Objet du Conseil n. 2221 du 25 octobre 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2221/XII - Utilizzo di ore docenti per l'assistenza alla mensa degli alunni nel plesso scolastico di Antey-Saint-André. (Interrogazione e interpellanza)
Interrogazione
Preso atto della lettera inviata dai genitori dei bambini che frequentano la scuola elementare di Antey circa la decisione della scuola di utilizzare ore insegnanti per assistere gli alunni alla mensa;
Visto che tale decisione è valutata negativamente dai genitori in quanto sottrarrebbe ore insegnanti alle attività didattiche;
Ricordato che la decisione dell'utilizzo delle ore docenti rientra nelle competenze riconosciute alle istituzioni scolastiche nell'ambito della loro autonomia, anche sulla base della recente normativa regionale (l.r. 18/2005);
Ricordato altresì che è esperienza consolidata delle istituzioni scolastiche il coinvolgimento e la partecipazione delle famiglie alle decisioni della scuola;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interroga
l'Assessore competente per sapere:
1) se è stata effettuata, e con quali risultati, una verifica delle modalità di applicazione della l.r. 18/2005, circa la possibilità di utilizzo di ore docenti per l'assistenza alla mensa;
2) se da tale verifica sono emerse problematiche, come quelle sollevate dai genitori di Antey, circa la difficoltà per la singola scuola di garantire contemporaneamente l'assistenza alla mensa ed uno standard di qualità dell'offerta formativa;
3) quali possibilità di intervento si intravedono per poter risolvere tale problema, se e quando emergerà ancora.
F.to: Squarzino Secondina
Interpellanza
Premesso che:
- l'attivazione del tempo mensa nel plesso scolastico di Antey-Saint-André ha suscitato la protesta di numerosi genitori, preoccupati che tale scelta vada a scapito del completo e corretto svolgimento dei programmi didattici e, conseguentemente, rischi di non garantire ai loro figli il pieno diritto alla studio;
- nella definizione della dotazione organica del personale docente della scuola primaria si computa anche il tempo dedicato alla mensa (Legge regionale 18/2005);
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore delegato per sapere:
1) per quali ragioni il numero dei docenti assegnati al plesso scolastico di Antey-Saint-André è inferiore rispetto allo scorso anno, malgrado ci siano sei alunni in più e classi plurime;
2) se l'Assessorato o la Sovrintendenza agli Studi hanno emanato direttive o circolari in merito alle procedure di attivazione e di organizzazione del tempo mensa nei vari plessi scolastici della Regione e, in particolare, se sono state definite le funzioni di assistenza educativa che competono ai docenti durante l'orario di mensa;
3) quanti sono gli alunni che, nei vari plessi della Regione, hanno aderito al tempo mensa nell'anno scolastico 2006/2007;
4) quali iniziative intende adottare (o ha già adottato) per risolvere il problema di cui in Premessa.
F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi
Président - La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - L'attivazione del tempo mensa nel plesso scolastico di Antey-Saint-André ha suscitato una protesta rumorosa, ma composta di quasi tutti i familiari degli alunni di questa scuola... per quale ragione hanno protestato? Hanno protestato perché l'attivazione del tempo mensa sarebbe stata fatta a scapito dello svolgimento dei programmi didattici e soprattutto perché non sarebbero state previste le risorse professionali in termini di docenti necessarie per poterlo realizzare in maniera corretta.
Sappiamo che in tutti i plessi scolastici in cui è stato attivato il tempo mensa c'è stato un rapporto di trasparenza e di comunicazione fra il Dirigente scolastico e i familiari per decidere con quali modalità organizzare questo servizio. Incuriosisce il fatto che ad Antey i rapporti fra il Dirigente scolastico e i familiari siano avvenuti in un'ottica di imposizione da parte del primo di certe scelte, che sono state compiute da lui stesso - da lei stessa, trattandosi di una donna - e quindi siano state proposte come un prendere o lasciare, come dire: "queste sono le decisioni che in qualità di Dirigente mi sento di assumere sulla base della mia facoltà".
Guardando come sono stati distribuiti i 40 docenti dell'istituzione scolastica interessata fra i vari plessi si vede come Antey sia stata fortemente penalizzata, perché a fronte di un aumento da un anno all'altro di 6 alunni in più, c'è stata una riduzione del corpo insegnante e naturalmente ci sono delle classi plurime. Si tenga presente che ci sono 6 alunni in più di cui uno diversamente abile, 3 che sono ufficialmente segnalati e poi ci sono alunni di provenienza straniera, che comportano un certo percorso di integrazione che prevede dei recuperi e quindi delle risorse professionali, ovvero di docenti. Antey ha 41 alunni e 4, 5 risorse professionali, mentre si vede che la distribuzione su altri plessi, cito il Breuil - non vorrei offendere la sensibilità del Consigliere di zona, Maquignaz - che con 37 alunni ha 5 risorse, per non andare a Saint-Vincent, che è una zona protetta perché con 48 alunni arriviamo a 6 risorse. Questa distribuzione è vero che si fonda su criteri fissati dalla deliberazione n. 1224, ma è altrettanto vero che lascia un certo margine di discrezionalità ai Dirigenti per poter comporre al meglio distribuzione ed orari, però vorremmo capire fino a che punto si può spingere questa autonomia scolastica, cioè se l'autonomia scolastica può arrivare al punto di ignorare delle situazioni difficili, con problemi come ha una realtà piccola come quella di Antey, vuol dire che qualcosa non sta funzionando.
Dicevo che i genitori hanno effettuato una vibrata protesta, di cui si è parlato anche sui giornali; allora vorremmo capire come vengono applicate queste norme. Paradossalmente c'è un incremento in termini di alunni e un calo in termini di disponibilità di risorse professionali. Poi sappiamo che sono state impartite delle direttive, che immaginiamo avrebbero dovuto essere osservate, anche perché l'attivazione del tempo mensa nella scuola primaria costituisce un momento sperimentale. Vorrei richiamare l'attenzione dell'Assessore Viérin perché il problema, anche se circoscritto ad Antey, non è marginale e, come abbiamo scritto nella nostra interpellanza, vorremmo sapere se anche in altri plessi della Regione si sono verificati fatti analoghi; a nostro sapere risulta che ci sono problemi anche in altri plessi. Dicevo, ci sono circolari che sono state distribuite, c'è una legge, la n. 18/2005 che deve essere applicata, ci sono problematiche che naturalmente non possono essere sottovalutate.
Assessore, nel lasciarle la discrezionalità massima nella risposta, vorremmo sapere come intende intervenire per introdurre dei correttivi a questo metodo. Sappiamo che c'è una discrezionalità da parte sua, in particolare della Sovrintendenza, di intervenire in questi casi, perché se è vero che è stato siglato un accordo fra le parti il 4 maggio, la Sovrintendenza agli studi e le organizzazioni sindacali, questo accordo stabilisce chiaramente che in questa fase sperimentale bisogna integrare, rivedere o modificare quelle situazioni che non soddisfano le esigenze didattiche e scolastiche.
C'è poi un problema di fondo: considerare il tempo mensa facente parte dell'attività didattica è alquanto rocambolesco, perché supponiamo in un'ora di tempo, come viene organizzato a Saint-Vincent, dalle 12,40 alle 13,40, lì ci sono risorse sufficienti per affrontarlo, naturalmente in quell'ora sia i docenti che i bambini mangiano, vorremmo sapere come si fa a conciliare l'attività di assunzione del cibo di alimentazione con quella dello svolgimento della funzione didattica! È naturale che i genitori si preoccupino di questo: se mio figlio va al tempo mensa ed è lì che mangia insieme ai suoi compagni e insieme a lui ci sono gli insegnanti, e queste ore vengono scomputate dall'orario complessivo settimanale, è una soluzione che soddisfa "in primis" i sindacati e i docenti, ma non può tranquillizzare i genitori che sono preoccupati dell'educazione dei loro figli. Questo è un problema che risale alla legge n. 18, firmata dai sindacati e messa sulla scrivania dell'allora Assessore Charles e con l'illustre relazione sua, se ricordo bene, e approvata a maggioranza da questo Consiglio. Su questo punto peraltro mi sembra che siamo anche intervenuti in passato, chiediamo un approfondimento da parte dell'Esecutivo, perché non si può impostare una legge regionale per soddisfare le esigenze di una parte e ignorare le esigenze fondamentali alle quali deve assolvere una scuola, ovvero crescere in senso educativo e culturale delle persone che, un domani, saranno loro a ricoprire i vari ruoli nella società: è una riflessione che abbiamo già fatto a suo tempo.
Tornando al particolare, abbiamo posto alcune domande precise: vogliamo sapere per quali ragioni c'è distonia fra la diminuzione dei docenti assegnati ad Antey rispetto all'aumento degli alunni, tenendo conto delle situazioni particolari; se ci sono direttive o circolari particolari per quanto riguarda il coordinamento dell'attivazione del tempo mensa sul territorio regionale; quanti sono gli alunni che hanno aderito al tempo mensa in questo primo anno scolastico sperimentale; se e quali iniziative intende adottare per ovviare al problema che le abbiamo esposto.
Président - La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Viérin Laurent.
Viérin L. (UV) - Collègue Tibaldi, je vous rassure, les questions je les avais déjà lues.
Je réponds tant au Conseiller Tibaldi qu'à la collègue Squarzino aussi, je partirais par les questions de Mme Squarzino, en rappelant aussi les problèmes soulevés par M. Tibaldi et je mettrai aussi un peu d'ordre en ce qu'il a dit.
La loi n° 18/2005 prévoit, à l'article 5, qu'une fois que les organisations syndicales ont été entendues, le Gouvernement définit les critères et les dispositions relatives à l'augmentation et à l'élargissement de l'offre de formation des institutions scolaires valdôtaines. Le 4 mai 2006 - comme vous le citiez - un accord a été signé entre la Surintendance aux études et les organisations syndicales en matière d'adaptation des enseignants effectifs de l'école primaire pour les objectifs prévus par cette loi, objectifs parmi lesquels il y a justement l'assistance des enseignants de l'école primaire pendant les heures de cantine. L'accord en question prévoit une phase expérimentale, qui est la phase à laquelle vous faites référence et c'est la phase que nous sommes en train de vivre. Les parties contractantes se sont réservées la faculté d'intégrer justement, de revoir ou de modifier les critères et les contenus de cet accord devant les problèmes qui sont apparus dès leur première application - il n'y a pas seulement le problème d'Antey - et toute une série de perplexités que vous avez soulevées, je les partage.
Au mois de septembre j'ai promu des moments de confrontation avec les organisations syndicales de l'école pour évaluer les conséquences avant même le "problème Antey", et les problèmes qui se sont manifestés dans différentes parties de la Vallée. Ces confrontations ont eu lieu les 6 et 15 septembre et, au cours de celles-ci, il a été décidé, de concert avec les syndicats, d'attendre les résultats du monitorage organisées déjà au mois de juin par la Surintendance aux études, mais l'échéance étant le 31 octobre - c'est-à-dire la semaine prochaine - pour pouvoir affronter globalement tous les thèmes de l'accord, les problèmes qui sont survenus et, en même temps, proposer au "CPEL" la constitution d'un groupe opérationnel, qui pourra vérifier les retombées d'intérêt commun et principalement le "tempo mensa". J'ai écrit au "CPEL" et le "CPEL" a désigné le 16 octobre 3 de ses représentants au sein du groupe de travail, approuvant la proposition de l'Assessorat de l'éducation; cela, donc, est déjà un pas de l'avant. Le 23 octobre dernier j'ai convoqué la Conférence des services des Chefs d'établissement avec à l'ordre du jour l'analyse de l'accord et les problèmes soulevés et je pense informer aussi le Conseil scolaire régional au cours de la séance du mois de novembre.
Les problèmes relatifs à l'application de l'accord du mois de mai pourront ainsi être affrontés dans leur globalité, car on doit tenir compte des parents, des dirigeants, des enseignants et de tous les organes du monde de l'école. A travers une implication active de ces différents membres nous pourrons tirer les conséquences et agir pour trouver des solutions; il y a des solutions qui impliquent justement aussi les collectivités locales, car le service de cantine dans les Communes est souvent un service qui est très bien effectué.
Pour ce qui concerne le tableau des effectifs, que le Gouvernement régional a assigné aux institutions scolaires par délibération n° 1224/2006, il faut rappeler qu'en régime d'autonomie chaque institution définit dans le plan de l'offre de formation - "POF" - les activités didactiques avec l'utilisation cohérente des enseignants pour sa réalisation, l'élaboration de ce plan relevant de la compétence du Conseil des professeurs et du Conseil d'institut, qui d'abord donne les lignes directrices puis l'adopte. Les propositions de formation des classes sont en outre matière d'information préventive aux représentations syndicales unitaires, tandis que les modalités d'utilisation du personnel en rapport au "POF" sont matières à négociation intégrative au niveau d'institution scolaire. Les Chefs d'établissement veillent à employer les enseignants en les nommant aux différents secteurs des activités du "POF", aux complexes scolaires et, par la suite, aux classes dans le respect des compétences des organes collégiaux de l'école: cela pour ce qui est de l'aspect général.
Dans le cas en question - Antey - le Conseil d'institut, dans la délibération du 18 mai 2006 concernant les lignes guides pour la répartition de l'ensemble fonctionnel des enseignants et dans la délibération du 21 juin concernant la réalisation de l'article 5 de la loi n° 18/2005 répartition organique fonctionnelle, a délibéré à l'unanimité les critères de répartition des enseignants de l'ensemble fonctionnel assignés à l'institution, qui diffèrent par rapport à ceux qui ont été délibérés pour l'année scolaire 2005-2006, donc qui diffèrent même par rapport à l'année précédente, en rapport justement du nombre par contre augmenté, et qui ont déterminé les successives affectations des enseignants (autonomie scolaire).
La Surintendante aux études de l'époque, Mme Daniela Sarteur, a promulgué et anticipé aux organisations syndicales une circulaire le 23 juin dernier, par laquelle elle rappelait pour ce qui concerne la question dont on parle, la nécessité de partager les choix, le caractère expérimental de l'accord jusqu'à la semaine prochaine, la nécessité de procéder par degrés, approfondissement, information en phase d'application. Cela est ce que la Surintendance a fait savoir aux institutions. Sans oublier les problèmes liés aux temps d'école, qui passeraient de l'actuel modèle de 990 heures à celui de 1.221 heures, y compris le temps de la cantine, qui devient un moment d'école à tous les effets.
La situation dans les écoles valdôtaines à l'état actuel, si M. Tibaldi est d'accord et peut-être même Mme Squarzino, je vous ai préparé un petit schéma parce qu'il est assez long, donc pour chaque école comment est reparti le temps cantine et s'il y a, oui ou non, l'adhésion, mais pour ce qui est de la réponse générale, les données mises à jour à la fin de juillet pour ce qui concerne le temps cantine avec la présence des enseignants est de 701 élèves. Pour des données définitives il faut attendre le 31 octobre et je vous les fournirai.
Une dernière chose pour conclure: il faut savoir que les données de l'ISTAT disent que les élèves qui ont profité du service de la cantine les années passées étaient au nombre de 3.700 chaque année; données moyennes historiques, les données de cette année seront disponibles avant la fin de l'année. Les élèves intéressés aux services dans la cantine avec la présence des enseignants arrivent donc à un pourcentage de 19% des inscrits, ce qui est, en quelque sorte, historique.
Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Abbiamo ascoltato con attenzione l'Assessore e le risposte che ha dato alle domande che abbiamo posto.
Nella nostra interrogazione siamo partiti dal caso di Antey per sollevare il problema più generale, perché come tutti ci ricordiamo quando è stata approvata la legge n. 18, quella del 2005, lo scorso anno, quella in cui si voleva cercare di limitare i danni della "riforma Moratti" sulla scuola valdostana, erano stati affermati alcuni principi che condividevamo, come ad esempio l'articolo 5 in cui si parla di innalzamento dei livelli dell'offerta formativa. Si dice cioè che la scuola valdostana vuole raggiungere un livello di offerta formativa qualitativamente alto. L'articolo continuava dicendo che, proprio per raggiungere quell'obiettivo, ogni anno la Giunta - sentiti i sindacati - definisce i criteri in base ai quali riuscire a definire anche il numero degli insegnanti in organico. Si chiariva bene che l'organico dei docenti deve consentire non solo l'orario delle classi, ma copertura del tempo mensa, contemporaneità dei docenti, poi l'inglese, l'innovazione, le supplenze brevi e poi ancora aggiungeva il funzionamento delle scuole nei Comuni di montagna e l'integrazione degli alunni diversamente abili e di quelli stranieri; quindi una serie di criteri da tenere presente nel momento in cui si definiva l'organico.
Ora, rispetto alla definizione dell'organico, la Giunta diceva, nella deliberazione del 5 giugno 2006: "Si è accertato che l'entità numerica della dotazione organica complessiva regionale della scuola primaria risulta sufficiente, per consentire la piena copertura del tempo scuola e del tempo di assistenza alla mensa, mantenendo la disponibilità di una quota oraria media di contemporaneità superiore a quella minima garantita dai criteri della Giunta". Questo è il quadro teorico che è stato costruito; nel momento in cui questo quadro si va a calare nelle realtà concrete, si vede che qualcosa non funziona, perché, come è stato chiesto dalla stessa Dirigente , sarebbe stata sufficiente un'unità in più nell'organico della sua scuola per dare una risposta piena sia alle esigenze della mensa, là dove la mensa è richiesta, sia per la contemporaneità. Io ho dei documenti, qui, da cui risulta questo... non so se abbiamo documenti diversi... questo significa che la quantità del personale della dotazione organica non è risultata sufficiente a coprire tutti i bisogni. In questo caso sarebbe stata necessaria una dotazione in più per consentire la contemporaneità degli insegnanti nella presenza degli alunni in classe. È chiaro che tocca all'autonomia scolastica suddividere le varie attività, ma secondo l'organico che ha; se l'organico è insufficiente, come è risultato di fatto essere, la coperta risulta stretta e non è possibile.
Pertanto chiediamo con forza all'Assessore, alla luce del monitoraggio che è stato fatto - poi chiederemo i dati del monitoraggio del 10 ottobre -, di verificare se si può intervenire con interventi anche "tampone" per far fronte alle esigenze, a cui l'organico attuale non ha potuto dare una risposta...
(interruzione dell'Assessore Viérin Laurent, fuori microfono)
... come non è così? Ho i documenti, qui,... glieli faccio vedere, Assessore!
Président - La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Assessore, lei ci ha fatto una disamina della normativa regionale, sia da un punto di vista legislativo, sia da un punto di vista di circolari amministrative; condivide le problematiche, ma non ha dato una risposta essenziale che avevamo posto: "se e quali iniziative intende adottare per risolvere il problema di cui in premessa". Questa domanda, che è la domanda capitale, è rimasta inevasa e quindi le comunichiamo la nostra insoddisfazione, ma immaginiamo che sia anche l'insoddisfazione dei genitori degli alunni.
È vero, c'è la legge n. 18 che fissa dei principi, è vero che c'è il tempo mensa che è in fase sperimentale, però Assessore e Sovrintendente non sono 2 organi estranei al ménage scolastico regionale. L'autonomia scolastica dei singoli istituti non può travalicare principi che sono preposti al buon andamento della scuola, dai singoli plessi e dalle singole istituzioni. Lei dice: "attendiamo la fine di ottobre quando si conclude la fase di monitoraggio"... ma c'è una circolare diramata dalla precedente Sovrintendente Sarteur, con cui ha specificato che "la progettualità della scuola autonoma anche nella circostanza in questione..." - si parla di condivisione delle scelte - "ha tanto più forza per essere concreta, incisiva ed efficace, quanto più il Dirigente scolastico realizza appieno la sua leadership educativa. Il che non significa evidentemente né il monopolio dell'informazione, né una scarsa trasparenza sulle decisioni..." - fatto che invece è avvenuto perché le decisioni sono state assunte da lei unilateralmente e poi comunicate - "il coinvolgimento sostanziale di tutte le componenti che afferiscono alla comunità scolastica e la massima condivisione possibile costituiscono una garanzia di efficacia e di stabilità, oltre che di rispetto delle norme in quanto, come è noto, il POF è predisposto dall'istituzione scolastica con la partecipazione di tutte le sue componenti".
Fra le varie componenti, oltre ai docenti e ai discenti, ci sono anche i genitori. A nostro avviso questo passaggio è stato ignorato da almeno un destinatario, la Dirigente scolastica di questa istituzione. Si parla di carattere sperimentale, è vero, si parla di accordo del 4 maggio, ma questo carattere sperimentale non prescinde dall'accurata informazione ai genitori e al più proficuo raccordo con le amministrazioni comunali. Allora non possiamo considerare come satisfattiva di questi criteri l'attività svolta in autonomia e discrezionalità dal Dirigente scolastico. Prima ho citato dei numeri, quando hai 41 alunni ad Antey, di cui alcuni casi cosiddetti "difficili", e ci metti quattro risorse e mezzo, mentre al Breuil ne hai solo 37 e ne metti 5, è una valutazione che prescinde da quei criteri!
A differenza di quello che ha detto la collega Squarzino, penso che le 40 risorse complessive potessero anche essere sufficienti, ma sono state spalmate secondo una discrezionalità propria che va a vantaggio degli uni e va a deludere gli altri: questo è un fatto che non può essere ignorato dalle massime autorità regionali competenti. "Autonomia scolastica" significa capacità di prendere delle decisioni; un Dirigente scolastico che in sede di Consiglio di istituto abbandona il confronto, vuol dire che non è in grado di assumersi le responsabilità delle decisioni che ha assunto, non è in grado di reggere il confronto con i genitori che gli obiettano delle cose, che sono evidentemente fondate. Allora vuol dire che ha introdotto criteri diversi rispetto a quelli stabiliti con leggi o circolari.
Crediamo che non bisogna aspettare il 31 ottobre quando si concluderà una fase, ma la Sovrintendente Sarteur richiedeva già entro il 28 luglio di conoscere la dimensione dell'avvio di questa fase sperimentale per il tempo mensa, per evidenziare aspetti qualificanti e/o problematici che si sono intravisti, e il problema era già esploso in tutta la sua dimensione ad Antey. Una prima risposta parziale, Assessore, non so se il successore della Sovrintendente Sarteur abbia dato seguito a questo provvedimento, ma alcuni riflessi in questo caso negativi di una situazione che nel plesso scolastico di Antey si stava creando erano già a vostra conoscenza e, di conseguenza, si doveva, anzi "si deve" intervenire!
Adesso ci riserviamo di guardare quei dati, ma lei, Assessore, non abbandoni il problema alla burocrazia; ci sono altre situazioni analoghe nella Regione, le posso citare una situazione analoga a Verrayes, che poi è rientrata, qui non è rientrata perché l'umiliazione che hanno subito le famiglie è stata superiore rispetto a quella che si è verificata altrove. Crediamo che sia un suo dovere non scaricare alla fredda regola dell'autonomia scolastica una problematica che deve essere vista anche a livello regionale.
Presidente - Nel dare la parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin per una precisazione, ricordo che le presenze in tribuna sono gradite, ma le persone presenti devono essere correttamente vestite e in silenzio, evitando qualunque segno di approvazione o di dissenso.
Viérin L. (UV) - A complemento di informazione per il collega Tibaldi, lo dirò in italiano, forse non mi sono spiegato bene... l'Amministrazione non ha aspettato passivamente, perché la Conferenza dei servizi dei Dirigenti scolastici è il massimo organo dove fare presente il disappunto dell'Amministrazione per la gestione da parte della Dirigente di certe cose.
Per quanto riguarda invece la coperta, come diceva lei - e non come diceva la collega Squarzino - la coperta è stata siglata anche dalle organizzazioni sindacali, forse la coperta è stata distribuita in malo modo nella zona perché bastava dare una dotazione organica maggiore ad Antey rispetto a Saint-Vincent e a Breuil.
Président - Nous terminons nos travaux sur ce point, pour aujourd'hui.
Le Conseil est convoqué pour demain à 9 heures.
La séance est levée.
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La séance se termine à 20 heures 9.