Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2960 du 19 septembre 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2960/XII - Conseguenze del fallimento di una società azionista della Verrès S.p.a.. (Interrogazione)

Interrogazione

Appreso che la società tedesca VDN-Eurocoin, proprietaria di una quota del capitale azionario di Verrès S.p.a., è fallita;

Considerato che l'ingresso di VDN-Eurocoin (ottobre 2001) in seno al capitale sociale di Verrès S.p.a. venne decantato dall'allora Assessore regionale dell'Industria come "avente la finalità di realizzare un partenariato commerciale e industriale su scala multinazionale, capace di consentire allo stabilimento valdostano di utilizzare l'apporto di un gruppo leader europeo e mondiale nel campo della monetazione. L'obiettivo è quello di divenire fornitori a livello mondiale di tondelli destinati a diversi usi. In tal senso va considerato il fatto che il mercato del settore non si esaurirà con questa fase dell'euro";

Visto che la ridotta redditività dello stabilimento valdostano e il rischio di una sua ulteriore marginalizzazione sono fonte di comprensibile preoccupazione per le maestranze ivi impiegate;

ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore delegato per sapere:

1) se era a conoscenza del fallimento di VDN-Eurocoin;

2) quando è stato dichiarato il fallimento e chi rappresenta in questo momento la quota in seno al capitale sociale di Verrès S.p.a.;

3) quali sono le prevedibili ripercussioni sull'andamento aziendale e quali ipotesi di subentro sussistono nella quota del socio fallito;

4) quali forme di monitoraggio ha attivato per avere informazioni e dati più tempestivi e più precisi sulla conduzione aziendale nel suo complesso.

F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi

Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, La Torre.

La Torre (FA) - Innanzitutto credo che abbiano fatto bene gli interroganti a porre tali questioni, perché occorre comunque portare l'attenzione su fatti o situazioni che possono avere delle evoluzioni che sfuggono anche al nostro controllo. Questo poi è un caso preciso, dove nella mia risposta richiamiamo società e situazioni che si svolgono al di fuori della nostra portata territoriale, quindi è opportuno avere un costante monitoraggio su questi fatti, quando gli stessi possono avere ripercussioni in Valle. Ho letto nell'interrogazione che nel 2001, al momento dell'ingresso della "VDN-Eurocoin", c'erano delle aspettative; non ricordo quali fossero queste aspettative ma, verificando la situazione ad oggi, devo dire che non è stato un ingresso così fortunato, nel senso che non credo dalle nozioni che ho potuto appurare in questi giorni che le ripercussioni siano state così positive. Dobbiamo però prendere atto di alcune imprecisioni che ci sono per carenza di informazioni anche nella vostra interrogazione. La prima precisazione da effettuare, che corregge la situazione, è che "VDN-Eurocoin" è il gruppo a cui appartiene la società "Eurocoin AG", che invece è l'azionista della "Verrès S.p.a."; è un gruppo che all'interno ha numerose società, fra queste anche la società che possiede il 17,65% della "Verrès". La conseguenza di questa prima informazione precisa è che non esistono agli atti della "Verrès S.p.a." comunicazioni in ordine ad un fallimento della società tedesca "Eurocoin AG": questo solo per precisare, ma le informazioni che voi avete corrispondono invece con uno stato di tensioni che sono avvenute nel gruppo "Eurocoin" e che hanno causato una serie di corrispondenze e di azioni da parte della "Verrès" per cercare di avere un'informazione più precisa e una certezza sulle loro operatività. Infatti, in data 3 marzo 2005, la "VDN-Eurocoin" comunicò alla Zecca e anche alla "Finaosta" che il gruppo nel suo complesso stava attraversando un momento di particolare difficoltà finanziaria e che era intenzione del gruppo di dismettere tutta una serie di partecipazioni, fra queste all'epoca si accennava anche a una dismissione della partecipazione alla "Verrès S.p.a.". Sempre nella comunicazione si dava un'indicazione anche della volontà di cedere questa partecipazione ad un'altra società di cui abbiamo il nome, ma di cui non abbiamo conoscenza precisa di tutta la sua strutturazione: la società si chiamava la "Saxonia Eurocoin Gmbh", che era una società anch'essa partecipata dall'"Eurocoin AG". Come vedete, vi è una complessità di scatole cinesi non semplice da seguire, ma che davano una difficoltà finanziaria del gruppo madre, che era il gruppo "Eurocoin AG". Con lettera dell'11 marzo, conseguentemente alla sollecitazione fatta da "Eurocoin", la "Verrès" si opponeva a tale cessione, argomentando che, in pendenza di rapporti di natura commerciale e finanziaria, l'operazione di cessione avrebbe potuto arrecare eventuali danni alla "Verrès". In qualche modo la "Verrès" e la "Finaosta" mettevano le mani avanti anche per condizionare passaggi che li potevano riguardare, quindi non per essere degli attori subenti di questa situazione. Va fatta un'ulteriore precisazione: successivamente tutti i rapporti commerciali, tutte le situazioni che erano in sospeso si sono poi regolarizzate e quindi gli accordi non potevano avere degli sviluppi con "Eurocoin", perché la situazione era di difficoltà, ma tutto ciò che era stato portato avanti aveva trovato una soluzione corretta senza causare danni alla "Verrès", quindi si prendeva atto di tale turbolenza di questo gruppo, ma tale turbolenza non si rifletteva sull'andamento della "Verrès S.p.a.". Infatti, se vi ricordate, quando abbiamo avuto modo di parlare con la "Verrès S.p.a." abbiamo detto che poi la "Verrès" cercò anche altre strade di internazionalizzazione - ricordate, quando si parlava dell'Argentina e delle altre cose? - e quindi la "Verrès" ha continuato a fare il suo percorso non tenendo più in conto questa partecipazione dubbia.

È accaduto poi un fatto nuovo: in una fase successiva di nuovo l'"Eurocoin" ha comunicato che avrebbe ceduto a "Saxonia" la partecipazione che era in suo possesso e conseguentemente a questa comunicazione venne fatta un'ulteriore comunicazione da parte dello studio legale "Manfredini & Associati", che richiedevano, con una lettera del 13 settembre 2005, la trascrizione della cessione sui certificati azionari. La trascrizione però non ha avuto luogo, poiché alla richiesta di documentazione avanzata dalla "Verrès" in data 14 settembre non vi fu più nessuna risposta; quindi di nuovo si chiese di passare, però ad ulteriore richiesta della "Verrès" di avere le informazioni dovute e doverose non vi fu più nessun seguito, quindi la trascrizione non vi fu. L'ultimo fatto nuovo accaduto è che il 5 luglio 2006 una società inglese di nuovo con questo nome che richiama l'altro, qui non è più l'"Eurocoin" ma "Eurocoin Ltd", scriveva informando non solo la "Verrès" ma tutti gli azionisti, quindi il Poligrafico, la "Finaosta"... comunicando lo scioglimento della "Eurocoin AG" e dicendo che questo era avvenuto il 22 marzo 2005 e in conseguenza di tale scioglimento vantavano in qualche modo il subentro in ogni rapporto giuridico esistente, ossia comunicavano che erano subentrati in questo scioglimento loro come interlocutori, quindi la confusione all'interno del gruppo "Eurocoin" regna sovrana, non all'interno del gruppo "Verrès". Ancora una volta infatti con la stessa linearità e chiarezza il gruppo "Verrès" chiese di acquisire la documentazione, le informazioni, gli atti e quanto permettesse di capire cosa stavano combinando in questo fantomatico gruppo "Eurocoin AG" e ancora una volta non abbiamo avuto nessuna risposta.

Facciamo il punto conclusivo della situazione: "Eurocoin AG" in questo momento risulta azionista della "Verrès", tale situazione non pare allo stato attuale di alcun pregiudizio per la società, nel senso che la società ha chiarito le pendenze e le situazioni che aveva in corso, non ha più intrapreso iniziative con "Eurocoin AG", quindi oggi "Eurocoin AG" è ancora azionista, perché questi sono i documenti notarili, ma nel contempo...

(interruzione del Vicepresidente Tibaldi, fuori microfono)

... ma se non c'è arrivato... ossia noi abbiamo richiesto... vedete che non mi ascoltate... abbiamo chiesto e richiesto, non ci mandano niente, noi, fin quando non ci mandano niente, quelli sono i documenti. I rapporti con "Eurocoin" e con i soggetti che si sono presentati in qualità di successori legali sono attentamente monitorati dagli organi della società e tutte le comunicazioni intercorse con questi soggetti sono state trasmesse per conoscenza anche agli azionisti, all'Istituto poligrafico dello Stato e alla "Finaosta". Ad oggi questa è la situazione, quindi è opportuna la vostra interrogazione, opportuno il fatto di fare un punto su tale situazione ed è evidente che manterremo un monitoraggio strettissimo sull'operatività della "Verrès S.p.a." e sui suoi soci.

Presidente - La parola al Vicepresidente Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Si tratta di una situazione sconcertante, disarmante, anche perché deliberatamente in premessa di questa interrogazione abbiamo citato un passaggio significativo di un intervento che fece l'allora Assessore all'industria, dove si segnalava che l'ingresso del gruppo "VDN-Eurocoin" sarebbe stato di fondamentale importanza a livello commerciale e industriale, su scala multinazionale, per "Verrès S.p.a.". Oggi complici 2 situazioni endemiche che caratterizzano l'industria valdostana: la prima, la superficialità nelle valutazioni "ex ante" che vengono fatte da "Finaosta" e dagli organi regionali competenti; la seconda, l'inesistenza o quasi del monitoraggio "ex post" quando si fanno le operazioni, anche qui complici "Finaosta" o gli organi regionali competenti, scopriamo - ma lo abbiamo scoperto già 2 mesi fa nell'ambito di un'audizione interessante in IV Commissione - che c'è un socio fantasma che di fatto è tenutario di azioni allo stato latente, perché si dice che è fallito. "Il socio Eurocoin è in fase di ristrutturazione a causa di un fallimento" ci venne comunicato per iscritto dall'esponente di "Finaosta" in seno al "CdA". La situazione allora è paradossale, addirittura inverosimile, perché tutto questo passaggio di scatole cinesi - lei ha usato tale termine - che c'è stato dal 2005 ad oggi è il sintomo di un qualcosa che sta degenerando, di una situazione che è in netto peggioramento, di un socio che è stato presentato con determinati requisiti, ma che in realtà non li possiede, di un socio che doveva essere il volano per il rilancio di "Verrès S.p.a." e invece si è rivelato un perfetto latitante, tanto che se lei, Assessore, ha verificato gli ultimi 2 bilanci, questo socio non figura, nessun esponente figura nel "CdA" o si è presentato, né tanto meno si sono presentati all'assemblea annuale di approvazione del consuntivo. Qui allora la situazione è di allarme, di preoccupazione, lei ha detto: "Eurocoin AG è ancora azionista e non c'è alcun pregiudizio per la società, così ci è stato comunicato". Le dirò che, a sentire l'esponente di "Finaosta" nel "CdA", a parte il fatto che - e penso che i colleghi che erano presenti possono esserne testimoni - vi sono state delle informazioni alquanto generiche da parte sua sull'andamento gestionale... e questo apre un altro punto interrogativo: che ci stanno a fare certi rappresentanti nei "CdA" quando non possiedono informazioni certe e immediate sull'andamento societario o l'evoluzione delle persone che rappresentano le singole quote? Ma lui stesso ha detto: "non sappiamo chi rappresenta oggi quella società, se c'è ancora quella società o meno". A parte la ricostruzione storica che lei ci ha fatto, Assessore, e noi le chiediamo chi le ha dato quelle informazioni che "Eurocoin AG" oggi è ancora socio, perché a leggere la dichiarazione dell'esponente di "Finaosta" nel "CdA"... si dice che il socio "Eurocoin" è fallito. Lei ci dice che il socio "Eurocoin" è ancora all'interno della società, ma allora stridono queste 2 dichiarazioni: la sua con quella dell'esponente nel "CdA", perché o non vi siete sintonizzati a sufficienza, o avete improvvisato il monitoraggio dell'ultima ora...

(interruzione dell'Assessore La Torre, fuori microfono)

... "c'è poco da sintonizzarsi" dice... abbiamo perso un socio, lo abbiamo perso per strada un socio, ma abbiamo perso quel socio che doveva avere una funzione chiave non solo nell'acquisizione degli ordinativi, come ci venne presentato, ma addirittura nell'acquisizione delle forniture. Era un socio chiave, era l'ingresso di un socio che rappresentava un gruppo che è di primaria importanza o addirittura "leader" europeo e mondiale nel campo della monetazione. È stato un "bluff" clamoroso e naturalmente di questo "bluff" oggi si scopre non solo l'esistenza... perché lei rispondendo a una nostra interpellanza del 20 giugno scorso, dove le chiedevamo quali informazioni possieda in relazione all'andamento gestionale della società, non ci ha detto nulla! Noi lo abbiamo scoperto a posteriori e quindi abbiamo il tempo e la buona fede che ci giustificano, ma questa notizia è del marzo 2005, di 2 anni e mezzo fa, di un socio che si era perso per strada, che è fallito, che ha visto il subentro di nuovi soggetti che hanno naturalmente dato l'impressione di essere scatole cinesi vere e proprie e che oggi lasciano la "Verrès" "in braghe di tela"! La situazione è allarmante, queste preoccupazioni sono in capo anche alla gente che lì lavora e che vede che c'è un disordine amministrativo e organizzativo che non può lasciarci indifferenti. Nonostante la sua flemma e le sue parole rassicuranti, Assessore, noi le diciamo che la situazione non è quella che lei ci vuole rappresentare. La situazione è alquanto problematica e urge un suo intervento concreto presso il "CdA" di "Verrès S.p.a.".