Objet du Conseil n. 3169 du 14 avril 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 3169/XI Risultati delle procedure di identificazione degli animali tramite bolo endoruminale. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso che nell'ambito dell'anagrafe bovina la Regione ha avviato la sperimentazione dell'identificazione elettronica degli animali tramite bolo endoruminale;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore all'Agricoltura per sapere:
1) quale giudizio esprima sulla sperimentazione del bolo endoruminale;
2) quali costi ha sino ad ora comportato l'attuazione di tale sistema di identificazione;
3) se il sistema di cui in premessa è destinato a soppiantare la marca auricolare.
F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi
Président La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (LCdL) Con questa interpellanza vorremmo cercare di fare il punto sul risultato a bilancio di un provvedimento nato nella scorsa legislatura e noto come "Istituzione dell'anagrafe regionale del bestiame". Si tratta di un provvedimento legislativo attuato con legge n. 17/1993, poi integrato da un regolamento nel 1998, integrazione non solo di tipo attuativo, ma anche di tipo innovativo in quanto, rispetto alle previsioni originarie della legge, che facevano riferimento a strumenti più comuni come la marca auricolare e il tatuaggio, con regolamento del 1998 venne introdotta la possibilità di utilizzare anche le nuove tecnologie di tipo informatico. Sappiamo che, successivamente a questo regolamento e all'approvazione in sede comunitaria di un progetto denominato "Idea identificazione elettronica degli animali", da tre anni a questa parte vengono introdotti nel bolo endoruminale degli animali dei microchips, che servono a rendere permanente l'identificazione dell'animale.
Abbiamo anche verificato come dall'ultima delibera di Giunta risulti che la parte sperimentale è finita, quanto meno per quanto riguarda il discorso dell'apporto finanziario dell'Unione europea e di conseguenza i costi futuri graveranno interamente sulle risorse regionali. Abbiamo visto che i primi effetti di questo aggravio si riscontrano già nelle somme stanziate per l'anno 2003, dove si annota un aumento di costi di 20.000 € rispetto alle previsioni iniziali di questo progetto.
Sul bolo endoruminale abbiamo sentito giudizi contrastanti, abbiamo avuto modo di parlare con i diretti interessati, con gli allevatori che hanno gli animali marchiati in questa maniera innovativa, alcuni sono soddisfatti, altri preoccupati per una serie di patologie o di morie soprattutto nell'ambito degli ovino-caprini. Rimane poi aperto il problema su quella che possa essere l'età dell'animale al quale far ingerire questo microchip.
Vorremmo sapere qual è il giudizio politico, ma anche tecnico che l'Assessore può trarre alla fine del periodo sperimentale, in base alle istruttorie che immagino gli uffici abbiano fornito al suo esame.
Vorremmo poi capire i costi, perché le delibere a cui noi accediamo danno dei costi omnicomprensivi, che sono i trasferimenti che la Regione fa all'AREV in quanto soggetto preposto alla marchiatura dei capi animali, ma sono comprensivi delle spese del personale, delle marche auricolari, di tutto ciò che è necessario alla marcatura dei capi. Vorremmo invece capire quale sarà il costo d'ora in avanti di questa particolare tecnologia, ammesso che continui al di là della fase sperimentale.
Vorremmo poi capire se c'è l'intendimento, che dovrebbe concretizzarsi con un atto amministrativo o con un atto legislativo, di rendere sostitutiva o alternativa questa tecnologia di marcatura a microchips rispetto alla marca auricolare, perché la legge n. 17/1993 dice in maniera inequivocabile che la marcatura avviene attraverso questa punzonatura che viene apposta sull'orecchio dell'animale. Considerando che ci sono dei costi aggiuntivi, considerando che il microchip viene giudicato più efficace dal punto di vista delle caratteristiche antimanomissione rispetto sia al tatuaggio sia alla marca auricolare, ci domandiamo se ci sia intendimento di arrivare ad un'alternativa o ad una sostituzione dei meccanismi di marcatura.
Queste sono le domande che poniamo nell'interpellanza.
Président La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Perrin.
Perrin (UV) Una brevissima introduzione prima di rispondere puntualmente alle domande poste. L'identificazione elettronica mediante bolo endoruminale è stata adottata in Valle d'Aosta nell'ambito del Progetto europeo "Idea" a partire dal 1998. Questo metodo è stato da allora affiancato all'identificazione mediante marca auricolare. L'utilizzo di entrambi i metodi è stato normato attraverso il regolamento regionale del 28 aprile 1998, il quale dà applicazione alla legge regionale del 1993, legge istitutiva dell'anagrafe del bestiame. Si tratta di una legge che ha precorso i tempi in quanto c'era la necessità di avere un'identificazione precisa dei nostri animali.
In questi anni, cioè dal 1998 in poi, con il Progetto "Idea", che è un progetto sperimentale, sono stati identificati elettronicamente 52.309 bovini, 4.667 caprini e 2.573 ovini. Il sistema di identificazione del bestiame attraverso un microchip inserito nel bolo endoruminale è stato sperimentato a partire dagli anni '90 sulla base di specifici programmi della Commissione europea. La nostra quindi è l'attuazione finale di una serie di sperimentazioni già avviate in precedenza dall'Unione europea. Il Progetto "Idea" è nato con lo scopo di valutare l'applicabilità dell'identificazione elettronica su larga scala. L'esperienza della Valle d'Aosta e di altre regioni europee, dove il sistema è stato applicato capillarmente, serviva ai servizi della Commissione europea anche per capire se questo metodo potesse dare le stesse garanzie che erano state rilevate in fase di prima sperimentazione. Proprio sulla base dei risultati ottenuti, in questo ultimo periodo è nata una proposta di regolamento della Commissione europea che prevede anche l'identificazione elettronica dei bovini e caprini. Quindi, se per i bovini il fatto è assodato sappiamo che è più delicato l'intervento negli ovino-caprini.
Vedremo gli esiti della proposta della Commissione europea, basata sulla sperimentazione, che è durata anni. Il giudizio non può essere che positivo, perché il sistema presenta numerosi vantaggi proprio per l'affidabilità e la tenuta nel tempo, per la facilità di lettura, per la garanzia in relazione a possibili contraffazioni e per la possibilità di garantire tracciabilità al prodotto in relazione anche alla sicurezza alimentare. L'obiettivo dell'identificazione cioè non è solo fine a sé stesso, non è solo un elemento per conoscere la situazione del patrimonio bovino zootecnico, ma è finalizzato ad avere una certezza sull'animale, per sapere da dove proviene l'animale quando viene macellato, e avere una lettura continua degli spostamenti degli animali.
Il Consigliere citava delle anomalie. Il Progetto "Idea" aveva anche l'obiettivo di andare a verificare eventuali anomalie di questo sistema di identificazione, problemi di natura sanitaria o quant'altro; fra l'altro, era stata fatta un'assicurazione apposita: visto che si trattava di una fase sperimentale, in caso di problemi, si era garantiti. Credo che si possa dire con tutta tranquillità che nei bovini non sono stati osservati problemi di sorta, mentre qualche dubbio era sorto per quanto riguarda gli ovino-caprini. Stiamo monitorando quel sistema anche attraverso un'accurata indagine dal punto di vista sanitario, per capire se ci possono essere delle patologie derivanti dall'apposizione del bolo. Abbiamo fra l'altro preso impegni con l'ISPA, l'istituto di Teramo che si occupa di supervisionare l'identificazione, per avere ulteriori garanzie che questo sistema non sia assolutamente nocivo per gli animali di taglia più piccola.
Relativamente ad altri sistemi di marcatura elettronica, come mi era stato chiesto, al momento viene utilizzato anche quello che prevede l'inserimento del microchip direttamente nella marca auricolare, però con i limiti di questo metodo, perché la marca auricolare si presta a perdite e quindi non c'è la certezza…
(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)
… non da noi, viene utilizzata in altri sistemi.
Non è invece ammesso l'inserimento di microchips sottocutanei, cosa che avviene per l'identificazione dei cani, in particolare non è ammesso per gli animali la cui carne è destinata al consumo umano, perché i microchips si sposterebbero all'interno e quindi non c'è la garanzia di non trovarseli nella bistecca.
Nell'ambito del Progetto "Idea" sono ormai un milione i capi identificati con il bolo endoruminale e con la marcatura, il sistema si sta diffondendo rapidamente proprio per le garanzie che ha dato ed è stato adottato già in numerosi Paesi, ad esempio in Portogallo, in Spagna e in altre regioni extraeuropee.
Veniamo al "discorso spesa" e, quando parlo di spesa, parlo del Progetto complessivo "Idea", cioè di tutto il progetto sperimentale che ha avuto luogo in Valle d'Aosta e che è concluso. La spesa complessiva è stata di 2.580 milioni, cofinanziata per il 60 percento con fondi europei ed è ripartita in: 1.123 milioni per materiale ed attrezzatura, 74 milioni per la formazione del personale, 886 milioni per la marcatura degli animali, 36 milioni per letture e recupero di bolo al macello, 442 per il coordinamento e la gestione del progetto compresa l'attività amministrativa e di informatizzazione. È chiaro che il progetto, stante la funzione di test, ha imposto una serie di attività di monitoraggio e di controllo, come la lettura degli identificatori in diversi momenti, eccetera, con costi che sono superiori a quella che è una normale attività di identificazione con il bolo.
Dal punto di vista amministrativo e contabile, nel 2002 vi è stato da parte delle strutture della Commissione europea una verifica puntuale, prima della chiusura del progetto, quindi un'analisi economica, una verifica dei costi e della regolarità della spesa.
Per quanto riguarda l'eventuale sostituzione della marca auricolare con l'identificazione elettronica, al momento non è prevista, quindi si vanno a sommare le due identificazioni, perché la marca auricolare rimane uno strumento di marcatura semplice, visibile all'esterno, in qualunque momento da qualunque persone, anche senza lettore, pur se presenta i limiti che avevo già detto, cioè possibilità di perdita, possibili contraffazioni e quant'altro.
L'identificazione elettronica comunque non è destinata nel progetto a soppiantare la marcatura auricolare, ma è stata introdotta con l'obiettivo di identificare gli animali in modo sicuro, a fronte dell'esigenza di garantire gli spostamenti di questo animale, per garantire la sicurezza alimentare, la prevenzione delle frodi, il controllo sanitario, la rapidità e l'automazione delle operazioni di controllo. Il nuovo programma di identificazione, che è stato approvato dalla delibera citata dal Consigliere Frassy, prevede una spesa superiore di fronte ad una normale identificazione, proprio perché l'identificazione è doppia: marca auricolare ed introduzione del bolo endoruminale.
Président La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (LCdL) Ringraziamo l'Assessore per i dati precisi e puntuali forniti in risposta all'interpellanza.
Rispetto a questi dati due considerazioni: l'auspicio che quanto prima ci possa essere una certezza rispetto a quelle che oggi sono sensazioni suffragate da preoccupazioni, ossia su quella che può essere la nocività di questo microchip in relazione ad alcune specie animali, auspichiamo quindi che quanto prima ci possa essere certezza su questo aspetto e che si possano prendere decisioni sicure in merito; l'altra perplessità riguarda l'assenza di un'ipotesi di percorso alternativo rispetto alla marca auricolare, nel senso che riteniamo che se la tecnologia fa dei passi in avanti, normalmente la tecnologia superata viene abbandonata.
È successo così per le macchine da scrivere per quanto riguarda i computer, perciò riteniamo che una scelta dovrà comunque essere fatta, anche perché l'Assessore ci ha confermato le spese ingenti, in buona parte finanziate dall'Unione europea, ma ci ha anche evidenziato quelle che saranno le maggiori spese che graveranno sulle casse comunali per l'applicazione di questa tecnologia.
Auspichiamo di conseguenza che, nel corso della prossima legislatura, ci possa essere un'attenta valutazione dei rapporti benefici/costi e sul fatto di poter propendere per l'attuazione di una soluzione tecnologicamente più avanzata e con un risparmio di costi, ma con maggiore possibilità di sicurezza di tracciabilità.