Objet du Conseil n. 3081 du 19 mars 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 3081/XI Lavori di realizzazione di una centralina idroelettrica in Comune di Torgnon. (Interrogazione)
Interrogazione Ricordata la precedente iniziativa consiliare riguardante la realizzazione di una centralina idroelettrica in località Besolaz di Torgnon;
Ricordato che:
- con D.G. n. 884/97 è stata espressa una valutazione positiva condizionata sul progetto di realizzazione di tale centralina;
- con D.G. n. 1474/2002 è stata prorogata l'efficacia della valutazione positiva condizionata;
- che è stato presentato nell'autunno 2002 un progetto di variante in corso d'opera;
Preso atto che con D.G. n. 454 del 10/02/03, è stata approvata, ai sensi dell'articolo 35 della l.r. n. 11/98, l'esecuzione dell'intervento, promosso dal Comune di Torgnon, concernente la variante in corso d'opera al progetto di impianto idroelettrico sul torrente Petit Monde nel suddetto comune;
Visto che l'area interessata dall'intervento si trova collocata in un ambito inedificabile a causa di eventi franosi e che la realizzazione dei lavori previsti in tali aree ad alta pericolosità possono essere realizzati solo se diretti alla "salvaguardia di importanti interessi economici e sociali" e purché siano "fondati su specifiche indagini geognostiche";
Ritenuto opportuno avere informazioni circa l'autorizzazione di tali lavori;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interroga
l'Assessore competente per sapere:
1) qual è stato l'esito della Valutazione di Impatto Ambientale sulla variante in corso d'opera;
2) quali sono stati i risultati delle specifiche "indagini geognostiche" richieste in delibera;
3) per quali motivi è stata approvata l'esecuzioni degli interventi di cui alla variante in corso d'opera;
4) se, per quanto di sua conoscenza, i lavori autorizzati sono già iniziati.
F.to: Squarzino Secondina
Président La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Vallet.
Vallet (UV) Nous avions eu l'occasion de dire, lors de la précédente discussion sur cet argument, que la "Torgnon Energie", société constituée par la Commune de Torgnon - une société privée - a transmis le 26 août 2002 au bureau compétent pour l'évaluation de l'impact sur l'environnement un projet de variante à la concession déjà octroyée. Ce projet a déjà fait l'objet, sur demande de la Commune de Torgnon, d'évaluations préliminaires de la part des différentes structures, qui devront s'exprimer dans le cadre de la procédure d'évaluation de compatibilité environnementale. Le projet de variante prévoit le déplacement en aval de la centrale de production, en laissant sans changement les portées déjà en concession. Se produit ainsi une augmentation du saut et de la puissance même de l'installation. L'ouvrage de captation serait aussi installé sous un pont existant, en vue de le masquer et de le rendre plus accessible en même temps.
La nouvelle requête prévoit aussi l'augmentation du diamètre de la conduite de 50 à 60 centimètres, qui n'implique pas une majeure captation d'eau, mais qui est finalisée à réduire les pertes de charge, en augmentant la production nette d'énergie à parité de puissance moyenne. Cela dit pour mieux cibler les réponses, pour ce qui est de la première question, la procédure de l'impact sur l'environnement sur la variante n'a pas encore été examinée par le Comité technique pour l'environnement, car les bureaux ont demandé des éclaircissements ainsi que des intégrations, qui aujourd'hui ne sont pas encore parvenues.
Deuxième point: par rapport aux enquêtes géognostiques et spécifiques prévues au deuxième alinéa de l'article 35 de la loi n° 11/1998, le rapport de faisabilité rédigé par les techniciens géologue a approfondi les aspects tels que les conditions d'endommagement dérivant des cartes de dégâts concernant la dangerosité d'un éboulement, les caractéristiques géologiques et géomorphologiques du site en question, en définissant les cartes géologiques et géomorphologiques, les profils géologiques et la relation géologique même, en détaillant aussi les prescriptions techniques opportunes et opérationnelles pour la sauvegarde de l'ouvrage même.
La possibilité d'admettre l'intervention doit être fondée sur l'évaluation des conditions de sécurité activées et de celles réalisables, avec les ouvrages prévus sur la base des enquêtes géognostiques spécifiques. Sur la base de ce constat, le service de l'aménagement hydraulique a déclaré que cet ouvrage, même s'il est situé dans une zone déclarée à haut danger, avec les interventions de mise en sécurité prévues, est compatible avec le cadre des dégâts existants, à condition que soient respectées les prescriptions visées par la relation géologique.
Quant à la troisième question, l'intervention concernant l'implantation hydroélectrique sur le torrent Petit Monde peut relever d'un important intérêt économique et social, condition qui est prévue par le 2ème alinéa de l'article 35, que j'ai cité auparavant. En effet, d'une part, le projet est proposé par une société en partie publique; de plus, dans ce cas, la variante au projet en phase d'exécution, prévoyant le déplacement en aval de la centrale hydroélectrique et l'allongement de la conduite souterraine, garantirait une augmentation de la production d'énergie sans, par contre, exiger une augmentation de la portée de dérivation.
La modification au projet originaire donc permettrait d'améliorer la situation économique et financière suite à la gestion dans la centrale, sans demander des modifications importantes pour l'impact sur l'environnement de l'ouvrage, par rapport au projet originaire déjà approuvé. Il vaut bien de mettre en évidence que la production d'énergie provenant des sources renouvelables s'inscrit dans les actions positives prévues par le plan énergétique régional. Dernière question: les travaux de cette variante, n'étant pas encore autorisés du point de vue environnemental, n'ont pas encore démarré.
Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Signor Assessore, non sono contenta della sua risposta perché non affronta il problema di fondo che questa iniziativa poneva. Il problema di fondo è questo: come lei sa benissimo, c'è un progetto per il quale è stata chiesta una variante in corso d'opera nell'agosto 2002, variante che può essere approvata solo dopo che il VIA ha espresso un parere, positivo o condizionato. Lei mi ha detto che la variante in corso d'opera non ha ancora avuto l'avallo definitivo del VIA, quindi non esiste il parere della valutazione di impatto ambientale, per cui questa variante non può essere ancora autorizzata. La deliberazione che avete preparato dice invece totalmente un'altra cosa. Leggo: "L'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Franco Vallet, fa presente che l'Amministrazione comunale di Torgnon ha richiesto questa variante…" e dopo aver riferito i motivi, conclude: "… propone pertanto di approvare la variante in corso d'opera al progetto…"…
(interruzione dell'Assessore Vallet, fuori microfono)
… adesso arrivo anch'io lì, non l'ho interrotta mentre parlava! Cosa dice la delibera? Intanto fa riferimento al famoso comma 2 dell'articolo 35 della legge n. 11/1998. Cosa dice questa legge? Dice chiaramente che nelle aree che sono dichiarate dissestate, è vietato ogni intervento edilizio: "Tuttavia, anche in queste aree la Giunta regionale può deliberare l'esecuzione di interventi diretti alla salvaguardia di importanti interessi economici e sociali purché siano fondati su specifiche indagini geognostiche". Cosa vuol dire? Vuol dire che, ricorrendo il disposto dell'articolo 35, comma 2, la Regione in questo caso decide di by-passare il VIA. Ora, c'è un progetto di variante su cui il VIA non si è ancora pronunciato, è in una zona che - come dice la deliberazione - si trova in un ambito in cui c'è "la presenza di un accumulo di frana con indizi di movimenti in atto, sovrastato da una parete rocciosa intensamente fratturata e da una nicchia di distacco attiva". "Le disposizioni applicabili a tali classi - si precisa ancora nella deliberazione - non consentono la realizzazione di nuove costruzioni come l'Amministrazione regionale classifica l'intervento proposto dall'Amministrazione comunale di Torgnon". Tuttavia - continua la delibera - richiamando la legge citata, questi lavori si possono fare.
Io chiedo, allora: le valutazioni geognostiche riescono a cambiare le caratteristiche della zona oppure questa continua ad essere una zona con presenza di accumulo di frana e con indizi di movimenti in atto? In secondo luogo, chiedo: in caso di problemi che poi deriveranno da questi lavori eventualmente sul movimento franoso, chi è responsabile dei danni: il geologo che ha detto che tutto andava bene, il Comune, la Regione, il direttore dei lavori? Qui siamo di fronte ad una situazione molto grave, nel senso che qui si sono by-passati i pareri tecnici del VIA in nome di un interesse economico, che il Comune decide e che la Giunta avalla!