Objet du Conseil n. 3279 du 6 février 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 3279/XII - Interrogazione: "Ipotesi di acquisto della Cogne Acciai Speciali S.p.a. da parte di un gruppo siderurgico estero".
Interrogazione
Premesso che:
- secondo indiscrezioni giunte agli interroganti, sarebbero in fase di perfezionamento le trattative per l'acquisto di Cogne Acciai Speciali S.p.a. da parte di un importante gruppo siderurgico russo;
- esperti russi starebbero compiendo, da diversi mesi, analisi e sopralluoghi presso gli uffici e i capannoni dello stabilimento aostano;
- la presenza assidua di soggetti stranieri e soprattutto la notizia di un'eventuale cessione della Cogne Acciai Speciali stanno suscitando qualche comprensibile preoccupazione tra i dipendenti;
- la Regione Valle d'Aosta ha stipulato il 10 luglio 2007 un protocollo d'intesa con il Comune di Aosta e con la Cogne Acciai Speciali denominato Piano Stabilimento Cogne 2010, avente la duplice finalità di armonizzare e migliorare l'impatto dell'insediamento produttivo sul contesto cittadino e di modernizzare, razionalizzare e implementare le attività svolte in modo da renderle ancora più competitive e performanti;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
il Presidente della Regione e/o l'Assessore delegato per sapere:
1) se ha notizia dell'ipotesi di acquisizione descritta in Premessa;
2) se ha sentito l'imprenditore di Cogne Acciai Speciali e se ha direttamente acquisito conferma (o smentita) di quanto sopra;
3) quali considerazioni esprime in merito all'ipotesi citata;
4) qual è lo stato di attuazione del Piano Stabilimento Cogne 2010.
F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi - Ottoz
Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, La Torre.
La Torre (FA) - "Secondo indiscrezioni..." - mi ha colpito questa premessa, vede che leggo molto attentamente sempre le premesse - "... giunte agli interroganti, sarebbero in fase di perfezionamento le trattative per l'acquisto di Cogne Acciai Speciali S.p.a. da parte di un importante gruppo siderurgico russo...", l'argomento è delicato, importante. Si tratta dell'azienda più importante della nostra Regione, quella che sta dimostrando di essere più attiva, capace di stare sul mercato costantemente in crescita, i dati sono non solo positivi, ma confermano anche per il 2008 ulteriori potenzialità. Gettare sulla base di indiscrezioni delle ombre su un modo di procedere non lo critico, non mi permetterei mai di entrare nel merito della sua interrogazione, però, secondo me, ci vorrebbe più cautela, delle indiscrezioni sono un po' poco per creare delle questioni su argomenti così importanti.
Entriamo nel merito dell'interrogazione, prima domanda: "se ha notizia dell'ipotesi di acquisizione descritta in premessa", ho fatto tutti gli accertamenti del caso perché, pur partendo dal fatto che le indiscrezioni devono avere il peso delle indiscrezioni, ho voluto, coerentemente con il rispetto che ho nei suoi confronti, andare a fondo, quindi ho parlato non solo con i dirigenti, ho parlato anche con il dott. Marzorati, che è rimasto anche molto sorpreso della domanda che gli ho posto perché qui qualcuno gioca "a ciurlare nel manico", come si suol dire. Prima do la risposta che mi danno loro, secondo quanto affermato dalla "Cogne acciai speciali S.p.a.", la medesima "nel suo progetto di internazionalizzazione e allargamento delle quote di mercato all'estero già da numerosi anni ha sviluppato rapporti commerciali con alcuni importanti Paesi, tra i quali Brasile, Cina, India e Russia. All'interno di questi rapporti si stanno valutando degli accordi commerciali per sviluppare ulteriormente questa politica di espansione". La risposta sintetica, ma chiara fa capire anche l'atteggiamento che ho trovato: "Ma come vi stupite che stiamo cercando di andare all'estero con i nostri prodotti commerciali...", al che ho ribattuto: "Forse non ha capito, le chiedo se sta vendendo la Cogne". Mi ha risposto: "Cosa mi sta dicendo? Certamente il mercato russo è un mercato che a noi interessa e che stiamo cercando di penetrare con i nostri prodotti attraverso accordi commerciali ed è evidente che con il mercato russo..." - e qui c'è la risposta a quelle che possono essere presenze di delegazioni che di tanto in tanto possono essere qui, non solo russe, ma anche di altri Paesi - "... c'è anche la volontà in questo commercio import-export di poter gestire dei prodotti russi all'interno di un mercato in espansione". Non solo, vorrei far presente che non mi stupirei che in questi giorni possa venir fuori che si sta vendendo anche lo stabilimento della "Cogne" agli Americani, siccome con gli Americani in questi giorni, grazie al Ministero degli esteri, abbiamo chiuso degli accordi importanti che favoriranno moltissimo la "Cogne", dopo un lungo lavoro portato avanti dal Ministero degli esteri, dai nostri uffici e anche da altre importanti organizzazioni, non vorrei che adesso, siccome il mercato americano si aprirà a brevissimo con grande importanza, grazie a un accordo fatto con gli Stati Uniti, si dicesse che stiamo vendendo anche agli Stati Uniti. Mi pare abbastanza una "bufala", pur nel rispetto della domanda posta.
Vi è poi una domanda più impegnativa: "qual è lo stato di attuazione del Piano stabilimento Cogne 2010". Il progetto voi lo conoscete, è un progetto finalizzato a trasformare lo stabilimento secondo i piani di sviluppo aziendali, per trasformare il medesimo in uno stabilimento all'avanguardia mondiale. Questo fa proprio riferimento a quello che stavamo dicendo: questi progetti di apertura su fronti commerciali completamente diversi; non a caso le citavo l'America dove le barre di acciaio inossidabile, acciai speciali, riprenderanno un'esportazione fortissima, come in Russia. Ecco che allora uno stabilimento che vuole andare su altri mercati e vuole essere protagonista deve investire e deve investire nei termini che abbiamo già presentato in altre occasioni, che sono termini di efficienza, qualità, sicurezza e anche qualità ambientale, perché uno degli elementi caratterizzanti del Piano "Cogne 2010" è anche quello di una compatibilità dello stabilimento con l'ambiente e con la città. Queste cose insieme compongono il Piano "Cogne 2010", non solo, vi sono anche delle utilità pratiche immediate, ne cito una: lo spostamento dei gas che permetterà il recupero dei parcheggi, che renderanno utilizzabili delle aree cittadine, Via Paravera e tutto quello che contiene il Piano "Cogne 2010". Facendo il punto della situazione, si fa presente che dopo la firma del protocollo d'intesa del luglio 2007 si sta procedendo per stati di avanzamento per quanto attiene gli interventi che coinvolgono i soggetti prima citati. Il primo punto che verrà realizzato riguarda l'ormai prossimo spostamento dello stoccaggio dei gas tecnici, che libererà la zona posta ad ovest dello stabilimento - tra le 2 rotonde - per una superficie utile di circa 4.600 metri quadrati sulla quale la Regione interverrà secondo un piano organico; nel frattempo, le parti interessate stanno valutando le soluzioni migliori per la definizione della nuova sede degli uffici della "CAS", che consentirà di restituire lo storico palazzo direzionale con le relative aree parcheggio e di alleggerire conseguentemente la viabilità nella zona a sud della città. Il Progetto "Cogne 2010" prevede però anche una serie di interventi impiantistici che la società metterà in atto per migliorare ed accrescere la produzione, tra questi è sufficiente ricordare i 20 milioni di euro che la "CAS" sta investendo per 2 progetti specifici: la realizzazione della nuova fucina e l'ampliamento delle lavorazioni meccaniche al PRS che comprende anche l'estensione del relativo fabbricato. Tutto ciò, ovviamente, avrà delle conseguenze anche dal punto di vista occupazionale e già a partire dal 2008: attualmente gli occupati del gruppo "Cogne" nel mondo sono circa 1.500, 1.050 dei quali nello stabilimento di Aosta. Sono previste delle assunzioni, nell'ultimo anno sono state assunte circa 130 nuove persone ad Aosta, mentre per il 2008 si prevede di arrivare ad occupare altri 30 lavoratori, oltre ad una decina di neo-laureati. In più aggiungo io, anche se non c'è nella domanda, si sta portando avanti con il Politecnico di Verrès e l'Università una serie di possibili interventi e progetti di ricerca e sviluppo, che secondo me saranno dei progetti di svolta rispetto al ruolo della nostra Regione in un posizionamento industriale. Ritengo quindi con questo di aver risposto.
Presidente - La parola al Vicepresidente Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Assessore, innanzitutto voglio ribadirle che l'interrogazione ha come scopo l'accertamento della veridicità di una notizia, quindi è legittimo che un Consigliere di opposizione la proponga ed è altrettanto legittimo che un Assessore dia una risposta. Chiudo la parentesi. È vero che sono indiscrezioni, e non potrebbero essere altrimenti, però sono indiscrezioni che, se sfociano in un'interrogazione, hanno qualche appiglio di verosimiglianza, appiglio che è giunto agli interroganti e che hanno fatto approfondimenti. È vero che non c'è nulla di ufficiale, ma vi sono le cosiddette "circostanze" che fanno presumere qualcosa e infatti lo abbiamo scritto "al condizionale". Oltre alle indiscrezioni, c'è anche un altro fatto importante che lei ha sorvolato: esperti russi stanno compiendo da tempo - glielo ho scritto come secondo punto nell'interrogazione - analisi e sopralluoghi presso gli uffici e i capannoni dello stabilimento aostano. Questa presenza russa è stata notata non solo da persone che lì lavorano e ci hanno riferito il fatto, ma anche dagli stessi sindacati, che sono più amici suoi che non amici nostri e che ipotizzano che qualcosa sta accadendo, anche perché gli esperti russi o persone russe non vengono nella fabbrica siderurgica aostana a fare le vacanze. I russi in vacanza vanno sulle piste di sci - e abbiamo visto anche recentemente un servizio - o vanno a fare "shopping" nei negozi. Questi invece sembrano lì a verificare un qualcosa che lei dice oggi essere una "bufala". Ne prendiamo atto, questa sua affermazione è ufficiale. Lei ha detto: "è una bufala", io le ripeto che ci sono indiscrezioni e circostanze che non trovano molte coincidenze con la sua affermazione e forse un domani qualcuno verrà smentito o confermato. Tenga presente che con analoga "cautela" l'Assessore Ferraris qualche anno fa ci rispose in merito alla "operazione D" ungherese, poi di lì a pochi mesi le nostre indiscrezioni vennero confermate. Tenga presente che gli investimenti russi in Italia stanno esplodendo, in particolare nel settore manifatturiero, industriale, finanziario. Basta fare una semplice ricerca su "internet" e renderci conto che ci sono nomi importanti, le multinazionali russe più attive sono minerarie, manifatturiere e finanziarie, basti pensare a società come "Gazprom", "Lukoil", "Norilsk Nickel", "Evraz", "Severstal" queste ultime proprio nel settore siderurgico, "Rusal", ma anche alle banche russe che hanno acquistato in Ucraina, in Kazakistan e anche in Italia. È un fenomeno di consolidamento globale che vede la Russia particolarmente interessata alle industrie italiane: non a caso la "Lucchini" è stata acquistata 3 anni fa dalla "Severstal", che è un colosso russo che sta verticalizzando la produzione e che sta espandendo in Europa la sua area di controllo. Quello dell'acciaio è un mercato in espansione dal 2006 e questo riguarda anche la "Cogne", che ha una nicchia produttiva di eccellenza.
Noi oggi le abbiamo posto in maniera sommessa alcune domande, lei le ha respinte al mittente dopo essersi confortato con l'imprenditore, non possiamo far altro che prenderne atto. La invitiamo anche ad aprire gli occhi su quello che sta succedendo nel mercato dell'acciaio, la nostra ipotesi fondata su indiscrezioni e su fatti che potrebbero essere anche non collegabili tra loro potrebbe in realtà convergere in un'altra direzione. Non vorremmo quindi che lo "shopping" russo... o, meglio, teniamoci pronti che uno "shopping" straniero nella nostra piccola Valle potrebbe portarci via la prima industria valdostana che, comunque sia, ha una produzione e un'occupazione di tutto rispetto. Assessore, finché ha lei le redini di tale importante settore, quello industriale, che sa non versare in ottime condizioni nella nostra regione, prenda la nostra come una segnalazione amichevole e verifichi quello che succede "oltre la ferrovia di Aosta".