Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 3091 du 19 mars 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 3091/XI Criteri di aggiudicazione dei lavori per la ristrutturazione della palazzina ex sede Enel. (Interpellanza)

Interpellanza Saputo del bando per l'assegnazione dei lavori di ristrutturazione e adeguamento di parte della palazzina ex sede ENEL, sita in via Piave ad Aosta, di proprietà della CVA S.p.A. da adibire a Sede degli Uffici del Consiglio regionale;

Rilevato che sono state escluse nella fase di aggiudicazione ben dodici ditte Valdostane e sono state accettate solo quattro ditte, aventi sede fuori Valle; il tutto per una mera interpretazione sull'autocertificazione;

Ribadito lo stato di sofferenza in cui versa la piccola e media imprenditoria valdostana;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per sapere:

1) se l'Amministrazione regionale sia a conoscenza di tale fatto;

2) quali sono state le motivazioni e le interpretazioni per non ammettere le Ditte valdostane all'aggiudicazione;

3) quali sono gli intendimenti in merito a tale vicenda.

F.to: Viérin M. - Comé

Président La parole au Vice-président Viérin Marco.

Viérin M. (SA) Questa interpellanza è specifica sul comportamento di "CVA", ma è anche un esempio di come non dovrebbero essere i comportamenti delle società a controllo pubblico, e cioè di Regione Valle d'Aosta. Infatti, come tantissimi colleghi sanno, dal bando per l'assegnazione dei lavori di ristrutturazione e adeguamento di parte della palazzina ex sede ENEL, sita in via Piave ad Aosta, di proprietà della "CVA", sono state escluse nella fase di aggiudicazione ben 12 ditte, fra cui tutte le valdostane, e ne sono state ammesse solo 4, oltretutto aventi sede tutte fuori Valle: ci siamo chiesti per quale motivo! Il motivo, pare, ed è, la mera interpretazione sull'autocertificazione.

Visto lo stato di sofferenza in cui versa la piccola e media imprenditoria valdostana, che deve soggiacere già a tanti subappalti, e quindi a tantissimi rischi di vedersi non pagate le opere assegnate, vogliamo sapere se l'Amministrazione regionale sia a conoscenza di tale fatto e quali siano state le motivazioni e le interpretazioni per non ammettere queste ditte all'aggiudicazione; inoltre, quali sono gli intendimenti in merito a tale vicenda.

Vorrei richiamare l'attenzione del Consiglio sul fatto che in questa vicenda tutto si è giocato sull'interpretazione nel bando delle parole: "attestazione originale o in copia autenticata"; quindi gradirei che la risposta dell'Assessore fosse rivolta sul cosa intende per "copia autenticata" e cosa intende fare, in futuro, quanto ad indicazioni da dare alle società pubbliche in merito all'aggiudicazione dei lavori. Troppo spesso, infatti, si dice che non si può far fronte ad una legge che vieta di cercare di far restare il lavoro in Valle, ma troppo spesso, secondo noi, non si utilizzano neanche i canali per far restare i lavori in Valle d'Aosta con un giusto appalto in concorrenza, perché su queste cose la Valle ci rimette parte dei 9/10; se i lavori vengono assegnati fuori Valle, i 9/10 su IRPEF e su IVA non vengono versati e c'è una perdita occupazionale.

Sull'interpretazione di "CVA" c'è una presa di posizione dell'Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici, che dice testualmente: "In proposito si rileva come questa Autorità abbia già chiarito con determinazione n. 19 del 27 settembre 2001, che in sede di partecipazione alle gare di imprese ritenute pubbliche potranno produrre l'attestazione rilasciata da una sua autorizzata in copia fotostatica, sottoscritta dal legale rappresentante e accompagnata da una copia del documento di identità dello stesso. Le stazioni appaltanti potranno verificare la veridicità del contenuto dell'attestazione attraverso la consultazione del sito Internet, in quanto in questo sito vi è l'elenco di tutte le imprese attestate". Questa è stata una presa di posizione dell'Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici, la quale aggiunge: "Si invita pertanto codesta società…" ovvero la "CVA" "… a rettificare il disciplinare di gara richiamato dai bandi di gara, nei termini sopra indicati e, conseguentemente, a rinnovare la gara, attenendosi anche alle indicazioni fornite in merito dall'Autorità con determinazione n. 17 del 10 febbraio 2002".

Già due determinazioni erano state fatte quindi dall'Autorità: una, nel 2001 e, una, nel 2002, ma la decisione della "CVA" non ne ha tenuto conto! So che la "CVA" ha risposto con una lettera del seguente tenore: "La CVA S.p.A. è un operatore del mercato libero dell'energia, non rientra quindi nel novero delle amministrazioni pubbliche né dei gestori di pubblici servizi, non è dunque tenuta al rispetto integrale dei disposti del DPR n. 445/2000, potendo scegliere, fra l'altro, se accettare o meno dichiarazioni sostitutive di certificazioni e/o di atto notorio". In questa risposta di "CVA" vi sono tutte le perplessità che vi ho detto prima, perché "CVA" sostiene di non essere tenuta al rispetto, il che significa che non è obbligata, ma che può definire se accettare o meno l'autocertificazione. Due sono quindi i temi: compete alla "CVA" decidere di accettare o meno l'autocertificazione, ma può anche ritenere lei stessa se tenere conto delle disposizioni dell'Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici o meno. Gradirei delle risposte chiare, perché non c'è solo questo caso, la questione è più ampia!

Président La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Vallet.

Vallet (UV) Devo dire che sono rimasto sorpreso dall'interpellanza, ma devo anche dire che sono allibito dall'illustrazione che il Vicepresidente Viérin ha fatto, perché qui si denota evidente una totale confusione di ruoli! Vorrei ricordare, da un lato, quali sono i compiti e i doveri dell'Amministrazione regionale, in modo particolare dell'Assessorato del territorio, in cui risiede l'Osservatorio dei lavori pubblici e, dall'altro, quelle che sono le competenze e le autonomie delle Società che, è vero, sono di proprietà regionale, ma rispetto alla cui azione, soprattutto quando si tratta di azioni di tipo amministrativo e procedimentale, è dovuto l'assoluto rispetto, oltre alla non interferenza da parte dell'Amministrazione regionale, altrimenti andremmo a ledere certi principi che, se succedesse l'inverso, ci verrebbero rimproverati.

Qui non si tratta di tutela o meno delle Imprese valdostane; qui si tratta di rispetto delle regole! Dopo di che, rispetto all'interpretazione che la stazione appaltante dà delle regole, non entrerò assolutamente nel merito, perché non è compito nostro farlo! È competenza esclusiva della stazione appaltante e, per essa, della commissione, la verifica della conformità delle offerte alle prescrizioni del bando di gara, e qui, attenzione, perché la questione è sottile! Se è vero che, da una parte, l'Autorità di vigilanza ha dato, rispetto al problema dell'autocertificazione, un certo tipo di interpretazione, è altrettanto vero che il bando di gara prevedeva una certa procedura. Lei mi insegna che il bando di gara - "lex specialis" - o è impugnato e quindi annullato o è rispettato!

Rispetto al comportamento della commissione di gara c'è una sola possibilità da parte delle Imprese che si sentono danneggiate: quella appunto di ricorrere avverso le decisioni della commissione di gara. Qui non si tratta - ripeto - di interpretazioni per non ammettere le Ditte valdostane all'aggiudicazione! Il problema è il rispetto delle regole che - piaccia o non piaccia - sono state fissate nel bando di gara e che quindi dovevano essere rispettate.

Président La parole au Vice-président Viérin Marco.

Viérin M. (SA) Assessore lei dice "sorpreso e allibito", io rimando al mittente tali affermazioni e tutto quello che ne consegue! Lei ha detto di non voler entrare nel merito, nel rispetto pieno delle società; ma qui, voi, quando vi conviene agite in una maniera, quando non vi conviene agite nell'altra e, se siamo in difficoltà, non sapete cosa succede!

Non possiamo giocare alle "scatole cinesi" e avere società di proprietà al cento per cento della Finaosta! Finaosta che è per il 74 percento della Regione. Perché la Finaosta ha maggioranza principale dell'azionariato di "CVA"; quindi noi, come Amministrazione regionale, abbiamo automaticamente il 74 percento di proprietà di "CVA". Fatto capire ai colleghi questo discorso, quando la sento rispondere che non può entrare nel merito e quando la sento fare tutta una disquisizione sui doveri, le competenze, le autonomie delle società in merito alla loro azione… ma Assessore, deve ricordarsi che noi decidiamo, come amministratori, di entrare in certe società perché vi sono degli obiettivi dell'Amministrazione in certi settori e quindi in quei settori vogliamo avere un ruolo, per raggiungere degli obiettivi che ci diamo amministrativamente e politicamente! Altrimenti lei deve dirmi qual è il significato di entrare in una società dal punto di vista pubblico!

Assodato il motivo per cui il pubblico deve avere la maggioranza azionaria in alcune società, Assessore, le ricordo che vi sono due sentenze del Consiglio di Stato, una recentissima sulla società "Vallée d'Aoste Structure", società che si trova nella stessa condizione di "CVA", sentenza che ha confermato la sentenza del TAR e che ha stabilito, una volta per tutte, che la società "Vallée d'Aoste Structure", in quanto costituita per attivare programmi regionali, deve rispettare tutto l'iter procedurale di una società pubblica! A questa società sono assimilabili "CVA", Finaosta, Autoporto, Casinò, Finbard, e così via. A conferma di questa sentenza del Consiglio di Stato, c'è un'altra sentenza, sempre del Consiglio di Stato, del 2002, inerente alla stessa tipicità della "CVA", cioè l'ENEL da questa sentenza è stata definita organo di diritto pubblico e, pertanto, deve anch'essa tenersi alle procedure pubbliche, perché il suo obiettivo è la produzione di energia elettrica, che è un bene diretto alla comunità, la CVA ha le stesse finalità! La "CVA" ha risposto erroneamente all'autorità di vigilanza e noi avremmo voluto sapere se il proprietario, cioè la Giunta regionale, dirà qualcosa a Finaosta per dare indicazioni a queste società, perché non si può continuare ad andare avanti senza indicazioni! Noi abbiamo dei consigli di amministrazione in cui sono state nominate persone che guadagnano, a volte, tanto quanto i presenti, ma che non riferiscono alcuna notizia in Consiglio regionale, non comunicano e non prendono direttive che portino agli obiettivi che la Regione ha prefissato!

Non possiamo condividere questo discorso. Avremmo gradito che l'Assessore ci avesse detto: "convocheremo "CVA" perché vogliamo capire meglio, visto che abbiamo il 74 percento di proprietà pubblica tramite Finaosta". Ci sono sentenze del Consiglio di Stato ben definite, sia sulla materia che tratta "CVA", sia su società analoghe, e ho fatto l'esempio di ENEL e "Vallée d'Aoste Structure". Siamo completamente insoddisfatti, ci preoccupiamo del fatto che la Giunta non dia indicazione ai propri rappresentanti perché queste società attuino procedure, non dico a favore delle imprese valdostane, ma che almeno non le penalizzino, perché queste poi devono soggiacere a subappalti! Non siamo soddisfatti e torneremo su questo argomento con altre iniziative.