Objet du Conseil n. 2947 du 27 juillet 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2947/XII - Reiezione della mozione: "Revisione delle procedure ex lege n. 18/1998 per il conferimento di incarichi di consulenza da parte dell'Amministrazione regionale".
Mozione
Viste le osservazioni critiche sollevate da più parti nei riguardi del frequente utilizzo di consulenze da parte dell'Amministrazione regionale;
Constatato che la l. r. n. 18/98 che disciplina la materia delle consulenze risulta ormai datata e che andrebbe rivista alla luce delle più recenti indicazioni della disciplina amministrativa, anche perché non sono sempre chiari e trasparenti i criteri di scelta del consulente;
Ricordato che sono state di recente emanate a livello ministeriale delle linee di indirizzo in materia di affidamento di incarichi esterni e di collaborazioni coordinate e continuative, che mirano a rendere più trasparente tutto l'iter procedurale, dal momento della scelta della persona cui affidare le consulenze alla possibilità per gli utenti di conoscere tramite via telematica gli elenchi dei consulenti, oltre all'oggettiva durata e compenso dell'incarico;
In attesa della revisione della legge 18/98;
il Consiglio regionale
Impegna
la Giunta regionale a:
1) disciplinare e a rendere trasparenti le procedure per il conferimento di incarichi, ivi comprese quelle finalizzate
- a verificare l'assenza nella struttura di personale in possesso dei requisiti di professionalità necessari;
- e a pubblicizzare l'intenzione di ricorrere a consulenze esterne;
2) inserire in banche dati regionali accessibili al pubblico per via telematica, gli elenchi dei propri consulenti, indicando l'oggetto, la durata ed il compenso dell'incarico.
F.to: Squarzino Secondina - Venturella - Bortot
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Con questa mozione torniamo su una questione che abbiamo affrontato anche oggi pomeriggio, seppure in modo diverso, e che è oggetto di nostre riflessioni quasi tutti i Consigli: il problema delle consulenze.
Avevamo già presentato un'interpellanza in cui chiedevamo che ci fosse maggiore trasparenza sul modo con cui vengono date le consulenze; a parte quello, riconosciamo che ce ne sono alcune di cui alla legge n. 18, per le quali si possono seguire procedure diverse, ma la legge n. 18 - in base alla quale si danno gli incarichi a soggetti esterni all'Amministrazione - indica chiaramente l'ambito in cui può essere data una consulenza. Dice cioè che gli incarichi sono finalizzati a soddisfare particolari esigenze, eccedenti le normali competente del personale dipendente, quindi sono competenze ulteriori rispetto a quelle che ha il personale, ovvero in assenza di personale in possesso dei requisiti e delle professionalità necessarie o quando il medesimo non possa essere distolto dalle normali attività di servizio.
Nelle deliberazioni di incarico viene sempre detto nel motivato provvedimento della Giunta regionale che - visto che è chiesta anche la motivazione della scelta del candidato da parte dell'articolo 9 di questa legge - c'è questo nuovo incarico, non si ravvisano all'interno della pubblica amministrazione competenze necessarie per svolgerlo oppure il personale ci sarebbe, ma è occupato in altre mansioni, per cui si decide di dare un incarico.
Recentemente sono state emanate dal Governo italiano una serie di linee di indirizzo per l'affidamento degli incarichi di consulenza nelle pubbliche amministrazioni. Alcuni Consigli fa, quando avevo chiesto al Governo regionale se intendeva applicare queste nuove linee di indirizzo, mi è stato risposto che esisteva già una legge regionale, la n. 18. È vero, l'abbiamo, ma nelle linee di indirizzo che sono state emanate dal Governo italiano si indicano alcuni elementi per una maggior trasparenza, che chiediamo vengano inseriti adesso anche nella nostra legislatura, completando la nostra legge n. 18. Dicono, queste linee di indirizzo, che ogni amministrazione ha l'obbligo di rendere pubbliche le procedure comparative per il conferimento degli incarichi di collaborazione, nel senso che non è sufficiente dire che nella nostra struttura non ci sono queste competenze. Allora si chiede che si faccia una comparazione fra le competenze che vengono richieste e le competenze presenti, per vedere se non ci sono queste competenze.
Seconda osservazione: bisognerebbe anche che queste procedure comparative fossero rese pubbliche su un sito Web. Noi diciamo che, proprio perché nell'ottica della maggiore trasparenza delle modalità con cui vengono effettuati gli incarichi assegnati alle consulenze, chiediamo che, pur rimanendo la legge n. 18, che è la nostra legge madre, si disciplini anche con un regolamento interno come rendere trasparenti le procedure che verificano l'assenza nella struttura del personale in possesso dei requisiti, cioè come rendere pubblica questa comparazione, altrimenti è solo un'affermazione: non ci sono competenze nella nostra struttura. Se si facesse una verifica, come si indica in queste linee di indirizzo per l'affidamento di incarichi di consulenza, forse si riuscirebbe a trovare ugualmente quelle competenze, oppure si potrebbe dire: "queste competenze non sono sufficienti, andiamo oltre", anche perché, molte volte, alcune competenze che forse non sono presenti in quella piccola struttura che necessita di quelle competenze, magari sono presenti nella struttura più ampia dell'Amministrazione regionale.
Attraverso questa pubblicizzazione delle procedure comparative per il conferimento degli incarichi di collaborazione si rende pubblica anche la volontà di conferire incarichi di consulenza, perché adesso le deliberazioni... come sono scritte? ... Vista questa necessità... visto che nella struttura non ci sono persone che hanno queste competenze... vista la disponibilità manifestata dal sig. "Tal dei Tali"... riteniamo, avendo questo signore le competenze, di dover attribuire queste consulenze... cosa si chiede? Si chiede di pubblicizzare l'intenzione di ricorrere a consulenze esterne, oppure possiamo anche cambiare questa parte dicendo che un modo per pubblicizzare l'intenzione di ricorrere a consulenze esterne può essere fatto in vari modi. Ad esempio, il 3 giugno, la Regione Val d'Aosta, nel momento in cui deve trovare consulenti per quanto riguarda i programmi comunitari, lì dove ci devono essere delle modalità trasparenti, la Regione dice: "Le Gouvernement régional a approuvé la constitution d'un répertoire de personnes n'appartenant pas à l'Administration régionale et susceptibles d'être mandatées aux termes de la loi régionale n° 18 par les structures de la Région, en qualité de collaborateurs à une réalisation des actions liées aux programmes communautaires et étatiques. Aux fins de l'inscription au répertoire, tout candidat doit être titulaire d'une maîtrise et toutes les autres données nécessaires".
La nostra richiesta è questa: perché, come nel momento in cui la Regione cerca consulenti o collaboratori per i programmi comunitari e statali, ed è obbligata ad istituire una lista di persone disponibili, la stessa cosa non può essere fatta in tutte le altre situazioni? Questa è la nostra richiesta, perché l'impegno a chiarire meglio come avviene la comparazione, perché si è costretti a ricorrere all'esterno piuttosto che all'interno per svolgere certi incarichi e il fatto di attivare un "répertoire" che consenta a tutti di potersi segnalare come disponibili per un certo incarico, consentirebbe di rendere trasparenti le scelte che fa l'Amministrazione regionale. Forse questo limiterebbe un poco una serie di critiche che si fanno al modo con cui vengono scelti i vari consulenti, ci sarebbero dei criteri chiari, trasparenti e oggettivi che tutti potrebbero controllare: questo è il senso della nostra mozione.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Sarebbe sinceramente inopportuno, in una materia così delicata, che probabilmente - come osservava prima il collega Ottoz - potrebbe far parte di alcune risultanze della celebre Commissione sui costi della politica, che noi, nell'esaminare questioni del genere, ci rifacessimo - come da lei esplicitato in premessa - a questo documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che poco aggiunge alla disciplina vigente in Val d'Aosta, ma è in realtà una circolare applicativa.
Ora, che noi, fieri della nostra autonomia legislativa e regolamentare, si debba andare a ricopiare quello che è peggio delle nostre leggi in vigore, mi sembra totalmente sbagliato! Peraltro, alcune delle cose che lei segnala, ci sono già: la motivazione per cui c'è l'assenza nella struttura di personale in possesso di requisiti di professionalità è regolarmente citata nelle deliberazioni di Giunta e, per quel che riguarda gli aspetti telematici, siamo in fase di completamento, ma già oggi questi elenchi vengono inviati ai Consiglieri regionali per via telematica; pertanto credo che alcuni spunti siano interessanti - ne potremo discutere -, ma che in questa fase, sulla mozione, ci si debba astenere.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Se sono interessanti gli spunti, allora accettiamoli!
Non ho detto nel mio intervento che dobbiamo obbedire a quanto viene fatto a livello ministeriale, ho solo detto che a livello ministeriale vengono alcune indicazioni che potrebbero aiutarci a rendere più trasparente la nostra legge n. 18. Non che dobbiamo obbedire, ma ci fanno riflettere e ci danno l'indicazione di due strumenti che potrebbero rendere più trasparente l'applicazione della legge con cui attribuiamo gli incarichi. Uno che è quello non solo di scrivere la motivazione: "non abbiamo trovato risorse", ma di individuare le modalità con cui non si trovano le risorse. Faccio l'esempio del geologo, solo di ieri o l'altro ieri; una struttura ha bisogno di quelle competenze, prima verifica, ma non solo dicendo: ho visto che non ci sono, ci saranno invece delle procedure. Abbiamo bisogno di queste competenze per fare questo lavoro, c'è qualcuno qui che è disposto a farlo, sì o no, e se all'interno ci sono persone che hanno queste competenze e il tempo per farlo, perché cercare altrove? Però la presenza di competenze interne emerge solo se c'è una procedura chiara, non solo l'affermazione "avendo verificato che", e basta, e questa è la prima osservazione interessante per la nostra legge regionale.
Seconda osservazione: la CE probabilmente ci chiede trasparenza per gli incarichi e si è stati obbligati a definire le procedure per fare una lista di persone disponibili a fare un certo tipo di lavoro e chi vuole iscriversi si iscrive. Poi sceglierò dentro la lista, certo che ci saranno dei criteri con cui scegliere, ma intanto ho dato a tutti l'informazione che c'è la volontà di coprire con una consulenza quell'incarico, e poi consento a tutti gli interessati di farsi avanti. Scommetto qualunque cosa che nessuno dell'opinione pubblica sa che c'è la possibilità di una consulenza finché non vede la deliberazione in cui è stata attribuita la consulenza per la tale persona. Noi chiediamo che per quella consulenza si faccia un "répertoire" e poi si vada lì, a scegliere, per rendere più trasparente le decisioni dell'Amministrazione.
Chiediamo che ci si pronunci su questa mozione.
Presidente - Pongo in votazione la mozione in oggetto:
Consiglieri presenti: 29
Votanti e favorevoli: 6
Astenuti: 23 (Borre, Caveri, Cerise, Cesal, Ferraris, Fey, Fiou, Isabellon, Lanièce, La Torre, Lavoyer, Maquignaz, Marguerettaz, Ottoz, Perron, Praduroux, Rini, Salzone, Stacchetti, Vicquéry, Viérin Adriana, Viérin Laurent e Viérin Marco)
Il Consiglio non approva.