Objet du Conseil n. 2955 du 19 septembre 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2955/XII - Carenze nel funzionamento dei servizi di ginecologia territoriale. (Interrogazione)
Interrogazione
Venuti a conoscenza che da alcuni mesi è sospeso il servizio ambulatoriale di ostetricia e ginecologia nel poliambulatorio di Donnas, nonché nei consultori di Verrès, Gaby, Antey-Saint-André, Saint-Pierre e Valtournenche;
Tenuto conto che nella nostra Regione il numero di medici specialisti in ostetricia e ginecologia è relativamente contenuto e che anche l'équipe ospedaliera ha un organico non del tutto sufficiente per l'attività istituzionale;
Ribadita la necessità di garantire a tutte le cittadine valdostane un servizio essenziale come quello della ginecologia territoriale, non solo per la sua rilevanza diagnostica terapeutica, ma anche per l'importanza in medicina preventiva e più in generale nell'educazione sessuale e alla salute;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per conoscere:
1) i motivi della mancata sostituzione del personale medico già addetto ai servizi di ginecologia territoriale;
2) i tempi nei quali tale disservizio si prevede sarà risolto;
3) quanti siano i medici valdostani specialisti in ostetricia e ginecologia dipendenti dall'USL o che comunque intrattengano con l'USL rapporti professionali;
4) quali attività, e in quali sedi, saranno mantenute attive nel settore ostetrico-ginecologico territoriale nella nostra Regione per l'anno 2008.
F.to: Fontana Carmela - Sandri
Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Fosson.
Fosson (UV) - C'est vrai, depuis le mois de juillet quelques services gynécologiques territoriaux importants ont été fermés. Cela est dû malheureusement à l'imprévue et grave maladie d'un gynécologue au moment où déjà un autre gynécologue aurait dû être substitué et qu'il est au moment démissionnaire. Seulement un gynécologue était en service dans le mois d'août, le manque de remplacement est causé par l'absence de tous gynécologues disponibles pour un bref remplacement du mois d'août sur le territoire valdôtain et dans les Régions limitrophes. Le Directeur des services territoriaux, M. Poti, a fait plusieurs recherches dans ce but, dans ce cas un système au nombre très restreint comme le nôtre montre bien sûr sa faiblesse. Le Service de gynécologie de l'Hôpital, qui est en train de réorganiser ses ressources et sa fonctionnalité, n'a pas réussi à répondre convenablement dans l'été à ce problème, comme on lui avait demandé, tandis que dans la prochaine semaine il y aura la substitution à Donnas avec un gynécologue de l'Hôpital. Actuellement les gynécologues dépendants sont 10, plus 2 médecins qui ont un rapport libre professionnel et 2 gynécologues conventionnés sur le territoire sont au moment en fonction. Je dis encore que malheureusement aucun jeune valdôtain fréquente à présent l'Ecole de spécialisation en gynécologie.
Quelle est notre intention? Notre intention est celle de garder l'activité territoriale présente au mois de juillet 2007, de la renforcer avec l'activation d'un service de grossesse physiologique. Pour faire cela on a demandé et obtenu à l'Ecole de spécialisation de Turin l'autorisation à la convention d'un diplômé, qui aura une convention avec nous dès le 15 décembre de cette année. A ce moment nous soutenons surtout l'importance du service hospitalier de gynécologie pour assurer l'ouverture régulière de cabinets de consultation sur le territoire. En effet avec la délibération n° 2279 du 23 août, par dérogation au plan des engagements fixés pour le Pacte de stabilité, les pratiques prévues pour le concours ont été mises en marche, afin d'occuper à bientôt les 2 places disponibles de médecin gynécologique. Cela donnera stabilité au système de la gynécologie territoriale, qui est très important et qui sera ouvert de nouveau à Donnas dès le prochain lundi.
Président - La parole au Conseiller Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Forse anche per la non abitudine all'eloquio in francese mi sembra che l'Assessore sia stato estremamente sintetico, forse un po' troppo, sulla risposta, perché abbiamo captato che simpaticamente si è impegnato a riaprire da lunedì prossimo il consultorio di Donnas, ma non ci ha dato risposte rispetto ai consultori di Verrès, Gaby, Antey-Saint-André, Saint-Pierre e Valtournenche. Non credo che un solo medico ospedaliero che vada sul territorio poi vada a coprire tutte queste presenze territoriali. Ci troveremo quindi ancora ad avere sul territorio dei "buchi" rilevanti e questo sembra andare in una linea politica che da qualche mese l'Assessorato sta esprimendo di favorire i privati sul territorio. Evidentemente soprattutto in bassa valle qualche istituto privato in questo periodo ha un gran daffare, proprio perché il pubblico è chiuso e, per avere una visita ginecologica sul territorio, bisogna andare dai privati. Questa è una scelta che monitoreremo, che ci dispiace, soprattutto perché il "tampone" che è stato messo - quello di inviare un ospedaliero sul territorio - si dimostra un vero "taccone" perché: primo, non copre tutto il territorio; secondo, perché non può fare che per il poco orario a disposizione il minimo di attività clinica, quindi è totalmente impossibile pensare di potenziare sul territorio, di sviluppare sul territorio, di attuare sul territorio tutte quelle attività legate alla medicina preventiva, all'educazione sessuale alla salute, alla prevenzione dell'aborto che invece sono fondamentali. Dobbiamo dare la possibilità alle donne di avere tutti gli strumenti necessari affinché questa parte fondamentale della loro vita sia vissuta nel modo più sereno possibile.
È anche stato scorretto perché ci ha detto quanti sono i ginecologi, ma non quanti gli specialisti in ginecologia, come avevamo spiegato; dal che si vedrebbe che nell'Ostetricia ospedaliera circa una metà sono degli specialisti, gli altri hanno acquisito esperienza, ma non sono specialisti in materia. Le nostre informazioni invece ci dicono che c'erano ben 2 sumaisti disponibili, che probabilmente non entravano nelle grazie, nelle scelte dell'Assessore, quindi non sono stati coinvolti in tale attività. Penso che, da questo punto di vista, si debba fare una grossa riflessione, perché si rischia davvero di smantellare l'attività territoriale. Sul territorio bisogna che vi siano degli specialisti che si dedicano a questo, perché è un tipo di attività completamente diversa da quella ospedaliera, che ha bisogno di un approccio diverso, ma anche di una dedizione diversa. Chi dall'Ospedale esce qualche ora sul territorio va così "en passant", senza essere profondamente interessato e coinvolto nel progetto; bisogna invece trovare delle persone che stabilmente si dedicano a questo, così come era stabilmente impegnato su tale punto il collega che, purtroppo, ha subito queste grosse difficoltà dal punto di vista sanitario.
Non vorremmo che si trascurasse il servizio al cittadino e si andasse dietro a delle proprie politiche, per cui si assume questo perché è simpatico, non si assume quello, non si rinnova la convenzione perché non è simpatico, si mettono le condizioni ovviamente, per esempio, al Primario di ritirarsi al 1° novembre perché non ha un "feeling" particolare con l'Assessore... non ho nessuna particolare predisposizione per questo o per l'altro, ma credo che questo dovrebbe essere l'atteggiamento anche di chi ci governa, soprattutto in un settore come quello della salute... politicizzare le scelte dei medici, dei primari, dell'organizzazione credo sia l'errore più grosso che si possa fare. Auspico che su tale tema l'Assessore riesca a superare questa fase di disorientamento e trovi il più rapidamente possibile le risorse umane affinché sul territorio si impiantino nuovamente degli specialisti in ginecologia al servizio della popolazione in tutti i consultori che sono stati attivi finora. È un'esigenza della popolazione ed è un'esigenza anche delle operatrici e degli operatori del territorio, perché non si può pensare di organizzare dei corsi nelle scuole, dei corsi per le lavoratrici, dei corsi per la popolazione in generale di medicina preventiva in tale settore se non c'è un professionista stabile con cui organizzare dei progetti: questo vale per le ostetriche, vale per le infermiere professionali, vale per le assistenti sanitarie, è un'esigenza, è assolutamente indispensabile.
Un'ultima osservazione: spero che le nostre valutazioni sulla volontà di favorire il privato siano malignità, me lo auguro, ma è l'Assessore che ci deve smentire con i fatti e non con le parole.