Objet du Conseil n. 3192 du 16 avril 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 3192/XI Progetto di copertura della pista di pattinaggio nel Comune di Ayas. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso che:
- nell'ottobre del 1999 la Giunta ha approvato il progetto relativo ai lavori di costruzione della copertura della pista di pattinaggio nel comune di Ayas con una previsione di spesa di Lire 4.638.649.000;
- nel settembre 2002 è stato conferito l'incarico del collaudo dei lavori;
- ad oggi la struttura non è funzionante;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore allo Sport per sapere:
1) se il collaudo ha avuto esito positivo;
2) se corrisponda a verità che per rendere agibile la struttura sia necessario mettere a norma l'impianto di produzione del ghiaccio e, in caso affermativo, come intende procedere l'Amministrazione e in particolare quali tempi e costi stima.
F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi
Président La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (LCdL) L'interpellanza, che il nostro gruppo ha portato all'attenzione dell'Assessore ai lavori pubblici nasce da un problema concreto ed attuale. Il fatto che sia "attuale" penso che lo potrà confermare l'Assessore nella sua risposta, in quanto la sua risposta, per poter essere argomentata ed articolata, ha avuto bisogno di un'istruttoria in loco che si è protratta fino alla giornata di ieri; così da notizie informali che l'Assessore ci ha anticipato.
La vicenda nasce dalla decisione maturata nell'ambito dell'Amministrazione regionale di procedere alla copertura della pista di pattinaggio sita in Comune di Ayas. Dobbiamo dire, con il senno del "poi", che mai decisione è stata più sfortunata e sciagurata, perché quella struttura non è agibile da ormai circa tre anni! Non è più agibile perché, dopo l'approvazione del progetto con deliberazione di Giunta, con una stima di massima fra imprevisti ed opere in appalto di "qualcosa" come oltre 4,5 miliardi di vecchie lire, nel giugno 2000 venne poi affidata con provvedimento dirigenziale per 3,5 miliardi e la consegna dei lavori avvenne solo nell'aprile 2001. Consegna lavori che prevedeva, come tempistica per la realizzazione dei lavori, "qualcosa" come otto mesi; di conseguenza, i lavori avrebbero dovuto essere terminati nel dicembre 2001 e il collaudo della struttura era previsto in sei mesi, ossia la struttura avrebbe dovuto essere "riconsegnata" a quella che era l'attività per la quale era stata pensata entro giugno 2002. In realtà, il collaudo venne assegnato solo a settembre 2002 e di conseguenza, in previsione dei sei mesi, a marzo 2003 il collaudo avrebbe dovuto essere effettuato.
Non sappiamo se poi questo collaudo sia stato effettuato, se abbia dato risultati positivi o meno, però posso dire, essendo andato a vedere direttamente lo stato in cui versa quella struttura - e, se l'Assessore ha fatto altrettanto, se ne sarà reso conto -, che non si ha la percezione di una struttura che debba essere inaugurata, seppure in ritardo, ma si ha la sgradevole sensazione di trovarsi di fronte a una struttura in fase di abbandono e di deterioramento. Dico questo perché fino a qualche settimana fa quella struttura era inagibile, ma con i varchi aperti e con rifiuti e danneggiamenti visibili nell'ambito dello spazio oggetto di copertura. Questa immensa struttura, oggi come oggi, ospita il centro traumatologico e forse qualche altro ufficio. L'immagine comunque per il turista che deve fruire di questi servizi non è sicuramente quella di servizi funzionali, perché sembrano ricavati in una struttura decadente e fatiscente, cosa che invece non dovrebbe essere.
La preoccupazione che esprimiamo, al di là della domanda: "se il collaudo abbia avuto esito positivo o meno", è se corrispondano a verità le voci, ma chiamarle "voci" forse è uno sminuire le fonti di queste voci, perché il Vicesindaco del Comune di Ayas ha affermato a più riprese, anche a mezzo stampa, che quell'impianto, al di là del collaudo statico della copertura, non può essere messo in attività in quanto, essendo una pista di pattinaggio coperta, ha la necessità di avere la produzione artificiale del ghiaccio. Il Vicesindaco ha dichiarato che quell'impianto era inadeguato già quando venne consegnato, che attualmente è completamente fuori norma, per problematiche non solo tecniche, ma anche di tipo ambientale, in relazione alle tecnologie a base di ammoniaca necessarie per la produzione di ghiaccio artificiale. Su questo secondo punto vorremmo chiarezza da parte dell'Assessore: se è vero che l'impianto è fuori norma e, in caso di risposta affermativa, come intende procedere l'Amministrazione per quanto riguarda costi e tempi.
Président La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Vallet.
Vallet (UV) Ringrazio il Consigliere Frassy per due motivi: perché con questa iniziativa ha accelerato, o contribuito ad accelerare, la definizione di una situazione che cominciava ad avere qualche "contorno kafkiano" - e la dimostrazione viene dalle dichiarazioni rilasciate anche dal Vicesindaco di Ayas alla stampa -; poi perché mi ha consentito di posticipare di due giorni la discussione del punto, il che ha permesso ai responsabili tecnici dell'ARPA - interpellati da noi proprio per dirimere la questione della corrispondenza alle norme dell'impianto di refrigerazione - di svolgere il sopralluogo e di puntualizzare le questioni con una relazione.
Le premesse fatte dal Consigliere nell'illustrazione dell'interpellanza sono a volte leggermente inesatte, riprendo allora per sommi capi un po' la storia dell'impianto. Un impianto che vide l'inizio della realizzazione nel dicembre 1987, la sospensione quasi immediata dei lavori, perché l'Amministrazione comunale di Ayas chiese di verificare la possibilità di variare il progetto in funzione della copertura della struttura stessa, cosa che fu prevista e la variante fu approvata con una deliberazione di Giunta del 1989. I lavori sono stati poi compiuti e dall'appalto originario è stata stralciata la parte relativa all'aggiudicazione della costruzione dell'impianto di refrigerazione, che fu appaltato con procedura a parte. Con una lettera del 9 agosto 1993 l'Amministrazione regionale informava il Sindaco del Comune di Ayas della necessità di avere, all'atto dell'ultimazione dei lavori, del personale abilitato alle operazioni e alla conduzione dell'impianto di refrigerazione ad ammoniaca. In data 5 agosto 1996 fu redatto il certificato di regolare esecuzione per i lavori concernenti l'impianto di refrigerazione, dal quale è possibile evincere che in quella sede fu effettuata la verifica di messa in pressione dell'impianto e di funzionamento delle varie attrezzature, ma non la formazione del ghiaccio sulla pista a causa della necessità di caricare l'impianto con un quantitativo di ammoniaca tale da avere, in base alle normative vigenti in materia, un conduttore responsabile dell'impianto. Un conduttore che, allora come adesso, non è stato individuato e nominato da parte dell'Amministrazione comunale di Ayas, alla quale, con deliberazione del dicembre 1995, fu ceduta in comodato la struttura di cui stiamo parlando. Tale struttura il 6 dicembre 1995 ebbe il certificato di agibilità e fu definitivamente consegnata dieci giorni dopo, l'11 dicembre 1995, al Comune. Faccio presente che sono a carico del comodatario l'obbligo di curare la custodia e la conservazione dei beni immobili, di sostenere le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria necessarie. In data 16 marzo 1998 la Giunta regionale ha approvato il certificato di collaudo amministrativo della struttura. Successivamente, sono state realizzate le opere relative al centro traumatologico, che sono state consegnate al Comune di Ayas nel novembre 1999, a seguito anche qui del rilascio del certificato di agibilità avvenuto ad ottobre 1999. C'è stata poi la fornitura degli arredi e delle attrezzature per il ghiaccio e infine i lavori di costruzione della copertura della pista di pattinaggio, che sono stati consegnati provvisoriamente al Comune di Ayas nel mese di luglio 2002.
Va detto che il Comune di Ayas ha provveduto in questi anni a dare in gestione solamente il noleggio dei pattini, mentre la ghiacciatura della pista di pattinaggio è sempre stata realizzata manualmente, senza mai mettere in funzione l'impianto di refrigerazione - questione che si suppone sia legata, da una parte, ai costi di esercizio e, d'altra, alla necessità di avere un addetto responsabile alla conduzione dell'impianto di ammoniaca -, ma questo è un problema che deriva dalle scelte autonome del Comune di Ayas, che è titolare in quanto comodatario della struttura e quindi titolare della gestione della struttura.
Ora, con l'esecuzione della copertura qualcuno nell'Amministrazione comunale di Ayas, nello specifico il Vicesindaco, ha formulato dubbi circa il fatto che l'impianto di refrigerazione ad ammoniaca sia ancora a norma in una struttura coperta di quel tipo. Le valutazioni che sono state fatte e la relazione che l'ARPA ci ha fornito tolgono ogni dubbio circa il fatto che l'impianto sia a norma: l'impianto è a norma! È chiaro che l'impianto, essendo fermo da otto anni, necessita, per essere messo in funzione, di interventi di verifica e di manutenzione ordinaria. Ora, per rispondere quindi all'ultima domanda, il problema è di eseguire una verifica e interventi di manutenzione ordinaria, qualora il Comune di Ayas decida di operare la ghiacciatura della pista, di conseguenza utilizzare il Palazzetto del ghiaccio, di cui stiamo parlando. Avendo a questo punto tutti gli elementi - poi risponderò anche alla prima domanda - per poter affrontare con il Comune di Ayas la questione, con il collega Cerise quanto prima convocheremo l'Amministrazione, perché siamo nelle condizioni di poter mettere in funzione l'impianto di refrigerazione ad ammoniaca.
Rispondo ancora, in modo dettagliato, alla prima domanda. Il collaudatore è stato nominato nel settembre 2002, il certificato di collaudo amministrativo è in fase di redazione da parte del professionista incaricato, ma i collaudi tecnici sono già stati eseguiti e quello statico delle opere, eseguito dall'Ing. Renato Maietti di Aosta, è regolarmente stato depositato presso l'Archivio denunce opere in cemento armato dell'Assessorato in data 24 dicembre 2001. Il collaudo relativo agli impianti, elettrico, termico e antincendio è stato eseguito in data 27 luglio 2002 dall'Ing. Renato Zenoni di Brescia.
Credo di aver fornito le risposte che il Consigliere si attendeva e ribadisco che abbiamo adesso tutti gli elementi, ma soprattutto la risposta definitiva circa la corrispondenza alle norme dell'impianto realizzato per la ghiacciatura della pista di pattinaggio del Palaghiaccio di Ayas.
Président La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (LCdL) Devo ringraziare l'Assessore per la maniera puntuale, articolata e dettagliata con cui ha voluto riprendere questa vicenda fin dalle sue origini, dunque non solo da quello che era il problema ultimo della copertura, ma addirittura dall'inizio dei lavori della struttura. La risposta, dal punto di vista della quantità e della precisione dei dati, è una risposta che ci soddisfa, perché ci ha messo nella condizione di avere un quadro ancora più completo di quello che avevamo.
Per quanto riguarda invece la soddisfazione in termini di prospettive rispetto alle problematiche, non possiamo non nascondere delle preoccupazioni, che penso siano quelle che lei, Assessore, insieme al suo collega Cerise, probabilmente ha in riferimento agli incontri delle prossime settimane. Mi auguro che la cosa non vada oltre, perché vorrebbe dire poi attendere la nuova Giunta, la nuova maggioranza, il nuovo sindaco, vorrebbe dire nella sostanza non consentire l'apertura neppure per la prossima stagione turistica invernale.
Perché siamo preoccupati? Perché qui si è ripetuto un fatto che non è una novità nel panorama delle opere pubbliche di questa Regione: spesso vengono affidati progetti a progettisti più o meno famosi, magari non famosi che ritengono di poterlo diventare in virtù del progetto che gli viene affidato e nascono queste strutture, che architettonicamente possono essere pregevoli, piacevoli, ma che non fanno i conti con i costi che deve sostenere la comunità locale una volta che l'Amministrazione gli ha concesso il comodato della struttura stessa. È una storia che si ripete un po' a tutte le latitudini: l'abbiamo visto a Courmayeur, dove il problema per anni è stato evidente nella difficoltà economica di mantenere in equilibrio la gestione del Palazzo dello sport - gestione che tuttora comporta problemi economici e gestionali e dove si è trovato un punto di equilibrio e di compromesso fra quella che poteva essere una gestione di un tipo e quella che poteva essere una gestione a dissesto -; l'abbiamo visto a Gressoney con un'altra opera che ha dimostrato di essere infinita nei tempi di realizzazione e problematica nelle modalità gestionali; lo vediamo ora nel Comune di Ayas. Questi sono forse i casi più eclatanti, ce ne sono sicuramente sfuggiti altri meno eclatanti.
A questo punto, allora, ha senso che l'Amministrazione regionale investa ingenti risorse di denari pubblici per arrivare al paradosso di strutture che alla fine non solo non danno il servizio che era stato ipotizzato, ma addirittura non riescono più neppure a dare il servizio che precedentemente a costo zero, o quasi, veniva dato? Ad Ayas si pattinava con la ghiacciatura naturale, da un paio di anni però non si pattina più, perché con la copertura la ghiacciatura naturale non è più praticabile. Assessore, lei mi ha detto che il problema è del comune, perché ha avuto in comodato l'immobile, e che nella convenzione che a suo tempo è stata fatta c'è l'impegno - risalente già al 1996 - di affidare ad un tecnico abilitato la refrigerazione, con gli oneri che ciò comporta.
Dal 1996 al 2003 non è successo nulla, non so se potrà accadere qualcosa nelle settimane a venire, però penso che l'Amministrazione regionale non possa trincerarsi dietro al fatto: "lo abbiamo dato in comodato, il problema è dell'amministrazione", perché i soldi sono pubblici, l'immagine coinvolge la Regione, perché il turista che va a sciare o che va d'estate ad Ayas è pur sempre un turista che viene in Valle d'Aosta, prima ancora che ad Ayas. Pensiamo perciò che queste problematiche dovranno essere oggetto nella prossima legislatura di una ricognizione delle strutture esistenti, sicuramente, ma soprattutto delle strutture in progettazione o in fase di esecuzione, perché l'impostazione, che fino ad oggi è stata seguita da questa maggioranza nell'ultimo decennio, ha dimostrato alla prova dei fatti di non riuscire a sostenere l'impatto della realtà economica e gestionale.
Con questa preoccupazione - che vuole essere anche una raccomandazione nello specifico a chiudere la vicenda in corso di legislatura -, esprimiamo la nostra perplessità sull'intera operazione, nello specifico della copertura della pista di pattinaggio.