Objet du Conseil n. 3281 du 6 février 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 3281/XII - Interrogazione: "Quantità delle quote latte assegnate complessivamente alla Regione".
Interrogazione
Vista la legge regionale approvata nella precedente sessione del 9-10 gennaio scorso dal Consiglio regionale concernente la "Nuova disciplina delle quote latte";
Considerato che, in virtù dell'articolo 8 della citata legge, il trasferimento o l'affitto delle quote latte disgiuntamente dall'azienda è possibile a condizione che l'azienda dell'acquirente o dell'affittuario "sia ubicata nel territorio regionale";
Considerato che, all'articolo 10 della stessa, la titolarità delle quote latte relative ad alpeggi o mayen è assegnata "al proprietario, anche se non conduttore";
Preso atto che, ex articolo 23, i criteri per l'attribuzione delle quote della riserva nazionale assegnate alla disponibilità regionale sono stabiliti con Deliberazione della Giunta regionale;
il sottoscritto Consigliere regionale sottopone la seguente
Interrogazione
all'Assessore competente per conoscere:
1) quale sia attualmente la quantità di quote latte assegnate complessivamente alla nostra regione e quale l'incidenza delle quote effettivamente utilizzate;
2) se la norma che vieta il trasferimento di quote disgiuntamente dall'azienda risponda ad una necessità reale del mercato regionale;
3) quali sono i criteri che sono stati stabiliti fino ad oggi per l'assegnazione delle quote della riserva nazionale assegnate alla disponibilità della Regione;
4) quali sono le ragioni per le quali i titolari proprietari degli alpeggi o mayen possono continuare a detenere le quote latte loro assegnate, anche se non conduttori di azienda.
F.to: Bortot
Presidente - La parola all'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Isabellon.
Isabellon (UV) - In merito all'interrogazione e partendo dal primo quesito: "quale sia attualmente la quantità di quote latte assegnate complessivamente alla nostra regione e quale l'incidenza delle quote effettivamente utilizzate". Posso riferire che l'ammontare dei quantitativi di riferimento assegnati ai produttori della Regione per la campagna 2007-2008 ammonta: consegne kg 41.194.463, vendite dirette kg 15.623.027, per un totale di 56.817.490.
Le produzioni relativamente alla campagna 2006-2007 - le produzioni della campagna in corso saranno disponibili solo dopo il 15 maggio 2008 - ammontano a kg 45.746.798 con una percentuale di utilizzo di circa 80%. I due dati non sono direttamente sovrapponibili, trattandosi di campagne diverse. La percentuale di utilizzo corrisponde a circa l'80% sia per le consegne sia per le vendite dirette.
In merito al secondo quesito, "se la norma che vieta il trasferimento di quote disgiuntamente dall'azienda risponda a una necessità reale del mercato regionale", si può dire che il divieto di trasferimento delle quote disgiuntamente dall'azienda risponde alla necessità di tutelare il quantitativo globale produttivo assegnato alla regione, evitando che una parte delle quote venga venduta all'esterno del territorio regionale, impoverendo quindi la potenzialità produttiva della regione. Di questo se ne ha la consapevolezza circa il fatto che le quote latte all'esterno del territorio hanno una valutazione molto superiore alle quotazioni e prezzi di vendita interni. Bisogna anche ricordare che, comunque, le quote revocate ai produttori della regione per il loro mancato utilizzo o per un uso inferiore al 70% - in riferimento all'articolo 22 della legge - vengono riassegnate alla disponibilità regionale per la loro attribuzione ai produttori che ne fanno richiesta. La legge, ai sensi dell'articolo 9, consente inoltre affitti in corso di campagna tra produttori in attività, che in molti casi permette una sorta di precompensazione fra produttori, sovente facenti capo allo stesso acquirente, in modo da evitare il pagamento del prelievo supplementare previsto nel caso di superamento della quota, quindi fa da ammortizzatore.
"Quali sono i criteri stabiliti fino ad oggi per l'assegnazione delle quote della riserva nazionale assegnata alla disponibilità della Regione". I criteri utilizzati finora fanno capo alla deliberazione di Giunta n. 3828/2005 e sono riassumibili in una tabella (tabella A): punteggio 100 per i giovani agricoltori non titolari di quota latte, conduttori di azienda agricola che al momento della presentazione dell'istanza di assegnazione abbiano un'età compresa fra 18 e 40 anni. È evidente che nell'ambito di questa assegnazione di punteggi si tiene conto della politica in atto dal punto di vista agricolo. Punteggio 80 per giovani agricoltori già titolari di quota latte, conduttori di azienda agricola che al momento della presentazione dell'istanza di assegnazione abbiano un'età compresa fra 18 e 40 anni, oppure titolari e conduttori di azienda agricola non titolari di quota, con età al momento della presentazione superiore a 40 anni. Punteggio 75 per azienda destinata ad alpeggio in produzione non titolare di quota, oppure titolare conduttore di azienda agricola già titolare di quota con età al momento della presentazione dell'istanza di assegnazione superiore a 40 anni. Punteggio 60 per azienda destinata ad alpeggio in produzione, già titolare di quota e per aziende sperimentali ed istituti di istruzione o altri enti di ricerca e aziende di enti e istituti di carattere benefico e di pena non titolari di quota latte. Punteggio 45 per aziende sperimentali di istituti di istruzione e altri enti di ricerca e aziende di enti ed istituti a carattere benefico e di pena titolari di quota latte.
I punteggi non sono cumulabili. Per le aziende già titolari di quota si applica un'ulteriore differenziazione, applicando in aggiunta ai punteggi sopra indicati, quelli di seguito esposti nella tabella B: punteggio 10 per azienda agricola titolare di quota A + B inferiore a 30 tonnellate; punteggio 5 per azienda agricola titolare di quota A + B superiore a 30 tonnellate.
Ultimo quesito: "quali sono le ragioni per le quali i titolari proprietari degli alpeggi o mayen possono continuare a detenere le quote latte loro assegnate, anche se non conduttori di azienda". Considerato che nella maggior parte dei casi gli alpeggi e talora anche i mayen non sono gestiti direttamente dai proprietari, ma da affittuari con ricambio degli stessi a fine contratto, si è rilevata l'opportunità di mantenere in capo a tali realtà il quantitativo di riferimento, legandolo al proprietario che con contratto cede terreni e quote per poter produrre.
Altro fatto importante riguarda la tempistica relativa alla definizione dei contratti di cui sopra, che sovente sono stipulati ad inizio di anno solare, quindi l'affittuario rilevante non potrebbe accedere in tempo per un'assegnazione straordinaria di quota, stante le modalità e la tempistica con cui AGEA comunica alla Regione le quote assegnate a seguito di revoca. Il rischio infatti è quello di avere alpeggi o mayen sprovvisti di quantitativi di riferimento, quindi senza possibilità di commercializzare latte e/o prodotti lattiero caseari assolutamente indispensabile per una gestione economicamente valida e anche in relazione al fatto che tali realtà, senza bestiame da latte, rischierebbero uno sfruttamento non razionale e solo con capi improduttivi. L'opportunità quindi di assegnare tali quantitativi ai proprietari risponde all'esigenza di tutelare la produzione di qualità realizzata in tali realtà.
Presidente - La parola al Consigliere Bortot.
Bortot (Arc-VA) - Sono soddisfatto della risposta dell'Assessore, perché è una risposta dettagliata che ci permetterà di lavorare su questi dati e soprattutto capire l'intoppo. Ho capito bene il fatto delle quote assegnate all'alpeggio e non a chi affitta l'alpeggio, perché in questo caso le quote sono vincolate e non possono essere commercializzate o altro, ma questo crea un rischio di penalizzazione agli affittuari degli alpeggi nella misura in cui, anno dopo anno, non accedono sempre allo stesso tipo di alpeggio.
Chiederei all'Assessore una copia dei dati per poterci tornare sopra e capire meglio come si potrebbe addivenire alla soluzione di questo intoppo. Non è un gran problema, solo che più volte mi sono sentito dire: quest'anno affitto un alpeggio tipo a Saint-Barthélemy, l'anno prossimo non mi metto più d'accordo, e la possibilità in qualche... però se affitto le quote per un altro alpeggio, se l'alpeggio viene affittato a un terzo non ci sono più le quote... insomma, c'è un inghippo da definire.