Objet du Conseil n. 3417 du 3 avril 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 3417/XII - Interpellanza: "Verifiche con il Comune di Aosta per la destinazione d'uso di aree ubicate in prossimità dello stabilimento Cogne".
Interpellanza
Ricordato l'accordo tra la Regione Autonoma Valle d'Aosta, la Città di Aosta e la Cogne Acciai Speciali S.p.a. per una migliore distribuzione degli impianti all'interno dell'area siderurgica del capoluogo regionale, nonché per l'edificazione di nuovi volumi nella parte ad Est di tale area;
Tenuto conto che al confine Est dell'area siderurgica è posto anche uno dei più popolati della città, il quartiere Dora, da cui lo stabilimento Cogne è separato solo da una piccola area verde;
Sottolineato che tale area, nel piano regolatore della città, è classificata zona edificabile con Piano urbanistico di dettaglio e che la Cogne Acciai Speciali ha già evidenziato come l'edificazione residenziale in tale area è in contrasto con i piani di sicurezza connessi con la sua attività produttiva;
Preso atto che la città di Aosta ha aperto una fase di revisione del piano regolatore;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per conoscere se intenda:
1) affidare all'Arpa e al Comitato regionale Grandi rischi il compito di aggiornare i dati rispetto allo stabilimento siderurgico di Aosta e alle zone ad esso circostanti, alla luce dei nuovi insediamenti previsti nel nuovo piano CAS;
2) verificare con la Città di Aosta l'opportunità di cambiare la destinazione d'uso nel PRG dell'area descritta in premessa al fine di evitare che nuovi insediamenti residenziali possano essere esposti a rischi ambientali o ad incidenti legati all'attività produttiva dello stabilimento di via Paravera;
3) proporre alla Città di Aosta la riqualificazione dell'area cuscinetto tra lo stabilimento siderurgico Cogne ed il quartiere Dora, comprensiva di opportuni interventi, come ad esempio, un rilevato inerbito e alberato parallelo al muro di cinta dello stabilimento, al fine di tutelare maggiormente il quartiere residenziale.
F.to: Sandri - Fontana Carmela
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Questo è un problema rilevante e soprattutto che ha una rilevanza regionale, perché interessa 2 tematiche di competenza della Regione: la prima, è l'accordo che c'è stato fra la Regione e la "CAS", che prevede nei prossimi anni una ristrutturazione nell'area siderurgica del capoluogo regionale, che è di proprietà della Regione e che giusto in queste ore è stata affittata per un periodo molto lungo alla "CAS" con un nuovo contratto di collaborazione e di messa in valorizzazione degli immobili di proprietà della Regione; la seconda, è che in questo piano di ristrutturazione ci sono una serie di spostamenti di impianti all'interno dello stabilimento siderurgico, in particolare quello dell'impianto di ossigeno che viene spostato molto più ad est, e ci sono una serie di valutazioni al fine di poter utilizzare al meglio l'area che in questo momento è utilizzata "a pelle di leopardo".
C'è da ricordare che il piano di evacuazione dello stabilimento e tutto il piano di messa in sicurezza dello stabilimento prevedono che nella parte ad est ci possano essere delle preoccupanti ricadute, in quanto in caso di incidente nello stabilimento e in particolare al reparto decapaggio, gli abitanti delle eventuali zone residenziali nell'arco di 150 metri sulla parte est dovrebbero essere evacuati. Allora ci dicevano alla "CAS" che questi episodi di allarme possono capitare 3-4 volte all'anno, e che anche la "Commissione grandi rischi", che ha analizzato il settore, ha evidenziato che, essendoci una strada molto piccola che collega Via Caduti del Col du Mont verso l'autostrada, in caso di evacuazione quella sarebbe sottoposta a degli impatti complessi; questo comporta che quella è un'area sensibile. Noi abbiamo scoperto che quest'area all'interno del piano regolatore della città, piano che è una norma importante sottoposta al controllo della Regione, è classificata come zona edificabile, anche se sottoposta ad un piano urbanistico di dettaglio. Contro questo tipo di indicazione già la "CAS" ha evidenziato come l'edificazione residenziale in tale area sia in contrasto con i piani di sicurezza connessi con la sua attività produttiva.
Il gruppo consiliare del "Partito Democratico" voleva conoscere pertanto dalla Giunta se intendesse su questo tema prendere delle significative iniziative, in particolare quella di aggiornare tutto il piano di messa in sicurezza dello stabilimento siderurgico di Aosta, rispetto ai nuovi insediamenti previsti nel nuovo piano della "CAS" e quindi tenendo conto degli spostamenti che ci saranno all'interno, ma differentemente dall'altra volta con un'analisi più approfondita anche sulle aree circostanti.
Volevamo poi capire se c'è la volontà da parte della Regione di verificare con la città di Aosta l'opportunità di cambiare la destinazione d'uso del piano regolatore generale della città, in quanto in quel piano quest'area compresa fra la ferrovia, i terreni demaniali ex campo di volo, la via che è stata costruita - mi pare si chiami Via Berthet - per la sfilata degli Alpini, il Quartiere Dora e lo stabilimento "CAS", possa avere un cambio di destinazione d'uso, per cui non siano più previsti degli insediamenti residenziali che potrebbero essere esposti a rischi ambientali o a incidenti legati all'attività produttiva dello stabilimento o comunque al passaggio di quei camion che trasportano sostanze pericolose nello stabilimento "Cogne" - fra questi l'acido fluoridrico -, e quindi prevedere insieme ad Aosta di fare un accordo perché l'area diventi un'area in cui non ci siano residenze di persone stabili, ma sia un'area di gioco o di orti, un'area a verde che faccia da cuscinetto fra lo stabilimento e il quartiere.
In particolare l'idea che ci è stata prospettata da parte di oltre 150 abitanti di questo quartiere, che hanno presentato nei giorni scorsi una petizione al Comune di Aosta, è quella di prevedere un terrapieno alberato che faccia uno schermo biologico e visivo rispetto allo stabilimento. Questo è un intendimento che sarebbe positivo, ossia quello che la Giunta regionale si facesse parte attiva nei confronti di Aosta per riqualificare quest'area cuscinetto fra lo stabilimento della "Cogne" e il Quartiere Dora, in modo da mettere in sicurezza l'area. Fra l'altro, in questa maniera potremmo ottenere altri 2 risultati fondamentali: il primo, è quello di riqualificare dal punto di vista estetico e della gradevolezza quest'area, che non è particolarmente attraente; il secondo, è quello di mettere a punto insieme alla città di Aosta un piano per risolvere il problema delle aree demaniali. Ho citato prima che in quest'area esiste un terreno che è un residuo del vecchio campo di volo della città di Aosta in regime fascista, una parte demaniale è rimasta al demanio statale, da circa 60 anni quest'area dovrebbe essere trasferita al demanio regionale, è ancora una pratica bloccata non si capisce a quale livello e sarebbe interessante che il demanio - che esiste non più ad Aosta, ma a Torino - fosse messo nelle condizioni di trasferirlo alla Regione, che potrebbe trasferirlo alla città di Aosta, in modo da integrare questo terreno nella ristrutturazione più ampia.
In breve, noi vogliamo sapere se l'Amministrazione regionale intende su questo argomento prendere un'iniziativa forte e convincente che porti a salvaguardare gli interessi dei cittadini del Quartiere Dora e mettere a disposizione della "CAS" tutto un ambiente più confacente con l'attività. Mi auguro che, tenuto conto degli impegni che sono stati presi sia sul piano di sviluppo che sull'affitto dei terreni degli altri immobili industriali con la "CAS", che la Giunta possa dare un'indicazione di questo genere e possa attivarsi nel più breve tempo possibile.
Si dà atto che dalle ore 10,20 assume la presidenza il Vicepresidente Tibaldi.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Devo ricordare che il piano urbanistico di dettaglio di iniziativa privata di trasformazione AT1 Dora-Borgnalle, sub-area ZTD4, presentato dalla Società "Edil Tre" di Aosta, relativo alla realizzazione di nuovi volumi nell'area a est della "Cogne Acciai Speciali", ha avuto un parere negativo da parte del Comitato tecnico del VIA in data 17 aprile 2007, che non ha ritenuto opportuno inserire una nuova area residenziale nei pressi di uno stabilimento di questo tipo.
Vorrei ancora ricordare che nella deliberazione della Giunta regionale n. 535, con la quale viene approvata l'erogazione di un finanziamento fino ad un ammontare massimo pari al 90% delle spese sostenute per la progettazione e la realizzazione dello spostamento dell'impianto di stoccaggio dei gas tecnici all'interno "dell'area Cogne", è anche stabilito che, per beneficiare del contributo, la "Cogne Acciai Speciali" debba assicurare alla Regione il contenimento delle aree interessate dallo scenario di danno all'interno dello stabilimento. La documentazione relativa allo scenario di danno non è stata ancora prodotta, ma l'argomento rappresenta uno dei temi dell'incontro con la "Cogne acciai speciali" del 21 marzo con l'Assessorato dell'industria. Non ne conosco gli esiti, ma credo che abbiano concordato questo tipo di modalità.
Rispetto al 1° quesito devo ricordare che il decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334, Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze, stabilisce che sia il gestore dello stabilimento nel quale sono utilizzate le sostanze elencate nel decreto stesso a dover adottare tutte le misure idonee a prevenire gli incidenti rilevanti e a limitarne le conseguenze per l'uomo e per l'ambiente. Compete sempre al gestore dello stabilimento individuare le condizioni di pericolo e redigere idonei piani sicurezza. Tali piani sono notificati oltre che alle Regioni e ai Comuni interessati, ad un apposito comitato tecnico. Per quanto riguarda l'aggiornamento dei dati inerenti il progetto "Cogne 2010", i dati fanno parte del nulla osta di fattibilità inerente la rilocalizzazione dell'impianto ossigeno di cui è stata depositata richiesta nel dicembre 2007 alla Commissione tecnica regionale, come previsto dal decreto legislativo n. 334/1999. L'istruttoria per l'esame del nulla osta di fattibilità è stata attivata il 30 gennaio 2008 e prevede il rilascio del NOF - nulla osta di fattibilità - entro 120 giorni dall'attivazione, salvo tempi supplementari per le opportune integrazioni da parte del gestore. Parallelamente, la Commissione sta esaminando l'aggiornamento del rapporto di sicurezza dello stabilimento che invece riguarda tutto lo stabilimento. Le risultanze dell'attività della commissione in merito agli stabilimenti in base all'articolo 8 del decreto legislativo n. 334/1999 vengono anche inviate all'area IV "rischi industriali" della Direzione per la prevenzione e la sicurezza tecnica del Dipartimento nazionale dei Vigili del fuoco presso il Ministero dell'interno. Sottolineo che la commissione è un organo tecnico della Regione previsto dalla legge n. 7/1999 e che agisce secondo le norme del procedimento amministrativo. Non è quindi necessario, come richiesto nell'interpellanza, un incarico da parte della Giunta perché la commissione si attivi, ma la presentazione del rapporto di sicurezza e gli aggiornamenti periodici di questo sono obbligo di legge, così come l'individuazione dei soggetti che li devono esaminare è stabilita dal decreto legislativo n. 334/1999. Inoltre la Commissione include un esperto dell'ARPA ed uno del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.
Rispetto al 2° quesito la questione delle aree di rischio dello stabilimento "Cogne" costituisce l'oggetto di una delle osservazioni avanzate dalla conferenza di pianificazione sulla bozza di variante generale del piano regolatore del Comune di Aosta di adeguamento dello stesso al Piano territoriale e paesistico.
Rispetto al 3° quesito, la destinazione urbanistica delle aree comunali rappresenta una competenza comunale. I Comuni devono agire in base a quanto disposto dal D.M. LL.PP. 9 maggio 2001 "Requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante (RIR). In base all'articolo 4 del decreto medesimo, che recita: "... gli strumenti urbanistici comprendono un Elaborato tecnico di "Rischio di incidenti rilevanti (RIR)" relativo al controllo dell'urbanizzazione, di seguito denominato "Elaborato Tecnico"..." compete ai Comuni la predisposizione del documento RIR e la trasmissione delle informazioni sulle aree a rischio ottenute sulla base di tale documento agli altri enti territorialmente competenti.
Faccio presente che il Comune di Aosta ha avviato una procedura per la redazione del documento RIR tramite l'affidamento di un incarico di studio al Politecnico di Torino nell'agosto 2003. Tuttavia malgrado tale studio sia stato ultimato nel 2003 (e trasmesso alla Regione solo nel 2007), questo non ha ancora condotto alla redazione da parte del Comune di Aosta del RIR. A questo punto è d'obbligo sottolineare che, in mancanza dell'approvazione del documento RIR e del relativo recepimento in ambito urbanistico, le concessioni e le autorizzazioni edilizie sono soggette al parere tecnico della Commissione tecnica per la prevenzione degli incendi (probabilmente il "Comitato grandi rischi" cui si fa cenno nell'interpellanza) di cui all'articolo 21 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334. Tale parere è formulato sulla base delle informazioni fornite dai gestori degli stabilimenti soggetti a questo decreto, ed è relativo unicamente agli aspetti tecnici relativi alle interazioni tra gli eventi previsti dal decreto ed il territorio, mentre le valutazioni inerenti ogni altro aspetto ambientale ed urbanistico rimangono di pertinenza delle strutture regionali competenti. In assenza della predisposizione di questo documento da parte del Comune, quindi, si verifica una situazione in cui manca un collegamento sinergico tra le varie strutture che dovrebbero verificare la congruenza territoriale di alcune scelte - fra cui questa urbanistica -, rendendo più difficoltoso il processo di pianificazione nei dintorni degli stabilimenti a rischio d'incidente rilevante. In sostanza, siamo in una situazione di stallo, finché non ci producono questo documento.
Compete alla Regione verificare, nell'ambito dell'approvazione dei piani regolatori, che le destinazioni urbanistiche non confliggano con gli obiettivi territoriali e di settore. In sede di osservazioni al PRG vengono rilevate tutte le incongruenze e si richiede al Comune di motivare le scelte, che rimangono però di propria esclusiva competenza. A questo riguardo ci troviamo in una situazione in movimento. Per quanto riguarda la realizzazione di questo vallo, è una cosa da prendere in considerazione, ma dopo che saranno determinate queste scelte. Certo, in sede di adeguamento del PRG al PTP le strutture regionali staranno molto attente su tale materia.
Si dà atto che dalle ore 10,32 riassume la presidenza il Presidente Perron.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Ringrazio l'Assessore per la competenza e la precisione con cui ha illustrato le intenzioni dell'Amministrazione regionale e gli chiedo se può farmi avere copia della sua risposta, perché piena di una serie di riferimenti dottrinali che mi possono essere utili.
Mi felicito con l'Amministrazione regionale, perché su questo punto mi sembra che ci sia un monitoraggio molto attento, una conoscenza chiara e dettagliata della normativa in materia, e perché si sta comportando molto meglio di quanto non stia facendo l'Amministrazione comunale di Aosta. Dalle parole dell'Assessore vediamo che per quanto riguarda le situazioni di rischio industriale rilevante abbiamo forse un monitoraggio al 2003, che per motivi incomprensibili è arrivato alla Regione nel 2007 e che non ha portato ad un documento RIR definitivo, e siamo nel 2008. Mi chiedo l'Amministrazione comunale di Aosta cosa aspetta a mettere in sicurezza i propri cittadini, facendo il suo dovere ovvero compilare il documento RIR... ovviamente dovrà ridare un nuovo incarico al Politecnico di Torino o a qualcun altro, perché dall'epoca ad oggi la situazione è cambiata!
Non posso che apprezzare anche il comportamento dell'Assessorato, oltre che ai lavori pubblici, anche quello delle attività produttive, perché con la "CAS" mi pare che si stia lavorando per arrivare a dettagliare le modifiche per quanto riguarda il piano della sicurezza nello stabilimento, e a definire il contenimento delle aree di danno nello stabilimento per poter poi utilizzare il contributo regionale del 90% come bene illustrato prima dall'Assessore. Le intenzioni sono chiare e noi le condividiamo, augurandoci che si continui a lavorare in questa direzione.
Prendiamo atto che il PUD privato presentato in quella zona dalla "Edil Tre", è in contrasto con una serie di normative, è stato bocciato dal Comitato tecnico del VIA il 17 aprile 2007, e questi sono segnali precisi per cui, di fronte ad una situazione in cui la "CAS" e l'Amministrazione regionale stanno facendo importanti investimenti nello stabilimento che porteranno allo spostamento e alla messa in sicurezza... perché l'Assessore si ricorderà che oggi tutto l'impianto dei gas e dell'ossigeno lì dove è posizionato, impedisce l'utilizzo di quell'enorme parte di palazzina degli uffici che è parallela alla ferrovia, perché sottoposta a rischio di ossigeno... invece, spostata nella nuova posizione, liberiamo ampie zone dal rischio e ci sarà la riduzione delle aree di danno all'interno dello stabilimento.
Noi abbiamo questa messa in sicurezza, l'aggiornamento del piano e abbiamo delle prospettive che questa situazione possa raggiungere un equilibrio possibile. Con tutto questo piano, però, quell'area all'esterno non può e non deve essere considerata edificabile a livello residenziale; si prevedano altri interventi leggeri che consentano di mettere un'area a verde o simile e mi fa particolarmente piacere che l'Assessore condivida con gli interpellanti l'idea di prevedere una specie di vallo, di rilevamento inerbito e alberato che consenta di fare una barriera visiva rispetto allo stabilimento e, sfruttando le essenze capaci di fare una pulizia biologica delle emissioni di gas nocivi, di dare un miglioramento qualitativo all'aria della zona e un senso di sicurezza ai cittadini che si vedono anche visivamente più protetti da questa cosa.
Sono particolarmente soddisfatto che l'Amministrazione regionale intenda monitorare con attenzione l'adeguamento del PRG di Aosta al PTP, fra l'altro ricordo, anche qui, un grave ritardo della città di Aosta; ci sono Comuni come Courmayeur che hanno un territorio anche più grosso di Aosta e che hanno delle rigidità legate alla pressione immobiliare molto forti, che hanno già compiuto l'iter, mentre la città di Aosta non è ancora arrivata a concludere questo; ma soprattutto abbiamo preso atto che la città di Aosta in questo adeguamento non ha prodotto tutto il materiale per integrare la questione dei rischi legata alla prevenzione degli incidenti rilevanti sul proprio territorio, in modo da rendere questo PRG conforme alla normativa e non solo al PTP.
In conclusione, credo che gli abitanti del Quartiere Dora possano rendersi conto che la situazione dal punto di vista normativo è di stallo, perché ci sono delle inadempienze da parte della città di Aosta nella rilevazione degli incidenti rilevanti, in quanto il VIA ha dato parere negativo, quella è un'area su cui la città di Aosta dovrà fare una rimeditazione complessiva. D'altro lato devono sapere i cittadini del Quartiere Dora che l'Amministrazione regionale ha tutta l'intenzione di avere la massima attenzione per la prevenzione dei rischi, per il contenimento delle aree di danno nello stabilimento e che la valutazione della variante al PRG per adeguamento al PTP verrà guardata con particolare attenzione proprio sui temi della sicurezza e di quelli legati al fatto che la "Cogne", che è una società importante e ormai storica, essendo attiva nella nostra città capoluogo da quasi un secolo, ha come tante produzioni industriali delle attività industriali che possono presentare dei rischi. Abbiamo una legislazione, in particolare il decreto legislativo n. 334/1999, che ci dà una serie di riferimenti per il contenimento dei rischi, ma occorre andare ad identificare quali aree devono essere messe in sicurezza e adattare le prospettive edilizie della nostra città capoluogo in modo da non interferire con possibili rischi di danno provenienti dallo stesso stabilimento siderurgico.
In sintesi, il "Partito Democratico" ringrazia l'Assessore e la Giunta e ne approva, in questo caso, l'attività e gli intendimenti.