Objet du Conseil n. 3097 du 19 mars 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 3097/XI Futuro produttivo e occupazionale dello stabilimento Bertolini di Champdepraz a seguito del cambio di proprietà. (Interpellanza)
Interpellanza A conoscenza che la Società "Cameo", nuova proprietaria della "Bertolini", alla fine di giugno chiuderà l'attività dolciaria nello stabilimento di Champdepraz e si trasferirà definitivamente a Desenzano sul Garda;
Preso atto che per i 18 dipendenti della sede di Champdepraz non ci sono localmente prospettive di lavoro per il futuro;
Preso atto, altresì, che la "Cameo" ha ritenuto improduttivo continuare l'attività presso lo stabilimento di Champdepraz, poiché, fra l'altro, i macchinari della "Bertolini" sono ormai obsoleti e necessitano di un totale rinnovamento;
Visto che a Champdepraz sembra rimanga la linea storica per la lavorazione delle spezie con poche unità lavorative;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere:
1) se era a conoscenza della situazione obsoleta dei macchinari della Bertolini, dichiarati dalla "Cameo" non più corrispondenti alle esigenze dell'attività produttiva;
2) se, e come, ritiene di intervenire per ottenere il rispetto degli impegni e delle promesse fatte dalla Società Bertolini in occasione del suo trasferimento in Valle d'Aosta, avvenuto nell'aprile del 2000;
3) se è possibile il potenziamento dell'attività produttiva delle spezie che attualmente occupa sei unità lavorative;
4) se, e quali, altre attività lavorative la Bertolini intende ricercare per far fronte alle richieste occupazionali dei lavoratori che non intendono trasferirsi a Desenzano sul Garda.
F.to: Beneforti - Squarzino Secondina
Président La parole au Conseiller Beneforti.
Beneforti (PVA-cU) Sollecitati da più parti, abbiamo riportato la "vicenda Bertolini" in questo Consiglio. Lo abbiamo fatto per conoscere fatti e avvenimenti accaduti in questi ultimi giorni, compresa la notizia che per la fine di giugno l'azienda dolciaria chiude e la "Cameo" trasferisce l'attività produttiva fuori Valle, precisamente a Desenzano.
Nella seduta consiliare del 22 gennaio, con la relazione alla precedente interpellanza, abbiamo detto tutto o quasi della "situazione Bertolini", per cui non stiamo a ripetere quanto allora detto. Le domande poste dalla interpellanza sono chiare e precise, per cui non ci resta che ascoltare la risposta dell'Assessore, riservandoci di intervenire successivamente.
Président La parole à l'Assesseur à l'industrie, à l'artisanat et à l'énergie, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) In merito alle questioni poste dal Consigliere Beneforti, devo dire in premessa che, rispetto alla "vicenda Bertolini", ho avuto occasione di avere più incontri: con la "Bertolini" stessa, con la dirigenza della "Cameo" e anche con i lavoratori della "Bertolini".
In risposta alla prima questione, la "Bertolini" aveva fatto degli investimenti sui propri impianti per lo stabilimento di Champdepraz utilizzando anche un mutuo di Finaosta. Nel corso degli incontri che vi sono stati, in particolare con la "Cameo", è emerso che il sistema organizzativo attivato nello stabilimento di Champdepraz non era in linea con gli standard che la "Cameo" ha attivato nello stabilimento di Desenzano, ma in ogni caso l'interesse della "Cameo" era quello di acquisire il marchio "Bertolini" e, successivamente, di trasferire parte degli impianti, riconfermando un interesse precipuo verso il marchio, tenuto conto del fatto che il mantenimento di due sedi produttive - una, a Desenzano e, l'altra, a Champdepraz - comportava delle diseconomie dal punto di vista aziendale, sia dal punto di vista organizzativo che logistico.
Per quanto riguarda il rispetto degli impegni assunti dalla società "Bertolini" - come ho già detto nelle sedute precedenti - la Regione si è attivata per il rispetto di tali impegni. Posso aggiungere che il 10 marzo la Regione ha adottato la deliberazione n. 880, la quale disponeva la revoca del contributo in conto capitale di 903.799 euro concesso nel 1998 alla "Bertolini" e ha anche chiesto la corresponsione degli interessi per 106mila euro. Per parte sua, la Finaosta ha richiesto all'azienda di rientrare per quanto riguarda i due mutui contratti, uno di 2 milioni di euro e l'altro per 1 milione 224mila euro, in quanto anche in questo caso si ravvisa il fatto che l'azienda non abbia mantenuto gli impegni assunti. L'obbligazione a carico dell'azienda è garantita da fideiussione bancaria che verrà escussa nel caso di mancato versamento da parte della società.
Per quanto concerne la parte regionale, la "Bertolini" ha già provveduto a versare la quota di capitale che aveva avuto in finanziamento: si tratta solo di comminare la sanzione amministrativa e il calcolo degli interessi.
Per quanto riguarda il problema relativo al potenziamento delle spezie, che attualmente occupa sei occupati, come avevo già riferito nel Consiglio del 20 febbraio, la "Bertolini" ci aveva comunicato di essere in via di predisporre un progetto industriale di attività alternative relative a spezie e altre produzioni. Per conoscere meglio quali sono i progetti dell'azienda, ho convocato l'azienda per venerdì 21 e, a quel punto, saremo in condizioni di avere ulteriori elementi, quindi massima disponibilità a riferire nelle sedi più opportune, a partire dalla commissione. Quali altri attività la "Bertolini" intende ricercare per far fronte alle richieste occupazionali dei lavoratori che non intendono trasferirsi a Desenzano? È stato raggiunto un accordo - rispondo ovviamente per la parte relativa ai dipendenti della Valle d'Aosta - con le organizzazioni sindacali, che prevede la messa in mobilità dei lavoratori a partire dalla fine del mese di giugno di quest'anno; sono stati previsti anche degli incentivi per l'esito dei lavoratori, oltre agli indennizzi per il mancato preavviso.
Per quanto riguarda l'occupazione in Valle, le eccedenze occupazionali che si determineranno alla fine del mese di giugno sono di nove lavoratori. Si tratta ora di vedere se ci saranno e quali saranno i progetti della ex "Bertolini" relativamente al settore spezie e altri prodotti; in ogni caso credo che le dimensioni del mercato del lavoro locale siano nelle condizioni di garantire il riassorbimento di un numero così limitato di lavoratori, tenuto conto del fatto che questi lavoratori, essendo stati messi in mobilità, possono utilizzare degli incentivi previsti dal piano di politica del lavoro che tutela i lavoratori che si trovano nelle condizioni di messa in mobilità.
Président La parole au Conseiller Beneforti.
Beneforti (PVA-cU) Ringrazio l'Assessore per le notizie che ci ha fornito. Prendiamo atto della richiesta di rientro che è stata formulata da parte della Regione, come da parte della Finaosta, e prendo atto anche che la Regione è in attesa di conoscere un progetto da parte della "Bertolini" per quanto riguarda l'ampliamento dell'attività per le spezie e anche per altre attività alternative. Prendo atto che il 21 marzo vi sarà questo incontro con la "Bertolini", in modo tale da verificare a che punto sono le promesse fatte.
I lavoratori sono in mobilità; l'Assessore dice che poi, in finale, l'eccedenza sarà di nove unità lavorative, a parte che la "Bertolini" quando è venuta doveva dare occupazione ad un numero molto superiore di lavoratori, se andiamo a rileggerci le convenzioni sottoscritte, vediamo che l'occupazione era prevista in modo diverso. Di fronte alla risposta che ci ha dato l'Assessore, siamo fiduciosi che tanti di questi impegni vadano avanti, però, con l'esperienza che abbiamo avuto, non abbiamo più molta fiducia in questa società, perché sia la "Bertolini" che la "Cameo" lasciano la Valle d'Aosta e si dirigono altrove, portando via la loro attività produttiva in altro comune: anche la speranza di iniziative nuove produttive e occupazionali non si è concretizzata. Credo che un'azienda che ha avuto tutto quello che ha avuto dalla Valle d'Aosta, al momento di andarsene, avrebbe dovuto prevedere in tempo utile quali erano le attività alternative per non creare un abbandono totale come sta creando, perché l'azienda, anche se ha promesso, da come si è comportata non credo abbia dimostrato molta affidabilità!
Le dico queste cose, Assessore, perché sono molto preoccupato degli effetti dell'occupazione anche in Valle d'Aosta, glielo dico in tutta sincerità. Nei giorni scorsi la situazione occupazionale da noi, in Valle, è stata reclamizzata con molta enfasi; certo, non stiamo male, ma occorre anche tenere presente che l'occupazione del lavoro a tempo indeterminato sta diminuendo nei settori produttivi e sta diminuendo proprio in quei settori che creano ricchezza alla Regione, mentre andiamo a detenere il record nel lavoro interinale, nel lavoro precario, nel lavoro a termine e nel lavoro in affitto! È vero che i tempi cambiano e che il posto sicuro non esiste più in certe attività, ma stiamo attenti di non rassegnarci ad una situazione che non dà certezze per il futuro! Non accreditiamo nell'opinione pubblica - come è stato fatto nei giorni scorsi - dati occupazionali più virtuali che reali! La legge del 1997 concernente l'occupazione a termine può risolvere alcune situazioni, alcune emergenze lavorative, ma non deve diventare una consuetudine, perché non risolve i problemi occupazionali che ci lasciano aziende come la "Bertolini", come la "Cameo" e tante altre!
Il disappunto per il modo con il quale la "Bertolini" ha agito nei confronti della Valle d'Aosta è grande e ci deve far riflettere, e ci impone anche - nonostante tutta la trasparenza che c'è stata con la venuta della "Bertolini" in Valle d'Aosta - di essere molto più accorti per il futuro. Non può essere altrimenti, perché nonostante gli impegni presi, nonostante sia stata messa nelle condizioni più favorevoli sul piano produttivo e occupazionale, nonostante il trasferimento a Champdepraz l'abbia resa più appetibile sul mercato interno e nei confronti di una multinazionale come la "Cameo", nonostante la trasparenza con la quale la Regione ha sempre agito nei suoi confronti, in meno di tre anni la "Bertolini" ha ceduto il suo marchio e ci ha lasciato per così dire "seduti sul bagnato", senza alcun riguardo, senza proposte alternative, almeno fino ad oggi! Vedremo il 21, nell'incontro che l'Assessore avrà, quali saranno queste proposte alternative!
Una cosa è certa: la "vicenda Bertolini" si chiude senza alcuna riconoscenza verso i lavoratori e verso la Valle d'Aosta, che l'aveva accolta proveniente da Collegno. Questo esempio della "Bertolini" ci deve servire per il futuro, in quanto è la dimostrazione lampante che nonostante le apparenze, si possono avere sempre delle sorprese e noi, in Valle, di queste sorprese ne abbiamo avute diverse! Come ho detto in altre occasioni, su questo fatto chiedo sempre un maggiore interessamento da parte della Giunta e dell'Assessore, perché in Valle dobbiamo riconquistare dei posti a tempo indeterminato, quelli del settore produttivo che crea ricchezza e dà sviluppo alla nostra regione. Abbiamo anche troppi posti di lavoro a termine, in base alla legge del 1997, e non danno certezza a nessuno! Mi rendo conto che non è facile, però l'impegno ci deve essere e dobbiamo mettere le nostre risorse a disposizione, perché, in Valle d'Aosta, l'occupazione torni ad essere quella reale di un tempo, e non solo virtuale.