Objet du Conseil n. 2996 du 3 octobre 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2996/XII - Difficoltà di percorrenza del nuovo tracciato collegante la Valnontey al Rifugio Sella. (Interrogazione)
Interrogazione
Constatato che con Ordinanza del Sindaco del Comune di Cogne nell'anno 2002 veniva chiuso, al transito pedonale, un tratto del sentiero che partendo dalla Valnontey raggiunge il Rifugio Vittorio Sella;
Considerato come la nuova variante di tracciato risulti per diversi motivi molto disagevole e di non facile percorrenza;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
l'Assessore competente per sapere:
1) se vi sono state segnalazioni agli uffici regionali competenti in merito alle difficoltà di percorrenza del nuovo tracciato;
2) quanti interventi di soccorso sanitario sono stati eseguiti dall'anno 2002 ad oggi sul "nuovo" sentiero e quanti, nei 6 anni precedenti, sul percorso tradizionale.
F.to: Venturella
Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Isabellon.
Isabellon (UV) - Questo è un argomento che riguarda più competenze; in ogni caso risponderò anche per quel che riguarda gli aspetti non propriamente facenti riferimento all'attività del nostro Assessorato.
Anzitutto occorre fare una premessa in merito alla situazione del sentiero denominato "Valnontey-Rifugio Sella di Cogne". A seguito di crolli che sono avvenuti a maggio 2002 sono state effettuate delle verifiche da parte dei nostri tecnici, che normalmente intervengono per le manutenzioni della sentieristica, e verificata questa situazione di difficoltà in merito ad una parte di questo tracciato, si è addivenuti - in quanto, qui, la competenza riguarda anche l'Amministrazione comunale per quel che riguarda la proprietà del sentiero e il Parco nazionale Gran Paradiso - ad una decisione da parte del Parco nazionale e dell'Amministrazione comunale di prevedere la chiusura del sentiero, attraverso un'ordinanza del Sindaco - che è citata nell'interrogazione - tuttora in vigore, che ha dirottato i visitatori sulla destra orografica del torrente Gran Lauson. A tal fine è stato immediatamente ripristinato dagli operai forestali in via provvisoria e senza grossi interventi un tracciato che si sviluppa sul dosso, in destra orografica del torrente stesso. Contemporaneamente il Parco nazionale Gran Paradiso ha dato un incarico a un gruppo di professionisti, composti dal dottore forestale Giorgio Elter e del geologo Andrea Lo Prieno entrambi di Cogne, per lo studio geologico del versante. In tale studio, acquisito il 13 giugno 2003 dall'Assessorato dell'agricoltura, risorse naturali e protezione civile, che all'epoca erano accorpati, emerge come vi siano alcuni tratti di sentiero tradizionale per il Rifugio Sella, che si trovano in zona di elevato rischio e che i crolli del maggio 2002 non possono essere considerati episodi isolati, vista la presenza dei diversi settori assai prossimi al collasso. Il tracciato in destra orografica elimina, di fatto, la maggior parte delle zone più pericolose evidenziate dallo studio stesso, ma presenta qualche svantaggio rispetto al sentiero originario, principalmente pendenze elevate su terreno umido e scivoloso con maggiore difficoltà per gli escursionisti, un maggiore impatto sulle attività zootecniche e sulla fauna selvatica, una maggiore permanenza di neve al suolo nel periodo primaverile.
Si sono poi succedute diverse riunioni tra Amministrazione comunale, Parco Gran Paradiso, Assessorato all'agricoltura, l'Ufficio sentieristica, ed è stato in queste sedi condiviso il fatto che il tracciato originario del sentiero reale non poteva essere riaperto, in quanto occorrerebbe eseguire la messa in sicurezza dell'intero versante a monte, operazione non ipotizzabile data l'elevatissima estensione dell'area instabile e l'oggettiva difficoltà tecnica nell'eseguire un intervento di stabilizzazione definitiva. Unica soluzione rimane quindi la sistemazione definitiva del tracciato in destra orografica, mitigando, per quanto possibile, gli aspetti negativi sopra riportati. È emerso quindi che la soluzione migliore debba risultare da un progetto di area, che coinvolga non solo l'aspetto sentiero in senso stretto, ma l'intera zona della Valnontey interessata anche indirettamente dal flusso turistico che si reca al Rifugio Sella. Tale progetto dovrà quindi comprendere sia l'aspetto tecnico della realizzazione di un tracciato definitivo, con pendenze, larghezze quanto più possibili simili al sentiero reale, sia l'impatto sulle attività zootecniche e sulla fauna selvatica presenti, valorizzando anche dal punto di vista turistico gli alpeggi presenti. Si ipotizzano attività miste, ricettive e zootecniche.
Il Parco nazionale Gran Paradiso ha già affidato in questo senso al dottore forestale Giorgio Elter uno studio di fattibilità dell'intero comprensorio della Valnontey; la Direzione e sistemazioni montane e infrastrutture del nostro Assessorato, rimane invece disponibile ad effettuare la progettazione esecutiva, dettaglio del sentiero, quindi estrapolando quella parte a seguito delle indicazioni che saranno presentate dallo studio di area di cui sopra.
In merito alle questioni dell'interrogazione, al punto 1: "se vi sono state segnalazioni agli uffici regionali competenti in merito alle difficoltà di percorrenza del nuovo tracciato" - queste si rivolgono sia all'aspetto della fruizione turistica, quindi Assessorato al turismo, sia ai nostri uffici -, si può riferire che non vi sono state segnalazioni specifiche in tal senso.
In merito al punto 2: "quanti interventi di soccorso sanitario sono stati eseguiti dall'anno 2002 ad oggi sul nuovo sentiero e quanti, nei 6 anni precedenti, sul percorso tradizionale", dopo informazioni acquisite si riferisce che la richiesta presuppone la consultazione dei registri cartacei, degli interventi di soccorso sanitario effettuati con l'elicottero della Protezione civile nell'arco di 12 anni, 6 nel tradizionale e 6 nel nuovo. Come riferito dal dr. Visetti infatti esiste un registro informatizzato solo dal 2003-2004; ciò comporterebbe un lavoro di non poco conto e anche di un periodo abbastanza lungo. A parte questo, dai registri non sarebbe possibile desumere le informazioni richieste, perché non viene riportata l'informazione sul luogo dell'intervento così precisa da dettagliare con esattezza il punto del soccorso, ma solo genericamente la zona di intervento, ad esempio Valnontey, più spesso, con riferimento al luogo di atterraggio dell'aeromobile e non al sito di recupero della persona che necessita di soccorso. Le informazioni relative agli eventuali soccorsi avvenuti o non sulla variante del tracciato non sono perciò facilmente desumibili, se non a costo di una lunga ricerca, che comporterebbe un grande dispendio di risorse.
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Naturalmente la mia replica non riguarda la posizione della Giunta o del Governo regionale, ma in generale esprimiamo questo rammarico rispetto alle posizioni assunte non prettamente dall'Assessore o dal Governo regionale, anche se quest'ultimo ha un po' di responsabilità insieme a questo Consiglio regionale... mi riferisco alla situazione dei sentieri.
È chiaro che con rammarico apprendiamo che il vecchio sentiero reale di caccia, costruito in sinistra orografica e che era la soluzione migliore dal punto di vista della facilità di percorrenza per raggiungere il Rifugio Sella e poi il Col Lauson, non potrà mai più essere riaperto...
(interruzione dell'Assessore Isabellon, fuori microfono)
... non potrà essere riaperto, ma secondo me non è che si fanno studi di fattibilità sull'intero settore Valnontey, si fa un appalto per costruire un altro sentiero pensando di riaprire l'altro, quindi l'avverbio "mai" è azzeccato, perché costruisco un sentiero parallelo dall'altra parte, per cui il vecchio sentiero di caccia sarà inutilizzabile.
Rammarico... perché crediamo che se prendiamo per buona l'ipotesi dei suoi uffici, non solo, ma quella del Comune, del Parco, per cui i sentieri che hanno dei problemi di sicurezza accertati... allora vuol dire che non so se si ricorda 4-5 anni fa avvenne un incidente gravissimo con la morte di una ragazza olandese sul sentiero della Valeille... voglio dire che in montagna qualcuno dice "per fortuna", altri "per sfortuna", ma vige la legge di gravità per cui in montagna di solito vi sono crolli, cadute di sassi e pietre, quindi credo che il Consiglio dovrebbe pensare al fatto che non ci sono le risorse finanziarie disponibili per mettere in sicurezza tutti i versanti di tutti i sentieri di montagna, quelli che sono sotto pareti rocciose o pendii scoscesi, pena il dimagrimento improvviso dell'Assessore Marguerettaz! Rispetto a questo non possiamo intervenire, né possiamo intervenire dal punto di vista stesso di ciò che vuol dire montagna, non possiamo trasformare i sentieri di montagna in strade regionali o strade di interesse nazionale.
Credo che forse un intervento legislativo regionale - e questo è un invito ad approfondire in commissione - in cui si dice che la percorrenza dei sentieri di montagna, che è una percorrenza volontaria, cioè nessun escursionista è obbligato a salire in un rifugio, ma è una sua scelta personale, viene fatta - attraverso una segnaletica precisa - a rischio e pericolo dell'utente. Non possiamo certo pensare di bonificare tutto, per cui solo nel caso di rischio imminente di caduta, accertato, in alcuni luoghi bisognerà pure mettere in sicurezza, ma non possiamo farlo per tutto il territorio regionale. È un invito che rivolgo al Governo e a tutti i Consiglieri perché vi sia un provvedimento legislativo, regolamento o legge regionale, in riferimento anche ai Sindaci che sono i responsabili del territorio, che permetta di poter percorrere i sentieri di montagna, sapendo che in montagna può anche capitare che cadano delle pietre e che vi possano essere delle conseguenze. Non potremo comunque mai pensare, d'ora in poi, di chiudere tutti i sentieri e le mulattiere. Credo che il Consiglio regionale dovrebbe farsi carico di questo problema, che potrebbe diventare, in futuro, anche molto serio.
Si dà atto che dalle 10,56 presiede il Vicepresidente Lanièce.