'interpretazione restrittiva alla norma e facendo evidenziare che, quando si parla di Regione, si parla solo ed esclusivamente nei confronti della Regione.

Del ricorrente non voglio più parlare, mi ha molto provocato, mi sono molto arrabbiato perché non è la prima volta, ci sono dei ricorsi che sono ancora in itinere; l'unica cosa che mi spiace... perché non ne azzecca una: tutti i ricorsi che sono stati fatti a seguito di gare che sono state vinte sono stati tutti persi... l'unica cosa che mi spiace è che questo ordinamento giudiziario nei ricorsi amministrativi comporta che le spese fatte da chi pone in essere le liti temerarie sono compensate; quindi, da un punto di vista economico, se il ricorrente voleva crearmi un nocumento, sicuramente questo lo ha fatto. Ritengo che, vista la sua dote spiccata verso i ricorsi, questa storia non finirà qui, ma si propagherà nelle successive sedi, quindi il Consiglio di Stato, ormai sono abituato, sono paziente. Credo anche che il tempo, che è galantuomo, dimostrerà com'è la realtà delle cose, quindi non ritengo che sia più il caso di parlare del ricorrente, anche perché sono sicuro che saranno altre circostanze e altre persone che magari si occuperanno di lui.

Concludo rimettendomi al vostro giudizio che per me è sacro e ribadisco la certezza della mia posizione confortato dai pareri dei legali e soprattutto dal Segretario generale della Presidenza del Consiglio. Se così non sarà, mi uniformerò come hanno fatto tutti i miei colleghi a cui è stata contestata l'incompatibilità nei termini previsti dalla legge, quindi state sicuri che rimarrò qui nel caso in cui... non lo credo, ma, qualora dovesse essere sancita l'incompatibilità, sarò al mio posto e farei venire meno la mia incompatibilità. Non parteciperò al voto essendo materia che tratta me personalmente e vi ringrazio per l'attenzione.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Sicuramente, collega Zucchi, la questione è "scivolosa" dal punto di vista legale, delicata: siamo di fronte ad una norma che ha dei confini non netti, che comunque andrebbe chiarita sul piano legislativo, per sapere fino dove si spinge il regime di incompatibilità, sottolineo: di incompatibilità, ossia di possibilità di scegliere tranquillamente fra questa attività di rappresentante della nostra Comunità e di imprenditore titolare di servizi (in questo caso) di brokeraggio assicurativo.

Noi, non parleremo della questione giuridica, ma mi collego a quanto lei ha detto, perché è di grande significato: qui siamo in presenza di un mercato, di una libertà di mercato da un lato e, dall'altro, di un'amministrazione e di società pubbliche controllate, dirette, condizionate dal potere regionale. Curiosamente, per le "vie della storia", i due players, i 2 grandi soggetti del mercato del brokeraggio assicurativo, che si contendono il mercato, insieme ad altri magari più piccoli e a tanti che cercano di farsi spazio e che non trovano spazio in questo che è diventato un duopolio, questi soggetti dicevo siedono uno in Consiglio regionale e l'altro nel Consiglio di amministrazione di "Finaosta". Ci troviamo oltretutto in una disputa rispetto al servizio assicurativo di una società, la "CVA", che è di proprietà della Regione, ma gestita per conto della Regione da "Finaosta".

Se c'è un ambito nel quale gli esperti e i cultori del conflitto di interessi possono sbizzarrirsi è questo. Siamo di fronte ad una situazione dove non è più chiaro chi fa che cosa, chi detta le regole, chi opera in nome e per conto dell'amministrazione e chi concorre e gestisce come privato in regime di concessione, di appalto di servizio: questo è il nodo della questione.

Vogliamo delle amministrazioni che siano neutre rispetto al gioco economico, per cui chi è in questa sala, chi è nella Giunta regionale non solo ha le mani pulite, ma ha le mani libere in assoluto, perché non è in nessun modo attore della vita economica e non concorre di fronte alla pubblica amministrazione o dei suoi emissari? Oppure vogliamo un embrassons-nous generale e togliamo ogni vincolo, come ricordava poco fa il collega Cerise, citando la "dottrina Rivolin": "via tutte le regole e avanti, chi più ne ha più ne metta?". Noi riteniamo che si debba fare attenzione. Lo ripeto: in questa precisa questione la regola non è nitida, ma la questione di fondo c'è. Abbiamo volontà come Consiglio regionale di regolare i conflitti di interesse e di far sì che il collega Zucchi non abbia dubbi su dove stare? Facciamolo. Ma facciamolo nei confronti di Alberto Zucchi, di Gianni Coda, di qualsiasi altro soggetto. Non so se ci siano "colpi di telefono" o meno per condizionare il mercato, ma gradirei che il mercato potesse agire liberamente e che tutta la Regione allargata, tutte le società partecipate, controllate... se vi collegate con il sito della Regione ne avete una lista impressionante... "Casino de la Vallée", se dà un appalto domani mattina, lo può dare a qualcuno che siede in questo Consiglio oppure no? Gradirei sapere che chi è appaltatore di servizi per il "Casino de la Vallée" sia qualcuno che non siede in quest'aula, perché le direttive che vengono da quest'aula sul piano politico rispetto all'agire di quella società sono delle direttive che non devono essere viziate. Credo che la stessa cosa valga per "Finaosta", per "INVA", per "Sitrasb" e poi per tutte le controllate: "CVA", " VDA Structure", "Servizi Turistici Valdostani", "Autoporto", "Finbard", la lista è lunga e non sto ad annoiarvi.

Per questo gradiamo che la questione del conflitto di interessi vada a settembre in agenda delle nostre Commissioni, che questo Consiglio abbia a definire più precisamente qual è tale regime.

Nello specifico, noi ci asterremo; riteniamo effettivamente dubbia la questione, se il collega Zucchi facesse un passo indietro rispetto alla sua posizione di concessionario sul piano almeno formale per regolare la questione, la riterremmo una cosa molto apprezzabile. In difetto, la nostra posizione è dubitativa e qui sì riteniamo che la questione debba spostarsi eventualmente su un accertamento in altra sede. Ci fermiamo di fronte ad un tassello di una norma che non è chiara su questo punto, ma ringraziamo chi ha "sollevato la coperta" perché così facendo il ricorrente ha sollevato un problema enorme per questa Regione: quello del conflitto di interessi.

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - La questione che ci viene sottoposta è assai diversa per natura rispetto alla precedente. L'incompatibilità si configura non meno grave dell'ineleggibilità, ma sanabile, quindi meno perigliosa per la tenuta democratica e la credibilità delle istituzioni, anche se la violazione di tale norma è stata così diffusa e palese in Italia da generare un malessere ancora maggiore nei confronti della casta dei politici. L'irrisolto conflitto di interessi di Berlusconi ha dato copertura a tante piccole violazioni non per questo meno gravi. Ora che, grazie al "lodo Alfano", scopriamo che ci sono gli intoccabili, i politici che possono anche commettere crimini e non essere giudicati siamo tutti più sicuri... Stiamo tornando al Medioevo, tanto caro alla storiografia locale: Signori e Signorotti che fanno ciò che vogliono lasciando cadere qualche briciolina al popolino dalla mensa imbandita. Non sono un esperto della materia, non mi invento competenze che non ho e mi sono perciò rivolto a chi ne sa più di me ed è in questo campo di chiara fama: si tratta di Nicola Lupo, che insegna diritto delle assemblee elettive alla Libera Università internazionale degli studi sociali, "Luiss", di Roma, Facoltà di scienze politiche; nel merito dice:

"Il sistema pare comunque soffrire di una mancanza di una disciplina legislativa di carattere organico che affronti, in coerenza con le profonde evoluzioni realizzatesi a livello economico e sociale dagli anni '50 ad oggi, un tema fondamentale della cosiddetta "legislazione elettorale di contorno", in maniera complessiva e coerente fra i molteplici livelli in cui si articolano oggi le assemblee elettive. Non c'è infatti corrispondenza fra i differenti regimi previsti a livello regionale e locale, nazionale ed europeo..." e quello che mi preoccupa è soprattutto il livello europeo che viene disatteso. Ancora:

"... le lacune e le contraddizioni di una disciplina disorganica, in cui spesso non si riscontra neppure quella minima coerenza richiesta alla riproposizione a specchio del regime di ineleggibilità e incompatibilità fra i diversi livelli di governo, costituiscono una delle ragioni alla base dei rischi di arbitrio delle giunte e delle assemblee parlamentari rispetto a quella che dovrebbe essere la costituzionalmente corretta attuazione degli istituti; né d'altro canto le assemblee rappresentative regionali e locali hanno dato prova di maggiore tensione verso l'introduzione e il rispetto di regole certe e coerenti..." e ora anche il caso valdostano sarà oggetto di uno studio interessante rispetto a queste problematiche.

"... si consideri ad esempio il regime delle ineleggibilità e delle incompatibilità previsto a livello regionale, che spesso, nei pur rilevanti spazi normativi previsti dalla riforma del titolo V, finisce per riproporre in maniera piuttosto acritica i principi e le regole previste dal legislatore nazionale e ancor di più la contraddittoria disciplina prevista per il livello locale, laddove fra l'altro si registra la preoccupante tendenza delle associazioni degli enti locali a favorire l'aggiramento di divieti espressamente previsti dalla legge, a partire dal limite di non più di due mandati per i Sindaci e i Presidenti delle Province".

Sono cose che riguardano il livello nazionale, ma che ci dovrebbero fare assai riflettere nella nostra realtà locale. Insomma la sensazione è che stiamo tutti "nuotando nello stesso brodo", ma dov'è allora il primato della nostra autonomia se qui le norme sono disattese come in ogni altro lembo di terra italica? Dov'è la nostra capacità di guardare all'Europa, di ergerci a tracciare la via per gli altri popoli, come frasi che abbiamo sentito qui testimoniano? Il caso però in specie ci preoccupa alquanto, perché non vorremmo che l'ormai palese appoggio esterno che il gruppo del "PdL" offre alla maggioranza, cambiando addirittura il voto con cui si era espresso nella prima seduta, fosse oggetto di un più ampio baratto che finisse per creare un corto circuito di ruoli e di funzioni in questo Consiglio regionale: insomma, chi vuole stare con la maggioranza lo dica e faccia parte di questa maggioranza e cessi di fare tali finzioni! Il fatto è che chi si è astenuto nel caso di ineleggibilità nella prima seduta del Consiglio alludendo ad una scarsa competenza giuridica oggi si è mostrato un ferrato giurista. Non fa giustizia della serietà che da sempre riconosco al collega Zucchi, al di là delle posizioni che sempre ci hanno diviso. Infine, mentre le ineleggibilità possono essere sanate e il grave danno causato al sistema purtroppo in quel caso si pagherà per tutto il quinquennio, l'incompatibilità può essere rimossa. Ci aspettiamo un gesto di nobiltà, una qualche inversione di tendenza, per questo concludiamo con un assoluto esempio di integrità etica e pubblica, con una citazione di Norberto Bobbio degli anni '50 - bisogna sempre più andare nel passato per trovare degli esempi, la cosa è preoccupante -, nel 1955 diceva:

"Dopo 10 anni cominciamo solo ora a comprendere di quali enormi difficoltà sia irta la vita in un regime libero. Abbiamo imparato che un regime di servitù, quando è giunto al momento della sua esasperazione, si può strozzare in poco tempo, ma la libertà per consolidarla ci vogliono decenni. Per uccidere un malvagio basta un tratto di corda, ma per fare un uomo onesto quante cure, quanti affanni, quanti sacrifici! E poi qualche volta, nonostante la buona volontà, non ci si riesce neppure".

Président - La parole au Conseiller Lattanzi.

Lattanzi (PdL) - Avremmo voluto mantenere un profilo più coerente con l'argomento che stiamo trattando, ma quando dalla Sinistra arrivano prediche di moralità e di etica politica come quelle che ci hanno appena illustrato, ci "cadono le braccia", ma ci obbligano a riportarci alla realtà. Alla realtà di un Paese sì, Consigliere Donzel, che ha bisogno di cambiare, ma ha bisogno di farlo nella trasparenza e nella lealtà, non nel "giochino delle tre carte" di quelli che "predicano bene, ma razzolano male", come quelli che fanno sindacato e poi si trovano Ministri a fare le politiche a favore di chi non hanno mai più rappresentato! Riteniamo che si possano ascoltare i buoni consigli da parte di tutti, ma che ci voglia un minimo di dignità. Qui siamo di fronte ad un caso chiarissimo: un privato cittadino vince gare di appalto onestamente lavorando e viene attaccato da un concorrente, che questo non era abituato a fare, punto. La vogliamo buttare in politica? Possiamo farlo, ma siamo veramente al ridicolo, perché qui sappiamo tutti di cosa stiamo parlando: di un conflitto di interessi che non è in quest'aula, ma fuori da essa. Qui c'è un libero cittadino che si è candidato, le persone sapevano chi era, cosa faceva di lavoro e credo che non possa essere vietato ad un privato cittadino di partecipare a questa Assemblea solo perché ha la sfortuna di essere bravo nella sua professione, soprattutto quando questa professione la esplica attraverso gare di appalto pubbliche europee e le vince regolarmente. Certo, forse a qualcuno dà fastidio, magari anche a voi che predicate bene, ma siete più abituati alle pacche sulle spalle e ai rapporti di consulenza e di amicizia; crediamo che, quando tutto viene fatto alla luce del sole e soprattutto con la legge in mano, questo sia già un grandissimo passo avanti per quel concetto di etica e di moralità che ci stavate appena insegnando. Lasciamo stare il conflitto di Berlusconi o il "lodo Schifani", perché sappiamo di cosa stiamo parlando. Ormai i cittadini hanno già capito e qualche settimana fa hanno già espresso il loro giudizio, politico, morale ed etico, purtroppo non vi hanno votato: questo è il vero vostro problema!

Président - La parole au Conseiller Agostino.

Agostino (UV) - Siamo qui dalle 9.00... quando avremo finito, uscirò fuori e, se incontrerò qualche cittadino, qualche amico che mi chiederà cosa abbiamo fatto oggi in Consiglio, dovrò dirgli: "ci siamo occupati del conflitto di interessi, dell'ineleggibilità... se è compatibile o meno". Bella roba, mi dirà, sono sicuro che gli interesserà, che si strapperà i capelli da quanto gli interesserà! E su questo sicuramente ricordiamoci colleghi... giustamente il mio Capogruppo ha detto che di tale materia non dovremmo neanche occuparci, ma dovrebbero occuparsene altre sedi; noi dovremmo occuparci di tutt'altre faccende: del bene e degli interessi della Regione e dei cittadini che non sono sicuramente questi. Cosa volete che interessi ai nostri elettori che ci occupiamo se quel consigliere è o non è eleggibile! Ma stiamo dando i numeri? Collega Louvin, so che lei è un artista, ho avuto modo di apprezzarla anche in Consiglio comunale, dove ha tenuto sulla graticola per 2 o 3 mesi l'Assessore Baccega proprio su queste cose, qui penso che la strada sia di nuovo quella e alla fine si concluderà con un nulla di fatto! Lei è un avvocato e fra i suoi tantissimi elettori avrà anche tanti avvocati e questa è materia che interessa tali persone. Io continuo a dire: "ai nostri elettori cosa interessa?". Guardate, gli elettori si mettono a ridere perché dicono: "ma voi, in Consiglio regionale, passate delle giornate intere a discutere di queste cose!".

È chiaro che la legge va rispettata, ma non sta a noi giudicare, ci sono gli uffici preposti. Continuo quindi a sostenere... e continuerò a votare contro, perché dobbiamo rispettare la volontà popolare di chi è stato eletto liberamente dai cittadini, che non hanno guardato se il collega Norbiato, o Louvin, o Caveri erano ineleggibili, hanno votato in buona fede e noi adesso andiamo a "guardare le virgole" e a fare, collega Louvin... altro che il Mago Silvan! Lei è un artista in queste cose, perché ho avuto modo di apprezzarla nella sua capacità oratoria, nell'andare a spulciare e a "guardare tutte le virgole". Ripeto: altro che il Mago Silvan! Non è questo lo spirito che pretendo da tale Assemblea.

Président - Je soumets au vote l'objet n° 5 de l'ordre du jour avec la même façon de la précédente votation:

il Consiglio

- visto il ricorso presentato in data 10 luglio 2008 dalla società L'ARCA - Consulenza assicurativa s.r.l. in persona del legale rappresentante Sig. Coda Gianni per l'accertamento della sopravvenuta causa di incompatibilità del Sig. Zucchi Alberto con la carica di Consigliere regionale, notificato giudiziariamente al Sig. Zucchi Alberto, a cura del ricorrente, il giorno 10 luglio 2008;

- viste le controdeduzioni presentate dal Sig. Zucchi Alberto in data 15 luglio 2008;

- ritenuto che il ricorso in esame debba essere respinto alla luce delle argomentazioni giuridiche contenute nelle controdeduzioni del Consigliere Zucchi Alberto, che sono interamente condivise e fatte proprie dal Consiglio regionale;

- visto l'articolo 29 della legge 5 agosto 1962, n. 1257;

- visto il parere favorevole rilasciato dal Segretario generale della Presidenza del Consiglio, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2, della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla legittimità delle procedure seguite ai fini dell'adozione della presente deliberazione;

- dato atto che il Consigliere Zucchi Alberto non partecipa alla votazione;

delibera

- di respingere il ricorso presentato dalla società L'ARCA - Consulenza assicurativa s.r.l. in persona del legale rappresentante Sig. Coda Gianni per l'accertamento della sopravvenuta causa di incompatibilità del Sig. Zucchi Alberto con la carica di Consigliere regionale;

- di notificare la presente deliberazione agli interessati ai sensi del terzo comma dell'art. 28 della legge 5 agosto 1962, n. 1257.

Conseillers présents: 33

Votants: 25

Contre: 25

Abstentions: 8 (Bertin, Cerise Giuseppe, Chatrian, Donzel, Fontana Carmela, Louvin, Morelli Patrizia, Rigo)

Le Conseil n'approuve pas.

Si dà atto che il Consigliere Zucchi non ha partecipato alla votazione.