Objet du Conseil n. 3092 du 19 mars 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 3092/XI Determinazioni in merito alla relazione sulla Cogne Acciai Speciali presentata dall'INAIL per il riconoscimento del rischio amianto. (Interpellanza)
Interpellanza A conoscenza, tramite gli organi di informazione della relazione sulla Cogne-Acciai Speciali, presentata dall'INAIL di Aosta in merito al riconoscimento del rischio amianto;
Rilevato il malcontento venutosi a creare fra i dipendenti e nelle organizzazioni sindacali a seguito dei contenuti della relazione stessa, in quanto solo una minima parte delle domande presentate sarebbe stata accolta e ammessa ai benefici previdenziali previsti dalle leggi vigenti;
Visto l'incontro avvenuto fra le parti interessate presso l'Assessorato regionale all'Industria;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per conoscere:
1) se condivide i contenuti della relazione sulla Cogne-Acciai Speciali e il metodo seguito dall'INAIL per il riconoscimento del rischio da amianto;
2) se, e quali, iniziative intende assumere per evitare l'apertura di un contenzioso da parte dei lavoratori interessati nei confronti dell'INAIL, per ottenere il rispetto dei loro diritti;
3) se, eventualmente, non ritiene opportuno ricorrere, come è avvenuto in altre regioni e città, in sede di Ministero del Lavoro a Roma e di incaricare un esperto di parte che esprima una valutazione tecnica anche sul metodo seguito dall'INAIL per il riconoscimento del rischio da amianto;
4) se ha provveduto a chiedere all'ex Gruppo Orlando di ricostruire e di certificare l'esposizione a rischio da amianto dei 48 lavoratori dell'ex Ilssa-Viola che hanno inoltrato la domanda per beneficiare dei diritti previsti dalle norme di legge in materia previdenziale.
F.to: Beneforti
Président La parole au Conseiller Beneforti.
Beneforti (PVA-cU) Devo dire che questa ulteriore iniziativa ci è stata sollecitata dai sindacalisti e dai lavoratori interessati, non è un'iniziativa personale, anche se per ognuno di noi è doveroso seguire tutte le vicende che si susseguono nella nostra regione e di portarle nelle sedi opportune. Questa è l'ennesima iniziativa che presento in questa sede ed ha lo scopo di riportare, in una sede autorevole come è quella del Consiglio regionale, una vertenza che, in base alle notizie pervenuteci, non si chiude nel rispetto della normativa di legge vigente, tutt'altro. Una cosa sembra certa: la relazione presentata dall'INAIL contiene delle soluzioni inaccettabili. Fra l'altro, non si comprende se sono soluzioni e valutazioni dettate dalla consapevolezza, oppure da una certa ignoranza della materia.
Per questo chiediamo a lei, Assessore, se condivide i contenuti della relazione. Certamente lei ha mezzi e risorse umane a disposizione, in grado di ristabilire una certa verità e di verificare l'esattezza del metodo seguito dall'INAIL per l'accertamento e il riconoscimento del rischio da amianto, in grado di determinare o negare l'esposizione al rischio, cosa che non possiamo fare noi politici o che possono fare i rappresentanti sindacali. Credo che non si possa - dopo aver affrontato la vertenza come è stata affrontata - lasciare all'INAIL ogni decisione e rimettersi ai ricorsi in sede amministrativa e legale, dopo il parere negativo dell'Istituto infortuni sulle singole domande. Credo non si possa permettere che l'INAIL svolga la sua pratica, dica di no, e poi si istruiscano i ricorsi aprendo il contenzioso.
Penso che, a monte, si sarebbe dovute determinare le valutazioni da seguire, perché? Perché prima degli interessi della società, degli interessi dell'Istituto infortuni o dell'Istituto della Previdenza sociale, noi riteniamo che debbano venire quelli dei lavoratori! Ritengo pertanto che ogni tentativo debba essere fatto per rendere giustizia a chi la chiede. Assessore, l'INAIL non può trincerarsi dietro la cosiddetta "soglia di rischio", dal momento che vi sono patologie per le quali non è individuabile una dose di soglia! Qualsiasi soglia può causare un danno alla persona e, se causa danno, deve essere riconosciuto, non si può far finta di niente! Del resto, è stato riscontrato che alla "Cogne" esiste il rischio da amianto, e il rischio da amianto è una cosa seria, visto che causa malattie anche mortali.
Allora, per non lasciare niente di intentato, credo che anche la Regione voglia mettere in atto ciò che in altre regioni e province hanno già fatto da tempo; se necessario, dobbiamo anche andare in sede ministeriale, a Roma, e ottenere in quella sede il riconoscimento dei diritti di tali lavoratori. Non siamo mai andati in sede ministeriale per la "Cogne-Acciai Speciali"; se necessario, occorre ricorrervi, come singolarmente vi hanno fatto ricorso altre province e regioni del nostro Paese, altrimenti - e questo è il problema di fondo - dobbiamo incaricare del problema un esperto sopra le parti, che possa individuare le soglie di rischio sussistenti, onde poter ottenere i benefici previsti dalla legge.
Queste sono le domande alle quali si chiede risposta, tenendo presente due aspetti di fondo: non deve essere il lavoratore a presentare la domanda, a farsi carico della prova dell'esposizione a rischio da amianto, come in certe sedi si pretende; l'INAIL non può essere condizionata dall'accessibilità ai dati, documenti e informazioni, che dipendono dalla discrezionalità delle imprese, le imprese devono collaborare con l'INAIL e non limitare la possibilità di verifiche da parte dell'INAIL.
Devo dirle, Assessore, che non ci si può scaricare la coscienza affermando che, forse, le aspettative create fra i lavoratori sono state superiori alla realtà; mi sembra azzardato fare queste affermazioni! In tal caso, le domande non si sarebbero dovute accogliere, se si riteneva che non era valide; ma, dal momento che sono state accolte e presentate, si devono fare tutti gli accertamenti per verificare se il diritto sussiste!
L'ultima domanda era quella relativa ai lavoratori dell'Ilssa Viola, per i quali lei si era impegnato a verificare con il "Gruppo Orlando" le possibilità esistenti del riconoscimento di questi lavoratori al rischio da amianto.
Président La parole à l'Assesseur à l'industrie, à l'artisanat et à l'énergie, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE)Ringrazio il Consigliere Beneforti per l'interpellanza. Seguiamo questa problematica ormai da più di un anno e mezzo e, se siamo arrivati a questo punto e se sono stati attivati tutta una serie di organizzazioni ed enti, questo è dovuto anche al ruolo di coordinamento e di sollecitazione che la Regione ha inteso svolgere. Per venire alle singole domande, per quanto riguarda la relazione INAIL, questa segue una prassi che viene svolta in modo omogeneo sul territorio nazionale e segue le indicazioni di una nota tecnica della Direzione nazionale dell'INAIL del 1995. Si tratta di una specifica procedura che è stata adottata per la "Cogne", ma che è stata adottata anche per altri siti. Va sottolineato che per la Valle d'Aosta si è ritenuto di comprendere nel periodo di calcolo dell'esposizione anche l'attività svolta nell'intero arco del 1992. In precedenza si è giunti in altre situazioni - parlo di Taranto, quindi non di situazioni marginali - ad includere solo attività svolte fino al 1990 e in alcuni casi fino al 1989; quindi, dal punto di vista della copertura temporale, vi sono delle posizioni apprezzabili.
Per quanto riguarda i risultati, non entro nel merito dei risultati che sono stati espressi. La riunione di presentazione è stata fatta nel nostro Assessorato, ho sentito quali sono state le argomentazioni dell'INAIL e quali le controdeduzioni delle organizzazioni sindacali; sulla base di quanto si è visto, si è deciso di attivare un tavolo tecnico con la partecipazione del sindacato e dell'INAIL, per verificare alcuni aspetti della relazione legati alla necessità di approfondire le tipologie di alcune figure professionali specifiche dello stabilimento di Aosta che non venivano riconosciute in prima lettura, utilizzando dei parametri derivanti dalla procedura nazionale. Su questo si è convenuto di fare delle ulteriori verifiche; in una prima riunione di questo comitato è stato redatto anche un verbale di riunione che puntualizza tutta una serie di questioni.
Mi preme dire che l'INAIL ha sottolineato che, per alcune di queste figure professionali che possono usufruire dei benefici previsti dalla legge n. 257/1992, non si esclude la possibilità di una sospensione del giudizio, anche in considerazione di eventuali problemi lessicali, che potrebbero aver fatto definire le mansioni con terminologia diversa da quella comunemente utilizzata. Al di là della dizione in "burocratese" di questa frase, l'INAIL ha dichiarato la propria disponibilità a riconsiderare i dati presenti nella relazione del Contarp e di non considerare questi come dati definitivi. Di conseguenza, nella stessa relazione alcune posizioni venivano indicate come posizioni aperte, necessitanti ulteriori approfondimenti.
Da questo punto di vista, la disponibilità dell'Istituto è stata quella di dichiarare la propria volontà di acquisire tutti gli elementi utili, per avere ulteriori dati, e quindi si è deciso di fare in questa settimana un incontro con "Fintecna", che è una società che detiene i dati relativi all'inquinamento da amianto alla "Cogne", per cercare di acquisire maggiori dati a supporto ovviamente delle tesi di chi sostiene che questa situazione va sanata e risolta. Ora, le soglie le pone la legge, cioè le mille fibre litro le pone la legge, così come i tempi di esposizione all'amianto; quindi questa non è materia di trattativa, ma si tratta di applicare le norme e credo sia intenzione di tutti fare in modo che le norme vengano applicate in modo corretto: questo è quanto si sta cercando di fare. Per quanto riguarda la seconda domanda, al momento è aperto un confronto con il sindacato, è stata fatta un'assemblea con i lavoratori, c'è stato un impegno unitario del sindacato a coinvolgere le strutture nazionali del Patronato, dell'INAS, dell'ITAL e dell'INCA, e di interessare anche le strutture tecniche di questi patronati per valutare la relazione stessa e tutte le iniziative che possono essere intraprese. In "materia amianto", come ci ricorda spesso il Consigliere Beneforti, non è un esempio pilota quello della "Cogne", semmai viene dopo esperienze già fatte a livello nazionale, quindi si tratta di utilizzare una competenza tecnica che strutture e sindacati nazionali hanno sicuramente maturato.
Quanto al ricorso alle sedi ministeriali, noi intendiamo - lo abbiamo detto - perseguire tutte le vie, quindi va bene il coinvolgimento nazionale degli organismi nazionali del sindacato, ma siamo anche in contatto con i Parlamentari, i quali hanno chiesto un incontro al Ministero del Welfare, per verificare la volontà del Governo ad applicare gli atti di indirizzo ministeriali specifici per un singolo stabilimento, come era avvenuto nel passato. Gli unici ad aver applicato questi atti di indirizzo sono stati quelli del "Governo dell'Ulivo", con il Sottosegretario Caron, che si è occupato di Terni e di Taranto; spero che vi sia la volontà da parte dell'attuale Governo di seguire questo tipo di iniziativa. In ogni caso questa è una via che assolutamente non lasciamo cadere…
(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)
… parlavo della "questione amianto", non pensavo di mandare a casa nessuno, mi pare sia un po' fuori tema! Ho fatto la cronaca: un governo ha fatto una cosa, un altro non la fa; mi sono limitato alla descrizione dei fatti! Tornando alle nostre questioni, per quanto riguarda "l'Ilssa Viola", ho scritto a "Europa Metalli" di Firenze, che è la società proprietaria dopo essere subentrata all'ex gruppo "SMI", chiedendo di ottenere certificazioni e documentazioni utili per ricostruire l'attività e l'esposizione all'amianto dei lavoratori. "L'Europa Metalli" ha dichiarato la propria disponibilità a fornire gli elementi a sua disposizione; l'INAIL, da parte sua, ha dato anche una disponibilità ad esaminare delle certificazioni e le indicazioni che i patronati stanno raccogliendo, sulla base delle testimonianze e della documentazione - che è possibile raccogliere in loco - sentendo dirigenti e comunque tecnici che hanno operato nello stabilimento. Pertanto, da questo punto di vista, stiamo cercando di raccogliere dei dati e degli elementi, tenuto conto del fatto che si tratta, purtroppo, di uno stabilimento che ha chiuso nel 1986 e che non ha una tenuta degli archivi pari a quella delle ex aziende a partecipazione statale.
Per quanto concerne la "questione amianto", è stato coinvolto anche lo stabilimento di Verrès e l'INAIL si è impegnata a definire i propri pareri entro il mese di aprile per quanto riguarda le domande che sono state fatte per lo stabilimento di Verrès. In questa vicenda vorrei sintetizzare cosa è stato fatto. Innanzitutto, a fronte di una situazione che rischiava di andare in ordine sparso, da parte dell'Assessorato è stato attivato un tavolo con la presenza di tutti i soggetti interessati alla questione: i patronati, l'INAIL, l'INPS e l'Ufficio del lavoro. La dimensione del problema è grande, sono circa 660 le domande solo per la "Cogne", e credo che sia interesse di tutti che, una volta fatta la domanda, questa venga affrontata seriamente e verificata e, sulla base delle certificazioni che vi sono, venga emesso un giudizio.
La costituzione di questo tavolo ha consentito di sollecitare e accelerare i lavori, sia nei confronti di "Fintecna", che ha presentato la relazione tecnica che doveva presentare, sia nei confronti anche dell'INAIL, che ha assunto dei tempi precisi per dare delle risposte. Risposte che oggi non vengono - come è stato detto - sicuramente giudicate generalmente positive, però credo che si tratti di continuare con questo tipo di lavoro, attivando anche altre soluzioni di cui riferivo prima: per questo siamo in contatto con i Parlamentari per quanto riguarda anche un'iniziativa politica, di carattere più generale, a livello ministeriale.
Si può dire pertanto che si sta operando perché questa situazione venga al più presto chiarita. Ovviamente l'Amministrazione svolge un ruolo istituzionale da questo punto di vista, non può e non credo che nessuno chieda - ma neanche il Consigliere Beneforti ha chiesto questo - che si sostituisca né alle parti sociali, né ai patronati. Il nostro ruolo è quello di mantenere e di verificare che le operazioni si svolgano nell'ambito di una normale correttezza e soprattutto di fare in modo che i lavoratori, che hanno delle aspettative, abbiano in tempi certi delle risposte motivate. Dopodiché - come diceva il Consigliere Beneforti - è sempre aperta la strada del contenzioso; quello che cerchiamo di fare, è vedere se è possibile governare questa questione, sapendo che purtroppo, in una vicenda come questa, tutti soddisfatti non lo saranno mai! Noi abbiamo i dati della "Breda" di Sesto S. Giovanni, che era uno stabilimento simile a quello della "Cogne", in cui le attestazioni INAIL sono ancora al di sotto di quanto l'INAIL non ha fatto nella situazione di Aosta. La situazione quindi, sicuramente, non è semplice; per parte nostra la stiamo seguendo con grande attenzione e adotteremo tutte le misure necessarie perché abbia un esito positivo, nel pieno rispetto delle norme vigenti in questo Paese.
Président La parole au Conseiller Beneforti.
Beneforti (PVA-cU) Ringrazio l'Assessore per la risposta che ha dato, molto dettagliata. Non ho, anche nella mia esposizione, messo in dubbio le iniziative che sono state prese come Regione, unitamente alle organizzazioni sindacali di fabbrica e fuori dalla fabbrica, e con i patronati sindacali, e apprezzo l'impegno che ha preso a perseverare nell'azione che è iniziata, per fare in modo che la "vertenza amianto" si concluda nel migliore dei modi. Nonostante quanto è stato fatto e quello che vi siete impegnati a fare, unitamente alle organizzazioni sindacali e ai patronati, ancora non si intravedono risultati favorevoli ai lavoratori, se l'INAIL non cambia strada rispetto alla relazione che ha presentato.
Oggi la relazione dell'INAIL sulla "CAS" - lo dicevo in premessa - non è accettabile, e se vi sono tutte quelle iniziative che avete previsto anche voi come Regione e con le organizzazioni sindacali, vuol dire che qualcosa non va in quella relazione presentata dall'INAIL. Infatti sono convinto che se si segue quel metro di misura con cui l'INAIL considera l'esposizione a rischio da amianto, pochi saranno i lavoratori che godranno dei benefici previsti dalla legge. Con questo non si deve pensare che si pretenda che il rischio sia riconosciuto a tutti quanti hanno presentato domanda; noi chiediamo, come chiedono i lavoratori, che vengano rispettate le norme di legge.
Qualcuno ha affermato però che le aspettative create attorno alla "vicenda amianto" sono state superiori al ritorno: può essere, ma le aspettative non devono essere inferiori al ritorno! Vede, Assessore, abbiamo avuto l'impressione, anche leggendo la documentazione, che l'INAIL di Aosta - e vorrei essere smentito dai fatti - tende, forse su sollecitazione della sede nazionale, ad anticipare la strada che il Governo romano sta seguendo in "Commissione lavoro e previdenza" del Senato. In quella sede sono all'ordine del giorno i cambiamenti alla legislazione inerente l'amianto, cambiamenti proposti dal Ministro del lavoro.
Alla proposta del Governo sono stati presentati una valanga di emendamenti, ben 41 dalla stessa maggioranza di Governo e 121 dall'opposizione. Gli emendamenti presentati raccolgono le obiezioni e le critiche delle organizzazioni sindacali al provvedimento governativo. Il Ministero del lavoro, su una materia così delicata e foriera di tensioni sociali, seguito in questo caso dall'INAIL di Aosta, si è mosso più con i piedi che con la testa! L'INAIL di Aosta non ha abbandonato il confronto e il dialogo sociale, come ha fatto il ministro, ma ha dato attuazione alle nuove norme ancor prima che divenissero legge dello Stato, questa almeno è l'impressione.
Questo perché si vogliono risparmiare pochi denari sulla pelle di chi rischia di essere colpito da malattie incurabili, che sono causate dall'amianto e che accorciano, purtroppo, la vita dei lavoratori. Non possiamo permettere che questo accada; se vi sono dei diritti, devono essere rispettati, come devono avere soddisfazione i 48 lavoratori della "Ilssa Viola". Non è pensabile che questi 48 lavoratori che hanno presentato la domanda, siano solo persone che approfittano della situazione per ottenere dei benefici; occorre andare fino in fondo e se gli "Orlando" non danno risposta, l'autocertificazione o le iniziative che ha citato prima lei devono essere la strada da seguire!
Assessore, le ho sempre dato atto del suo interessamento e glielo do anche oggi, ma di fronte al nuovo che sta andando avanti - e ricordavo quanto sta avvenendo in sede di ministero e le proposte di cambiamento del Ministro del lavoro - credo occorra fare molto di più: non possiamo abbandonare i lavoratori interessati e rimetterci al buon cuore dell'INAIL o di qualsiasi altro!
Noi, da domani, porteremo a conoscenza dei lavoratori che ci hanno dato il mandato e chiesto di intervenire, l'esito di questo confronto consiliare. Con loro decideremo la strada da seguire, in appoggio a quanti in sede sindacale e delle istituzioni vorranno tener conto e sostenere gli obiettivi che è giusto realizzare con questa vertenza. Se è necessario, ripeteremo le azioni resesi necessarie nel passato per altri invalidi del lavoro che l'INAIL aveva mortificato nella loro dignità e nei loro diritti.
Assessore, prima di chiudere tutta la partita in sede locale, chiedo di vedere se vi è la possibilità di un incontro in sede ministeriale, come sono andate in sede ministeriale tutte le altre regioni e province, perché molti sono gli accordi sostenuti in quella sede. A questa vertenza purtroppo è mancato un coordinamento nazionale: ogni provincia e regione è andata per conto proprio, ognuna ha trattato per sé, ha manifestato, ha fatto scioperi e azioni sindacali per proprio conto; è mancato, in sede sindacale, un coordinamento della vertenza. Forse è stato detto che ogni provincia o regione è un caso a parte, però le linee di indirizzo credo che debbano essere per tutti uguali! Torno anche al discorso, sul quale lei non mi ha dato risposta, della necessità di ricorrere ad un esperto per verificare certi punti della relazione che l'INAIL ha presentato e che, sia noi politici, che le organizzazioni sindacali, non siano in grado di approfondire.
Credo che per poter controbattere l'Istituto infortuni, occorra fare una verifica fino in fondo. Valutate attentamente, non scendete sul piano dell'INAIL, che ci spinge a mettere in atto i cambiamenti alla legge, proposti, come dicevo, dal Ministro del lavoro in sede di "Commissione lavoro" del Senato, legge alla quale sono stati presentati circa 200 emendamenti da maggioranza e opposizione. Noi, in Valle d'Aosta, non seguiamo quell'esempio; forse l'INAIL di Roma indicherà alla sede locale che quella è la strada da seguire ma, se viene seguita quella strada, si arriva ad una certa fiscalità e si risparmiano dei denari sulla pelle dei lavoratori!