Objet du Conseil n. 2965 du 19 septembre 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2965/XII - Lavori di ripristino di opere idrauliche lungo il torrente Gressan. (Interpellanza)
Interpellanza
Richiamata la propria interrogazione (n. 193/07) sui lavori di ripristino delle opere idrauliche lungo il torrente Gressan;
Constatato che dall'analisi dei documenti risulta essere depositata una richiesta di collaudo in corso d'opera dei lavori, alla quale i tecnici regionali avevano opposto diniego;
Rilevato come di fronte ad una circostanziata e ben articolata richiesta proveniente altresì da fonte qualificata e nonostante essa avesse riguardato situazioni che avrebbero potuto avere conseguenze e implicazioni sulla sicurezza delle persone e delle cose, non siano stati presi adeguati provvedimenti;
Ritenuto indispensabile conoscere nei dettagli l'accaduto:
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere:
1) per quali ragioni non si sia provveduto subito ad eseguire il collaudo in corso d'opera dei lavori di cui alla premessa;
F.to: Venturella
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Mi serviranno un paio di minuti per esporre la cronologia degli avvenimenti, perché credo sia importante conoscere come si sono svolti i fatti. Innanzitutto si parte dall'ottobre del 2002, quando con una deliberazione di Giunta veniva approvato il progetto esecutivo per la sistemazione e il ripristino delle opere idrauliche lungo il torrente Gressan, fra il Comune di Gressan e il Comune di Jovençan. Nel gennaio 2003 con una lettera del Dipartimento legislativo e legale veniva dichiarato che erano state ottenute le disponibilità dei terreni necessari per la realizzazione dei lavori. Nel 2003 venivano iniziati i lavori e nel gennaio 2004 con una deliberazione di Giunta veniva approvata una perizia di variante tecnica e suppletiva, nonché una proroga di 30 giorni, sempre naturalmente riguardo questi lavori. Siamo sempre nel marzo 2004, prima decade, rispetto a questi lavori svolti sull'asta torrentizia del torrente Gressan, cominciano ad esserci le prime osservazioni da parte di alcuni residenti della frazione Moline, che iniziano a osservare alcune difformità, ma fanno alcune osservazioni proprio su questi lavori. Seconda decade del mese di marzo 2004: con un tempismo veramente eccezionale rispondono sia l'Assessorato dei lavori pubblici che il progettista stesso direttamente al proponente... le osservazioni... ma anche al Sindaco del Comune di Gressan, spiegando che i lavori di sistemazione, a fronte delle osservazioni fatte da questo residente sul manufatto che insisteva sulla sponda orografica destra, non sono tali da pregiudicare l'assetto. Questo non riguarda prettamente il contendere successivo, ma riguarda il risultato: dietro sollecitazione di tale cittadino gli si risponde dicendo che tutto va bene, ma in fase di esecuzione dei lavori, contrariamente a quanto scritto, il manufatto viene invece dichiarato... forse il manufatto antecedente... attenzione, che non c'entra nulla con la sistemazione stessa del torrente, ma il manufatto antecedente, contrariamente a quanto scritto, viene dichiarato... non so neanche utilizzare il termine esatto, non dico fatiscente, ma non sicuro e viene ricostruito. Ci troviamo quindi di fronte ad un piccolo paradosso: il cittadino scrive, l'Amministrazione risponde in maniera negativa, però nei fatti fa il contrario e questo potrebbe essere ad onore dell'Amministrazione, nel senso che dice: "per essere sicuro e tranquillo, vado incontro al cittadino e faccio ciò che il cittadino mi ha chiesto".
Nel marzo 2004, dopo queste osservazioni, vi sono altre perizie, altre approvazioni di perizie di varianti, perché forse i lavori non erano così semplici come si credeva e arriviamo a una data che crediamo importante che è quella antecedente all'ottobre 2005. Perché dico questo? Perché nell'ottobre 2005 esiste la risposta del progettista, quindi è lapalissiano che le osservazioni vengono fatte prima dell'ottobre 2005 a lavori in corso e sappiamo dalle informazioni che abbiamo preso nel Paese che non solo vengono fatte direttamente osservazioni da fonti autorevoli, ma sia da ex Consiglieri regionali che da Consiglieri che siedono oggi nei banchi del Consiglio vengono fatte osservazioni precise e circostanziate rispetto a delle situazioni che potrebbero determinare conseguenze e implicazioni sulla sicurezza delle persone e delle cose, praticamente queste osservazioni tendono ad evidenziare una situazione di anormalità nella costruzione del manufatto stesso e qui ci riferiamo al manufatto oggetto della deliberazione. E cosa capita? Capita che... cosa chiede la fonte autorevole, non solo lui, ma anche lui? Chiede, come chiederebbe un qualsiasi cittadino, di eseguire un collaudo, tecnicamente si chiama collaudo in corso d'opera, lo chiede prima dell'ottobre 2005, perché è importante la data? Perché il 14 ottobre 2005 il progettista risponde, nel dicembre 2005 non risponde il progettista, ma mi pare risponda il Coordinatore del ciclo dell'Assessorato del territorio, opponendo diniego, dicendo che non è necessario. Quando i lavori vengono chiusi? Credo che vengano chiusi... io non ero presente, non sono andato al cantiere perché era stato chiuso, ma abbiamo una data certa che è quella di una deliberazione di Giunta regionale: del 27 gennaio 2006, quindi si va a 3-4 mesi dopo, nella quale si affida l'incarico ad un professionista del collaudo dei lavori che riguardano questa interpellanza. Si susseguono dopo il gennaio 2006 altre osservazioni di molti altri cittadini, credo siano forse quasi tutti gli abitanti della frazione Moline, una frazione che si trova sulla sponda orografica del torrente, che lamentano difformità e chiedono ripristini.
La domanda è questa... naturalmente credo che nulla si debba addebitare all'Assessore ai lavori pubblici, sto parlando di competenza... ma chiediamo, dal punto di vista della risposta ai cittadini, non solo di risposta ad alcuni Consiglieri che fanno delle osservazioni e chiedono interventi, che vengono ignorati... a lavori conclusi pochi mesi dopo il collaudatore fa aprire una breccia nel muro in costruzione, anche qui altre osservazioni che non interessano questo oggetto, ma la domanda è questa: perché se questi lavori interessavano un argomento che era di primaria importanza - sappiamo bene che i lavori a protezione dei centri abitati rivestono un'importanza eccezionale se non sono fatti bene, in quanto rappresentano un pericolo per cose e per persone -, perché prima di finire i lavori non si è intervenuti subito? Perché non si è dato uno "stop" al cantiere, ma si è andati al collaudo in corso d'opera? Perché si è risposto "no"? È questa la domanda, anche perché, se per caso i cittadini che hanno fatto le osservazioni dovessero aver ragione, chi paga per rifare i lavori? Fra l'altro, in un tratto di torrente che è a protezione del centro abitato. Credo che debba essere data una risposta dalla parte politica, anche per imparare da questi casi e non commettere errori in futuro.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Avevo già dato una risposta ad un'analoga interpellanza, quindi ripercorrerò in alcuni passaggi quanto avevo detto in quella occasione. Non discuto sulla qualità di quelle persone che hanno fatto delle osservazioni, che vengono definite fonte autorevole, ma non ritengo meno autorevoli le dichiarazioni e l'operato del collaudatore. Cosa succede? Ricevo in data 10 ottobre... lasciamo stare i nomi, non mi pare il caso... quindi si chiede di fare un collaudo in corso d'opera per i lavori di arginatura in coincidenza con l'abitato di Moline in quel di Gressan, siamo al 10 ottobre. Trasmetto immediatamente la richiesta agli uffici competenti, chiedendo di esaminarla, perché questa è materia che riguarda il Coordinatore del ciclo, non l'Assessore. Mi rispondono dicendomi che, a fronte delle perplessità espresse sulla qualità delle opere, non ha senso fare un collaudo in corso d'opera dal momento che le opere stesse sono finite, tanto che il 14 ottobre, 4 giorni dopo, su quelle opere censurate vengono dati 60 giorni all'impresa per fare dei lavori accessori che nulla hanno a che fare con queste opere. I lavori accessori sono lavori di completamento delle derivazioni di acqua, i canali, insomma c'è tutta una vicenda che riguarda le adduzioni o non adduzioni di acqua... e poi qualche altro lavoro, quei "tacconi" come si dice, però si tratta di interventi che nulla hanno a che fare con gli argini, quindi cosa fai il collaudo in corso d'opera per dei lavori che sono già di fatto finiti? Perché se i lavori fossero stati in corso di esecuzione, poteva avere un senso, questo è quanto ricevo da parte delle strutture e così avviene. In data 27 gennaio, non molto tempo dopo, tenuto conto che poi si va incontro a stagione autunnale, nominiamo il collaudatore. Capita che c'è negli avvisi "ad opponendum" - perché sapete che, quando si fa un collaudo, le persone che sono interessate hanno il diritto di fare quello che si chiama un avviso "ad opponendum" - ve n'è uno molto delicato a firma di una persona che non nomino, la quale fa una comunicazione alla quale seguono 59 firme, con cui si evidenziava che, per quanto riguarda quei lavori già ultimati alla data del mese di ottobre, alcune delle murature eseguite erano state costruite prive di idoneo legante e in alcuni casi prive di fondazione. Il collaudatore indice una riunione in data 9 maggio 2006 presso il Comune di Gressan, dove comunica di essere disposto a fare un'approfondita verifica sulla modalità esecutiva e sulla qualità esecutiva dei lavori incriminati. Giustamente però il collaudatore dice: "venite e ditemi dove devo fare questo accertamento, se dite che non sono state fatte le fondamenta e tutte le altre cose, ditemi dove, io faccio buttare giù il muro e faccio la verifica", anzi è stato chiesto ai firmatari di indicare 3 punti delle opere di arginatura effettuate in cui si sarebbe potuto riscontrare e quindi accertare le anomalie denunciate. A questo fanno seguito delle richieste verbali scritte ai firmatari della petizione per trovare le indicazioni in cui effettuare i sondaggi di controllo e verifica, però non è mai arrivata nessuna indicazione. Qui allora c'è una piccola incongruenza, perché se il mio amico Marco Fey quando faceva il Sindaco fosse venuto da me a dirmi: "guarda che lì hanno fatto una porcheria di lavoro e mi indicava il punto", quando facevo il funzionario, avrei fatto buttare giù il muro e fatto fare una verifica. Se uno mi viene a dire che è stato fatto il lavoro e io gli chiedo di dirmi dove, anzi gli chiedo di darmi 3 punti, ma nessuno si fa vedere, diventa difficile mettere sotto accusa... comunque non è mai pervenuta nessuna indicazione, non si è fatto vivo nessuno. Tenuto conto dell'importanza, perché quando ti dicono che vi sono delle arginature che sono fatte male e potrebbero generare una serie di conseguenze... si è deciso di effettuare questa verifica facendo un controllo approfondito sull'opera, demolendo 5 metri di arginatura dalla cima dell'arginatura fino alla fondazione. Siccome nessuno aveva detto dove farlo, la cosa è stata scelta dal collaudatore, perché il collaudatore ha detto: "se dice lì, probabilmente sarà nella zona più o meno vicina alle case...".
In data 29 settembre, con preavviso dato ai firmatari della petizione, sono iniziate le operazioni di sondaggio dell'arginatura; in data 30 settembre è stata fatta l'operazione in contraddittorio con l'impresa e la Direzione lavori. È stata fatta la misurazione dello spessore del muro e la sua rispondenza progettuale; le valutazioni sulla consistenza e sulla compattezza del manufatto. Si sono presi poi i campioni di cemento e si sono fatti tutti analizzare e anche qui altra annotazione: presenti a questa operazione sono il Sindaco di Gressan, Sig. Mirco Imperial, l'Assessore ai lavori pubblici del Comune di Gressan e un Consigliere comunale. Nessuno dei firmatari della petizione è presente: questo è a verbale, capite che c'è qualcosa che non va. In ogni caso si demolisce il muro, si riscontra che le sezioni sono come da progetto, le fondazioni ci sono come da progetto, le qualità murarie sono come da progetto, si fanno esaminare i campioni di cemento e questi risultano perfettamente conformi; quindi per noi questo è un capitolo chiuso, amministrativamente e contabilmente. Naturalmente succede che vanno avanti gli avvisi "ad opponendum", ossia quelle che lei chiama tutte le proteste dei cittadini sono degli avvisi "ad opponendum"...
(interruzione del Consigliere Segretario Venturella, fuori microfono)
... ma l'avviso "ad opponendum" può essere anche configurato come una protesta: "mi avete fatto una porcheria di lavoro lì, mettetemelo a posto...", voglio dire: "io protesto perché il lavoro per me non è stato fatto bene", non è in senso negativo, tant'è vero che si chiama "ad opponendum". Cosa capita? Io le ho tutte, quindi gliele posso anche fornire con le osservazioni del collaudatore. Capita che arriva anche un avviso "ad opponendum" piuttosto corposo a nome di un ente, salvo poi in sede di verifica scoprire che il Presidente di tale ente dice: "io non ho messo quella firma e non ho mai fatto questo avviso "ad opponendum"", questo è un falso in atto pubblico, che ha comportato da parte dell'Amministrazione regionale un passo che è ovvio. Vi è di più: siccome ci siamo trovati di fronte a dei cittadini che hanno fatto delle dichiarazioni, per non dire illazioni, che il lavoro è stato fatto male... hanno indotto l'Amministrazione regionale per questioni di protezione civile di pubblica sicurezza a fare una verifica. Tale verifica è costata all'Amministrazione regionale 6.500 euro e da questa è emerso che quelle cose che erano state dette erano completamente false. Si pone allora per l'Amministrazione l'obbligo di fare un accertamento per una rivalsa nei confronti di coloro che hanno fatto queste dichiarazioni, anche perché tali persone nel momento in cui si è chiesto di venire a dire dove si sarebbero dovuti fare questi accertamenti non si sono fatti vedere: questo è all'esame dell'Ufficio legale e si verificherà se soprassedere o se chiedere a costoro il risarcimento danni. Dopodiché tutto il resto è procedura. Naturalmente sono seguite le verifiche e la contabilità dei lavori ancora da fare da parte del collaudatore; per quel che mi risulta, è stata firmata l'accettazione, se qualcuno non sarà soddisfatto, potrà fare un ricorso al TAR, ma al momento non mi risulta che la cosa si sia verificata e neanche ho ricevuto. Abbiamo ancora un caso di una persona, stiamo verificando se non c'è una sovrapposizione fra un possibile contributo che ha ottenuto dall'agricoltura, dopodiché ci sarà la liquidazione anche per lui a chiusura della cosa, quindi amministrativamente ritengo che la pratica sia amministrativamente correttamente chiusa, salvo quegli aspetti che non riguardano né le procedure, né le responsabilità dell'Assessorato.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Credo che all'Assessore si debba come risposta una risposta di tipo politico generale, perché ciò che ha illustrato dal punto di vista cronologico e dal punto di vista dei fatti amministrativi è incontrovertibile. Poniamoci però dal punto di vista dei cittadini e facciamo questa ipotesi: osservo che qualcosa è difforme da quello che ritengo opportuno, non nel senso di fare denuncia, ma nel senso della collaborazione più fattiva con l'Amministrazione faccio delle osservazioni e le faccio per iscritto. La risposta qual è stata? E credo sia scritto sulle missive spedite ai cittadini. Non voglio sottolineare, perché non ero presente, il tono usato negli incontri che ci sono stati, ma cosa dicono i 60 cittadini della frazione? Dicono: "guardi, abbiamo solo fatto delle osservazioni e abbiamo prodotto una copiosa documentazione fotografica". Perché lei ci viene a chiedere di indicare in maniera quasi perentoria i punti dove fare i collaudi? Noi le abbiamo fornito la documentazione fotografica, sicuramente la nostra lettera non vuole essere una denuncia contro qualcuno, ma solo una dichiarazione di collaborazione. I cittadini che ho incontrato personalmente mi dicono che vi era un po' una difficoltà nei rapporti, che più che di collaborazione era quasi di gerarchia, nel senso che tu cittadino ti sentivi inferiore perché ti diceva: "dato che tu hai fatto le osservazioni, che queste possono essere considerate come procurato allarme... ossia quasi con un tono..." - e qui riporto solo ciò che è stato scritto, ciò che i cittadini riportano - "... accusatorio". Lei capisce, di fronte all'ostentazione di così tanta forza bruta, naturalmente in senso metaforico, è chiaro che i cittadini si ritirano, solo un cittadino risponde in maniera precisa e dice: "guardate che forse non è così".
Il fatto è che in questa faccenda, forse iniziata male e finita altrettanto, vi è stato un "corto circuito" nella comunicazione, perché sicuramente prima potevano essere fatte alcune cose che non sono state fatte, forse per scelta giusta ma, quando un cittadino fa delle osservazioni, rivolge una domanda all'Amministrazione, non deve essere additato come chi procura un allarme; tra l'altro, minacciandolo che se poi le osservazioni, fatte non a mo' di denuncia in Procura ma come semplici osservazioni, nel caso in cui dovessero risultare infondate e questo lei, Assessore, lo ha confermato, dato che sono costate potrebbe esserci una rivalsa.
Ultime 2 cose, che poi saranno oggetto di una successiva iniziativa perché vorremmo capire, forse un'iniziativa con l'articolo 116, non investendo tutto il Consiglio, ma c'è qualcosa che non mi quadra, perché? I cittadini fanno un'osservazione, producono una documentazione fotografica e gli si risponde da una parte il collaudatore, dall'altra l'Amministrazione che queste osservazioni sono andate "oltre le righe", che possono essere considerate come procurato allarme, che hanno messo in moto tutto un meccanismo, protezione civile e che l'Amministrazione potrebbe fare rivalsa, lo stesso collaudatore indica in questo tema un tema forte, dice: "se sbagliate, poi ne pagherete le conseguenze", allora in che rapporto si mette l'Amministrazione - sto parlando in generale dal punto di vista politico - di fronte a delle osservazioni che vengono trattate come denunce e non lo sono? Lei ha fatto bene a ripercorrere le fasi, a dichiarare che, dal punto di vista amministrativo, qualcosa è chiuso, ma resta il fatto che, di fronte a delle osservazioni di una maggioranza di cittadini delle frazioni che abitano lungo la sponda orografica destra del torrente interessato dai lavori, qualcosa non ha funzionato e sono stati trattati in maniera dura, forse troppo dura. Credo quindi che a questa risposta, pur precisa nella forma e in alcuni contenuti, dovrà seguire una richiesta di chiarimenti, perché vi sono alcune questioni che non sono state oggi chiarite fino in fondo, comunque la ringrazio per la risposta.