Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2969 du 19 septembre 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2969/XII - Funzionalità del servizio antincendio e di soccorso nel Tunnel del Monte Bianco a seguito della privatizzazione dello stesso. (Interpellanza)

Interpellanza

Premesso che nella seduta del Consiglio regionale del 17/18/19 aprile, al punto 16 dell'o.d.g. è stata discussa l'interpellanza presentata dai Consiglieri Bortot e Squarzino, riguardante i problemi posti dalla privatizzazione del servizio antincendio e soccorso del Tunnel Mont Blanc;

Preso atto della risposta scritta del Presidente della Giunta alle questioni poste dai Consiglieri citati in premessa, nella quale in particolare afferma la validità e l'opportunità della scelta di privatizzare il servizio e si precisa che, sulla scorta delle informazioni date dalla GEIE-TMB, non risultano, a quel momento, rivendicazioni sindacali in corso;

Considerato che, nelle settimane precedenti, sulla pubblicistica locale emergevano elementi di insoddisfazione e di delusione da parte dei lavoratori valdostani assunti dalla GSA, vincitrice dell'appalto; e che, nello stesso periodo, i vigili francesi protestavano duramente per salari inferiori alle attese, versamenti ritardati, vincoli contrattuali inammissibili (penale di 5000 € e restituzione del salario di 18 mesi in caso di dimissioni prima di tre anni), condizioni di lavoro insufficienti per l'efficienza e la sicurezza dell'attività nel tunnel;

Atteso che le segreterie sindacali regionali di categoria avevano, in quel frattempo, richiesto un incontro con la società appaltante, peraltro continuamente rinviato dalla GSA e dalle 2 società mandatarie (Globalsafety e Eurosafety), su problematiche particolarmente importanti riguardanti i livelli salariali, le voci retributive e contributive e le parti in sospeso dell'accordo precedente;

Appreso che anche da parte dei lavoratori del versante italiano sono state segnalate in più occasioni le insufficienze riguardo alle attrezzature e all'abbigliamento in termini di sicurezza operativa, nonché alle specifiche condizioni di lavoro e gestione del personale;

Considerato inoltre che ogni eventuale carenza o difetto nella gestione e nell'operatività del soccorso nel tunnel potrebbe esporre a gravi rischi l'incolumità dei lavoratori e degli utenti;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

il Presidente della Regione e l'Assessore competente per sapere:

1) se permanga attualmente il giudizio positivo che l'Amministrazione regionale, nella persona del Presidente della Giunta, in occasione dell'interpellanza citata in premessa, ritenne allora di esprimere rispetto alle vicende di privatizzazione del servizio antincendio e soccorso del Traforo;

2) se, a giudizio dell'Amministrazione, non sia necessario intervenire presso la partecipata società GEIE-TMB e presso tutti gli organi deputati al controllo, affinché siano accuratamente e rigorosamente verificate le condizioni dell'attrezzatura, e la corretta gestione del personale di soccorso nel tunnel;

3) se l'Amministrazione regionale è al corrente di ricorsi presentati avverso i risultati della gara d'appalto e a quali conclusioni sia giunta la magistratura di merito;

4) se non appaia doveroso impegnarsi, affinché tutti i lavoratori impiegati in questa attività abbiano uguali trattamenti economici e normativi, anche in considerazione della possibilità di superare, con un contratto aziendale, le differenze normative nazionali.

F.to: Bortot

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Credo sia la seconda o la terza volta che torniamo sull'argomento dopo che c'è stata la privatizzazione dei servizi di sicurezza nel Traforo del Monte Bianco. Per cercare di capire meglio, ho scaricato oggi la ratifica della convenzione fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese relativa al Traforo stradale del Monte Bianco, fatta a Lucca il 24 novembre 2006, approvata dal Senato il 19 luglio 2007. Vi è una premessa che dice: "Deplorando il drammatico incendio verificato il 24 marzo 1999 nel Traforo del Monte Bianco, coscienti che le condizioni di gestione del traforo e i dettami della sicurezza sono considerevolmente evoluti dopo la costruzione del traforo, desiderando creare un quadro giuridico per la gestione del traforo ristrutturato al fine di migliorare la sicurezza" e tutta la convenzione va avanti con questo criterio; l'articolo 2 definisce i soggetti che devono intervenire per la gestione o per i controlli; all'articolo 3, punto n. 3 c'è una cosa che secondo me è uno sbaglio o ha del pazzesco perché dice che "gli statuti delle società concessionarie sono approvati dai rispettivi Governi..." e fin qui va bene, al punto n. 3 si dice che "... le parti si concertano sulle disposizioni della concessione accordata da ciascuna di esse e dal capitolato di oneri che vi è allegato, esse si sforzano in una convenzione..." - in una convenzione si usa il termine "si sforzano" - "... di fissare da una parte e dall'altra delle disposizioni quanto più simili possibili che non apporteranno modifiche senza prima essere consultate". La sicurezza nel Traforo del Monte Bianco, dopo che è stata peggiorata con la privatizzazione del servizio... ci troviamo con 2 organismi governativi che non riescono ad imporre a 2 soggetti che gestiscono il traforo dei parametri comuni, per cui questi si sforzeranno... Morale della favola: dopo la privatizzazione abbiamo delle normative e dei trattamenti economici di un certo tipo per i pompieri sul versante francese, una normativa e degli stipendi diversi dalla nostra parte. Voi immaginate cosa può succedere in caso - speriamo di no - si verifichi un incidente nel traforo. Tutte le volte che abbiamo sollevato il problema... perché la società che ha vinto il bando è una società fasulla, basta vedere l'importo del capitale sociale, non si capisce con quale criterio è stato fatto questo bando e come sia stato permesso che lo vinca una società senza capitale sociale, che ha fatto poca formazione, ha delle persone che non ne avevano di formazione per intervenire nel traforo, poca formazione con tantissimi se non tutti finanziamenti dell'UE, con attrezzatura non a norma, con contratti a termine, con orari di lavoro a chiamata, quindi sotto organico... voi immaginate in caso di incidente qual è la qualità dell'intervento. Salvo poi la convenzione "bla-bla-bla" dire che a seguito dell'incidente del 1999 è stato fatto di tutto per migliorare la sicurezza. Questa che io chiamo de-sicurezza tra l'altro alle società di gestione del traforo costa - quindi alla collettività perché i pedaggi li paghiamo noi -, invece che 3 milioni di euro come era per i vigili professionisti precedenti, addirittura mezzo milione di euro in più, tanto che c'è un'impugnativa sull'appalto da parte di un'azienda. Vorremmo sapere - in questo caso credo che risponda il Presidente - se, alla luce delle interrogazioni ed interpellanze precedenti, dove lui ci tranquillizzava sul nostro allarmismo e sulla qualità della sicurezza nel traforo con pompieri privati, se rimane questo giudizio positivo da parte del Presidente della Regione, se non sia necessario da parte dell'organismo definito nella convenzione che si chiama Commissione intergovernativa italo-francese intervenire, perché spetta a questa Commissione tutta la parte esecutiva, normativa, sulla qualità della sicurezza, se l'Amministrazione regionale è al corrente dei ricorsi presentati sulla gara di appalto che qualcuno ritiene non sia valida, se non sia necessario impegnarsi maggiormente perché vengano rispettate le normative economico-contrattuali nei confronti di questi lavoratori, perché, quando si lavora in cattive condizioni, con attrezzatura scaduta o non a norma, si crea un'insicurezza, che, quando è necessario intervenire, va a scapito della qualità dell'intervento.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Come spesso capita nella discussione delle interrogazioni ed interpellanze, in particolare in queste ultime, chi interpella aggiunge degli elementi non contenuti nel testo, allora è evidente che vorrei dedicare a tale prima parte alcune cose aggiunte "a braccio" dal collega Bortot. Per quel che è della Conferenza intergovernativa, ci tengo a precisare che ringraziamo il Deputato Nicco di aver previsto nella ratifica della convenzione internazionale di aggiungere la presenza della Regione Valle d'Aosta. Devo peraltro dire che, quando ero Deputato, dopo il rogo del 1999, avevo ottenuto la presenza stabile della Regione Valle d'Aosta, quindi in realtà la Regione aveva ormai la prassi di una partecipazione consueta alla Conferenza intergovernativa, quindi è bene che questo sia stato statuito nella ratifica, ma è anche vero che non è che fino ad oggi la Regione non abbia partecipato perché spetta al merito dei Parlamentari di quella legislatura - e io ero 1 dei 2 - di aver già ottenuto la partecipazione della Valle d'Aosta. Il riferimento poi agli "standard" di sicurezza è pienamente teorico, perché ormai il Traforo del Monte Bianco rientra all'interno della direttiva europea sulla sicurezza dei tunnel lungo la rete transeuropea dei trasporti, la quale è una direttiva che è stata ratificata proprio nella primavera di quest'anno dal Governo italiano, quindi oggi possiamo essere sicuri sul fatto che le misure di sicurezza sono assolutamente "standard", ossia non esiste più una possibilità che una delle 2 società - che sono collegate non a caso da un GEIE - possano inventarsi delle misure differenziate. È vero che vi sono ancora delle questioni che sono irrisolte ad esempio dal fatto che il Codice della strada non è omogeneo, per cui per la questione dell'interdistanza esistono ancora dei problemi, perché anche quando il Ministero dei lavori pubblici italiano darà il proprio nulla osta... anzi oggi è il Ministero dei trasporti perché sono stati scissi i 2 Ministeri per dare più poltrone nel "Governo Prodi"... per esempio sull'interdistanza è possibile che le normative possano ancora nei prossimi anni essere differenziate.

In merito invece al contenuto dell'interpellanza, va precisato, come evidenziato con chiarezza dalla stampa locale, che le problematiche di ordine sindacale concernono esclusivamente il personale francese e non, come da lei erroneamente sottolineato, anche quello valdostano. In tal senso si sono espresse unanimemente le organizzazioni sindacali, se lei avesse letto "La Stampa" del 31 agosto scorso, avrebbe letto le dichiarazioni dei rappresentanti di CGIL, SAVT e CISL, secondo le quali il negoziato contrattuale con la società che gestisce questo servizio ha dato risultati positivi, avendo ottenuto un contratto più vantaggioso di quello di partenza, mentre in effetti i lavoratori transalpini hanno rifiutato l'assistenza dei loro sindacalisti preferendo la via individuale giudiziaria. È vero quindi che c'è una difformità di trattamento economico a detrimento della parte francese e i sindacalisti italiani ascrivono questa diversità al fatto che i lavoratori francesi non hanno voluto essere patrocinati dal sindacato, ma non è solo questo. Esiste una differenza contrattuale di fondo, che dipende dai 2 ordinamenti giuridici che sono diversi qui e oltralpe.

Per quanto concerne il merito dell'interpellanza, resta positiva la valutazione che la Regione dà della privatizzazione del servizio antincendio, dal momento che le dinamiche sindacali in atto - che per il personale italiano hanno conseguito risultati positivi - non inficiano la regolarità dell'effettuazione dei servizi di pubblica utilità, né mettono a rischio la sicurezza del tunnel. Alla Regione non risultano elementi che possano far ritenere che il GEIE metta a disposizione del personale in servizio attrezzature inidonee e non conformi a quanto prescritto dalle norme di sicurezza, né risulta che il personale medesimo sia gestito in maniera non conforme, oltre che alle citate norme di sicurezza che sono imposte dal Comitato tecnico della Conferenza intergovernativa, alle disposizioni contrattuali vigenti.

Va inoltre segnalato al collega Bortot che le procedure di soccorso all'interno del tunnel vengono regolarmente testate nel corso di esercitazioni o gestite direttamente dal GEIE o dalle Prefetture della nostra Regione e della Haute Savoie nell'ambito di quanto prescritto dal Piano di soccorso binazionale. Tutto ciò viene svolto in conformità alle norme fissate nel regolamento di sicurezza del tunnel e sotto la vigilanza del Comitato di sicurezza. In merito a presunti ricorsi avverso i risultati della gara d'appalto, è una materia che non ci concerne, che riguarda il GEIE-TMB e non la Regione.

Infine, per quanto concerne gli aspetti legati alle differenti normative nazionali, che sono suscettibili di determinare condizioni lavorative e salariali differenti, risulta a buon senso come sia nell'interesse di tutti pervenire a soluzioni contrattuali tali, per cui le possibili discriminazioni siano contenute il più possibile. Tuttavia né al GEIE, né alla Regione compete un'inopportuna sovrapposizione rispetto a un negoziato privatistico, che concerne esclusivamente i lavoratori e l'azienda GSA. Mi sia consentito qui di ribadire un concetto: è molto difficile "mettere lo stesso piede in due scarpe", perché, purtroppo, se uno ha un piede e ha due scarpe, non c'è alternativa. Non è possibile che in passato alcuni gruppi in Consiglio abbiano fatto proprie le battaglie dei vigili del fuoco pubblici, che non volevano stare all'interno del Traforo del Monte Bianco, sollevando qui infinite questioni. Dopodiché il servizio è stato, su richiesta dei vigili del fuoco italiani pubblici e su richiesta dei vigili del fuoco francesi pubblici, privatizzato con il controllo delle autorità pubbliche. Oggi si dice che questo servizio è stato incoscientemente privatizzato. Questa è anche la conseguenza delle proteste sindacali feroci... che avevano portato i vigili del fuoco pubblici a ritenere avvilente per la loro professione il fatto di essere chiusi, come previsto dalle norme di sicurezza del Traforo del Monte Bianco, all'interno di quella specie di camera che si trova al centro del tunnel, da cui devono partire le operazioni di soccorso. Un presupposto che, secondo il Comitato tecnico, era da non modificarsi, perché darebbe una maggior sicurezza ed è qualcosa di non previsto dalle direttive comunitarie in materia di sicurezza nei tunnel. È difficile allora che chi in passato ha fatto propria la battaglia sindacale dei vigili del fuoco oggi contesti gli avvenimenti susseguenti; trovo che talvolta sarebbe interessante che si andassero a rileggere i verbali che assumono e che dimostrano le posizioni dei differenti gruppi politici, perché è molto difficile dire sulla stessa cosa 2 cose diverse.

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Non voglio far polemica, Presidente Caveri, le dico intanto che non è grave cambiare idea e le do anche i motivi: le proteste dei vigili professionisti erano dovute ad un certo tipo di organizzazione del lavoro all'interno per tutelare la sicurezza nel traforo, che loro non condividevano. Sta di fatto che si può cambiare idea, perché la sicurezza nel tunnel oggi è notevolmente peggiorata e si può cambiare idea. Adesso le farò avere un documento che mi è pervenuto, poi non credo sia argomento di polemica, non l'ha fatta lei, non la voglio fare io, però lei continua in maniera un po' miope a farsi dire che tutto va bene, dovrebbe invece fare alcune piccole verifiche, perché le organizzazioni sindacali che fanno trattative sono senza rappresentanti dell'azienda, non conoscono tutte le situazioni e le condizioni di lavoro e le cose che non vanno bene, io gliene leggo alcune e poi le do la copia di un documento dal quale, essendo riservato, ho cancellato il nome di chi me lo ha inviato: "benché gli sforzi fatti da parte di alcune persone che in questo lavoro credono veramente, vorrei ricordare che durante il corso al quale abbiamo partecipato per poter essere qualificati e assunti ci veniva spesso sottolineato il fatto che avremmo dovuto contribuire a un miglioramento e sviluppo di quella parte di gestione del Traforo del Monte Bianco che si chiama sicurezza..." - quindi c'è già una discrepanza fra quello che le hanno detto, quello che dovrebbero fare e quello che non riescono a fare, che è il miglioramento della sicurezza a cui fa riferimento la convenzione; salto una serie di considerazioni e vado alla parte riguardante i mezzi operativi: "... durante ogni inizio di turno viene fatta una scheda di controllo "meccanica" e di attrezzatura di ogni mezzo, sebbene più volta vengano riscontrati problemi nuovi, non sono ancora stati messi a posto quei vari problemi già esistenti e più volte segnalati dal 16 dicembre 2006, che credo sia il giorno in cui sono diventati operativi i pompieri privati. Tutti i mezzi sono in uno stato a dir poco pietoso, dovuto a una negligenza antecedente alla nostra gestione e viene difficoltoso autorizzare il personale ad usarli per addestramento e si cerca di preservarli per un uso esclusivamente di emergenza. Il mezzo deve essere sempre tenuto perfetto, essendo fondamentale per la sicurezza di chi lo usa e per raggiungere il suo scopo, quindi c'è fra i mezzi qualche problema.

Sacco di primo soccorso: dal nostro primo controllo mezzi abbiamo constatato che il sacco di nostra dotazione non è in grado di poter essere usato al pieno della sua funzionalità, abbiamo chiesto più volte...." - eccetera, non voglio far perdere il tempo... - "... spallabili, ari e maschere: ormai quasi tutti gli spallabili hanno un problema, più di 3/4 di essi non sono funzionanti e sono accatastati in un luogo a nord con una sigla. Da tempo manca il detersivo per il lavaggio delle maschere, inoltre c'è poco personale qualificato per la verifica delle stesse, su di un intervento mancava una valvola della maschera pur essendo questa sigillata; quindi si può capire facilmente che fra gli spallabili non funzionanti e le maschere che non si possono usare perché non si possono più lavare, l'addestramento all'uso degli ari, fondamentale per il nostro lavoro all'interno del tunnel, non si può più praticamente fare.

Divise antifuoco, nomex: come già sottolineato all'inizio della nostra attività, il nomex a nostra disposizione non è all'altezza dell'uso che dovrebbe fare, nello specifico i pantaloni sono troppo stretti e in caso di intervento non possono essere indossati in fretta, sennonché il pompiere si tolga gli scarponi. La cerniera della giacca è troppo piccola e si rischia ogni volta di strapparla come già successo. In questo momento parte del personale lascia inserita la cerniera e la giacca viene messa a tubo da sopra in giù e i pantaloni sono già indossati, per fortuna è inverno. Chi ha fatto il tunnel sa bene a che livello di temperature siamo soggetti quando impieghiamo un quarto d'ora per traversarlo, vorrei capire chi ci deve stare più ore. Tutto questo ricordando che la nostra vestizione con relativa partenza deve essere effettuata in meno di 3 minuti come richiede il GEIE.

Radio craniali e PTT: più volte abbiamo sottolineato che la più gran parte delle radio craniali e PTT non sono funzionanti, già in caso di intervento si è constatato che le comunicazioni non sono facili, se poi ci si trova a lavorare con attrezzature che non funzionano, il compito diventa ancora più difficile. Inoltre si vorrebbe avere garanzie oltre che attrezzature funzionanti per quel che riguarda telecamere ed esposimetri...".

Penso che posso risparmiare la seconda parte di questo documento, però possiamo farne delle copie per i Consiglieri che lo desiderano, perché, salvo quando succede qualcosa, la Commissione intergovernativa dice: "noi abbiamo detto al GEIE che dovevate rispettare"; il GEIE dice: "noi abbiamo fatto un Comitato di sicurezza"; il Comitato di sicurezza: "ma noi abbiamo dato disposizione all'azienda"; l'azienda non vuole spendere dei soldi perché magari ha vinto un ribasso e, essendo privata, vuole guadagnarci e meno spende più fa profitti, salvo poi andarci di mezzo la pelle dei cittadini!

Ripeto: adesso farò solo fare la fotocopia e ai colleghi che sono interessati al documento posso farglielo avere.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri, per una precisazione.

Caveri (UV) - La ringrazio, collega Bortot, se lei mi darà la copia di questo documento, lo sottoporrò all'Ufficio legale della Regione e valuterò se si tratta solo di dover segnalare al GEIE questa lettera o se sarò obbligato nelle mie funzioni pubbliche ad inviare direttamente un esposto alla Procura della Repubblica...

(interruzione del Consigliere Bortot, fuori microfono)

... ma non è uno scherzetto... me lo dia e io lo do alla Procura...