Objet du Conseil n. 2939 du 27 juillet 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2939/XII - Continuazione della discussione congiunta delle proposte di legge n. 133 e 142 e di una risoluzione, per il contenimento dei costi della politica.
Président - Je rappelle là où nous étions. Il y a la discussion conjointe des objets n° 36, n° 37 et n° 46 de l'ordre du jour. Hier on avait suspendu les travaux dans la discussion générale; nous pouvons reprendre le débat.
La parole au Conseiller Vicquéry.
Vicquéry (UV) - Justement, suite au débat qui a été entamé hier soir, par rapport aux points cités et aux accords que nous avons faits, je demande la suspension des travaux pour la convocation de la Conférence des Chefs de groupe.
Président - Le Conseil est suspendu pendant 15 minutes et une réunion des Chefs de groupe est convoquée dans la Salle des commissions.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 9,08 alle ore 10,23.
Presidente - Riprendiamo i lavori. È stato depositato alla presidenza un nuovo testo di una risoluzione sull'argomento che vi sarà distribuito, a firma dei colleghi Vicquéry, Viérin Marco, Ferraris, Tibaldi, Lavoyer, Ottoz e del Presidente Caveri.
Siamo sempre in discussione generale.
La parola al Consigliere Vicquéry.
Vicquéry (UV) - Voglio presentare il documento che il gruppo dell'"Union Valdôtaine" ha firmato assieme agli altri gruppi consiliari, con esclusione dei gruppi dell'"Arcobaleno" e dei "DS". È un documento di cui do lettura perché nella sua sintesi, a nostro parere, è comprensivo di tutte le richieste che sono emerse durante il dibattito consiliare di ieri:
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Segnalato come il dibattito in corso sui costi della politica risulti importante e significativo con l'obiettivo di contemperare l'efficacia, l'efficienza e l'economicità della democrazia con i principi di risparmio e di austerità;
Preso atto dei contenuti del Patto interistituzionale fra Governo, Regioni e Province autonome, Province, Comuni e Comunità montane per il perseguimento di obiettivi comuni, ai fini del contenimento del costo delle Istituzioni stipulato il 12 luglio scorso;
Ritenendo condivisibili l'impostazione del documento - in particolare con l'esigenza di razionalizzazione dei costi dei diversi livelli di Governo - e la conseguente assunzione di responsabilità in capo alle nostre Istituzioni nel rispetto dello Statuto di autonomia;
Sottolineata l'importanza di intraprendere azioni concrete di sistema evitando ogni logica parziale e spezzettata;
Stabilisce
di dare mandato alla Conferenza dei Capigruppo di svolgere un esame della situazione esistente e di proporre entro il 30 novembre 2007 - nella comparazione con l'esterno e nella verifica complessiva del settore pubblico in Valle - soluzioni concrete per un contenimento dei costi della democrazia regionale in una logica di equità e di rapporto fra i differenti livelli di rappresentanza democratica e in coerenza con le decisioni complessivamente assunte dal sistema delle Regioni italiane;
di impegnare il Governo regionale alla definizione di un Patto fra Regione ed enti locali finalizzato alla razionalizzazione delle competenze, all'utilizzo delle risorse finanziarie degli enti locali e al contenimento dei costi della democrazia locale;
di rendere pubblica sul sito web del Consiglio regionale la seduta conclusiva della Conferenza dei Capigruppo.
Questo documento è un segnale forte, decisivo, rispetto al dibattito in corso sui costi che preferiamo definire "i costi della democrazia", ed è una risposta concreta alla demagogia che ieri è stata emanata a più mani durante il dibattito da parte dei gruppi dell'"Arcobaleno" e dei "DS", demagogia pura, demagogia che è il contrario della democrazia, demagogia che denota un vuoto totale di proposte. Nel nostro documento abbiamo accolto tutte le richieste che sono state avanzate dalla bozza di documento presentata dai gruppi dell'"Arcobaleno" e dei "DS", perché il documento che proporremo alla votazione recepisce la necessità di ragionare sui costi delle istituzioni Regione ed enti locali e sui costi in generale della democrazia.
Riteniamo sia molto limitativo ragionare - come ci è stato proposto - su alcuni aspetti specifici minimalisti dei disegni di legge che sono all'ordine del giorno, disegni di legge che vanno a colpire 3, 4 persone in Val d'Aosta: ex Senatori, ex Deputati, ex Consiglieri regionali. Noi ragioniamo in termini più complessivi, vogliamo dire con forza che la nostra Regione non ha nulla da temere nei confronti delle altre Regioni rispetto ai costi. Siamo però consapevoli che c'è un comune sentire da parte della popolazione rispetto non tanto e non solo ai costi, ma rispetto al ruolo di democrazia rappresentativa ed è su questo punto che vogliamo incentrare la nostra attenzione: il ruolo della democrazia rappresentativa a livello di Regione, a livello di Comune, a livello di Comunità montana. Dobbiamo chiederci se quello che stiamo facendo lo stiamo facendo bene e se lo stiamo facendo rispettando le esigenze della popolazione valdostana. Se la risposta è "sì", non temiamo confronti; se la risposta è "no", dobbiamo porci problemi che vanno ben al di là della tematica delle indennità.
In questo documento vogliamo anzitutto informare la popolazione, conoscere; il primo punto di partenza è la conoscenza dei dati, dopodiché si può e si deve contestare, criticare. Oggi siamo di fronte ad una situazione nella quale, giustamente, le indennità dei Consiglieri regionali sono pubbliche, ma siamo totalmente all'oscuro di qual è la qualità di vita e il livello di indennità di tutta una serie di rappresentanze di democrazia diretta ed indiretta e di fette della popolazione valdostana che assumono dei ruoli importanti nella società civile. Vogliamo solo fare un raffronto; dopodiché ci chiederemo, in tutta trasparenza, qual è il ruolo del Consigliere regionale.
Riteniamo che il ruolo del Consigliere regionale debba essere un ruolo di alto livello, perché rappresentiamo l'Assise più importante della nostra Regione (speriamo di rappresentarlo con dignità, ognuno risponde per sé stesso) ma vogliamo ribadire con forza che ci sono ruoli istituzionali diversi: c'è il ruolo di rappresentanza legislativa (che è il nostro); c'è il ruolo di rappresentanza amministrativa (che è di altri); c'è il ruolo di rappresentanza gestionale (che è di altri ancora). Vogliamo mettere sul piatto della bilancia questo dibattito e non limitarci a banalizzare il tutto rispetto a quanto percepisce uno e quanto percepisce l'altro.
La conclusione potrebbe essere identica, ma il punto di partenza è un altro. Il punto di partenza non è di dire che siamo pagati troppo, collega Bortot, nessuno vieta a lei, anziché di accompagnare l'anziano, di dargli una parte della sua indennità e ognuno risponde per conto suo. Io non verrò sicuramente in Consiglio regionale a dire quali sono i miei comportamenti nella mia vita privata. Di certo c'è che, se la logica è quella di confrontare le pensioni sociali con le indennità e gli stipendi di chi assume un ruolo importante nella società, siamo su livelli di discussione diversi. Non è questo il metodo di lavoro, anche perché potremmo parlare ore rispetto al welfare valdostano, ma non voglio entrare su questo tema. La Val d'Aosta è quella che spende di più e meglio di tutte le altre Regioni rispetto al sistema sociale: è un dato ufficiale pubblicato dal Ministero e dalle riviste di settore. Si potrà fare di più, sicuramente, però siamo quelli più virtuosi, siamo quelli che spendiamo di più e meglio in sanità. Il nostro ruolo è quello di utilizzare al meglio le risorse pubbliche, ma non possiamo metterci sul livello che lei ha utilizzato, anche abbastanza offensivo rispetto a coloro che siedono attorno a questo tavolo, perché non è permesso a nessuno entrare nel merito di comportamenti individuali, in quanto potremmo discutere a lungo sul metodo di lavoro, su come si lavora in Consiglio o in commissione, su come ci si atteggia nei confronti della società civile... non lo accettiamo questo tipo di atteggiamento, così come non accettiamo metodi che sono definibili "gattopardeschi", alla "Tomasi di Lampedusa"!
Il collega Sandri vuole insegnarci la morale e l'etica; il collega Sandri è quello che, non più tardi di un anno fa, ha proposto con forza - ed è stato appoggiato dagli altri gruppi - l'aumento del finanziamento ai gruppi consiliari, dicendo cose che non voglio riferire in questa sede, per correttezza, ma... la motivazione non era così nobile! Il Consiglio ha approvato l'aumento del finanziamento ai gruppi consiliari su proposta del collega Sandri, questo dovrebbe rientrare in una logica dei costi della politica, o... no? Perché se il metodo è quello di far vedere "lucciole per lanterne", possiamo ragionare su tutta una serie di settori; se la logica è quella di cambiare tutto per cambiare nulla, non ci stiamo! Le proposte di legge che presentate sono minimaliste e non risolvono alcun problema. Il nostro documento, invece, vuole prendere nell'insieme le tematiche e affrontarle nell'insieme, ed è un documento serio, il vostro è una proposta minimalista, anche se avete più volte ribadito che volete dare un segnale.
Noi non vogliamo dare un segnale, vogliamo proporre delle soluzioni concrete, perché dare il segnale della riduzione del 10% è "aria fritta", in quanto il problema di fondo è se noi stiamo facendo bene o male il nostro lavoro; se lo facciamo male, dovremmo avere il coraggio di dire che sediamo in questa sede gratuitamente, non con la riduzione del 10% o con la partecipazione per 5 minuti attorno al tavolo della commissione per non perdere il gettone di presenza. Questa è serietà, il resto è demagogia ed è anche un metodo falso di atteggiarsi nei confronti del cittadino... questo non lo accettiamo! Il vostro documento non solo è minimalista, ma è provocatorio, perché volete solo atteggiarvi di fronte all'opinione pubblica. Il fatto che la collega Squarzino si sia rifiutata di firmare il nostro documento perché le sedute dei Capigruppo non sono tutte pubbliche, è la dimostrazione di un certo modo di pensare strumentale. In Conferenza dei Capigruppo abbiamo richiesto la loro firma, la risposta è stata "no", perché vogliamo che tutte le sedute siano pubbliche. Alle rimostranze da parte nostra che ci potrebbero essere problemi di privacy la risposta è stata "no", perché interessa solo poter dire all'esterno che loro sono i primi della classe, ma... dimostreremo che così non è! Dimostreremo che non abbiamo nulla da nascondere!
Il vostro documento è mirato "ad personam", volete solo punire chi ha ricoperto il ruolo di Senatore, Deputato e quant'altro, e questo non è un modo di lavorare, non è il nostro tipo di atteggiamento. Noi vogliamo ragionare sul ruolo delle istituzioni, vogliamo ragionare sul ruolo dei partiti, vogliamo ragionare sul ruolo dei Comuni. Siamo convinti che la democrazia si esplicita in modo complessivo, difendiamo il ruolo di rappresentatività dei partiti, difendiamo il ruolo importantissimo dei Comuni, e non accetto, collega Sandri, che lei venga a strumentalizzare quanto ho cercato di dire in sede di Capigruppo! Ho solo detto, collega Sandri, che ci sono ruoli diversi fra Consiglio regionale e Sindaci: uno è un ruolo legislativo, l'altro è il ruolo amministrativo, e il ruolo legislativo, essendo rappresentativo di tutto il popolo valdostano, è ad un livello superiore rispetto al ruolo del Sindaco. Non mi metto a discutere se il Sindaco di Aosta ha una funzione e una responsabilità più importante rispetto al Consigliere Vicquéry. Sicuramente il Sindaco di Aosta ha una responsabilità maggiore rispetto al semplice Consigliere Vicquéry, ma sicuramente il Consigliere Vicquéry si è messo in lista, è stato eletto dal popolo regionale e rappresenta il popolo regionale! Il Sindaco di Aosta si è messo in lista, è stato eletto dal Comune di Aosta e rappresenta il cittadino di Aosta! Questa è la differenza, al di là del livello istituzionale; poi, se lei vuole strumentalizzare, strumentalizzi pure, ma sia ben chiaro che andremo a vedere anche chi ha proposto l'indennità dei Sindaci. L'"Union Valdôtaine" è stata l'anima di questo, perché da sempre ha ritenuto e ritiene tuttora che il Sindaco nel sistema federalista sia alla base della democrazia, per cui non accettiamo che lei, interpretando a modo suo le parole che ho espresso in sede di Conferenza dei Capigruppo, tenti di demonizzare il sistema comunale.
Non accettiamo il suo atteggiamento rispetto alla casta, è deprimente! Se lei si sente di far parte di una casta, la prego, si dimetta da questo Consiglio regionale, farebbe un piacere non a noi, perché è anche simpatico fuori dall'ufficialità, ma farebbe un piacere alla comunità valdostana, perché se casta è, essa deve essere combattuta in quanto è l'affosso della rappresentanza democratica! La logica della casta è quella che porta alle dittature! La marcia su Roma non fu una marcia trionfale, la marcia su Roma fu fatta in treno, accompagnata dai saluti di gran parte della popolazione italiana compreso il Re, perché era venuto meno il ruolo di rappresentanza della democrazia e, con questa logica della casta, coloro che pensano di difendere il popolo e le fasce più deboli, stanno facendo il gioco di coloro che vogliono distruggere il sistema democratico.
Siamo sicuramente in una fase delicata, in cui abbiamo perso credibilità e dobbiamo riconquistarla e con questo documento vogliamo produrre azioni concrete da qui al 30 novembre, per dimostrare che siamo in grado di rappresentare degnamente la comunità valdostana. Vorremmo anche in prospettiva che chi siederà in questo Consiglio, sia rappresentativo di tutte le fasce sociali, perché la logica di ragionare in termini di indennità in su o in giù rischia di produrre effetti nella democrazia che sono avvilenti: o avremo tutti Consiglieri regionali che sono dipendenti pubblici in aspettativa, con l'esclusione totale dal Consiglio di fasce di società civile, espressione della cosiddetta "attività liberale", oppure avremo persone che scelgono di fare la politica per interesse. Questo è il grosso rischio che corriamo, perché il punto di partenza e di arrivo è l'onestà.
Voi ci trattate da disonesti, Consigliere Bortot, non lo accettiamo! Chi ruba, ruba, ma non permettetevi di dire che tutti noi rubiamo. È vergognoso che in quest'aula si usino questi termini... non lo accetto personalmente, né per tutti coloro che rappresentano onestamente il mestiere che fanno, perché di mestiere si tratta! Allora ognuno risponda a sé stesso e se la logica è quella di demonizzare, fatelo, andremo sulle piazze! Parla chi, per anni, ha fatto volontariato; non solo lei, Consigliere Bortot, ha fatto volontariato... l'ho fatto e ho continuato a farlo, e continuo a farlo!
Ritengo che quanto noi percepiamo oggi sia sicuramente una situazione di privilegio rispetto al pensionato sociale, ma vorrei anche mettermi in confronto con altre categorie pubbliche e private che rappresentano fette importanti della popolazione valdostana, rispetto a scelte di vita che non mi riguarderanno più per i motivi che sapete, ma che riguarderanno coloro che siederanno in questo Consiglio. Invito tutti a un po' di moderazione.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri, per il secondo intervento.
Sandri (GV-DS-PSE) - Mi compiaccio che alcuni colleghi stiano esprimendo solidarietà e apprezzamento per le parole del Capogruppo dell'"UV", Vicquéry, che ha fatto sicuramente un intervento appassionato.
Non so se appartengo a una casta o non vi appartengo, non confondo mai il privato con il pubblico, come giustamente ha detto il collega Vicquéry, ma proprio da lì muove "La casta", che casualmente ho qui, sul mio posto di lavoro; riprendo una frase alle pagine 27-29 che iniziano dicendo: "Il principio che la politica fosse un servizio da rendere gratuitamente lo prevedeva un tempo l'articolo 50 dello Statuto Albertino, le funzioni di Senatore e Deputato non danno luogo ad alcuna retribuzione". Questo fu abbandonato nel 1913, quando i Deputati si autoattribuirono una modesta indennità a titolo di rimborso spese e da lì è cominciato quello che tutti conosciamo. C'è poi una simpatica descrizione della comunità del Porcellino, dove c'erano Giuseppe Dossetti, Giuseppe Lazzati, La Pira, Fanfani, il papà della Iervolino, eccetera, che avevano un solo vestito e un solo cappotto, come Pietro Nenni e altri... erano tempi diversi. Cito questo perché non c'è alcuna lezione di etica o di morale che abbiamo voluto fare, abbiamo solo voluto porre un problema storico e di trasparenza, "storico" nel senso di oggi; fra l'altro siamo riusciti, a proposito della qualità del nostro lavoro, collega Vicquéry, a beccarci una pagina intera di "Repubblica", un articolo troppo volgarotto nei suoi apprezzamenti, ma i giornalisti esprimono la realtà di oggi, noi dobbiamo prevedere il futuro, e dobbiamo tener conto anche del giudizio di chi l'oggi lo sa leggere... appunto, i giornalisti.
Ci eravamo allora fermati, ieri sera, facendo una serie di osservazioni su una proposta del Vicecapogruppo della "CdL", Lattanzi, che proponeva di dare trasparenza a tutto questo dibattito... credo che questo sia molto serio e, per fare un'illustrazione di questa trasparenza, aveva proposto di rendere pubbliche tutte le sedute della Commissione dei Capigruppo trattanti questo argomento. A questo punto ne chiederei anche la registrazione, visto che le cose dette ieri, in Consiglio regionale, tendono ad essere smentite; i giudizi sui Sindaci espressi dal collega Vicquéry, ad esempio... e poi anche trasmesse, perché credo che questo possa essere la trasparenza; quando si parla di "trasparenza", bisogna parlare di quello di cui si tratta; non ho sentito nella Conferenza dei Capigruppo o qui, in aula, nessuno che abbia parlato delle cifre di cui stiamo parlando. Vogliamo inquadrare il problema? In particolare abbiamo 2 proposte di legge, perché torniamo sempre al tema che in questo momento è all'ordine del giorno di cui stiamo discutendo, abbiamo posto la nostra attenzione sul vitalizio, perché devono sapere tutti i nostri concittadini che riceviamo, a livello di Consigliere semplice... poi l'Assessore, il Presidente del Consiglio, eccetera, hanno emolumenti suppletivi... circa 6.000 euro al mese netti - sono 8.400 emolumenti lordi, tolte le tasse, sono circa 6.000 netti -, ma a questo si deve aggiungere il 21% delle nostre indennità che viene devoluta al vitalizio, a cui si aggiungono poi 2 quote (come stanno chiedendo i colleghi dell'"Arcobaleno" di ridurre ad una) per un totale di altri 5.100 euro. Diciamo quindi che al netto la patrimonializzazione dei Consiglieri regionali è di circa, a spanne, 11.100 euro: questo è quello di cui stiamo discutendo... è troppo... è poco... lo valuteremo!
Il Capogruppo dell'"UV" dice: "se facciamo i paragoni..." - anche ieri il collega Ottoz diceva - è vero che "il Molise costa meno", ma perché sono meno Consiglieri, però gli stipendi sono anche più alti. Noi non possiamo soltanto guardare il vicino che ci fa comodo, dobbiamo anche rileggere che ognuno dei 350 Deputati spagnoli ha uno stipendio di 3.020 euro al mese, come i 259 Senatori, più 1.762 euro se non è di Madrid e deve trasferirsi nella capitale, e la pensione la matura dopo 7 anni di servizio. Ho già citato un'altra volta, in questa sede, che il rimborso spese non è neanche uno stipendio perché non hanno vitalizio dei Consiglieri del Canton Vallese qui vicino, che sono 125, molti più di noi, ma prendono sostanzialmente in un anno quello che noi prendiamo in un mese e di indennità, prendono circa 1.000 franchi svizzeri al mese, grosso modo: questi sono i paragoni... è troppo... è poco? Ma vogliamo parlare di cifre? Vogliamo essere concreti? Oppure vogliamo solo fare "aria fritta", e qui davvero, con queste frasi che sono illuminanti?
"Segnalato come il dibattito..." - sto rileggendo il vostro documento, votato anche dalla maggioranza surrettizia, cioè dai Consiglieri Ferraris e Tibaldi - "in corso sui costi della politica risulti importante e significativo..." - e fin qui, collega Squarzino, credo che siamo tutti d'accordo - con l'obiettivo però "di contemperare efficacia, efficienza ed economicità della democrazia con i principi di risparmio e austerità"... non si capisce perché ci debba essere la contemperanza, come se l'efficacia, l'efficienza e l'economicità non potessero andare d'accordo con il risparmio e l'austerità! "Preso atto dei contenuti del patto interistituzionale..." - questo è un dato acquisito -, "Ritenendo condivisibile l'impostazione del documento...", che non parla di riduzione, ma "di razionalizzazione dei costi di diversi livelli di Governo..." - quindi già ammorbidiamo le cose che vogliamo conseguire - e, conseguentemente, l'assunzione "di responsabilità in capo alle nostre Istituzioni nel rispetto dello Statuto di autonomia...", comunque poi decidiamo noi quello che vogliamo fare. Allora se c'è questa direzione, perché non abbiamo la voglia di sganciare il nostro emolumento da quello del Deputato e del Senatore e, a sua volta, da quello del Magistrato, visto quello che sta combinando questo Governo che toglie da una parte e poi restituisce attraverso l'aumento ai Magistrati... Poi si passa alla parte più importante, che è quella impegnativa: "stabilisce di dare mandato alla Conferenza dei Capigruppo di svolgere un esame della situazione esistente" ... come se noi non lo sapessimo, dice giustamente il collega Bortot, ma noi avremmo dovuto saperlo da sempre, visto che siamo pagati per conoscere la situazione, comunque la vogliamo precisare e va benissimo, ma attenzione, perché ci mettiamo dei paletti... "nella comparazione con l'esterno" ... qui c'è un accenno, autosmentitosi oggi dal collega Vicquéry, ma che ieri è stato detto: il paragone con l'esterno, lo ha detto in aula il collega Ottoz, i Sindaci valdostani hanno 2-3 volte lo stipendio di quelli di fuori, ci ripetono costantemente e "nella verifica complessiva del settore pubblico in Valle...", quindi si dice: mica volete guardare solo il Consiglio regionale? Andiamo a vedere anche i Comuni, quindi di nuovo la volontà di scaricare su Sindaci e sugli amministratori delle Comunità montane il problema di fare la bella figura!
Dove si arriva? Si arriva a "soluzioni concrete" (non si capisce se sono leggi, disposizioni...) "per un contenimento dei costi della democrazia regionale...", ma qui prima era scritto locale, poi nel momento di discussione... era stato messo dopo? Allora niente, recita ancora il testo: "in una logica di equità e di rapporto fra i differenti livelli di rappresentanza democratica e in coerenza con le decisioni complessivamente assunte dal sistema delle Regioni italiane". Questo è stato ribadito bene prima, ma... come? Io sono stato eletto da tutto il popolo valdostano... devo valere come il Sindaco della città di Aosta, che è stato eletto solo dai suoi concittadini? Ma vogliamo mica scherzare? Quindi comunque ci garantiamo e allora dobbiamo spaziare queste cose, pertanto sono posizioni legittime, ma tutte che vanno, meno che dire quello che bisogna dire: che prima di tutto il Consiglio regionale, se vuole dare l'esempio ai Sindaci, deve partire da sé stesso e non può non partire da una riduzione delle spettanze, che non è detto che sia una riduzione dello stipendio piuttosto che del vitalizio; deve essere una riduzione di questi costi, perché sarebbe davvero questo un segnale che ci consente di poter andare a dire alle Comunità montane, agli enti locali, eccetera, anche voi adesso ci seguite.
Si dice poi: "di impegnare il Governo regionale alla definizione di un Patto fra Regione ed enti locali finalizzato alla razionalizzazione delle competenze, all'utilizzo delle risorse finanziarie degli enti locali e al contenimento dei costi della democrazia locale"... e qui è grave, perché si delega alla Giunta e si toglie al Consiglio quello che è competenza del Consiglio, cioè la regolazione dei rapporti con gli enti locali. Allora vuol dire che la legge sugli enti locali e tutte le leggi che stabiliscono emolumenti non si vanno a toccare, perché si va a fare solo un accordo con gli enti locali, ma nell'accordo con gli enti locali bisogna essere in due, perché dai anche all'altro la possibilità di intervenire, quindi i margini di manovra per ridurre sono pochissimi, forse nulli. E poi questa, che è la cosa ridicola finale... "di rendere pubblica sul sito web del Consiglio regionale la seduta conclusiva della Conferenza dei Capigruppo"... proprio per la trasparenza che necessita su questi temi, credo sarebbe indispensabile che tutte le riunioni, anche quelle che si fanno durante le interruzioni del Consiglio regionale, fossero in presa diretta, perché così i nostri concittadini sarebbero informati sulle questioni esistenti al nostro interno e si potrebbero rendere conto di quanto sono diversi gli atteggiamenti fra il pubblico e il privato da parte di alcuni Consiglieri.
Ci sono due cose che meritano di essere valutate: dice il collega Vicquéry che il sottoscritto, con tutti gli altri Capigruppo, si è fatto promotore di un aumento degli emolumenti ai gruppi... questa è una storia molto interessante, perché l'"UV" dal 1990 si è ben guardata di finanziare i gruppi consiliari regionali, tenerli a stecchetto, non dar loro la possibilità di avere le risorse per avere dei consulenti, per poter fare attività politica, tanto l'"UV" si prendeva i lauti rimborsi elettorali e i lauti rifinanziamenti statali dallo Stato, visto che aveva il Deputato o il Senatore - o tutti e due, qualche volta -, per cui questi emolumenti erano fermi al 1990, perché non era mai stato fatto un adeguamento ISTAT. Noi siamo arrivati a fare questa proposizione, che non ha nemmeno recuperato tutto l'adeguamento ISTAT di tutti questi anni; non solo, ma insieme a quella proposta di legge abbiamo presentato le altre proposte di legge per ridurre i costi per il Consiglio regionale.
Abbiamo fatto attività istituzionale perché si sprechino meno soldi per farsi le gite turistiche in Vietnam piuttosto che da qualche altra parte, la Martinica... c'è una vergogna grossa, invece, che devo ammettere in Consiglio regionale. Con il collega Borre mi sono fatto promotore di una proposta di legge per prevedere l'indennità per i Consiglieri comunali della città di Aosta. Ci era stato richiesto fortemente - all'epoca eravamo Capigruppo di maggioranza insieme - da parte del Sindaco di Aosta perché non riusciva più a controllare il numero delle commissioni e quindi dei gettoni di presenza ai Consiglieri a livello di Consiglio comunale. C'erano delle commissioni che si riunivano anche 10-12 volte al mese con emolumenti significativi che arrivavano alle migliaia di euro per qualche Consigliere. Ebbene, al posto di richiamare il Consiglio comunale della città di Aosta e il Sindaco a controllare questo fenomeno, abbiamo ceduto e abbiamo permesso questo tipo di indennità, abbiamo messo il 12%, casualmente il massimo è stato subito ottenuto.
Sul fatto che non siete credibili circa la volontà di ridurre i costi della politica e i costi comunque in generale, gli sprechi pubblici... è anche la legge che è stata da voi depositata in Consiglio regionale e che è all'esame delle commissioni, dove si vanno a prevedere gli emolumenti ai Consiglieri di amministrazione, ai Presidenti e agli Amministratori delegati delle società partecipate. Allora avete messo il limite, dicendo: "limitiamo le prebende per tutti questi Grands Commis della Regione Val d'Aosta al 50% degli emolumenti del Consigliere regionale". Peccato che la stragrande maggioranza dei Consiglieri di amministrazione di queste società prende infinitamente meno, per cui di fatto è la volontà pre-elettorale di dire: "avete quel limite, fate quel che volete, quindi aumentatevi tutto quello che potete aumentarvi". Per fortuna in commissione è stata stoppata e si è deciso di chiedere un preciso rendiconto su tutte le retribuzioni di tutte queste posizioni, per riuscire ad avere un quadro più definito.
Ultima questione che volevo affrontare: voi dite che facciamo le leggi piccole, spezzettate... può essere. Credo che le grandi montagne si scalano mettendo un passo dopo l'altro, secondo una mentalità da montanaro, e noi mettiamo dei passettini, ma rifiuto il tentativo di dire che siano dei provvedimenti "ad personam", perché l'incompatibilità fra le spettanze, le prebende o - come volete definirle - fra i differenti livelli istituzionali, è previsto dall'accordo del 12 luglio. Prima me lo aveva segnalato il collega Venturella, quindi è proprio previsto, cioè se tu prendi una prebenda da Deputato non puoi prendere la prebenda da Presidente della Provincia, questo è stato ricordato anche dal Presidente della Regione. Per analogia, se prendi il vitalizio da Parlamentare non prendi più il vitalizio da Consigliere regionale: questo credo sia un ragionamento semplice; poi è chiaro che, essendo una Regione piccola, alla fine le persone che in questo momento sono interessate da questo provvedimento sono poche, 7 o 8, ma nella dimostrazione dell'animo più totalmente "bipartisan" su questo tema è il fatto che fra i due che potrebbero avere delle ripercussioni di questo provvedimento di legge ci sono anche l'attuale Deputato e attuale Senatore, che non fanno riferimento al vostro movimento politico. C'è quindi anche un po' di masochismo nel vostro modo di ragionare, ma non è così, perché non c'è alcuna intenzione di colpire qualcuno.
Su questo problema del vitalizio c'è un problema di fondo, che ci porta ad aver concentrato la nostra attenzione su detto tema ed è la questione che è cambiata la legislazione nazionale sul tema del vitalizio e che sono cambiati tutta una serie di riferimenti e, oggi come oggi, non ha più quell'importanza che aveva una volta... mi spiego meglio. Da qualche anno è venuta fuori la legge sui contributi figurativi, quindi ognuno di noi può versare - cosa che stiamo facendo con lo stipendio di questo mese - i contributi per mantenere la nostra posizione assicurativa... si lamentava del peso di questa trattenuta, ieri, nella Conferenza dei Capigruppo, il Presidente della Regione. Una volta questo non c'era, per quello che era nato il vitalizio: perché oggettivamente c'era la difficoltà a mantenere una posizione assicurativa. Questa previsione di possibilità ci porterà tutti non solo ad avere il vitalizio, ma ad avere la nostra posizione contributiva totalmente garantita, cosa che una volta non era. Credo che questa sia una ulteriore motivazione per cui è proprio sul vitalizio che si possono dare dei segnali forti e i segnali forti prima partono dal Consiglio, meglio è per la credibilità del Consiglio, ma anche per la possibilità di intervenire sugli altri livelli; fare il contrario, ci fa passare per quelli che vogliono lavorare sull'orto degli altri e non vogliono guardare sul proprio orto.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Solo due osservazioni rispetto all'intervento del collega Vicquéry.
Il nostro gruppo rifiuta il giudizio di essere demagogici, perché - come dicevamo ieri nel presentare il nostro disegno di legge - abbiamo elencato tempi e iniziative che, in momenti non sospetti, abbiamo qui più volte sollevato; quindi 3 anni fa, 7 mesi fa la nostra legge, ancora delle mozioni in Consiglio, e continuiamo in questo percorso che abbiamo iniziato e lo abbiamo fatto perché crediamo che il problema etico sia un problema importante. Cerchiamo, nei limiti di un movimento politico, di tradurre anche questo principio etico nelle nostre scelte di movimento e di gruppo.
Rifiutiamo l'accusa di avere un "vuoto" di proposte. Abbiamo fatto delle proposte precise, mirate in particolare allo "status" economico del Consigliere, perché su questo abbiamo maggior contezza, poiché per il problema dei dati del monitoraggio è chiaro che ciascuno lavora nell'ambito che meglio conosce e che più gli tocca da vicino. Non solo, noi abbiamo dato voce a un comune sentire - è vero, come diceva il Consigliere Vicquéry, che c'è in questo periodo un comune sentire -, ma un comune sentire che da anni sentiamo e siamo ben contenti che adesso emerga in modo più forte, anche in altre forze politiche.
Vogliamo con le nostre proposte dare una risposta immediata a questo "comune sentire" per essere più seri, nel momento in cui affrontiamo tutti gli altri problemi. Allora è chiaro che siamo consapevoli che occorra affrontare l'insieme dei problemi, già ieri lo dissi, quindi c'è questa consapevolezza che non basta incidere su un elemento per dare una svolta alla politica o ai costi della politica, però siamo anche convinti che molte volte le nostre decisioni diventano più credibili, se in qualche modo già hanno attuato in chi le propone una parte delle proposte che vengono fatte: questo è il senso delle nostre leggi. È come dire: "noi, Consiglio regionale, nel momento in cui ci metteremo a fare tutto quel lavoro, gruppo di lavoro che a settembre comincerà a lavorare, ci presentiamo come coloro che affrontano la questione dei costi della politica..." dicendo: "noi non vogliamo togliere privilegi ad altri, vogliamo calibrare bene quale costo la collettività deve sostenere in questo caso per noi che siamo eletti", che è diverso. Forse non possiamo confrontarci tanto, noi, eletti, con i professionisti, perché è diverso il nostro "status", noi chiediamo di essere pagati perché facciamo un lavoro che riteniamo di interesse pubblico, quindi è anche giusto che pubblicamente rendiamo conto di quanto costa alla collettività il nostro servizio (poi possiamo disquisire sulla qualità del servizio). Ed è anche per questo che eravamo disponibili ieri a dire: "se vogliamo fare un discorso tutti insieme, siamo disposti a farlo, ma con alcuni paletti". Prima abbiamo posto come paletti alcuni contenuti, ci è stato detto: "non vogliamo alcuni contenuti"... va bene, allora abbiamo detto: "rinunciamo a mettere i contenuti e accettiamo quella che è stata una proposta del collega Lattanzi sul metodo della pubblicità, cioè mettiamo da parte i punti e accettiamo di organizzare un discorso più generale in cui ci sia, dal punto di vista dei contenuti, una cosa che, come Consiglio, ci interessa di più: lo "status economico" del Consigliere regionale.
L'altro elemento prioritario era la pubblicizzazione dei lavori che vengono fatti... perché? Perché la proposta del collega Lattanzi ci ha fatto dire: "probabilmente si apre un nuovo spazio in cui possiamo dialogare, per trovare una posizione comune in cui tutti troviamo la risposta parziale alle nostre esigenze". Stamani, quando discutevamo sull'ultima proposta del documento di rendere pubblico sul sito Web del Consiglio regionale la seduta conclusiva della Conferenza dei Capigruppo, a noi è sembrato un mettere le mani avanti e dire: "attenzione, quando si parla di soldi è bene che la gente non sappia, deve solo sapere la parte finale del nostro dibattito".
Ritorno sul concetto che ho detto prima: i soldi che attribuiamo a noi e ad altri non sono soldi nostri...
(interruzione del Consigliere Viérin Marco, fuori microfono)
... collega Viérin Marco, non rifuggo dalla sua osservazione; è chiaro che il discorso di privacy legato al nome delle persone è un discorso di privacy, ma quando parliamo di una funzione, che è una funzione pubblica, che sia Presidente di una società o che sia Consigliere o Assessore comunale, sono figure che svolgono una funzione pubblica. Allora credo che proprio perché sono funzioni pubbliche e sono usate risorse pubbliche, il ragionamento che viene fatto su questi elementi possa e debba essere pubblico in nome della trasparenza. Mi suggeriva il collega Bortot scherzando: "con tutti questi programmi di informatica... noi non vogliamo utilizzarli proprio nel momento in cui discutiamo di problemi che interessano tutti?"...
Riteniamo che sia stato fatto un grosso tentativo da parte della maggioranza dei Consiglieri per dare una risposta alle nostre istanze; a nostro avviso, alcuni elementi che avevamo posto non sono stati presi in considerazione, per cui noi manteniamo le nostre leggi che incidono proprio sullo "status" del Consigliere e vanno anche - soprattutto l'articolo 2 della nostra legge - nell'ottica della riduzione degli assegni vitalizi, che è uno dei punti cruciali dell'accordo fra Camera e Senato al Parlamento.
Presidente - La parola al Vicepresidente Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Sì, per alcune considerazioni sull'argomento che, per come viene affrontato in aula, suscita sempre un largo interesse e un ampio dibattito.
La collega Squarzino, come il sottoscritto, come il collega Vicquéry, o anche il collega Ferraris, che interverrà dopo di me... siamo tutti di lungo corso, la nostra anzianità istituzionale è datata e possiamo essere testimoni di quello che è accaduto in questi anni, in questa sede, in merito a tale argomento. Ieri, per la prima volta, ho sentito delle frasi che stridevano forte al mio udito e sono state quelle del collega Bortot.
Collega Bortot, non mi vergogno di svolgere il ruolo di Consigliere regionale, di essere impegnato pressoché "full time" da un punto di vista politico-istituzionale, di sostenere con i miei soldi e il mio impegno il partito, di utilizzare parte di questi emolumenti per eventi istituzionali come l'invito, la Conferenza dell'On. Stefania Craxi, che si è recentemente consumato in Aosta, di ospitare domenica l'On. Cicchitto che verrà a Courmayeur, eventi che sosteniamo con la quota parte dei nostri stipendi, e di finanziare parzialmente anche un giornale, di pagare una sede, e di contribuire a tutte le iniziative pubbliche che ogni Consigliere deve affrontare! Sentir dire dalla sua bocca che "noi rubiamo dei soldi pubblici", penso che dovrebbe far scattare in lei, oggi, la dignità di dire: "strappo quella busta che ho percepito oggi, che è il 27, rinuncio al mio mandato e mi dimetto", perché il furto è un reato e chi vuole dare lezioni di etica non commette furti! Questo è un ragionamento talmente banale... per la prima volta ho sentito ieri, proferire da lei, delle parole che mi hanno turbato, infastidito... lascio perdere i ragionamenti che lei ha fatto e che possono essere ritenuti demagogici o meno, ma penso che un minimo di rispetto per il ruolo che lei svolge dovrebbe averlo e anche un minimo di riconoscimento per l'istituzione nella quale lei si colloca!
Fatta questa premessa, è naturale che io stesso, con il mio gruppo, siamo contrarissimi ai privilegi della politica e al "Bengodi" della politica. Ne siamo profondamente convinti, tanto che è stato un Governo di Centro-Destra - quello di Berlusconi - che ha proposto un taglio del 10% degli emolumenti nella finanziaria del 2006, un taglio che ben pochi Consigli regionali, fra i quali il nostro, si sono adeguati e hanno reciso del 10% l'indennità di carica. Un sacco di altri Consigli regionali in prevalenza di Centro-Sinistra si sono rifiutati di adottare questo taglio, la Regione Campania ha addirittura impugnato la finanziaria in quel punto, la Corte costituzionale le ha dato ragione e quella legge è dichiarata illegittima, tanto che è probabile che il Consiglio regionale campano non procederà ad una decurtazione e, sulla base di quella sentenza, altri Consigli regionali che avevano proceduto alla decurtazione magari se la riattribuiranno.
Sarkozy l'ho sentito citare in lungo e in largo, anche lui è un esponente di Centro-Destra; dal Centro-Sinistra non abbiamo mai avuto delle lezioni di stile e di etica, tanto che l'Umbria, Regione tipicamente "rossa", ha affondato il referendum contro i superstipendi che era stato promosso dai "Verdi" e dai Comunisti italiani. L'articolo è firmato da Stefano Rizzo, coautore del libro de "La Casta" ed è pubblicato su "Il Corriere della Sera"; dice: "era scritto che sarebbe successo ed era scontato anche quello che il portavoce del comitato referendario umbro, Claudio Abiuso, definisce, senza mezzi termini, il tradimento dei Verdi e dei Comunisti italiani". Sono i due partiti della maggioranza in quella Regione, che essendo stati fra i promotori del referendum, hanno poi votato a favore della sua decadenza. Questo è uno dei tanti esempi.
Ho avuto il piacere, il 30 maggio scorso, di partecipare su delega del Presidente Perron alla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, dove si parlava di costi della politica. Devo dire che in un certo senso mi sono sentito sollevato rispetto ai colleghi delle altre Regioni, perché non voglio che ci definiamo "Consiglieri operai" come qualcuno - forse con tono sarcastico - su "Italia Oggi" ci ha definito, però siamo i Consiglieri che hanno la minore percezione in termine di emolumenti. Vi sono dei colleghi Consiglieri regionali che hanno, ciascuno, delle segretarie particolari, che noi non abbiamo; delle auto blu per ogni gruppo o presidenza di commissione, che noi non abbiamo; l'indennità di funerale come ha inserito il Veneto e che adesso forse toglierà; si sono aumentati il numero dei Consiglieri, come ha fatto il Friuli Venezia Giulia a guida del Centro-Sinistra, 60 Consiglieri per una Regione che ha 1.200.000 abitanti, e noi siamo sempre rimasti fermi a 35 Consiglieri; hanno dei rimborsi spese ultronei rispetto alle indennità percepite da noi. C'è tutta una pletora di situazioni che sono veramente scandalose e il Presidente della Regione Toscana, Nencini, che è della vostra area politica, ha confermato che la Val d'Aosta figura fra le Regioni più parsimoniose.
Siamo d'accordo con voi che dobbiamo ulteriormente ridurre i costi della democrazia e della politica, ma non si può ragionare solo sui costi del Consiglio regionale o dei Consiglieri regionali. Il ragionamento dovrebbe essere fatto in scala più ampia ed è questo l'intento di tale risoluzione. Su scala più ampia, io come lei, collega Bortot, abbiamo superato un vaglio elettorale, il popolo ci ha dato una quota di consensi tale per dirci che abbiamo diritto di accedere a quest'aula. Se fra qualche mese questo diritto ci viene negato, ce ne staremo a casa! Ci sono persone che hanno emolumenti in questa Regione - e che fanno parte di altri enti o società partecipate - molto superiori ai nostri, persone che non hanno superato il vaglio elettorale e che, per designazione politica, o per legge, o per deliberazione di Giunta, hanno delle percezioni che sono da capogiro. I costi della politica sono anche e soprattutto quelli, non sono i 6.000 euro di netto al mese che ogni Consigliere regionale percepisce e che deve, in quota parte, dare al partito per il giusto funzionamento del partito!
Sono d'accordo con lei che, se possibile, dobbiamo ridurre ulteriormente questi costi, vedrà che verranno ridotti, come senz'altro non saranno accumulati i vitalizi dei Parlamentari con i vitalizi dei Consiglieri regionali, perché è nella logica delle cose che si vada verso una restrizione di certe facoltà che c'erano in passato; fra l'altro, sono confortato dal fatto di leggere in un disegno di legge in esame al Senato, che finalmente anche il Senato si è reso conto che prima di obbligare le Regioni e i Comuni a tagliare le spese politiche, forse è opportuno che guardi in casa cosa si può recidere come privilegi! Il Senato ha fatto un decalogo di proposte che riguardano e le indennità e, soprattutto, i vitalizi; innanzitutto il vitalizio potrà essere percepito solo a 65 anni... la legge regionale n. 28 del 1999 di cui sono cofirmatario e che abbiamo votato come gruppo in allora "Forza Italia", aveva inserito l'età a 65 per andare in pensione... altre Regioni, a guida Centro-Sinistra, lo hanno abbassato a 55 anni! Parli con i suoi colleghi... quindi noi, in questo caso, siamo stati precursori. Serviranno 5 anni di mandato per avere diritto al vitalizio, dal 1973, qui, esiste questa norma; finalmente anche il Parlamento supererà l'ostacolo temporale di 2 anni, 6 mesi ed 1 giorno per cui non si va mai al voto ed è necessario cumulare 5 anni di mandato parlamentare. La soppressione del riscatto da noi è temporizzata; se si andrà verso la soppressione sono ben d'accordo a firmarla e votarla, perché il vitalizio deve equivalere ad una pensione e non ad una speculazione per singoli.
Diminuisce l'entità dell'assegno vitalizio... oggi il vitalizio parlamentare va dal 25 all'80% delle indennità, lo porteranno dal 20 al 60, come in Val d'Aosta. Se nel 1999 non fosse stata fatta quella legge, sotto l'egida di un Presidente che si chiama Louvin, "Valle d'Aosta Viva", i cui proseliti, oggi, scrivono contro il sistema del vitalizio regionale, avremmo sforato la spesa pubblica! Oggi la spesa pubblica è sotto controllo, è stato introdotto un regime a capitalizzazione, ovvero "tanto si versa, tanto si percepisce", e non più come i nostri antenati, in quest'aula, che percepiscono tutto e il contrario di tutto senza aver mai versato nulla! Ben venga, quindi, che anche a Roma si sono accorti che anche il piccolo modello valdostano è efficace dal punto di vista politico.
Basta il cumulo del vitalizio con altre indennità... siamo d'accordo in una logica che sia naturalmente condivisa; poi, i capponi, non anticipano il Natale, è naturale; non lo hanno fatto a Roma, non lo si fa neanche ad Aosta, perché le novità entreranno in vigore dalla prossima legislatura, è naturale che il legislatore non vada a danneggiare le proprie tasche, ma... la stessa cosa avete fatto voi, cari "Verdi"! Collega Squarzino, lei non è andata a toccare nella sua proposta di legge la quota parte versata dalla Regione rispetto alla quota parte versata dal Consigliere, non ha decorrenza retroattiva, perché lei giustamente ha 3 mandati cumulati, è bene conservare piccoli privilegi che sono stati guadagnati in questi anni. Giustamente non vuole fare la fine del cappone e non anticipa il Natale! Non si fa cenno sulla temporizzazione della sua legge...
Stop rimborsi viaggi all'estero di aggiornamento... questo fa parte della grande quantità di vantaggi ingiusti che hanno i Parlamentari. Credo che noi Consiglieri, tutto sommato, siamo in un alveo di sobrietà rispetto ad altre Regioni e soprattutto rispetto a quanto sta succedendo a Roma... è auspicabile che ci sia una recisione netta rispetto al passato.
Questa risoluzione che abbiamo cofirmato mette comunque un punto fermo, ampiamente condiviso: stabiliamo di contenere i costi della democrazia regionale, perché la democrazia regionale se costa tanto, non costa solo a questo livello, ma ad altri livelli, fra cui gli enti locali, ha ragione il collega Sandri, ma... la legge venne approvata ampiamente dal suo gruppo consiliare, anche se allora lei non c'era! Lei però c'era 20 anni fa quando, facendo parte di "Nuova Sinistra", non si preoccupò mai delle spese del vitalizio che in quel momento stavano crescendo in maniera esorbitante ed erano fuori controllo e i suoi colleghi dell'epoca, che oggi sono percettori di vitalizi, non hanno versato una lira all'epoca, e... gravano sui costi attuali! Finalmente nel 1999 qualcuno si è svegliato in Val d'Aosta e si è preso di quelle "lavate di capo" tramite i giornali memorabili! Ricordo Louvin e tutti i cofirmatari, fra i quali il sottoscritto, cosa si trovarono scritto sui giornali! Si parlò di "attentato alla casse della Regione", mentre era il contenimento e il riordino di una spesa pubblica davvero dimenticata a sé stessa e quando c'era bisogno si prendeva dal "pozzo di S. Patrizio" e si faceva fronte alle esigenze dei singoli... finalmente, oggi, ci sono le regole della politica!
Credo che se vogliamo dare lezioni di etica, tutti possiamo salire sul pulpito come tutti possiamo essere schiaffeggiati, nessuno è primo della classe, perché se solo noi potessimo dare trasparenza a tutte le richieste strampalate che arrivano all'Ufficio di Presidenza da parte di "qualcuno" che pretende di camuffare in viaggio istituzionale qualcosa che, invece, è privato - e che noi respingiamo - ci sarebbe davvero da ridere!
Credo che anche l'aspetto della pubblicità, colleghi Squarzino e Sandri, sia un aspetto sensato, è una proposta fatta ieri dal collega Lattanzi e nel cui solco oggi mi sono inserito e non ho assolutamente travisato quello che il collega Lattanzi ieri ha detto. Anzi, penso che su questo documento, che ritengo più completo anche perché ieri, alla fine, abbiamo sospeso la seduta e non abbiamo potuto ragionare sul contenuto della prima bozza che si stava preparando, il documento di oggi era monco di una parte, di quella parte che non dava pubblicità ai nostri lavori. Noi chiediamo - ed è stato incluso - che sia data visibilità e trasparenza sul sito Web del Consiglio regionale alla seduta conclusiva della Conferenza dei Capigruppo, che deciderà quali soluzioni concrete adottare per tagliare i costi della democrazia, partendo da qui per dare il buon esempio dall'alto e, a cascata, scendere sugli enti locali.
Voi chiedete che sia data pubblicità a tutte le sedute; abbiamo due momenti pubblici molto importanti, a fronte dei quali possiamo non solo esprimere le nostre valutazioni e considerazioni, ma soprattutto possiamo fare un po' di demagogia. Abbiamo la seduta conclusiva dei Capigruppo e la seduta del Consiglio regionale, due momenti in cui uno può ribadire e modificare addirittura i suoi punti di vista. Credo che sia ragionevole, collega Bortot; non si vuole censurare nulla, ma ci sono situazioni personali, forse, che qualcuno non gradisce mettere alla mercé di tutti. I nostri benefici, l'uso del computer, l'utilizzo del telefono sono sotto gli occhi di tutti, sono stati divulgati in ogni maniera; l'Ufficio di Presidenza del Consiglio, di cui faccio parte, è molto rigoroso nell'uso dei telefoni, tanto che qualche collega ha obiettato sui metodi. Mi pare di aver colto in questi anni che non ci sono stati abusi e credo che la logica della sobrietà abbia ispirato tutti, a prescindere dal ruolo e dalla posizione politica. La pubblicità delle sedute darà quindi ulteriore conforto alle nostre proposte e alle vostre attese.
L'auspicio è che, dopo un esame comparato, sulla base di quello che è stato deciso il 12 luglio in sede di Conferenza intergovernativa, dove c'è un indirizzo condiviso, la Conferenza dei Capigruppo sappia adottare tutte quelle misure di rigore che sono necessarie. Tenete presente che non ci sono solo i costi della politica, facciamo anche valutazioni sui rendimenti della politica e sui danni della politica; sono questi i due aspetti spesso trascurati: quanto rende l'attività amministrativa in tutti i settori e quali sono i danni che qualcuno commette e passano magari inosservati... ci mettiamo a cercare la pagliuzza nell'occhio, ma poi non vediamo la trave! Allora credo che sia con questo spirito che ci dobbiamo accingere a dare ulteriori segnali di sobrietà e penso che ne siamo capaci: è per questa ragione che il nostro gruppo ha firmato questo documento, nel quale crede convintamente, e che voterà.
Président - La parole au Conseiller Ferraris.
Ferraris (PPD-VDA) - Sono firmatario del disegno di legge n. 133, non certo per spirito di vendetta nei confronti dei Parlamentari, ma quando era stato presentato questo disegno di legge nell'ottobre 2006 aveva lo scopo di sollecitare una discussione sul tema dei costi della politica, che successivamente ha avuto un notevole successo... la discussione, e non le soluzioni che ancora si stanno ricercando.
Ritengo estremamente riduttivo parlare di "costi della politica", riducendo questi all'assegno vitalizio a ridurre lo stipendio dei Consiglieri, eliminare il cumulo dei vitalizi e impedire il ritiro del 100% del vitalizio, cose sicuramente sulle quali bisogna discutere, ma credo e mi riconosco nel documento che è stato sottoscritto a livello nazionale, nel Patto interistituzionale fra Governo, Regioni, Province autonome, Province, Comuni e Comunità montane, che viene recepito nell'ordine del giorno che, come gruppo "Per il Partito Democratico", abbiamo sottoscritto, e che dice che le semplificazioni in questo campo, come in altri campi, non portano da alcuna parte. Allora parlare di efficacia, di efficienza e di economicità della democrazia, vuol dire cercare di allargare il discorso, non evitare il discorso delle indennità, ma cercare di fare un'analisi più approfondita. Se questo mi porta ad un sostegno surrettizio alla maggioranza, credo da questo punto di vista che forse ogni volta che c'è un mio collega peripatetico che non perde occasione per magnificare le sorti del "Governo Prodi", questo collega sopramenzionato non si renda conto che con la posizione che ha assunto in quest'aula di essersi posto al di fuori di un contesto nazionale, in cui i "DS" e il "Partito Democratico" hanno preso una posizione precisa e hanno raggiunto un accordo con gli enti locali e con le Regioni, cioè chi si mette fuori da questo, fa una scelta autonoma, liberissima, ma sappia che si pone al di fuori di un contesto nazionale in cui si cerca di affrontare seriamente un problema. Allora, da questo punto di vista vorrei dire che i costi della politica sono sicuramente gli stipendi che vengono pagati ai politici, sono anche indennità, vitalizi, ma sono anche "costi della politica" cosa è in grado la politica di produrre!
Allora... ritardi di anni sull'Ospedale... non sono "costi della politica"? Indennizzi che sono stati pagati con denaro pubblico per opere pubbliche - penso all'autostrada per raggiungere il Traforo del Monte Bianco - sono costati diversi miliardi di vecchie lire, questi sono "costi della politica", altro che le nostre indennità! Con questo dico che dobbiamo discutere delle nostre indennità, laceriamoci sulle nostre indennità! Scusate, illudere i lavoratori sull'amianto e creare un clima generale per cui ormai i cittadini valdostani sono convinti che la "Cogne" produca amianto e non acciaio, perché è questo il messaggio che passa all'esterno di quest'aula, dichiarare fallite aziende che magari sono in attività e magari crear loro dei problemi, sono o non sono "costi della politica"? Costi della politica sono anche... un Consiglio che si espropria della propria capacità di fare leggi... noi votiamo le leggi che vengono decise dalla Giunta, ma quello di proporre leggi non è un compito specifico del Consiglio! Il Consiglio ha un compito precipuo nel proporre e votare le leggi, dopodiché la possibilità di proporre leggi è anche in capo alla Giunta, ma noi, qui, non stiamo svolgendo bene il nostro lavoro, siamo costo da questo punto di vista! Noi produciamo delle leggi in cui non mettiamo mai, in fondo, una verifica dei risultati, quante leggi facciamo e... quando mai siamo andati a vedere gli effetti in positivo e in negativo delle leggi di contributo a altro che abbiamo votato?
Il costo della politica però è anche quel costume che vige a livello nazionale, ma anche regionale, secondo il quale di fronte ad un problema complesso, la colpa è sempre di quello che c'era prima che non è stato in grado di risolvere le cose. Qualche volta bisognerebbe avere la modestia di capire che i problemi sono complessi e quindi aver la capacità di risolverli. I "costi della politica" sono qualche volta anche non sviluppare una giusta concertazione; ieri ero all'assemblea della "Confartigianato" e, in quella sede, è stato detto che alcuni provvedimenti importanti per quanto riguarda leggi di finanziamento del settore l'associazione le ha lette sul giornale e non c'è stato un minimo di concertazione... questo sicuramente è un altro costo della politica! Un costo della politica è anche una politica dell'annuncio, quando si danno per fatte cose che sono ancora da realizzare, non sono in provvedimenti di Giunta, non sono in leggi, ma si legge che il comunicato ha risolto il problema... sono sicuramente anche questi dei costi! Poi sono stato anch'io partecipe e non voglio disconoscere le mie responsabilità, ma sono "costi della politica" anche progetti che impiegano anni per arrivare in fondo... si potrebbero elencare...
Siamo convinti che, a fronte di questa complessità, se tagliamo del 10 o del 20%, togliamo i vitalizi ai Consiglieri, entriamo nella considerazione dei nostri concittadini. È stato citato prima, Zapatero. Zapatero ha un'economia che va bene, ha rivoluzionato un paese, cioè la politica viene giudicata per quel che produce e non solo per gli stipendi dei Consiglieri. Come dicevo, condivido come è stato impostato il problema nel documento nazionale, perché cerca di affrontare innanzitutto in modo condiviso il problema, quindi lo Stato, le Regioni, gli enti locali, ognuno deve fare la sua parte.
Ci sono poi delle proposte che ritengo assolutamente cervellotiche, come quando si dice che dobbiamo sganciare le indennità da quelle dei Parlamentari, ma... facciamo o non facciamo parte di un Paese che ha determinate norme? Vogliamo fare il Consiglio autonomo della Valle d'Aosta? Penso che esercitare l'autonomia non sia fare dei giochini di separatismo o di scarso respiro, poi decidiamo qual è la percentuale di aggancio o meno, ma nel momento in cui a livello nazionale si decide che si fa un confronto fra le varie indennità, si vanno a definire delle medie e su quello bisogna confrontarsi, noi ci mettiamo a fare un'altra cosa... con quali motivazioni sinceramente non l'ho capito! Così come una cosa che non capisco... ma cos'è questa sindrome da "Grande Fratello" che aleggia in quest'aula? Che lo proponga il Consigliere Lattanzi lo capisco, fa parte di una forza politica che il cui leader possiede anche delle reti televisive che hanno giocato molto su questo, però che un Consiglio regionale debba appropriarsi di questo, perché la trasparenza non coincide con la telecamera posta in ogni singolo posto... La trasparenza è qualcosa di più, anzi, posso dire una cosa: ho notato che la qualità degli interventi che vengono fatti - non spetta a me esprimere dei giudizi -, metto anche me stesso, quando ci sono le telecamere non miglioriamo in qualità rispetto a quello che normalmente accade quando si fanno delle discussioni, in cui non c'è la preoccupazione di "sedurre" il pubblico! Alcuni interventi che sono stati fatti in Consiglio sui vitalizi non credo che abbiano dato una grande immagine del Consiglio... penso anche a certe sedute del Parlamento nazionale dove ci sono delle baruffe prese in diretta... non credo che questo sia un elemento che avvicina i cittadini alla politica, magari riesce a gettare qualche elemento in negativo in più!
Va bene la soluzione che è stata trovata nell'ordine del giorno, ma non pensiamo, anche qui, di crearci delle tribunette per andare a fare un qualche comizietto di Provincia, sapendo che si vota nel 2008, anche perché le forze politiche, in particolare il gruppo "Arcobaleno", che hanno fatto della riduzione delle indennità il loro "cavallo di battaglia", salvo poi accettare tutti gli aumenti, ma... quanti voti in più hanno preso? Tre seggi erano 15 anni fa, auguro loro di avere un grandissimo successo nelle prossime elezioni regionali, ma se andiamo a vedere la storia, 3 sono stati, 3 nell'elezione dopo, e anche nella successiva! Anche qui, non pensiamo di lucrare vantaggi politici con un po' di demagogia o populismo, perché questo non porta da alcuna parte e a me spiace che la Sinistra indulga in temi di questo genere, perché non sono temi di Sinistra né il qualunquismo, né la demagogia. Io, per "Sinistra", intendo quella forza politica che cerca di approfondire i problemi, trovare soluzioni razionali, trovare le giuste mediazioni, soprattutto evitare di considerare i Consigli regionali o qualche altra commissione come un pulpito per farsi un po' di pubblicità personale, anche perché questo tipo di pubblicità, poi, ha le gambe corte!
Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.
Viérin M. (SA) - Forse mi ripeterò in qualche passaggio, ma è bene farlo, perché così si capisce anche che ci sono cose condivise, esplicitate anche in pubblico, senza alcuna paura, come qualcuno ritiene invece che ci sia.
Innanzitutto la chiarezza: cari amici, non è perché bisogna richiamare qualcuno a fare non dico un'informazione, ma soprattutto a ricordarsi delle cose che sono state fatte e delle situazioni in essere... Come ben diceva chi mi ha preceduto, il primo obiettivo del nostro ruolo è far capire alla gente le cose reali. Su questo aspetto da troppo tempo si usa - o per vendere qualche copia in più di giornale o perché qualcuno vuole dei voti in più - divulgare notizie che sono molto distanti dalla realtà... allora è bene che qui si faccia chiarezza su queste cose!
La nostra situazione reale, in sintesi... altrimenti bisognerebbe fare quello che dovremmo fare in Conferenza Capigruppo... è quello di distribuire a tutte le famiglie valdostane... in modo che così qualcuno sarà additato come bugiardo, perché se ci sarà un documento ufficiale, la gente dirà: "io sulla stampa non ho letto questo", per cui qualcuno, invece che fare il giornalista, dovrebbe fare altre cose. Adesso sento dei mugugni, ma il concetto è questo, poi ragioneremo facendo un discorso molto chiaro su alcuni passaggi giornalistici.
Veniamo alla nostra situazione reale: stipendio netto annuale, perché la gente mi chiede cosa prendo di netto, non il fatto delle tasse, cosa verso, quello che poi rientra nei 9/10 della Regione. Il discorso del reale, a Consigliere, è sui 65.000 euro netti all'anno; poi, come giustamente ha detto anche il Vicepresidente Tibaldi, credo che tutti noi versiamo una quota al nostro Movimento Politico e, da qualche giornalista, ho ricevuto questa battuta: "a noi non ce ne frega niente di cosa versate, voi, ai movimenti"... allora, a qualcuno interessa cosa si faceva prima? Che per mantenere una segretaria, per fare il giornale, per comprare i francobolli, qualcuno faceva delle porcherie? Io credo che qui sia stato il nuovo, che qualcuno sia cosciente che deve versare 1/3 del suo per mantenere quello in cui crede, cioè il movimento, il partito e quello che è. Non dire: "non me ne frega niente dire alla gente che si versa una parte per pagare la segretaria, il riscaldamento, il giornale, i francobolli e le lettere"! Anche qui, bisogna essere onesti e allora, per quanto riguarda noi, sono sui 15-16.000 all'anno.
Poi c'è il discorso che qui, rispetto ad altri Consiglieri regionali, io, ma tutti voi, quando dobbiamo andare alla manifestazione di qua o di là prendiamo la nostra auto, nessun problema, a Cogne piuttosto che altrove, sempre fatto! Il telefono è la stessa cosa, noi Consiglieri abbiamo qualche rimborso sul telefono? No... ce lo paghiamo! Ho fatto un resoconto che togliendo solo di costi, di benzina, di telefono... sono circa 12.000 euro... arriviamo a 35.000 euro netti. Sono tanti, è un buon stipendio, ma ritengo che sia anche una cosa abbastanza normale, dico "abbastanza", perché noi abbiamo sempre detto che i correttivi vanno fatti, e poi entrerò nel merito, ma bisogna iniziare a focalizzare qual è la situazione rispetto agli altri. È vero che dobbiamo guardarci, noi, sono il primo a dirlo, ma bisogna guardare anche il panorama generale!
Fondo vitalizio: su questo aspetto ringrazio anche la collega Squarzino, come altri, che hanno partecipato ad estenuanti riunioni di cui ho fatto parte anch'io, per trovare una via per evitare l'esplosione di quel fondo, perché il Consigliere Sandri che non conosce la storia e dovrebbe informarsi prima di parlare su questi aspetti... noi abbiamo fatto... Dina lo può confermare... quante riunioni? E non sono state pubbliche, sono state di lavoro vero e abbiamo portato un netto ridimensionamento rispetto al passato. Qualcuno lo ha ricordato in parte, il fatto di portarlo a 65 anni, il fatto di portare l'età minima di 5 anni di permanenza in Consiglio regionale, il fatto che 1/3 deve essere versato dal Consigliere, che prima non c'era, e... sono 1.700 euro al mese da parte del Consigliere che deve essere versato! Tutte queste cose sono state fatte, è stata evitata anche l'esplosione del fondo e Dina lo sa perfettamente, a livello generale dove saremmo andati se avessimo tardato? Anziché affrontare questa situazione nel 1999? Oggi saremmo all'esplosione totale! A fronte di tutte queste cose che abbiamo fatto in anticipo di 6-10 anni rispetto alle altre Regioni, qualche riflessione bisogna farla! È apparso verso i cittadini valdostani che abbiamo avuto il coraggio di fare quelle cose 8 anni fa e qualcuno sta pensando di farle adesso, cioè... tutti gli altri? Allora c'è qualcosa che non funziona su quella che è stata la comunicazione ai cittadini... sulle cose che abbiamo fatto nei momenti non sospetti...
Passiamo poi al ruolo che ha il Consiglio regionale... anche qui, qualcuno si dimentica che abbiamo un ruolo di Provincia, di circoscrizione, nel resto d'Italia si sommano queste cose? Siamo per uno snellimento dei 6-7 livelli che ci sono a livello nazionale, ma in Valle d'Aosta ne abbiamo solo 4! Quando leggiamo gli articoli nazionali, qualcuno non si ricorda che tutti gli altri hanno 2-3 livelli in più dei nostri, quei livelli che rappresentiamo con questa Assemblea tutti insieme. Quanto ai "benefits", noi abbiamo due tipi di "benefits": la tessera dell'autostrada e i viaggi di lavoro, però mi sono fatto dare adesso alcuni dati. Quando si parla di viaggi di lavoro, basterebbe andare a vedere il totale, cosa spendono all'anno i Consiglieri, e qualcuno si accorgerebbe che quel totale non è andato tanto distante dal totale di un'unica persona che ha ricoperto un alto ruolo che non c'entra con il Consiglio regionale, che rappresentava un'istituzione, che oggi non voglio nominare, perché è un esempio della privacy, di cui discuteremo se vogliamo lavorare in maniera seria nella commissione. In anni passati una sola persona istituzionalmente ha quasi speso come tutti i Consiglieri, e quando penso alle accuse sull'APF, se mantenere rapporti con 72 Paesi che sarà poco lavoro, quello che vogliamo, ma... ci sono i rapporti anche di conoscenza e di azione, su normative e di quant'altro, con l'occasione di incontrare dagli Ambasciatori ai Ministri dei Paesi francofoni, che sono fatti arricchenti, e adesso il dibattito è se spendiamo fra 160.000 o 400.000 all'anno... credo che servano più quelle cose per farci crescere che tante altre cose! Purtroppo la gente non conosce la situazione reale... perché? Perché non hanno avuto un'informazione corretta! La gente quando parla con noi dice: "ma voi avete l'auto blu, la benzina gratis, i biglietti aerei, il portaborse, il gettone di presenza, il transito ai trafori, gli ingressi ai teatri e ai cinema"... non abbiamo niente di tutto questo! E siamo contenti di non averlo, ma i Valdostani non lo sanno, pensa che abbiamo queste cose che gli altri non hanno! Questo è per fare un quadro della chiarezza... dopodiché, se andiamo agli obiettivi, e spero che gli obiettivi siano comuni come hanno detto altri colleghi, di arrivare ad un esame serio e a dare delle risposte puntuali e concrete su questi aspetti.
I costi della politica o, meglio, i costi della democrazia, ma... tenendo conto da dove arriviamo e cosa abbiamo già fatto, senza pensare che qui siamo stati con il cervello all'ammasso per anni... forse siamo stati gli unici appartenenti ad un Consiglio regionale che qualcosa ha fatto in passato, poco o tanto, ci sono le prove scritte, i documenti, non ci sono le parole di Viérin Marco! Riteniamo che si debba evitare questa biforcazione che sta avvenendo su un discorso meramente populista o su un discorso di affrontare il tema vero. Sul discorso meramente populista, per essere sincero, devo diversificarlo in altri due rami: quello dell'"Arcobaleno", che è diverso da quello del Consigliere Sandri, perché anche nella sospensione abbiamo avuto degli atteggiamenti e delle intenzioni molto diverse, lo dico con tranquillità, come ho detto alla Consigliera Squarzino che ha detto una cosa non vera in merito.
Il documento presentato - come ha detto il collega Ferraris -, è riduttivo, perché vengono posti solo 4 obiettivi come punti essenziali e cioè, riduzione dell'assegno vitalizio di 1/3, per la Regione, stipendio dei Consiglieri abbassato del 10%, e questo è il discorso sul Consigliere. Poi è stato fatto un discorso sul non cumulo dei vitalizi e sul divieto di ritiro del 10% del capitale versato nel fondo, che è un aspetto che riguarda il fondo; ma noi, come "Stella Alpina", e come maggioranza, abbiamo altre cose più importanti e sostanziali, senza essere contrari su una parte di questi aspetti, perché voglio ricordare - e credo che la collega Squarzino fra tutti i Consiglieri che hanno firmato il documento sia l'unica ad avere memoria storica perché era qui - che come "Stella Alpina" abbiamo presentato altri punti, 6 anni fa, molto chiari, non condivisi neanche dalla collega Squarzino, che vogliamo rimettere sul tavolo. Avevamo proposto allora la riduzione dello stipendio del 30% per chi fa un doppio lavoro, perché chi viene qui e fa l'avvocato e va a fare le udienze tutta la mattina e non ha avuto bisogno di licenziarsi - come ha dovuto fare il sottoscritto - o chi proviene dall'ente pubblico e ha comunque la possibilità di prendere l'aspettativa... Se uno decide di fare attività politico-amministrativa e deve licenziarsi - come ha fatto il sottoscritto -, alla fine, a 50 anni, deve fare un ragionamento... è comodo per chi continua a fare il suo lavoro e viene anche qui! Noi avevamo proposto un discorso chiaro: se un eletto decide di dedicarsi qui o se decide di dedicarsi a due cose, quelle sue di una volta e quelle di adesso, in quel caso deve avere una riduzione che avevamo proposto in un 30%; come avevamo proposto di diminuire lo stipendio del Consigliere che già percepisce una pensione, perché oggi se continuo a svolgere un lavoro e sono in pensione non percepisco la pensione, l'importo della pensione mi viene bloccato finché non smetto di lavorare, ma... queste cose le abbiamo proposte 6 anni fa, come "Stella Alpina", e abbiamo avuto delle legnate sulle orecchie anche dai vostri banchi! Qui bisogna ricordarsi delle cose che si sono fatte e dette... ecco perché vogliamo che si lavorasse tutti insieme senza fare le belle statuine dove non ancora finita una riunione c'è qualcuno che esce per farsi intervistare! Qui non si deve giocare con la gente tramite l'informazione... questo è il discorso! Allora non possiamo accettare certi ragionamenti, altrimenti sono totalmente demagogici.
Abbiamo altre cose da dire: vogliamo coinvolgere gli enti locali, lo abbiamo scritto sul nostro documento, mentre sul vostro non c'è, vogliamo parlare delle strutture, vi dicevo prima che ci sono strutture che spendono solo per rappresentanza di più di tutti i Consiglieri regionali. È serio questo discorso? Non è un costo della politica o della democrazia? Però quando siamo lì a parlare di queste cose, siamo obbligati a fare nomi e cognomi... Quando parliamo dei bandi, ma questo discorso è più ampio, lo lancio qui per dire che si potrà fare una battaglia... e mi stupisce che a livello nazionale non si parli di questo, e cioè il costo degli appalti e dei lavori che si fanno, l'1% circa sono per i bandi che devono essere pubblicati sui giornali, che sono il triplo, il quadruplo di tutti i costi nazionali della politica! Non è il costo della democrazia? Basterebbe fare a livello nazionale una legge che dica: "pubblico su Internet, costo per l'Amministrazione 1 euro"... chi è che non è collegato ad Internet, oggi? Non c'è più nessuno! E faremmo prima a vedere i bandi che leggerci tutte le cartacce magari scritte piccolissime sui giornali! È chiaro che i giornali dovrebbero ragionare in maniera diversa, perché la metà dei loro introiti sparirebbe! Di queste cose cominciamo a parlarne con la gente, io lo faccio nelle riunioni sul territorio. È chiaro che se sparisce questo, non avremo 352 o 363 giornali in Italia, di cui 30 che parlano solo di sport e scrivono tutti i giorni... non sono i costi della democrazia questi? Ma chi li paga? Fate conto sull'1% del valore dei bandi di appalto dei lavori che devono essere fatti come costo di pubblicazione, fate conto del costo totale... è di più del costo di tutta la politica nazionale! Ma di queste cose non si parla, va bene così!
Sul documento, tanto per essere chiari, voi avete fatto un documento molto sintetico, ma non avete nelle vostre diciture inserito grandi cose, perché io leggo: "a predisporre entro il 30 novembre 2007" - è la stessa cosa che abbiamo scritto noi - non quello che ha affermato il Consigliere Sandri, che ha detto: "ma poi non sappiamo se sarà una legge, se sarà qui o sarà là"... altra falsità, a predisporre entro il 30 novembre 2007 un documento in merito alla riduzione dei costi della politica. Non avete scritto neanche voi se è una proposta di legge o se è un ordine del giorno, non avete scritto niente! Non potete parlare di cose che non avete neanche scritto e pensare che la gente sia ebete! Voi avete scritto le stesse cose che abbiamo scritto noi!
Sull'ultimo passaggio importante che riguarda la pubblicità, ho detto prima, collega Squarzino, che sulla privacy - le chiedo scusa - per quel termine che ho utilizzato, ma sono un po' sanguigno, un po' come il Consigliere Bortot, nel senso che abbiamo discusso di là non sul fatto della non conoscenza dei nostri dati, perché lei sa che c'è una legge dove io devo ricordarmi come Consigliere di dichiarare la bicicletta che ho comprato a mia figlia l'anno scorso in autunno... Giusto, non c'è alcun problema, lei sa che dobbiamo dichiarare tutto quanto compriamo o a figli, o a mogli, o per noi, ed è giusto... quindi non c'è problema per la gente di sapere, conoscere cosa abbiamo fatto noi; il problema della privacy è rivolto sul lavoro che dovremo fare di comparazione, per esempio: se discutiamo su chi ha due lavori, cioè siede qui e fa altro, lei pensa di poter discutere pubblicamente parlando di medici, avvocati, commercialisti, pensionati? E che qualcuno domani non arrivi con una denuncia per la privacy? Lei non pensa che se noi dobbiamo discutere, volendo fare le cose serie, anche sulle altre istituzioni, come sull'informazione, come sui Magistrati eccetera e a me fa piacere, oggi, vedere che finalmente, sul primo articolo di "Panorama" che titola: "Più soldi ai politici grazie ai Magistrati", tutti hanno paura di parlare dei Magistrati, perché qualcuno dice: "se parlo dei Magistrati, mi intercettano e mi fanno un "sedere così" per una fesseria, forse io sono uno di quelli, ma se cominciamo a parlare di tutti i costi veri della politica e della democrazia non ci siamo! Se parliamo di queste cose, dobbiamo avere la capacità di farlo con tranquillità, non di arrivare lì e dire: "ma di questo non posso parlare perché c'è la privacy"! Non me ne frega niente della privacy su questi argomenti, su di noi non c'è ed è giusto, non ci deve essere neppure sulle altre "caste"! Purtroppo se ne parliamo pubblicamente, possiamo essere denunciati e allora dobbiamo farlo in maniera intelligente, guardando al risultato, e non al fatto di avere una telecamera in modo che qualcuno possa fare la battuta per recuperare 3 voti in più.
Noi abbiamo delle sensibilità - parlo, credo, a nome di tutti - e delle attività che arrivano anche dalla nostra storia, e non parlo di me, perché non voglio fare come qualcuno che era qui e che parlava sempre di sé, un tempo passato, ma tutti abbiamo una storia, un legame con associazioni e altro che, senza bisogno di divulgarlo... perché se lo divulghi poi vuol dire che lo hai fatto apposta per dire: "come sono bravo", e credo che tutti noi abbiamo aiutato qualcun altro in maniera diversa; quando si richiama il discorso della sensibilità, tutti l'abbiamo: nei momenti difficili dell'alluvione come in altri momenti particolari. È stato detto che questo discorso era fatto per provocare; accetto, se è una provocazione, ma credo che dobbiamo fare un ragionamento più costruttivo.
Questo documento lo condividiamo - abbiamo partecipato alla sua stesura - è un documento importante, soprattutto perché è vicino al vostro obiettivo, obiettivo di tutti, ma dopo aver letto questo articolo di "Panorama", che invito tutti a leggere... anzi, lo leggo, perché ho ancora qualche minuto... il titolo, anche qui, solo il titolo è sbagliato, colpisce la gente perché dice: "Più soldi ai politici", ma quando leggi è tutto il contrario. Si dice: "Aumenti per gli stipendi di Camera e Senato legati a quelli dei Magistrati, ci sarà un consistente scatto. Doppio aumento in vista per Deputati e Senatori, proprio quando i vertici di Camera e Senato hanno deciso un pacchetto di austerità per ridurre le pensioni dei Parlamentari e alcune voci della loro busta paga. La paradossale situazione è figlia del meccanismo che aggancia lo stipendio base dei Parlamentari a quello del primo Presidente della Corte di Cassazione, cioè il Magistrato italiano di grado più alto. Ogni 3 anni per tutti i Magistrati scatta un aumento calcolato in base al complicato sistema di previsione degli indici ISTAT. Nel gennaio 2008, data del prossimo scatto, esso sarà del 4% circa. Di pari percentuale si rivaluterà l'indennità dei Parlamentari, cioè la voce più consistente della loro busta paga, ma non basta. È in arrivo un altro aumento assai più consistente e sempre più per via giudiziaria e non politica. La nuova legge sull'ordinamento della Magistratura in via di approvazione allinea tutti gli stipendi a quello dei giudici amministrativi attualmente ai componenti di TAR e Consiglio di Stato, a parità di grado è riconosciuta un'anzianità di 8 anni, 8 anni in più rispetto ai Magistrati ordinari e dunque uno stipendio più alto. Per mettersi alla pari, il Parlamento dovrà approvare una legge che conceda a questi ultimi un aumento valutabile intorno al 12% (12 + 4 fa 16). Occorrerebbe una legge per sganciare la retribuzione parlamentare da quella di primo Presidente di Cassazione cioè dalla Magistratura, ma il Parlamento l'approverà mai?"...
Se il Parlamento facesse - come spero - lo sganciamento dalla Magistratura, abbiamo finito di discutere fra di noi sullo stare agganciati o non stare agganciati. Condivido il ragionamento del Consigliere Ferraris, per correttezza dobbiamo essere agganciati, ma la battaglia che dobbiamo fare e che il Parlamento abbia i cosiddetti... di sganciarsi dai Magistrati! Poi sarà la popolazione a dire se i Magistrati prendono troppo o no, come i giornalisti RAI, eccetera, perché sarà interessante capire in audizione certe cose. Su questa base riteniamo che il nostro documento abbia ripreso in maniera chiara gli obiettivi: nel fissare una data certa, che è la stessa vostra, ma c'è un'altra posizione comune cioè arrivare a fare delle cose concrete, nel dichiarare l'obiettivo del contenimento dei costi della democrazia regionale, ben specificata al 1° comma mentre, al 2°, c'è la volontà di ricercare un patto con gli enti locali, sempre per una riduzione dei costi della politica... perché? Perché tutti a parole abbiamo detto che, se vogliamo ribadire il concetto di autonomia della nostra Regione, dobbiamo anche rispettare il concetto di autonomia degli enti locali e dobbiamo fare con loro un patto per quello che riguarda il loro futuro, altrimenti qui ci parliamo per anni tutti alla stessa maniera, ma nei fatti agiamo in maniera diversa! Ci siamo quindi, e non da oggi, come ho detto prima, portando degli esempi sulle proposte che abbiamo fatto 6 anni fa, per affrontare questa cosa in maniera vera e seria, e non solo per fare un ragionamento del 10% o quel che è... queste sono cose che non stanno in piedi, bisogna fare un ragionamento serio capendo anche cosa vorranno fare a livello parlamentare, perché è inutile che ci parliamo addosso!
Bisogna capire onestamente anche da parte vostra: avete scritto una lettera dove minacciate le vostre dimissioni da questi partiti che rappresentate qui, a livello nazionale, se continuano a comportarsi così sui costi della politica? Se non lo avete fatto, non potete venire qui a raccontarci la favola, quando in tutte le altre stanze dovete ingoiare! Bisogna essere seri anche in questo... se avete una missiva dove minacciate le dimissioni dai vostri movimenti che a livello nazionale stanno lì sull'Aventino e giocano... basta vedere l'ultimo articolo di "Panorama" o altre cose... vi faccio i complimenti, altrimenti non potete venir qui a cercare di prendere dei consensi dai Valdostani, prendendoli in giro, perché questo sarebbe un discorso avvilente!
Presidente - La parola al Consigliere Bortot, per il secondo intervento.
Bortot (Arc-VA) - Volevo brevemente fare una precisazione e alcune considerazioni. Ieri non volevo offendere nessuno e non ho dato del disonesto a nessuno, ho fatto un richiamo alla coscienza di ognuno di noi.
Per quanto riguarda le considerazioni, vorrei farne un paio su democrazia e istituzioni, costi della democrazia e costi dei soggetti della democrazia, nel senso che è fuori dubbio che non esiste niente al di fuori della democrazia, le istituzioni hanno un costo, ma vediamo di capirci, perché la percezione che hanno le persone fuori da qui è che le istituzioni si sono allontanate dai bisogni delle persone.
La nostra Costituzione stabilisce il diritto al lavoro, all'assistenza sanitaria, la dignità dei cittadini. Quando i cittadini hanno dei bisogni, e noi utilizziamo le nostre indennità per venire incontro a queste persone, facciamo una gran bella cosa come singola persona, ma come istituzione, Consiglieri, Governo e Assessori, non facciamo bene il nostro lavoro, perché il nostro lavoro non è umiliare la gente, ma è garantire diritti, lavoro, dignità. Sul piano personale ognuno di noi fa e dà - compreso il sottoscritto - e non ho mai messo in discussione che lo faccia l'intero Consiglio, ma dobbiamo stare attenti, perché il rischio è di giustificare quello che personalmente riteniamo sia giusto che vada rivisto con il fatto che poi diamo i soldi al partito o al movimento o alle persone che incontriamo per strada. Sono due cose diverse, anche perché per il finanziamento ai partiti a noi piacerebbe una legge regionale precisa, nel senso che si sa quello che va ai partiti in base ai voti e a quello che volete, e quello che va al Consigliere o all'Assessore. A me non piace essere bravo perché do molto al mio movimento; a me piace guadagnare di meno purché ci sia la trasparenza rispetto ai finanziamenti e ai costi della democrazia, soprattutto, non finanziamento ai partiti perché quello è un costo che rientra nella democrazia.
Provo a fare una metafora: agivamo nei confronti della natura in determinati modi con la mania di onnipotenza, abbiamo scoperto - non sono d'accordo, qui, con l'Assessore Cerise - il cambiamento climatico; pensiamo che sia dovuto all'intervento dell'uomo. Con la politica, le istituzioni e i costi dobbiamo fare la stessa scoperta: abbiamo un abbandono da parte dei cittadini nei confronti della politica che non è dovuta al qualunquismo dei cittadini, è dovuta al fatto che il divario che si è creato fra i costi e la percezione e la realtà è troppo grande. Qui dentro siamo almeno 16-17 che siamo stati dipendenti della "Cogne", della scuola, insegnanti... la domanda che faccio, ma non dovete rispondere a me, quanto a voi stessi, è: veramente il divario dal punto di vista dello stipendio che prendiamo come Assessori o Consiglieri e lo stipendio che prendevamo prima lo ritenete giusto o il divario non è diventato troppo grande?
È vero che non stiamo diventando una casta che è un rischio per le istituzioni e la democrazia, ma siamo diventati autoreferenziali! Non abbiamo più la percezione di qual è il nostro ruolo e quale è l'indennità che dobbiamo avere in cambio di questo ruolo e del servizio che siamo chiamati a rendere ai cittadini nel legiferare. Questi sono i punti da prendere a riferimento per il fatto che siamo qui, e quando solleviamo i costi dicendo che si devono dare dei segnali, il problema non era di chissà cosa dovremo mai fare, tutto sommato rispetto ad altre istituzioni non siamo mal messi, ma non possiamo prendere sempre a riferimento il peggio per giustificare il meno peggio, secondo noi, che siamo noi. Dobbiamo prendere a riferimento coloro per i quali governiamo o legiferiamo, per i quali siamo qui e, sulla base di quelle condizioni di vita e di stipendio, parametrare quello che dobbiamo prendere, noi, come indennità. Si discute di questo, ma quando la percezione dell'opinione pubblica è che questo divario è troppo colmo, o legiferiamo che riusciamo ad alzare stipendi, rendere dignità alle persone che devono fare la questua per avere del lavoro, o se il divario è ampio, siamo noi, con l'autoreferenzialità, che siamo andati oltre. È quello di cui stiamo discutendo oggi e mi fa piacere che il dibattito si sia incanalato in questa direzione. Se il dibattito continua, il problema non è la scadenza quando e quanto, ma è la percezione che si dà all'esterno di avere superato un limite, rispetto ai bisogni e alle necessità della popolazione e dei cittadini e quindi si interviene.
Voglio dire una cosa al Consigliere Ferraris. I valori della Sinistra sono l'uguaglianza, la libertà, la dignità e la giustizia; se non partiamo da questi presupposti e la Sinistra diventa un qualcosa staccato dal resto del popolo, non è una Sinistra che fa demagogia che vuole ridurre questo divario che si è creato, ma c'è qualcosa nella Sinistra che non sta andando bene. Senza polemica, fa parte del dibattito.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella, per il secondo intervento.
Venturella (Arc-VA) - Volevo intervenire... non per ripetere quello che hanno detto i miei colleghi Consiglieri, ma per sottolineare due punti. Il primo, in risposta a ciò che ha detto il collega Viérin, è per alcuni tratti inesatto, non ha dichiarato falsità, ma ha interpretato ciò che avevamo detto in Consiglio e anche ieri sera, durante l'interruzione della seduta del Consiglio. Volevo solo cercare di chiarire. Il percorso era stato questo, lasciamo perdere il passato; nel 2003 avevamo presentato una modifica alla legge regionale sull'indennità, ma i passaggi erano questi.
Vi erano all'ordine del giorno 2 leggi regionali e una risoluzione, dopo l'illustrazione vi è stata da parte della maggioranza, e non solo, una richiesta di ritiro. Noi abbiamo accettato il ritiro e abbiamo presentato non un documento, ma una sintesi in 4 punti su ciò che noi avevamo discusso prima, mettendolo sul tavolo della trattativa. Non era un documento, era un punto di partenza e lo abbiamo anche detto; lei non può dire che questo documento era una proposta parziale, non organica, erano solo degli appunti, perché ci avevate invitato a ritirare le nostre proposte di legge. Sulla base di questi 4 punti ricordo bene che la maggioranza aveva detto: "noi ora non siamo in grado di entrare nel merito". Allora abbiamo detto, per rispondere in maniera positiva alle sollecitazioni del collega Lattanzi, che aveva fatto una proposta in merito alla trasparenza, del limite temporale, che se nella risoluzione che il Consiglio avrebbe dovuto approvare all'unanimità, ci fossero stati questi 3 punti: pubblicità delle sedute, limite temporale - cioè una commissione a scadenza -, indicazione di riduzione costi della politica, in particolar modo per Consiglio regionale ed enti locali, noi avremmo accettato. Non era però una risoluzione, era una bozza, quindi non era corretta la sua comparazione con la vostra risoluzione che deriva da un lavoro di "digestione" di questi punti programmatici, noi pensavamo che si potesse discutere, ma non comparare. Non si possono comparare 2 documenti che per genesi e contenuto non possono essere comparati, perché uno è una bozza su cui discutere, l'altro è un documento chiaro che è la conclusione di un dibattito all'interno dei gruppi.
Ora veniamo alla risoluzione di stamani: credo che sia stato fatto in questo Consiglio, quale che sia il risultato della votazione, un grosso passo avanti nel contenuto, nel metodo e nel merito riguardo al tono, alla polemica, alla qualità del dibattito o del non dibattito rispetto al 2003 o rispetto ai dibattiti in commissione e a tutte le occasioni mancate di dibattito. Tutti i Consiglieri di maggioranza e di minoranza fanno fatto un passo avanti, quindi personalmente... ma credo di interpretare il pensiero del mio gruppo, certo che non siamo soddisfatti della risoluzione che avete presentato, perché eravamo fermi a ieri sera quando c'era stato un accordo, 3 punti focali, mentre nella risoluzione venivano praticamente diluiti. Io però credo che rispetto alle chiusure ideologiche, alle reciproche accuse di populismo, di ideologizzazione del dibattito, un passo avanti in Consiglio è stato fatto e di questo sono personalmente contento.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Intanto una prima osservazione è che probabilmente... non ho ancora capito come funziona questo microfono, perché i primi secondi non amplifica, adesso non sta ancora amplificando... bene...
(interruzione di un Consigliere fuori microfono)
... faccio come? Ah, ah, caz... va bene, non so come verrà messo nel resoconto stenografico...
Intanto vorrei dire che "costi della politica" è dedicare tutte queste ore ai costi della politica... forse dovremmo cominciare a riflettere sul fatto che molte volte ci avvitiamo su noi stessi, mentre sarebbe stato più facile, già ieri nel pomeriggio, trovare un "modus vivendi" che ci portasse a una...
Squarzino (fuori microfono) - ... noi eravamo pronti...
Caveri (UV) - ... sì, voi eravate pronti, siete sempre pronti, collega Squarzino... sempre pronti!
Farò un brevissimo resoconto degli avvenimenti, limitando al massimo - anche se ho un movimento di pancia - le battute e la polemica, però non ci si può esimere dal fatto che ormai c'è questa idea della politica come il body-building, cioè uno passa il tempo non a guardare gli aspetti contenutistici, ma ad esibire i propri muscoli, a beneficio magari di quelli che si ritengono poter essere degli elettori da accarezzare dalla parte giusta del proprio pelo, perché si ritiene che la divisione manichea fra buoni e cattivi possa ancora servire e, da questo punto di vista, credo che non è che ci sono in quest'aula i "Savonarola" da una parte e i "Ganassa" dall'altra, per cui i primi sono queste figure angelicate e gli altri saremmo tutti noi, che siamo come i pirania con dei dentini particolarmente feroci, a mangiarci tutti i privilegi della politica.
Sono molto divertito che chi, per lunghi anni, ha fatto parte di un sistema politico, oggi guardi con una piroetta degna di "Brighella", una delle maschere più divertenti della commedia dell'arte, al gruppo di cui fa parte come una casta, usando una recente definizione sprezzante della classe politica... lui, casto, vergine; noi, casta brutta e cattiva! È una semplificazione demagogica e trovo che ci siano degli elementi straordinari, ogni tanto vorrei che mi si desse un pizzicotto, perché penso che qualcuno dovrebbe dimettersi più che dal Consiglio, da se stesso.
Gli avvenimenti sono chiari e questi avvenimenti sono stati riportati dai Capigruppo fin dalla giornata di ieri, quindi esisteva una conoscenza dei fatti pacifica da questo punto di vista. Mi sono permesso, ieri, di ricordare come l'11 luglio la Conferenza delle Regioni abbia per l'ennesima volta discusso una serie di argomenti seri e questa discussione sia avvenuta in una logica concordata fra i Presidenti delle Regioni, che pure hanno posizioni politiche diverse le une dalle altre, e si è discusso in maniera aperta e vivace anche con i rappresentanti di diversi Ministeri, con una discussione che ha portato alla stipula del patto dell'11 luglio, che si trasformerà a breve in un'intesa ai sensi della legge "La Loggia", con una logica maggiormente cogente del patto... patto di cui va dato merito al "Governo Prodi".
Colleghi Squarzino e Sandri, va dato merito al "Governo Prodi", e voi, oggi, nel contestare il nostro documento, contestate quello che il vostro Governo a Roma propone! Questo è un atteggiamento incomprensibile dal punto di vista politico, se non comprensibile nella logica dei "Savonarola-Ganassa", detto poi magari da chi ha altri lavori. Io ho solo questo di lavoro, non ho altri lavori, non ho uno studio privato, io lavoro solo qui, sono 20 anni che sono un politico e non me ne vergogno! Non mi vergogno di essere un politico e non cerco le stradine per dire: "loro, politici brutti... io, politico, ma bello"! È un atteggiamento infantile. La logica del patto è una logica seria. Qualcuno dice: "avete fatto i furbi, perché avete scritto per la razionalizzazione dei costi di tutti i livelli di Governo", ma bisogna leggerlo tutto il documento! Dice ancora: "non significa solo avere attenzione alla sostenibilità finanziaria dei costi della rappresentanza politica a tutti i livelli istituzionali, ma riformare il sistema amministrativo del Paese con l'obiettivo di una razionalizzazione delle risorse e delle competenze, al fine di evitare sovrapposizioni e diseconomia". Risolviamo il problema: tagliare il 10%, sopprimere i vitalizi, impedire al "bieco" Caveri in tardissima età di sommare scandalosamente il vitalizio di Parlamentare con il vitalizio di Consigliere? Ma non ci morirò, Consigliere Bortot! Io ho un lavoro, il giorno in cui smetto di far qui ho un lavoro che mi aspetta! Non ho la preoccupazione, il giorno in cui uscissi di qua, di non avere un lavoro!
Le Regioni e le Province autonome, congiuntamente, hanno fatto un percorso in cui si è detto fra di noi, ha detto Vasco Errani, Presidente della Emilia Romagna, esponente dei "DS": "non fate fughe in avanti, facciamo un ragionamento congiunto che eviti la sensazione dell'accerchiamento". Giustamente si è detto: se bisogna parlare di costi della politica, mettiamo tutto sul tavolo in tempi rapidi per essere credibili e per non dare l'idea che si voglia rinviare "sine die" la discussione. Su questo... d'accordo la Lombardia, che è di Centro-Destra, d'accordo il Veneto che è di Centro-Destra, d'accordo la Toscana, le Marche, l'Umbria che sono di Centro-Sinistra, nessuna fuga in avanti, un documento, un'intesa che verrà perfezionata a settembre, dove si dice: ridurre sovrapposizioni e costi, un rapporto equilibrato nel bilancio di ciascuna amministrazione fra i costi degli organi elettivi e degli apparati amministrativi e i costi necessari per l'esercizio delle funzioni pubbliche di ciascun livello, ridurre l'incidenza del costo di funzionamento dell'apparato pubblico e, ancora, fra i criteri generali, individuare azioni che possono essere realizzate con immediatezza di carattere amministrativo che comportino apprezzabili riduzioni di spesa. Se poi leggiamo cosa di altro si dice... ci sono dei temi che fanno sì che questo documento, che dice... ritenendo condivisibile l'impostazione del documento... preso atto dei contenuti del patto... Nel patto si dice ancora: "introdurre limiti massimi e parametri ottimali di risorse finanziarie da destinarsi ai costi di funzionamento degli organi elettivi degli apparati amministrativi". Si diceva: non avete citato il Consiglio regionale; ma che cos'è... un organo elettivo?
Ancora: introduzione del principio della massima trasparenza delle indennità e delle altre forme di compenso, forme di trasparenza per le assunzioni e le nomine nelle società pubbliche. Nell'incontro con il Governo si è a lungo soppesato questo termine, perché sia il rappresentante della Lombardia che il rappresentante dell'Emilia Romagna erano contro i concorsi pubblici nelle partecipate, dicendo che non si può immaginare che tu individui il direttore generale di una società partecipata facendo un concorso pubblico, in quanto ci deve essere un elemento fiduciario, detto da loro, non dal "Ganassa-Caveri"! Riduzione o razionalizzazione del numero dei componenti e delle misure dei compensi delle società pubbliche... e poi i Consiglieri regionali ci sono in questo documento: ripristino del numero dei Consiglieri regionali in linea con quanto a suo tempo previsto dalla legge n. 108/1968, che è il fatto che tranne il Piemonte, tutte le Regioni di Destra o di Sinistra nello scrivere i nuovi Statuti di autonomia come consentito dal Titolo V, hanno aumentato il numero dei propri Consiglieri regionali, di conseguenza hanno aumentato il numero degli Assessori.
Allora vogliamo dire che anche noi, in questi anni, abbiamo tenuto un comportamento corretto, che non abbiamo moltiplicato il numero degli Assessori, che nessuno di noi ha parlato nella convenzione di aumento del numero dei Consiglieri? È ovvio che alcuni meccanismi referendari che tendono a distaccare il Governo dall'Assemblea fanno sì che aumenteranno i costi della politica, per cui il meccanismo elettorale del Comune di Aosta fa sì che fra Assessori tecnici e Consiglieri siano in 36, mentre noi siamo in 35... e, invece, questa idea dell'elezione diretta che tanto vi esalta!
Fissazione di un tetto massimo della indennità dei Consiglieri regionali in una misura inferiore alla media delle indennità attualmente corrisposte per ciascuna categoria di cariche al 1° maggio 2007; introduzione di regole di trasparenza e di ogni altra forma di compenso e di emolumento, introduzione per tutte le cariche elettive di divieto di cumulo delle indennità, nel senso che oggi capita che un Parlamentare sia Presidente di una Provincia o Sindaco di un Comune, cosa che non potrà più avvenire con un cumulo di indennità; fra l'altro tutto questo, lo dico anche a beneficio del Presidente del Consiglio, in presenza del Presidente del Consiglio, che ha sottoscritto e accettato questo patto. La logica è una cabina di regia paritetica, che si chiamerà "Commissione paritetica", da istituire senza oneri aggiuntivi presso la Conferenza unificata. Questo è un lavoro serio, che si riverbera nel documento presentato, che passerà, come è legittimo che sia nella logica dell'interna "corporis", attraverso un lavoro a cui non mancheremo di dare contributo, cioè in Conferenza dei Capigruppo, per svolgere un esame della situazione esistente e di proporre, entro il 30 novembre 2007, nella comparazione con l'esterno e nella verifica complessiva del settore pubblico, soluzioni concrete per un contenimento dei costi della democrazia regionale... equivoco? No, è chiaro!
Qual è l'altro filone che discende da questo documento? È che in questo documento ci sono delle ricadute molto forti, alcune delle quali già presenti nel disegno di legge approvato il 13 luglio, il giorno immediatamente successivo al famoso disegno di legge sui costi della politica, in cui vengono sfrondati i Consigli comunali di tutta Italia, e anche su questo, Consigliere Sandri, una contraddizione: ieri, a momenti, lei si dà fuoco nella Capigruppo per dire che non bisogna toccare il numero dei Consiglieri comunali, e il suo Governo sta tagliando i Consiglieri e gli Assessori comunali e provinciali in tutta Italia! Allora... non capisco! Noi siamo appena all'inizio di una bozza di discussione, e una qualche riduzione dei Consiglieri comunali specie nei Comuni più piccoli è ipotizzabile, non per un'idea nostra, ma per una conseguenza che dovremo trarre come principio dalla legge dello Stato, oppure facciamo finta di niente e diciamo che i Comuni non li tocchiamo, per cui... Quincinetto, sì... Pont-Saint-Martin, no!
È chiaro che impegnare il Governo nella definizione di un patto fra Regione ed enti locali, finalizzato alla razionalizzazione delle competenze e all'utilizzo delle risorse finanziarie degli enti locali e al contenimento dei costi della democrazia è un fatto difficile e semplice nello stesso modo; tra l'altro, collega Sandri, questo mi dispiace dirglielo, ma spettano sulla base della "54", l'accordo preliminare e le modifiche di legge spettano a noi. So che lei, almeno finché starà nei banchi dell'opposizione, è per una riduzione di qualunque competenza dell'Esecutivo... Dio voglia che lei non venga mai qui, perché sarebbe invece per l'aumento del ruolo dell'Esecutivo, visto che è assai cangiante nelle posizioni... È del tutto evidente che alcune cose che abbiamo fatto in questi anni ci confermano la disponibilità del sistema degli enti locali ad assumersi dei sacrifici. Oggi... quali sono i temi che dovremmo eventualmente inserire in un patto con i Comuni? Il primo tema è l'applicazione della "54", il famoso trasferimento di personale per quella sorta di federalismo che avevamo messo in piedi.
Le Comunità montane: discutiamone, non credo che ci siano degli elementi di tabù. Devo dire che da un primo giro di orizzonte, per esempio sulla questione di essere più rigidi su chi siano i membri del direttivo delle Comunità montane, una maggiore rigidezza c'è da parte degli enti locali, cioè che siano Sindaci o Vicesindaci e non Assessori delegati a far parte dei direttivi delle Comunità montane. Nel primo giro di orizzonte - ripeto - una riduzione del numero dei Consiglieri comunali non è una cosa sulla quale gli enti locali valdostani sono contrari, così come la riduzione degli Assessori in ciascun Comune, così come siamo impegnati e il tavolo è praticamente chiuso su una revisione, così come ci si era assunti l'impegno nella legge finanziaria, di cambiare l'indennità degli amministratori degli enti locali, creando delle categorie omogenee di enti: è un modello applicato nella Provincia di Bolzano. Poi naturalmente capire, visto che c'è un incremento notevole della finanza locale in questi anni, dove destinare - perché questo, sì, è un costo della politica - i fondi crescenti della finanza locale.
In questi anni abbiamo impostato un accordo sul "Patto di stabilità" con gli enti locali che viene considerato dalla Corte dei Conti un esempio interessantissimo da esportare in tutta Italia; questo meccanismo, se c'è un aumento dell'IRPEF che riverbera i fondi per i Comuni... bisogna fare in modo che questi soldi non vadano assolutamente mai ad un aumento delle spese correnti, ma che fluiscano in spese di investimento strategiche: ecco perché mi sembra di poter dire che questo documento poteva serenamente essere votato da tutto il Consiglio, non lo è stato... ne prendiamo atto! Nella dialettica politica, quando si raggiunge un punto di equilibrio capita spesso che ci sia qualcuno che dice più uno; ma questo più uno serve a migliorare il documento o è frutto di un pregiudizio precedente, di una posizione politica contraria aprioristicamente assunta? Questo è l'interrogativo che lascio all'aula.
Credo tuttavia che si debba prendere il bene del dibattito che c'è stato, anche dal Consigliere Sandri che ha considerato i suoi colleghi come una specie di "banda Bassotti". Devo dire che non mi sono mai sentito un componente della "banda Bassotti", anzi, invito qualche cittadino che dice che il Governo regionale o il suo Presidente lavora troppo... io me lo porto dietro per 48 ore, dopodiché vediamo se ritiene ancora che uno guadagni troppo! Può anche darsi che alla fine delle 48 ore dica: "sì, è un disgraziato, ti tagliamo il 50% e... buonanotte, suonatori!", ma in linea di principio credo che il Consiglio regionale abbia una sua centralità e una sua importanza, che non si evince nei soldi, ma forse anche da una riorganizzazione del nostro lavoro, per cui una delle questioni riguardanti i costi della politica è la revisione del Regolamento, che magari ci permetta di applicarci subito e più in fretta all'esame delle leggi piuttosto che passare intere giornate su interrogazioni e interpellanze che, fatte come sono fatte oggi, sono uno strumento obsoleto! Questa è un'invasione di campo in un tema che non compete affatto al Governo regionale, mi esprimevo come Consigliere regionale nel ritenere che forse miglioramenti se ne possono sempre fare...
Se tutto fosse risolvibile nel meno 10% dell'indennità dei Consiglieri, firmiamola questa cosa, ma sarebbe una cosa assolutamente inutile rispetto ad un lavoro che credo potrà essere un lavoro serio, sia da parte della Conferenza dei Capigruppo, sia da parte del Governo regionale nell'interazione con gli enti locali... perché nella bozza che avevate preparato, colleghi Squarzino e Sandri, voi imponevate delle decisioni assunte dalla Conferenza dei Capigruppo al sistema degli enti locali, mentre questo sistema che prevediamo del patto è molto più democratico!
Presidente - Se non ho altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.