Objet du Conseil n. 3419 du 3 avril 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 3419/XII - Interpellanza: "Ricerche sulle falde acquifere dell'area industriale Cogne".
Interpellanza
Appreso dalle notizie apparse recentemente sugli organi di informazione che è stata stipulata una convenzione, tra Regione, Comune, Cogne Acciai speciali e Vallée d'Aoste Structure per studiare la falda d'acqua situata sotto l'area industriale Cogne;
Atteso che all'interno dell'area sulla quale la Cogne Acciai speciali, dal 1994 affittuaria dello stabilimento siderurgico di proprietà regionale, svolge la sua attività siderurgica, sono stati recentemente ritrovate cospicue quantità di materiali di amianto o contenenti amianto;
Osservato che l'attività svolta dalla Cogne Acciai speciali produce costantemente una quantità considerevole di rifiuti industriali, per lo più di natura pericolosa o tossica;
Considerato che nello stabilimento siderurgico da sempre si è lavorato a contatto con l'amianto che era ed è ancora in parte all'interno delle attuali strutture, sui tetti dei capannoni, in vari reparti e lavorazioni;
Ritenuto che l'Amministrazione regionale, tra l'altro proprietaria di tutta l'area, attraverso la partecipata Vallée d'Aoste Structure, debba farsi carico, non solo degli attuali problemi della sicurezza e della salute dei lavoratori e dei cittadini, ma anche della posizione di tutti quei lavoratori che, per decenni, hanno lavorato a contatto con l'amianto, senza vedersi riconosciuti i "benefici" di legge a cui avevano diritto;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per conoscere:
1) In base a quali considerazioni il Governo regionale abbia deciso di promuovere le ricerche sulle falde acquifere dell'area, senza voler disporre anche la verifica delle numerose sostanze tossiche ed inquinanti presenti nelle discariche dell'area, con particolare attenzione all'amianto;
2) Quali disposizioni sono state attuate o si intendono attuare per la bonifica dell'area Cogne, nella quale è stato rinvenuto l'amianto lo scorso mese;
3) Se l'Amministrazione regionale ha segnalato all'Inail ogni possibile nuovo elemento conoscitivo sulla presenza di amianto negli impianti e nelle strutture dello stabilimento, secondo quanto previsto dalla risoluzione del luglio scorso, approvata dal Consiglio regionale all'unanimità.
F.to: Bortot - Squarzino Secondina - Venturella
Président - La parole au Conseiller Bortot.
Bortot (Arc-VA) - Questa interpellanza prende spunto da una convenzione sottoscritta dall'Amministrazione regionale con "VDA Structure" e la "CAS", il presupposto è una serie di indagini per verificare la qualità dell'acqua all'interno della "Cogne", e poi su questo tornerò dopo. Quello che non si capisce è che abbiamo già sollevato un'altra volta il problema del ritrovamento di ingenti quantitativi di amianto, sotterrati all'interno "dell'area Cogne"; ritrovamento dovuto agli scavi necessari per la costruzione di un nuovo capannone per ampliare l'attività dello stabilimento. Su questo ritrovamento abbiamo portato documentazione e vi avevamo chiesto di segnalare, essendo impegnati da una risoluzione approvata all'unanimità del Consiglio, questo ritrovamento all'USL per gli interventi del caso.
Faccio presente che questo è dovuto al fatto che da mesi è in piedi all'interno dello stabilimento "Cogne" una vertenza con un gruppo di lavoratori affinché vengano loro riconosciuti i benefici della legge sull'amianto. In particolare sono lavoratori della produzione speciale, la controversia riguarda il fatto che questo tipo di attività - lavorazioni a freddo - non sono riconosciute. Questo ritrovamento, però, riteniamo che rafforzi la posizione dei lavoratori, perché abbiamo sempre sostenuto che, visto i problemi climatici all'interno della "Cogne", soprattutto dal punto di vista della circolazione dei venti, erano soggetti a rischio amianto anche le lavorazioni a freddo. Noi sosteniamo i lavoratori che dicono che a questo rischio sono sempre stati soggetti tutti i dipendenti della "Nazionale Cogne" e adesso della "CAS", indipendentemente dal luogo dove svolgevano la loro attività.
Tornando alla convenzione, non capiamo per quale motivo si fa una convenzione per fare delle indagini e raccogliere informazioni su quello che sia la "CAS", sia la "VDA Structure" hanno già segnalato alla Regione, e per quale motivo queste informazioni riguardano solo le falde dell'acqua e non riguardano anche l'amianto. Dentro la "CAS", scavando per la costruzione dei plinti di un capannone, è stato ritrovato l'amianto sotterrato, tolto dalle lavorazioni e dall'attività della "Nazionale Cogne" negli anni trascorsi e amianto che è passato sotto il naso di tutti i lavoratori dello stabilimento: questo lo sosteniamo noi. C'è stato questo ritrovamento, viene fatta una convenzione per verificare la qualità delle acque nell'area "Cogne", non si capisce - mentre si svolgono queste indagini - perché non se ne approfitta per un'analisi più approfondita di quanto amianto è sotterrato in quei cumuli all'interno della "Nazionale Cogne" e regolarsi di conseguenza.
Per quanto riguarda la convenzione, partendo dal presupposto che sono necessarie delle analisi, delle ricerche, vengono dati degli incarichi, si ipotizza che è necessario bonificare l'area sia di pertinenza della "CAS", sia di pertinenza dei "VDA Structure". Nel richiedere la documentazione relativa alla convenzione e altra documentazione, ci è pervenuta una comunicazione della "CAS" firmata il 3 ottobre 2006, con cui si segnala che "la società istante ha appreso che vi sarebbe un superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione, così come definite dall'articolo 240, lettera b), della legge n. 152/2006, con riferimento ad alcuni inquinanti"; e ancora "che obbliga il gestore proprietario dell'area inquinata alla segnalazione, che è necessario darne comunicazione all'Amministrazione regionale e comunica agli enti in indirizzo..." - Regione e Comune di Aosta - "il superamento della concentrazione soglia di contaminazione con riferimento ai parametri cromo sesto, nickel, fluoruri e solfati nelle acque sotterranee affinché la pubblica amministrazione possa assumere la determinazione di competenza". Del 2 ottobre 2006 abbiamo una comunicazione di "VDA Structure", indirizzata alla Regione e al Comune, che dice: "Rilevato che la società istante ha constatato il permanere di un superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione... comunica agli enti in indirizzo, quale soggetto proprietario e non responsabile, il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione con riferimento ai parametri cromo 6, cromo totale, nickel, fluoruri, nitrati e solfati nelle acque sotterranee, affinché la pubblica amministrazione possa assumere la determinazione di competenza". Abbiamo quindi "VDA Structure" che è proprietaria di una parte dei terreni segnalati, la "CAS" che è affittuaria di una parte di terreni, che segnala questo inquinamento, ce lo segnala un anno e mezzo fa, 3 ottobre 2006, e noi... cosa facciamo? Facciamo una convenzione, buttiamo via dei soldi per verificare quello che queste 2 aziende ci segnalano con comunicazioni ufficiali.
Vorremmo capire, quindi, perché viene dato un incarico per indagare su cose che già si sanno, capire perché questo incarico è parziale e non riguarda anche l'amianto, e capire quali sono gli intendimenti dell'Amministrazione regionale, soprattutto per quanto riguarda il ritrovamento dell'amianto, che l'Amministrazione regionale ha segnalato all'INAIL, come previsto dalla risoluzione che era stata approvata all'unanimità da questo Consiglio.
Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.
Cerise (UV) - Prendo atto della buona fede del collega Bortot, non voglio fare torto alla sua intelligenza, che è notevole, ma devo farle presente che lei, la normativa, proprio non la conosce! Cercherò di spiegarle le cose come stanno, perché una cosa emerge dalla sua interpellanza: questa assoluta mancanza delle normative ambientali su tale argomento che le suggerirei di rileggere, le do anche i riferimenti (restituendo la cortesia del collega Venturella in riferimento alle sentenze che dovrei rileggermi!). È la parte IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive integrazioni e modificazioni, ed in particolar modo del Titolo V.
La sottoscrizione della convenzione fra Regione, Comune di Aosta, società "Vallée d'Aoste Structure" - proprietaria dell'ex area "Cogne" - e la società "Cogne Acciai Speciali" affittuaria non nasce da un'iniziativa estemporanea della Regione o per buttare via dei soldi - come dice lei -, ma da un puntuale e preciso obbligo di legge. Le 2 società, infatti, ai sensi dell'articolo 245, comma 2, del decreto legislativo n. 152/2006, avevano inviato alla Regione comunicazioni in qualità di soggetti non responsabili dell'inquinamento, una segnalazione di superamento per alcuni parametri dei limiti di legge stabiliti per la qualità delle acque di falda. La norma obbliga sempre ad intervenire davanti ad un'ipotetica contaminazione, in tutte le situazioni, se non altro per verificare l'effettiva presenza della contaminazione stessa in relazione all'uso specifico del sito nel suo complesso. In tale contesto normativo, l'intervento ad indagare un sito, ancorché già bonificato o posto in sicurezza, è obbligatorio, e gli eventuali soggetti non responsabili - le 2 società - sono obbligate ad avviare tutte le procedure di intervento previste dalla normativa (predisposizione ed esecuzione del piano della caratterizzazione, predisposizione del documento di analisi del rischio, individuazione delle eventuali azioni da intraprendere in relazione al rischio, che sarà il passaggio successivo all'indagine che faremo). L'articolo 245, però, davanti ad una contaminazione per la quale non è possibile risalire al responsabile prevede la possibilità di sottoscrizione di apposite convenzioni fra la Regione e i diversi soggetti coinvolti, per la disciplina delle tempistiche e delle modalità di intervento nelle diverse fasi.
La convenzione, quindi, non è null'altro che un atto espressamente previsto dalla disciplina vigente in materia di bonifica di siti contaminati, avente la finalità di armonizzare e coordinare tutte le attività di pertinenza delle 2 società interessate, in quanto rispettivamente proprietaria e utilizzatrice attuale di una parte del sito e non come responsabili dirette - ossia non sono loro che sono imputate di essere generatrici dell'inquinamento, ma sono quelle che sono parte in causa relativamente a questo sito contaminato - per poter valutare la presenza o meno di contaminazione, ai sensi della norma sopra richiamata e la necessità o meno di intervenire sui siti, se possibile.
Per quanto concerne il 2° quesito, richiamo quanto già risposto all'interpellanza precedente (Consiglio 20 e 21 febbraio 2008):
"Il materiale rinvenuto è stato stoccato su una platea di calcestruzzo, recintata ed è stato ricoperto con teli impermeabili. La società Vallée d'Aoste Structure, appaltatrice dei lavori, ha provveduto, secondo quanto previsto dalle disposizioni vigenti in materia di rimozione e bonifica dell'amianto e di materiali contenenti amianto, ad effettuare tutte le necessarie segnalazioni (Comando del Corpo forestale, Dipartimento di prevenzione dell'USL della Valle d'Aosta) per la prosecuzione delle attività di pertinenza. In conformità a quanto stabilito dalle disposizioni di cui al DM 14 maggio 1996 l'avvio allo smaltimento finale in discariche per rifiuti non pericolosi, secondo i criteri e le modalità definiti dal DM 3 agosto 2005, potrà, quindi, avvenire successivamente alla presentazione del piano di lavoro al servizio di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro dell'USL della Valle d'Aosta. Ai fini dell'applicazione delle norme di cui al Titolo V della parte IV del decreto legislativo n. 152 e successive integrazioni e modificazioni, preciso che quanto segnalato dalla Cogne Acciai Speciali non rientra nelle procedure di bonifica di aree contaminate, ma è da ricondurre - ed è questo il motivo per cui non siamo obbligati a fare proprio niente neanche in rapporto alla risoluzione - alla semplice rimozione e smaltimento di rifiuti contenenti amianto da eseguirsi in conformità al citato DM 14 maggio 1996" .
A questo punto la cosa è di tale evidenza, che sono stati assolti tutti gli impegni previsti dalle norme di legge, comprese le comunicazioni agli organi coinvolti. La comunicazione all'INAIL non è di competenza di questa Giunta, né di questo Consiglio, ma rientra in una sfera di altre attività.
Président - La parole au Conseiller Bortot.
Bortot (Arc-VA) - Ho capito, lei mi sta dicendo che ci troviamo di fronte a dei morti e il problema non è di evitare che ce ne siano degli altri, ma andare a verificare di cosa sono morti quelli che troviamo per strada, sapendo benissimo - essendoci stato segnalato - quali sono le cause della morte! Sull'ultima parte le ricordo per la terza volta, Assessore, che lei è vincolato da una risoluzione di questo Consiglio regionale nel segnalare all'INAIL il ritrovamento delle scorte e dei siti di amianto all'interno dell'area "Cogne"... poi faccia come crede, tanto se non vuol capire...
Per quanto riguarda le procedure, le nomine e la convenzione, non metto in dubbio che debba essere rispettata una procedura e una regola; voglio capire quando smetteremo di avere la Dora inquinata, dato che per l'ennesima volta andremo a verificare che non si saprà chi la inquina, perché le aziende chiamate in causa dicono che non ne sono responsabili... voglio capire quando smettiamo di avere le falde inquinate all'interno dello stabilimento "Cogne"... Questo lo sappiamo già, ma se diamo per scontato che 2 aziende partono dal presupposto, nella loro comunicazione, che non sono responsabili per i tassi di inquinamento delle falde, chi è che ha svolto l'attività siderurgica imprenditoriale all'interno dell'area "Cogne" negli ultimi 15 anni: il Consigliere Bortot o la "CAS"? Per tutte queste segnalazioni di Dora inquinata da una certa zona di Pont-Suaz a valle non si sa bene... sembra che vada apposta qualcuno a buttare non si sa cosa dentro la Dora! Quando smettiamo di considerare questa azienda intoccabile? È vero che dà lavoro, ma se per dare lavoro a 1.000 persone bisogna permetterle di "fare il bello e il cattivo tempo", per cui le falde delle acque sotterranee dell'area "Cogne" sono inquinate e lo dichiarano le aziende che ne hanno la proprietà o ne affittano il terreno... ma non è loro responsabilità!
In tutte le strutture che abbiamo a disposizione noi mica si fanno verifiche, accertamenti, si risale alle cause di questo inquinamento; può darsi che siano stati sotterrati 50 anni fa dei bidoni di questi inquinanti, si siano rotti e siano causa di inquinamento, ma non si va mica ad accertare! L'importante è che si faccia una convenzione che deresponsabilizzi questi inquinamenti segnalati da loro stessi e si facciano, rispettando ovviamente le opportune procedure, ulteriori verifiche. Le ulteriori verifiche porteranno a dei risultati che mostrano la presenza di questi inquinanti, che sono dovuti alle piogge acide che, per quanto riguarda la nostra Regione, sono cadute solo all'interno dell'area di proprietà di "VDA Structure", la quale affitta alla "CAS". Allora o c'è una deresponsabilizzazione, oppure non si capisce il ruolo del Governo nel mancato intervento per accertare a chi imputare tutti questi metalli pesanti che inquinano le falde all'interno della "CAS".
La partita amianto... visto che non vuol sentire.... rimane aperta, lasciamo passare la tornata elettorale, anche perché non è il caso di farne un argomento di tipo elettorale, e all'interno o all'esterno di questo Consiglio con i lavoratori dello stabilimento torneremo sopra a questo argomento. È però stato segnalato che ci sono dei metalli inquinanti nelle falde della "Cogne", sono d'accordo sulle procedure per verificare, ma bisognerebbe fare uno sforzo politico in più per capire da dove arrivano questi inquinanti, perché una volta che ho riscontrato che per salire a casa mia non c'è la strada asfaltata, va bene, lo vedo tutti i giorni, ma se il pezzo dopo o prima la strada è asfaltata, andrò a verificare il motivo per cui il mio pezzo di strada davanti a casa mia non è stato asfaltato e di chi è la responsabilità! È quello che continuo a dire, ma si continua a non voler capire!