Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2963 du 19 septembre 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2963/XII - Creazione di un gruppo di lavoro per la valutazione delle richieste di emergenza abitativa nel Comune di Aosta. (Interpellanza)

Interpellanza

Venuti a conoscenza, dalla risposta all'interpellanza del 23 maggio u.s., che nella Città di Aosta risultavano sfitti 88 alloggi di edilizia residenziale pubblica, di cui 54 in ristrutturazione con consegna graduale a scadenze trimestrali;

Preso atto che sono 35 i nuclei famigliari inseriti nella graduatoria dell'emergenza abitativa, di cui 18 con componenti affetti da inabilità, principalmente motorie;

Tenuto conto che l'essere inseriti in una graduatoria per l'emergenza abitativa, soprattutto in presenza di handicaps, è testimonianza di una situazione di grave disagio, che merita la massima sollecitudine nella ricerca di una valida e duratura soluzione;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Governo regionale se intenda, in concerto con la civica amministrazione di Aosta,:

1) predisporre, un gruppo di lavoro finalizzato a dare risposta a tutte le richieste di emergenza abitativa, attraverso l'utilizzo degli alloggi sfitti dell'edilizia residenziale pubblica e di tutti quelli, in fase di ristrutturazione, che verranno consegnati nei prossimi mesi;

2) verificare che vi sia, in tali disponibilità immobiliari, un numero sufficiente di alloggi privi di barriere architettoniche ed, eventualmente, predisporre gli opportuni interventi perché sia eliminato il maggior numero di barriere architettoniche eventualmente constatate;

3) verificare il cronoprogramma delle consegne di abitazioni ai nuclei familiari in emergenza abitativa, al fine di raggiungere lo standard di un'attesa non superiore a tre mesi;

4) fornire alla Commissione consiliare competente un rapporto dettagliato, comprensivo del numero di alloggi resi disponibili ed effettivamente assegnati, dello scadenzario delle consegne dei prossimi due anni, nonché dei costi sostenuti per l'ospitalità in alberghi, residenze o altro, dei nuclei familiari in graduatoria.

F.to: Sandri - Fontana Carmela

Presidente - La parola alla Consigliera Fontana Carmela.

Fontana (GV-DS-PSE) - Il nostro gruppo ha preso atto della risposta dell'Assessore all'interpellanza del 23 maggio in merito alla consistenza di alloggi di edilizia residenziale pubblica nella nostra Regione. Da tali dati emerge che nel capoluogo su 1.299 alloggi ERP 1.211 sono regolarmente occupati, 54 sono in ristrutturazione e manutenzione, fra cui 29 in consegna graduale trimestrale nei prossimi 2 anni, mentre 34 risultano liberi a vario titolo. Tenuto conto che in una mia interrogazione con risposta scritta emerge che sono ben 35 i casi riconosciuti di emergenza abitativa, la prima cosa che vorremmo capire è come il Governo regionale intenda muoversi per risolvere questa contraddizione: 34 alloggi sfitti contro 35 nuclei familiari in emergenza abitativa. Valutando inoltre la composizione dei nuclei familiari: 7 da una persona, 12 da 3 persone, 3 da 4 persone, 1 da 5 persone, 12 da 2 persone, del tutto compatibili con le tipologie di alloggi di ERP, nonché la presenza di famiglie con soggetti disabili, 18 casi, vogliamo evidenziare la necessità di affrontare non tanto il tema delle dimensioni degli appartamenti, ma quello di barriere architettoniche che potrebbero essere di ostacolo agli inserimenti di questi ultimi nuclei familiari. Infine vorremmo conoscere da parte della Giunta regionale l'intenzione o meno di tenere sotto controllo i tempi per la risoluzione del problema, anche attraverso una dettagliata relazione alla competente Commissione consiliare. Rilevo a questo proposito come 1 dei 35 casi di emergenza abitativa è riconosciuto dal 2001, 1 dal 2003, 1 dal 2004 e 3 dal 2005 e ben 8 dal 2006, dimostrando che per tali concittadini è una condizione cronica, per noi questa è una condizione inaccettabile politicamente e come semplici cittadini. Fra l'altro, una decina di giorni dopo la presentazione di questa interpellanza è emerso sulle pagine locali del quotidiano "La Stampa" la vicenda di 2 Valdostani che a causa di uno sfratto sono costretti a dormire in un'utilitaria. Ebbene, dai dati ottenuti con la mia interrogazione con risposta scritta, questa famiglia è stata riconosciuta in emergenza abitativa il 15 febbraio scorso. Il ritardo è un altro grave motivo che ci porta a chiedere risposte serie ed impegni concreti.

Sandri (fuori microfono) - ... dobbiamo ridirgliela, Assessore, visto che è stato disattento? La illustriamo di nuovo?

Si dà atto che dalle ore 12,05 riassume la Presidenza il Presidente Perron.

Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - Non capisco da cosa tragga certi giudizi il collega Sandri, che in fatto di attenzione non è... io non stavo parlando con nessuno...

"Predisporre, un gruppo di lavoro finalizzato a dare risposta a tutte le richieste di emergenza abitativa, attraverso l'utilizzo degli alloggi sfitti...", eccetera, in merito volevo solo ricordare come il gruppo di lavoro finalizzato a dare una risposta al problema dell'emergenza abitativa è già stato costituito con deliberazione della Giunta regionale n. 206 del 3 febbraio 2007 e integrato con deliberazione n. 284 del 9 febbraio 2007; peraltro, in data 20 luglio 2007, è stato sottoscritto il protocollo d'intenti tra Regione e ARER finalizzato a dare risposta ai casi in graduatoria per l'emergenza abitativa. In relazione al protocollo d'intenti, firmato fra Comune di Aosta e la Regione, il Comune di Aosta si impegna a recuperare 49 alloggi, avvalendosi dell'Azienda pubblici servizi e dell'ARER, mentre la Regione si assume l'onere del finanziamento degli interventi. A tal proposito la Giunta regionale ha disposto con propria deliberazione n. 2439 il finanziamento di euro 1.000.000.

Fra le disponibilità - vengo alla seconda domanda - immobiliari comunali - 89 alloggi, di cui 11 in corso di assegnazione, ne rimangono circa 78 - 1/3 necessitano di interventi di manutenzione ordinaria, mentre i rimanenti 2/3 di interventi di manutenzione straordinaria. Gli alloggi destinati a nuclei familiari con portatori di handicap necessitano di interventi di manutenzione straordinaria particolari, che riguardano l'abbattimento di barriere architettoniche. Molti di questi alloggi purtroppo sono interessati anche da interventi che vogliono risolvere il problema del riscaldamento centralizzandolo. È chiaro che tutti tali interventi potrebbero portare ad un differimento della loro disponibilità rispetto ai tempi che ci eravamo dati. La definizione di un cronoprogramma delle consegne degli alloggi è ovviamente subordinato all'andamento dei lavori stessi e alle esigenze di ristrutturazione, da cui discendono anche i tempi di consegna a conclusione degli stessi. Certo pensiamo che a lavoro ultimato i tempi di attesa non dovrebbero superare i 3 mesi.

Circa "fornire alla Commissione consiliare competente un rapporto dettagliato, comprensivo del numero di alloggi resi disponibili..." non c'è nulla che osti a presentare lo stato di avanzamento dei lavori e la consegna degli alloggi alle Commissioni consiliari quando queste ne fanno richiesta. In qualsiasi momento vi è la piena disponibilità a fornire qualsiasi tipo di informazione.

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - La collega Fontana - nella parte che lei non ha ascoltato della sua presentazione - aveva evidenziato come il problema principale dell'emergenza abitativa è la tempistica. Lei oggi ci ha dato la dimostrazione di come tra una deliberazione e l'altra, fra un problema e l'altro, non sa neanche quando, come, perché arriveranno questi alloggi e saranno disponibili, se avranno le barriere architettoniche o non le avranno, si auspica dall'alto della sua preveggenza e delle sue capacità che a lavori ultimati, non si sa quando, forse a quel punto l'attesa non sarà superiore ai 3 mesi. Noi abbiamo un nucleo di 2 persone di cui una con problemi di deambulazione, che è dall'agosto del 2001 che è in emergenza abitativa, è una vergogna! Il 15 maggio 2003, handicap motorio, 2 persone, un altro nucleo familiare. Abbiamo il caso, citato da "La Stampa", di 2 corregionali valdostani che dormono in un'utilitaria, riconoscimento dell'emergenza abitativa il 15 febbraio 2007. Quante volte allora dovremo trovare la gente in auto, in roulotte, in giro per la Valle d'Aosta in condizioni di disagio perché la Regione, visto che ha aperto un tavolo con il Comune di Aosta... e ovviamente metta le condizioni, metta la buona voglia, metta le capacità per risolvere questo problema? Trentacinque nuclei familiari significa un'ottantina di persone che sono in disagio, la media è da più di un anno e mezzo: questo non è accettabile, soprattutto perché quasi metà hanno dei familiari con handicap motori, quindi sono dei nuclei familiari già in grosse difficoltà per tale motivo.

Ci sembra che l'attenzione della Giunta regionale su questi temi sia veramente scarsa perché le risposte che si dovrebbero dare sono di tutt'altro genere! Noi abbiamo una situazione - lo valuteremo poi nel dibattito sulla legge della casa che è attualmente in Commissione - in cui abbiamo un'Agenzia regionale per l'edilizia residenziale, che è in grado di costruire a 1.300.000 euro al metro quadro e non le si danno i fondi per lavorare decentemente, tant'è che per sfizio ulteriore le si fa pure pagare l'ICI, ossia in Italia abbiamo questa cosa particolare per cui la Chiesa cattolica non paga l'ICI sui propri edifici, mentre l'Istituto delle case popolari sì. Qui stiamo parlando di 1 milione e passa di euro all'anno solo al Comune di Aosta! Vorrei capire allora: le case popolari sono una cosa per cui bisogna "strozzare"... o una cosa da sviluppare? L'ARER è un'agenzia che ha un ufficio tecnico, una capacità di progettazione e di attuazione che è alta, ma bisogna darle i mezzi per funzionare. Qui invece stiamo andando dietro ai pezzettini, alla ristrutturazione... mentre dobbiamo fare grandi investimenti perché tanto i soldi li tirate fuori lo stesso, in quanto - come ha risposto l'Assessore Fosson tempo fa ad un'interpellanza del gruppo "Arcobaleno" - sono centinaia di migliaia di euro in questi anni che si spendono per l'emergenza abitativa, ma non è meglio prendere questi soldi e costruire delle case, non solo ad Aosta, ma in tutto il territorio regionale, in modo da poterle dare alle persone in emergenza abitativa e magari a quelle centinaia di persone che sono in classifica e che continuano ad aspettare. Noi però ci siamo limitati all'emergenza abitativa proprio perché è la cosa più drammatica: ci sono persone che sono in difficoltà stasera di dove andare a dormire! Se non sappiamo neppure dare risposte a queste, significa che non possiamo neppure sperare che nel breve periodo si possa dare una risposta a tutti coloro che hanno diritto a una casa.