Objet du Conseil n. 30 du 23 juillet 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 30/XII - Fallimento dell'azienda Elelys in Comune di Hône. (Interrogazione)
Interrogazione
Appreso del fallimento dell'Elelys di Hône
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
Il Presidente della Regione e l'Assessore delegato per sapere:
1) se l'Amministrazione regionale fosse al corrente della gravità della situazione aziendale;
2) se la Regione o Finaosta o comunque aziende a prevalente capitale regionale vantino crediti nei confronti della Elelys e - in caso affermativo - quale sia l'entità degli stessi e le eventuali garanzie;
1) quali prospettive occupazionali vi siano per i 70 lavoratori dell'azienda.
F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi
Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) - La "Elelys", come è noto, opera nell'indotto del settore dell'auto e dell'elettronica, settori che, come tutti sappiamo, sono caratterizzati da una crisi che dura quasi da tre anni; tutti abbiamo letto i dati relativi alla diminuzione della produzione industriale nel nostro Paese che è arrivata, negli ultimi mesi, anche a meno 7%.
L'azienda, d'altra parte, si trovava in una situazione di difficoltà economico-finanziarie che avevano indotto la proprietà a mettere in campo diversi tentativi per cederla, tentativi che però non hanno avuto esito positivo. A questa situazione, già difficile, si è aggiunta l'alluvione dell'autunno 2000 che ha ulteriormente complicato la situazione finanziaria dell'azienda. Infatti, l'azienda aveva presentato all'Amministrazione regionale una richiesta di risarcimento danni per 4.126.000 euro; ne sono stati ammessi 1.767.000 e, di questi, è stato dato da parte dell'Amministrazione regionale un contributo in conto capitale di 547.000 euro, mentre per la restante parte (809.000 euro) l'azienda avrebbe potuto beneficiare di un finanziamento in conto interessi a tasso agevolato, a cui non ha mai dato seguito.
Per quanto riguarda la questione relativa a crediti da parte della Regione nei confronti di "Elelys" la situazione è questa: per quanto riguarda la "questione locazioni", la "Eleys" deve alla Regione, fino alla data del 6 maggio 2003, applicando la legge n. 1/1998, 66.639 euro per i canoni di locazione. I canoni sono canoni trimestrali anticipati e il prossimo canone, 6 maggio-6 agosto, non è ancora stato conteggiato in attesa di definire la data per la cessazione della locazione. Si tenga conto del fatto che l'impresa è fallita il 4 luglio.
Per quanto concerne invece i crediti nei confronti di Finaosta, nel 1989 era stata sottoscritta una convenzione fra l'Amministrazione regionale e la società "Lysfusion" relativamente all'insediamento di questa società nel Comune di Hône che prevedeva la costituzione di una società di capitale fra "Lysfusion S.p.A." e "Elleprint", la sottoscrizione di un prestito obbligazionario a valere sulla gestione speciale di 1 miliardo di lire per l'acquisto delle scorte, e la concessione di un mutuo, sempre a valere sulla gestione speciale, di 3.400.000.000 lire per l'acquisto di beni strumentali. La situazione per quanto riguarda la restituzione è questa: il prestito obbligazionario di 1 miliardo di lire sottoscritto nel 1989 è stato interamente rimborsato dall'azienda; per quanto riguarda, invece, il contratto di mutuo di 3,4 miliardi, questo è stato stipulato il 18 dicembre 1989, garantito da una lettera di patronage sottoscritta il 4 dicembre 1989 dalla società "Lysfusion" e "Elleprint". Con una deliberazione del 1994 la Giunta ha autorizzato Finaosta a posticipare al 1996 il pagamento delle semestralità in scadenza nel corso degli anni 1994-1995 relativamente ai mutui contratti dall'azienda, e questo riguardava tutte le ditte operanti nei comuni colpiti dall'alluvione del settembre 1993.
Relativamente alle rate posticipate, che ammontavano a 975 milioni di lire, sono state sommate al capitale residuo di 1.935.000.000 di lire; è stato conseguentemente modificato il piano di ammortamento mantenendo comunque la scadenza originaria del mutuo, prevista per il 1° gennaio 2000. Le semestralità del mutuo sono state regolarmente corrisposte dalla società, fatta eccezione per le rate con scadenza 1° luglio 1999 di 185.000 euro e 1° gennaio 2000, pari a 185.000 euro. Alla data del fallimento il credito vantato da Finaosta ammonta quindi a 408.920 euro, di cui 370.618 legati alle rate insolute e 38.302 euro interessi di mora. Il mancato pagamento delle due rate di mutuo si è reso difficoltoso da parte dell'azienda anche in conseguenza degli eventi alluvionali che si sono verificati nel 2000, la seconda volta per quanto riguarda l'azienda.
Per quanto concerne le questioni legate alle prospettive occupazionali, i lavoratori che sono in forza a "Elelys" sono 61. Lunedì 21 è stato raggiunto un accordo fra il consulente del fallimento della "Elelys" e le organizzazioni sindacali che porterà alla richiesta di intervento di cassa integrazione speciale per 12 mesi per 61 lavoratori a decorrere dal 7 luglio 2003. Vi è anche la disponibilità da parte del curatore fallimentare a trasformare la cassa integrazione in mobilità, vista la più favorevole possibilità di ricollocazione dei lavoratori determinata dalla collocazione in mobilità.
Per quanto riguarda le prospettive, vi sono due aziende operanti nel settore della produzione di articoli tecnici in materie plastiche che hanno manifestato il loro interesse all'affitto dell'azienda, allo scopo di procedere all'acquisizione della stessa e di proseguirne l'attività; da questo punto di vista, ritengo che vi siano ragionevoli possibilità di continuazione dell'attività produttiva e, conseguentemente, dell'occupazione inerente la "Elelys". Tali questioni sono all'esame del curatore fallimentare e l'Assessorato le sta seguendo con particolare attenzione.
Président - La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (CdL) - Prendiamo atto dei dati che l'Assessore ci ha fornito; esprimiamo però alcune perplessità.
Ho annotato le cifre da lei enucleate e devo dire che non corrispondono - in parte - alle cifre che ho peraltro acquisito dall'Amministrazione: mi riferisco ai canoni di locazione che, se non ho capito male, sono stimati in un debito di 66.000 euro. I dati forniti dall'Amministrazione danno una cifra molto più importante e ben superiore, di 537.000 euro! Lei sa, Assessore, che sulla questione degli affitti già nella scorsa legislatura vi era stato più di un approfondimento da parte nostra; il fatto che, a distanza di oltre sei mesi da quei primi approfondimenti, vi siano ancora dati che non collimano, ci crea non poche perplessità sulla capacità di recuperare il bandolo di questa matassa di affitti non riscossi!
I dati che abbiamo dicono che l'ultimo pagamento è stato fatto l'11 marzo 1997 e il totale dei canoni non pagati dovrebbe ammontare a 537.000 euro. La invitiamo pertanto a raffrontare i dati in suo possesso con quelli che le ho enunciato - dati che sono stati peraltro forniti dal Dipartimento legale -, affinché venga verificata l'effettiva esposizione dell'Amministrazione regionale, anche ai fini dell'insinuazione nel passivo del fallimento.